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ricverca notizie e foto di hovercraft militari
Vultur ha risposto a montecuccoli nella discussione Marina Militare
Forse prova a cominciare dagli hovercraft d'assalto russi classe Pomornik (Zubr, o "bufalo"). Hanno gli stessi motori NK-12 del Tu-95 Bear... -
Infatti gli ugelli, ma anche nei carburatori e nel tubo di Pitot.
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Tornado sulla Nellis AFB?
Vultur ha risposto a Blackbird80 nella discussione Bombardieri & Attacco al suolo
Senza contare i Mig-29 della vecchia Germania Est che nel 1990 sono passati alla NATO. -
FW-190 Dora-9 rullano fuori dalla foresta in cui erano stati mimetizzati e si apprestano a decollare da una pista improvvisata.
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Min. 41:30 circa. http://www.youtube.com/watch?v=3wVtze6vfho
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Io non ho capito la relazione Yak-15-aviazione navale. Un progetto T 10-1 dovrebbe essere stato quello del Su-27. Porgetto Su-27K navale:
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A proposito di che? Portanza? Non so se posso aiutarti, magari ci provo.
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Mi basta digitare "Mig-23 naval" immagini ed è la prima che compare. Si, la foto proviene da Saki: Una (credo) rara immagine ravvicinata dell'appontaggio simulato di un Mig-27 con cavi e gancio d'arresto: Nella lista dei programmi navali russi ( http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_ships_of_Russia_by_project_number ) a me mi risultano: Project-71. Piano quinquennale 1938-42. Progetto per una classe di portaerei leggere da 13.000 tonnellate per 35 nodi, basate sullo scafo degli incrociatori leggeri Kirov o sui Chapaev. Avrebbero imbarcato armamento difensivo da 130 mm in torrette e almeno due catapulte e 35-40 aerei. Project-72, 29.000 tonnellate. Simile alla Illustrious inglese. Project Kostromitinov, 50.000 tonnellate, simile alla Graf Zeppelin requisita ai tedeschi: Project-69 AV, 1945. Basata forse sui grandi incrociatori da battaglia classe Kronstadt, mai completati a causa della guerra. 40.000 tonnellate: Project-85, simile alle Essex americane: Per arrivare poi ai progetti 1153 e 1160 "Orel". Studio per un Mig-23K intercettore completamente navale: Notare il nuovo abitacolo sollevato, il nuovo muso, la pinna ventrale sdoppiata per accogliere il gancio d'arresto. Beriev Be-42. Ricorda qualcosa?
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Se come mi pare di capire ci volgiono bucare una portaerei americana, è meglio se rimangono in porto a prendere il sole lo dico per loro. Ma voi per caso vedete video dell'US Navy in cui si scapicollano ad affondare carrette rappresentanti navi iraniane? Riguardo alle sanzioni all'Iran: per carità lasciamo perdere.....
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Tutto è sempre un segreto assoluto. Ma se tu non trovi qualche informazione in più nella mia ignoranza è difficile capire. Che è sto Fi-101? E di che trattavano nel forum dove lo avresti incontrato? Quale ufficio tecnico, quale ditta? Quale aereo e su quali navi?
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Si magari può anche sembrare originale, ma non più di tanto. I Russi come tutti hanno le loro aree "sensibili" o strategiche, come Baltico e Mar Nero soprattutto, o la costa pacifica "vicino" al Giappone e all'Alaska in estremo oriente. Senza contare gli enormi bacini interni, come il Caspio, il Volga, il Don, l’Aral e tutti i fiumi siberiani (l’Amur segna per un tratto il confine con la Cina). Da quello che so, se Sua Altezza Imperiale lo Zar Nicola II Romanov non colse i segni dei tempi per quanto riguardava la politica, finendone travolto, colse invece benissimo i segni che riguardavano le macchine volanti. Di conseguenza, come i britannici e i giapponesi, non fu certo tra gli ultimi nell'autorizzare i suoi ammiragli a sperimentare l'impiego sui mari del mezzo aereo più pesante dell'aria (e cioè l'aereo). Se gli inglesi iniziarono a convertire grandi piroscafi in navi appoggio idrovolanti prima e in portaerei poi, i russi non furono da meno, anzi. Fedeli alla tradizione della loro marina da guerra battezzarono rispettivamente Imperator Nikolai I ed Imperator Alexandr I due belle navi gemelle, adibite alle operazioni in mare con idrovolanti: era nata l'Aviazione Navale russa. L'Imperator Nikolai I prese a bordo una decina di idro Grigorovitc M-9 che operavano da un ponte di volo poppiero e che, alla maniera russa, erano progettati non solo per operare dalla superficie marina (anche con vento e onde notevoli), ma risultavano anche in grado di lavorare da superfici ghiacciate. La Imperator Nikolai I venne destinata alla flotta del Mar Nero. La sua attività raggiunse il massimo il 6 febbraio 1916, quando i suoi aerei attaccarono e affondarono la grande carboniera turca Irmingard da 4.000 tonnellate: la più grande nave affondata un da attacco aereo in tutta la Prima Guerra Mondiale. Cinque anni prima che Billy Mitchell dimostrasse alle alte sfere americane che un aereo con una bomba poteva affondare anche una corazzata. Grigorovich M-9: La Rivoluzione d’Ottobre del 1917 sconvolse tutto, ma neanche i bolscevichi, tutti presi nello sterminarsi tra loro, si lasciarono sfuggire l’importanza di un’aviazione navale. L’ Imperator Nikolai i e l’Imperator Alexandr I divennero rispettivamente l’Aviator e la Respubliànec durante la guerra civile russa. Altra unità porta-aerei russa dello stesso periodo fu l’Almaz (1915), che era un ex yacht, ma che i russi, con spirito pratico, dotarono subito anche di un piccolo ponte di volo corazzato con uno spessore d’acciaio di ben 76 mm, avendo ormai intuito da un pezzo le potenzialità degli aerei sui mari: i giapponesi capirono che dovevano blindare i loro ponti di volo nel 1942. Non mi dilungo sull’importanza dell’aviazione di marina russa nella Seconda Guerra Mondiale e nella Guerra Fredda perché sarebbe troppo OT. Basti pensare che i piloti di marina russi, oltre a impiegare aerei nazionali, ricevettero tutto quello su cui si poteva mettere mano, come P-39, Spitfire e Hurricane. Una curiosità: nel 1945, l’aviazione di marina russa ricevette un intero reparto tedesco montato sui Foke Wulf Dora-9 che era caduto intatto in mani sovietiche e li usò in un’unità della Flotta baltica, finchè la carenza di pezzi di ricambio non li mise a terra. Alla fine della WWII, i sovietici tra le altre cose requisirono anche la Graf zeppelin, salvo poi usarla come bersaglio (posso solo intuire la felicità degli ammiragli russi…). Dalla morte di Stalin, i russi ritornarono a pensare alle portaerei di squadra, ma come sempre il potere politico decise che all’URSS le portaerei non servivano. Ma questo non significa che i piloti dell’Aviazione Navale russa non fossero in grado di operare da portaerei, né che i maggiori uffici di progettazione russi non facessero studi per aerei imbarcati su portaerei. Perché per incominciare ad addestrarsi non è sempre necessario avere la nave pronta. Ci si può addestrare anche a terra, su ponti di volo simulati. Questo perché, se e quando arriva l’ordine di approntare reparti aerei imbarcati, una cosa è dire non ci abbiamo mai pensato e restare a bocca aperta mentre ti deportano in qualche fogna siberiana e un’altra cosa è dire sono anni che ci addestriamo con le catapulte e agli appontaggi su piste simulate a terra, su ipotetici ponti di navi differenti. D’altronde, l’FJ-4 Fury della North American non era che un derivato navale dell’F-86. Quanto ci avranno messo i russi a pensare a un Mig-15 navale? Il Rolls-Royce Nene non motorizzava anche l’Hawker Sea Hawk e l’Attacker della Supermarine? Il Mig-21N era lo studio per la portaerei. Il Mig-23K era lo studio per un Mig-23 navalizzato basato sul Flogger-G (o ML). Il Mig-23 BN (Mig-27) venne pensato anche in versione navale. Per poi arrivare a oggi, con i Su-25, i Su-33 e i Mig-29K navali. Io un progetto Fi-101 non l’ho mai sentito, ma non significa che non sia esistito. Così come se non ci sono portaerei, non significa che i progettisti e i piloti dell'aviazione navale non pensino ad aerei imbarcati.
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Non è proprio così. Non so su cosa è basato il topic, ma studi per aerei navali ci sono sempre stati in Russia come in altri paesi indipendentemente dal fatto che gli dessero ordini o no. Lo sviluppo di un aereo nuovo richiede anni. Nessuno vuole trovarsi impreparato rispetto agli altri, qualora dall'alto giunga la richiesta di un aereo navale. I russi hanno sempre fatto pratica con aerei imbarcati fin dalla marina zarista. Il fatto è che per loro la marina è sempre stata vista più come forza locale e appoggio marino alle forze terrestri, che come proiezione di potenza oceanica. tranne che negli ultimi 50 anni.
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Veramente riservare almeno uno studio a una versione navale di un aereo è pratica comune di ogni ditta. I sovietici non facevano eccezione. Ben prima del Mig-29. Il fatto è che gli mancavano le portaerei, non gli aerei.
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Bene! Sono contento che sia servito.
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A meno che non è cirillico. Magari era пi-101. Sarà stata la sigla del progetto o programma. Servono maggiori info. Se pensavano a un aereo imbarcato, sicuramente non potevano prescindere dalla nave che l'avrebbe imbarcato. Quindi a quale nave si riferivano?
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Progetto di Portaerei Modulare Tuttoponte
Vultur ha risposto a ariete222 nella discussione Marina Militare
Anche perchè come abbiamo detto e ripetuto: aerei navali da 40-50 tonnellate a che servono? Sono troppo grandi per interessare la Marina e troppo piccoli per interessare l'Air Force. Quindi non sarebbero nè carne nè pesce. Non c'è bisogno di aerei simili: li avrebbero già fatti. Il concetto è che un F-18 di oggi svolge da solo e in una sola missione lo stesso lavoro di non so quante fortezze volanti (30 metri di apertura alare) della seconda guerra mondiale. Inoltre, pantografare in grande o in piccolo le cose ha un limite oltre il quale non si può andare. Mutatis mutandis, non si possono fare carri armati da duecentocinquanta tonnellate perchè sprofonderebbero nel terreno, a meno di non pantografare in grande anche le caratteristiche di resistenza alle pressioni dei terreni. E' lo stesso motivo per il quale siamo alti un metro e ottanta e non diciotto metri... Non è vero che basta pantografare in grande le dimensioni di un corpo, perchè il suo volume interno non cresce di pari passo con la sua altezza o superficie. I metri quadri vanno di 100 in 100, i metri cubi di mille in mille, per cui per soddisfare i fabbisogni di un certo volume bisognerebbe pantografare in grande anche le risorse energetiche provenienti dalle reazioni chimiche e così via. In non so quale era geologica c'erano orsi grandi come camion e squali lunghi come sottomarini. Sono tutti morti di fame poveracci quando la Natura si dimenticò di pantografare in grande anche le loro prede non so più che dire. -
Airbus A380, scoperte microfessure nelle ali!
Vultur ha risposto a AureliaSS1 nella discussione Aerei Civili
Che forse dovranno riprogettare certe parti dell'aereo. Il problema è per quelli già prodotti e in serivzio, se decidono di farci modifiche gli costerà un tantino. Casi del genere da quello che so io non riguardano solo l'A-380, ma anche aerei di ogni genere e di ogni casa produttrice. Come minimo io credo che modificheranno i cicli di ispezione e manutenzione, in modo da prendere in tempo eventuali crepe che possano presentarsi. -
Progetto di Portaerei Modulare Tuttoponte
Vultur ha risposto a ariete222 nella discussione Marina Militare
Senza contare che quando un aereo apponta ha le manette al massimo regime senza postbruciatori. Questo perchè nel caso di un mancato ingaggio dei cavi d'arresto deve per forza già ritrovarsi nella condizione di massima potenza per riattaccare subito e ripartire. Solo quando il pilota sente la botta d'arresto dei cavi togli potenza ai motori non prima. Esatto: lui di sopra ha messo catapulte e sovrastrutture retraibili in punti in cui non sarebbero accolte dalle forme dello scafo a meno di non montarle tutte sopra di esso il che non è che mi pare una buona idea. Troppi pesi in alto fuori dall'acqua non sono mai una buona idea. Inoltre la storia della portaerei da che so io inizia quando si resero conto che il mare e altre cose non rendevano sempre praticabili le operazioni con gli idrovolanti, per cui ci volevano anche in mare gli aerei "normali" dotati di semplici ruote e non di galleggianti (che degradano anche le prestazioni del velivolo). Per cui con aerei dotati di ruote, che ovviamente non potevano partire dalla superficie marina, ci voleva una nave capace di accoglierli, di farli decollare e recuperarli quando tornavano. Se si va a guardare, le prime navi che vennero convertite in portaerei NON erano giganteschi pontoni galleggianti (li avrebbero potuti fare, ma non li fecero), nè tanto meno grandi corazzate, ma svelti e veloci piroscafi postali. Che avevano già in sè stessi lo spazio per accogliere un hangar con un ascensore e una grande gru. RMS: Royal Mail Ship. Le prime portaerei furono ottenute da piroscafi postali. O passeggeri, come la RMS Campania. La RMS Campania era una nave postale e passeggeri concepita nel XIX secolo per le rotte transatlantiche. Essendo la prima necessità di passeggeri e posta la velocità, la Campania era veloce (nonostante non avesse turbine Parson, ma semplici ed affidabili motrici alternative a triplice espansione di grande potenza). Basta guardarla, per capire che oltre che bellissima, era una nave concepita per correre. Lo scafo era lungo e relativamente sottile. L'unico difetto, secondo molti passeggeri, erano le vibrazioni quando correva sul mare agitato. Ci si accorse che, data la snellezza delle forme, i due grandi alberi delle eliche gemelle fuoriuscivano dal giardinetto (che è il punto posteriore dove le forme dello scafo si restringono fino a ricongiungersi con il timone) troppo "presto" e correvano fuori dallo scafo e fino alle eliche per un tratto troppo lungo, per cui in determinate condizioni, ruotando in velocità, i due alberi generavano fastidiose vibrazioni elastiche, ma la nave non aveva altri difetti. La RMS Campania, delle prestigiose Linee Cunard (fumaioli rossi), fu a suo tempo la più grande nave del mondo (insieme con la gemella Lucania che si rivelò ancora più veloce) e la più veloce, vincendo il prestigioso Nastro Azzurro sulla rotta Liverpool- New York nel 1893, al suo secondo viaggio, con una traversata di soli 5 gg, 17 ore e 27 min. Ritornando in topic, mi pare di aver esposto bene le prime due caratteristiche di una portaerei, le quali furono presenti fin dagli esordi e che sono nell'ordine di importanza: velocità e grandezza. Cioè una portaerei deve essere veloce ed infatti è e rimane la più veloce nave della flotta. Fregate e cacciatorpediniere sono fatti soprattutto per starle dietro (oltre che per cacciare sommergibili). Corazzate e incrociatori pesanti si limitavano a seguire, se volevano. Di conseguenza una portaerei è l'opposto di una serie di pontoni modulari giganteschi agganciabili. -
Momenti di relax durante la paradossale situazione che venne a crearsi nel 1940 e che passò alla storia come la "Drole de guerre". Tre Bf-109E parcheggiati in bella vista su un prato in una bella giornata di sole primaverile. Poco prima della tragedia. Il personale della Luftwaffe provvede con calma alla manutenzione armi, con materiale vario sparso dappertutto. Qualcuno si è perfino tolto gli stivali. Uno se ne sta con le mani in tasca. Forse due MG-34 appoggiate al tavolaccio. I tre Bf-109 mi sembrano E delle prime serie. Il tettuccio più leggero, a margini superiori ricurvi e non squadrati e l'assenza del poggiatesta blindato, tolto o mai istallato perchè i piloti ancora non lo volevano, in quanto azzerava la visibilità posteriore, identifica secondo me gli aerei della foto come E-3. Notare anche la bella mimentica "splinter" a toni di grigio azzurro "air superiority". Il primo aereo da sinistra dovrebbe essere quello del geschwader-adjutant (triangolo nero con sbarretta verticale). Il secondo aereo dovrebbe essere quello di un comandante di gruppe del geschwader (gruppenkommandeur: triangolo grande con triangolino dentro). Quale gruppe non si sa: è nascosto dalla testa del tizio con le mani intasca.
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Progetto di Portaerei Modulare Tuttoponte
Vultur ha risposto a ariete222 nella discussione Marina Militare
Il ponte angolato di una Nimitz è lungo ben 250 metri (più della Cavour e appena una ventina in meno di una classe Kiev) e angolato di una quindicina di gradi sulla sinistra dello scafo (a babordo). Gli estremi di prua e poppa del ponte angolato non possono essere obliqui rispetto agli aerei in atterraggio, come nello schizzo di sopra, ma devono essere dritti e perpendicolari alla direzione d'atterraggio dato che un aereo che arriva corto non può toccare prima un carrello e poi l'altro, ma ha bisogno di toccare contemporaneamente. Questo significa che per esempio l'apparentemente strana forma "poligonale" dei ponti di volo, che a prima vista possono sembrare di forma bizzarra, è tutt'altro che irrazionale, ma è il frutto di esperienze ormai quasi secolari fatte con l'aviazione navale e che hanno portato alle soluzioni migliori per l'utilizzo di tutto lo spazio possibile. Come ho scritto sopra, non può bastare fare un rettangolo e tracciarci delle rette sopra perchè tutto ciò che sta sul ponte volo deve per forza essere contenuto nello scafo sotto, per cui le tre catapulte a prua nello schizzo, le isole retrattili e la "supercatapulta" a poppa sono disposte male, primo perchè toglierebbero spazio all'hangar sotto, ma soprattutto perchè la prua e la poppa di uno scafo "normale" non sono così larghe da poter accogliere tutta quella roba. L'isola di una portaerei sta fuori del ponte volo, non lo intralcia se non con i suoi vortici aerodinamici (inevitabili in mare) e poggia su mensoloni esterni ad hangar e scafo. -
Progetto di Portaerei Modulare Tuttoponte
Vultur ha risposto a ariete222 nella discussione Marina Militare
Siamo passati da uno scafo di un miglio, a uno di 380 metri, che starebbe cinque volte nelle tua portaerei modulare iniziale. Comunque già si ragiona: navi così grosse esistono, ma non sono portaerei. Se vuoi aggiungere una cinquantina di metri di ponte volo a una Nimitz, credo che lo scafo tu debba allargarlo più di un metro per parte, sennò mi sa di troppo lungo e sottile. Da ciò che so, le piattaforme, fumaioli e le isole retrattili non le hai inventate tu: ci sono sempre state fin dagli albori della portaerei (e pure del sommergibile se è per questo). Specie quando lo spazio non era molto (non ne parliamo sui sommergibili). Avere un ponte di volo "flush deck", cioè tutto sgombro e libero da strutture verticali sarebbe l'ideale per gli aerei, ma e questo non lo dico io, pare che non abbiano ancora trovato soluzioni convenienti ed economiche che siano diverse da quelle della classica isola fissa e stabile su un mensolone sporgente sul lato dritto dello scafo. Ogni struttura retrattile non solo è più fragile, ma occupa spazio sotto il ponte quando e retratta e ha bisogno del suo sistema di retrazione/estensione, che è tutto peso e complicaizone in più. Lo stesso vale per catapulte e "supercatapulte". Occupano spazio sotto il ponte e sotto il ponte di una portaerei ci stanno hangar e officina per gli aerei, quindi quello che metti sopra non deve andare a togliere spazi sotto. Non ho idea di quanto possa essere grossa una "supercatapulta" per bombardieri strategici da amettere a poppa, specie perchè ancora io non ho capito quanto dovrebbe essere grosso un bombardiere per te (larghezza e lunghezza non mi dicono molto), ma mi sa che come impianto di spazio ne occuperebbe parecchio e di energia ne chiederebbe non so quanta. La marina degli Stati Uniti, da quel che risulta a me, ha sempre avuto nel suo inventario aerei di tutti i tipi, tra cui anche aerei intesi come bombardieri nucleari strategici atti ad attaccare l'Unione Sovietica sul suo territorio. Tra questi aerei si annoverano non solo alcuni tra i secondo me più belli di tutti (come l'RA-5 Vigilante), ma anche tra i più grossi e pesanti che abbiano mai calcato un ponte di volo. Nel ruolo di bombardiere nucleare strategico, nell'ordine cronologico io conosco: il vecchio North American Savage (che era un ibrido: pistoni/turbina), l'ottimo Loockheed P-2 Neptune e il pesante A-3 Skywarrior della Douglas, sovrapponibile al B-66 dell'USAF. Questi tre sono tra i più grandi e pesanti aerei che siano mai stati a bordo di portaerei. Il Neptune nella fattispecie corrisponde proprio alle dimensioni da te specificate. Nonostante le dimensioni, il Neptune operava da portaerei nettamente più piccole di una Nimitz di oggi e la sua missione nucleare sarebbe stata di sola andata, perchè non era in grado di appontare: era troppo pesante e grosso. (Il che non vuol dire che erano kamikaze, ma che si sarebbero limitati ad ammarare e ad essere ripescati dagli elicotteri). In questa classica foto si vede un Neptune da bombardamento atomico decollare da una Midway (la Roosevelt). E' evidente che usava i razzi RATO per il decollo e che aveva bisogno di tutto il ponte, per cui prima bisognava mettere tutto di sotto e finchè l'ultimo Neptune non se ne era andato non si poteva fare niente. Ma la cosa più importante secondo me è quello che si legge dappertutto quando si legge la storia di questi aerei: vennero tutti ritirati quando la marina degli Stati Uniti decise di assegnare le sue capacità di attacco strategico ai missili balistici lanciati da sottomarino. -
Secondo me, vedere un'aereo come il DC-10 fare questo a bassa quota deve essere veramente impressionante: Notare quello che mi pare un Beechcraft Baron che precede la cisterna (o la guida per segnalare il "bersaglio", o è solo il delinquente di turno):
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Schematizzando, ecco quello che so io. Il consumo di carburante è legato alla potenza del motore. La potenza è legata al numero di giri. Consumo orario: è il peso di combustibile bruciato dal propulsore nell'unità di tempo (galloni/ora, o kg/ora). Più un motore è potente (in kilowatt), più il consumo orario è alto. Tenendo costante la potenza, il consumo orario non dipende dalla quota e dovrebbe rimanere costante. Quanto tempo impiegherà il motore o i motori a bruciare tutto il carburante? Questo tempo ti darà l'autonomia oraria. Consumo specifico: è il rapporto consumo orario/potenza e viene espresso in Kg/cavalli/ora. Più è basso il consumo specifico, più vorrà dire che è alta la potenza e basso il consumo orario e significa quindi che hai un propulsore molto efficiente, cioè con un alto rendimento. Il consumo specifico varierà significativamente con il variare del numero di giri (potenza). Esisterà quindi un certo valore di numero di giri del propulsore in cui si avrà la più alta potenza possibile (ma minore di quella massima) con il più basso consumo specifico. Volando a questo numero di giri avrai la massima autonomia specifica (miglia nautiche per Kg o gallone di combustibile, o "specific range").
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Appartengono sicuramente al programma: "Conquista cuori & menti": la generazione playstation al lavoro. Proprio vero: "...you will find us always on the job...". Tutto sommato e ammesso che siano davvero Marines (chiunque si può mettere addosso armi e uniformi), alla fine mi fanno tenerezza: non sanno quello che fanno. Prendeteli e riportateli sui banchi di scuola (una scuola vera però).
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Dipenderà dai soldi che hai e da quello che ci devi fare. Una portaerei avrà bisogno di essere protetta dai missili e dai bombardieri nemici, io ero rimasto agli incrociatori o ai grandi caccia con l'AEGIS a bordo. Dopo di che, il tutto va protetto dalle navi e dai sottomarini nemici, per cui aggiungici pure non so quanti sottomarini d'attacco in avascoperta tutto intorno e 4 o 6 tra fregate e cacciatorpediniere di scorta che precedono e seguono. Per esempio, mettiamo una portaerei, un incrociatore AEGIS e quattro fregate. Il tutto, credo tra le 6 e le 10 navi di superficie. La cosa si moltiplica se ci metti qualche componente da sbarco. Nel video di sopra sulla Kennedy hanno pure messo gli F-15 al posto degli F-18. Hanno fatto anche la versione navalizzata degli Eagle?