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  1. Scagnetti

    Nose Art

    Continuo col Giappone "moderno", questa volta ripostando AH-1 di dubbio gusto: Source per gli eventuali appassionati di modellismo: http://ito-papa.blog.so-net.ne.jp/2013-05-16 Tutto ciò significa che la realtà sta superando la fantasia, espressa al meglio fino a poco fa nella serie di modellismo Hasegawa Idlemaster. (Qualche rapida immagine dei modelli Idlemaster, per rendere più esplicito il concetto modellistico a chi non ne avesse mai sentito parlarne prima) :
  2. Navigando su Internet mi sono imbattuto in questa notiza recente in Francese: http://www.lesechos.fr/entreprises-secteurs/air-defense/actu/0203094069972-galileo-ohb-appelle-thales-a-la-rescousse-623033.php Del Francese ho scarsissime conoscenze,mi sembra di capire tuttavia che da 10 a 15 tecnici o ingegneri italiani di Thales Alenia Space sono volati urgentemente in Germania per salvare o supportare il programma. Qualche utente con conoscenze di Francese e interessato a questa sezione, potrebbe gentilmente aggiornarmi/aggiornarci sulle notizie riportate sopra relativamente agli ultimi sviluppi del Galileo? Possibile una sintesi dell’articolo? Grazie
  3. Alla faccia del bicarbonato! 80.000 euro per ora di volo? Sarebbe molto peggio delle più pessimistiche stime rese disponibili al pubblico. Fai conto che da uno studio commissionato a Jane's da SAAB (quindi non propriamente imparziale, ma che privilegiava il Gripen), usivano questi dati: Con 18.000 € per ora di volo. Ora 80.000 è mooolto di più. Probabile che un quotidiano generalista abbia potuto fare qualche errore, ma anche no visto che la Luftwaffe tedesca è ben lontana dal conseguire le capacità aria/suolo per i suoi Typhoon. A quanto ne so il Jagdbombergeschwader 31, l'unico stormo tedesco cacciabombardieri su EFA ha capacità di attacco al suolo puramente nominali, inferiori a quelle degli stormi UK o anche di quelli spagnoli (beh, se gli spagnoli hanno capacità aria suolo, nonb sarebbe una prova di costi esorbitanti per i Typhoon). Come sta messa l'Italia? I piloti che lo volano lo adorano (nei forum pubblici e anche nelle rare conversazioni private che ho avuto). I generali e gli addetti al procurement AMI sembrano detestarlo. L’AD di Finmeccanica Pansa lo loda in termini idilliaci in Commissione Difesa del Senato, arrivando a sostenere che i Typhoon italiani (in configurazione esclusiva CAP aria-aria) sono stati gli aerei più efficienti dell’intera campagna di Libia (come se avesse accesso ai dati di efficienza di altre aeronautiche). Nessuno di questi soggetti si esprime su quanto costi un’ora di volo sul Typhoon, né su quante ore di volo all’anno i piloti italiani effettivamente conseguano.
  4. Certo Flight Global sottolinea come questo ulteriore acquisto non sia per niente definitivo, ma ci sia semplicemente un preliminare per mantenere aperta la linea di produzione per un altro anno, opzione di acquisto che non sarebbe automaticamente esercitata dalla US Navy. Però, faccio una prima considerazione personale, al termine dell’attuale procurement US Navy, non ci satebbe già l’ordine di ulteriori 12 Growler australiani che manterrebbe comunque la linea aperta per un altro anno ancora? Nell’articolo linkato ci sono diversi riferimenti alle conseguenze di questa possibile scelta di ulteriori acquisti di F-18 (scelta non definitiva) rispetto al procurement dell’F-35, sia per l’acquisizione dei 260 C previsti da parte della US Navy, che per eventuali conseguenze (leggasi aumenti dei costi per tutti gli altri visto il probabile slittamento dell’acquisto degli F-35C da parte della marina USA). OK ne prendiamo atto. La Navy ufficialmente non manca di fede nell’F-35C, sta semplicemente probabilmente rimandando in parte gli acquisti degli F-35C, dotandosi di ulteriori velivoli nuovi nel caso ci sia bisogno di più tempo del previsto per l’operatività degli F-35. Anche l’USAF sta aggiornando una parte dei suoi F-16 (e probabilmente di una parte degli F-15C; gli F-15E USAF conviveranno con gli F-35, fino all’introduzione del caccia di sesta generazione) rendendoli "gold" con principalmente l’integraziione di nuovi radar/avionica. Ma a differenza dell’USAF, la Navy è già dotata di un buon numero di F-18 E/F/G nuovi di pacca. Perché considerare nel 2013 l’acquisto di altri 36 che verrebbero consegnati quando l’F-35 dovrebbe essere maturo? Nello stesso tempo i Mariens, il corpo USA che spinge di più per implementare quanto prima i Lighting II, si doterà presto oltre che di 353 F-35B anche di 67 F-35C che andranno a sostituire i suoi legacy Hornet sulle super carrier, aiutando a sostenere che la componente imbarcata di queste ultime sia comunque allo stato dell’arte. Insomma, mia finale considerazione personale, viste anche le prove dell’X-47B sulla USS Bush, mentre l’F-35C ancora non viene provato su una carrier per i ben noti problemi del gancio, credo che la Navy abbia qualche perplessità sull’F-35, al di la della rinnovata apparente fiducia al programma oppure non riesca a vedere appieno il salto qualitativo che garantirebbe un tale mezzo rispetto alle versioni E/F/G dell’F-18. Questa la mia percezione. Forse ci sono più problemi per la versione C dell’F-35 (ipotesi più probabile), ma c’è anche la possibilità che la US Navy sia ancora troppo legata alla tradizione e al passato, con un apparato burocratico elefantiaco, come leggo da qualche altra parte, incapace di cogliere appieno le possibilità dell’F-35.
  5. Sì, dall’articolo di Reuters sembrerebbe che non ci sarà né una futura gara FX-IV, né la possibilità per gli interessati di sottoporre nuove offerte, né la Corea si impelagherà in nuove valutazioni tecniche tra i concorrenti ma entro un paio di settimane verrebbe annunciato l’acquisto di un certo numero di F-35, probabilmente inferiore al requisito originale di 60, per restare nei paletti al budget e salvare una parte della faccia alla Defense Acquisition Program Administration coreana. Unica nota, che potrebbe mettersi di traverso all’acquisizione, su un sito che non conosco, si menzionano perplessità da parte USA alla vendita di tecnologie avanzate a Corea del Sud: Is South Korea Stealing U.S. Military Secrets? (Se l’accesso all’articolo risultasse temporanemanete bloccato dalla richiesta di un abbonamento, fare clic sul rettangolo rosso a sinistra per proseguire all’articolo). Insomma sorgerebbero improvvisamente ritrosie dagli USA a cedere ai sudcoreani un mezzo così avanzato, per paura che in qualche modo la Corea possa veniore a capo di tali tecnologie per per sviluppare il suo KF-X, di cui si da conto quì nell’apposita discussione e nella discussione sui caccia della Corea del Sud (e relativa proposta di KAI di proporre un monomotore al posto del requisito originale a due motori.) Mi sembrerebbe comunque intempestivo un veto a questo punto, dopo aver consentito a LM di proporre un’offerta per la gara FX-III. Che senso avrebbe, ci si aspettava che l’F-35 perdesse?
  6. Interessante report del blog di DefenseNews sui cantieri navali di Newport. Un mucchio di foto ingrandibili delle 3 portaerei attualmente nei cantieri, la Gerald Ford in preparazione del varo, la Lincoln in fase di overhaul e la Enterprise che ha iniziato il processo di smantellamento.
  7. Boh, il link alla home page del Welt non aiuta a capire quale possano essere gli eventuali nuovi o vecchi problemi. Riguaardo a quanto postato gentilmente da Pinto che ha fornito il link completo sull’upgrade dei Typhoon austriaci, ne ha dato conto anche il blog di Cenciotti: http://theaviationist.com/2013/10/24/austrian-typhoons/#.Um7dQBCM0zQ Di interesse più generale per partner e acquirenti, questo passaggio per l’aggiornamento aria/suolo P1E: http://www.flightglobal.com/news/articles/eurofighter-upgrades-move-closer-to-operational-release-392228/?cmpid=SOC| Dal Ministero della Difesa inglese e da anticpiazioni del mensile britannico AIR International, linkato sopra, emergono luci ed ombre per l’integrazione di ulteriori pacchetti. Facendo uno sforzo di sintesi tra le previsioni più ottimnistiche e quelle più pessimistiche, Meteor e Storm Shadow dovrebbero essere integrati ento 18/36 mesi.
  8. Mi sembra non esista una discussione ufficiale sulla Marina Militare della Corea del Sud, mi permetto di apriral visto che qualche giorno fa è uscita una notizia interessante. La Corea del Sud probabilmente nei prossimi decenni entrerà nel ristretto club delle marine dotate di portaerei. Da http://www.defensenews.com/article/20131026/DEFREG03/310260005/S-Korea-Envisions-Light-Aircraft-Carrier : I passaggi sarebbero questi: Riassumo per chi avesse poca dimestichezza con l’inglese, in una prima fase dotare una portaelicotteri classe Dokdo di Sky Jump, per iniziare a familiarizzarsi con una componente ad ala fissa imbarcata. Contestualmente si ipotizza l’acquisto di AV-8 usati da USA, Spagna o UK. Ho i miei dubbi su questo punto: UK ha già venduto tutti i suoi Harrier ai Marines, che li useranno come pezzi di ricambio per i propri AV-8, per assicurare la transizione senza intoppi agli F-35. Non so se venderanno qualche esemplare ai Coreani. Gli Spagnoli dovrebbero tenersi stretti i loro AV-8 Matador, a meno che non decidano di vendere la Juan Carlos. Quindi i coreani pensano di costruire una LHD/LHA simile alla Juan Carlos (non so se sarebbero interessati all’aquisto dagli spagnoli, i cantieri navali coreani sono rinominati per buona efficienza/economictà). Infine, attorno al 2028 costruire due portaerei leggere modello Cavour che potrebbero entrare in servizio nel 2036. In questo contesto si inserisce anche il possibile acquisto di 18 S-3 Viking usati ex US Navy, d a impiegare in vari ruoli, ma ovviamente non imbarcati, che darebbero per kla prima volta sostanza alla componente ad ala fissa della Marina coreana. Vale la pena ricordare che anche la marina militare giapponese sembra aver intrapreso il percorso per dotarsi di una componente imbarcata ad ala fissa, liberandosi dai residui cascami/sensi di colpa per la WW2 con la Izumo.
  9. Quanto costa la USS Forrestal? Con un centesimo di dollaro te la porti a casa http://www.foxnews.com/us/2013/10/24/forrestal-navy-first-supercarrier-sold-for-1-penny/?intcmp=latestnews Nah ovvio che la mia è una forzatura e che non la puoi portare a casa ma sei obbligato a portarla in un sito di smantellamento conforme alla normativa sul riciclaggio applicabile (i cocci sono tuoi in ogni caso). Comunque vale la pena dare un’occhiata all’alrticolo, se qualcuno è dotato di spirito imprenditoriale, è ancora in tempo ad aggiudicarsi la Saratoga...
  10. No, non era proprio così. Malgrado Napoli sia sede del quartier generale della della sesta flotta USA, al porto vero e proprio di strutture militari (e di navi) ce ne erano/sono relativamente poche (le CV stanno in rada fuori quando si fermano), perché il Comando della NSA si trova invece all’aeroporto di Capodichino. Invece a Nisida, lontano dal porto e dall’altra parte della città rispetto a Capodichino, c’è stato per 40 anni il Comando Marittimo Alleato. Inoltre, non lontanissmo da Nisida, a Bagnoli c’era fino a poco fa l’Aliled Joint Force Command (precedentemente Allied Forces Southern Europe (AFSOUTH)) recentemente trasferitosi a Lago Patria/Giugliano in Campania, Lago Patria era già sede di un’imponente Naval Satellite Communications Facility. A Grazzanise (CE), c’era il 9° strormo, come detto, mentre a Mondragone, sempre provincia di caserta c’era iul bunker della base Proto, dove presumibilmente si sarebbero dovute trasferire diverse strutture di comando, in caso di conflitto. In tutto questo, per rispondere a Vorthex, non sono sicuro di quante testate sarebbero state necessarie per avere la ragionevole certezza di "vetrificare" tutte queste strutture. Non sono esperto di ICBM, testate nucleari, chilotoni e megatoni ma mi sembra che gli SS-9 e gli S-18 portassero ordigni mooolto più potenti dei 16 chilotoni di Little Boy. Ovvio che sono contento di non aver provato quante e quali testate ci sarebbero cadute in testa, e di provare se fossimo stati "fortunati" ed essere vaporizzati istantaneamente oppure saremmo stati investiti dal fallout.
  11. Premetto che secondo me la storia non la fanno solo i comandi di bombardamento strategico e i generali, ma anche i fantaccini, e i civili, e le dinamiche economiche di questi ultimi. Una discussione o un tentativo di storicizzare la guerra fredda da parte di non accademici (o anche di accademici qualificati) non può riguardare solo le testate nucleari, i vettori nucleari, i piani di invasione, gli effetti delle testate da teatro o strategiche, ma deve prendere in considerazione anche, ad es. i fantaccini, i VAM - sentinelle silenziose a guardia di missili nucleari, di cui scopriamo qualche prezioso particolare sul vissuto, ad esempio, in questa discussione: http://www.aereimilitari.org/forum/topic/12985-mim-14-nike-hercules/, e gli effetti sociologici della guerra fredda presso i civili, ad esempio il boom della costruzione di rifugi antiatomici: http://it.wikipedia.org/wiki/Rifugio_antiatomico Probabilmente espressione della stessa angoscia che ha portato Sergetto a vedere "The Day After" (film bruttino assai) a 8 anni, o me a leggere, a 18 anni, mattoni come Storia e catastrofe. Considerazioni sul rischio nucleare di Luigi Cortesi e ad andarmi a seguire le lezioni della buonanima di Cortesi all’Orientale, malgrado il suo esame non fosse all'epoca nel mio corso di laurea (era dedicato a studenti il cui cognome era compreso tra A-I, il mio cognome inizia con R). Certo, come scrive Vultur, negli anni '80 non tutti erano interessati a questi temi. Mi guardo bene dal discriminare, dallo stabilire una scala di valori tra diciannovenni. A diciannove anni, puoi scegliere di andare a manifestare a Comiso contro la dislocazione dei cruise USA, guardare film o leggere libri contro l'equilibrio del terrore, cercare di entrare in accademia aeronautica o sottoscrivere la ferma come volontario, iscriverti al Fronte della Gioventù per contrastare il comunismo strisciante in occidente, dedicarti ad escursioni o allo sport, fregartene altamente e pensare solo agli articoli di abbigliamento più cool e alle compagne di liceo/università più esteticamente apprezzabili/incantevoli. A 19 anni puoi fare una qualsiasi di queste scelte o anche altre, nessuno dovrebbe biasimarti, e il vissuto personale che spinge verso un lato o l'altro è appunto personale, dettato dalla propria sensibilità e dal proprio vissuto specifico. Comunque, tornando al tema strettamente specifico: "perché tante testate destinate ad aree relativamente piccole?", anticipo la risposta del mio ragionamento, espressa meglio nell’ulltima riga di questo post: "Just because of MADness". Pur riconoscendo a Vorthex anni di interesse e di letture sul tema, che emergono dagli interventi sui più svariati thread di questo forum, non mi trovo d'accordo con la sua ultima affermazione: Nah, Vothex, quelle destinate a Napoli (ad esempio) non in prima linea sulla linea del Friuli/Veneto, non erano testate tattiche. Sarebbero state testate strategiche e ognuna di esse avrebbe prodotto devastazione molto maggiore di un mero cratere di 1 kmq; nel discutibile report di Radio Radicale, si parla di numeri di kiloton non proprio bassi. Senza dover andare a fare calcoli sulla potenziale distruttività delle bombe destinateci, dovremmo prendere atto che ci sarebbero cadute in testa, se non Tzar (o Czar o Zar) bomb, almeno ordigni diversi da quelli da teatro. Ordigni che avrebbero fatto devastazione totale ben oltre 1 kmq (1 km quadro quanto avrebbe come raggio tra l’altro, strettissimo credo? No i kiloton ammassati qui o in altre aree sensibili dell’emisfero occidentale o sovietico, avrebbero fatto devastazioni non chirurgiche ma di massa). Gli obiettivi potenziali attorno a Napoli degli anni ’70 e ’80 probabilmente li conosci meglio di me. A parte quello che ho estrapolato dal report sopra, sai che la tripla termonuclearizzazione di Napoli, contrassegnata da asterisco, riguardava principalmente Capodichino e Nisida, ovvero da un capo all’altro della nostra città. Bagnoli/Agnano era a parte, come da dati riportati dal partito di Pannella, a parte era Grazzanise dove all’epoca c’era il 9° stormo coi suoi F-104. A Giuliano in Campania non ricordo cosa ci fosse. Mi sembra strano che non fossero inclusi tra gli obiettivi Licola e Lago Patria (prima del trasferimento del comando da Bagnoli a Lago Patria, era da decenni attiva una grossa struttura di comunicazione, mi pare). Soprassediamo sulle Accademie dell’Esercito e dell’Aeronautica e sulle caserme di marmittoni a Miano/Secondigliano dismesse da qualche anno. E, soprassediamo anche sul porto di Napoli. Ma insomma a quanto ne sapevo io alle prime nuke tattiche rilasciate dalla NATO sul presunto confine Nord-Est, a Napoli (in via esemplificativa) sarebbero dovute arrivare secondo le regole dell’escalation, tra 70 e 200 confetti strategici ben più potenti, solo attorno alla nostra provincia. Anche abbracciando il pensiero comune di questo forum, che generalmente considera i vettori sovietici meno affidabili e precisi delle controparti occidentali, e quindi ci sarebbe stato bisogno di 10 colpi da xx (xxx?) kiloton per imbroccare Bagnoli, e anche considerando che in un tale tipo di situazione sarebbe stato difficile valutare i danni delle testate precedenti prima di spedire nuovi confetti, la domanda con risposta implicita, è la seguente, la stessa posta da Sergetto: Ma che senso avrebbero avuto tanti megatoni per un bombardamento dell’area di Napoli che prevedeva tra 6 e 200 testate (a seconda delle stime) strategiche, credo, e non tattiche? A parte distruggere gli obiettivi militari, fino all’ultima caserma dei CC, non è che tale bombardamento si sarebbe potuto limitare all’ambito tattico e non avrebbe preso connotazioni strategiche. Ma anche in questo ambito, 70 bomboloni strategici hanno secondo me senso solo se inquadriamo l’ambito generale, riassunto in una parola che spiega tutto secondo me, anche nelle sue maiuscole: MAD.
  12. Ah ecco, in proporzione quindi una settantina solo attorno a Napoli dove abito io, un numero più accettabile e simile a quello che conoscevo. Mi sento rinfrancato. Ironia a parte, adesso si può affrontare l'argomento con un certo distacco, ma prima del 1989 l'angoscia era palpabile, o almeno ogni tanto veniva, ed era naturale che quelli che resisi edotti dal fatto di essere in qualche modo in balia del caso e di eventi incontrollabili potessero prendere posizione contro la situazione. Comunque vi era più sensibilità di ora alla MAD e ai temi correlati, relegata ora a campo di interesse per pochi appassionati di storia o di cose militari, mentre la media dei diciottenni eccelle oggi invece nello scovare la tariffa mobile + sms più conveniente. In particolare chi aveva diciotto anni si domandava più di altri: "Ma che cacchio ho fatto io per scegliere l'equilibrio del terrore e la MAD come condizione "quotidiana" stabile? Se la facessero tra loro i sessantenni la MAD." Bah, sto sparando le solite sentenze "sui gggiovani d'oggi" e "ai miei tempi, si tava meglio quando si stava peggio"... Sopravvoliamo va
  13. Tra gli obiettivi: Umpf solo 6 testate nucleari destinate attorno a dove abito, All'epoca pensavo fossero molte di più. Ho passato la mia giovinezza ad angosciarmi sull'equilibrio del terrore e farmi le mie brave manifestazioni inutilmente.
  14. Intanto successo per il MEADS nell’acquisizione e tracciamenteo di un missile balistico tattico reale, prima della prova finale che coinvolgerà due target e della possibile ristrutturazione del programma: MEADS Multifunction Fire Control Radar Tracks Tactical Ballistic Missile for First Time
  15. Ehm scusate la riesumazione di questo vecchio post, volevo dire che c’è qualcuno che fa a modo suo, montando CFT indifferentemente sulle versioni A/B/C e D e impiegandoli con nonchalance per missioni molto diverse dalla superiorità aerea, utilizzando qualsiasi pilone per metterci quello che ritiene più opportuno. Dare un’occhiata quì per esempio: Questo è un F-15A israeliano del 133rd squadron potete controllare sul database militare di http://www.scramblemagazine.nl/ inserendo il numero di matricola. Gli "A" manco avrebbero potuti montarli i CFT a quanto si sapeva, vero però che questi aerei sono stati sottoposti a un massiccio update: Meno spettacolari, in quanto in mostra statica, ma altrettanto interesanti queste altre foto per il carico bellico, un "C": http://www.jetphotos.net/viewphoto.php?id=7370205&nseq=18 e un "D": http://www.jetphotos.net/viewphoto.php?id=6558653&nseq=39 Lo so, gli aerei in mostra statica possono non significare molto sul carico effettivamente impiegabile, ma la foto sopra è inequivocabile, e comunque facendo una ricerca immagini su google per "F-15 Baz" ne trovate a bizzeffe di foto di A/B/C e D israeliani in volo con i CFT, per tornare alla domanda originale di Fabio nell'altra pagina. Scusate ancora per aver riesumato un vecchio post, l'ho fatto solo per completezza per chi cercasse in seguito sull'argomento.
  16. Da parte mia ti ringrazio per le dritte che ci hai dato ora e nel corso degli anni e in compatibilità con i requisiti di riservatezza delle FFAA italiane, ti sarei grato se potessi continuare a tenerci aggiornati non solo sulle manifestazioni ma anche sullo sviluppo dei programmi che possono stare a cuore ad appasionati di aeronautica (e gli appassionati di aviazione navale su questo forum sono ancora di più di quelli che scrivono attivamente), anche su programmi meno "roboanti" dell'F-35. Cordiali saluti e buon lavoro
  17. Impressionante! Le foto danno effettivamente l'idea della capacità di carico di questo Mammouth sopravvissuto al passato, Insomma un bestione, un dinosauro del passato risorto a nuova vita che non può che affascinare alcuni utenti mentre altri urlerebbero contro la sopravvivenza di un simile mostro retaggio del passato. Però le foto del passato con la simpatica Daisy Cutter da 10.000 libbre confrontate col presente, danno l’idea che questo bestione ha risposto a una delle esigenze più moderne: la modularità. Mi rendo conto che il buon Hobo ne aveva paralato qui: http://www.aereimilitari.org/forum/topic/15223-sikorsky-ch-53e-super-stallion-discussione-ufficiale/page-2 con alcune foto spettacolari. Ogni esemplare ha un nome univoco, riprendo sempre da Hobo i nomi di capi pellerossa assegnati ai 4 bestioni italiani, 64-067 "Toro Seduto", l'unico CH-54A, marche I-CFAI 64-078 "Nuvola Rossa", marche I-CFAJ 64-088 "Geronimo", marche I-CFAG 64-089 "Cavallo Pazzo", marche I-CFAH Mi permetto di proporre il nome "Godzilla" per l'intera serie
  18. Luni o Maristaer Grottaglie (potrebbe apparire come una banale semplificazione per te che ci lavori, inspiegabile invece che le due strutture non siano unificate per chi segue i lavori come appassionato e come contribuente consapevole e tartassato che pur leggendo i bilanci triennali della difesa, continua a soffrire di mal di stomaco). A questo punto, insomma, meglio che le funzioni di Lumi e Grottaglie siano unificate (my humblest personal opinion), vista anche la ritrosia/spocchia AMI a integrare le funzioni del CSA col suo RSV.. Io non sono un insider MM come te, né ho fonti preferenziali che mi diano qualche dritta non classificata. A Eglin voi imparerete come volare l'aereo, come manutenerlo, come "formare i formatori", quale ruolo avranno i simulatori, come si gestisce il sistema ALIS. Da Luni o dal Maristaer Grottaglie dovrà essere elaborato tra le altre cose come impiegare al meglio l’aereo, con quali carichi sarebbe possibile decollare e atterrare dal Cavour, quali sistemi d’arma saranno impiegati e come. A parecchi utenti di questo forum contemporaneamente frullano i cabasissi a pensare che AMI dovrà intraprendere una analoga ma differente stessa strada per i suoi meri 15 "B", che si differenziano comunque dai B di MM e allo stesso tempo dagli A della AMI. E sono ben consapevole di come AMI abbia presentato i suoi ben 15 STOVL come indispensabili, ne ho discusso a lungo con utenti di questo forum e di altri spazi virtuali, e sono giunto alla conclusione che la presunta possibilità di operare da piste corte (non austere), tipo Herat in A-stan, rappresenti semplicemente una scusa per rompere i cabasissi al procurement di Marina Militare. Probabilmente sto prendendo qualche svista e mi sono lasciato prendere da un po' di foga col mio ultimo intervento, ma se hai la possbilità di intervenire senza divulgare dati riservati, correggi tali sviste, please.
  19. Mah, prendo atto che gli ultimi interventi sono stati spostati in "Off topic", malgrado non siano proprio peregrini alla discussione ufficiale sull’F-35, e pertanto rispondo qui, in "Off topic" e chiacchiere. Ho dato un’occhiata veloce al paper e, malgrado la tendenza a rappresentare eccessivamente il Typhoon come una storia di successo mentre secondo me è stata più che altro un’occasione mancata con grossi sprechi, non mi sembra scritto proprio coi piedi. Proprio per questo vorrei richiamare l’attenzione su alcuni punti, a pagina 16 e 17 del suddetto: .... alle pagine 17/18: Aggiungo che attualmente la stima per l’acquisizione di 90 F-35 è di 14.5 miliardi, compresa la Faco, a fronte dei 21 e rotti miliardi per 96 Typhoon. vero che questi 14.5 miliardi non comprendano tutti i costi di sustainment. Dal bilancio programmatico triennale della difesa: -per la fase di sviluppo (SDD), circa 1,0 mld US$; completata; ‐ per la fase PSFD circa 900,0 M US$; completamento previsto: 2047; ‐ per le attività di predisposizione in ambito nazionale circa 465,0 M€; ‐ per la realizzazione della FACO/MRO&U (Final Assembly and check‐Out/Maintenance, Repair, check Overhaul & Upgrade ) oneri complessivi circa 795,6 M€; completamento previsto: 2014; - per l'avvio dell'acquisizione e supporto logistico; oneri complessivi stimati in circa 10,0 mld€; completamento previsto: 2027) e dovrebbero salire, ma altrettanto vero che i 21 e rotti miliardi del Typhoon, non comprendono i costi per renderlo effettivamente multiruolo, l’integrazione del radard AESA etc. Sempre dal paper linkato qui, a pagina 25 Inoltre alla fine dell’estate il Ministero della Difesa britannico ha diffuso dati sullo slittamento dell’integrazione dei sistemi d’arma aria/suolo del Typhoon, con slittamento ulteriore dei tempi e personalmente facendomi scendere i cabasissi nei calzini definitivamente. Riassumendo: 2015: full ISD per le Paveway IV (IOC dovrebbe esserci quest'anno) 2016: il primo Tranche 1 viene ritirato dal servizio, dopo appena 10 anni dalla formazione del primo squadrone di prima linea su Typhoon 2017: IOC del Meteor ? 2018: Meteor in servizio. Storm Shadow in servizio "per la fine dell'anno" 2020: Brimstone 2 in servizio 2021: AESA radar raggiunge capacità completa (installazione ed IOC attorno al 2017?) Mentre UK sta sperimentando da tempo il Typhoon nell’aria suolo, per l’Italia dovremmo partire invece quasi a 0. Certo, muovendosi speditamente si potrebbe riuscire a integrare piene capacità Aria/Suolo anche per i Typhoon italiani entro il 2025, a filo con la dismissione degli ultimi Tornado, ma poi nel 2025 quanto futuro avrebbero davanti i Typhoon italiani? C’è inoltre una lunga parte che riguarda i costi operativi e di manutenzione dei due diversi mezzi. È vero lo studio per il Canada portato avanti da un istituto indipendente prospetta costi di gestione potenzialmente molto alti per l'F-35, però io ho letto spesso che i costi operativi del Typhoon sono sicuramente molto alti, anzi tra i più alti costi di gestione dei caccia di quarta e quinta generazione. Questo è uno dei motivi per i quali l'AMI non ama il Typhoon. Riguardo alla proposta di Gaiani di Analisi Difesa di modernizzare gli AV8B+ di Marina Militare, farli tirare avanti più a lungo possibile e quindi acquistare F-35B in leasing, fossi in stato in commissione difesa gli avrei fatto notare che: Gli AV8B+ italiani stanno già subendo, a partire dal 2013, un major overhaul della durata di circa 200 giorni per aereo, volto a spremere le ultime migliaia di ore possibili dalle cellule non eccessivamente usurate. Si veda quanto postato dal buon Pinto qualche tempo fa qui: http://www.aereimilitari.org/forum/topic/4417-marina-militare-italiana/page-48?do=findComment&comment=296016 Tutto ciò dovrebbe permettere ad alcuni Harrier plus della Marina di tirare avanti fino alla IOC degli F-35 B di MM che io stimo per il 2020 e per la FOC che io stimo per due anni dopo. (Ricordo che il primo B verrà consegnato, se tutto va bene, nel 2017, altri 3 nel 2018, i primi 3 aerei STOVL rimarranno a Eglin, USA per l'addestramento iniziale di piloti e tecnici di manutenzione, almeno altri 2 andranno al Centro Sperimentale Aeromarittimo di Luni della Marina, manco l'integrazione col Reparto Sperimentale Volo dell'AMI si è riusciti ad ottenere. Tabella non aggiornatissima per i B dell'AMI ma tuttora ragionevolmente affidabile, Ipotizzando per assurdo che domani mattina si cancelli l'ordine degli F-35B MM e si proceda urgentemente per il leasing, come ventilato da Gaiani (a proposito mi fa specie che venga nominato in un "report che proviene dal mondo "pacifista""), quali sarebbero gli F-35B diposnibili per il leasing? Non siamo ai tempi dell'acquisto delle ore di volo degli F-16 scrausi del Peace Caesar e l'USAF non ha centinaia di F-35B in naftalina a Hollowman. Semplicemente ci sarebbero (forse) dati in leasing magari gli aerei delle LRIP meno avanzate, che oltre a non essere aggiornati logicamente con le più recenti versioni del software, probabilmente presentano fisicamente più di un’obsolescenza hardware. Volendo riassumere/semplificare, costituiscono un seguito alla fase di R&D, soldi che USA e Partner investono in R&D e per aconseguire le capacità iniziali da parte di piloti e manutentori. Gaiani nel suo tentativo di rompere l’assedio alla sudditanza italiana verso gli USA, in pratica ha sostenuto in Commissione Difesa della Camera di proporre la Marina Militare come ente preposto allo smaltimento e al riciclo dei mezzi meno aggiornati dell’USMC. Gli aerei sul Cavour (il Garibaldi è stato già declassato a LHA, e non ha comunque possibilità di operare F-35) sarebbero gli scarti dei lotti di produzione iniziali. Gli aerei realmente efficaci dei Multiyear Contacts, saranno necessari come il pane per tutti e col cacchio che ce li darebbero il leasing. Mi fermo qui per il momento, Sarei molto più interessato a fare un'ipotesi di quanto si potrebbe risparmiare e quanti asili si potrebbero costruire (per usare una retorica cara ai semplificatori di ambito pacifista) se dal bilancio triennale della difesa le spese per il personale venissero decurtate di solo il 10%. Ma dall'"ambito pacifista" non si intende in questo senso. Un 10% in meno sulle spese per il personale rappresenterebbe un risparmio molto più sensibile rispetto ai programmi di acquisizione F-35 o Typhoon, attualmente vi è un enorme squilibrio tra le voci Personale Acquisizione ed Esercizio. Di Paola con la sua riforma ipotizzava di raggiungere quote di 50, 25 e 25 per cento a lungo termine, ma siamo lontanissimi, e l'ultimo bilancio triennale allarga ulteriormente la forbice a favore delle spese per il personale, mentre la voce Esercizio è la più penalizzata, e siamo mooolto lontani da quel 50, 25 e 25 per cento auspicata, e la scelta Typhoon piuttosto della scelta F-35, secondo me muoverebbe ben poco rispetto alla voce veramente insostenibile e da riequilbrare: il personale. Chiedo perdono per i continui "edit" al testo da me postato.
  20. Scagnetti

    Nose Art

    E ributtiamolo su ’sto thread. SF-260 Belgian Air Force: Special color F-15 giappo:
  21. Mi sembra non vi sia una discussione sull’Erickson - Sikorsky S-64 Skycrane. Basato sul design del vecchio Sikorsky CH-54 Tarhe, questo elicottero pesante, spinto da due turbine JFTD-12A da 4 050 shp (3020kW) sta riscuotendo un certo successo specie in configurazione antincendio. L’elitanker, come sembra essere chiamato in Italia, ha un peso a vuoto di 8724 kg e una capacità di trasporto di circa 9000 kg (il Canadair per raffronto ha una capacità di circa 6000 kg di acqua. Dalla pagina di Wiki: http://it.wikipedia.org/wiki/Sikorsky_S-64 Da notare che l’autonomia dello Skycrane è di soli 370 km, a fronte dei 2427 km nominali del Canadair. D’altra parte l’helitanker sembra poter avere una maggior precisione e capacità di rifornirsi dove il Canadair non può accedere. Se ne legge un gran bene, anche se anche questo mezzo antincendio ha subito alcuni incidenti, uno dei quali in Italia abbastanza clamoroso: http://archiviostorico.corriere.it/2005/luglio/07/Cade_primo_volo_elicottero_antincendio_co_10_050707108.shtml Sembra essere una valida alternativa per sostituire o affiancare i Canadair. Il problema, come si evince da alcune rapide ricerche sul web, non è tanto acquisire questo o quel mezzo, ma piuttosto trovare poi i fondi per farli operare a piena capacità durante la stagione estiva.
  22. Non sottaovaluterei la FLOTUS. Sembra che Petronilla menerà botte da orbi per evitare altri danni al suo orto a inizio del prossimo anno: http://www.lastampa.it/2013/10/17/esteri/assalto-di-scoiattoli-allorto-di-michelle-tDpeHg7nB2MsGJVNTfvMYO/pagina.html
  23. Quindi il 7th squadron di Raptor viene disattivato, come era previsto e a Holloman restano solo Reaper e Predator.
  24. Gli Aggressor dell’18th. e si organizza la Red Flag Alaska. http://en.wikipedia.org/wiki/Eielson_Air_Force_Base
  25. Notavo una cosa a proposito dei velivoli impiegati dall’IDF, cioè che al contrario della maggior parte delle aeronautiche militari, sono affezionati (o meglio considerano indispensabile) il Weapon System Officer per le missioni di attacco e hanno una spiccata preferenza per i biposto, da usare non per la conversione operativa, ma come piattaforma preferenziale da strike. Da http://www.f-16.net/f-16_users_article7.html a proposito degli F-16D block 30 e 40 Barak: Un F-16D block 40 Barak II dell’IDF: E veniamo all’ultima consegna di Viper a Israele, 102 F-16D Block 52, tutti biposto, entrati in servizio dal 2003 al 2009 che in Israele prendono la denominazione di F-16I Sufa e rappresentano la spina dorsale attuale dell’IDF. Sempre dalla stessa pagina di F-16.net: Un vero è proprio "Strike Falcon" analogo per molti versi allo Strike Eagle. tra l’altro credo che diversi Barak verranno parzialmente aggiornati a questo standard. Ma le preferenze dell’Heyl Ha’Avir per i biposto non si fermano ai Viper. Ovvio che gli Strike Eagle israeliani, i 25 “Ra’am”, costituiscano la punta di diamante dell’attacco strategico israeliano e, siano stati impiegati in una delle più spettacolari, discusse e discutibili missioni dell’IDF: il bombardamento del reattore nucleare siriano nel 2006, noto anche come Operazione Orchard scortati dai Sufa. Meno ovvio è che anche gli F-15 “Baz” da superiorità aerea siano stati impiegati in ruolo di attacco al suolo, in una delle più lunghe (per distanza) missioni dell’IDF di attacco, il bombardamento del quartier generale dell’OLP a Tunisi nel 1985, bombardamento effettuato sempre da biposto, in particolare 6 F-15B da poco entrati in servizio del 106° Squadron Sparehead, con il supporto/scorta di 4 monoposto dei Knights of Twin tale (2 dei quali comunque lanciarono bombe a caduta libera). Mi ricordo il casino a livello internazionale che quell’atto provocò. Tuttavia all’epoca non mi interessavo di aerei militari. Solo di recente ho scoperto che gli aerei che materialmente bombardarono Tunisi erano F-15B biposto, considerati da conversione operativa per la superiorità aerea: (La matricola 970 che partecipò all’attacco come gregario del leader) e non dagli F-16A Netz che qualche anno prima, nel 1981, avevano distrutto un’altro reattore nucleare, quello Irakeno di Osiraq Molto interessante, a proposito del bombardamento di Tripoli, questa anteprima del libro Israeli F-15 Eagle Units in Combat che mi dovrò procurare. Cliccando sul link nella riga sopra potrete leggere interessanti dettagli se interessati (sorry, non posso incollare quì estratti). sull’operazione Gamba di Legno. Ma l’interesse dell’IDF per versioni biposto dei caccia non si ferma a un periodo in cui le PGM erano ancora in fase di maturazione è poteva essere più intuitivo che il WSO si occupasse di illumare il vbersaglio fino all'impatto della GBU-15 e di azionare le contromisure, mentre il pilota si concentrava esclusivamente dsulla guida dell'aereo. Anche per il futuro sarebbero, secondo alcuni rumors, riportati anche su wiki inglese interessati a una versione dell'F-35 biposto, ovviamente non da addestramento, che alcuni chiamano F-35D o F-35I. Personalmente credo improbabile che la vedremo mai, ma se c'è qualche minima possibilità sarà sotto la spinta prioprio dell'IDF. E voi cosa ne pensate? Ha ragione l'Aeronautica Israeliana a considerare indispensabile il WSO, o hanno ragione tutti gli altri che per il futuro sembrano orientarsi verso i monoposto, per risparmiare sui costi e sui rischi?
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