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Scagnetti

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  1. Quanto costa la USS Forrestal? Con un centesimo di dollaro te la porti a casa http://www.foxnews.com/us/2013/10/24/forrestal-navy-first-supercarrier-sold-for-1-penny/?intcmp=latestnews Nah ovvio che la mia è una forzatura e che non la puoi portare a casa ma sei obbligato a portarla in un sito di smantellamento conforme alla normativa sul riciclaggio applicabile (i cocci sono tuoi in ogni caso). Comunque vale la pena dare un’occhiata all’alrticolo, se qualcuno è dotato di spirito imprenditoriale, è ancora in tempo ad aggiudicarsi la Saratoga...
  2. No, non era proprio così. Malgrado Napoli sia sede del quartier generale della della sesta flotta USA, al porto vero e proprio di strutture militari (e di navi) ce ne erano/sono relativamente poche (le CV stanno in rada fuori quando si fermano), perché il Comando della NSA si trova invece all’aeroporto di Capodichino. Invece a Nisida, lontano dal porto e dall’altra parte della città rispetto a Capodichino, c’è stato per 40 anni il Comando Marittimo Alleato. Inoltre, non lontanissmo da Nisida, a Bagnoli c’era fino a poco fa l’Aliled Joint Force Command (precedentemente Allied Forces Southern Europe (AFSOUTH)) recentemente trasferitosi a Lago Patria/Giugliano in Campania, Lago Patria era già sede di un’imponente Naval Satellite Communications Facility. A Grazzanise (CE), c’era il 9° strormo, come detto, mentre a Mondragone, sempre provincia di caserta c’era iul bunker della base Proto, dove presumibilmente si sarebbero dovute trasferire diverse strutture di comando, in caso di conflitto. In tutto questo, per rispondere a Vorthex, non sono sicuro di quante testate sarebbero state necessarie per avere la ragionevole certezza di "vetrificare" tutte queste strutture. Non sono esperto di ICBM, testate nucleari, chilotoni e megatoni ma mi sembra che gli SS-9 e gli S-18 portassero ordigni mooolto più potenti dei 16 chilotoni di Little Boy. Ovvio che sono contento di non aver provato quante e quali testate ci sarebbero cadute in testa, e di provare se fossimo stati "fortunati" ed essere vaporizzati istantaneamente oppure saremmo stati investiti dal fallout.
  3. Premetto che secondo me la storia non la fanno solo i comandi di bombardamento strategico e i generali, ma anche i fantaccini, e i civili, e le dinamiche economiche di questi ultimi. Una discussione o un tentativo di storicizzare la guerra fredda da parte di non accademici (o anche di accademici qualificati) non può riguardare solo le testate nucleari, i vettori nucleari, i piani di invasione, gli effetti delle testate da teatro o strategiche, ma deve prendere in considerazione anche, ad es. i fantaccini, i VAM - sentinelle silenziose a guardia di missili nucleari, di cui scopriamo qualche prezioso particolare sul vissuto, ad esempio, in questa discussione: http://www.aereimilitari.org/forum/topic/12985-mim-14-nike-hercules/, e gli effetti sociologici della guerra fredda presso i civili, ad esempio il boom della costruzione di rifugi antiatomici: http://it.wikipedia.org/wiki/Rifugio_antiatomico Probabilmente espressione della stessa angoscia che ha portato Sergetto a vedere "The Day After" (film bruttino assai) a 8 anni, o me a leggere, a 18 anni, mattoni come Storia e catastrofe. Considerazioni sul rischio nucleare di Luigi Cortesi e ad andarmi a seguire le lezioni della buonanima di Cortesi all’Orientale, malgrado il suo esame non fosse all'epoca nel mio corso di laurea (era dedicato a studenti il cui cognome era compreso tra A-I, il mio cognome inizia con R). Certo, come scrive Vultur, negli anni '80 non tutti erano interessati a questi temi. Mi guardo bene dal discriminare, dallo stabilire una scala di valori tra diciannovenni. A diciannove anni, puoi scegliere di andare a manifestare a Comiso contro la dislocazione dei cruise USA, guardare film o leggere libri contro l'equilibrio del terrore, cercare di entrare in accademia aeronautica o sottoscrivere la ferma come volontario, iscriverti al Fronte della Gioventù per contrastare il comunismo strisciante in occidente, dedicarti ad escursioni o allo sport, fregartene altamente e pensare solo agli articoli di abbigliamento più cool e alle compagne di liceo/università più esteticamente apprezzabili/incantevoli. A 19 anni puoi fare una qualsiasi di queste scelte o anche altre, nessuno dovrebbe biasimarti, e il vissuto personale che spinge verso un lato o l'altro è appunto personale, dettato dalla propria sensibilità e dal proprio vissuto specifico. Comunque, tornando al tema strettamente specifico: "perché tante testate destinate ad aree relativamente piccole?", anticipo la risposta del mio ragionamento, espressa meglio nell’ulltima riga di questo post: "Just because of MADness". Pur riconoscendo a Vorthex anni di interesse e di letture sul tema, che emergono dagli interventi sui più svariati thread di questo forum, non mi trovo d'accordo con la sua ultima affermazione: Nah, Vothex, quelle destinate a Napoli (ad esempio) non in prima linea sulla linea del Friuli/Veneto, non erano testate tattiche. Sarebbero state testate strategiche e ognuna di esse avrebbe prodotto devastazione molto maggiore di un mero cratere di 1 kmq; nel discutibile report di Radio Radicale, si parla di numeri di kiloton non proprio bassi. Senza dover andare a fare calcoli sulla potenziale distruttività delle bombe destinateci, dovremmo prendere atto che ci sarebbero cadute in testa, se non Tzar (o Czar o Zar) bomb, almeno ordigni diversi da quelli da teatro. Ordigni che avrebbero fatto devastazione totale ben oltre 1 kmq (1 km quadro quanto avrebbe come raggio tra l’altro, strettissimo credo? No i kiloton ammassati qui o in altre aree sensibili dell’emisfero occidentale o sovietico, avrebbero fatto devastazioni non chirurgiche ma di massa). Gli obiettivi potenziali attorno a Napoli degli anni ’70 e ’80 probabilmente li conosci meglio di me. A parte quello che ho estrapolato dal report sopra, sai che la tripla termonuclearizzazione di Napoli, contrassegnata da asterisco, riguardava principalmente Capodichino e Nisida, ovvero da un capo all’altro della nostra città. Bagnoli/Agnano era a parte, come da dati riportati dal partito di Pannella, a parte era Grazzanise dove all’epoca c’era il 9° stormo coi suoi F-104. A Giuliano in Campania non ricordo cosa ci fosse. Mi sembra strano che non fossero inclusi tra gli obiettivi Licola e Lago Patria (prima del trasferimento del comando da Bagnoli a Lago Patria, era da decenni attiva una grossa struttura di comunicazione, mi pare). Soprassediamo sulle Accademie dell’Esercito e dell’Aeronautica e sulle caserme di marmittoni a Miano/Secondigliano dismesse da qualche anno. E, soprassediamo anche sul porto di Napoli. Ma insomma a quanto ne sapevo io alle prime nuke tattiche rilasciate dalla NATO sul presunto confine Nord-Est, a Napoli (in via esemplificativa) sarebbero dovute arrivare secondo le regole dell’escalation, tra 70 e 200 confetti strategici ben più potenti, solo attorno alla nostra provincia. Anche abbracciando il pensiero comune di questo forum, che generalmente considera i vettori sovietici meno affidabili e precisi delle controparti occidentali, e quindi ci sarebbe stato bisogno di 10 colpi da xx (xxx?) kiloton per imbroccare Bagnoli, e anche considerando che in un tale tipo di situazione sarebbe stato difficile valutare i danni delle testate precedenti prima di spedire nuovi confetti, la domanda con risposta implicita, è la seguente, la stessa posta da Sergetto: Ma che senso avrebbero avuto tanti megatoni per un bombardamento dell’area di Napoli che prevedeva tra 6 e 200 testate (a seconda delle stime) strategiche, credo, e non tattiche? A parte distruggere gli obiettivi militari, fino all’ultima caserma dei CC, non è che tale bombardamento si sarebbe potuto limitare all’ambito tattico e non avrebbe preso connotazioni strategiche. Ma anche in questo ambito, 70 bomboloni strategici hanno secondo me senso solo se inquadriamo l’ambito generale, riassunto in una parola che spiega tutto secondo me, anche nelle sue maiuscole: MAD.
  4. Ah ecco, in proporzione quindi una settantina solo attorno a Napoli dove abito io, un numero più accettabile e simile a quello che conoscevo. Mi sento rinfrancato. Ironia a parte, adesso si può affrontare l'argomento con un certo distacco, ma prima del 1989 l'angoscia era palpabile, o almeno ogni tanto veniva, ed era naturale che quelli che resisi edotti dal fatto di essere in qualche modo in balia del caso e di eventi incontrollabili potessero prendere posizione contro la situazione. Comunque vi era più sensibilità di ora alla MAD e ai temi correlati, relegata ora a campo di interesse per pochi appassionati di storia o di cose militari, mentre la media dei diciottenni eccelle oggi invece nello scovare la tariffa mobile + sms più conveniente. In particolare chi aveva diciotto anni si domandava più di altri: "Ma che cacchio ho fatto io per scegliere l'equilibrio del terrore e la MAD come condizione "quotidiana" stabile? Se la facessero tra loro i sessantenni la MAD." Bah, sto sparando le solite sentenze "sui gggiovani d'oggi" e "ai miei tempi, si tava meglio quando si stava peggio"... Sopravvoliamo va
  5. Tra gli obiettivi: Umpf solo 6 testate nucleari destinate attorno a dove abito, All'epoca pensavo fossero molte di più. Ho passato la mia giovinezza ad angosciarmi sull'equilibrio del terrore e farmi le mie brave manifestazioni inutilmente.
  6. Intanto successo per il MEADS nell’acquisizione e tracciamenteo di un missile balistico tattico reale, prima della prova finale che coinvolgerà due target e della possibile ristrutturazione del programma: MEADS Multifunction Fire Control Radar Tracks Tactical Ballistic Missile for First Time
  7. Ehm scusate la riesumazione di questo vecchio post, volevo dire che c’è qualcuno che fa a modo suo, montando CFT indifferentemente sulle versioni A/B/C e D e impiegandoli con nonchalance per missioni molto diverse dalla superiorità aerea, utilizzando qualsiasi pilone per metterci quello che ritiene più opportuno. Dare un’occhiata quì per esempio: Questo è un F-15A israeliano del 133rd squadron potete controllare sul database militare di http://www.scramblemagazine.nl/ inserendo il numero di matricola. Gli "A" manco avrebbero potuti montarli i CFT a quanto si sapeva, vero però che questi aerei sono stati sottoposti a un massiccio update: Meno spettacolari, in quanto in mostra statica, ma altrettanto interesanti queste altre foto per il carico bellico, un "C": http://www.jetphotos.net/viewphoto.php?id=7370205&nseq=18 e un "D": http://www.jetphotos.net/viewphoto.php?id=6558653&nseq=39 Lo so, gli aerei in mostra statica possono non significare molto sul carico effettivamente impiegabile, ma la foto sopra è inequivocabile, e comunque facendo una ricerca immagini su google per "F-15 Baz" ne trovate a bizzeffe di foto di A/B/C e D israeliani in volo con i CFT, per tornare alla domanda originale di Fabio nell'altra pagina. Scusate ancora per aver riesumato un vecchio post, l'ho fatto solo per completezza per chi cercasse in seguito sull'argomento.
  8. Da parte mia ti ringrazio per le dritte che ci hai dato ora e nel corso degli anni e in compatibilità con i requisiti di riservatezza delle FFAA italiane, ti sarei grato se potessi continuare a tenerci aggiornati non solo sulle manifestazioni ma anche sullo sviluppo dei programmi che possono stare a cuore ad appasionati di aeronautica (e gli appassionati di aviazione navale su questo forum sono ancora di più di quelli che scrivono attivamente), anche su programmi meno "roboanti" dell'F-35. Cordiali saluti e buon lavoro
  9. Impressionante! Le foto danno effettivamente l'idea della capacità di carico di questo Mammouth sopravvissuto al passato, Insomma un bestione, un dinosauro del passato risorto a nuova vita che non può che affascinare alcuni utenti mentre altri urlerebbero contro la sopravvivenza di un simile mostro retaggio del passato. Però le foto del passato con la simpatica Daisy Cutter da 10.000 libbre confrontate col presente, danno l’idea che questo bestione ha risposto a una delle esigenze più moderne: la modularità. Mi rendo conto che il buon Hobo ne aveva paralato qui: http://www.aereimilitari.org/forum/topic/15223-sikorsky-ch-53e-super-stallion-discussione-ufficiale/page-2 con alcune foto spettacolari. Ogni esemplare ha un nome univoco, riprendo sempre da Hobo i nomi di capi pellerossa assegnati ai 4 bestioni italiani, 64-067 "Toro Seduto", l'unico CH-54A, marche I-CFAI 64-078 "Nuvola Rossa", marche I-CFAJ 64-088 "Geronimo", marche I-CFAG 64-089 "Cavallo Pazzo", marche I-CFAH Mi permetto di proporre il nome "Godzilla" per l'intera serie
  10. Luni o Maristaer Grottaglie (potrebbe apparire come una banale semplificazione per te che ci lavori, inspiegabile invece che le due strutture non siano unificate per chi segue i lavori come appassionato e come contribuente consapevole e tartassato che pur leggendo i bilanci triennali della difesa, continua a soffrire di mal di stomaco). A questo punto, insomma, meglio che le funzioni di Lumi e Grottaglie siano unificate (my humblest personal opinion), vista anche la ritrosia/spocchia AMI a integrare le funzioni del CSA col suo RSV.. Io non sono un insider MM come te, né ho fonti preferenziali che mi diano qualche dritta non classificata. A Eglin voi imparerete come volare l'aereo, come manutenerlo, come "formare i formatori", quale ruolo avranno i simulatori, come si gestisce il sistema ALIS. Da Luni o dal Maristaer Grottaglie dovrà essere elaborato tra le altre cose come impiegare al meglio l’aereo, con quali carichi sarebbe possibile decollare e atterrare dal Cavour, quali sistemi d’arma saranno impiegati e come. A parecchi utenti di questo forum contemporaneamente frullano i cabasissi a pensare che AMI dovrà intraprendere una analoga ma differente stessa strada per i suoi meri 15 "B", che si differenziano comunque dai B di MM e allo stesso tempo dagli A della AMI. E sono ben consapevole di come AMI abbia presentato i suoi ben 15 STOVL come indispensabili, ne ho discusso a lungo con utenti di questo forum e di altri spazi virtuali, e sono giunto alla conclusione che la presunta possibilità di operare da piste corte (non austere), tipo Herat in A-stan, rappresenti semplicemente una scusa per rompere i cabasissi al procurement di Marina Militare. Probabilmente sto prendendo qualche svista e mi sono lasciato prendere da un po' di foga col mio ultimo intervento, ma se hai la possbilità di intervenire senza divulgare dati riservati, correggi tali sviste, please.
  11. Mah, prendo atto che gli ultimi interventi sono stati spostati in "Off topic", malgrado non siano proprio peregrini alla discussione ufficiale sull’F-35, e pertanto rispondo qui, in "Off topic" e chiacchiere. Ho dato un’occhiata veloce al paper e, malgrado la tendenza a rappresentare eccessivamente il Typhoon come una storia di successo mentre secondo me è stata più che altro un’occasione mancata con grossi sprechi, non mi sembra scritto proprio coi piedi. Proprio per questo vorrei richiamare l’attenzione su alcuni punti, a pagina 16 e 17 del suddetto: .... alle pagine 17/18: Aggiungo che attualmente la stima per l’acquisizione di 90 F-35 è di 14.5 miliardi, compresa la Faco, a fronte dei 21 e rotti miliardi per 96 Typhoon. vero che questi 14.5 miliardi non comprendano tutti i costi di sustainment. Dal bilancio programmatico triennale della difesa: -per la fase di sviluppo (SDD), circa 1,0 mld US$; completata; ‐ per la fase PSFD circa 900,0 M US$; completamento previsto: 2047; ‐ per le attività di predisposizione in ambito nazionale circa 465,0 M€; ‐ per la realizzazione della FACO/MRO&U (Final Assembly and check‐Out/Maintenance, Repair, check Overhaul & Upgrade ) oneri complessivi circa 795,6 M€; completamento previsto: 2014; - per l'avvio dell'acquisizione e supporto logistico; oneri complessivi stimati in circa 10,0 mld€; completamento previsto: 2027) e dovrebbero salire, ma altrettanto vero che i 21 e rotti miliardi del Typhoon, non comprendono i costi per renderlo effettivamente multiruolo, l’integrazione del radard AESA etc. Sempre dal paper linkato qui, a pagina 25 Inoltre alla fine dell’estate il Ministero della Difesa britannico ha diffuso dati sullo slittamento dell’integrazione dei sistemi d’arma aria/suolo del Typhoon, con slittamento ulteriore dei tempi e personalmente facendomi scendere i cabasissi nei calzini definitivamente. Riassumendo: 2015: full ISD per le Paveway IV (IOC dovrebbe esserci quest'anno) 2016: il primo Tranche 1 viene ritirato dal servizio, dopo appena 10 anni dalla formazione del primo squadrone di prima linea su Typhoon 2017: IOC del Meteor ? 2018: Meteor in servizio. Storm Shadow in servizio "per la fine dell'anno" 2020: Brimstone 2 in servizio 2021: AESA radar raggiunge capacità completa (installazione ed IOC attorno al 2017?) Mentre UK sta sperimentando da tempo il Typhoon nell’aria suolo, per l’Italia dovremmo partire invece quasi a 0. Certo, muovendosi speditamente si potrebbe riuscire a integrare piene capacità Aria/Suolo anche per i Typhoon italiani entro il 2025, a filo con la dismissione degli ultimi Tornado, ma poi nel 2025 quanto futuro avrebbero davanti i Typhoon italiani? C’è inoltre una lunga parte che riguarda i costi operativi e di manutenzione dei due diversi mezzi. È vero lo studio per il Canada portato avanti da un istituto indipendente prospetta costi di gestione potenzialmente molto alti per l'F-35, però io ho letto spesso che i costi operativi del Typhoon sono sicuramente molto alti, anzi tra i più alti costi di gestione dei caccia di quarta e quinta generazione. Questo è uno dei motivi per i quali l'AMI non ama il Typhoon. Riguardo alla proposta di Gaiani di Analisi Difesa di modernizzare gli AV8B+ di Marina Militare, farli tirare avanti più a lungo possibile e quindi acquistare F-35B in leasing, fossi in stato in commissione difesa gli avrei fatto notare che: Gli AV8B+ italiani stanno già subendo, a partire dal 2013, un major overhaul della durata di circa 200 giorni per aereo, volto a spremere le ultime migliaia di ore possibili dalle cellule non eccessivamente usurate. Si veda quanto postato dal buon Pinto qualche tempo fa qui: http://www.aereimilitari.org/forum/topic/4417-marina-militare-italiana/page-48?do=findComment&comment=296016 Tutto ciò dovrebbe permettere ad alcuni Harrier plus della Marina di tirare avanti fino alla IOC degli F-35 B di MM che io stimo per il 2020 e per la FOC che io stimo per due anni dopo. (Ricordo che il primo B verrà consegnato, se tutto va bene, nel 2017, altri 3 nel 2018, i primi 3 aerei STOVL rimarranno a Eglin, USA per l'addestramento iniziale di piloti e tecnici di manutenzione, almeno altri 2 andranno al Centro Sperimentale Aeromarittimo di Luni della Marina, manco l'integrazione col Reparto Sperimentale Volo dell'AMI si è riusciti ad ottenere. Tabella non aggiornatissima per i B dell'AMI ma tuttora ragionevolmente affidabile, Ipotizzando per assurdo che domani mattina si cancelli l'ordine degli F-35B MM e si proceda urgentemente per il leasing, come ventilato da Gaiani (a proposito mi fa specie che venga nominato in un "report che proviene dal mondo "pacifista""), quali sarebbero gli F-35B diposnibili per il leasing? Non siamo ai tempi dell'acquisto delle ore di volo degli F-16 scrausi del Peace Caesar e l'USAF non ha centinaia di F-35B in naftalina a Hollowman. Semplicemente ci sarebbero (forse) dati in leasing magari gli aerei delle LRIP meno avanzate, che oltre a non essere aggiornati logicamente con le più recenti versioni del software, probabilmente presentano fisicamente più di un’obsolescenza hardware. Volendo riassumere/semplificare, costituiscono un seguito alla fase di R&D, soldi che USA e Partner investono in R&D e per aconseguire le capacità iniziali da parte di piloti e manutentori. Gaiani nel suo tentativo di rompere l’assedio alla sudditanza italiana verso gli USA, in pratica ha sostenuto in Commissione Difesa della Camera di proporre la Marina Militare come ente preposto allo smaltimento e al riciclo dei mezzi meno aggiornati dell’USMC. Gli aerei sul Cavour (il Garibaldi è stato già declassato a LHA, e non ha comunque possibilità di operare F-35) sarebbero gli scarti dei lotti di produzione iniziali. Gli aerei realmente efficaci dei Multiyear Contacts, saranno necessari come il pane per tutti e col cacchio che ce li darebbero il leasing. Mi fermo qui per il momento, Sarei molto più interessato a fare un'ipotesi di quanto si potrebbe risparmiare e quanti asili si potrebbero costruire (per usare una retorica cara ai semplificatori di ambito pacifista) se dal bilancio triennale della difesa le spese per il personale venissero decurtate di solo il 10%. Ma dall'"ambito pacifista" non si intende in questo senso. Un 10% in meno sulle spese per il personale rappresenterebbe un risparmio molto più sensibile rispetto ai programmi di acquisizione F-35 o Typhoon, attualmente vi è un enorme squilibrio tra le voci Personale Acquisizione ed Esercizio. Di Paola con la sua riforma ipotizzava di raggiungere quote di 50, 25 e 25 per cento a lungo termine, ma siamo lontanissimi, e l'ultimo bilancio triennale allarga ulteriormente la forbice a favore delle spese per il personale, mentre la voce Esercizio è la più penalizzata, e siamo mooolto lontani da quel 50, 25 e 25 per cento auspicata, e la scelta Typhoon piuttosto della scelta F-35, secondo me muoverebbe ben poco rispetto alla voce veramente insostenibile e da riequilbrare: il personale. Chiedo perdono per i continui "edit" al testo da me postato.
  12. Scagnetti

    Nose Art

    E ributtiamolo su ’sto thread. SF-260 Belgian Air Force: Special color F-15 giappo:
  13. Mi sembra non vi sia una discussione sull’Erickson - Sikorsky S-64 Skycrane. Basato sul design del vecchio Sikorsky CH-54 Tarhe, questo elicottero pesante, spinto da due turbine JFTD-12A da 4 050 shp (3020kW) sta riscuotendo un certo successo specie in configurazione antincendio. L’elitanker, come sembra essere chiamato in Italia, ha un peso a vuoto di 8724 kg e una capacità di trasporto di circa 9000 kg (il Canadair per raffronto ha una capacità di circa 6000 kg di acqua. Dalla pagina di Wiki: http://it.wikipedia.org/wiki/Sikorsky_S-64 Da notare che l’autonomia dello Skycrane è di soli 370 km, a fronte dei 2427 km nominali del Canadair. D’altra parte l’helitanker sembra poter avere una maggior precisione e capacità di rifornirsi dove il Canadair non può accedere. Se ne legge un gran bene, anche se anche questo mezzo antincendio ha subito alcuni incidenti, uno dei quali in Italia abbastanza clamoroso: http://archiviostorico.corriere.it/2005/luglio/07/Cade_primo_volo_elicottero_antincendio_co_10_050707108.shtml Sembra essere una valida alternativa per sostituire o affiancare i Canadair. Il problema, come si evince da alcune rapide ricerche sul web, non è tanto acquisire questo o quel mezzo, ma piuttosto trovare poi i fondi per farli operare a piena capacità durante la stagione estiva.
  14. Non sottaovaluterei la FLOTUS. Sembra che Petronilla menerà botte da orbi per evitare altri danni al suo orto a inizio del prossimo anno: http://www.lastampa.it/2013/10/17/esteri/assalto-di-scoiattoli-allorto-di-michelle-tDpeHg7nB2MsGJVNTfvMYO/pagina.html
  15. Quindi il 7th squadron di Raptor viene disattivato, come era previsto e a Holloman restano solo Reaper e Predator.
  16. Gli Aggressor dell’18th. e si organizza la Red Flag Alaska. http://en.wikipedia.org/wiki/Eielson_Air_Force_Base
  17. Notavo una cosa a proposito dei velivoli impiegati dall’IDF, cioè che al contrario della maggior parte delle aeronautiche militari, sono affezionati (o meglio considerano indispensabile) il Weapon System Officer per le missioni di attacco e hanno una spiccata preferenza per i biposto, da usare non per la conversione operativa, ma come piattaforma preferenziale da strike. Da http://www.f-16.net/f-16_users_article7.html a proposito degli F-16D block 30 e 40 Barak: Un F-16D block 40 Barak II dell’IDF: E veniamo all’ultima consegna di Viper a Israele, 102 F-16D Block 52, tutti biposto, entrati in servizio dal 2003 al 2009 che in Israele prendono la denominazione di F-16I Sufa e rappresentano la spina dorsale attuale dell’IDF. Sempre dalla stessa pagina di F-16.net: Un vero è proprio "Strike Falcon" analogo per molti versi allo Strike Eagle. tra l’altro credo che diversi Barak verranno parzialmente aggiornati a questo standard. Ma le preferenze dell’Heyl Ha’Avir per i biposto non si fermano ai Viper. Ovvio che gli Strike Eagle israeliani, i 25 “Ra’am”, costituiscano la punta di diamante dell’attacco strategico israeliano e, siano stati impiegati in una delle più spettacolari, discusse e discutibili missioni dell’IDF: il bombardamento del reattore nucleare siriano nel 2006, noto anche come Operazione Orchard scortati dai Sufa. Meno ovvio è che anche gli F-15 “Baz” da superiorità aerea siano stati impiegati in ruolo di attacco al suolo, in una delle più lunghe (per distanza) missioni dell’IDF di attacco, il bombardamento del quartier generale dell’OLP a Tunisi nel 1985, bombardamento effettuato sempre da biposto, in particolare 6 F-15B da poco entrati in servizio del 106° Squadron Sparehead, con il supporto/scorta di 4 monoposto dei Knights of Twin tale (2 dei quali comunque lanciarono bombe a caduta libera). Mi ricordo il casino a livello internazionale che quell’atto provocò. Tuttavia all’epoca non mi interessavo di aerei militari. Solo di recente ho scoperto che gli aerei che materialmente bombardarono Tunisi erano F-15B biposto, considerati da conversione operativa per la superiorità aerea: (La matricola 970 che partecipò all’attacco come gregario del leader) e non dagli F-16A Netz che qualche anno prima, nel 1981, avevano distrutto un’altro reattore nucleare, quello Irakeno di Osiraq Molto interessante, a proposito del bombardamento di Tripoli, questa anteprima del libro Israeli F-15 Eagle Units in Combat che mi dovrò procurare. Cliccando sul link nella riga sopra potrete leggere interessanti dettagli se interessati (sorry, non posso incollare quì estratti). sull’operazione Gamba di Legno. Ma l’interesse dell’IDF per versioni biposto dei caccia non si ferma a un periodo in cui le PGM erano ancora in fase di maturazione è poteva essere più intuitivo che il WSO si occupasse di illumare il vbersaglio fino all'impatto della GBU-15 e di azionare le contromisure, mentre il pilota si concentrava esclusivamente dsulla guida dell'aereo. Anche per il futuro sarebbero, secondo alcuni rumors, riportati anche su wiki inglese interessati a una versione dell'F-35 biposto, ovviamente non da addestramento, che alcuni chiamano F-35D o F-35I. Personalmente credo improbabile che la vedremo mai, ma se c'è qualche minima possibilità sarà sotto la spinta prioprio dell'IDF. E voi cosa ne pensate? Ha ragione l'Aeronautica Israeliana a considerare indispensabile il WSO, o hanno ragione tutti gli altri che per il futuro sembrano orientarsi verso i monoposto, per risparmiare sui costi e sui rischi?
  18. Già. Dovevo avere il casco tra le nuvole...
  19. Israele per il casco, come già per per parte del resto dell’avionica dei suoi F-35, sceglie una personalizzazione sviluppata in proprio: Israel to Make Helmets for US F-35 Fighter
  20. Sì qualcosa del genere, almeno per quel che riguarda un particolare reparto: https://en.wikipedia.org/wiki/115_Squadron_%28Israel%29#Aggressor_Squadron
  21. Che senso avrebbe per le PLAAF clonare un elicottero di una generazione precedente mentre la Cina continua ad avere problemi a sviluppare motori adeguati per i suoi progetti WZ-10 e WZ-19 potenzialmente più moderni? D’atrlo cato riconosco il fatto che il finestrino posteriore appare sottodimensionato rispetto a quello dell’AH-64D, sul blog di cenciotti la foto è ingrandita e riconosco che il rotore di coda sembra avere poco senso. Un simulacro per un film come ipotizzato da qualcuno? Ma che senso avrebbe una copia così realistica per un film che avrebbe per protagonista un mezzo USA e non delle gloriose PLAAF, mentre i cinesi eccellono sia in riduzione dei budget per i film che in CGI (immagini generate al computer)? Boh! Edit: ’partendo da un commento sul blog si arriva a questa pagina: http://www.fencecheck.com/content/index.php?title=Beijing%60s_Aviation_Museums Nella pagina sul museo in oggetto non mi pare di trovare foto dell’AH-64 pazientemente ricostruito dal colonnello cinese, ma la storia è sensata, per dare una spiegazione a quella foto di un mezzo atipico trasportato senza nemmeno il solito spoglio telone di porotezione. Edit2: ho trovato questa foto della replica artigianale cinese: http://lockonaviation.net/images/2008/20080227_datangshan_(REPLICA)_AH-64__2.jpg La colorazione sembra essere diversa, ma lo strano finestrino posteriore sembra corrispondere a quello del velivolo fotografato in strada:
  22. Vedendo la foto con un’altra luce, non mi sembrano più "bozzi" ma un effetto provocato dall’ombra dell’elica.
  23. Sono andato a fare qualche ricerca in giro. In effetti come avevo ipotizzato i siti russi avevano fatto confusione tra una frettolosa traduzione da una lingua all’altra, è cominciato l’allagamento del bacino mentre il varo è previsto per il 9 novembre. Di seguito quanto sta succedendo materialmente:
  24. Magari ne potremmo parlare nella discussione sull’Afghanistan. Brevemente qui si potrebbe ipotizzare che il Dipartimento di Stato, il Pentagono o chi preposto, non scommette un dime sulla soparavvivenza dell’Afghan Air Force. Più tecnicamente, ma a parte le vistose colature di pioggia o verniciatura mal eseguita, non si capisce, non scorgete anche voi due vistosi "bozzi" sulla fusoliera e come minimo il rattoppo di due pannelli non eseguita a regola d’arte in alto a destra? Oppure è solo un effetto ottico o una mia impressione?
  25. Mah se le cose stanno così le cricche non mi impensieriscono più di tanto. Mi pare di ricordare che in media gli F-16 vengono ritirati dall'onorato servizio dopo circa 6000 ore di volo. Invece la faccenda del casco mi lascia perplesso, specialmente perché solo circa 15 giorni fa Bogdan aveva dichiarato, secondo http://www.ainonline.com/aviation-news/ain-defense-perspective/2013-09-27/software-biggest-f-35-risk-says-program-executive-officer Adesso le ultime decisioni di lasciar cadere l'opzione di riserva mi sembrano un po' contraddittorie da quanto dichiarato solo il 27 settembre scorso. Certo può darsi che il porgetto BAE sia risultato non affidabile, ma allora perché Bogdan solo pochi giorni fa se ne uscì presentenadolo come un'opportunità a buon punto di sviluppo per far scendere i prezzi, quasi una possibilità di poter far scegliere ai clienti se preferivano il casco VSI o quello BAE, col secondo che sarebbe costato da 100 k a 150 k $ in meno rispetto al primo? (O almeno sembrava che la decisione sarebbe stata molto accurata e con tempi medi, si parlava di tentativi di LM di influire sulla decisione, una decisione che invece sqarebbe stata ben ponderata). Oggi invece si parla genericamente di un risparmio di circa 45 milioni di dollari se si lascia cadere il progetto BAE. Ma se i risparmi sarebbero potuti essere in media di 125.000 $ per unità col casco BAE, il ritorno sul capitale investito non sarebbe cominciato già dal 360esimo casco acquisito (e 360 è un numero basso rispetto al totale previsto di aerei/caschi), oltre a calmierare il prezzo del casco VIS? Ripeto, può darsi che i risultati del lavoro di BAE siano stati insoddisfacenti, ma perché Bogdan ha presentato le cose in modo che lasciava invece presagire una proficua concorrenza solo 15 giorni fa e aveva espresso il proposito di resistere ai tentativi di LM di tagliare subito il casco BAE?
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