mo-mo
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L'argomento si presterebbe ad ampie discussioni. Il "Ridotto nazionale" era stato concepito durante la II Guerra mondiale e appartiene ormai al passato. Fra le ultime armi istallate (anni 90) il cannone Bison da 155 mm con una gittata di 36 km. Gli ultimi colpi sparati risalgono al 22 giugno 2011. Armi sottoposte al segreto militare, si possono trovare ora facilmente in internet con dati e foto. La sperimentazione di questi cannoni, in mancanza di adeguate piazze di tiro in Svizzera, era stata fatta nel deserto israeliano del Negev. Le istallazioni militari di fortezza hanno svolto per decenni un ruolo molto importante nell'ambito della Difesa nazionale in Svizzera. Alle maggiori nel massiccio del San Gottardo si aggiungevano quelle vallesane di Saint Maurice e quelle di Sargans nel Canton San Gallo. Ve ne erano però di minori in un po' tutte le parti della Confederazione. La loro gestione e manutenzione era affidata al Corpo delle Guardie delle fortificazioni, circa 2'000 militari professionisti che si occupavano delle istallazioni durante gran parte dell'anno. Questo corpo non esiste più e parte dei loro membri è entrato a far parte della "Sicurezza militare". Difficile dire il futuro degli impianti esistenti. Il ministro Maurer, un paio di anni fa, aveva dichiarato che per smantellare le 11'000 (undicimila!!!) istallazioni di fortezza si doveva partire da un minimo di spesa di almeno un miliardo di Franchi...
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A400M - discussione ufficiale
mo-mo ha risposto a Dominus nella discussione Aerei da Trasporto, AWACS e Aerocisterne
L' A400M è stato presentato alle Forze aeree messicane e in seguito esposto al Salone aeronautico di Acapulco. -
Innanzitutto una proposta non la si fa né sui giornali, né su riviste specialistiche. Il "problema" è: la Svizzera ha veramente bisogno di altri aerei da combattimento di elevate prestazioni?... I promotori del referendum hanno detto e dicono di no. Altri elettori dell'area "pro esercito" hanno detto no in votazione popolare perché non convinti del contratto Gripen E, ritenuto una soluzione pasticciata e di compromesso. Esperti che mi sembrano credibili dicono che una delle poche soluzioni praticabili... nella media e lunga scadenza, sia quella del leasing (o eventualmente acquisto) a due riprese di Gripen C/D della Flygvapen e poi, per sostituire gli F-18, di una piccola serie di Gripen E (ammesso che vengano davvero costruiti). Perché il Gripen?... Perché né il Rafale, né l'Efa saranno più in produzione e non si può speculare sulla volontà di dismissione di parte di questi apparecchi da parte delle forze armate che li hanno in dotazione.
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Una notizia odierna, che si trova su siti internet e sui quotidiani svizzeri, riguarda l'eventuale vendita del PC-21 alla Svezia. Il presidente del cda di Pilatus Oskar Schwenk ha dichiarato al giornale economico "Finanz und Wirtschaft" che le trattative per un ordine della Flygvapen continuano nonostante il NO svizzero ai Gripen di SAAB. Le Forze aeree svedesi devono sostituire l'intera flotta di SAAB 105 non oltre il medio termine. Non si hanno particolari su un eventuale accordo: il numero di aerei ordinati dovrebbe essere di qualche decina, è possibile che ci sia qualche collaborazione con SAAB. Per il costruttore di Stans sarebbe un contratto importante in quanto il primo in Europa all'esportazione. Altro Paese interessato è la Francia: l'AdA avrebbe di bisogno per il 2016 di una ventina di apparecchi per l'addestramento avanzato. Valutazioni e prove, anche in Francia, sono già state effettuate lo scorso anno.
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Non è un aereo militare il PC-24 ma potrebbe essere acquistato anche da forze armate per collegamento o piccoli trasporti. All' EBACE, in corso a Ginevra da ieri, sono state comunicate le prime vendite: stamattina ne erano state annunciate 84, come dire produzione assicurata per il biennio 2017/19. Roll-out previsto il 1° di agosto (Festa nazionale) in concomitanza con il 75° dell'azienda. Per l'occasione è stato organizzato un aero show con invito a tutti, gratuitamente.
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Rispondo a Takumi Fujiwara. Il funzionamento dei diritti che avevo citato in precedenza non sono "à la carte". Si possono usare secondo norme costituzionali e regolamenti precisi. Quasi tutte le decisioni parlamentari sono referendabili. Il Governo c'entra poco o niente e indice un referendum solo se è obbligatorio (per articoli costituzionali) o se sono state raccolte almeno 50'000 firme valide. Nel caso specifico si è votato su una proposta (approvata dal Parlamento) per la costituzione di un fondo per finanziare l'acquisto. Credo tu intenda l'opportunità di organizzare una sorta di sondaggio impegnativo... Non è possibile perché non è previsto. La complicata realtà istituzionale svizzera è anche "dura". Circa i rapporti con le aziende... Mah! Nel caso svizzero il punto di riferimento era il Governo svedese/Ministero della difesa dal quale sarebbero state emesse le fatture. SAAB non era in primo piano, vi sono state non poche incertezze nell'affare e hanno suscitato perplessità le difficoltà dell'azienda a ottemperare interamente agli obblighi riguardanti le (obbligatorie) compensazioni industriali. L'azienda di Linköping è un produttore di "tecnologia" in genere e non solo di aerei, io ci sono stato a tre riprese (per la TV svizzera) in relazione alla fabbricazione del SAAB 2000. Già allora si lamentava il netto calo di lavoro dovuto al ridimensionamento delle grandi Forze aeree del regno. Si era preoccupati per il futuro. In quest'occasione "svizzera" una certa debolezza della ditta si è manifestata e ha avuto, c'è da credere, qualche influenza sul risultato.
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Vista dall'estero l'obiezione ci può stare. Ma due diritti fondamentali del cittadino quali il referendum e l'iniziativa popolare (che hanno poco a che vedere con simili possibilità in altri Paesi) sono la norma e non l'eccezione della realtà istituzionale nella Confederazione. Si vota sempre su qualcosa di concreto: nel 93 l'iniziativa per una moratoria di 10 anni per l'acquisto di aerei da combattimento era basata sull'acquisto degli Hornet. Evidentemente per la Mc Donnell Douglas di allora un NO svizzero sarebbe stato poco più che ininfluente, anche a livello di immagine, dato il determinante peso dei clienti in Patria, per SAAB il NO svizzero è uno schiaffo non da poco, la rinuncia svizzera ai Gripen (per un modello da consegnare fra non meno di quattro anni) è stata data con rilievo non solo sulla stampa svizzera. Il Gripen non è ancora stato un grande successo: oltre la Svezia, i successi all'esportazione sono solo due (Sud Africa e Thailandia), rimangono di proprietà svedese gli esemplari in leasing a Repubblica ceca e Ungheria, Paesi che, senza affitto di aerei, non si potrebbero permettere nuovi acquisti. Poi intendiamoci, nel contratto stipulato con il Governo svedese (e non con SAAB) la possibilità di referendum era ovviamente prevista. Il contratto, almeno fino all'autunno prossimo, è sempre valido anche se ormai solo teoricamente. Vado oltre: non è ufficiale ma, si dice che a causa del "Gegenwind" (vento contrario) svizzero nei confronti dell' Eurofighter, il consorzio di allora EADS Cassidian abbia deciso di ritirarsi dalla competizione e sia invece rimasto solo su pressioni governative svizzere. Ci si era accorti che al costo eccessivo dell'aereo si aggiungevano non nascoste opposizioni per un acquisto di prodotti di alto impatto istituzionale provenienti da Paesi in "rotta di collisione" con la CH. Il mondo e la politica sono complicati.
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La difesa non è più una "vacca sacra, in Svizzera, come lo era stata per vari decenni. Tornando alla votazione: il risultato ha dato 198'000 voti in più ai NO...Mica poi tanto. Un mese in più di campagna avrebbe forse dato un risultato diverso. Sbagliata poi la scelta del Consiglio federale per la data della votazione, anticipata in primavera per evitare un "inquinamento" possibile durante i grandi festeggiamenti estivi per il 100° dell'aviazione militare. I commenti (si è detto e sentito di tutto ormai) vanno ora in senso politico: Maurer è ritenuto poco adatto al Dipartimento della difesa per il suo forte profilo UDC (è stato uno dei coautori del progresso del suo partito da 4° a primo nella Confederazione), quando parla, si dice, sembra parli al suo elettorato. Poi non sa le lingue: parla normalmente in dialetto, se la cava bene in Hochdeutsch (anzi in "Schweizerdeutsch") ma capisce male una domanda in francese e non risponde a tono. Si può capire così il determinante NO romando (nel Giura i NO sono stati addirittura il 75%). Adesso c'è una confusione generale. Ognuno accenna a una sua soluzione. In forse poi la "Patrouille suisse"... si pensava a un quartetto da 25 tonnellate al pezzo: Hornet. Vedremo!
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Il risultato sarà attentamente esaminato: innanzitutto la percentuale di NO è di un buon 10% inferiore a quella dei sondaggi di un mese fa, poi vi sono troppe differenze fra i Cantoni della Svizzera tedesca e quelli della Svizzera francese e italiana. Perché?... Lo si potrà, probabilmente, stabilire. Il Gripen di una versione che non esiste ancora non ha convinto, per molti svizzeri è una presa in giro, non si sa se verrà veramente costruito, non si sa se lo compera veramente il Brasile e si hanno addirittura dubbi sul futuro di SAAB. La scelta era stata esclusivamente finanziaria, Rafale e Efa sarebbero costati più di un miliardo di Franchi in più per un medesimo numero di apparecchi. Sarebbe poi stato politicamente scorretto presentare al popolo prodotti di Paesi non propriamente amici della Svizzera. Il tema aerei da combattimento verrà riproposto fra 4 o 5 anni con, probabilmente, i due bireattori citati e l' F-35. Quanto ai tanto amati F-18... ce ne fossero di seconda mano in vendita! Quanto a eventuali acquisti di prodotti italiani...: prima bisogna regolare il pesante contenzioso fra Svizzera e Italia e se accorgerà il presidente Napolitano nei prossimi giorni durante la visita in Svizzera, poi si potrà pensare, magari, ad altro.
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SVIZZERA: "NO" all'acquisto di 22 Gripen E Manca solo il risultato del Canton Berna, ma è oramai ininfluente, Il popolo svizzero ha bocciato la costituzione di un fondo per l'acquisto di 22 GRIPEN E. I "NO" sono al 52% circa. Il quesito è stato accettato da quasi tutti i cantoni di lingua tedesca, nettamente bocciato nella Svizzera romanda e in Ticino.
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Noi svizzeri, dalle scuole elementari, impariamo che la Confederazione è una "costola dell'Austria" (degli Asburgo) e che ci siamo liberati da essa a partire dal 1291. Una certa (esagero) "avversione" per il vicino dell'est (chiamato di solito in tedesco Alpenrepublick) lo si può ancora dedurre da affermazioni ufficiali e da articoli di giornale, anzi piuttosto un certa superiorità ideologica, economica, finanziaria che può essere anche considerata un complesso. Per le forze armate austriache: nel passato, senza avere reazioni dagli eleganti ministeri viennesi, il ministro della difesa svizzero Gnaegi aveva dichiarato più volte che la Confederazione confinava direttamente con il Patto di Varsavia alludendo alla debolezza dell' Esercito austriaco. Ancora nelle scorse settimane si è dichiarato più volte nei convegni Pro Gripen che, per decenni, le Truppe d'aviazione svizzere avevano per compito anche quello di tenere d'occhio il corridoio "est-ovest", cioè il territorio austriaco ritenuto poco armato. Che dire poi: le Luftstreitkraefte dicono di contribuire alla difesa del WEF di Davos con Efa ma anche con... PC-7 leggermente armati. Si è preso nota. Per avere un controllo 24 ore su 24 del loro spazio aerei lo fanno con cosa?... Mah... Le affermazioni sono una cosa, la credibilità un'altra. Faccio poi osservare che, da sempre nel dopoguerra, una parte dello schieramento politico austriaco (soprattutto quello socialista) propone e auspica di delegare l'intera sorveglianza del proprio spazio aereo alla Svizzera. Cosa impossibile, in ogni caso, per i limiti della neutralità svizzera, quella austriaca era stata imposta dall'URSS.
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www.blick.ch Il quotidiano zurighese "BLICK" riporta una notizia abbastanza curiosa pubblicata sul giornale austriaco "Salzburger Nachrichten". Per motivi finanziari l'Esercito austriaco ha ridotto il numero di piloti da caccia. In pratica saranno solo 12 per 15 Efa. L'acquisto dei "Typhoon" da parte dell'Austria aveva generato molte polemiche sulla stampa e nell'opinione pubblica sia per la scelta del modello (versione T1 in parte ex Luftwaffe germanica), sia per i casi di corruzione legati all'acquisto, sia per la spesa che compromette altri importanti acquisti con un budget militare tradizionalmente limitato. Non so poi se siano ancora in vigore le norme limitative sugli armamenti imposte dall'URSS con il Trattato del 1955.
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"Piano Tannenbaum (abete)" era il termine della Wehrmacht per l'invasione della Svizzera. Venne studiato, ritardato, poi non attuato in seguito all'invasione dell'URSS. Nella Confederazione si è sempre vantata la "volontà di difesa" piuttosto che le capacità del pur gigantesco Esercito svizzero (quasi un milione di uomini/donne). Occorre poi dire che la "Svizzera tedesca" non è mai stata "Germania" e i vicini del nord chiamati in modo sprezzante "Dumme Schwobe, cioè "stupidi svevi". Non vi è mai stata simpatia per il Reich nonostante la presenza (arrogante) dei suoi cittadini in Svizzera agli ordini di un Gauleiter. Men che meno simpatie al sud delle Alpi (Ticino e valli Grigioni italiane) per l'Italia presente con uno sparuto gruppo di irredentisti capeggiati da Teresina Colombi creatrice del "Gruppo Adula". Sopra Frencio cita genericamente (e forse in modo un po' troppo sintetico) le "montagne". Arrischio di interpretare male il suo pensiero. In realtà attraverso il massiccio del San Gottardo vi è il maggiore asse di collegamento fra il nord e il sud dell'Europa, asse che... più strategico di così! Strategico al punto che la maggior parte delle forze difensive svizzere si concentrava nel "ridotto del San Gottardo", strategico ancora fino a pochi anni fa, con ben 11'000 istallazioni militari il cui smantellamento risulta problematico per via dei costi. Poi occorre dire che i rapporti economici fra Svizzera e Reich sono stati intensi fino alla fine del conflitto. C'erano state critiche alla Svizzera da parte degli alleati perché avrebbe allungato di vari mesi, con i suoi rifornimenti industriali alla Germania, la durata del conflitto. Si erano poi citati i rapporti fra la Reichsbank di Berlino e la BNS di Berna, attivi ancora nel mese di aprile 1945. Interessante l'osservazione di Simone circa il "non impoverimento" del Paese. Effettivamente gli svizzeri dovevano in buona parte "tirare la cinghia" ma non c'è mai stata fame. L'organizzazione della Confederazione, il mantenimento in perfetta efficienza dell'importante industria hanno contribuito a salvaguardare un tenore di vita per lo meno dignitoso.
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www.cieloaperto.ch Grande propaganda, dalla scorsa settimana, della manifestazione "CIELO APERTO" che si terrà dal 20 maggio al 1° giugno 2014 sull'Aeroporto cantonale/base aerea di Locarno. Il caso vuole che il 75° del campo d'aviazione coincida con il 100° dell' Aviazione militare svizzera. E' da segnalare qui in quanto si tratta di una manifestazione che si svolge nel meridione svizzero a poca distanza con il confine italiano.
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Non mandatemi al diavolo ma, visto che la lingua tedesca è la più parlata (come "prima lingua") d'Europa segnalo che si scrive "BUNDESWEHR" (e non Bundeswher come scritto nel titolo). Poi: la BUNDESWEHR è l'insieme delle tre armi, cioè il Deutsches Heer, la Deutsche Marine e la Deutsche Luftwaffe. Qui, credo, si voglia alludere al solo Esercito cioè all' HEER.
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No, tu interpreti cose che non ho scritto. I tempi sono semplicemente cambiati.
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Preciso che quanto ho scritto sulla valutazione del duo F-16/F-18 risale all'... altro ieri. Ne è passato del tempo! Per l' F-16 e il suo costruttore (reduce allora dal "contratto del secolo" con vari Paesi NATO) rimane il fatto che è stata perlomeno sottovalutata la gara di valutazione mettendo quasi in ridicolo il proprio prodotto e con, in più, le impietose comunicazioni dell'USAF. Vabbè, ci fossero F-18 C/D di seconda mano a disposizione verrebbero magari acquistati dalla Luftwaffe svizzera. L'aeroplanone di MDD (ora Boeing) ha soddisfatto pienamente le aspettative. Piuttosto fra le informazioni che ho scritto sopra mi sembra evidente la brutale stroncatura iniziale (svizzera) del Mirage 2000... Eppure, per decenni e ancora fino a qualche anno fa, ha costituito il grosso dell' AdA francese. Il metro, anzi, i "metri" di valutazione possono essere molto diversi!
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Avevo promesso in un intervento passato che avrei riscritto, se l'avessi trovato, il riassunto delle vicende che hanno portato all'acquisto dell'F-18. Si tratta di informazioni, non ufficiali, ma con dati provenienti dall'interno del Dipartimento della Difesa, quindi attendibili. Verso la metà degli anni 80 si trattava di sostituire sia la flotta dei Mirage IIIS (senza i ricognitori), sia i 130 HS Hunter con apparecchi d'avanguardia e con alte prestazioni. Una pre-valutazione ha avuto luogo nell'85 con sette tipi in progettazione o più o meno sul mercato: -Dassault Mirage 2000 -Dassault Rafale -GD F-16 C/D -IAI Lavi -MDD F/A-18 C/D Hornet -Northrop F-20A Tigeshark -SAAB Jas39 Gripen Primi esclusi il Lavi e lo statunitense Tigeshark in seguito alla..."probabile rinuncia allo sviluppo da parte dei costruttori" Poi il Rafale e il Gripen in seguito alla "fase di sviluppo poco avanzata e costruzione non ancora decisa" Escluso infine il Dassault Mirage 2000 in quanto "troppo distante dalle prestazioni dei concorrenti USA e basato su concezioni risalenti agli anni 50/60 e quindi con poche possibilità di sviluppo" Finalisti: l'F-16 e l' F/A-18 C/D Valutazione finale, intensiva, durata 4 settimane nel maggio 88 con particolare riguardo all'efficacia, al comportamento del radar di bordo e dei sistemi di navigazione nel particolare ambiente geografico e secondo le speciali esigenze della Confederazione. Queste prove "tattiche" hanno in definitiva confermato l' "inferiorità" ("Unterlegenheit" in ted.) dell' F-16 rispetto all'F/A-18 All' F-16 mancava un "Digital Map Display" necessario per la navigazione ogni tempo nel difficile ambiente topografico alpino svizzero. Inoltre l' USAF aveva comunicato che l' F-16 operava (anche di giorno) solo assieme agli F-15 e sotto la direzione di centrali di comando AWACS. Altro fatto negativo: la relativa debolezza strutturale dell'aereo che impediva grandi possibilità di sviluppo. Anche per questo motivo era stato confermato lo stop alle forniture all'USAF.. Costi: quelli dell'Hornet superiori del 15% a quelli dell'F-16, maggior costo ampiamente giustificato dal valore aggiunto dell'Hornet per i criteri svizzeri e cioè... impiego, logistica, tecnica, partecipazione industria CH Scelta il 3.10.1988 per l'Hornet Poi approvazione parlamentare e votazione sull'iniziativa anti-aerei il 6.6.1993 (NO all'iniziativa con il 57%) Costo di 3,5 miliardi per 34 aerei compresi pezzi di ricambio, simulatori di volo e nuovi hangar Costruzione. 2 apparecchi forniti dalla MDD per mezzo dell'USN e 32 aerei costruiti su licenza in Svizzera
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Sulla questione della chiusura è un mio errore, intendevo un altro post. Per il resto...dormo lo stesso di notte, dai!
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Condivido sostanzialmente quanto scritto da Scagnetti con l'aggiunta che, perlomeno in Svizzera, si parla di cose militari a tutti i livelli per tradizione e che di questi tempi l'argomento "difesa" non è certamente ai primi posti dell'interesse. La Confederazione appare vincente (a livello internazionale) in molte cose con o senza Gripen. Per Fabiuz90. ... quel... "della Svizzera non me ne frega niente" dimostra ancora una volta la rozzezza di certi interventi in parecchi forum italiani. Come svizzero, come svizzeri visto che ci sono parecchi miei concittadini che leggono qui prendiamo atto. E' il caso dunque di chiudere questo post. Grazie.
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Anni fa, un paio di volte, avevo scritto su forum un riassunto sulla valutazione F-16/F-18. Se lo trovo lo riscrivo. Per l'F-16 il costruttore aveva portato un dimostratore di una versione di allora, per l'F-18 la McDonnell Douglas un apparecchio ("D") nuovo destinato alle Canadian Air Force di base in Germania. L' "Hornet" , secondo i comunicati ufficiali, aveva vinto nettamente sul concorrente monomotore. Quest'ultimo era risultato chiaramente inferiore (mi spiace che non ricordo in modo preciso le sue manchevolezze) al "calabrone". Molto negativo poi il giudizio fornito dall'USAF al Dipartimento della difesa svizzero: si diceva che era un tipo di aereo per uso diurno e che necessitava in ogni caso di una direzione di volo aerea.
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L' F-18, nelle versioni C/D, è usato da forze aeree di altri Paesi come la Finlandia. Aveva vinto la valutazione svizzera con l'F-16 che costava il 15% in meno (sarebbero stati acquistati una dozzina di aerei in più). La versione dell'F-16 presentata aveva denotato, rispetto all'Hornet, una chiara "inferiorità" (Unterlegenheit). Negativo poi il giudizio di allora dell'USAF. L' Hornet ha sostituito non solo i Mirage IIIS ma anche l'intera flotta di HS Hunter. E' mancata da subito la possibilità di attacco al suolo e, dalla dismissione della squadriglia di Mirage IIIR, anche della ricognizione con jet specializzati. Motogio scrive sopra del Mirage 2000... che è stato costruito. Per la Svizzera era stato in competizione invece, una dozzina di anni prima, il Mirage "Milan" mai costruito. Effettivamente la ditta Ambrosetti di Manno costruiva carrelli dell' Hornet non solo per la CH ma, soprattutto, per l'US Navy.
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www.pilatus-aircraft.com Con un paio di giorni di ritardo segnalo la pubblicazione dei conti di Pilatus par l'anno 2013. Fatturato oltre il miliardo di Franchi per la prima volta e netto aumento del guadagno. Personale in Svizzera oltre le 1'600 unità. Per quest'anno del 75° dell'azienda di Stans vi è la comunicazione dei primi ordini del PC-24 all' EBACE di Ginevra (maggio) e il ... "patriottico" roll-out a Stans/Buochs il 1° di agosto (Festa nazionale).
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Ho scritto sopra che non esiste più il concetto tradizionale di "pilota di milizia". Chi vuole intraprendere la carriera di pilota militare sa che sarà professionista, cioè un funzionario della Confederazione. Se dovesse decidere di passare a una compagnia civile (SWISS, Edelweiss, Rega, Farnair...) può rimanere, se vuole e se è necessario, pilota di milizia. La realtà è che la flotta non è più composta da oltre 600 aerei come dagli anni 50 agli 80 ma da solamente circa 150 aeromobili fra caccia, elicotteri e aerei da trasporto/VIP. E' un'altra realtà. Nel lontano passato la formazione era un po' diversa, si partiva sempre dai 17 anni, poi la durissima selezione fino al brevetto con il grado di sergente...Al massimo era una ventina di piloti all'anno, ognuno poteva continuare la propria professione civile. A militare c'era soprattutto il servizio nella propria squadriglia di immatricolazione servita da un gruppo (battaglione) di aeroporto per tre settimane all'anno. Certamente erano piloti con adeguata formazione e per arrivare al brevetto bisognava avere il cosiddetto "talento". Chi voleva diventare professionista entrava poi nella "Squadriglia di sorveglianza".
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Il discorso avviato (poco elegantemente) poco sopra era diverso. Era da intendere così: i Gripen sono "gestibili" anche da piloti non professionisti, quelli che noi in CH chiamiamo "di milizia"?... Nella valutazione di qualche anno fa c'era anche questo argomento. La risposta è: da qualche anno i piloti che vengono formati sono solo professionisti. Si parte da una selezione fra 1'700/1'800 giovani 17enni che, dopo 6 anni, diverranno 10 o 12, metà piloti di aereo, l'altra metà di elicotteri. Se escono dall'Esercito potranno, eventualmente, continuare ad essere piloti di milizia.