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mo-mo

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  1. Mi scuso per il ritardo nella risposta. "Fumo negli occhi"...assolutamente no! Il diritto di referendum o quello di iniziativa (che hanno poco a che vedere con i referendum italiani) sono la "regola" in Svizzera: sono il modo di condividere il potere con il o i governi (federale, cantonali o comunali). Se si andrà davvero alle urne per decidere su un acquisto di caccia si saprà però già, in ogni caso, il tipo scelto. E il tipo scelto potrebbe influenzare la scelta popolare. Sull' argomento ha discusso il ministro Maurer, negli scorsi giorni, con il suo collega svedese. Visita a SAAB e operazione propagandistica in favore del "Gripen", niente di male. In materia di acquisto di aeroplani si parla in questi giorni dell'eventualità di vendere beni dell'esercito non più usati e, con il ricavato, contribuire al fondo per l'acquisto dei jet. Occorrerà vedere se è possibile una cosa del genere, di solito infatti ricavi di questa natura vanno nella cassa generale della Confederazione e non sono "mirati". Interessante, piuttosto, la notizia del "Blick" di stamane circa la partecipazione finanziaria della Svizzera allo sviluppo di un "drohne da combattimento", il NEURON, che dovrebbe essere costruito in serie a partire dal 2020. Capofila del "consorzio" progettista/costruttore sono Dassault e SAAB. In Svizzera hanno/avranno luogo le prove nella grande galleria del vento della RUAG a Emmen (LU). Il portavoce del Dipartimento della difesa non ha escluso un suo acquisto.
  2. mo-mo

    Caccia indiano 5 gen (AMCA)

    Forse è meglio aspettare la comunicazione ufficiale dell'affare Pilatus-IAF. In ogni caso, affermazione del ceo di Pilatus O. Schwenk, il problema "addestramento", per l' IAF, è di una priorità assoluta. L'arma aerea indiana necessita di una (traduco dal tedesco) "ripartenza" con una flotta da sostituire totalmente. Certamente all'India non verranno venduti solo aerei ma, come per altri Stati, verrà fornito un "pacchetto addestrativo" completo. La ditta svolge il ruolo dunque (ma non è una novità) di "impresa generale". Preoccupazione principale per la ditta di Stans (che non è gigantesca) è poi quella di poter assicurare la compensazione industriale richiesta. Sarà in ogni caso duro stabilire l'entità dell'affare con il dollaro crollato a 0.85 rispetto al franco!
  3. Entro la fine di quest'anno sarà reso noto lo studio concernente l'eventualità di sottoporre l'intera flotta (attuale) di "Tiger" svizzeri a lavori di modernizzazione. E' già trapelato il costo: circa un miliardo di CHF. Credo proprio che non ci sia nessuno a credere (in Svizzera) a un'operazione simile.
  4. mo-mo

    Caccia indiano 5 gen (AMCA)

    Gli indiani avranno in mente molte cose ma, fra il dire e il fare...Da un lato si discute di apparecchi di xyz generazione, dall'altro lato si decide di acquistare (in buon numero) un apparecchio elvetico. Come svizzero la notizia di una "vittoria" del made in Switzerland mi fa piacere ma, insomma, il buon PC-7 è ormai un apparecchio per Paesi (con tutto il rispetto parlando) da 2° o 3° mondo non da nuova potenza mondiale. La gara è poi apparsa perlomeno strampalata: fra i concorrenti c'era di tutto. La scelta è stata effettuata perché il prodotto di Stans "era il più conveniente". Ne occorreranno almeno 200 perché in India vi è il "grounding" della formazione aerea primaria. Quindi una scelta prioritaria e urgentissima. Forse ne verranno costruiti una dozzina in Svizzera, il resto su licenza. Poi, visto che l'India va molto di moda nel mio Paese, il direttore della maggiore industria aereonautica indiana ha rilasciato un'intervista a riviste svizzere nella quale precisa termini ed entità del rinnovo della flotta di Mirage 2000: lodi sperticate alle qualità costruttive del prodotto francese, da non credere! Bastano i Mirage 2000 o necessitano davvero i Rafale (... o Typhoon)? Mah... Convengo con chi, sopra, si mostra critico sull'impressionante "varietà" di tipi dell' IAF. Affari loro ma bisogna essere davvero perplessi!
  5. mo-mo

    "Pilatus va all'offensiva"

    A prima vista il PC-7 è datato: il prototipo, un P-3 con motore a turboelica è del 1968 (!!!). Primo apparecchio di serie, per le Truppe d'aviazione svizzere, nell'agosto del 78. Poi, su richiesta delle Forze aeree sudafricane, la versione con seggiolino eiettabile, prima di una serie di importanti modifiche contenute nella definizione "MkII". E' vero che appare strano che un turboelica abbia battuto alcuni jet... Solo motivi di minor costo?... Occorre dire che la Svizzera, da vari anni, sta "facendo il filo" al gigantesco Paese asiatico. La cinematografia indiana ("Bollywood") è sovente presente in Svizzera per riprese in alta montagna (più sicure che nel Kashmir), per questo motivo decine di migliaia di turisti indiani (il potenziale dei turisti indiani è di 200 milioni) giungono ogni anno nella Confederazione. E il turismo significa anche...Monte Pilatus, una delle vette della Svizzera centrale più note internazionalmente, montagna che ha dato il nome al costruttore aeronautico. Tutto serve: per la Svizzera è più facile essere efficace con contatti economici, finanziari o turistici che con la politica. I dettagli dell'operazione non sono ancora noti. Si parla di un fabbisogno successivo di 200 apparecchi per rimettere in sesto una formazione dei piloti disastrata. I piloti indiani potrebbero iniziare la loro formazione in Svizzera.
  6. mo-mo

    "Pilatus va all'offensiva"

    Il Segretariato all'economia (SECO), a nome del Governo federale svizzero, ha autorizzato l'esportazione di 75 (settantacinque) Pilatus PC-7 MkII in INDIA. La notizia è data con grande rilievo dai quotidiani svizzeri ma non è ancora confermata dalla ditta nidvaldese. Vi dovrebbe essere una comunicazione ufficiale durante il salone di Parigi. Valore della commessa: oltre 1 mia di CHF.
  7. Torniamo all'F-5 (di tutte le versioni). Il Brasile lo tiene in linea con importanti aggiornamenti. In Svizzera dovrebbe rimanere in servizio (c'è anche la Patrouille suisse) fino al 2020... con aggiornamenti? Mah! Il Dipartimento della difesa ha ordinato per la fine di quest'anno una valutazione dei costi di un'eventuale intervento tecnologico sul bimotore americano. Lo scorso anno l'azienda federale svizzera RUAG ha dichiarato di essere disposta a eseguire aggiornamenti a chi lo chiedesse..., e in tutto il mondo gli F-5 in servizio sono ancora un migliaio. Una notizia che, anni fa, era sfuggita. Le Forze aeree messicane, quasi prive di aerei di combattimento nonostante un'abbondante flotta di aerei appartenenti a molti tipi, si era interessata alla ripresa di una dozzina (o poco più) di Tiger svizzeri. Era il 2004 e l'affare non è andato in porto. Le FAM si erano accontentate di 2 (due!!!) Pilatus PC-9 (probabilmente armati). Questione di soldi, di finanze cari amici. Va bene l'entusiasmo per il mezzo aereo militare ma, mi chiedo, sono alcuni anni che bazzico in forum come questi e non sono stati stipulati contratti clamorosi... Ci si rende conto che il mercato dei mezzi aerei militari quasi... "non esiste"? Le priorità attuali di un moderno stato non sono certamente una difesa militare esagerata. Il mercato, a parte le grandi potenze, è limitato a quei Paesi mediorientali che non sanno come usare i soldi... I miei connazionali della Pilatus se ne sono accorti da un pezzo e lo dicono sovente.
  8. Si amano davvero i pesci d'aprile in Svizzera, come pure la difesa nazionale e altre attività governative argomento ricorrente nei cortei carnevaleschi (molto "importanti" nella Confederazione)!
  9. Il discorso non è proprio tecnico. Il discorso è: vi sono 110 (ridotti a 54 dopo la rivendita dei rimanenti all'USAF) aerei da sostituire che, per caso, sono gli F-5 E/F "Tiger II" (nome ufficiale in Svizzera "Tiger"), apparecchi desueti, solo diurni, ecc. ecc. Ma si devono veramente sostituire? Ci sono i soldi? Noi ci chiediamo innanzitutto questo. Se siamo veramente convinti li comperiamo, senza fare debiti. Quali? Per la sostituzione dei Mirage IIIS (molto performanti negli anni 60/70) sono stati scelti, senza dubbi, gli Hornet. Adesso non si sa di quale tipo, in Svizzera si parla sempre, genericamente, di "aerei da combattimento". E', ripeto, un problema innanzitutto finanziario. Alle tre squadriglie di Hornet si vorrebbero aggiungere almeno due squadriglie con nuovi aerei. Se verranno comperati a medio termine si aggiungeranno agli F-18... che verranno poi sostituiti con il medesimo modello più tardi. Insomma non siamo lo Stato d'Israele. Capisco però l'obiezione sul tipo di aereo. La risposta è: se vi è veramente bisogno di nuovi aerei si acquisteranno... nuovi aerei. Di quale tipo? Non esistono "filosofie" raffinate in Svizzera. Gli F-5 erano stati un acquisto urgente e di massa (senza valutazioni) ai tempi della guerra fredda, adesso non è più il caso.
  10. In una recente intervista (13 aprile scorso) il CEO di Pilatus Oskar Schwenk ha dichiarato che i costruttori in corsa sono ancora tre e spera di andare in finale con la sua ditta. Importante, dice poi, l'entità e la qualità delle compensazioni industriali. La decisione per un nuovo addestratore primario è ritenuta urgente dall'IAF in quanto l'attuale situazione è difficile. Occorre una "ripartenza". Sono affermazioni di casa Pilatus. Vedremo.
  11. Effettivamente per chi si occupa di difesa nazionale in un Paese che fa parte di alleanze è difficile entrare, diciamo così, nella realtà di un Paese neutrale (Svizzera, Austria, Svezia, Finlandia, Irlanda). Caso svizzero: oltre alla cosiddetta "swissness" così mal capita (o invidiata) in Italia, la condizione di neutralità complica le cose. Si parte sempre da zero, non ci sono basi di politica militare, per esempio atlantiche, su cui basarsi per concetti comuni di difesa, di armamenti. E' vero che ci sono collaborazioni, la Svizzera (che fa parte della Partnership of Peace) è rappresentata al comando NATO di Bruxelles, ma non vi sono obblighi strategici "imposti" dall'estero. Una situazione che non è la stessa ma è pur sempre simile nei Paesi che ho citato sopra. In un Paese neutrale è però più facile parlare di Forze armate "sì" oppure "no", sono più facili ampliamenti o ridimensionamenti dello strumento militare. Ho già detto poi (può sembrare una mania svizzera) che la difesa nazionale non è relegata in ambiti ministeriali ma è argomento di dibattito anche su fatti tecnici e il popolo, con gli strumenti del referendum o dell'iniziativa, può eventualmente dire la sua. Ci si rende conto che la Confederazione non ha nemici (in Europa) nel senso classico del termine. Si parla, più che di necessità di difesa, di costi per le (per molti "dubbie") esigenze di difesa. Non vado oltre nel dettaglio perché arrischio di ripetere quello che ho già detto (in questo o altri forum) negli scorsi 3-4 anni. Un'aggiunta un po' particolare. Su quotidiani e riviste svizzeri si aspettano con curiosità le motivazioni della scelta/esclusione da parte dell'India dei tipi di caccia nell'ambito del rinnovo della Indian Air Force. L'attesa è doppia perché riguarda anche i finalisti per gli addestratori. In questo caso, per la svizzera Pilatus, potrebbe esserci un colossale ordine, il maggiore della sua storia.
  12. Come è difficile farsi capire con le "abitudini" svizzere! Ripeto: il problema è SOLO finanziario! Si tratta di autoconvincersi che l'acquisto di nuovi aerei è davvero necessario e, se è davvero necessario, se si deve concretarlo entro il 2015 o attendere il 2020. Con quanti soldi e con quale tipo?... Tutto è in sospeso. Un vantaggio della CH attuale è l'esuberanza della sua moneta: stamattina nuovo record con l'Euro a 1,19 CHF...Manca poco al cambio 1:1. Il dollaro è già a 0,80 CHF. Le offerte dei tre concorrenti di un paio di anni fa sono ormai fuori tempo... A parte le battute: un acquisto del genere viene e verrà valutato come si deve; l'aspetto tecnico e militare (secondo le abitudini svizzere) non è però prioritario, è "diluito" con le realtà finanziarie e le opportunità politiche. E' chiaro che i modelli sono pochi e che i costi sono sfuggiti di mano. Anche, tanto per fare un esempio, un aeroplanino come il Pilatus PC-21 non costa poco...: per "farlo volare" occorre spendere 15 mio di CHF (al pezzo).
  13. Domande interessanti. Dunque, come ho già detto a varie riprese nei mesi scorsi, in Svizzera (SEMPRE) si stanziano soldi per comperare qualcosa e non il contrario. Per ora i soldi NON ci sono! Adesso si sta solo pensando cosa fare... Adagio, adagio. Se, poniamo, vi saranno a disposizione veramente 5,1 miliardi di CHF come proposto al Governo federale da ambienti parlamentari, si potrebbero acquistare 22 apparecchi (per due squadriglie). Quali?...I costi dei tre modelli esaminati (Typhoon, Rafale, Gripen) sono sensibilmente diversi. Il Gripen (versione NG) avrebbe il vantaggio del motore degli Hornet, con un solo motore, poi, costa chiaramente meno in manutenzione degli altri due. Addio alla formula bimotore?... Eh sì, vorrei però dire che l'acquisto di 110 Tiger II era stato determinato dal loro basso costo più che da una scelta precisa e che la scelta dell'Hornet era stata determinata dalla sua superiorità rispetto all' F-16. I giudizi fortemente negativi forniti in modo dettagliato dall'USAF su quest'ultimo apparecchio hanno, forse, avuto un'influenza decisiva. Sostituzione degli Hornet?...Anche. Un'aviazione militare con un solo tipo di apparecchio sarebbe l'optimum in un'ottica svizzera. SAAB mi pare sia il costruttore più "elastico" in fatto di contratti, di leasing, di forniture scaglionate. Una collaborazione per il PC-21 poi... Se invece si dovesse optare per "superaerei" allora mi sembra chiaro che si debba andare oltre i Typhoon o i Rafale...Fate voi. In ogni caso saranno Forze aeree molto diverse da quelle (abbondanti) dei decenni scorsi, senza apparecchi per l'attacco al suolo e senza ricognitori specializzati (ci si permettevano 20 Mirage IIIRS da 2 Mach!!!). A medio termine l'aviazione dovrà poi dotarsi di un rinnovato e costosissimo armamento missilistico per la DCA (contraerea). Investimenti finanziari per la difesa non da poco che dovaranno essere "equilibrati". Per le indicazioni in Franchi svizzeri (CHF) 1 USD = O,80 CHF 1 EUR = 1,20 CHF
  14. Negli scorsi giorni vi è stata una certa evoluzione circa la sostituzione (per ora "dormiente") dei Tiger. Una delle due Camere federali (il Consiglio degli Stati) ha votato una mozione all'indirizzo del Consiglio federale (Governo federale) in cui si invita l'Esecutivo a proporre l'acquisto di 22 jet da combattimento per 5,1 miliardi di CHF entro il 2015. L'altra camera (Consiglio nazionale) si occuperà dell'argomento prossimamente. Occorre precisare che il problema, che non è solo svizzero, è principalmente finanziario. La Confederazione si trova in eccellenti condizioni finanziarie e, quindi, appare ora più facile richiedere grandi spese per il "militare". Non vi sono per ora discussioni sul tipo di aereo: nel caso di una decisione verrebbe ripresa la valutazione passata con l'"ingresso" di qualche altro modello (Superhornet, per es.). E' possibile che i crediti siano scaglionati nel tempo ma, anche in questo caso, gli avversari del "militare" hanno già dichiarato che useranno l'arma del referendum. E poi siamo alle solite: si vota solo su un credito ma (nell'ombra) vi è già un tipo scelto..., una scelta che, come ho già detto varie volte nel passato, potrebbe avere un'influenza sull'elettorato potenzialmente favorevole all'acquisto.
  15. Effettivamente non si può dire che l'F-5 sia una "baracca". In Svizzera il suo acquisto in ben 110 esemplari era avvenuto ancora in tempi di "guerra fredda" e con la necessità di poter disporre di un apparecchio da far pilotare "anche" da piloti di milizia, cioè non professionisti. Gli appecchi comperati sono delle versioni E ed F (biposto) battezzate "Tiger II". Per questo motivo il nome ufficiale nelle Forze aeree svizzere è "Tiger". Ha però serie limitazioni, non tanto "aeronautiche" (è un apparecchio piuttosto veloce), quanto per l'impossibilità di usarlo di notte e per le sue strumentazioni ormai desuete. In ogni caso entro l'anno sarà effettuata una valutazione sui costi (miliardari in ogni caso) per eventualmente tenerli in servizio (i rimanenti 54) ancora fino ai primi anni 20. Un po' come in Brasile, insomma. In un ottica svizzera sarebbe però una soluzione tutt'altro che convincente. I km2 svizzeri da "proteggere" non sono quelli..."brasiliani" e sembra più logico un numero di aerei minore ma performanti. Su un ricondizionamento dei Tiger svizzeri (ma in generale degli F-5) si era espressa lo scorso anno la società pubblica (di proprietà della Confederazione) RUAG. L'azienda si era detta in grado di adattare buona parte degli aerei ancora in servizio che, in tutto il mondo, sono ancora circa 1'000.
  16. Dopo la Germania anche la Svizzera si appresta ad abbandonare il nucleare che costituisce ora circa il 40% della produzione elettrica nella Confederazione. Il Consiglio federale (Governo federale svizzero) ha deciso due giorni fa di proporre alle due Camere federali l'abbandono del nucleare entro il 2034. L'approvazione della decisione governativa da parte del Parlamento non è scontata e l'uso dell'arma del referendum (non obbligatorio in questo caso) probabile. Cominciano intanto le discussioni circa i costi per lo spegnimento o la fine del servizio delle 5 centrali e le possibilità di sostituzione. Come in Germania anche in Svizzera si parla del nucleare come sistema che appartiene oramai al passato.
  17. Un'aggiunta circa gli effettivi militari: anche con i 100'000 soldati proposti dalla commissione indicata sopra le Forze armate svizzere risultano "abbondanti" per la superficie della Confederazione e la sua popolazione. Con i medesimi criteri l'Italia ne dovrebbe avere...750'000 (... senza Marina e CC, però). A parte questi raffronti empirici occorre dire che ogni Paese ha le sue caratteristiche e necessità. Sono però argomenti di normale discussione qui: ieri, per esempio, l'assemblea della Società svizzera degli ufficiali ha proposto un Esercito di 120'000 uomini e l'aumento dei budget militari: in merito è prevista un'iniziativa popolare federale. Sempre di attualità, ovviamente, la sostituzione dei Tiger. Ma qui, più che in altri Paesi, si mette in primo piano l'aspetto finanziario della difesa nazionale. Stupirsi per i ritardi nelle decisioni nell'acquisto di armamenti è, in un' ottica svizzera, un atteggiamento ingenuo. Un acquisto deve in ogni caso avere importanti tornaconti industriali: il Consorzio Eurofighter, per esempio, ha proposto all'industria svizzera non solo compensazioni ma una collaborazione spinta: in pratica una "compartecipazione" (miliardaria) per la costruzione delle future (se ci saranno) serie dei Typhoon (compresi i motori). Non la medesima cosa ma qualcosa di simile per la gara indiana. Un insieme di decisioni politico-finanziarie-industriali che hanno la preminenza sugli aspetti di tecnica militare.
  18. Effettivi: si era partiti, pensate un po' , da 850'000 negli anni 60. Erano i tempi della Guerra fredda. Oggi si calcola che bastino 100'000 (o anche meno) soldati con un armamento tecnologicamente più performante. E' cambiata anche la mentalità: anni fa era un onore e ritenuto un vantaggio per una banca avere un direttore, a militare, come ufficiale superiore o addirittura brigadiere (brigadier general). Oggi si calcola che un assenza per servizio militare sia troppo costosa per le istituzioni (private) civili. E' un po' il sistema "di milizia" che denota i suoi difetti. Un sistema professionistico sarebbe però assolutamente impensabile per motivi di costo, più ancora che per tradizione. Per l'aviazione: la commissione per la politica di sicurezza del Consiglio degli Stati conferma semplicemente il programma previsto negli scorsi anni e sospeso. E' chiaro che 9 membri della commissione su 12 non condividono l'idea di ricondizionare l'attuale (rimanente) flotta di 54 Tiger. Vedremo cosa dirà l'analoga commissione dell'altra camera federale. Poi il Parlamento...Mah!
  19. La commissione della sicurezza del Consiglio degli Stati (una delle due camere federali) ha invitato oggi il Consiglio federale (Governo federale) a procedere a un acquisto rapido (consegne fra il 2012 e il 2015) degli aerei destinati a sostituire gli F-5 E/F "Tiger II". Propone uno stanziamento di un massimo di 5 mia di CHF per l'acquisto di 22 apparecchi (due squadriglie). Inoltre propone per l'Esercito (Forze terrestri e Forze aerei) un nuovo effettivo di 100'000 uomini/donne. Mantenuto naturalmente il sistema, tutto svizzero, "di milizia". Attualmente l'effettivo delle Forze armate svizzere è di 220'000 uomini.
  20. Una considerazione dalla Svizzera: qui si considerano (ufficialmente) le Forze armate israeliane (Sa'al) quanto di più efficiente ci possa essere e, quindi, da imitare (...potenzialmente). Le spese militari rispetto al PIL credo non abbiano eguali. Gli USA (ho letto) danno un contributo annuale di 4 mia di USD. Importanti anche, sembra, gli armamenti nucleari. Israele non ha sottoscritto il trattato di non proliferazione nucleare e non ammette nemmeno di averle. Un noto specialista di cose militari italiano ha però stimato un numero di testate molto maggiore di quello detto in questo forum (400): affermazione in un TG svizzero dello scorso anno. E ora un ricordo di tanti anni fa. L'inizio della mia carriera giornalistica è coincisa quasi con la Guerra dei sei giorni: fu una vera sorpresa. Infatti Egitto e Siria venivano considerati stati dotati di forze armate con dimensioni e qualità medio-grandi in un confronto internazionale, perdippiù con l'appoggio sovietico. Sappiamo come è andata. I due stati arabi sono stati ridimensionati, mi sembra di dire, in tutto. Israele si è guadagnato considerazione da un lato e un odio viscerale (o invidia) dall'altro...Che durano.
  21. Da alcuni anni i nuovi piloti militari svizzeri (10-12 all'anno) sono solo professionisti. Gli Hornet (squadriglie 11, 17 e 18) sono pilotati da professionisti, sono gli stessi che, con un'occupazione al 30% circa, pilotano anche gli F-5 E "Tiger II" della Patrouille suisse. Di "milizia" possono diventare piloti militari che passano all'aviazione civile (SWISS) e possono essere contemporaneamente impegnati (fin che ci sono) sugli F-5 o su elicotteri. Però, per essere preciso, non mi va tanto definire "di riserva" un soldato che fa solo tre settimane all'anno. Per noi (ma anche per Israele) E LA REGOLA! Passare al professionismo (come vorrebbero le sinistre svizzere) non sarebbe possibile. Da un calcolo un po' empirico risulterebbe che i 220'000 membri delle Forze armate svizzere costerebbero più o meno come quelle britanniche. Il professionismo fra i militari ("funzionari della Confederazione") è quindi un'eccezione che tocca poche migliaia di uomini/donne.
  22. mo-mo

    "Pilatus va all'offensiva"

    In un'intervista pubblicata oggi su una rivista aeronautica svizzera un responsabile di Pilatus ha detto che la produzione del PC-12 (ormai nella versione "NG") continuerà almeno fino al 2'000° esemplare. Non viene detto entro quando, in ogni caso l'apparecchio verrà prodotto in parallelo al futuro jet PC-24. Il PC-12 (1'000° esemplare consegnato nell'estate 2010) è costruito quasi interamente in Svizzera: fusoliera e ali sono montate in Portogallo (OGMA) e/o in Polonia (PZL Swindik). Montaggio finale negli stabilimenti di Stans/Buochs. Due terzi degli apparecchi prodotti lasciano le officine nidvaldesi "in bianco" (non dipinte) . Vengono poi dipinte nella succursale statunitense di Pilatus. A parte i clienti civili il PC-12 è stato acquistato in numero imprecisato dalle forze armate USA ed è in servizio con la denominazione U-28A. Fra i grandi utilizzatori vi è l'RFDS (Reale servizio medico aereo) australiano che ne ha in linea una trentina di unità. Importante acquirente di PC-12 è anche la Gendarmeria reale canadese che ne usa 15.
  23. mo-mo

    "Pilatus va all'offensiva"

    Il "dettaglio" mi era sfuggito. In risposta a una domanda di un'associazione aeronautica tedesca il CEO di Pilatus O. Schwenk ha confermato una decina di giorni fa che il PC-24 sarà un "JET". Prentazione pure confermata per l'autunno 2012.
  24. Condivido le (in parte simpatiche) osservazioni. Il consorzio Eurofighter effettivamente è intervenuto (e interviene) in Svizzera con pubblicità e articoli mettendo in evidenza l'importanza di un coinvolgimento dell'industria nazionale dell'"impresa" Typhoon. Quanto poi ai Tiger: se dovessero essere in servizio ancora di più del previsto sarà sempre possibile che vengano pilotati, se ce ne saranno ancora, da piloti "non professionisti". Anche se i piloti attuali sono formati solo per essere professionisti, chi passa all'aviazione civile può restare infatti "pilota di milizia".
  25. Torno sulla "saga" della sostituzione degli F-5 E/F "Tiger II". Ieri il Dipartimento (ministero) della difesa svizzera ha incaricato Armasuisse (ente degli armamenti) di eseguire entro fine 2011 una valutazione finanziaria di un ricondizionamento della flotta dei Tiger . Sarebbe uno "scenario" (come si usa dire qui) obbligato in caso di decisione tardiva della sostituzione degli stessi aerei. Si vorrebbe quindi avere una flotta di F-5 in grado, almeno, di contribuire ai compiti di polizia aerea fino al 2025, assieme agli Hornet. Se si dovesse avverare questo scenario i tre concorrenti attuali (Typhoon, Rafale, Gripen) non entrerebbero più chiaramente in considerazione per una scelta in quanto... un po' vecchietti. Rimane in ogni caso valida la decisione del Governo federale e la richiesta di un buon numero di parlamentari di proporre una sostituzione dei "Tiger" prima del 2015.
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