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mo-mo

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  1. mo-mo

    eurocopter cougar

    Direi che l'apparecchio americano "appare" molto più da guerra dell'elicottero francese. Certamente i Superpuma/Cougar sono abbastanza polivalenti: in Svizzera servono per trasporti di commissioni federali in posti discosti, in qualche caso di giornalisti per conferenze stampa "sul campo", per lo spegnimento di incendi a sud delle Alpi. Consentono evidentemente il trasporto di 18 soldati completamente armati: i 27 esemplari della Luftwaffe svizzera possono dunque portare un battaglione di fanteria in una sola ondata.
  2. Dai che è meglio! Ma dai non ne facciamo un caso, che dobbiamo dire allora noi "poveri" svizzeri insultati da un paio d'anni ormai da membri del Governo italiano?... Siamo poi in un forum per scambiarci quattro idee, informazioni, magari anche chiacchiere. La trasferta svizzera in Sardegna, ormai lontana di qualche decennio, doveva essere un'eccezione. Non ha avuto un seguito anche per qualche accenno polemico sulla presenza svizzera: insomma, l'accoglienza non è stata delle migliori. Poi, precisatelo voi, lo statuto della base in questione è particolare. Le campagne attuali (alcune ogni anno) sono fatte senza problemi soprattutto in vaste regioni disabitate dell'estremo nord d'Europa o sul Mare del Nord. Vuol dire che è meglio così. Ricordiamoci piuttosto che siamo ampiamente fuori tema.... Torniamo in Israele. Dai che è meglio!
  3. mo-mo

    eurocopter cougar

    Occorre aggiungere l'impegno (a tutti i livelli) francese. In Svizzera lo si sa da decenni: all'inizio degli anni 60 il Mirage III ha "vinto" sul Draken svedese probabilmente per pressioni di Parigi, negli anni 80 il Superpuma (e di conseguenza il Cougar) ha battuto il Black hawk ("preferito") per l'intervento della presidenza francese che, per accelerare la scelta, ha obbligato il costruttore a consegnare tre apparecchi da dimostrazione. Risultato: in definitiva si tratta di macchine ottime e che non hanno creato problemi. I due apparecchi non sono certamente uguali: quello americano è decisamente più "militare", impressiona di più. L'elicottero francese è molto "civile". Mi pare che quanto ai costi si sia alla pari.
  4. Non cambia niente a quello che ho detto sopra. La Svizzera (non membro NATO) era in più l'ultima arrivata in Sardegna ed era, insomma, "di troppo". Vi era stato, mi pare, anche un accenno di polemica, niente di grave in ogni caso. Una trasferta all'estero non doveva poi avere limitazioni ... tanto valeva allora rimanere in CH. Da alcuni anni si va a nord con una strategia addestrativa cambiata. La "politica" consente esercitazioni con una o più aeronautiche, basta che non siano comprese in esercitazioni di alleanze.
  5. Il non proseguimento delle esercitazioni era determinato (riferisco di articoli di allora) dall'esigenza di non aggiungere rumore al rumore e la Svizzera era l'ultima arrivata. Niente di scandaloso. La presenza delle "Truppe d'aviazione" svizzere in Sardegna rimane in ogni caso "storica" in quanto la prima (in assoluto) trasferta all'estero per esercitazioni di distaccamenti dell'Esercito federale. Per scopi privati le istallazioni sarde erano usate dalla Contraves/Oerlikon Bührle per il lancio di missili sperimentali (... tanti anni fa!).
  6. I rapporti "militari" fra Svizzera e Israele sono sempre stati intensissimi a causa, soprattutto, del sistema di "milizia" israeliano copiato (si fa per dire) da quello tradizionale svizzero. Militari israeliani in Svizzera? ...Ma dai, non c'è posto per esercitazioni aeree delle Forze aeree della Confederazione...in Patria, guarda un po' se accettiamo gli israeliani! In ogni caso Israele, per la Svizzera, è un Paese in guerra quindi i limiti sono strettissimi (niente esportazioni di armi, per esempio, importazioni sì). La Luftwaffe svizzera ha eseguito (alcuni decenni fa) esercitazioni in Sardegna, poi c'è stato il "veto" italiano. Niente di grave. Si va in Norvegia, Regno unito, Svezia, Germania del nord e Francia (rifotnimento in volo compreso).
  7. Beh, Cina e India non sono mai stati Paesi da terzo mondo. Entrambi hanno una storia e una cultura millenarie ma, soprattutto, occorre ricordarsi che assieme contano 2,5 miliardi di abitanti. Mi sembra logico che le loro economie si accrescano rapidamente. Rimane il fatto che, soprattutto l'India, rimane con sacche di povertà incredibili. Il miglioramento delle sue forze armate è legittimo , ma non a qualsiasi costo. Si tratta, per loro, di acquistare il "buono" alle migliori condizioni. La scelta del PC-7 (aereo concepito 40 anni fa) è significativa. Speculare se sia meglio tecnicamente il Typhoon o il Rafale ha poco senso: entrambi sono molto costosi e la scelta cadrà (sembra) su quello che costa meno.
  8. In Svizzera Dassault ha presentato l'offerta più alta nella nota competizione a tre (c'erano anche i due finalisti "indiani"). Faccio notare che in India l' industria aeronautica francese è presente in modo importante...
  9. Come passa il tempo... sono già passati quattro anni. Prendo l'occasione di un articolo su una rivista specializzata svizzera per dare qualche informazione sui "Typhoon" austriaci gli unici, per ora, veramente esportati. L'Arabia saudita ha "semplicemente" (con un'enormità di soldi) ereditato una fornitura destinata alla RAF. L' esercito austriaco ha dunque acquistato, dopo polemiche... e altro, 15 apparecchi, 9 dei quali provenienti dalla Luftwaffe (con oltre 800 ore di volo per aereo). Il numero limitato, 15 al posto degli iniziali 24, poi 18, è una decisione del ministro socialista Darabos si dice (è però chiarissimo) per accontentare il suo elettorato rosso-verde ("antimilitare" tout court). In pratica, poi, la fornitura è della cosiddetta "Tranche 1 minus"...cioè senza molte cose. Non che siano disarmati, però... Il responsabile dei Typhoon, brigadiere Stadelhofer, ha dichiarato di essere "fondamentalmente" soddisfatto degli aerei. In ogni caso il basso numero di ore (1'000 all'anno) rende il costo orario esageratamente caricato dai costi fissi. Entro il 2015 si intende aumentare il numero di ore (1'500 all'anno, cioè almeno 100 per apparecchio). I piloti previsti per l'intera flotta sono, al massimo, 16 (sedici). Gli apparecchi stanno subendo un upgrade: per questo motivo e per il limitato budget a disposizione gli aerei pronti per l'ingaggio sono solo cinque. L'ufficiale citato sopra ha privatamente confidato ai giornalisti svizzeri che gradirebbe un certo numero di F-5 (svizzeri) per assicurare una difesa aerea meno condizionata dal costo d'esercizio dei Typhoon. Questo per quanto riguarda l'Austria. Poi a Zeltweg, dove c'erano in sauditi, sono stati resi noti problemi con il montaggio dei Typhoon nel Paese arabo. Gli statunitensi "mostrano i muscoli" per via di non precisate violazioni della proprietà intellettuale... Un pasticcio sembra, insomma!
  10. Da un'intervista pubblicata su una rivista aeronautica svizzera uscita stamattina si possono avere interessanti informazioni sulla procedura d'acquisto (ora bloccata) dei Tiger. I tre costruttori (Dassault, EADS e SAAB) hanno presentato offerte molto diverse. Fra l'offerta più elevata e quella "più conveniente" vi è una differenza di 1,5 miliardi di CHF. Le offerte sono state fatte per 22 aerei "full configuration" e con montaggio finale in Svizzera. Offerte da rivedere in quanto il CHF si è rivalutato rispetto all' EUR di oltre il 30%. JSF: sarebbe, per la persona intervistata, un po' "eccessivo" per la Svizzera che ha bisogno di un "aereo multiruolo". L' F-35 è stato scelto dalla Norvegia. A Parigi è stato reso noto che lo Storting (Parlamento) ha autorizzato l'acquisto di 4 (quattro) apparecchi...Mah! Quanto a un eventuale upgrade degli F-5: sarebbe come eseguire un restauro per un oggetto da mettere in museo! F-5 svizzeri che, secondo il brigadiere Rupert Stadelhofer delle Forze aeree austriache, sarebbero l'ideale per "completare" la costosissima linea di Typhoon.
  11. La situazione è davvero difficile, la Svizzera si "salva" con il "basso" costo delle materie prime (in dollari...con un USD che vale solo 0,85 CHF). E' chiaro che con una valuta come l'EUR che si è svalutata rispetto al CHF del 30% c'è poco da stare allegri per l'industria,... che vive sull'export.
  12. I responsabili della difesa svizzeri, dopo visite in Grecia negli scorsi anni, rimanevano impressionati dalla "macchina bellica" ellenica che si mangiava, mi pare, il 6% del PIL, come dire una percentuale (quasi) da record. Una seria "militarizzazione" del Paese confrontato con il gigantesco vicino turco e un impegno eccezionale per uno Stato che, almeno a noi svizzeri, è sempre apparso "molto povero" (in un contesto europeo). E adesso cosa capiterà? Gli specialisti "ottimisti" dicono che ci vorranno dieci anni al Paese per ritrovare una normalità economica, i "pessimisti"...addirittura vent'anni. E la difesa nazionale?... Lo sappiamo tutti che, oltre all'acquisto degli armamenti, vi sono le importanti spese di gestione della macchina militare. Smantellamenti in vista? A me sembra proprio di sì visto lo stato dello Stato ellenico ufficialmente fallito.
  13. mo-mo

    "Pilatus va all'offensiva"

    Si mette in evidenza anche l'urgenza di un simile acquisto. Per ora vi è il permesso d'esportazione svizzero, assolutamente necessario per portare a termine il contratto.
  14. mo-mo

    SIONAIRSHOW INTERNATIONAL

    Aggiungo: altre informazioni sulla situazione dell'aeroporto (civile e militare) si possono trovare sul sito www.sionairport.ch inoltre su: Google maps svizzera
  15. mo-mo

    SIONAIRSHOW INTERNATIONAL

    Beh...Sion è a Sion e non posso farci niente! Dalla stazione FFS si va a piedi all'aeroporto. Topic in pattuglie acrobatiche? Mah...non è un raduno di pattuglie acrobatiche, piuttosto un mix di ..."un po' di tutto"!
  16. mo-mo

    SIONAIRSHOW INTERNATIONAL

    Mancano meno di due mesi alla manifestazione alla quale si attendono più di 100'000 spettatori (si spera nel bel tempo evidentemente!). Gli organizzatori mettono in evidenza in particolare lo scenario nel quale si terrà: i castelli della capitale vallesana e le alte cime ai lati della Valle del Rodano. Come nel passato e come è uso in Svizzera si farà un grande sforzo per facilitare l'accesso con mezzi pubblici (treno) e con la predisposizione di grandi aree per i veicoli privati. Sul sito della manifestazione è pubblicato il programma (oramai definitivo) delle tre giornate aeronautiche.
  17. A Dübendorf, tre anni fa, c'era stato fra l'altro un famoso concerto dei "Rolling stones" con 60'000 persone e la ..."Patrouille suisse"! Cose svizzere. La dismissione militare di questo primo (civile) aeroporto zurighese sarebbe prevista per il 2014. Il ministro della difesa è contrario. Ricordo che negli scorsi anni sono stati chiusi 16 aeroporti militari, basi "di guerra" con la loro pista di 2 km e gli hangar in caverna. Ora gli aeroporti militari sono PAYERNE (cantone di Vaud) il maggiore, EMMEN (Canton Lucerna) dove c'è RUAG, SION (canton Vallese, aeroporto anche civile), MEIRINGEN (Cantone di Berna), ALPNACH (canton Nidvaldo), LOCARNO (Cantone Ticino), BERNA (base nell'aeroporto civile) e, appunto DUEBENDORF (Cantone Zurigo). Quest'ultimo si trova in una zona urbanizzata e pregiata con costi dei terreni elevatissimi: nessun confronto con situazioni estere. Il cantone Zurigo, cioè lo Stato in cui si trova, gradirebbe la sua chiusura anche per motivi di rumore. Che dire: non esiste più, in Svizzera, la possibilità di costruire nuovi aeroporti e, quindi, occorre pensarci bene prima di chiudere il "Dübi".
  18. mo-mo

    "Pilatus va all'offensiva"

    L'azienda svizzera partecipa, come anno, a parecchie manifestazioni in tutto il mondo. Non l'ho ancora letto da nessuna parte su pubblicazioni ma se si visiona il sito www.pilatus-aircraft.com (sotto Tradeshows/Events) si notano anche due località italiane: VENEZIA - LIDO: "Salone del volo" 23/25 settembre 2011 L'AQUILA: "Aviation Day" 30 settembre/2 ottobre 2011
  19. Si è avviata, in Svizzera, una curiosa "battaglia" alla ricerca di istallazioni militari da vendere per ricavare soldi per l'acquisto dei jet. In particolare un deputato della Svizzera centrale propone la vendita dell' aeroporto di militare di Dübendorf (già aeroporto civile di Zurigo prima di Kloten): si potrebbe ricavare una somma di più di un miliardo di CHF! Contrario il capo dell'aviazione Markus Gygax che ha fatto osservare che nella Confederazione non esistono più aree per eventali nuovi aeroporti. Dübendorf potrebbe ridivenire, dal 2014, un aeroscalo di riserva per Kloten. Attualmente ha una base la REGA (civile), Ju Air, un Museo dell'aviazione militare, una ditta per le istallazioni mediche su aerei. E' pure ancora usato per aerei/elicotteri da trasporto deléle Forze aeree.
  20. mo-mo

    SAAB 2000

    Il suo insuccesso (di vendite) ha determinato la fine della produzione di aerei civili da parte di SAAB che era stata riavviata negli anni 80 con i "340", versioni A poi B. Inizialmente questi aerei erano prodotti con l'americana Fairchild, per questo motivo portavano la sigla SF-340A. Come vendite i prodotti SAAB (durante la produzione) erano chiaramente in testa fra gli aerei per compagnie dette di 3° livello. Per Crossair portavano il soprannome di "Cityliner" mentre i SAAB 2000 erano i "Concordini". Ogni apparecchio portava una simpatica immagine creata da un giornalista aereonautico italiano: un aereo in volo con un'ombra a forma di Concorde. Si voleva mettere in evidenza l'elevata velocità (per un apparecchio a elica) del "2000". Crossair (e il suo capo Suter) "viveva" anche per piccoli dettagli: così vantava l'efficacia della flute di Champagne a ogni passeggero e, durante la presentazione ufficiale del Concordino, la presenza di un oblò nel...WC. La compagnia basilese considerava anche la necessità di acquistare aerei che potessero atterrare e decollare senza difficoltà a Lugano-Agno (oggi Lugano-Airport).
  21. mo-mo

    SAAB 2000

    Per la Televisione svizzera ho seguito l'evoluzione dell'apparecchio che è stato voluto soprattutto da CROSSAIR e dal suo padre-padrone Moritz Suter. In un periodo con il carburante caro si voleva un turboelica (che consuma meno di un jet) con la velocità (quasi) di un jet. I critici sostenevano che, in pratica, il "2000" non era nient'altro di un SAAB 340 allungato. Effettivamente la designazione ufficiale (che non si usa mai) è SAAB 340-2000. Risultato: il prezzo del petrolio è calato e al 2000 ("Concordino" solo per Crossair) sono mancati gli acquirenti. Un vero fallimento commerciale dovuto anche alla complicata costruzione internazionale: le ali, per es, venivano costruite a Siviglia e inviate a Linköping (Svezia) via strada...Suter (Crossair) puntava su un aereo veloce, ad ala bassa (guai quelli ad ala alta, a parte i Jumbolini!), poco rumorosi all'interno. Sull'ultimo punto il successo è stato, a mio avviso, solo parziale. Una curiosità: al momento del rollout ho fatto firmare il primo apparecchio (con pennarello) dalla regina di Svezia...SILVIA.
  22. Non è la Confederazione che ha dotato il DEE di armi speciali ma è questo distaccamento speciale (e ovviamente semisegreto) a scegliersi il "meglio". L'arma scelta è quindi quella "ritenuta" la migliore per il gruppo. La spesa è trascurabile. Le dotazioni del DEE hanno poco a che vedere con gli acquisti di massa per la truppa ordinaria (di milizia).
  23. Arrivo un po' in ritardo...: guardate che le forze speciali svizzere, in modo particolare il DEE 10, sono composte da...alcune decine di soldati. Non mi sembra, dunque, che ci siano problemi di costi!
  24. Grazie: effettivamente la frase era un po' così così...il tipo scelto non può essere nell'ombra. Volevo solo dire che non si vota sul tipo ma su crediti per acquisti di aerei.
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