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mo-mo

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  1. mo-mo

    "Pilatus va all'offensiva"

    Delocalizzazione in Cina?... No, però... Dopo un comunicato ufficiale cinese che citava l'apertura (18 dicembre scorso) di un centro produttivo nella città di Chongquing, il costruttore svizzero ha confermato che, in futuro, vi sarà la possibilità in loco di rifinire alcune componenti e di effettuare montaggi finali per aerei destinati al mercato cinese. Aerei interessati: PC-6 Turboporter (in costruzione da oltre mezzo secolo) e PC-12, costruito in quasi 1'300 esemplari.
  2. Sono anni che parliamo di vendite di questi aerei, vendite che restano solo potenziali. Non mi pare proprio che il futuro commerciale del duo Rafale/Typhoon sia tanto roseo. I due acquisti esteri dell'Efa provengono da Stati particolari, con finanze in mano ai regnanti locali che non devono rendere conto a nessuno in patria. Io preferisco la serietà del Canadà che i soldi li ha, come vari altri Paesi occidentali, ma decide di non sprecarli. E' bello, secondo me, dire no a quello che sembra costare troppo. Hornet/Superhornet?... Mi pare siano modelli di successo con un listino prezzi chiaramente fissato dal costruttore e npn inquinato dall'intervento della politica. Io sono per una politica militare finanziariamente sostenibile praticata, ormai, dalla maggior parte dei Paesi occidentali.
  3. mo-mo

    Boeing 787 Dreamliner

    ... E fra una polemica e l'altra il "Dreamliner" fa le prime pagine dei giornali svizzeri, di Radio e TV. Stamattina, poco dopo le 6, l'atterraggio a Kloten del primo volo fra Doha e Zurigo operato da Qatar Airlines con il B787 appunto. All'aeroporto c'erano alcune centinaia di curiosi e di appassionati... Bello spettacolo. Da febbraio la frequenza dei voli sarà quotidiana.
  4. La settimana scorsa è scaduto il termine per partecipare alla gara per la fornitura di una nave logistica per la Reale marina norvegese. Si chiede una nave di ca 155 m di lunghezza, con un dislocamento di ca. 15'000 tonn, da consegnare entro il 2016. Fonti spagnole indicano i seguenti partecipanti: Cantieri Bergen Navantia DCNS Francia Fincantieri DSME (Corea del sud) Hyunday (Corea del sud) www.meretmarine.com
  5. Ma sì, si possono dire tante cose ma, a proposito della valutazione svizzera, non è che il consorzio abbia presentato, come prodotto, di più degli altri due concorrenti. La scelta è stata (logicamente) di tipo finanziario. Ma anche se non ci fossero stati gli attuali, voluti limiti di spesa (come sarebbe stato invece negli anni 80) la scelta sarebbe caduta quasi sicuramente sul Rafale, preferito dalle Forze aeree e vincitore della valutazione. Un dettaglio non da poco: il consorzio ha presentato il nettamente migliore programma di compensazione industriale. Il minimo era stabilito nel 100% del valore del contratto... In realtà ha presentato compensazioni per 8 miliardi di franchi cioè oltre 2,5 volte di quanto richiesto. Eppure questa maxi compensazione, importante in termini di punteggio nel contesto della valutazione, non è riuscita a compensare il distacco del Typhoon rispetto al Rafale. Ma oramai sono cose passate, le scelte svizzere fatte e la "vendibilità" degli aerei in questione sempre bassa. Discorsi che abbiamo fatto più volte, poi ognuno si tenga le sue preferenze e le sue emozioni.
  6. Si è accennato più volte anche in questo forum che l'aspetto finanziario di un acquisto militare, in questo caso di aerei, è ormai determinante. Io non mi scandalizzo, anzi mi fa piacere che vari Paesi mettano quest'aspetto in primo piano. Ma anche il Rafale (o simili) non è che sia gratis. Che Dassault sia in crisi da anni per l'assenza di ordini extra Esagono è un problema suo. Se non trova qualche sovrano del Golfo con la luna giusta mi pare proprio che il Rafale rischi di non essere acquistato da nessuno al di fuori dell' AdA. E sfruttare la francofonia canadese mi pare proprio fuori luogo... I tempi del ... "Vive le Québec libre" cari a De Gaulle sono finiti da molto, molto tempo...
  7. Il 1° gennaio scorso è entrato in funzione il nuovo comandante delle Forze aeree svizzere. Si tratta del Comandante di corpo (Lieutnant general) Aldo C. Schellenberg. Sostituisce Il pari grado Markus Gygax che è andato in pensione. Quest'ultimo aveva iniziato la sua carriera nell' Esercito come pilota di professione, aveva fatto parte della Patrouille suisse, era stato responsabile dell'introduzione degli Hornet. Non così il successore che viene dalla vita civile con una carriera brillante come ufficiale di milizia, cioè non professionistica. E' stato comandante di unità di fanteria e di DCA. Quest' ultima (difesa contraerea) è parte integrante delle Forze aeree. A "pilotare" la Luftwaffe della Confederazione ci sarà dunque un ... "uomo di terra", fatto assolutamente normale in Svizzera, ritenuto invece curioso all'estero. Nel suo saluto ufficiale sulla rivista "Schweizer Luftwaffe 2013", Schellenberg ha precisato i tre punti dell'ammodernamento delle Forze aeree a media lunga scadenza. Primo: sostituzione dell'attuale sistema di droni ADS 95 con i pìù performanti apparecchi in valutazione (entrambi israeliani), secondo: sostituzione a tappe, entro il 2025, dell'armamento della DCA attualmente costituito da cannoni svizzeri Oerlikon Contraves da 35 mm, da missili Rapier e Stinger, con uno o due nuovi sistemi (progetto BODLUV) , terzo: l'introduzione di 22 Gripen per armare due squadriglie.
  8. Condivido quanto sopra. Sempre per la Svizzera è apparso evidente alla stampa e all'opinione pubblica più interessata che, invece di un aereo (le Forze aeree richiedevano un "aereo da combattimento"), le proposte tedesche erano incentrate piuttosto su un grosso "accordo industriale" con le industrie della Confederazione e con la ditta di Stato RUAG in particolare. Insomma, accordi fra partner già con un interscambio commerciale colossale. Si chiedeva poi, visto che non si trattava di un aereo di nuovissima concezione, la presentazione di qualcosa di completo e di "definitivo". L' impressione è che si aveva a che fare invece con una specie di "cantiere". L' Efa è poi partito subito con l'appellativo di aereo "caro" al punto che, giocando sul nome, era definito "Teurofighter" (Teuer = caro). L'entità ufficiale dell'offerta (non resa pubblica) sembra fosse invece inferiore a quella di Dassault per il suo Rafale.
  9. Durante la valutazione svizzera era stata più volte evidenziata la pesantezza del consorzio che, durante la sua ormai abbastanza lunga esistenza, ha avuto anche gravi "incidenti" finanziari e giudiziari. Il consorzio è, giuridicamente, una "Società a garanzia limitata" (GmbH) tedesca con sede a Monaco di Baviera. E come tale bisogna tenerne conto. Appare chiaro però che il Regno Unito, soprattutto fra i Paesi del Golfo, ha un'influenza e un potere contrattuale che, anche per motivi storici, la Germania non ha e non può avere. A parte i costi dell'apparecchio (sulla carta), la Germania nella competizione svizzera è partita già "sconfitta", senza reazioni circa i dubbi sulle manchevolezze della strumentazione (radar superato), senza comunicati (richiesti dalla stampa) dopo una seria panne durante le prove, senza risposte circa due risultati inferiori all' F-18. Si diceva che è rimasta (la Germania rappresentante del Consorzio) in competizione solo per "motivi politici". E, alla fine, senza comunicati finali... che ci sono stati invece da parte della Francia e di Dassault. Ora, mi pare, non si possono vincere competizioni con questi sistemi. Per l' India ricordiamoci poi che la Francia, con la sua industria aeronautica, è ben presente da decenni nel Paese. Che poi la IAF acquisti davvero nuovi aerei...mah, ormai si può anche dubitare.
  10. Nel caso della Svizzera l' offerta è stata fatta (in Euro) da "EADS/Cassidian", ufficialmente ente germanico (tedesco come dite voi). L' aereo poi è sempre stato considerato "tedesco" (attribuzione nei comunicati, in conferenze stampa, ecc.). Rilevante poi il ruolo della Deutsche Luftwaffe. In pratica, nella compravendita di armi fra stati, la presenza degli enti statali è normale in quanto ci sono problemi legati a permessi. Anche per quanto riguarda le compensazioni industriali si trattava di un affare elveto-tedesco: l'offerta era corredata (si dice) da compensazioni industriali per ca.10 miliardi di franchi, quasi il triplo del 100% del valore del potenziale contratto richiesto dalla Svizzera. In generale: la Germania, per evidenti motivi, non è il Paese ideale per pubblicizzare/vendere armi anche se molti prodotti d'oltre Reno hanno avuto successo (carri, cannoni, navi).
  11. Armasuisse, ente di gestione armamento del Dipartimento della difesa svizzero, ha recentemente ricevuto sull'aeroporto militare di Emmen/LU un esemplare di "Centaur OPA (Optionally Piloted Aircraft)", fornito dalla ditta Aurora Flight Sciences (USA/Virginia). E' stato immatricolato con la sigla militare R-711. Si tratta di un apparecchio basato su un velivolo a quattro posti Diamond DA42MNG che servirà per sperimentare le strumentazioni dei droni (israeliani) di futuro acquisto. Nella configurazione ibrida, gestita da una stazione terrestre, è previsto un (traduco) "pilota di sicurezza" a bordo che può intervenire in caso di necessità. www.luftfahrt.ch
  12. Sì, grazie per la precisazione. Potevo dire "Forze aeree svizzere", in francese la definizione ufficiale è "Forces aériennes suisses", in inglese "Swiss Air Force". Si tratta di nuove definizioni per la parte dell' Esercito svizzero denominata, per molti decenni, "Truppe d'aviazione e DCA". In tedesco è, appunto, "Schweizer Luftwaffe"... dove "Luftwaffe" è semplicemente un' elegante parola composta che significa "Arma dell'aria". Il cambiamento è stato fatto coincidere con i 50 anni della fine della II GM (1995) in quanto "Luftwaffe" poteva ricordare troppo la confinante nazione. Che problemi abbiamo noi svizzeri!!!...
  13. Nell'ambito del consorzio si vede come il ruolo britannico sia dominante. Dopo la vendita del Typhoon all' Arabia saudita c'è ora questa all' Oman. Non hanno avuto successo (finora) gli altri tre Stati coinvolti nell' EFA. La realtà è che, anche con prezzi politici (vedi offerta germanica alla Svizzera), non si modificano i successivi costi molto elevati (pluridecennali) di gestione, esercizio e manutenzione di questa categoria di apparecchi. Vi sono Paesi che non se li possono permettere e altri che decidono che spese simili siano fuori posto perché ritenute, attualmente, non prioritarie.
  14. Il Paese è indubbiamente gigante, è una potenza economica, con i discutibili sistemi per stabilire il PIL si dice che è ormai al 6° posto, ha però una ricchezza assai male ripartita. In Sudamerica ha sostituito il ruolo dominante che aveva l' Argentina decenni fa. Ma è in crisi anche il Brasile: lo ha detto la presidente Rousseff in visita a Mosca la scorsa settimana che ha precisato che l'acquisto di jet militari potrà riproporsi (cito) solo dopo una ripresa economica del Paese...
  15. Per certi prodotti il mercato "estero" è ormai ridotto alla disponibilità finanziaria delle famiglie dominanti dei Paesi del Golfo. Non mi pare proprio che Paesi come il Brasile abbiano in cima alla lista delle priorità acquisti di jet da combattimento e non è proprio il caso di inventare necessità di difesa se non esistono. Per la propria immagine il Paese sudamericano è impegnato soprattutto nei futuri mondiali di calcio e nelle Olimpiadi... che costano. Altro che Superhornet, Rafale o Gripen!.
  16. Perché il Superhornet costa meno del Rafale?... Non so precisamente ma... non mi sembra. Ricordiamoci che Dassault , nella scorsa primavera, era in vena di svendite ed era in grado di vendere alla Svizzera il Rafale al prezzo dei Gripen... (Non cambierebbero però i costi di gestione e manutenzione).
  17. Grazie per foto e informazioni!
  18. ... mi correggo: si tratta di 40-60 aerei.
  19. Oggi pomeriggio il Parlamento svedese ha approvato l'acquisto di 60/80 Gripen "E" e l'accordo con la Svizzera per la fornitura da parte dello Stato di 22 apparecchi alla Luftwaffe. E' confermata la clausola che, se entro la fine del 2014 non verranno ordinati altri 20 apparecchi, la decisione d'acquisto decadrà. Il riferimento alla Svizzera è chiaro.
  20. Il Parlamento svedese deciderà martedì 11 dicembre sull' acquisto della versione "E" del Gripen. Se non verrà autorizzato l'acquisto (e vi sono non poche resistenze) cadrà anche il progetto svizzero in quanto un solo ordine CH non consentirebbe la sua finanziabilità da parte di SAAB. Un "si" svedese avrebbe in ogni caso la clausola del "non acquisto" in caso di "no" popolare svizzero nel 2014. Operazione dunque ancora incerta. Cito tre altri Paesi interessati ev. alla versione "E" sul lungo termine: Su Africa, Rep. Ceca, Thailandia.
  21. In caso di approvazione parlamentare (il prossimo anno) le sinistre (socialisti e verdi) hanno dichiarato di usare l'arma del referendum. In pratica si tratta di raccogliere 50'000 firme per mettere in votazione la legge di finanziamento (3,125 miliardi di franchi) e non la scelta dell'aereo o la proposta di acquisto come tali. Il risultato sul finanziamento condiziona logicamente il tutto.
  22. mo-mo

    Esercito svizzero

    Eh sì, proprio ahi. ahi... I giochi si fanno poco eleganti. Anche con il sostegno di alcuni lettori di questo forum, svizzeri e italiani (che ringrazio), CHIEDO AGLI AMMINISTRATORI DI CHIUDERE QUESTO TOPIC. In Svizzera siamo poco abituati a porgere l'altra guancia. Spero che ci siamo capiti! Grazie.
  23. Governi, parlamenti e popolo sono un tutt'uno. Nessuna differenza. Noi siamo orgogliosi di essere cittadini di un Paese democratico e vincente e, come ticinesi, di appartenere felicemente da 500 anni a una comunità che ci ha permeati di "svizzerità". Se non ti vanno queste cose non fa niente. Ognuno nel suo brodo.

    1. TT-1 Pinto

      TT-1 Pinto

      KNORR .... naturalmente ....

  24. mo-mo

    Esercito svizzero

    Faccio lo scansafatiche ma vale la pena... Guarda sul sito del Dipartimento della difesa e si troveranno parecchie informazioni (persino in italiano). www.vbs.ch Poi, Governo svizzero: boh, curiosi affari tuoi!
  25. mo-mo

    Esercito svizzero

    Nel passato gente del genere andava/tentava d andare nella Legione straniera... Si vede che è troppo duro e certi idioti tentano di sfogarsi in Patria. Meno impegnativo. Più che un grave problema una delle varie "grane federali" che di tanto in tanto appaiono sulla stampa. Il popolo prende atto...
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