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ChengduSecret

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  1. Non c'è bisogno di scusarti Gianluca, è un piacere parlare con te! Per il futuro prossimo delle varie tipologie di caccia io non vedo una soluzione finale, al momento abbiamo decine di progetti sparsi per il mondo e nessuno sembra essere definitivo; si, l l'F35 potrebbe essere il caccia definitivo...ma quali saranno i costi di acquisizione e manutenzione? Il pregio, o il difetto dipende da che lato lo vedete, dell'industria aeronautica è di non essere strettamente legata alla situazione economica mondiale, nel senso che se certi programmi si devono portare avanti si portano ugualmente! Quindi può uscire fuori che il velivolo è si bello e prestante ma non rispecchia le esigenze economiche degli orderers. Comunque mi piace il tuo discorso sulle tipologie di F35A e B, si potrebbe approfondire il discorso! Per le operazioni CAS non posso dare delle opinioni oggettive perchè sono innamorato dell'A10, il mio aereo preferito che utilizzerei da qui a 1000 anni!
  2. Hai perfettamente centrato l'argomento infatti l'F35 è un progetto di partership in quanto l'Italia ha fornito denaro per lo sviluppo, certo avrei preferito entrare nel processo produttivo in maniera attiva ma ai piani alti non hanno considerato vantaggiosa questa scelta! La domanda di Gianluca era su un ambito più vasto e credo di aver espresso la mia idea sull'industria aeronautica nazionale.
  3. No no per favore, non datemi attributi che non possiedo! Sono solo un ing. aeronautico appassionato e che ogni tanto riesce ad avere informazioni più accurate frequentando seminari di settore! Detto questo penso che ancora ce ne voglia da qui alla costruzione di un ottimo prodotto bellico in grado di competere con i colossi americani e russi. La progettazione, designazione e costruzione di un caccia richiede una (lasciatemi passare il termine) cultura industriale aeronautica che l'Italia non ha mai avuto eccetto che nel periodo bellico della Seconda Guerra Mondiale. La situazione geopolitica italiana attuale non ha bisogno, a mio parere, di una industria di tale livello; non dimentichiamoci che la produzione di velivoli parte da due requisiti essenziali: guadagno economico e reale bisogno. Non credo che da qui ad un futuro prossimo l'Italia sia pronta a questo sia perchè non c'è la disponibilità economica (la ricerca e la sperimentazione richiedono valanghe di denaro e solo il Senato USA può permettersi certe spese folli anche se poi paradossalmente non si arriva a nessun risultato o a risultati scadenti, cito ad esempio il tanto acclamato convertiplano V22 Osprey che, a detta degli esperti USA, doveva essere la spina dorsale di ogni aviazione marina ed aeronautica futura invece non hanno trovato riscontri da nessuna parte se non da qualche suo stresso alleato come Israele) nè il reale bisogno di fare una request for proposal inerente industrie sul territorio; non è nel nostro bisogno nè nella nostra cultura. E' molto più semplice entrare in partnership con altre nazioni più avanti di noi da questo punto di vista (Francia-Rafale, USA-Loockheed) e mettere a disposizione sia il know how che l'industria, pensa ad esempio alle gondole motore che produce la Aermacchi o ai propulsori della Avio. Non ci mancano i mezzi ma gli scopi capisci? Non ricordo un buon velivolo caccia interamente italiano nel dopoguerra (il G91 non era un buon velivolo, era afflitto da numerosi problemi di manovrabilità) e tutto ciò che ne è venuto fuori è stato fatto con partnership internazionali (vedi Tornato, AMX). Certo poi la scelta di far parti di aeromobili o intraprendere la produzione in toto di velivoli da combattimento è opinabile perchè di questo passo abbiamo un peso limitato nel mercato internazionale ma queste sono scelte che non dipendono dalla tradizione aeronautica di un paese ma dalla potenza e dalla disponibilità economica. Questo è il mio modesto parere che potrebbe anche non corrispondere al vero, per questo mi piacerebbe se qualcuno di voi ne parlasse e mi dicesse cosa ne pensa!
  4. Grazie dell'accoglienza! Oggi mi è venuta in testa un'altra informazione che ieri mi era sfuggita. L'avionica del velivolo fa affidamendo su una quadruplice ridondanza. In principio si usava un solo calcolatore per gestire l'aerodinamica del velivolo, poi il concetto di ridondanza ne ha portato il numero a due, ma cosa si fa se ogniuno dei due calcolatori dà un output diverso? Semplice si piazza una terza macchina e così che l'output più frequente (in questo caso due a uno) diventa preponderante. Alla Aermacchi hanno voluto strafare infatti l'M346 è l'unico velivolo al mondo (mi attengo sempre al campo degli addestratori) ed essere supportato da quattro computer. In questo caso la situazione che le macchine diano a due a due decisione contrapposte non è considerata poichè la failure probability è talmente bassa da rendere trascurabile tale eventualità! Questo velivolo non può definirsi un semplice addestratore, è un concentrato tecnologico allo stato dell'arte ragazzi! PS. Il forum è fantastico!
  5. Salve a tutti, è il mio primo post! Mi chiamo Claudio, sono laureato in ingegneria aerospaziale e attualmente frequento la specialistica all'università di Palermo. Mercoledì 2 febbraio abbiamo avuto un seminario tenuto dalla Aermacchi presieduto dall'Ing. Cosentino (in quanto palermitano e laureatosi nel mio stesso dipartimento) e dal direttore della Sezione Qualità. La conferenza era incentrata sulla gestione dell'azienda e sullo stato dei lavori riguardanti l'M346. Per rispondere ad alcuni quesiti espressi qui volevo dire che è vero che i primi 4 aerei, inerenti la commessa per AI, sono costruiti in maniera "artigianale". Artigianale vuol dire alla vecchia maniera senza automatizzazioni questo perchè da alcuni mesi l'Aermacchi ha progettato, costruito e messa in funzione la catena di montaggio automatizzata che permetterà di fabbricare 10/15 velivoli in linea continua (se non vado errato) permettendo quindi un alto grado di standardizzazione e velocità d'esecuzione. L'azienda è cresciuta moltissimo in questi anni sia a livello qualitativo (marchio che in verità l'ha sempre contraddistinta) sia a livello manageriale con una attivita definita "Kaizen" volta a migliorare i processi di lavoro. Per quanto riguarda l'M346 il mese scorso è stata firmata una commessa con l'Aeronautica di Singapore, un'altro accordo (anche questo già firmato) è quello con gli Emirati Arabi ma che al momento è in stand-by per problemi burocratici-economici legati allo stato arabo. In relazione a quest'ultimo accordo è da segnalare il fatto che l'anno prima l'Aermacchi andò nella penisola arabica per dimostare la bontà dell'aereo. L'azienda, accompagnata dall'EI come supporter, ha effettuato dei test nel deserto e gli arabi hanno preteso di non utilizzare nessuna copertura protettiva sugli aerei; gli ingegnerei temevano che le fascette in plastica dell'avionica si sciogliessero ma così non è accaduto; in definitiva l'M346 ha vinto la gara sull'americana Loockheed. Un altro mercato cui fanno riferimento nel futuro sono gli USA in quanto si sono finalmente accorti che il loro parco addestratori (vedi T38) è ormai obsoleto e potrebbero indire una gara a breve per un numero impressionante dii velivoli. Qualche chicca per quanto riguarda l'M346: - possiede una avionica Voice Command ovvero il pilota è in grado di impartire ordini al velivolo tramite comandi vocali mentre tutte le informazioni basilari scorrono nell'HUD così da mantenere il pilota concentrato sulla missione; - il velivolo è progettato per angoli d'attacco fino a 40°, al momento si è arrivati intorno ai 35 ma gli ingegneri pensano che potrebbe arrivare anche a 45°. Per quanto riguarda infine la possibilità stealth secondo me è da escludere primo perchè nella conferenza non se ne è parlato (ne mi aspettavo che se ne parlasse) secondo perchè l'intenzione della Aermacchi è di affermarsi sempre più nel campo degl addestratori (e qui lo stealth non ha senso, al massimo l'M346 può essere usato da pattugliatore ma nulla più). Mi scuso se magari ho ripetuto qualcosa che era già stato scritto ma non ho letto tutto il topic. Spero di esservi stato utile!
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