Mary
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Salve a tutti... Signori se posso dire la mia...sono contentissima che quell'accrocco chiamato shuttle vada in pensione! Sono un ing.astronautico e conosco ogni maledetto buco di quell'affare...un aborto dell'ingegneria! Si è vero ha volato...ma vi assicuro che ancora è da capire come in certe condizioni sia riuscito a farlo! Vedete inizialmente il progetto originale era davvero "cazzuto", passatemi il termine, ma per una serie di compromessi politici e tecnologici è venuto fuori quell'aborto! E' vero anche che non abbiamo un "sostituto", ARES1 è un progetto non male, ingegneristicamente parlando, se non fosse che i primi lanci del prototipo siano stati un fallimento, avevano progettato a cavolo lo giva, quindi è andato giù come un sasso...ora non conosco le evoluzioni recenti...ma un conto è dire mandiamo un oggetto nello spazio, un conto è dire facciamo esplorazione spaziale! Voglio dire che obbiettivo ci vogliamo porre? Mandare l'uomo nello spazio ormai lo sappiamo fare, ma mandare un uomo ad esplorare lo spazio...o cominciare a pensare a tecnologie per poter ampliare gli orizzonti! Oh siamo ancora fossilizzarti su un sistema propulsivo che la massimo ci può far arrivare alla stazione spaziale! Secondo me, e fatevelo dire con una certa cognizione di causa, non stiamo facendo grandi passi in avanti dal punto di vista tecnologico, se non facciamo questi salti che ci permetteranno di far aprire nuovi orizzonti...di che cosa parliamo!? Sono entusiasta che si chiuda un era, non lo sono altrettanto per il fatto che non sarà così facile aprirne un'altra!
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RicPini spero non ti sia offeso, nel dire che eri competente volevo dire che sono piacevolmente sorpresa che siano persone così ben documentate! Evviva la passione! Per l'effetto sugli specchi non ne so molto...ma ora ho capito cosa intendevi e si è ragionevole la tua osservazione! MMM...per i compromessi...ahhh (sospiro) anche se in qualche senso io li odio...sono necessari...ma si deve fare attenzione, lo shuttle è un esempio di compromessi riuscito davvero male...noi lo chiamavamo l'accrocco spaziale...hiii alcuni professori addirittura durante le lezioni lo chiavano coso!!!! Però c'è da dire che le tecniche Stealthenes adottate fin ora non erano un buon compromesso...un aereo è un'armonia di forme che gli permette di volare nella maniera più "naturale", concedetemi la citazione, possibile! Un aereo da caccia o comunque di fattezza militare è come un ghepardo, perfetta armonia di potenza velocità ed efficacia...ve lo immaginate un ghepardo grasso... Questo forum comincia a divertirmi...cavolo almeno non mi prendete per un alieno, posso dare libero sfogo!!!! Ma io non ti ho detto che avevi pregiudizi ... e ripeto viva la passione! Hey tranquillo...scherzavo!
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Esattamente! Salve ci rincontriamo! Anche perchè se l'aereo ha continuato a volare e il caratteristico colore degli ugelli in funzione si vedeva è stato senz'altro questo. Se invece si è visto qualcos'altro o l'aereo ha rallentato e si è messo in regime di velocità più basso...potrebbe essere stato un guasto. Il Tornado gestisce i motori separatamente, ma con un motore solo deve scendere in regime di velocità più basso!
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Non si preoccupi nessuna offesa...dopo che si passa la maggior parte del tempo a contatto con gli uomini, ci vuol bene altro per offendermi ! Il mio era un appunto incisivo, perchè mi permetta di dire, senza offesa, che a volte i militari sono prevenuti! Non si stupisca però perchè per chiarezza stiamo parlando di tecnologie davvero agli albori (nanotecnologie) e per quanto ne so anche ai militari conviene per il momento, a meno di scoperte sensazionali, far circolare un pò di "letteratura" così che il mondo scientifico possa cominciare a progredire su questo argomento; poi quando i tempi saranno maturi sono sicura che molto lavoro sarà classificato! Pensi che di brevettazioni su questo argomento ce ne sono pochissime e sono per lo più rivolte ai processi di creazione che ottimizzano ad esempio la miscelazione delle nanocariche nella matrice, nel senso che siamo ancora un pò lontani da risultati INTERESSANTI. I RAM non sono, assolutamente, applicazioni esclusive per i militari, dunque per farle capire le dico brevemente come è nata la mia ricerca: in realtà mi sono ingegnata per provare ad usare questa tecnologia per applicazioni spaziali. In breve se si riuscissero a sviluppare materiali con buone prestazioni di assorbimento elettromagnetico, ha idea che meraviglia montarli ad esempio su un satellite, dove il problema non da poco è quello delle radiazioni cosmiche, considerando almeno le più dannose. Infatti il mio pannello è stato sottoposto a test per lo spazio quale il bombardamento con ossigeno atomico, e la flammability (infiammabilità della matrice)!Ma a parte questo vengono applicati come selct frequencies surface ad esempio su antenne di vario tipo (parliamo di roba civile)! Purtroppo di regolamentazioni aeronautiche civili e militari ce ne hanno rimpinzate a morire...ma io sono un ing. astronautico per l'esattezza , scherzi a parte conosco abbastanza bene i limiti, l'Italia che io sappia a differenza dell'America ha si un filtro ma non altrettanto rigido...! La parte puramente aeronautica l'ho un pò lasciata indietro da qualche anno...nonostante la mia passione per gli aerei che continuo a coltivare a prescindere la mia specializzazione, tanto in italia non si fa quasi nulla di spaziale...ma questa ricerca voleva essere proprio a carattere spaziale, non è stata classificata sensibile! Anche perchè lo sa qual'è il problema...se gli studi innovativi non passano al vaglio della comunità scientifica che si accapiglia per qualche anno...i risultati non vengono ritenuti validi...pensi che una mia precedente ricerca che dimostrava che caricando molto la resina di nanotubi la resistenza meccanica aumentava, al contrario di quello che oramai veniva dato per appurato dalla comunità scientifica, ha portato a circa 2 anni di accapigliamento per validarmi i risultati, e ancora non è finita!!!!! Stia tranquillo...come le dicevo ieri non pubblicheremo nulla di sensibile...magari avessi in mano qualcosa di sensibile, vorrebbe dire che sarei riuscita a proseguire le mie ricerche e avrei ottenuto qualche risultato davvero applicabile!!!!!!
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La mia ricerca è pubblica, non ci sono segreti industriali o militari, il mio lavoro è stato fatto per l'università e sarà pubblicato a breve, il suo mi sembra un allarmismo ingiustificato! A proposito non sono un militare ma un civile...ma davvero pensa che se la mia ricerca fosse classificata l'avrei tranquillamente esposta così! Mi perdoni ma non credo di essere così sprovveduta! Il nostro è uno scambio puramente di carattere scientifico, che poi una ricerca come la mia può senza dubbio interessare all'ambiente militare è fuori dubbio, ma posso pubblicarla dove voglio è MIA proprietà intellettuale...non è stato un lavoro fatto su commissione! Non si preoccupi non stiamo sventolando segreti militari! Quello di cui stiamo discutendo è di dominio pubblico sia della comunità scientifica che militare!
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Caro utente RicPini mi sembri preparato sull'argomento ! No non ho studiato e non lavoro a Forlì...e soprattutto non sono un FISICO....ahhhh guai a dire ad un ingegnere che è un fisico...scherzo!E non sono nemmeno un ing.dei materiali ma un misero aerospaziale. Vengo da quel "fantastico" ateneo che è La Sapienza...e lavoro a Roma...quindi te lo assicuro io non ti stupire se scrivo che non c'era uno strumento nemmeno artigianale per generare un campo elettromagnetico... se non fosse per la storia che si trascina dietro, la Sapienza fa davvero schifo! L'effetto Newtoniano su Dobson con specchio primario, se non ricordo male è un effetto che è più caratteristico di lenti come quelle dei telescopi...ma sicuramente appena avrò un attimo cercherò di capire se tale effetto può comparire anche con materiali quali il grafene...anzi nano-grafene...le nanostrutture hanno caratteristiche fisiche al quanto diverse dai loro fratelli macro! Per quanto riguarda gli americani...beh che io sappia si stanno sviluppando delle vernici, intese però come coating, ma da quello che so da sole non bastano. Seguii un paio di anni fa un seminario di una ricercatrice del Caltech molto interessante...molto bravi con i coating selettivi in frequenza, ma non funzionava molto bene la sovrapposizioni di strati con diverse caratteristiche. Come avevo detto in un mio vecchio post la cosa fondamentale è unire le caratteristiche di invisibilità a quelle di un'ottima aerodinamica...comunque gli americani stanno lavorando tanto sui materiali radar assorbenti intesi proprio come pannellazioni, il problema è il controllo sulla geometria sugli spessori; se lambda/4 è piccolo lo spessore è piccolo in base alla bada che si considera a volte si parla di micrometri...ehhh non ci sono ancora processi per materiali nanostrutturati in grado di garantire questi esigui spessori. PS diamantina mi è piaciuto!
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Salve...eccomi...non pensavo che qualcuno si interessasse ancora...! Dunque ho realizzato il fatidico pannello: tre layer il primo resina epossidica e graphene nanoplates, il secondo è un dielettrico e il terzo è sempre in resina epossidica e nanotubi in carbonio. Così come era stato progettato il picco di assorbimento doveva essere in un certo range di frequenze (molto piccolo), ma al banco di prova abbiamo riscontrato due picchi...il secondo in un'altro range di frequenze. Purtroppo i problemi per gli assorbitori di questo tipo che riescono ad agire su più frequenze sono tanti, primo fra tutti il massimo del picco che è un parametro importante, indica per capirci l'efficacia di assorbimento o rendimento. Il secondo picco infatti era poco pronunciato. Dovrei indagare ancora...ma grazie alla "FANTASTICA" Germini gli assegni di ricerca sono fermi...niente soldi niente lavoro...!!! Quindi ora lavoro in una picccola azienda aerospaziale nel campo dei GPS, anche se mi dispiace molto aver abbandonate le ricerche...e nella mia follia estrema mi sono iscritta ad un'altra specializzazione all'uni in nanotecnologie. Comunque lamentele a parte...volevo comporre un'altro pezzo del post per rispondere alla questione dell'orientamento della grafene: Dunque la mia ricerca aveva un tempo limitato per cui alla fine ho dovuto realizzare un pannello RAM multistrato che segue una determinata legge fisica, quella del quarto d'onda (lambda/4) cioè gli strati sono dimensionati secondo questo criterio: 1/4 della lunghezza d'onda...se cambi frequenze cambia la lunghezza d'onda...per cui il fatto che abbiamo trovato un secondo picco è piuttosto strano...NON SO SE E' CHIARO! L'orientamento delle cariche nella matrice richiede come minimo un campo elettromagnetico...insomma come una calamita che attrae le particelle in una certa direzione: 1. in laboratorio non c'era un tale strumento...SIAMO IN ITALIA! 2. Anche se lo avessi fatto non sarebbe servito a molto in questo caso...l'orientamento delle particelle come quello delle fibre può essere interessante a livello MECCANICO, per intenderci se io voglio che un pezzo resista molto bene a trazione orientare le particelle nella direzione di sforzo permette di aumentare le prestazioni. Ma l'interazione delle onde elettromagnetiche con un materiale segue criteri diversi. In conclusione la cosa che posso dire è che la tecnologia RAM così come viene studiata e realizzata ora non va bene per le multi frequenze, multi bande...la legge fisica alla base è troppo vincolante...come ho scritto nell'articolo che sarà pubblicato i materiali vanno creati, e sottolineo CREATI, sulla base delle specifiche. Se voglio realizzare un materiale che assorba in due range differenti allora va progettato, inventato mettetela come vi pare su quelle specifiche, ma la tendenza è sempre quella di cercare di riscaldare il brodo...cioè partire da lavori già esistenti! Spero di essere stata esaustiva!!!!!!!!!!
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Ok...forse posso esserti di aiuto! Dunque se ti interessa la teoria posso provare a darti una piccola sintesi sugli attuatori estratta dalle dispense che ho usato all'università (ingegneria aerospaziale)! Gli attuatori sono quei dispositivi in grado di esercitare spostamenti lineari o rotazionali con forze o coppie opportune. In certi casi è più importante lo spostamento, in altri casi la forza o la coppia applicata, le energie richieste sono funzione del loro prodotto e del rendimento complessivo dell'impianto. In un sistema di regolazione essi solitamente costituiscono l'elemento che opera sulla variabile di manipolazione del sistema. Gli attuatori possono lavorare ad anello aperto od ad anello chiuso. Come per i trasduttori, essi possono essere di tipo ON/OFF, con comando binario, oppure proporzionali, che rispondono ad un comando continuo, con una legge che si mantiene generalmente abbastanza lineare entro un certo campo di funzionamento. Gli attuatori possono essere classificati anche in base al tipo di movimento sviluppato (traslatorio o rotatorio). Gli attuatori ON/OFF sono i più semplici ed economici e sono anche molto affidabili. Per via della loro intrinseca semplicità non sono normalmente retroazionati, anche se possono fare parte di un sistema di controllo. Per esempio, una elettrovalvola che apre o chiude l'alimentazione di una calderina di un impianto di riscaldamento, non è dotata di sensori che ne misurino l'effettiva apertura o chiusura, anche se essa fa parte di un sistema di regolazione della temperatura. A seconda del tipo di energia con cui operano, si possono suddividere gli attuatori in: - Idraulici, storicamente i primi utilizzati, possono esercitare notevole potenza restando abbastanza insensibili alle variazioni del carico, sono veloci, compatti e robusti. Per contro, richiedono un impianto oleodinamico ad alta pressione, basse tolleranze costruttive e quindi alti costi di alcuni componenti base - Pneumatici, per le loro caratteristiche di semplicità costruttiva facilità di installazione, affidabilità ed economicità, sono molto usati negli impianti industriali; Per contro, utilizzando un fluido comprimibile come l'aria non realizzano elevate potenze e sono più lenti e meno precisi dei sistemi idraulici. - Elettrici, molto diffusi, in una gamma vastissima di dispositivi, dai servomotori in corrente continua ai motori brushless (senza spazzole) ai semplici elettromagneti ON/OFF. Sinteticamente: I sistemi di comando che consentono di associare ai movimenti della barra le rotazioni delle superfici, possono essere di molti tipi diversi, con grado di complessità e costi crescenti. I sistemi di controllo di tipo idromeccanico, quelli più utilizzati fin ora in aeronautica, possono essere suddivisi in due parti: il circuito meccanico e il circuito idraulico. Il circuito meccanico, composto di aste, cavi, pulegge ed eventualmente catene collega la cloche al circuito idraulico, composto invece di pompe, tubi, valvole ed attuatori. Gli attuatori, che sono comandati per mezzo della pressione idraulica immessa nel circuito dalle pompe collegate ai motori, sfruttando la pressione muovono le superfici di controllo. Le escursioni degli attuatori sono controllate da servo valvole, la cui apertura/chiusura è legata direttamente ai movimenti della cloche attraverso il circuito meccanico. Le forze aerodinamiche che si oppongono alla rotazione delle superfici di controllo non sono più trasmesse direttamente al pilota sulla barra ma sono "sentite" solo dagli attuatori. Per dare quindi al pilota le corrette sensazioni sulle condizioni di volo vengono introdotti dei sistemi artificiali che simulano gli sforzi di barra che si avrebbero con un sistema puramente meccanico, aumentando la resistenza ai movimenti della cloche all'aumentare della velocità del velivolo e viceversa. Ti ho dato una brevissima nota su quelli aeronautici, anche se sugli aerei di ultima generazione, F16, il sistema è più complesso e più efficiente. Un passo alla volta mi dovresti dire a che livello di approfondimento vuoi scendere, perchè per capire la distribuzione delle pressioni c'è bisogno che tu conosca un minimo di fluidodinamica e le leggi fondamentali come ad esempio il teorema di Bernoulli. Per il momento spero di esserti stata di aiuto!
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Posso farti una domanda...me ti piace farti del male????????? gli algoritmi di guida di un missile...ahhhhhhhh...pazzoooooooo!
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Tranquillo non è una cretinata, però credo di aver risolto, ma ti ringrazio molto. Quello che volevo dire è che la diffrazione, attualmente usata sulla geometria stealth, è un fenomeno diverso dalla riflessione. Infatti al momento le onde non vengono assorbite da un aereo stealth, ma la sua particolare geometria esterna permette una DIFFRAZIONE delle onde radar, alias una deviazione delle traiettorie che le rifrange in modo da evitare il ritorno radar. C'è solo un problema che mi è stato sottoposto, ovvero tutte le superfici spigolose degli attuali stealth sono veramente improponibili per ottenere buone prestazioni aerodinamiche. Precisiamo non è la dimensione del layer che è NANO, ma è un pannello nanostrutturato, resina epossidica con inclusioni di grphen nano plates, in parole povere è una resina rinforzata con grafene nanostrutturata...quindi NANO non per le dimensioni ma pre le caratteristiche del materiale.... :-) Spero davvero di averti illuminato!!!!! Hiii!
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Esattamente! Il materiale è un multistrato, precisamente tre, 3 layer. Il layer centrale ha il compito di "assorbire" l'onda secondo il principio di riflessione, senza scendere nella matematica in pratica l'onda si annulla per riflessione all'interno dello strato. La diffrazione è un fenomeno per il quale l'onda elettromagnetica devia dalla sua traiettoria, nel mio caso l'onda viene riflessa più volte nel layer fino ad annullarsi, ovvero viene completamente "assorbita" anche se non nel senso matematico stretto. Ma bisogna essere precisi nel dimensionamento geometrico rispettando la legge del 1/4 d'onda, il fatto è che così facendo è ovvio che posso bloccare una solo frequenza perchè la lunghezza d'onda cambia con le frequenze. Spero di essermi spiegata meglio... :-)
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Grazie per il benvenuto, Dunque sto cominciando a studiare le problematiche stealth perchè devo sperimentare un pannello RAM nanostrutturato che, se tutto va bene, riesce ad assorbire le onde radar. Vediamo se riesco a spiegare semplicemente il problema: purtroppo la geometria del materiale viene progettata secondo il 1/4 d'onda. Ora è ovvio che con questa restrittezza riesco a bloccare una frequenza alla volta, ma se i radar per intercettazioni aria-aria sono in grado di spazzolare più frequenze...beh mi devo rimettere a pensare...!!!!
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Se posso aggiungere solo una cosa... più che giustificate le spese, per dirla in maniera povera, la teoria quantistica non è mai stata "dimostrata" l'LHC serve esattamente a questo. La teoria quantistica afferma tra le tante cose che vi sono delle particelle di "intermediazione" tra i vari stati in cui la materia può esistere, il bosone è quella fondamentale, il problema è se non si trova??? Bisognerà ripensare a tutta la teoria quantistica...vi assicuro soldi ben spesi! La fisica non può non essere dimostrata sperimentalmente!
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Si potrebbero è in fase di studio, c'è solo un problema, anzi tre. Il primo è relativo al fatto che il GPS americano non è certificato, il secondo è che in caso di problemi "politici" gli americani si riservano di "spegnere " per così dire il sistema al resto del mondo, e tre il GPS non stima la velocità ma la posizione con un errore di diversi metri a causa di numerosi fattori chiamati errori sistematici, derivando (inteso matematicamente) la posizione ottieni la velocità. Il fatto è che il navigatore corregge l'errore di posizione (stimata nelle tre componenti x,y,z) "vincolando" la stessa ad un tracciato noto (ad es la strada...), riportando cioè il problema da tridimensionale a monodimensionale, ovvero o il mezzo è lì o è andato fuori strada, l'errore rimane comunque anche se minimizzato. Per l'aereo la cosa si complica un pò, ma non è impossibile si corregge la posizione con un metodo matematico chiamato filtro di Kalman usato anche per le orbite, il problema grosso è che qualsiasi cosa si stacchi da terra deve essere certificata.
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Scusate l'intromissione ho trovato anche io interessante questa discussione, e volevo rispondere a Simone, son un'ing aerospaziale. Non confondiamoci bisogna sempre distinguere Terra e Spazio: dunque è ovvio che su Marte non era opportuno utilizzare i tubo di pitot ti spiego brevemente perchè. Prima cosa da sapere è che l'atmosfera di Marte è completamente diversa a cominciare dalla densità temperatura ecc.. tutti parametri che influiscono sull'equazione di bernoulli che purtroppo è testata sulla Terra, inoltre si Marte ci sono venti a circa 400 Km/h che sollevano colonne di polvere che si estendono verticalmente per diversi km. Secondo purtroppo ha ragione i tubi di pitot sono oggetti delicati, ma molti incidenti avvengono per cattiva manutenzione, inoltre sulla Terra pitot è una soluzione che da risultati molto attendibili, specialmente in regime subsonico, va solo trattato bene. Il fatto è che se si spedisce una missione su Marte non si può rischiare nemmeno il più piccolo mal funzionamento, e soprattutto stiamo parlando di missioni degli anni 70 in cui, le conoscenze sull'atmosfera di Marte erano quasi inesitenti...se lo immagina un tubo di pitot certificato per lo spazio (quindi molto costoso) mandato su Marte che si ostruisce o sfarfalla dopo pochi istanti di funzionamento. No le assicuro che questi margini di rischio nelle missioni spaziali non sono ammessi!
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Buongiorno scusate se mi intrometto, sono finita sul forum per altri motivi a non potevo resistere alla tentazione di leggere la parte spaziale. Sono un ingegnere astronautico e volevo replicare a quello che ha pubblicato il sottotenente, sottolineando che poco prima della laurea mi sono proprio occupata dei problemi legati ad una eventuale missione manned su marte, e ne abbiamo fatto lo studio di pre-fattibilità da cui è venuto fuori un articolo. Detto ciò le volevo sottolineare che i problemi da lei enunciati sono reali solo in parte, quello relativo infatti alla vettorializzazione della gravità rispetto all'astonave va ad inficiare nelle leggi di relatività e lì la cosa si complica in maniera nemmeno enunciabile, mentre la gravità artificiale sarebbe un bel progresso peccato che la realizzazione di tale dispositivo è un rompicapo non indifferente. Come saprà infatti la forza di gravità è una forza primaria e purtroppo deve sottostare alle leggi della relatività generale e anche alcune di quella ristretta, al momento una missione su Marte come quella studiata da noi non è impossibile per soli 500 giorni; il vincolo principale, prima di porsi le domande ancestrali sulla gravità sono i mezzi propulsivi, ad esempio. Purtroppo siamo ancora dei paleolitici, il nostro studio dimostrò all'ESA che se non si piazza un bel motorozzo nucleare solo il viaggio per Marte sarebbe un epopea... Io direi che il progresso scientifico spaziale non sta facendo nessun passo in avanti...e colonizzare i pianeti o esplorare lo spazio, ha le assicuro innumerevoli risvolti...ma non si può parlare della gravità se andiamo ancora a spasso con razzi a propellente liquido, oppure progettiamo "accrocchi " (perchè le assicuro che si può chiamare solo così) come lo shuttle. I problemi dello sviluppo spaziale in realtà sono tantissimi la mia osservazione è semplicemente legata alle costatazione che prima bisogna diventare efficienti, e fare qui salti tecnologici che possono davvero permetterci il salto di qualità, ma questi progressi vengono solo se si trova uno scopo importante alla loro creazione come una missione manned su Marte.
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Buongiorno a tutti scusate se mi intrometto nella discussione, come sempre mi sento a disagio visto che immagino che sul sito non vi siano molte donne! Sono un ingegnere aerospaziale e mi dovrò occupare di tecnologia stealth, ho bisogno quindi di farvi una domanda...che voi sappiate i radar da intercettamento possono spazzolare più frequenze?