matteo16
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Io ho scritto infatti che i tedeschi usavano mezzi più che efficienti erano troppo pericolosi all'utilizzo e come il Natter che sembrava un'arma Kamikaze invece che un'intercettore come veniva definito! Alla fine il ruolo del Natter era intercettore di punto ma la sua pericolosità faceva pensare come quasi un'arma suicida .....certo un senso l'aveva ma ormai la guerra era finita e non poteva cambiare niente delle sorti del conflitto.....comunque rimane un'arma tedesca interessante!
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Agli ultimi sgoccioli di guerra per i tedeschi del 1945 I giapponesi avevano anche i mezzi come: Yokosuka MXY-7 Ohka e il Mizuno Shinryu
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Hai ragione Hobo. Ormai i nazisti erano allo stremo e usavano mezzi più che efficienti erano troppo pericolosi all'utilizzo e come il Natter che sembrava un'arma Kamikaze invece che un'intercettore come veniva definito!
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Bachem Ba 349A Natter Il Bachem Ba 349 Natter (in tedesco "Vipera") fu un caccia intercettore sperimentale dotato dipropulsione a razzo realizzato dall'azienda tedesca Bachem-Werke GmbH negli anni quaranta ed utilizzato operativamente, in modo molto simile ai missili terra aria, nelle fasi finali della seconda guerra mondiale. L'obiettivo primario del pilota era di mirare l'aereo al suo bombardiere bersaglio e sparare il suo armamento di razzi. La maggior parte del volo fino ai bombardieri era guidata via controllo radio dal suolo, ed il pilota doveva poi atterrare con un paracadute. Realizzato con un limitato uso di materiali strategici, il velivolo rappresentava una delle wunderwaffensviluppate per cercare di sovvertire il declino tedesco nell'evolversi del conflitto Storia Sviluppo Con la superiorità aerea della Luftwaffe messa a seria prova dagli Alleati sui cieli del Reich nel 1943, per evitare la crisi vennero richieste delle innovazioni radicali. I missili terra aria sembrarono essere un approccio molto promettente per contrastare l’ offensiva dei bombardieri alleati e venne dato il via a diversi progetti, ma vari problemi con il sistema di guida impedirono un utilizzo su larga scala di questi ultimi. Dotare il missile di un pilota che avrebbe potuto controllare l'arma durante la critica fase finale del volo sembrò essere la soluzione migliore e questa specifica fu richiesta dalla Luftwaffe nel primo 1944. Un gran numero di semplici progetti vennero proposti, la maggior parte dei quali prevedeva il pilota in posizione prona per ridurre la sezione frontale. Il principale candidato alla specifica era inizialmente l’Heinkel P.1077 che decollava da una rampa di lancio e atterrava su una slitta proprio come ilMesserschmitt Me 163 Komet. Il BP20 di Erich Bachem era uno sviluppo da un progetto su cui lui stava lavorando a Fieseler, ma considerevolmente più radicale delle altre proposte. Era costruito utilizzando parti di legno incollato e avvitato su un abitacolo corazzato, spinto da un razzo Walter HWK 109-509A-2, simile a quello dell’Me 163. Quattro razzi sganciabili Schmidding erano impiegati per il decollo, per una spinta totale di 4.800 kgf (47 kN) per 10 secondi dopo essere stati avviati. L'aereo decollava da una rampa di circa 25 metri, necessaria per raggiungere una velocità sufficiente a far funzionare i comandi aerodinamici per riuscire a controllarlo. L'aereo decollava ed era guidato da terra fino all’altitudine dei bombardieri alleati tramite controllo radio, con il pilota che prendeva controllo solamente per il tempo necessario per puntare il muso nella direzione giusta, sganciare la carena plastica e premere il grilletto. Quest’ultimo sparava una salva di razzi (33 R4M oppure 24 Hs 217), dopo di che l'aereo volava sopra i bombardieri. Dopo aver esaurito il propellente, il velivolo doveva essere usato per colpire la coda di un bombardiere, con il pilota che si paracadutava a terra appena prima dell’impatto. A dispetto della sua apparente complessità, il progetto aveva un decisivo vantaggio sugli avversari: eliminava la necessità di far atterrare un velocissimo aereo-razzo in una base aerea che, come dimostrò la storia dell’ Me 163, era estremamente vulnerabile ai raid degli aerei alleati. Dopo che il progetto di Bachem aveva attirato l’attenzione di Heinrich Himmler al comando delle SS, divenne il vincitore ufficiale della specifica. La Luftwaffe tuttavia pianificò di includere alcuni rifacimenti minori per cercare di salvare il più possibile dell’aereo, ad esempio eliminando l’attacco finale ad impatto. Il piccolo aereo risultante avrebbe dovuto essere sparato da una rampa in legno di 15 metri con l’aiuto di quattro razzi a propulsione solida, alla fine della quale avrebbe raggiunto la velocità necessaria a far funzionare le sue superfici di controllo. I razzi si sarebbero spenti dopo 12 secondi, dopo di che il motore principale sarebbe stato portato alla massima spinta. A questo punto la missione averebbe dovuto portare il velivolo a una posizione davanti e sopra i bombardieri nemici, dove il pilota avrebbe disinserito il pilota automatico, e sarebbe sceso per un attacco in planata. Dopo aver sparato il suo armamento di razzi avrebbe continuato a planare ad alta velocità fino a una quota di 3 000 m, dopo di che l’aereo si sarebbe "spezzato" a causa dell’apertura di un grande paracadute sul retro del velivolo, separandolo dalla parte anteriore con il pilota. Entrambe le parti sarebbero atterrate con i loro diversi paracadute, e la fusoliera con le ali in legno sarebbero andate perse. I modelli per la Galleria del vento che erano stati costruiti all’inizio del programma furono spediti altrove per dei test e i risultati restituiti ai progettisti della Bachem indicavano che sarebbe stato "soddisfacente" per velocità inferiori ai 1.100 km/h. Modelli a grandezza naturale furono poi completati e iniziarono i test di volo nel novembre 1944. Le versioni iniziali non includevano alcun motore, e venivano trainate in aria da un bombardiere Heinkel He 111 per test di veleggiamento. Ulteriori test di lancio e del pilota automatico vennero effettuati con dei motori a propulsione solida. Ebbero tutti esito positivo, ma apparve evidente che non sarebbe stato possibile riutilizzare il motore; la velocità di atterraggio era semplicemente troppo elevata. La costruzione dei modelli di produzione del Ba 349A era già iniziata in ottobre, e quindici di loro vennero lanciati nei pochi mesi successivi. Ogni lancio comportò una leggera modifica del disegno, e alla fine questi furono raccolti nella versione definitiva di produzione, la Ba 349B che iniziò i test in gennaio. Nel febbraio 1945, le SS stabilirono che il programma non stava avanzando abbastanza velocemente, e ordinarono un lancio operativo entro la fine del mese. La prima e unica volta che l’aereo fu testato in questo modo fu il 28 febbraio, quando Lothar Sieber volò su un Ba 349A, che venne lanciato dall’area di addestramento militare vicino a Stetten am kalten Markt. In un primo momento, tutto sembrò andare come previsto, ma a 500 m di quota la cappottina si staccò. Il velivolo, giratosi sul dorso, prima salì a 1500 m, e poi precipitò al suolo. Sieber morì nell’incidente, e non venne mai individuata la causa. Si sospettò che la cappottina non fosse stata adeguatamente fissata prima del lancio. Le forze armate statunitensi si impadronirono della fabbrica di Waldsee in aprile, ma alcuni membri del personale della Bachem riuscirono a fuggire portando con sé i dieci rimanenti aerei della serie B. Presto però gli americani riuscirono a catturarli, e sei dei dieci velivoli vennero bruciati. Alcune fonti affermano che un’unità operativa di Natter venne predisposta da alcuni volontari a Kirchheim unter Teck, ma non riuscirono a portare a termine alcuna operazione. Tuttavia non ci sono prove per questa versione, che sembra alquanto azzardata. Come già per il Me 163, che prodotto su licenza aveva portato al Ki-200 Shūsui, anche per il Natter era in progetto la vendita dei progetti e la sua produzione su licenza in giappone. Comunque nel settore degli aerei razzo, oltre alla bomba volante Yokosuka MXY-7 Ohka, svilupparono un altro progetto autoctono, il Mizuno Shinryu, che condivedeva con il Natter, l'armamento basato su razzi. Basi di lancio del Natter a Kirchheim (Teck) Nella foresta di Hasenholz vicino a Kirchheim unter Teck c’erano tre basi di lancio per il Bachem Ba 349 alle coordinate 48°37′42.2″N 9°29′57″E, 48°37′42″N 9°29′53.5″E e 48°37′39″N 9°29′54″E. Sono tutto quello che rimane da un attivo sito di lancio costruito nel 1945. Le tre rampe di lancio sono disposte a forma di triangolo equilatero, i cui lati puntano verso est e verso sud. La distanza tra le rampe è approssimativamente di 50 metri. Le piattaforme circolari sulle quali un tempo stavano i Bachem Ba 349 e le loro torri di lancio esistono ancora oggi. Nel centro di ognuna di esse c’è un foro quadrato profondo circa 50 centimetri, che serviva da fondamenta per la rampa di lancio. Accanto a ogni foro c’è una rampa, tagliata al livello del suolo, che probabilmente un tempo serviva da buca di collegamento. Le basi di lancio del Natter a Kirchheim (Teck) potrebbero essere le sole rimaste su zone ancora accessibili al pubblico. Il primo sito di test per il Natter a Baden-Württemberg vicino a Stetten am kalten Markt è un’area militare tuttora in uso, e quindi non è accessibile ai turisti. Esemplari attualmente esistenti Tre Ba 349A sono sopravvissuti fino ad oggi. Un Ba 349A ristrutturato è in mostra allo Steven F. Udvar-Hazy Center dello Smithsonian Institution vicino aWashington, D.C.. Questo aereo fu catturato alla fine della guerra e trasferito a Freeman Field, Indiana per valutazioni. Gli fu dato il numero T2-1 di equipaggiamento straniero catturato. L'USAF trasferì l'aereo al Museo Nazionale dell’aria (ora noto come National Air & Space Museum) il 1º maggio 1949. L’aereo fu immagazzinato per alcuni anni al museo Paul E. Garber Preservation, Restoration, and Storage Facility a Suitland, Maryland prima di essere sottoposto ad una restaurazione totale. È stato uno dei primi aere ad essere spostati nel nuovo centro nel 2004. Un altro Ba 349 A non restaurato si trova al centro di Garber e i piani di ristrutturazione sono sconosciuti. Un Ba 349A restaurato è in mostra al Deutsches Museum a Monaco di Baviera, in Germania. Questo aereo è dipinto con la stessa livrea di uno degli aerei di test senza pilota. Bachem Ba 349 Natter Descrizione Tipo caccia intercettore Equipaggio 1 Costruttore Bachem-Werke Data primo volo febbraio 1945 Utilizzatore principale Luftwaffe Esemplari 36 Dimensioni e pesi Lunghezza 6,02 m Apertura alare 3,60 m Altezza 2,25 m Superficie alare 2,75 m² Peso a vuoto 880 kg Peso max al decollo 2 232 kg Propulsione Motore un Walter HWK 109-509A-2 4 razzi ausiliari a propellente solido Spinta 16,7 kN (1 700 kg) Prestazioni Velocità max 800 km/h a livello del mare 1000 km/h in quota Autonomia 6 min (35-50 km) Tangenza 14 000 m Armamento Missili 24 razzi Föhn Hs 217 da 73 mm o 33 razzi R4M da 55 mm Fonte Wikipedia I due caccia della Messerschmitt erano stati sviluppati sin dagli anni dell'anteguerra(Me 163 e Me 262). Il caso del Natter è completamente diverso e sotto certi aspetti assomiglia alla bomba giapponese razzopropulsa Ohka, con la sola differenza che, mentre quest'ultima era un'arma dichiaratamente suicida, il Natter era si una arma suicida ma non dichiaratamente tale. Si trattava in effetti del tentativo di produrre un mezzo avente circa le stesse prestazioni del Komet, del quale impiegava il propulsore, con una cellula costruita con materiali non strategici, producibile in grandi quantità a basso costo e con mano d'opera non specializzata, eventualmente spendibile. Fortunatamente per i piloti tedeschi non riuscì mai a divenire operativo, anche se sembra che, dopo l'orribile morte del collaudatore avvenuta nel corso del primo lancio, almeno un lancio coronato da successo abbia avuto luogo negli ultimi giorni della guerra. L'arma era destinata ad essere pilotata dagli appartenenti alla Hitlerjugend. Questo non deve stupire, visto che solo dei giovani incoscienti e fanatici potevano avere tendenze così spiccatamente suicide da voler scegliere questo metodo per passare nel mondo dei più. Non è questo il luogo adatto per descrivere le vicende legate allo sviluppo di questa arma da Crepuscolo degli Dei. Ricorderò soltanto che il Natter, propulso congiuntamente da quattro razzi sganciabili Schmiddling e dal solito HWK 109-509, partiva verticalmente da una rampa di lancio costituita da un traliccio metallico che serviva da guida fino a che le superfici aerodinamiche non fossero divenute efficaci. Questo almeno in teoria, perché, in pratica, quando il Natter lasciava le guide, la sua velocità era ancora troppo scarsa e il mezzo era incontrollabile. Ammesso che il decollo riuscisse, il Natter sarebbe salito rapidamente sino a raggiungere la quota di volo dei bombardieri avversari contro i quali avrebbe sparato in una o più salve i 24 razzi R4M installati nel muso e protetti da una calotta di perspex sganciabile. Esaurito l'armamento il pilota avrebbe sganciato la parte frontale del mezzo trovandosi così improwisamente preso in pieno dal flusso aerodinamico ad alta velocità e si sarebbe quindi lanciato con il paracadute lasciando che l'altra parte del Natter scendesse a terra appesa al suo paracadute. Non ci si deve stupire se, immediatamente dopo la fine delle ostilità, gli statunitensi, che avevano catturato un certo numero di Natter già pronti all'impiego, non abbiano reperito nessuno che si sentisse di provarne uno in volo. Forse in Giappone avrebbero avuto miglior fortuna. Di Giorgio Gibertini http://www.youtube.com/watch?v=Df-50yROvFs
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Dopo questa notizia la stampa danese nei quotidiani ha scritto che ci sarà un taglio più elevato sugli F-35A riportando 30 esemplari acquistabili
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L'AH-1Z "Cobra",ha completato la fase di valutazione operativa (Opeval, Operational Evaluation) L'H-1 Upgrades Program Office del Naval Air Systems Command ha ricevuto una nota ufficiale dal comandante della Operational test and Evaluation Force dell'US Navy L'AH-1Z è stato valutato"efficiente sul piano operativo e pertanto ne è raccomandata l' imminente introduzione nella flotta". L'USMC prevede di acquisire189 esemplari di AH-1Z, aggiornando alcune macchine appartenenti a versioni precedenti dell'AH-1, e altre costruite ex-novo. Le consegne si prevede che dovranno essere ultimate nel 2021. Gli AH-1Z, garantiscono ampi miglioramenti in termini di prestazioni, efficienza sul campo di battaglia,precisione di tiro, flessibilta di utilizzo e nell'avionica, riduzione del carico di lavoro dell'equipaggio, rispetto all'AH-1W e da segnalare che l'84% dei componenti del'AH-1Z sono intercambiabili con quelli dell'elicottero "utility" UH-1Y.
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Specifiche delle versioni del PANAVIA Tornado
matteo16 ha risposto a Unholy nella discussione Bombardieri & Attacco al suolo
Ma sarebbe una missione suicida per i piloti a pochi metri da terra volare in volo rovesciato non credo proprio sia possibile! -
Sukhoi Su-34 Fullback - Discussione Ufficiale
matteo16 ha risposto a Grogri nella discussione Bombardieri & Attacco al suolo
Sukhoi conduce test di volo sul Su-34 15 novembre 2010 Sukhoi Company conduce le prove in volo sul caccia bombardiere Su-34 presso il Chkalov Aviation Production Association (NAPO) a Novosibirsk. Nel 2008 è stato un contratto è stato firmato con il governo per fornire al ministero della Difesa russo Su-34 di serie. Il Su-34 può efficacemente effettuare attacco a terra, in mare di giorno e di notte in in ogni condizione meteo con l’intera gamma delle sue munizioni, inclusi i tipi di alta precisione. In termini di capacità operative si tratta di un caccia di 4° generazione. Il suo sistema di sicurezza attiva, insieme con il nuovo computer, offre funzionalità extra per il pilota e al navigatore permette di effettuare bombardamenti mirati e sotto il fuoco nemico. Il velivolo è dotato di eccezionali performance di volo, manutenzione e manovrabilità. Ha a lungo raggio puntando sistemi e dispositivi per le comunicazioni di bordo moderno e scambio di informazioni con le truppe di terra, con le navi di superficie e aerei in volo. E ‘dotato di un elegante sistema radar di difesa. Il Su-34 dispone di un sofisticato sistema di sopravvivenza, tra cui un abitacolo blindato. Il velivolo è in grado di eseguire le missioni a bassa quota in by-pass e fly-by. Link -
Una bella presentazione dell' F-35 http://www.youtube.com/watch?v=mSMNOaZVFaA&feature=player_embedded#! P.S guardatelo su you tube a 720p hd
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Aviano: F-16 USA sgancia carichi in emergenza
matteo16 ha pubblicato una discussione in News Aviazione
Un F-16 statunitense, decollato da Aviano la sera del 15 novembre, ha avuto un’emergenza che lo ha costretto a liberarsi dei carichi esterni, caduti nei pressi di Maniago, prima di rientrare al campo senza ulteriori problemi. Secondo notizie riportate dalle agenzie, assieme ai serbatoi ausiliari l’aereo ha sganciato anche un missile aria-superficie AGM-65 Maverick da esercitazione. Link -
Gli RD-93, i motori per aerei militari che Rosoboronexport consegnerà alla Cina
matteo16 ha pubblicato una discussione in News Aviazione
Mosca, Russia - In seguito a un contratto da 238 milioni di dollari firmato nel 2005 (WAPA) - L'azienda di Stato russa Rosoboronexport sta preparando un contratto per la consegna alla Cina di ulteriori motori RD-93 per aerei militari (vedere notizia di AVIONEWS), come confermato da un alto dirigente dell'azienda. Questo propulsore nasce dall’RD-33, assemblato a partire dal 1968 dall'azienda dell'allora Unione Sovietica "Klimov", che per più di 70 anni ha fornito propulsori agli aerei miliari del Paese e dei suoi Stati satelliti. Nel 2005, il governo di Pechino aveva sottoscritto con Mosca un contratto del valore di 238 milioni di dollari per la fornitura di 100 di questi propulsori con l'opzione di altri 400 allo scopo di equipaggiare il suo aereo caccia Fc-1 "Fierce Dragon", sviluppato congiuntamente col Pakistan. "Stiamo avendo nuovi colloqui con Catic (un'azienda pubblica cinese attiva nell'import-export di tecnologia aeronautica) per sottoscrivere una uleriore opzione di altri 100 Rd-93" ha reso noto il direttore generale di Rosoboronexport, Alexander Mikheyev durante il salone "Airshow China 2010" in corso di svolgimento nella città di Zhuhai. L'RD-93 rappresenta una variante dell'RD-33, sviluppato per essere montato sui caccia Mig-29 e sui JF-17 Thunder, secondo alcuni comparabile ai General Electric F404 e Gtre Kaveri. (Avionews) Link -
Russia-India: insieme per sviluppo nuovo aereo caccia basato sul T-50 Mosca, Russia - A dicembre dovrebbe essere firmato il contratto, in occasione della visita del presidente russo Medvedev (WAPA) - E' altamente probabile che in dicembre venga apposta la firma ad un accordo russo-indiano per la progettazione e costruzione di un nuovo aereo caccia di quinta generazione basato sul T-50, il velivolo sviluppato dall'industria russa, che è già stato sottoposto a diversi voli di prova, e che dovrebbe entrare in servizio presso l'aeronautica militare russa nel 2015. A renderlo noto il vice-primo ministro Sergei Ivanov. I termini del prossimo accordo, concordato all'inizio di quest'anno dai due Paesi, riguarda la collaborazione tra la Holding Sukhoi, per Mosca, e la Hal (Hindustan Aeronautics Limited), per Nuova Delhi. "Se tutte le procedure saranno completate entro la data della visita che il nostro presidente Medvedev effettuerà in India -nel prossimo dicembre, NdR-, il contratto sarà pronto per la firma", ha aggiunto il vice-premier. La notizia di colloqui bilaterali tra le due Nazioni in merito allo sviluppo di tale velivolo era stata poi confermata anche dall'India, lo scorso ottobre. Hindustan Aeronautics Limited è una società aerospaziale indiana di proprietà pubblica, sotto il controllo del ministero della difesa, con sede a Bangalore (India). E' principalmente impegnata nella produzione di aerei, elicotteri, tecnologia aereospaziale e sistemi di navigazione e comunicazione. Sukhoi è la maggiore casa produttrice russa di aerei da caccia, attualmente conosciuta come Sukhoi Corporation. Il Gruppo comprende, oltre ovviamente al Sukhoi Design Bureau stesso con sede a Mosca, anche la Novosibirsk Aviation Production Association (Napo), la Komsomolsk-na-Amure Aviation Production Association (KnAAPO) e la Irkutsk Aviation. (Avionews) Link
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Mosca, Russia - Ma le due persone a bordo si eiettano senza problemi (WAPA) - Oggi un aereo caccia intercettore Mikoyan MiG-31 Foxhound è caduto nella città di Perm, ai piedi dei monti Urali, in Russia, ma le due persone a bordo, pilota e ufficiale di rotta, sono riuscite ad eiettarsi senza problemi e sono già state portate all'ospedale più vicino per accertamenti. Il velivolo, secondo quanto riferito da un ufficiale della sicurezza locale, "Non trasportava alcuna arma" e non ha provocato alcun danno a terra, poiché è caduto in un'area disabitata. Non ancora chiara la causa dello schianto, che sembra possa essere stato dovuto ad un problema tecnico; attualmente il caso è sotto indagine da parte di una commissione del ministero della difesa. Link
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Il sistema di innalzamento era eseguito da un attuatore idraulico-pneumatico incernierato alla fusoliera e allo spigolo inferiore della faccia frontale del cassone. Era possibile aumentare l'angolo d'incidenza di 7 gradi e così si aumentava la portanza in fase di appontaggio senza variare l'inclinazione della fusoliera permettendo una migliore visibilità al pilota.
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Randy Cunningham l'asso della U.S. Navy Randy Cunningham, Tenente pilota della marina statunitense, classe 1941, divenne asso il giorno 10 maggio 1972 mettendo a segno una splendida tripletta, la sola dell'intera guerra del Vietnam. Sino a quel momento aveva già al suo attivo I'abbattimento di un MiG-21 (19 gennaio 1972) e di un MiG-17 (8 maggio 1972). La sua grande giornata, che sarebbe stata coronata dall'abbattimento del celebre Colonnello Tomb, il maggiore asso nordvietnamita con ben 13 aerei statunitensi abbattuti all'attivo, ebbe luogo il 10 maggio 1972. La missione era iniziata come tante altre. Gli F-4J, armati con due Sparrow e quattro Sidewinder per autodifesa e bombe Rockeye per l'attacco, dovevano bombardare il nodo ferroviario di Haiphong insieme ad una formazione costituita da un gruppo di A-6 e due di A-7. Nel corso dell'attacco il comandante Blackburn fu abbattuto da un colpo da 85 mm mentre il suo sezionario fu seriamente danneggiato e costretto a fare ritorno alla portaerei con un solo motore. Cunningham e il suo sezionario Brian riuscirono a sganciare le bombe sul bersaglio anche se furono fatti segno sia dall'antiaerea che dal lancio di due SA-2 che riuscirono ad evitare grazie alla bassa quota.Lo scalo ferroviario di Haiphong era uno degli obiettivi meglio difesi causa la sua enorme importanza strategica. In quell'occasione poi sembrava che i nordvietnamiti avessero deciso di contrastare con ogni mezzo disponibile l'attacco americano. Il cielo su Haiphong era pieno di MiG: gli obiettivi non mancavano di certo. Due MiG-17 cercarono di sorprendere Cunningham e il suo sezionario senza riuscire nell'intento; il primo inizio a fare fuoco ancora fuori portata e con un angolo di correzione insufficiente. Sfruttando il ben noto handicap del MiG-17, i cui comandi diventano molto duri ad alta velocità subsonica, Cunningham riuscì a farsi superare dall'avversario. Utilizzando il vantaggio così acquisito, senza curarsi dell'altro MiG, di cui si sarebbe occupato il suo collega, Cunningham sparò il suo primo sidewinder verso il MiG-17 che si stava allontanandò ad alta velocità. In questa occasione il missile si comportò molto bene, esplodendo contro il MiG e riducendolo in pezzi. Il primo avversario era liquidato. Nel frattempo la situazione si era complicata. Il MiG che inseguiva Cunningham era a sua volta inseguito dal Phantom di Brian, a sua volta preso in caccia da altri due avversari. L'unica possibilità di levarsi d'impaccio consisteva in una cabrata verticale, manovra in cui il Phantom non aveva rivali, grazie al suo SEP elevato. I due Phantom si lanciarono perciò in una cabrata con Immelmann finale che li portò a 4.500 metri di quota. Guardando in basso i due americani si accorsero che sotto di loro otto MiG-17 si erano chiusi in un circolo difensivo, manovra già in auge nella prima e seconda guerra mondiale. Nel cerchio si erano inseriti anche tre altri Phantom, senza rendersi conto che perdendo il vantaggio della velocità si stavano esponendo ad un rischio mortale: a bassa velocità i MiG erano molto più maneggevoli dei grandi Phantom. I loro piloti avevano evidentemente dimenticato la prima regola del combattimento aereo: <Mai perdere velocità per mettersi a duellare con un aereo più maneggevole>. Fin dalla prima guerra mondiale chi si era dimenticato di questa regola fondamentale era divenuto facile preda del Barone Rosso e degli altri assi che volavano con il Fokker Dr. 1 triplano. Valutata velocemente la situazione, Cunningham e Brian si lanciarono in picchiata in aiuto dei loro colleghi, senza preoccuparsi del grave rischio che correvano. I Phantom più in basso si trovavano davvero in un brutto guaio, specialmente quello pilotato dal Comandante Timm, il quale aveva in coda un MiG-17, seguito a maggior distanza da un altro MiG-17 e da un MiG-21. Il primo MiG era tanto vicino che Cunningham, pur potendo lanciargli un Sidewinder, dovette trattenersi per non rischiare di colpire il Phantom per sbaglio, dato che l'autodirettore IR del missile non sarebbe stato in grado di distinguere fra I'amico e il nemico. Nel frattempo sembrava che il cielo si stesse popolando di MiG ad ogni istante che passava. Più alti, sopra il teatro di quello scontro confuso, fecero la loro apparizione anihe due MiG-19, che si gettarono a loro volta in picchiata nella mischia. Cunningham effettuò una rovesciata per far fronte al nuovo pericolo incombente, pur continuando a seguire i MiG che inseguivano il Comandante Timm. Finalmente Timm virò e Cunningham si trovò in buona posizione per sparare un Sidewinder. Il missile lasciò la rotaia di guida e si diresse verso I'aereo avversario seguito da una scia di fumo biancastro. Il MiG-17 si trovò improvvisamente senza coda e il pilota nordvietnamita riuscì a lanciarsi in fretta mentre ciò che restava del suo aereo andava a schiantarsi al suolo. Il Phantom di Timm riuscì finalmente a scrollarsi di coda gli altri avversari e a dirigersi a tutta velocità verso la costa. Anche Cunningham tentò di seminare gli avversari similmente, ma era destino che la sua lunga e pericolosa missione non dovesse terminare così presto. Fortunatamente, sia la dotazione di missili che di carburante era ancora soddisfacente, anche se il numero degli avversari sembrava crescere ad ogni istante. La superiorità numerica dell'avversario era troppo marcata e Cunningham, seguito a ruota da Brian, si diresse a tutto postbruciatore verso la costa. Mentre volavano verso la base, i due Phantom incontrarono un solitario MiG-17 che volava su di una rotta che intersecava la loro. Il pilota del MiG-17 li scorse e li intercettò immediatamente, sparando loro mentre era ancora in rotta di intercettazione frontale. I Phantom effettuarono la solita manovra di cabrata che, in condizioni normali, consentiva di distanziare i MiG-17. Immaginatevi lo stupore dei piloti statunitensi quando, all'uscita dalla Immelmann, si trovarono di nuovo faccia a faccia con il nordvietnamita, tanto vicini da poterlo quasi toccare. Nonostante le inferiori caratteristiche del suo aereo, il pilota avversario lo sfruttava così bene da riuscire sempre a prevenìre le manovre dei piloti americani e da potersi trovare così quasi sempre in vantaggio. Ad ogni occasione buona sparava una raffrca che andava di pochissimo fuori bersaglio per le continue evoluzioni dei phantom. Un solo MiG-17 era in grado di inseguire e mettere in condizione di inferiorità due Phantom. Il suo pilota doveva essere di classe eccezionale. Finalmente, dopo un lunghissimo succedersi di manovre condotte a pieno postbruciatore, il bravissimo pilota nordvietnamita fu costretto, per mancanza di carburante, ad interrompere il duello. Era questa I'occasione buona che Cunningham attendeva. Appena il MiG-17 tento di allontanarsi dirigendosi verso la sua base, Cunningham gli sparò un Sidewinder che si diresse rapidamente verso il caccia avversario, lo raggiunse ed esplose, senza causare apparentemente gran danno. Cunningham si apprestava a lanciargli contro il suo ultimo Sidewinder, quando, all'improvviso, il MiG si incendiò e si infilò nel terreno che stava sorvolando a bassissima quota. Il pilota non ebbe il tempo per lanciarsi. Cunningham e Brian ripresero la via verso casa, ritenendo che lo scontro fosse ormai terminato. Questo rilassamento avrebbe potuto costare loro molto caro. All'improvviso giunse negli auricolari un grido di allarme: <Duke, guardati alle spalle>. Ad ore 7 c'erano altri 4 MiG-17 che erano quasi giunti a distanza di tiro senza che i due se ne fossero accorti. Uno Sparrow lanciato da uno dei phantom che li avevano così fortunosamente avvisati costrinse i MiG ad interrompere l'inseguimento. I Phantom in formazione ripresero la rotta verso casa. Il buzzer li avvertì che un missile SA-2 li stava intercettando. se ne liberarono con una brusca manovra, solo per andare ad incappare in un altro gruppo di MiG-21. Decisamente quel giorno I'intera aviazione avversaria era concentrata in quella zona ed era anche molto aggressiva. Avere avuto a disposizione un cannone! c'era un mucchio di selvaggina a distanza di tiro. Si poteva sperare in qualche bel colpo. Elusi anche gli ultimi avversari e ripresa per l'ennesima volta la via di ritorno, altro allarme SAM: un missile SA-2 li stava inseguendo e si avvicinava rapidamente. Questa volta Cunningham non fece in tempo ad effettuare la manovra evasiva e il missile esplose a circa 120 metri di distanza, apparentemente senza fare danni. Dopo circa un minuto I'aereo, improvvisamente, si mise a rollare e ad imbardare con violenza come un cavallo selvaggio. Il sistema idraulico principale era saltato, mentre quello di riserva e quello d'emergenza sembravano non funzionare bene. Mediante accorte manovre Cunningham riuscì a tenere I'aereo in aria ancora per circa 25 km. Appena superata la costa nemica l'aereo perse anche le residue capacità di controllo. Con l'aereo che cadeva in vite, fuori da ogni controllo, era ormai necessario lanciarsi, quindi Cunningham lanciò il segnale d'allarme e il suo secondo, il Ten. Willie Driscoll si lanciò, seguito a ruota dal pilota. I due furono quasi subito ripescati da un elicottero dei Marines e riportati a bordo della USS Constellation. Li aspettavano grandi festeggiamenti, non solo perché avevano abbattuto ben tre avversari ma perché erano divenuti i primi assi della US Navy in Vietnam. Da informazioni ottenute successivamente dal Servizio Segreto della Marina statunitense si poté appurare che I'ultimo MiG-17 abbattuto da Randy Cunningham e Willie Driscoll era pilotato dal famoso Colonnello Tomb, il superasso nordvietnamita che aveva al suo attivo I'abbattimento di ben 13 aerei americani. Il lungo duello sostenuto con i due Phantom stava a dimostrare cosa fosse in grado di fare un MiG-17 quando si trovava nelle mani di un pilota di quella levatura. Di Giorgio Gibertini
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USA verso vendita record armi a Arabia Saudita
matteo16 ha risposto a matteo16 nella discussione News Aviazione
Per il Silent Eagle guarda qui Link -
Cosa cosa.... è successo un celebre il quasi abbattimento sul golfo di Hormuz di un SR nel 1981?
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Tornado operazione locusta
matteo16 ha risposto a easy nella discussione Bombardieri & Attacco al suolo
Ricordo che nella classifica dei media e della stampa siamo da terzo mondo! Dunque non c'è tanto da stupirsi ...purtroppo! -
Boeing: inaugurato centro sistemi missione P-8
matteo16 ha risposto a matteo16 nella discussione News Aviazione
Ah ok scusami.... -
Tornado operazione locusta
matteo16 ha risposto a easy nella discussione Bombardieri & Attacco al suolo
Purtroppo Hobo l'Italia è proprio il paese all'incontrario ....molto grave non riconoscere il compito svolto da chi lotta per l'Italia e la libertà P.S Te ne vai dall'Italia? andrai all'estero? -
Ecco dei link con delle notizie a riguardo del tubo di pitot: Link Link
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Boeing: inaugurato centro sistemi missione P-8
matteo16 ha risposto a matteo16 nella discussione News Aviazione
Il P-8A svolge missioni antisom ,contro le navi in superficie e raccoglie dati per intelligence, sorveglianza e ricognizione cosa c'entra l'Eurofighter in questa notizia? -
Iniziata attività operativa degli AW101 della Marina in Afghanistan
matteo16 ha pubblicato una discussione in News Aviazione
La Marina Militare ritorna operativa in Afghanistan dopo la partenza del Task Group Pantera avvenutà più di un anno fa. L’Air Task Group (ATG) “Shark”, al comando del Capitano di Fregata Armando Simi, con i tre elicotteri AW101 del Primo Gruppo Elicotteri di Luni (La Spezia), giunti a destinazione per mezzo dei velivoli da trasporto C-17 della U.S. Air Force, è stato inserito nel dispositivo NATO presente presso la Base italiana di Camp Arena (Herat) per garantire il necessario supporto alle forze del contingente ISAF (International Security and Assistance Force). Gli elicotteri di Marina opportunamente configurati con sistemi di auto protezione e capacità di visione notturna svolgeranno compiti di sorveglianza, pattugliamento, supporto alla movimentazione di convogli e personale sensibile, deterrenza ed evacuazione medica prevalentemente ad Herat, o in basi avanzate, nel settore occidentale del Paese dove opera il Comando Italiano. Il Task Group Shark, comprende un totale di 67 militari tra equipaggi di volo, squadra tecnica di specialisti per la manutenzione degli elicotteri, nucleo operativo, nucleo amministrativo e logistico, nucleo medico, composto da un dottore e due paramedici, e fucilieri del Reggimento San Marco con compiti di Force Protection. L’invio degli elicotteri AW101 risponde all’esigenza di dotare il Contingente italiano in Afghanistan di maggiore mobilità e sicurezza, allo scopo di ridurre i trasporti via terra. E’ la prima presenza in questo teatro per l’elicottero di AgustaWestland, le cui prestazioni e capacità di trasporto faciliteranno di molto la missione italiana nell’area. Gli elicotteri e la maggior parte del personale provengono dal 1° Gruppo elicotteri della Base Aerea di Luni Sarzana (La Spezia). In generale per quanto riguarda la missione italiana in Afghanistan, entro la fine dell’anno il contingente verrà aumentato di altre 400 unità, di cui la metà costituito da addestratori provenienti da Esercito e Carabinieri, per facilitare la transizione di comando e controllo del territorio all’ANA (Afghan National Army), formando in modo adeguato le forze di polizia e il personale militare afghano. Il contingente crescerà così da 3.800 a 4.200 uomini. Questa misura sarà propedeutica al graduale ritiro delle forze italiane nella regione, che dovrebbe partire, secondo quanto espresso dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa, dalla fine del 2011. Parallelamente, vista la magra situazione finanziaria della Difesa italiana, e allineandosi al piano di ristrutturazione delle forze NATO in Kosovo, noto come Gate 2, l’Italia ridurrà di quasi 3/4 la presenza militare nella Kfor (Kosovo Force), passando da 1.125 a 300 uomini. Link -
Boeing: inaugurato centro sistemi missione P-8
matteo16 ha pubblicato una discussione in News Aviazione
Boeing ha annunciato l’avvenuta apertura sul Boeing Field di Seattle del centro per l’installazione dei sistemi di missione sui pattugliatori marittimi P-8. Gli aerei - sinora ordinati in otto esemplari dall’India e pianificati per 117 esemplari dalla US Navy - vengono costruiti a Renton, lo storico stabilemento "narrow body" di Boeing e trasferiti in volo a Seattle per completarne l’allestimento. A differenza di altri programmi quali il KC-767 e l’AEW&C - ricorda Dedalonews - la linea di Renton incorpora già le modifiche strutturali ed impiantistiche, rendendo necessaria solo l’installazione dei sistemi di missione. Battezzato Poseidon dalla US Navy, il P-8A svolge missioni antisom ma anche contro le navi in superficie e raccoglie dati per intelligence, sorveglianza e ricognizione. La capacità operativa iniziale è prevista per il 2013 negli Stati Uniti mentre la consegna degli otto all’India è prevista tra 2013 e 2015. I primi tre P-8A sono impegnati nelle prove in volo a Patuxent River, sede del centro sperimentale di volo della US Navy. Link -
Un F-16I della Heyl Ha’Avir è precipitato ieri nel deserto del Negev con la morte dei due menbri dell’equipaggio. In attesa dei risultati dell’inchiesta ordinata, i voli di addestramento sull’aereo sono stati sospesi. Il biposto faceva parte di una formazione di quattro decollata dalla Ramon Air Force Base. Link