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IRIAF e difesa aerea iraniana
W L'ITALIA ha risposto a W L'ITALIA nella discussione Armi superficie-aria
non é questo che vuole l'Iran (o meglio Ahmadinejad), Ahmadinejad ci tiene al suo potere e sa che lo perderebbe attaccando Israele. Israele viene usato come scusa per giustificare il deterrente nucleare. Il deterrente verrebbe impiegato per fare eventuali pressioni su altri paesi assicurandosi l'incolumità. Se l'Iran vuole potenziare solo gli armamenti convenzionali nessuno può impedirglielo, l'ONU non rilascerebbe mai l'autorizzazione alla NATO per l'attacco, é già tanto se autorizza l'attacco nel caso l'Iran vada avanti con il programma nucleare. doppio post, +10% -
IRIAF e difesa aerea iraniana
W L'ITALIA ha risposto a W L'ITALIA nella discussione Armi superficie-aria
Hai detto bene l'esercito era il quinto al mondo ma non certo l'aeronautica ed é proprio l'assenza di copertura aerea che ha fatto perdere l'Iraq, per questo io ho detto che si deve rafforzare la difesa aerea. E chi ha detto di sconfiggere la NATO? l'Iran tenterebbe solo di limitare i danni e infliggere più perdite possibili alla NATO per indurla a rinunciare. La NATO non invaderebbe mai l'Iran per ovvi motivi, farebbe al massimo una campagna aerea. L'Iran non ha i Mig-21, ha invece anche Su-27 e Mig-29 che, opportunatamente equipaggiati, costituirebbero un reale pericolo. -
IDAS, ovvero l' antiaereo sottomarino
W L'ITALIA ha risposto a MC72 nella discussione Armi superficie-aria
1) gli obbiettivi non si valutano in vite umane ma in importanza strategica. 2) se un elicottero ti lancia un siluro la cosa migliore che puoi fare é tenere la stessa rotta e la stessa velocità espulgendo contromisure che causano rumori confusi o se ne hai la possibilità gli lanci un Idas; la cosa peggiore é spingere al massimo il sommergibile e fare manovre brusche causando così rumori estremamente elevati che verrebbero immediatamente rilevati dal sonar del siluro e stai certo che a quel punto non manca il bersaglio. -
IRIAF e difesa aerea iraniana
W L'ITALIA ha risposto a W L'ITALIA nella discussione Armi superficie-aria
Secondo me l'errore peggiore che ha fatto l'Iran é stato far diventare la difesa contraerei la 4° forza armata, perdendo ogni integrazione con l'aeronautica. Sempre secondo me per opporre un minimo di resistenza ad una possibile e futura campagna aerea NATO, l'Iran dovrebbe: 1) riportare la difesa contraerei sotto il controllo dell'aeronautica; 2) interrompere momentaneamente il programma nucleare (2-3 anni) in modo da avere più risorse da destinare al riammodernamento della difesa aerea. Questo blocco momentaneo del programma nucleare porterebbe all'eliminazione delle sanzioni ONU che a sua volta porterebbe alla ripresa dei contatti con Russia e Cina in particolare, che potrebbero cedere all'Iran moderne tecnologie come il riammodernamento dei Su-27 e dei Mig-29 o l'acquisto dei sistemi antiaerei S-300/S-400. Tutte questi nuovi acquisti aumenterebbero di molto le capacità di difesa aerea; 3) ridurre le spese per l'esercito (un'invasione di terra dell'Iran da parte della NATO é altamente improbabile per ovvi motivi) in favore dell'aeronautica e della Marina; 4) radiare definitivamente sistemi obsoleti come il SA-2 (che sono totalmente inefficaci ma che fanno spendere ugualmente per la loro manutenzione) in modo da risparmiare capitali da impiegare nell'acquisto di nuove tecnologie. -
IDAS, ovvero l' antiaereo sottomarino
W L'ITALIA ha risposto a MC72 nella discussione Armi superficie-aria
Credo proprio di no, se l'elicottero ha un missile che lo insegue (se ci tiene a non essere abbattuto) pensa ad evitare il missile con manovre evasive e contromisure e non si mette certo a lanciare siluri. -
(forse il testo è un po’ lunghetto, ma vi da una idea chiara su quello che potrebbe schierare l’Iran in fatto di difesa aerea in caso di guerra) Fonte: Panorama Difesa n°285 In un futuro non molto lontano, la difesa aerea iraniana potrebbe trovarsi a fronteggiare un attacco convenzionale, sferrato da cacciabombardieri e assetti SEAD, bombe di precisione e missili da crociera. I venti di guerra invitano a riflettere sulle capacità persiane nelle operazioni difensive di contro-aviazione. A un anno di distanza dalla riorganizzazione della difesa aerea, L’Iran rimane un paese militarmente temibile, ma vulnerabile. Ha tolto all’aviazione il controllo sui sistemi missilistici terra-aria e ha eletto la difesa aerea (DCA) 4° forza armata, assegnandole 15.000 uomini circa. La DCA è appannaggio dei siti sensibili di cui molti fanno parte del programma atomico. Ma l’ombrello protettivo è ovunque permeabile. Se attaccato con sistemi antiradiazione, disturbatori elettromagnetici, missili balistici e cruise, salterebbe in poco tempo, riuscendo al limite in qualche abbattimento. Le difese aeree moderne tendono a formare un continuum integrato. Ogni batteria missilistica a guida radar è parte di una rete più complessa, in cui confluiscono informazioni provenienti da molteplici componenti difensive. Molto ruota intorno a cinque pilastri:centri nodali, sistemi satellitari,radar terrestri fissi e mobili, sensori avio portati e imbarcati che nel caso iraniano non si riescono ad individuare. Non solo manca un Air C2 unificato, ma i pochi sensori disponibili non coprono l’immensità dello spazio aereo. Inesistenti o quasi sono i satelliti di sorveglianza e i radar di Early Warning, capaci di scoprire una eco a centinaia di chilometri di distanza. Le zone di frontiera sono puntellate da centri imperniati sui mono radar tracking: sensori solitari e taciturni, che poco aggiungono al quadro della Situazione Aerea se non in un area puntiforme. In cielo non vola nessun AWACS i cui sistemi permetterebbero di monitorare le quote basse e le zone impervie, raggiungibili a fatica perfino dai radar più potenti. Fra il 1998 e il 2002 sono stati integrati i cinesi JY-14 che, pur con portata limitata (300 km), rappresentano un salto di qualità rispetto a materiali datati dagli anni ’70, come gli AR-3D (200 km), facilmente disturbabili dai sistemi per il supporto tattico di guerra elettronica. Solo l’aiuto russo o cinese permetterebbe un’integrazione più sinergica della DCA, ma comporterebbe alti costi in termini di tempo, di materiali e di formazione. A parte i sistemi, servono specialisti a vario livello da forgiare in esercitazioni ad ampio respiro. Il paese uscirebbe perdente da qualsiasi confronto militare diretto. In caso di guerra, opterebbe per la tattica del concentrare armi e artiglierie nei centri urbani per sopravvivere più a lungo possibile. Secondo alcune informative d’ intelligence, non confermate né smentite 2 batterie di SA-20 (S-300) sarebbero operative in Iran dal 2003: proteggerebbero i cieli della capitale. Gli S-300 possono intercettare aeromobili, missili da crociera e vettori strategici fino a 120 km di distanza e 30 di altitudine. Gli intercettori sono estremamente costosi e complessi: quelli iraniani dovrebbero fronteggiare vettori aerei, bombe di precisione , cruise e missili in fase discendente, la cui velocità terminale supera le migliaia di metri al secondo. Per avere un ordine di idee, l’Arrow-2 israeliano che accelera fino a Mach 9. II sistema antiaereo a lungo raggio L’intelligence occidentale ha individuato 19 siti SAM operativi in Iran, ai quali se ne aggiungono altrettanti in riserva, non equipaggiati ma predisposti all’uso. Sebbene parte delle batterie sia individuabile dalla 3° dimensione, le artiglierie antiaeree e i lanciatori mobili TEL,( Trasportatore Erettore Lanciatore) sono facilmente occultabili e si prestano a colpire di soppiatto. Difficile conoscerne il numero esatto, vista la dissimulazione in rifugi AAA e in edifici civili. L’ Iran conosce le tecniche anti-SEAD. Tre dei 19 siti SAM sono armati di SA-2, per un totale di 45-60 lanciatori. Si tratta per lo più di Guideline russi, affiancati da omologhi cinesi modificati (HK-2J/23) e versioni autoctone (Sayyad-1). Il sistema è innocuo, obsoleto, inefficacemente sotto i mille metri e arcinoto alla Israeli Air Force (IAF) che ne ha fatto strame nelle innumerevoli guerre contro gli arabi. Nerbo della difesa aerea a lungo raggio rimangono i 15-25 TEL di S-200 SA-5 Gammon, sistemi russi esportati un po’ ovunque. Gli Algerini ne avevano intoro al reattore nucleare El Salam, prima che i satalliti americani ne rivelassero l’ esistenza. Dopo averli aquistati da Mosca e Kiev, Teheran ha avviato una linea di produzione domestica: i suoi Gharen compongono 6 batterie radar asservite capaci di monitorare fino a 200 tracce , di seguirne 40 e distruggerne 32. Sono dispiegati in almeno 6 siti, affiancati dagli Hawk che proteggono con molti limiti una decina di postazioni. Di origine americana, i secondi sono giunti in Iran tramite Israele: 23-30 lanciatori, forniti clandestinamete ai tempi della guerra contro lì Iraq. I plotoni di tiro dispongono di radar ad Hoc e di 3 lanciatori tripli per missili. Anche in questo caso, l’industria nazionale ha fatto di tutto per svincolarsi dal procurement occidentale ed è riuscita ad assemblare missili conformi all’ Hawk, dalla velocità di Mach 2.2,5 e gittata intorno ai 40 km.Sembra che il sistema conservi efficacia contro aerei non manovrabili, ingaggiabili a quota di tangenza massima di 18 km. Ogni sito Hawk dovrebbe contenere 6 batterie, ma gli iraniani hanno derogato alla configurazione classica, concependo postazioni per 3 batterie 2 delle quali operative e la terza equipaggiabile in emergenza. Non mancano una trentina di lanciatori SA-6 2K12 Kub Gainful, 8 dei quali giunti a Teheran ramite Damasco. Diffusi da circa un quarantennio in molte parti del Medioriente, gli SA-6 hanno raggio di 30 km e possono ingaggiare bersaglio fino a 18.000 metri di quota. L’ IAF li ha gia affrontati in Egitto e Siria, L’USAF in Libia e in Iraq. Gli ordini di battaglia non sono molto cambiati e le librerie elettroniche degli assetti standoff antiradiazione non faticherebbero a riconoscerli. Basterebbe semplicemente disturbarli (jamming) o ingannarli (decoying). Partendo dal missile navale americano RIM-66, gli ingagneri iraniani avrebbero inoltre sviluppato una versione terrestre per la difesa aerea a lungo raggio: l’SM-1 Fajr. I sistemi SAM a corto raggio Fra il 2006 e il 2007, sono arrivati dalla Russia 29 sistemi mobili TOR M-1 (SA-15 Gauntlet): 7 batterie di lanciatori quadrupli. Ogni batteria apporta 32 missili 9M331, efficaci contro vettori aerei e balistici ad altitudini medio-basse, le più vantaggiose per un raid a sorpresa, il radar di scoperta può rilevare intrusioni a 20 km, seguendo simultaneamente e ingaggiandone 2 a 6.000 m, purché distanti non più di 12 km. Durante i test di valutazione, 9 missili su 10 avrebbero centrato il bersaglio e i 224 9M331 potrebbero sembrare temibili se non altro per gli obbiettivi passivi. A parte i TOR, lo scudo protettivo a corto raggio è incentrato su altri sistemi di concezione russa: i SAM Pantsyr S-1 sarebbero sufficienti a formare 12 batterie, ciascuna delle quali dotate di altrettanti missili da 12 km di raggio e un duplice cannone da 30 mm. Sarebbero affiancati dagli SA-8 Gecko, concepiti per proteggere le forze terrestri. Alcuni rapporti di intelligence segnalano una diffusione capillare di SA-7, SA-14 e SA-16 .Le fonti concordano nel ritenere molto dubbia l’operatività di alcuni sistemi, datati ormai dagli anni ’70: Reapier e Tigercat. SA-5 SA-6 SA-8 SA-15 SA-17 Le forze aeree L’IRIAF (Islamic Republic of Iran Air Force) conta 37.000 uomini, dispone di 8 squadroni molto teorici per la difesa e l’appoggio al suolo, di 5 da trasporto, di 2 di rifornimento (Boeing KC-707) e di uno da ricognizione. La flotta è mal equipaggiata e per niente coordinata coi sistemi missilistici della difesa aerea. Per tempi d’intervento e distanze da compiere ha le ali tarpate. I Su-24 Fencer sono teoricamente 30 ma non ne volano più di 20, senza basi sicure per i rifornimenti. Ottocento milioni di dollari circa sono stati spesi per aggiornare i 7 SU-27K e i 25 MIG-29 Fulcrom: nessuno ha avionica e sistemi aria-aria igrado di rivaleggiare gli occidentali. In caso di intervento congiunto israelo-americano, L’ IRIAF sarebbe neutralizzata a terra o distrutta in cielo elle primissime ore del conflitto. Sarebbe in buona compagna perché, allora, il 90% della difesa aerea o della marina non morderebbero già più. Confermati o meno, i rapporti ‘ inteligence sull’ aviazione non modificano più di tanto il quadro. Secondo alcuni il paese avrebbe 10 caccia F-8M Fimback, 7 bombardieri medi Backfire, 19 MIG-27 e alcuni intercettori MIG-31.Avrebbe sviluppato un caccia di terza generazione per l’attacco al suolo: il Saegheh-80, mutuato dagli F-5, e ricevuto un numero imprecisato di intercettori cinesi F-7(J-7). Non abbastanza per colmare un gap tecnologico pluridecennale. Su-24 Su-25k Mig-29
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L'F-22 arriva al massimo a Mach 2,2 informati meglio lo vedi in qualsiasi sito per esempio qui e qui P.S. scusate il doppio post non l'ho fatto a posta.
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mezzi e curiosità su uragano rosso
W L'ITALIA ha risposto a meason nella discussione Libri & Riviste Aeronautiche
Forse ti riferivi al TU-22M. Ricordati che sono due aerei ben diversi. -
hahahahaha :asd: nessun caccia americano arriva a 3000 km/h... almeno informati un minimo prima di dire certe scemenze!!!
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nel senso che se vuoi controllare quello che succede fuori durante il movimento del mezzo é meglio l'HITROLE, perché la vedo dura con tutte le buche che ha il terreno a tenere fermo il binocolo... P.S. Che ne diresti, visto che sei un moderatore, di cambiare il totolo della discussione in "Blindo Puma". "Puma inutile?" mi sembra un pò troppo specifica considerando anche che é l'unica discussione sul Puma.
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Lo so che non é il massimo ma é pur sempre meglio della ricognizione a vista. In quanto all'altezza del Lince non é un pregio perché l'altezza lo rende solo un bersaglio più grande e facile da colpire. veramente l'ho hai detto solo tu. e poi datti una calmata.
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Con le nuove torrette HITROLE si possono usare i loro moderni sensori per fare ricognizioni su 360°. Lo so che non le abbiamo ma io intendevo dire che sono compatibili e che quindi potremmo acquisirle nel caso si voglia potenziare l'armamento. solo contro gli IED e ti ho già detto che non sto parlando di una guerra asimmetrica. Non é vero il Centauro ha un elevata mobilità strategica che oggi come oggi conta molto. Nei conflitti simmetrici verrebbe usato contro APC ed IFV a cui é superiore sia in armamento che protezione. non é vero il Centauro é stato aquistato in Spagna e Oman e gli USA ne hanno presi alcuni in prova.
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Mi dispiace ma non ricordo dove l'ho letto però c'era scritto che la notizia non era stata confermata dall'occidente.
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Le avrebbe ereditate dall'URSS e comunque sarebbero solo 3 o 4.
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Si dice che il Kazakistan gliene abbia vendute alcune. All'Iran non gliene frega niente dei palestinesi, é solo una scusa per portare i paesi arabi contro l'occidente.
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I mezzi più pesanti servono a ben altro... Quanto al Lince, apparte la buona protezione contro IED non vedo altri grossi vantaggi rispetto al Puma e non stiamo parlando di una guerra come l'Afghanista. E per la ricognizione serve un veicolo poco visibile: il Puma oltre ad essere molto basso e molto silenzioso ha anche una ridotta segnatura IR, il Lince é solo più alto e meglio individuabile. Per quanto riguarda l'armamento apparte la Browning da 12,7 mm può essere istallata una 20 mm e anche missili. il problema della protezione difficilmente si potrà risolvere, ma non lo risolvi certo sostituendo il Puma con il Lince. La missione del Puma non é andare contro gli MBT nemici, per "ricercare il contatto" si intende fare una ricognizione col fuoco dove non sai di preciso dov'é il nemico e se c'é, così sparandogli addosso lo induci a rispondere al fuoco e così lo scovi, ovviamente questo lo fai da una posizione favorevole e ben nascosto e se le cose si mettono male puoi sempre filartela a 110 km/h. E difendere la penisola da sbarchi nemici non é una guerra simmetrica? :asd:
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F-14 Tomcat iraniano, notare i due phoenix sotto la fusoliera.
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Che il Puma non é il massimo lo sappiamo tutti, ma dire che é inutile in una guerra convenzionale mi sembra eccessivo. I compiti del Puma sarebbero: svolgimento di rastrellazioni a breve raggio, costituzione di posti di osservazione, di allorme o di controllo, nonché per garantire la difesa vicina delle blindo pesanti durante il superamento di interruzioni e passaggi obbligati e l'attraversamento di boschi e centri abitati, il controllo di zone estese, l'occupazione preventiva di aree e di punti di particolare importanza e interventi a contrasto di infiltrazioni. Le pattuglie di tipo pesante, formate da Centauro e Puma, potranno svolgere l'esplorazione mediante azioni di combattimento o di forza, operando nei principali itinerari per ricercare il contatto con le forze avversarie ai fini di rilevarne presenza e consistenza attraverso azioni di fuoco e/o movomento;
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L'MPV non ha alcuna utilità nelle guerre convenzionali, é utile solo nelle guerre asimmetriche grazie alla sua elevata resistenza agli IED, proprio per questo verrà aquistato in pochissimi esemplari.
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non ho mai detto che il Puma sia meglio del Lince, ma teoricamente il Puma dovrebbe essere un gradino più in alto rispetto al Lince ma non é così perché come hai detto tu é nato vecchio. Infatti il Puma é inquadrato principalmente (non sempre) nelle brigate medie e il Lince in quelle leggere. Proprio per queste carenze il Puma va sostituito (ovviamente non subito) ma con un mezzo che sia superiore al Lince altrimenti é inutile sostituirlo. Ci vuole una via di mezzo tra il Freccia e il Lince e se proprio il VBTP-MR non ti piace c'é il VBA (superav) già proposto dall'IVECO al nostro esercito nell'ambito della Forza NEC.
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il Freccia serve a sostituire gli M-113 e poi é un mezzo troppo pesante e troppo costoso per sosttuire il PUMA, il Lince é troppo leggero per un mezzo che deve accompagnare il Centauro. Per quanto riguarda il VBTP-MR lo si potrebbe sempre adattare alle esigenze italiane!
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Ormai il PUMA ha fatto la sua parte e va sostituito, lo si potrebbe sostituire con il VBTP-MR, é un 6x6 dal peso di 14,3 t, lungo 6,9 m, 2,7 di larghezza e 2,34 di altezza, é aerotrasportabile, é anfibio e soprattutto é un nuovissimo mezzo italiano. il livello di protezione é molto elevato, lo scafo ha una geometria adatta a deflagrare gran parte dell'onda d'urto di mine e IED, offre una buona protezione nei confronti di armi leggere e granate ma si possono aggiungere anche kit aggiuntivi. il motore consente di raggiungere più di 100 km/h su strada e 9 km/h in acqua. Può superare pendenze del 60% e inclinazioni laterali del 30%, l'armamento comprende una torretta remotizzata con armi a scelta fino a 30 mm. Sembra un buon mezzo e potrebbe essere aquisito anche dal San Marco viste le capacità anfibie.
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Siccome da qualche giorno non mi funziona l'applicazione "cerca" qualcuno può darmi il link sulla discussione sull'abbattimento dell'F-117.
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Volevo dire che anche se é il miglior caccia in circolazione non é imbattibile come molti pensano. Per quanto riguarda l'episodio dell'abbattimento dell'F-117 é molto importante perché ti fà capire che se i serbi sono riusciti ad abbatterlo i russi non avrebbero molti problemi a farlo fuori soprattutto ora con l'S-400.