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easy

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Tutti i contenuti di easy

  1. easy

    Elicotteri Marina Militare

    La marina originariamente aveva acquistato circa 36 SH3D e poco meno di 60 AB212, quanti sono quelli rimasti in servizio? Sarebbe possibile (viste le capacità dell' archivio di gianni) sapere la fine di ogniuna delle cellule? Inoltre quanti sono gli elicotteri modernizzati con i FLIR "a palla"?
  2. easy

    Informazioni Uav

    provate anche http://www.uav.it/
  3. easy

    Poligono Di Capo Frasca

    mi dispiace per Dark Angel ma quei link sono spazzatura e basta PS: come vedete sono tornato a rompere le balle
  4. speedy se non erro già esiste un sistema del genere. Cmq la marina giapponese ha inviato 1 nave soccorso sommergibili, anche gli americani stanno inviando navi soccorso sommergibili
  5. più che comprerà, quanti ne noleggerà... credo 2/3
  6. easy

    Finalmente Un Aew?

    beh, tutti parlano di 737 con antenna MESA, dopo non sò se ci hanno ripensato all' ultimo minuto
  7. easy

    Finalmente Un Aew?

    L' interessamento è per i 737 AEW&C non per i 767 (ben + costosi...)
  8. L' opzione per altri 4 EH101 per caso è stata esercitata?
  9. easy

    Finalmente Un Aew?

    Guardate cosa è apparso nel bollettino contratti del ministero della difesa di Luglio... APPROVVIGIONAMENTO DI N. 4 (QUATTRO) VELIVOLI AIRBONE EARLY WARNING & CONTROL (AEW/C) E DEI RELATIVI ELEMENTI DI SUPPORTO Autorità contraente: ARMAEREO 3 °Reparto - 11ª Divisione Punto di contatto tel.: 0039-06-4986-5024 Numero di riferimento: N.P. 05090 del 09/05/2005 Data stimata della fornitura: 2005 - 2010 Assicurazione di qualità: AQAP - 110 Sommario dei requisiti: Approvvigionamento di n. 4 (quattro) velivoli Airbone Early Warning & Control (AEW/C) e dei relativi elementi di supporto. Altre informazioni utili: Il programma sarà autorizzato mediante apposito contratto,in via di definizione a cura del It MoD, con la ditta Boenig
  10. easy

    Il Tornado

    thanks, si sa quante ne ha ordinate l'AM?
  11. easy

    Un Mare Di Guai Per Il Typhoon

    si ma l' F22 è praticamente inesportabile
  12. easy

    Comiso Air Station

    forse sono simili a quelle della RAF Greenham Common dato che il sistema era uguale. http://www.bunkertours.co.uk/milhist2/raf%...am%20common.htm
  13. easy

    Comiso Air Station

    esistono foto della struttura?
  14. easy

    Il Tornado

    mhh bene, 200 storm shadow, 500 Pavevay III, 1000 JDAM...aggiungiamoci poi le rimanenti Pavevay II e le Lizard, a proposito, qualche info sulle Lizard dell' AM?
  15. easy

    Un Mare Di Guai Per Il Typhoon

    alla fine la cosa "positiva" è che verranno intaccate solo le prestazioni aria-terra, mentre se non ho capito male i sistemi elettronici previsti dalla tranche 2 saranno cmq integrati a dovere, alla RAF roderà il c**o ma vabè... Per la tranche 3 vedremo,speriamo bene...
  16. easy

    Un Mare Di Guai Per Il Typhoon

    Mi viene solo da dire: In aggiunta a tutti i problemi passati, l'apparentemente inesplicabile decisione delle autorità di Singapore di eliminare l'Eurofighter dalla loro competizione per un nuovo caccia multi-ruolo ha ora portato alla luce un nuovo problema, che era stato sinora tenuto accuratamente nascosto ma che potrebbe sfociare in una vera e propria montagna di guai. Com'è noto, il 14 dicembre 2004 la Eurofighter GmbH e la Netma, cioè l'agenzia Nato che gestisce il programma Eurofighter per conto delle quattro nazioni partecipanti, firmarono il contratto, ad un valore annunciato di "più di 13 miliardi di euro", per la produzione di una seconda serie (Tranche 2) di 236 aerei per Germania, Gran Bretagna, Italia e Spagna più altri 18 per l'Austria. Questo contratto, che venne firmato con un ritardo di circa 18 mesi sui tempi previsti e alla conclusione di una vera e propria maratona di estenuanti trattative e discussioni a livello sia ufficiale che industriale, era sempre stato presentato e descritto come comprendente non solo l'ordine di produzione in quanto tale, ma anche l'integrazione di tutta una nuova serie di armi aria-aria e sopratutto aria-superficie. Queste attività di integrazione sono assolutamente essenziali per permettere all'Eurofighter di evolvere progressivamente dalle capacità esclusivamente aria-aria dei velivoli della Tranche 1 a delle reali capacità multi-ruolo, corrispondenti ai requisiti operativi delle quattro forze aeree nonché a quanto richiesto dal mercato delle esportazioni. Bene, volete sapere una cosa? Non è vero niente. I quattro paesi, che dovrebbero "collaborare" per questo programma, non sono riusciti a mettersi d'accordo circa la lista delle nuove armi da integrare e la ripartizione dei relativi costi, in base al tristemente noto principio di "non siamo disposti a pagare per l'integrazione del vostro petardo, salvo che voi non paghiate per l'integrazione della nostra bombetta puzzolente", e così via. Così, questo punto è stato puramente e semplicemente rinviato a un futuro più o meno nebuloso e rimosso dal contratto - che quindi in realtà copre aerei al livello Tranche 1. All' epoca della firma dell'ordine, tutti gli interessati - l'industria, la Netma, i quattro ministeri della Difesa e le quattro Aeronautiche - si trovarono peraltro perfettamente d'accordo, in una specie di patto omertoso, per evitare anche la più piccola menzione di questo trascurabile dettaglio, al nobile scopo di evitare che il cervello del contribuente venisse affaticato da informazioni superflue. Un altro piccolo dettaglio, che il contribuente non aveva a quanto pare nessun bisogno di conoscere, è che il valore annunciato del contratto a "circa 13 miliardi di euro" in realtà copre solo le cellule nude. Quando si aggiungono i sotto-contratti separati per i motori (come se degli aerei potessero farne a meno!), l'avionica e così via, si arriva attorno ai 25 miliardi di euro, cioè alla non trascurabile somma di circa 100 milioni di euro per ogni aereo. Al momento attuale, una lista delle armi da integrare è stata finalmente concordata in linea di massima ed è già stata approvata da tre aeronautiche mentre la Raf dovrebbe anch'essa apporre la sua firma nelle prossime settimane. Una volta completata questa fase, il documento verrà passato alla Eurofighter GmbH, che preparerà la relativa proposta industriale per dare l'avvio alle trattative commerciali. Si spera (si badi bene: si spera) di riuscire a firmare il relativo contratto, che naturalmente comporterà dei costi addizionali di circa 2-3 miliardi di euro, nella primavera del 2006. La stessa Eurofighter GmbH ammette tranquillamente che questa situazione comporta un ritardo di almeno due anni - almeno due anni! - nell'inizio delle consegne degli aerei nella "vera" configurazione Tranche 2. A questo punto, si capisce benissimo come mai l'Aeronautica di Singapore, non appena aperta l'offerta della società europea, l'abbia subito gettata nel cestino della carta straccia! Ma questi ritardi, per quanto gravissimi per le capacità operative delle quattro aeronautiche e addirittura esiziali per le esportazioni, non costituiscono ancora il vero problema. Il guaio davvero grosso consiste invece nel fatto che le attività di produzione industriale devono necessariamente rispettare certe regole e che non è quindi nemmeno pensabile che la Eurofighter GmbH possa tenere ferme per due anni le quattro linee di montaggio finale, nell'attesa che il processo di integrazione delle nuove armi venga completato. In base ai termini del contratto, le consegne degli aerei della Tranche 2 debbono iniziare ai primi del 2008 e la società ha tutte le intenzioni di rispettare questa data. Ma per le ragioni che si sono viste, questi aerei saranno in realtà in una configurazione più o meno corrispondente al livello Tranche 1 e dovranno semmai essere rimodernati in un apposito programma successivo (tanto paga sempre Pantalone). Il che ci porta a un punto delicato: come reagiranno le quattro aeronautiche all'idea di dover accettare aerei che costano 100 milioni l'uno, ma che non corrispondono neppure lontanamente ai loro requisiti? La Eurofighter GmbH ha la sua parte di colpe passate, ma le responsabilità per il "pasticciaccio brutto" attuale sono da attribuire quasi completamente alle autorità politiche e militari dei quattro paesi. Nonostante questo, vi sono degli indizi piuttosto allarmanti che la situazione stia rapidamente portando a un ulteriore peggioramento delle relazioni tra la società e i suoi clienti, relazioni che erano già tutt'altro che rosee. Non è del tutto escluso che la Netma possa rifiutarsi di firmare il documento per la qualifica ("Type Acceptance") dei primi aerei Tranche 2 che usciranno dalle linee di produzione o che qualche Aeronautica decida autonomamente di non accettare le consegne dei suoi aerei. Per peggiorare ancora le cose, le trattative commerciali per la firma del contratto per la terza serie (Tranche 3) dovrebbero iniziare nel 2007 ed è sin troppo facile prevedere quale ne sarebbe l'esito nelle attuali condizioni. Questo riguarda sopratutto l'Aeronautica militare italiana, che ha apparentemente già deciso su una futura prima linea di circa 80 Eurofighter (cioè quelli già ordinati con i contratti Tranche 1 e Tranche 2) e altrettanti F-35 Jsf e che sarebbe quindi felicissima di trovare una valida scusa per svincolarsi da ulteriori ordini per l'Eurofighter. La melanconica lezione che si può ricavare da tutto questo è che i grandi programmi multi-nazionali con più di due partecipanti su in piano paritario semplicemente non funzionano. Nonostante la loro grande importanza sul piano strategico e politico e nonostante i grandi vantaggi (teorici) sul piano economico e industriale, non funzionano, almeno non funzionano se il loro fine ultimo rimane quello di sviluppare, produrre e mettere in servizio un sistema d'arma più o meno nello stesso secolo che era stato previsto in origine e a un costo complessivo che non sia proprio vergognoso. A questo punto, viva la faccia del programma Jsf, dove almeno c'è uno solo che comanda e sa benissimo quello che vuole! Ci sarebbero poi delle altre spiacevoli considerazioni da fare circa le inevitabili conseguenze della decisione, che venne a suo tempo presa dai nostri governi, di accettare e anzi incoraggiare entusiasticamente la nascita e crescita di un fornitore industriale in una posizione di assoluto monopolio.
  17. easy

    Mob

    L' EI ha istituito i MOD (moduli operativi base), cioè 15 "situazioni" tipiche che tutti i reparti devono saper affrontare in missioni all' estero, in aggiunta ogni reparto in base alla sua specializazione (fanteria, carristi ecc...) sviluppa i suoi MOB, sarebbe possibile sapere quali sono questi MOB aggiuntivi?
  18. easy

    Comiso Air Station

    Chi mi da qualche dettaglio su questa ex base in Sicilia, se non erro doveva essere usata a fine anni '80 per dispiegarvi i Tomhawk terrestri, ma non mi pare entrò mai in servizio. Magari se ci fosse anche qualche foto...
  19. easy

    Il Tornado

    piccolo OT, quanti sono gli storm shadow che dovrebbero andare all 'AM per i Tornado?
  20. easy

    Novità, Nuova Fiat....

    praticamente una focus e una golf fuse assieme
  21. easy

    Hardened Aircraft Shelter

    questi pare abbiano tenuto bene...
  22. easy

    Hardened Aircraft Shelter

    Quelli serbi come sono? immagino molto buoni se nel '99 da non ricordo che aeroporto si sono levati in volo una decina di MIG21 dopo 78 giorni di bombardamenti... Intanto ho trovato un link http://www.spantech.com.au/testing.htm
  23. easy

    Hardened Aircraft Shelter

    thanks, questo era il tipo irakeno:
  24. easy

    Hardened Aircraft Shelter

    Normalmente negli aeroporti militari le strutture che mi affascinano di più sono i cosiddetti HAS (Hardened aircraft shelter), cioè i ricoveri corazzati per gli aerei, ho visto che ce ne sono di vari tipi, quelli con portellone a scorrimento, quelli con i portoni in metallo a V e quelli proprio "a porta". Mi piacerebbe saperne di più sull' argomento, so che tra l'altro a Grosseto ne hanno costruiti 9 di nuovi in aggiunta ai 21 che già c'erano e sono tutti collegati attraverso una rete a fibra ottica.
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