PJ83
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Avete ragioni ragazzi, sulle prese d'aria ho preso un abbaglio. L'f22 così come molti altri caccia presentano le prese staccate dalla fusoliera. Grazie delle risposte
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La mia perplessità riguarda quella discontinuità fra la presa e la fusoliera. Non posso attaccare la presa d'aria alla fusoliera? Non sarebbe, tra l'altro, più vantaggioso da un punto di vista aereodinamico?
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Si leggono numerose speculazioni circa la traccia radar del T50. Molti dicono che ia addirittura inferiore a quella dell 'f35. Leggendo le numerose pagine di discussione su questo e su altri forum, tuttavia, mi era sembrato di capire che una dei requisiti fondamentali di uno stealth è quella di avere una linea liscia, priva di discontinuità, ancxhe minute, che riflettano le onde radar. Questo pak fa tuttavia sembrapresentare molte "imperfezioni", dai bulloni intorno al cockpit, alle prese d'aria, ai motori sul posteriore..Insomma avrà anche le stive interne, la doppia deriva inclinata e la forma da f22, ma al momento a me (che comunque non sono certo un intenditore, ma solo un appassionato), non da l'idea di essere poi così furtivo. Con questo non voglio dire che i russi non siano in grado di costruire un caccia stealth da superiorità aerea, quanto piuttosto che al momento non sembrano testare fino in fondo questo tipo di tecnologia sul pak fa. Mi sbaglio? Mi rimetto alla vostra sapienza P.S. Se andiamo a guardare la regolarità delle suprfici, il rafale risulta molto più "liscio" del typhoon..
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Forse non sta a noi spiegare ai libici cosa è meglio per il loro paese. Per rispondere ai vari facinorosi, assetati di colonialismo: prima degli interessi italiani in libia, contano gli interessi dei libici, perseguiti dai libici. Io sono per il cinismo, avremmo dovuto lasciare i ribelli a loro stessi, e farci i fatti i nostri. D'altra parte, risalendo la china delle cause-coseguenze di questa sciagurata vicenda, non avremmo certo dovuto appoggiare un dittatore come gheddafi. In quanto stato democratico e liberale nonn dovremmo appoggiare nessun dittatore. E dominus direbbe: "se avessimo fatto così a quest'ora giereremmo tutti in calesse". Il che è vero. Allora vedi che siamo imperialisti?
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Scusate l'OT, ma vorrei puntualizzare. Eh già, un conto è avere un Pil procapite che è un quarto del nostro (messico,..), un conto è averlo di un sesto. Un conto è avere il 30% della popolazione che vive con meno di due dollari al giorno un conto è averne il 50%. Hai ragione Dominus, i latino americani dovrebbero ringraziare gli Stati Uniti per un secolo di ingerenze nelle loro politiche interne che hanno garantito sviluppo e prosperità.. Comunque, se vogliamo guardare il PIL procapite, il più alto è quello del Venezuela dell'odiato Chavez (non lo sapevo giuro, l'ho scoperto poco fa con non poca sorpresa..) Per quanto riguarda cuba sarà pure prosperata con batista (secondo quale fonte poi?), fatto è che tutte le altre repubbliche centro americane che non sono riuscite ad affrancarsi dagli USA oggi se la passano peggio di cuba sotto molti aspetti.. Per quanto riguarda l'indice di sviluppo umano (link postato da unholy), si tratta di un indice da molti ritenuto inattendibile circa le reali condizioni di sviluppo di un paese (es. la Grecia ottiene un punteggio più alto di Italia e Germania). Ok chiuso l'OT, scusate di nuovo.
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MA che dici? Sai chi almeno era Somoza? O Batista? L'america latina è una regione ampliamente sottosviluppata, pari pari come l'africa. Vorthex io amo gli Stati Uniti, ma lasciami dire che tu esageri, e perdi la giusta obiettività.
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I commenti razzisti per favore riservali agli altri neanderthal..grazie. Questo è un forum serio
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A quanto pare imporre una no fly zone non è così semplice come molti ritengono. La US Navy è stremata da 10 anni di guerra e tagli di bilancio. Riassumendo l'articolo di Federico Rampini (La Repubblica), secondo Robert Gates la possibilità che si opti per una no fly zone è quantomeno remota mentre, secondo il Wall street journal (non proprio un quotidiano liberal democratico pacifista...) la flotta americana è in forte declino. Altro che 4000 marines e invasione.. Fonte: La Repubblica " Oggi Barack Obama parlerà sulla Libia. L’ipotesi di imporre la no-fly zone, l’interdizione dello spazio aereo per impedire a Gheddafi di bombardare i rivoltosi, si sta scontrando con resistenze enormi. L’opposizione cinese e russa basta a far mancare i voti al Consiglio di sicurezza dell’Onu, e quel mandato delle Nazioni Unite è considerato indispensabile dagli Stati Uniti. Ma proprio dai vertici militari americani vengono altre obiezioni, un tempo impensabili: Washington non ha più i mezzi per combattere un’altra guerra, neppure in coalizione con gli alleati. Esercito, aviazione, perfino la leggendaria US Navy, sono stremati e non ce la fanno più. Proprio mentre le rivolte in Medio Oriente creano un nuovo fronte d’instabilità – in cui s’infila l’Iran le cui navi militari oggi ripasseranno da Suez – l’America si scopre pericolosamente scoperta e con una presenza molto più “sottile” che in passato. E’ quel che trapela da una raffica di dichiarazioni che a Washington nelle ultime ore segnalano “marcia indietro a tutta forza”. Quasi una sconfessione dei vertici politici, che sulla no-fly zone si erano sbilanciati: Barack Obama ne ha parlato col segretario Onu Ban Ki-moon, Hillary Clinton non l’ha esclusa, così come l’ambasciatrice alle Nazioni Unite Susan Rice. L’altolà più autorevole viene invece dal segretario alla Difesa Robert Gates: “Diciamo pane al pane. Imporre una no-fly zone comporta anzitutto attacchi e bombardamenti sulla Libia per distruggere le sue difese (aeroporti militari, batterie contraeree, ndr), solo in seguito si possono cominciare i sorvoli senza rischiare che i nostri caccia si facciano abbattere”. Gates conclude con un avvertimento: “E’ una grossa operazione, impegnativa anche per l’ampiezza della Libia, richiederebbe molti più cacciabombardieri di quanti ne trasporti una singola portaerei”. Quest’avvertenza rende poco credibile anche un’altra opzione: l’offerta della Lega araba, che ieri ha proposto di farsi carico della no-fly zone di concerto con l’Unione africana. Due organismi i cui Stati membri non hanno certo flotte militari né aviazioni paragonabili agli Stati Uniti. Robert Gates è lo stesso che pochi giorni fa parlando all’Accademia militare di West Point aveva ammonito: “La prossima volta che un segretario alla Difesa consiglierà al presidente americano di fare una guerra in Medio Oriente, in Africa o in Asia, bisognerà dubitare della sua salute mentale”. Ora il segretario alla Difesa sta disciplinamente “preparando tutte le opzioni e gli scenari”, su richiesta di Obama, inclusa quindi l’ipotesi no-fly zone. Ma più negativo di così, Gates non potrebbe essere: “Misure militari vanno considerate con estrema prudenza”. Gli presta man forte l’ammiraglio Mike Mullen capo di Stato maggiore: ci tiene a negare che sia mai giunta una richiesta di interventi militari da parte delle forze ribelli in Libia. Mullen nega perfino che esistano prove sul fatto che Gheddafi abbia usato aerei ed elicotteri contro la popolazione. Dalla US Air Force arrivano altre obiezioni: “Le difese anti-aeree della Libia sono superiori a quelle dell’Iraq ai tempi di Saddam Hussein. La no-fly zone richiederebbe centinaia di cacciabombardieri”. Per ora i movimenti militari americani sono ridotti al minimo. Due navi, la Uss Kearsarge e la Uss Ponce con 600 marines a bordo, hanno ricevuto l’ordine di spostarsi dal Mar Rosso al Mediterraneo, ma solo per essere in grado di fornire assistenza umanitaria. Le due navi hanno solo qualche elicottero a bordo. La portaerei Uss Enterprise resta invece nel Mar Rosso, per presidiare quell’area mentre le navi militari iraniane rientrano dal canale di Suez. Nel Mediterraneo c’è la Sesta Flotta, con base a Napoli Capodichino. Ma le sue forze effettive sono meno consistenti di quel che si crede. Di permanente la Sesta Flotta ha solo la sua nave ammiraglia, la portaerei Uss Mount Whitney. Il resto del dispositivo è “a geometria variabile”. Perché la US Navy è anch’essa “stressata” come l’aviazione e l’esercito americani, dopo un decennio di combattimenti in Iraq e Afghanistan, più i tagli di bilancio dovuti alle difficoltà economiche. L’esperto di strategia Mark Helprin lancia l’allarme con un duro editoriale sul Wall Street Journal dal titolo: “Il declino della potenza navale americana”. Ridotta da mille a 286 navi negli ultimi cinquant’anni, la flotta militare Usa è “la più piccola da un secolo a questa parte”. Secondo Halprin “l’America si sta ritirando dal dominio dei mari”, e la timidezza di fronte alla crisi libica ne sarebbe la conferma."
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Davvero? Eppure la Chiesa Cattolica ha combattuto con le unghie e con i d enti per mantenere i suo potere temporale. Dobbiamo ricordare il risorgimento? Cos'era lo stato della Chiesa, uno stato liberale e illuminatao? Il cristianesimo in se è tanto lliberale e tirannico quanto l'Islam, scusami per l'insistenza ma c tengo a precisarlo. Se abbiamo la democrazia di certo non lo dobbiamo al papa. Se paralvi di Islamismo, quindi di fanatismo, e non di Islam, allora è un altro discorso. In quel caso hai ragione, non abbiamo fenomeni tanto diffusi di fanatismo cristiano (per fortuna) in occidente. Riguardo ai regimi..io non parlavo solo di regimi islamisti, ma del sentimento anti-occidentale in generale, che dilaga in molti altri luoghi delo mondo, oltre al medio-oriente. Era una risposta al tuo "gli americani non appoggiano più regimi filo-americani, purtroppo". vabbè chiudo l'OT, spero il mio pensiero sia chiaro. Unholy, non metto in dubbio che in egitto, come in altri luoghi del medioriente e non, sia diffuso un forte sentimento anti-occidentale. Quello che dico è che: 1- quel sentimento non va attribuito alla religione (i cui precetti possono dire tutto e il contrario di tutto a seconda dell'epoca storica..pensa che un tempo gli arabi erano ben più liberali di noi europei cristiani..), ma a cause storiche, geopolitiche, economiche, culturali etc.. 2- Ci sono molte persone che, accanto ai fanatici religiosi anti-occidentali, guardano all'occidente democratico come un modello da seguire. (almeno stando a quanto ho letto io, non so quali giornali leggete voi..) 3- Se pensate che il 90% della stampa mondiale, la quale in questo momento sta parlando di folle che chiedono a gran voce la democrazia in mezzo medio oriente, sia animata da semplice "buonismo e cerchiobottismo liberal", per favore contestate le loro affermazioni nel merito, non limitatevi semplicemente a dire che hanno torto.
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La stessa cosa potrebbe essere detta per il cristianesimo e per le altre varie religioni che proclamano di possedere la verità assoluta, disconoscendo qualsiasi forma di pensiero diversa dalla propria. Quello che dici non ha senso. Piuttosto, se c'è qualcosa che ha compattato molta dell'opinione pubblica mondiale contro l'occidente è proprio l'appoggio che abbiamo fornito ai vari regimi militari filo occidentali in giro per il mondo. Noi, al contrario dei vari regimi islamisti e non, ci proclamiamo stati liberali, fondati sul diritto di tutti gli uomini di esprimere la loro opinione. Andare in giro a bombardare chi non la pensa come noi e a fare la guerra per qualsiasi ragione che non sia la difesa diretta è contrario ai nostri principi, alle nostre costituzioni occidentali e controproducente, oltre che estremamente ipocrita. Se invece di fare i tiranni a destra e a manca, arrogandoci il diritto di appoggiare dittatori e di tutelare i nostri interessi economici in casa d'altri, avessimo seguito un modello di sviluppo un pò meno imperialista, basato su un commercio equo, e non sui rapporti di forza, forse a quest'ora non dovremmo stare in paranoia per la possibile ascesa di regimi anti-occidentali alle porte di casa. Forse in questa situazione gli americani (e gli europei), che tutto sono meno che scemi, hanno capito una volta tanto che era meglio farsi gli affari propri e magari si ottiene l'appoggio dell'opinione pubblica. Se c'è un modo per prevenire l'ascesa di un governo anti-occidentale è proprio evitare di andare a rompere i maroni in casa d'altri. Ma cosa credete, che l'islam è contrario all'occidente perchè l'ha detto allah?
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E chi ti dice che non ci sia un elite liberale in egitto che punta ad instaurare una democrazia modello occidentale?Il tuo discorso non fa una piega salvo che: -Non è più il 1789. La storia, benchè magistra vitae, non si ripete necessariamente uguale a se stessa. La conoscenza e il livello di connessione col mondo che avevano i contadini russi del 1917 non è paragonabile con i manifestanti egiziani di oggi, i quali sono abituati a tv, cellulari, internet, hanno parenti che vivono in europa etc.. -Il fatto stesso che la folla sia scesa in piazza è probabilmente indice della presenza di un'elìte contraria al governo, e della presenza delle condizioni necessarie per buttarlo giù. Staremo a vedere se è un'elitè liberale o filo integralista, ma da quanto ho letto fin'ora la fvratellanza musulmana è stata colta impreparata dalla rivolta, e si è accodata ad essa, piuttosto che dirigerla. Ripeto, tutto può succedere, non i stupirei di vedere la situazione degenrare, ma andrei comunque cauto co i giudizi. Mezzo mondo non sa che pesci pigliare, e sono sicurop che le nostre ambasciate e i nostri ministeri degli esteri sono ben iù informati di noi riguardo la situazione. Dimostrazione della non islamicità della rivolta è la libia. Gheddafi è un'ex canaglia, filo integralista fino al midollo, e sta facendo la stessa fine di mubarak, travolto dallo stesso movimento. Cosa faranno gli integralisti, si reinstaureranno in libia, dopo che gheddafi ha bombardato la folla? Ce li vedo male.
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Se leggi wikipedia in inglese dice ha una RCS paragonabile a quella di un f35, ma solo visto di fronte. Domanda: quanto dovrebbe maggiore l'RCS dell'f35 rispetto a quella dell' f22?
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Guarda l'esempio del Nicvaragua proprio non calza. Se c'è un luogo in cui gli USA si sono sporcati le mani è proprio quello. Dall'inizio del 20° secolo in poi ogni tentativo dei nicaraguensi di affrancarsi dall'ingerenza nord americana è stato represso nel sangue, o usando direttamente i marines, o appogiando dittature vergognose (Somoza). E quando i snadinisti hanno preso il potere nei primi anni '80, gli USA subito intervengono con la forza (amministrazione Reagan), a fare intrallazzi con l'Iran per finanziare i Contras (scandalo Iran Contras). Non è tanto da incolpare il "buonismo", quanto l'idea che qualunque mossa è lecita per supportare la propria ideologia, anche a costo di tradire i principi stessi dello stato liberale. Quando l'occidente agisce in questa maniera cade sullo stesso piano delle dittature alle quali dice di opporsi, suscitando, fra la'latro, la giusta indignazione di svariate popolazioni in giro per il mondo. Insomma non meravigliamoci se gran parte dei Nicaraguensi sono antiamericani. L'esempio Nicaragua vale secondo me anche per altre situazioni. Comunque, per estare in topic, secondo me in questa situazione l'amm. Obama sta facendo bene il suo lavoro (per quanto ci è dato sapere, si sa che la diplomazia è raramente trasparente..), cercando di appoggiare la rivolta, ma con distacco, sperando che non degenri in una situazione tipo Iran. Daltronde sarebbe controproducente cercare di contrastarla. A quel punto si che avremmo una teocrazia integralista anti-occidentale. Per concludere penso che non sia così scontato che queste insurrezioni degenerino come accadde in Iran. Certo la possibilità è concreta, ma ci sono sostanziali differenze. Le ragioni di chi scende in piazza non riguardano solo l'Islam: c'è la questione dei diritti dei lavoratori, della distribuzione della ricchezza in favore della massa povera e affamata. Inoltre non dimentichiamo che questa rivolta è scaturita grazie alla rete, utilizzando mezzi di comunicazioni "occidentali". Chi li utilizza non è propriamente il tradizionalista religioso ultra-conservatore che vuole la propria coperta da capo a piedi. Dominus, dipingi Obama come un totale sprovveduto, ma non pensi che alla casa bianca abbiano i loro analisti che ne sanno molto più di noi? Se agiscono in questo modo hanno le loro ragioni.
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Complimenti, proprio una bella idea. Ci sono alcune cose che non mi sono chiare: chi decide quali eventi che accadono nel simul stato? Se è un gioco di ruolo deve esserci un narratore. Comumnque mi piace, si richiedono competenze molto specifiche, quindi può risultare difficile seguire tutti i passaggi, ad ese mpio, della sez. economica. Appena ho tempo mi iscrivo..
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SERVE DAVVERO IL NUCLEARE IN ITALIA?
PJ83 ha risposto a Leviathan nella discussione Discussioni a tema
"Che i migliori allievi di Hitler sian gli oggi ebrei posso anche passartela, ma che centra con l'energia?" Questo mi sembra offensivo verso gli ebrei. Spero tu ti riferissi ad israele, comunque suggerisco di stemperare i toni. Pinkopallo, a quanto ne so io il fotovoltaico attualmente non è remunerativo, nel senso che produce meno energia di quanta se ne utilizza per produrre, installare, e smaltire i pannelli. Non sarebbe conveniente senza gli aiuti statali. Su questo, a quanto mi risulta, Dominus ha ragione. Tuttavia non mancano le ragioni per essere ottimisti riguardo ad un futuro miglioramento dell'efficienza di questo tipo di tecnologia. Anche perchè quali sarebbero le alternative? Dominus il nucleare non conviene per la semplice ragione che l'uranio in un futuro non troppo remoto finirà, tanto quanto il petrolio. Con il senno del poi penso sia stato un errore abolire il nucleare nell'86, ma oggi è troppo tardi per tornare indietro. Comunque mi sto dilungando, mi sono connesso per postare un paio di link in cui vengono riproposti i vostri punti di vista (Dominus e Pinkopallo) riguardo le fonti rinnovabili, con l'aggiunta di alcuni approfondimenti e dati. La fonte è autorevolissma. http://www.lavoce.info/articoli/-energia_ambiente/pagina1001869.html http://www.lavoce.info/articoli/-energia_ambiente/pagina1001868.html -
SERVE DAVVERO IL NUCLEARE IN ITALIA?
PJ83 ha risposto a Leviathan nella discussione Discussioni a tema
si, anche se penso sia giusto che lo stato investa in questi settori. Non finanziando l'istallazione di pannelli "fuori mercato", ma la ricerca.. -
SERVE DAVVERO IL NUCLEARE IN ITALIA?
PJ83 ha risposto a Leviathan nella discussione Discussioni a tema
Non mi fraintendere Dominus, non sono favorevole alle sovvenzioni per incentivare l'istallazione di pannelli solari e pale eoliche..I privati facciano le loro scelte in base alla convenienza economica, senza ricorrere a finanziamenti pubblici. Io dico che bisogna investire in ricerca, in quanto le fonti rinnovabili al momento non sono remunerative, e non ci permettono di mantenere, in prospettiva, il tenore di vita attuale. segnalo un articolo molto in tema. http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/13/uranio-ancora-per-quanto/86218/ -
SERVE DAVVERO IL NUCLEARE IN ITALIA?
PJ83 ha risposto a Leviathan nella discussione Discussioni a tema
Saranno anche non remunerative in assenza di sostegni statali (per quanto i costi sono inesorabilmente destinati a scendere con la maggiore diffusione), ma almeno con le rinnovabili non si incorre nel problema della limitatezza delle altre fonti di energia, che secondo me è fondamentale. L'uranio è destinato a finire, come il petrolio e come il gas. Da qui puoi star sicuro che non si scappa. Preferisco che lo stato investa in ricerca, nel tentativo di superare i problemi che tutt'ora presentano il solare e l'eolico, piuttosto che spendere in centrali nucelari che rimandano solo la questione. E se non lo stato chi dovrebbe investire per risolvere problemi che si presenteranno da qui a conquant'anni? davvero pensi che un qualsiasi privato faccia un investimento tanto a lungo termine? Io sono contrario al nucleare. Si dovrebbe piuttosto spendere per finanziare enti di ricerca e università. -
Red Giacomo, dici che la democrazia può sorgere solo in paesi ricchi. Penso sia vero nella quasi totalità dei casi. Ma è vero altrettanto per il comunismo. Marx quando parlava di rivoluzione pensava all'inghilterra industrializzata, alla francia, alla germania, non certo alla russia zarista con un'economia agricola basata sullo sfruttamento di contadini servi della gleba con le pezze al c--o. Forse è questa un'altra delle ragioni per cui il comunismo non funzionò mai nella storia..non fu mai applicato a dovere. Marx, nel descrivere i diversi stadi di sviluppo del sistema economico, individuava le forme tribali basate su caccia e raccolta come le meno evolute (o meno complesse) e il capitalismo come il sistema più evoluto. Il comunismo costituisce secondo marx il superamento e l'evoluzione del capitalismo. Questo per dire che se è vero che da un lato Marx disapprova fortemente, anche su un piano etico, le forti ineguaglianze sociali che il capitalismo creava nell'ottocento, dall'altra ne apprezza la complessità e le possibilità che offre alla borghesia. In fondo era il miglior sistema economico che l'uomo avesse prodotto fino a quel momento (secondo marx, su questa visione marxista dello sviluppo eurocentrico non sono affatto d'accordo..). A grandi linee così la vedevano a quei tempi, almeno questo ho imparato a scuola, e parlando approfonditamente con gente che ne sa più di me. Io penso che la contrapposizione comunismo capitalismo sia qualcosa che è e deve essere legato al passato. Da una parte abbiamo una sinistra a dir poco regressista, contraria al commercio e allo sviluppo economico (se li sentisse marx..), dall'altra abbiamo un liberismo ideologico (penso al tea party in america..) che vuole ridurre al minimo l'intervento statale, ignorando le conseguenze disastrose che ciò ha portato negli stessi stati uniti. In questa discussione si sta portando lo stesso confronto sul piano storico. Non si potrebbero superare semplicemente ideologie e populismi, e ragionare in maniera un pò più pragmatica? L'economia è anche e soprattutto un fatto tecnico. Penso che porterebbe del bene a tutti.. Cmq auguri a tutti, buon 2011
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L'unione sovietica è crollata per gravi inefficienze del sistema produttivo, e su questo non si discute. Le stesse spese miltari che il sistema capitalista fu in grado di affrontare contribuirono al collasso dell'URSS. Aggiungo anche che nonostante le ingerenze statunitensi qui in europa (in particolar modo in Italia, vedi gladio), a noi è andata di gran lunga meglio che agli europei che si trovavano al di la della cortina. Il libero mercato è più efficiente del comunismo di stampo sovietico nell'allocare le risorse, questo è un fatto. E non c'è da stupirsi. Tentare di applicare alla lettera il marxismo che, per quanto rivoluzionario per l'epoca in cui fu elaborato, è pur sempre una filosofia datata diciannovesimo secolo, è quantomeno anacronistico nel mondo post seconda guerra mondiale. Tutte le teorie si evolvono e si adattano ai tempi che cambiano, pensiamo ad esmpio all'evoluzione. Darwin fu un grande studioso, ma oggi il dibattito sull'evoluzione è lontano dalle posizioni iniziali, grazie a oltre un secolo di studi e ricerche ch hanno aggiunto nuovi tasselli al quadro generale. Tuttavia il sistema dei "sinistri" (mi piace questa accezione..) europei ha preso le distanze da quello sovietico, gradualmente a partire dagli anni'50. Oggi, in quei paesi dove esiste una sinistra liberale (non certo in italia) si parla di social democrazia, e delle maniere per adattare questo sistema agli scenari economici del secolo appena iniziato, che cambiano sempre più velocemente. In scandinavia, dove la libertà di iniziativa è supportata dall'intervento dello stato nei casi in cui il mercato si dimostra incapace di allocare le risorse nella maniera più conveniente per la popolazione, si sta ancora meglio che negli stati uniti, tanto in termin di ricchezza pro capite, quanto di distribuzione delle risorse. Anche questo è un fatto. La sinistra in occidente deriva storicamente da una tradizione progressista e illuminista. E' bizzarro vedere come un numero sempre maggiore di "sinistri" assuma posizioni ottusamente conservatrici. Forse è per questo che retrocediamo su tutti i fronti..
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Più che altro, ciò che preme noi "sinistri", è sottolineare come anche le democrazie occidentali, al pari di molti altri imperi retti da una dittatura, abbiano portato morte, fame e distruzione ad altri popoli, in nome del puro interesse economico, in barba ai valori a cui esse dicono di ispirarsi. Spesso e volentieri, dove non riusciamo a commerciare e a stabilire le regole del gioco, arraffiamo con la forza, come fa un bambinello prepotente. Alla faccia del libero mercato.. E' importante che questo sia chiaro, onde non commettere l'errore di considerare la storia come una lotta fra "buoni" e "cattivi"..
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I paesi come il congo o il kenia non sono stati messi in ginocchio solo dalle multinazionali, la storia è ben più complicata..l'africa, così come l'america latina hanno avuto secoli di colonialismo, che hanno annientato le culture indigene che erano presenti in quei luoghi. Le multinazionali, tramite i governi occidentali da loro finanziati, approfittano della debolezza politica di questi paesi, e di politici decisamente inclini a farsi corrompere da potenze straniere, in barba alle esigenze della popolazione. L'Unione sovietica faceva leva sulla potenza militare per sfruttare i paesi satelliti, mentre "noi" appoggiavamo indirettamente regimi (anche sanguinari) a noi amici, imponevamo regole a noi favorevoli nel commercio internazionale affamando le popolazioni del terzo mondo, corrompevamo i governi per favorire la penetrazione delle multinazionali.. Ne a "noi" ne a "loro" è mai importato molto degli affamati del terzo mondo, ne "noi" ne "loro" abbiamo esitato ad abbandonare i principi su cui si basavano le nostre nazioni (fossero essi la democrazia e l'autodeterminazione dei popoli, o il socialismo e la rivoluzione del proletariato) quando si è trattato di tutelare l'interesse di chi era al potere. Da questo punto di vista siamo sullo stesso piano..
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'nsomma, io non li vedo tutti sti benefici portati dall'urss ai paesi dell'est europa. La cecoslovacchia era industrializzata già da prima dell'arrivo dei sovietici, aveva una forte cultura europea, non a caso hanno cercato con forza una via alternativa al regime sovietico (insieme all'ungheria).
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Lasciando stare un secondo l'honduras come esempio dell'imperialismo occidentale, prendiamo il caso del nicaragua, dove gli stati uniti hanno selezionato la classe politica, fortemente autoritaria, dal 1900 in poi, interevenendo militarmente più volte sia direttamente che indirettamente, quando la popolazione insorgeva. Le nazioni unite hanno condannato gli usa del presidente reagan per il famoso caso iran-contras (ovviamente però non hanno pagato alcuna sanzione, ne risarcito la popolazione nicaraguense per un secolo di ingerenze e guerre che hanno fatto del nicaragua uno dei paesi più poveri al mondo). Provate ad andare laggiù e a raccontare alla gente che gli stati uniti portano sviluppo e democrazia. Essù, eddai, completata la decolonizzazione abbiamo continuato a fare i porci comodi in africa e in sud america, tanto noi quanto gli americani, mentre i russi facevano i porci comodi in est europa. Imperialisti ed oppressori lo siamo stati tutti, indipendentemente dalla forma di governo che manteniamo a casa nostra. E comunque la storia SI studia con marx sotto il cuscino, così come con adam smith. Non è tanto una questione di "credo" politico. Marx ha aggiunto dei mattoni fondamentali alla formazione del pensiero occidentale, e che vi piaccia o no, il socialismo è parte della nostra identità di occidentali. La storia si studia in chiave materialista, analizzando le ragioni economiche degli eventi, prima di quelle "spirituali". Non fosse per marx staremmo qui a dire che i nicaraguensi sono poveri sono tali per predestinazione divina, o che la germania ha perso la guerra per la debolezza dello spirito del popolo tedesco.. Continuo a pensare che i tempi siano maturi per valutare il socialismo con serenità, al di fuori delle ombre della propaganda politica pro/anti sovietica (e pro/antiamericana) della guerra fredda. Purtroppo continuo a rimanere deluso da gente anche intelligente e con un buon livello di istruzione, che si ostina a vedere bolscevichi mangia-bambini ogni volta che si tira in ballo il socialismo.
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SERVE DAVVERO IL NUCLEARE IN ITALIA?
PJ83 ha risposto a Leviathan nella discussione Discussioni a tema
Soprattutto il nucleare non fa che rimandare di qualche decennio il problema che affrontiamo oggi con l petrolio: la scarsità. L'uranio non è infinito, prima o poi si esaurirà. Contrario, per le ragioni che ho appena esposto. I miliardi necessari a costruire le centrali li spenderei nella ricerca sulle rinnovabili.