Salve a tutti, sono nuovo di questo forum anche se, in passato, l'ho letto spesso con interesse.
Riporto qui di seguito il capitolo " La paghiamo cara" del libro di Clostermann che sono riuscito a trovare ed acquistare in un'edizione Longanesi del dicembre 1960
<< Bisogna diffidare di questi accidenti di cacciatori tedeschi come della peste: non sai mai con chi si ha a che fare.
Diciassette e trenta. Guidati dal nuovo comandante dello stormo, attacchiamo una colonna di camion nei paraggi di Bény-Bocage. Con queste nuvole basse e con la contraerea, il sistema che si inaugura di volare in due sezioni l'una di due apparecchi e l'altra di quattro, non mi dice nulla di buono.
Volo oggi con una sezione eccellente: Jimmy come numero due, Bruce Dumbrell come numero tre e Mouse Manson come numero quattro. Con loro non c'è bisogno di grandi spiegazioni radiofoniche. Un semplice battito d'ali e sono già in formazione d'inseguimento e di battaglia.
Jimmy mi segnala due velivoli, lontano, davanti, a sinistra.
Volano rasente gli alberi.
A tremila metri li identifico: sono Focke Wulf.
Avverto il comandante dello stormo che non risponde, faccio mollare i serbatoi e accelleriamo.
Guadagniamo su di loro facilmente. Debbono scortare qualcosa sulla strada, probabilmente grosse colonne con prededenza assoluta di autocisterne per carri armati, inchiodati dalle parti di Bény-Bocage.
A mille metri lascio la protezione del suolo e inizio una candela per metterci in posizione di combattimento. Ci avvistano immediatamente e salgono per affrontarci.
Proprio in quel momento il comandante e il suo numero due passano attraverso noi come ciechi. Per evitare una collisione, mi scanso e la formazione della mia sezione è rotta.
Giocando d'audacia i due nemici attaccano in candela. Sono due tipi in gamba. La loro manovra temeraria mi disorienta. M'ero premunito per tagliar loro la strada delle nuvole, ma non m'attendevo di vederli così celermente su di noi. la topica del mio nuovo comandante mi ha fatto perdere il vantaggio iniziale.
Prima ancora che io abbia potuto fare il minimo movimento difensivo, un enorme motore stellare s'inquadra nel mio parabrezza e un getto di traccianti mi arriva dritto fra gli occhi. istintivamente spingo la leva, sento il vortice della sua elica sui miei impennaggi e a stento evito un albero.
Viro disperatamente, con la cloche contro il ventre, in tempo per vedere una formidabile deflagrazione al suolo, presso una casa colonica: un nuvolone nero. Un'ala di Spitfire rimbalza, strappata.
Il comandante e il suo numero due sono scomparsi.
Il secondo Focke Wulf insegue uno Spitfire completamente smarrito, che riesce ad infilarsi tra le nuvole, non senza aver incassato tre o quattro colpi.
Impegno il tedesco: vira così stretto che lo sfioro senza poter ottenere una correzione sufficiente per tirargli. Bisogna fare attenzione: è un tipo che conosce tutte le malizie.
Jimmy, intanto, chiede soccorso. E' stato colpito.
Il Focke Wulf ritorna verso di me, perfidamente, in scivolata e sono costretto a disimpegnarmi così bruscamente che l'apparecchio va in autorotazione e mi riprendo solo a filo degli alberi, con un mezzo tonneau molto rischioso, che mi dà un tuffo al cuore.
Sparo a mia volta sul Focke Wulf, ma quell'animale è svelto a derapare sulle sue ali corte e lo fallisco.
Riprendo quota con un Immelmann. la Flack riattacca: solito incrociarsi di frecce rosse e verdi. A tutto motore risalgo verso le nuvole. I Focke Wulf sono scomparsi: l'azione è durata sessanta secondi.
A questo punto, scorgo di fronte a me uno Spitfire che scende planando, con l'elica al minimo. dai suoi radiatori squarciati sfugge una lunga nuvola di glicol in fiamme.
leggendo la matricola, mi sento un colpo allo stomaco che mi toglie il respiro: LO-S. E' Jimmy!
Gli passo molto vicino, per vedere. Cjiamo Jimmy, ma non ottengo risposta.
Vorrei fare qualcosa, aiutarlo, non assistere terrificato ed impotente alla fine di un buon amico. Non posso distinguere nella cabina che una forma vaga, rattrappita, abbandonata sula cloche e, proprio dietro, nella fusoliera, una serie di strappi ad intervalli regolari.
Lentamente lo Spitfire si mette in picchiata man mano accellerando, come se volesse fare un outside loop. Chiudo gli occhi, mi prende una nausea amara alla gola...
... e non v'è più che un braciere all'orlo di una strada.
Rientrando, sento colarmi le lacrime lungo il naso. Che dirà Max? E tutto per colpa di Cluedess Claude. Che almeno Dumbrell sia rientrato. Farsi accoppare in quattro contro due in tali condizioni è una vergogna!
Mio Dio, fate che ruce sia rientrato. Non sapprei da solo spiegare come sono andate le cose.
Bayeux... Longues, finalmente.
Un capannello s'agita attorno ad uno Spitfire sfasciato lungo il margine della pista. Faccio un passaggio per rendermi conto. Il pilota, Dio sia lodato, fa grandi segni. E' Bruce, salvo.
Dopo l'atterraggio trovo Sutherland schiantato. Gli è stato tolto il comando, e la morte di Jimmy e quella di Mouse Manson, suoi amici intimi, l'hanno buttato a terra.
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Clostermann ed i suoi compagni volavano sugli Spitfire MK IXB del 602° sqn, gli avversari erano , probabilmente, dello JG 26, dei veri experten.