colombo37
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Sono ormai 51 anni che convivo felicemente con la signora, aeroplani pendenti dal soffitto ho l'impressione che romperebbero questo equilibrio finora stabile e duraturo. Comunque grazie del consiglio, che non verrà messo in pratica.
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Buongiorno a tutti. Visto che oggi è una giornata luminosa ho rifatto le foto con luce naturale (per quanto è possibile riceverne). In effetti i colori sono risultati più aderenti a quelli del modello, quindi rubo un altro poco di spazio e ripresento le foto
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A6M2 mod.21
colombo37 ha aggiunto delle immagini alla un album della gallery in Galleria Personale Utenti
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Dall'album: A6M2 mod.21
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Dall'album: A6M2 mod.21
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Dall'album: A6M2 mod.21
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Dall'album: A6M2 mod.21
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Dall'album: A6M2 mod.21
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Dall'album: A6M2 mod.21
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Purtroppo in questa stagione e a causa dell'infelice posizione dell'appartamento dove vivo non è facile trovare una posizione adatta a fotografare con luce naturale. In luce artificiale cerco di fotografare con apertura di diaframma stretta per allargare la profondità di campo e di correggere la temperatura di colore, ma per ora i risultati non sono buoni. Magari tra qualche mese e con un cavalletto che ho ordinato qualcosa di meglio uscirà. Il quesito su cosa ho in mente di fare come prossimo modello mette il dito nella piaga. La mia collezione riguarda i caccia del primo periodo della seconda guerra mondiale, e finora ne ho realizzato undici esemplari significativi, più o meno riusciti. Lo spazio dove appoggiare i modelli però è esaurito e dubito che mia moglie (pur con la sua grande tolleranza) mi liberi ulteriore area, quindi il futuro modellistico è incerto. Se riuscirò a risolvere il problema il prossimo dovrebbe essere il mitico Fw190A3, altrimenti, per non abbandonare questo hobby rifarò qualche esemplare non riuscito perfettamente.
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Buona giornata amici modellisti. Con incoscienza mi accingo a presentarvi il mio ultimo lavoro, certo di ricevere la solita "petenada" (dialetto milanese) dal capo, ma pazienza, sono utili e le apprezzo. Dunque, si tratta del famoso "Zero" e in particolare di una delle prime versioni, ossia la A6M2 mod.21. L'aereo rappresentato è uno di quelli che partecipò al raid su Pearl Harbour, era pilotato dal ten. Sumio Nono, decollato dalla portaerei Hiryu il 7/12/1941. Poco da dire sulla realizzazione. Una certa difficoltà nel trovare in commercio una scatola della versione scelta, ma fortunatamente la Hasegawa ha fatto appena uscire il kit di una macchina particolare, che fortunatamente contiene tutti i particolari per ottenere la versione che mi interessava. La qualità è molto buona, salvo una non perfetta giunzione tra ali e fusoliera, comunque con lo stucco si rimedia. Allego alcune immagini, implorando comprensione per la mia scarsa abilità come fotografo Come vedete nulla di speciale, ma questa volta ho cercato di invecchiare le superfici. Risultato non eccellente, ma spero di migliorare, ammesso che mi si conceda ulteriore spazio per appoggiare gli ulteriori modelli.
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Dall'album: A6M2 mod.21
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Dall'album: A6M2 mod.21
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Dall'album: A6M2 mod.21
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Dall'album: A6M2 mod.21
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Dall'album: A6M2 mod.21
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Dall'album: A6M2 mod.21
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Dall'album: A6M2 mod.21
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Secondo modello, lo spillone non può mancare...
colombo37 ha risposto a andrealucini nella discussione Modellismo
Ciao freeflight63, la foto del Macchi 202 mi piace un sacco. Io sono un appassionato degli aerei a elica, in particolare quelli della seconda guerra mondiale e, in particolare, dei Macchi. Mi sono cimentato con il Mc200 Saetta (lo avevo presentato in questo forum circa due anni fa) e mi piacerebbe fare un Mc202 come il tuo, ma non so bene come realizzare la mimetizzazione ad amebe. Sul tuo modello le hai dipinte a pennello? Già che ci sono, buon anno a tutti!! -
In effetti i prezzi e l'assortimento sembrano interessanti. A mio parere una cosa molto utile è la possibilità, per quasi ogni scatola, di poter vedere in anteprima sul loro sito il contenuto e la copia del foglio istruzioni. Si può quindi, per esempio, decidere in anticipo quali accessori o colori utilizzare, il che, se non si ha vicino un negozio specializzato, è una bella facilitazione.
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Grazie dei commenti. In effetti qualche problema con l'aerografo lo ho avuto; durante l'esecuzione delle macchie di mimetizzazione, dall'ugello hanno cominciato ad uscire spruzzi di diluente (o forse dell'alcool che avevo usato per pulirlo precedentemente, dato che l'attrezzo era fermo da circa 6 mesi). Per il prossimo lavoro ci starò più attento, magari utilizzando il nuovo aerografo che ho appena acquistato, ma che, avendo l'ugello da 0,20, ritengo sia delicatissimo e si intasi con estrema facilità, La cosa buffa è che a modello verniciato e opportunamente opacizzato, l'effetto globale è comunque accettabile considerando che le macchie erano molto piccole rispetto all'assieme e quindi la sfumatura originale non dovrebbe poi essere molto visibile ridotta di 50 volte. Riguardo l'invecchiamento è il mio punto debole, non sono bravo ad effettuarlo e mi manca la tecnica. Quì mi sono limitato ad una sporcatura in corrispondenza agli scarichi del motore e alle volate delle mitragliatrici. D'altro canto l'areo riprodotto (nel Giugno 1940), non doveva essere stato usato molto, ma non prendete questo come una giustificazione, ribadisco che mi manca moltissima tecnica proprio per la finitura. Meno male che a mio nipote (11 anni) il modello è piaciuto. Per le foto vedrò di migliorare. Ci risentiremo alla prossima, sto pensando ad un AM6-3 giapponese. Saluti a tutti
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Saluti a tutti gli amici del Forum. Passata l'estate, il caldo e le vacanze, ho ripreso qualche attività modellistica. Nella mia collezione di aerei da caccia di inizio dell'ultimo conflitto il CR42 non poteva mancare. Ho quindi fatto questo modello partendo dalla classica scatola Italeri. La costruzione è relativamente semplice, i pezzi si incastrano bene uno nell'altro e praticamente non occorre stucco. L'unica fase non facilissima è l'unione dell'ala superiore all'inferiore, che prevede il posizionamento di una serie di montanti. La sequenza delle istruzioni mi è sembrata la più logica, con l'attenzione di non incollare il tutto all'ala inferiore (e fusoliera) in modo da poter tenere separati i due complessi, il che facilita la verniciatura. Il risultato rispecchia la mia solita qualità di esecuzione, ossia un lavoro non eccelso, ma abbiate pazienza e non insultatemi troppo. La livrea finale rispecchia la classica finitura per il teatro africano (l'aereo usciva di fabbrica così verniciato) ed è la macchina del tenente Matissa a Tobruck nel Giugno 1940. Allego qualche foto. Buone giornate.