Ciao! Sono un Ing. Aerospaziale (solo triennale per ora!). Rispondendo ad unholy: questo è il mio primo post mentre vedo che te ne hai mandati già parecchi.. Cmq con tutto il rispetto derivante da questa premessa, come potevi leggere anche dalle risposte precedenti, i mat. compositi sono estensamente utilizzati nella produzione di aerei da caccia. Per esempio il 24 per cento del Raptor è in compositi, mentre nel Typhoon arriviamo ben al 55 per cento.
Rispondendo, in ritardo, a Sonny: i materiali compositi sono utilizzati soprattutto nei pannelli in quanto hanno un indice di merito ad instabilizzazione estremamente conveniente: addirittura 3.46 per l'unione di matrice di resina epossidica con fibre di carbonio, mentre quello di una comune lega di alluminio 2024-T4 è solamente 1.49.
Questo significa che un elemento soggetto a carico di punta, tipicamente un pannello, risulterà, a parità di carico, più leggero in caso di utilizzo di mat compositi, con evidenti vantaggi in un campo dove anche una riduzione di peso relativamente piccola viene considerata con la massima attenzione dallo studio tecnico.
Quindi a fronte di questi vantaggi in occidente si è lavorato molto per ovviare ai problemi connessi all'uso di compositi, mentre l'oriente subisce un grave ritardo in questo campo. I problemi a cui ti riferisci erano soprattutto di complicazione della verifica strutturale, e quindi di dubbia affidabilità, più che di pura resistenza meccanica. Questi problemi hanno in un primo tempo sconsigliato il loro uso in componenti essenziali per la volabilità dei velivoli(penso alle ali).
Inoltre avevi ragione quando hai parlato di riparabilità. Riparare un imbozzamento dovuto all'urto con un volatile è più semplice in caso di pannelli convenzionali (cambi il pannello...), in quanto se il pannello è in composito non si deve assolutamente interrompere la continuità delle fibre ed i criteri di riparazione (nel caso si possa riparare!) sono più complessi...