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Nel quadro degli aerei dei paesi minori, volevo inserire anche un velivolo che ottenne un certo successo di esportazione ed anche dei buoni risultati "sul campo". Parlo del Fokker D.XXI. Progettato nel 1936, il D.XXI era uno snello monoplano con carrello fisso e dalla struttura e rivestimento misti. Si trattava di un caccia agile e veloce, nonostante il carrello fisso ed abbondantemente carenato potesse suggerire diversamente, che diede ottima prova delle sue potenzialità al momento dell'invasione tedesca dei Paesi Bassi. Sebbene la sua vita operativa nelle file olandesi non sia stata molto lunga, il Fokker D.XXI fu esportato in sette esemplari in Finlandia, dove venne costruito su licenza in una novantina di esemplari. Anche Spagna e Danimarca, inoltre, acquistarono la licenza di produzione. Particolarmente brillante fu il servizio operativo che l'aereo ebbe nelle file dell'aviazione finnica, dove era stato rimotorizzato con un Pratt & Whitney Twin Wasp (la versione originale era dotata invece di un Bristol Mercury VIII): durante la guerra d'inverno, infatti, i Fokker finlandesi si batterono valorosamente contro i reparti sovietici dando notevole prova delle proprie qualità. Velocità Massima: 460 km/h Armamento: 4 mitragliatrici Dati relativi al Fokker D.XXI olandese e motorizzato con un Brustol Mercury VIII da 760 hp.
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Se nel 1941 avessimo avuto una diversa composizione delle FF.AA.
una discussione ha risposto a vonparrish in Eventi Storici
Si lo credo anche io...se non altro si avrebbe avuto un punto di partenza in campo aeronautico al pari degli altri paesi europei. -
Se nel 1941 avessimo avuto una diversa composizione delle FF.AA.
una discussione ha risposto a vonparrish in Eventi Storici
Personalmente credo che sia difficile dare un giudizio ed un voto complessivo all'Mc 202...Credo che come aereo preso in sè, sia stato un buon apparecchio: forme snelle ed aerodinamicamente curate, una buona maneggevolezza ed un'ottima velocità ne rendevano un valivo aereo. Purtroppo è vero che l'armamento era drammaticamente leggero ed inadatto e "l'avionica" era arretrata rispetto agli standard dell'epoca. Se guardiamo al velivolo, invece, confrontadolo con le possibili alternative all'epoca disponibili in Italia, allora credo si divenga un pò più benevoli: sono dell'idea che il 202 sia stato forse il primo aereo realmente competitivo entrato in servizio in Italia...mi riferisco ad un paragone che potrebbe coinvolgere essenzialmente gli Hurricane e P-40.... Infine va considerato che il successore, il 205, prenderà tantissimo dal 202, tanto che molte cellule vennero convertite nel nuovo apparecchio: questo è indice, a parere mio, della validità del progetto e del buon livello raggiunto dal mezzo. -
A completare il cerchio svedese posto altri due velivoli dell'aviazione del paese nordico, che volarono in quegli anni. Saab 17: Si trattava di un bombardiere in picchiata realizzato nel 1940 sulla base di un progetto sviluppato inizialmente per un ricognitore. L'idea di impiegare il Saab 17 come bombardiere d'assalto fu ipotizzata autonomamente e direttamente dallo staff tecnico della casa svedese: infatti la specifica originale emessa dalle autorità riguardava un velivolo da ricognizione, ruolo nel quale venne effettivamente impiegato, ma la Saab propose di destinare l'aereo anche per l'attacco al suolo. I primi voli dimostrarono la potenzialità dell'apparecchio e i risultati furono giudicati soddisfacenti e validi a giustificarne la costruzione in serie. Il Saab 17 si rivelò un velivolo notevole, considerando il fatto che è stato il primo aeroplano progettato e realizzato autonomamente dalla fabbrica svedese, contraddistinto da soluzioni tecniche al passo con i tempi, per esempio carrello retrattile e tettuccio interamente chiuso, e caratterizzato da una pregevolissima robustezza strutturale. Il Saab 17 venne, inoltre, modificato in vari modi: l'impianto propulsivo, era un velivolo monomotore, variava dal Pratt Whitney R-1830-SC3-G Twin Wasp, al Piaggio P.XIbis RC.40D; anche alcune parti della struttura subirono stradafacendo delle modifiche di vario genere, per esempio il carrello retrattile venne spesso sostituito con pattini e sci oppure con dei galleggianti per il decollo ed atterraggio su specchi d'acqua. Nel complesso si trattò di una buona macchina, esportata anche all'estero (Danimarca, Finlandia, Austria ed Etiopia), che rimase in servizio con l'aeronautica svedese fino al 1948 (in Etiopia volò fino agli anni '60 avanzati) Velocità Massima: 435 km/h Armamento: 2 mitragliatrici da 13.2 mm, 1 mitragliatrice da 7.9 mm e un carico bellico fino a 680 kg Saab J 21 Il Saab J 21 fu un velivolo piuttosto insolito per i tempi, più che altro per le soluzioni poco convenzionali che vennero adottate. La nascita del mezzo risale al 1943, quando furono avviati in Svezia degli sforzi per la costruzione "indigena" di un caccia moderno e competitivo da progettare attorno al Daimler Benz DB 605B, realizzato su licenza. Il risultato fu un velivolo nuovo e innovativo, ispirato forse al Fokker D.XXIII (constatazione personale), che racchiudeva un alto livello tecnologico e tecnico: il carrello triciclo anteriore e il seggiolino eiettabile erano tutto sommato delle novità per un caccia, rispetto al panorama contemporaneo internazionale. L'aereo si segnalava, oltre che per le forme insolite, per delle buone prestazioni accompagnate da un ottimo livello di robustezza e il pesante armamento, che gli consentiva di effettuare bene anche missioni di attacco al suolo e mitragliamento. Il J 21 entrò in servizio nel 1945 e ne furono complessivamente costruite circa 300 unità. Dopo la guerra, il J 21 rimarrà in servizio fino al '48, dall'apparecchio nacque il Saab J 21R: si trattava in pratica dello stesso modello, cui era stato sostituito il motore a pistoni con un motore a getto. Velocità Massima: 645 km/h Armamento: 1 cannoncino da 20 mm e 4 mitragliatrici da 13.2 mm
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Si alla fine della guerra, proprio nelle ultime battute, la Finlandia cambiò fronte in seguito all'occupazione sovietica della regione..un pò come la Romania quando dopo un colpo di stato dichiarò guerra ai tedeschi, sempre verso la fine delle ostilità...In effetti il caso svedese è abbastanza controverso...diciamo che verso la Finlandia ebbe un occhio di riugardo per molto tempo: durante la guerra d'inverno, per esempio, inviò un'intera divisione in aiuto all'esercito finnico per contrastare i russi e, anche se non ho i dati certi, fu il paese che spedì credo il maggior numero di aiuti di vario genere alla Finlandia durante tale scontro. Certo è che la Svezia è sempre stato un paese neutralmente armato fino ai denti...A proposito di Svezia, ecco una serie di aerei... F.F.V.S. J 22. Realizzato tra il 1941 e il 1942, il J 22 si rivelò una buona e moderna macchina, che rimase in servizio fino agli anni '50. Per l'esattezza il progetto del J 22 ebbe inizio il 1 gennaio del 1941 e nel settembre dell'anno successivo venne portato in volo per la prima volta. Si trattava di uno snello monoposto, somigliante per certi versi all'FW 190, dalla costruzione mista in legno e metallo e spinto da un radiale Pratt & Whitney Twin Wasp da 1.065 cv costruito su licenza, lo stesso motore del Myrsky finlandese. La necessità di un moderno caccia fu tale che ne venne commissionata subito una sessantina di esemplari, prima ancora che venisse ultimato il primo prototipo. Le consegne furono effettuate nel 1943: entro la fine del '44, settantacinque esemplari erano già operativi ed avevano ormai completamente sostituito i vari Cr 42, Re 2000 e Gladiator ancora in servizio; la produzione totale fu di circa 200 unità. Le prestazioni del mezzo erano più che buone e nel complesso si trattava di un valido aeroplano: Velocità massima: 576 km/h a 3.500 m di quota Quota massima operativa: 9.150 m Autonomia: 1.250 km Armamento: 4 mitragliatrii alari da 13.2 mm Saab 18 A/B Si trattava di un bombardiere leggero progettato all'inizio degli anni Quaranta, che rimase in servizio fino alla seconda metà degli anni '50. Il prototipo di questo velivolo, che assomigliava molto al Do 217, volò per la prima volta nel giugno del '42: i risultati furono giudicati buoni e si procedette con la produzione di serie, dalla quale le prime consegne furono effettuate nel 1944. La prima versione del mezzo, il Saab 18 A, era spinta da due radiali Pratt & Whitney Twin Wasp costruiti su licenza e ne furono costruiti 60 esemplari. La seconda versione, la B che venne costruita dopo il termine del conflitto, era spinta invece da due Daimler Benz DB 605 costruiti su licenza. L'impiego operativo previsto per il bombardiere era piuttosto vario: era stata prevista anche una versione silurante, concepita verso la fine del 1945, che all'atto pratico venne impiegata per l'attacco al suolo: degno di nota era l'armamento praticolarmente pesante adottato per tale scopo, che si componeva di due cannoni da 20 mm e un cannone da 57 mm di calibro installato in una gondola sotto la fusoliera. Saab 18 A: Velocità massima: 465 km/h alla quota di 6.000 metri - Saab 18 B: 575 km/h Quota massima operativa: 8.000 m Autonomia: 2.200 km Armamento: 3 mitragliatrici e un carico bellico fino a 1.500 kg Equipaggio: 3 persone
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Volevo aggiungere all'elenco il Myrsky: si trattava di un caccia progettato e costruito interamente in Finlandia, la cui progettazione risale al 1941. In quell'anno l'industria aeronautica di stato finnica stava lavorando al progetto per un caccia che non impiegasse troppi materiali strategici e che fosse dalla costruzione abbastanza semplice. Nacque così il Myrsky, il quale volò nel 1942: tuttavia su questo apparecchio si verificarono gravi problemi di messa a punto, tali che ne ritardarono enormemente l'ultimazione. Si arrivò pertanto al 1944 quanno vide la luce il Myrsky II: si trattava in partica dello stesso modello precedente, ma con una serie di soluzioni volte a migliorarne i difetti tecnici. Il Myrsky II era un velivolo di costruzione mista, spinto da una versione svedese del radiale Pratt & Whitney Twin Wasp, a 14 cilindri e capace di una potenza massima di 1.065 cavalli. L'armamento era costituito da 4 mitragliatrici in fusoliera. Le prestazioni non erano esaltanti e ne vennero prodotti solo pochi esemplari, nelle mie fonti si parla di 50 unità in tutto (comprendendo anche i quattro esemplari consegnati del Myrsky): tali apparecchi vennero utilizzati solo al termine della guerra in missioni di secondo piano da parte delle forze aeree finlandesi sia contro i sovietici, sia contro gli ex-alleati tedeschi. Dimensioni Lunghezza: 8.35 m Altezza: 3.00 m Apertura alare: 11 m Prestazioni Velocità massima: 535 km/h Autonomia: 500 km
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Concordo...personalmente credo che, ammesso che sia un affare realmente esistito anche solo sulla carta, si sarebbe rivelato un fiasco totale..
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Progetti militari segreti del III Reich
vonparrish ha risposto a John Plaster nella discussione Eventi Storici
Hanno fatto un gran bel lavoro! Così c'è un esemplare completo in circolazione Comunque anche io ho letto l'articolo del Daily, proprio il giornale su carta: magari facessero degli articoli simili anche in Italia -
Hai ragione scusami, nello scrivere il precedente post mi sono dimenticato di rispondere alla tua domanda che se permetti è assurda... "preferisci 500.000 persone o 3.000.000?"....perdonami ma che domanda è? Non è una questione di scegliere il numero di carri armatini da sacrificare nel risiko per evitare di perdere una regione...Ti chiedo poi come fai a dire che si sarebbe arrivati ad una cifra così esrobitante di vittime in caso di invasione...In ogni caso ti rispondo che non era necessario che morisse ne il primo ne il secondo dato in quanto lo ripeto: per come intendo l'interpretazione di quella vicenda, sarebbe bastato aspettare e procedere a manovre di assedio e presidio navale per piegare definitivamente il Giappone. Se permetti di preconcetti non ne ho nemmeno uno...anzi, se mi è lecito, il fatto che tu sostenga una tesi come se fosse l'unica possibile, facendo passare ogni altra interpretazione come assolutamente errata e totalmente fuori dal mondo, "mi fa pensare che il tuo giudizio sia solo mosso da un preconcetto" verso tutto quello che è contrario al tuo pensiero...Ok, posso arrivare a dire, ma sono estremamente scettico a riguardo, che magari non conoscevano fino in fondo i danni da radiazione: ma non cercare di convicermi che non erano al corrente del fatto che tali elementi fossero estremamente nocivi per l'uomo. Vero, era una guerra, anzi era la Guerra, ma non sono dell'idea che in guerra ogni sistema è lecito: ci sono sempre dei limiti. Non dico che loro siano stati dei cattivi (non erano mica dei nazi fuori di testa ed anzi a loro si deve la liberazione di molti paesi dalle dittature); dico solo che hanno sbagliato ad utilizzare la bomba atomica e che si è trattato di un errore che coinvolse migliaia di civili inermi. Perdonami se lo sottolineo, ma anche se la mia tesi della resa del Giappone entro breve tempo non è sostenuta da fatti concreti, la ritengo comunque sufficientemente verosimile e sensata: voglio vedere come avrebbero fatto a portare avanti una guerra senza più materie prime, energie di alcun tipo, rifornimenti e soldati. Perdonami ma non intendo postare più nulla a riguardo: se non ti senti proprio di rispettare una tesi altrui non vedo perchè continuare a discuterne; anche se non si tratta di un'offesa personale, un conto è ritenere una posizione errata, un altro conto è non rispettarla.
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Anche se in stato di guerra, ci sono certe cose che non possono essere tollerate: SPREGEVOLE è far scomparire due città per far vedere chi è il più forte quando l'avversario è ormai finito all'angolo. Poi Albert, che non credo possa essere considerato ne pazzo e tanto meno imbecille, sapeva benissimo a cosa si andava incontro e credo anche che gli abbia avvertiti bene in merito agli effetti della bomba atomica. I militari giapponesi potevano fare tanti colpi di stato quanti ne volevano ma non avevano più energie di alcun tipo: sarebbe stata questione di poco tempo in ogni caso. Sono sempre più convinto che gli americani abbiano voluto fare i patachini contro chi non poteva più rispondere nulla, oltre che dimostrare al mondo la loro potenza (evitiamo di dire quindi che l'hanno fatto per terminare prima la guerra). In tutta onestà non credo che la frase del tipo: "nei siti delle esplosioni non si vive poi tanto male quindi..." sia molto rispettosa. E' vero: in guerra si tutela i propri uomini non quelli del nemico...ma tu stesso parli di soldati non di civili innocenti.. Comunque è chiaro che la si pensa, giustamente, in maniera differente pertanto non credo sia costruttivo continuare su questo discorso quindi mi fermo qui non scriverò più nulla. Consiglio solo in tema una lettura dal titolo: "Appuntamento ad Hiroshima", che tratta in maniera approfondita l'argomento e raccoglie tante testimonianze dell'evento (mi scuso ma non mi ricordo gli autori). Ah dimenticavo: è un bel mattone come libro, però lo consiglio vivamente.
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un prototipo russo misconosciuto
una discussione ha risposto a vonparrish in Prototipi ed Aerei Sperimentali
Salve! Questo aereo è stato inserito anche in Il-2 Sturmovik 1946! E vola anche bene -
Mi dispiace contraddirti ma nutro seri dubbi sull'ignoranza degli scienziati che lavorarono alla bomba atomica sui possibili effetti delle radiazioni. Usare la bomba atomica come dimostrazione sacrificando migliaia di civili innocenti è un'azione spregevole: in tutta onestà non credo proprio che gli americani fossero quei buoni cristiani che decisero di utilizzare un ordigno atomico nel "nome del risparmio di vite umane". Se volevano risparmiare uomini e lutti a tutti quanti, potevano benissimo presidiare le isole giapponesi: era chiaro che ci sarebbe stato entro breve un collasso alimentare della nazione, oltre che il totale esaurimento di ogni risorsa energetica. Personalmente credo che gli USA abbiano voluto sperimentare sul campo il loro nuovo giocattolo smaniosi di far vedere ai russi che avevano le capacità per mettere in riga anche loro se avessero avuto da rompere. Ps: anche se oggi nei siti delle esplosioni non si vive male, gli effetti delle radiazioni si sono protratti nel tempo per decine d'anni...ma, a parte questo discorse tecnico, non mi sembra sia corretto affermare una cosa del genere: in quell'occasione è morta tanta gente e anche solo per il ricordo storico bisogna portare grande rispetto per chi quell'evento, alla pari di tante altre tragedie, l'ha vissuto; anche se ora non c'è rimasto più nessuno a testimoniarlo.
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Appunto se erano città secondarie perchè massacrarle? Paradossalmente avrei capito di più un attacco ad un'importante centro industriale, ammesso che ne fosse rimasto in piedi ancora uno. Personalmente parlando, sono conscio di trovarmi in assoluta minoranza nella linea di pensiero, credo sia stata solo una dimostrazione di forza: loro sapevano dei danni che avrebbero causato con le radiazioni ma se ne fregarono altamente. Inoltre credo che sulle vicende dei bombradamenti americani in Giappone si dovrebbe discutere di nuovo, perchè utilizzare delle bombe incendiarie sapendo che tutte le case della popolazione civile erano fatte di legno mentre le fabbriche e impianti di produzione no, senza quindi arrecare un danno effettivo all'apparato industriale, sia un crimine e non un'azione di guerra. Per tornare al discorso atomico rimango convinto del fatto che non fosse necessario intraprendere un bombardamento atomico: per quanto il Giappone fosse stato tenace e combattivo non avrebbe comunque potuto resistere ad un assedio e blocco navale e alla fine si sarebbe dovuto arrendere per mancanza di rifornimenti alimentari. Per lo meno io la penso in questo modo, ma rispetto chi sostiene opinioni contrarie.
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Si ho dato un'occhiata a quel sito...lo trovo interessante anche se devo ammettere che si parla di apparecchi di cui non mai sentito parlare..comunque mi domando come mai nonostante abbia volato non siano rimaste delle fotografie dell'evento.. In effetti è un pò estremo come velivolo...come caccia non ce lo vedo proprio...
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Eh infatti...io ho trovato menzionato questo aereo nel seguente forum: http://www.secretprojects.co.uk/forum/inde...c,7300.0.html...
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Se nel 1941 avessimo avuto una diversa composizione delle FF.AA.
una discussione ha risposto a vonparrish in Eventi Storici
Vero, però se sai di non poter mettere il naso fuori dalla porta di casa, non intraprendi una guerra mondiale... -
Buongiorno a tutti e buon agosto :-) vi volevo porre sotto gli occhi la seguente questione: navigando per il web sono venuto a conoscenza di un velivolo giapponese di cui ignoravo totalmente l'esistenza. Sto parlando dello Manshu Ki-65, il quale era stato presentato come concorrente dello Ki.61 Hien per un caccia con motore in linea. Purtroppo non ho trovato immagini e dati quindi vi chiedo se grazie a vostri potenti mezzi si riesca ad accendere la luce su questo apparecchio. Grazie in anticipo a tutti quanti
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Se nel 1941 avessimo avuto una diversa composizione delle FF.AA.
una discussione ha risposto a vonparrish in Eventi Storici
Quotone!!!!! -
Certamente ognuno ha i propri canoni e criteri estetici...per esempio al contrario apprezzo di più lo Stuka Comunque è ovvio che non è certo l'estetica di un velivolo a determinarne la validità...infatti di "scorfani" eccellenti e validissimi ce ne sono stati a volontà!
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Aggiungo solo che era anche inguardabile...
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Si ho letto il post ma rimangono comunque delle perplessità...cioè si parla in ogni caso di un'ala progettata per scopi completamente diversi da quelli di un caccia e data la costruzione non credo che nemmeno una parte di essa sarebbe potuta essere utilizzata per lo IAR 80...al massimo potrebbero essersi ispirati per il disegno dei piani delle semiali, ma non credo che possano aver tirato fuori molto di più...
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Si le ali del velivolo italiano non credo proprio potessero essere utilizzate per un caccia..anche per un problema strutturale in quanto le ali dell'SM 79 erano state costruite per alloggiare le unità motrici. Onestamente sono molto dubbioso della possibilità presa in esame. Ma domanda tecnica che magari può essere una cavolata colossale: ma le ali dell'SM 79 non erano a costruzione mista??? No perchè in ogni caso lo IAR 80 era interamente metallico
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Salve a tutti! Qualcuno conosce il gioco on.line Operation7? Si tratta di uno sparatutto in prima persona veramente molto bello e completo. Ci si può divertire alla grande...L'unico problema è che da me si verificano numerosi crush che mi riportano al desktop e mi impediscono di giocare con regolarità..comunque veramente lo consiglio :-)
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Non credo...anche perchè Hitler a un certo punto chiamerà Franco alle armi ricevendo sempre risposte negative...onestamente non penso che il generale spagnolo fosse talmente folle da voler intraprendere una guerra dopo pochissimo tempo dalla fine delle ostilità civili, con un paese distrutto e industrialmente incapcae di portare avanti un conflitto. Sono dell'idea che il riarmo spagnolo con materiale di origine tedesca sia imputabile più a una ragione di simpatia politica (di certo non avrebbero potuto chiedere armi agli inglesi) ed ad un trattamento di favore viste le affinità ideologiche... E' anche vero che la Spagna manderà a combattere dei reparti di volontari, ma si trattava comunque di sezioni isolate ed equipaggiate direttamente dai tedeschi. Infine credo che paradossalmente l'intervento spagnolo avrebbe accellerato la fine delle ostilità perchè sono convinto che gli alleati non avrebbero di certo perso l'occasione di invadere un paese ancora fragile aprendo un altro fronte e obbligando le forze dell'asse a spezzettarsi ancora di più...
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Dunque lo IAR 80 fu un aereo niente male; considerando soprattutto il fatto che si è trattato dell'unico aereo progettato e costruito in Romania durante la guerra. Si è trattato essenzialmente di un esperimento ben riuscito, che tuttavia non va confuso con una botta di fortuna in quanto l'industria produttrice poteva vantare ai tempi una buona reputazione e provveniva da una tradizione aeronautica di tutto rispetto. Lo IAR 80 prende il primo volo nel 1938 e si presenta fin da subito come un buon aereo dotato di ottime prestazioni e caratterizzato da soluzioni tecniche ed aerodinamiche all'avanguardia. L'apparecchio è un aeroplano che prende spunto dal caccia polacco PZL P-24 costruito su licenza nella Romania stessa, di cui conserva essenzialmente la parte posteriore della fusoliera e il motore, il francese Gnome-Rhome 14K, costruito su licenza dalla IAR. L'armamento inizialmente previsto era di quattro mitragliatrici Browning FN da 7,92mm di calibro installate nelle ali. Dopo un intenso ciclo di collaudi, il velivolo fu giudicato positivamente e si iniziò la produzione industrale: siamo però nel 1941 e di conseguenza si decise di procedere a una rivisitazione di alcuni dettagli dell'apparecchio. Venne così ridisegnata la capottina, scorrevole e più ampia, si potenziò l'armamento, che passava dalle quattro mitragliatrici alari a una combinazione composta da quattro mitragliatrici e due cannoncini da 20mm. Si optò infine per adottare un propulsore più potente, sempre Gnome-Rhome. La produzione venne così basata sull'aereo migliorato e le prime consegne ai reparti vennero effettuate nel 1942. Lo IAR 80 venne sviluppato anche come bombardiere in picchiata, nominata a volte come IAR 81A*, che non ebbe molto seguito. Più fortunata fu la versione IAR 81B destinata alla caccia a lungo raggio, che presentava essenzialmente autonomia migliorata mediante l'installazione di due serbatoi ausiliari sotto le ali. L'ultima variante fu quella più importante: si trattava dello IAR 81C e poteva operare sia come bombardiere in picchiata che come caccia a lunga autonomia; in tutto ne furono costruiti 137 esemplari**. L'impiego operativo del caccia rumeno fu piuttosto intenso e vennero ottenuti buoni risultati: purtroppo il numero limitato di aerei prodotti condizionò l'incisività dei relativi reparti operativi. Nonostante la guerra, del velivolo se ne salvarono svariati esemplari che vennero presto relegati al ruolo di addestramento: solo nel 1952 verranno definitvamente radiati dal servizio. Personalmente sono dell'idea che si sia trattato di un valido aereo che se prodotto in quantità avrebbe conseguito ottimi risultati...se lo compariamo ad altri apparecchi realizzati e prodotti da altre "potenze minori" lo IAR 80 appare fin dalla prima vista decisamente superiore (personalmente mi sarei baciato i gomiti se al posto dei FIAT CR 42 e G 50 avessimo avuto questo apparecchio ): Per esempio se confrontato con il Fokker D-XXI o il finnico Myrsky II (messo in linea nel '44 e dalle buone prestazioni) lo IAR 80 appare nettamente superiore. *Nelle mie fonti si effettua la distinzione di denominazione ma si intende sempre lo stesso aereo: si tratta quindi di una versione non di un apparecchio nuovo **Ho numeri contrastanti riguardo la produzione complessiva: per alcuni non avrebbe superato i 120 esemplari mentre per altri si sarebbe arrivati appunto a quasi 140 velivoli; ne dubbio ho preferito mettere il numero maggiore.