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  1. -{-Legolas-}-

    F/A-18C Hornet

    An F/A-18C Hornet assigned to Strike Fighter Squadron 113 launches from the aircraft carrier USS Carl Vinson, which is under way in the Arabian Sea, April 26, 2011. U.S. Navy photo by Petty Officer 2nd Class James R. Evans

    © &copy www.defense.gov

  2. -{-Legolas-}-

    F-15 Eagle

    An F-15 Eagle fighter flies over the Joint Pacific Alaskan Range Complex during Red Flag-Alaska on Eielson Air Force Base, Alaska, April 29, 2009. Red Flag is a Pacific Air Forces-directed field training exercise for U.S. and coalition forces flown under simulated air-combat conditions. U.S. Air Force photo by Senior Airman Christopher Boitz

    © &copy www.defense.gov

  3. -{-Legolas-}-

    Uno shuttle militare?

    Boeing ha preso la palla al balzo, dell'apertura dei privati per la corsa allo spazio suborbitale, sono privilegiati per via del canale militare sempre aperto col DoD, e con la chiusura del programma Shuttle, si apre una bella finestra per lo X-37 e tutti i possibili impieghi. Alla fine la filosofia dello Shuttle prevarrà come essere quella vincente, col vantaggio che questa nuova piattaforma sarà veramente conveniente come doveva essere sin dal principio.
  4. -{-Legolas-}-

    Sniper Shot

    In passato avevo mostrato il fotogramma di un missile che colpisce un Fulcrum, nell'usltimo istante registrato dalla camera di bordo dell'aereo. Questa volta metto un video, in cui si vede il colpo di un cecchino iracheno andare a segno, tranne che... http://www.youtube.com/watch?v=lutrVxZGGkc&feature=player_detailpage
  5. Combattimenti nella periferia di Sirte. Fonte: AP Television
  6. I computer usati per comandare i Reaper e i Predator nella Creech Air Force Base in Nevada, sono stati infettati due settimane fa con un keylogger di sconoscita provenienza. Benchè le workstation qui usate non siano connesse al mondo esterno con internet, il virus si è diffuso a suo agio nel sistema, tanto che rimuoverlo è diventato un grattacapo dato che si ripresenta dopo ogni pulizia, probabilmente è stato introdotto dai drive usati dal personale di volo per caricare le mappe e i video di missione. L'uso della flotta UAV non è compromesso dal virus, tuttavia trattandosi di un Keylogger, è probabile che le informazioni sull'uso delle workstation sia andato fuori, e sia gia in mano a qualche ente che possa mettere a rischio la sicurezza. fonte: Fonte Danger Room
  7. La vita operativa delle super portaerei dalla classe Nimitz in poi, è prevista per essere di cinquant'anni, ma presto la US Navy potrebbe dimezzare la vita della George Washinghton per risparmiare sui costi di gestione, in vista del taglio di 464miliardi di $ previsti dal Pentagono. Così il rifornimento generale previsto per il 2016, potrebbe venire cancellato e la nave decommissionata entro il 2021. Il risparmio deriverebbe dal taglio dei costi necessari per il rifornimento, per il mantenimento dello stormo imbarcato e da quelli del relativo addestramento e mantenimento del personale di bordo e di volo. Oltre a tagliare sui costi quindi, si incide anche sulle capacità, si tagliano le competenze. Si sollevano sempre delle questioni politiche quando si parla di tagliare una super portaerei in clima pre-elettorale. Defence News CVN-73 su Facebook CVN-73 su Navy.mil
  8. I test sono avanti rispetto alla tabella di marcia prevista per l'anno in corso, nonostante i 15gg di fermo per i problemi al IPP e a causa dell'uragano. FORT WORTH, Texas, September 20th, 2011 -- Lockheed Martin’s [NYSE: LMT] F-35 flight test program moves closer to reaching year-end milestones since the last update issued July 26. Since then, the F-35 Lightning II 5TH Generation multirole fighter conducted 124 test flights, bringing the total number of flights for the year to 642. Overall, the F-35 system development and demonstration (SDD) flight test remains on or ahead of plan for 2011, despite 15 days of testing lost due to fleet stand-down after a ground mishap involving the Integrated Power Package (IPP). Flight testing was also interrupted at Naval Air Station (NAS) Patuxent River, Md., because of an Aug. 23 earthquake and severe weather associated with Hurricane Irene. During this period of down time, the flight test teams at all locations continued working through planned modifications and maintenance. As of Aug. 31, the fleet remained 8 percent ahead of plan in year-to-date (YTD) flights. Several flight test and production key milestones were accomplished since the last report: BF-1 performed a 40 foot hover in calm winds and two vertical landings (VL) for the 150th VL to date on Aug. 31. AF-10 and AF-11 were delivered to Eglin AFB, Fla., Aug. 31. They join AF-8 and AF-9 assigned to the 33d Fighter Wing. Static testing was completed on the F-35C Lightning II carrier variant (CV) ground article CG-1 at Lockheed Martin Fort Worth, Texas, Aug. 29. With this achievement, the F-35 Program has accomplished its static structural testing milestone for 2011. Jet Blast Deflector (JBD) testing was completed by F-35 CV aircraft CF-2 at Joint Base McGuire-Dix-Lakehurst, N.J. from June 25-August 13. CF-2 successfully completed this portion of JBD tests required to ensure the F-35C is compatible aboard an aircraft carrier. AF-7 completed its last flight of currently required conventional take off and landing (CTOL) maturity flights on Aug. 31. Cumulative flight test activity totals for 2011 are provided below: F-35A conventional takeoff and landing (CTOL) jets have flown 314 times. F-35B short takeoff/ vertical landing (STOVL) aircraft have completed 226 flights. F-35C carrier variant (CV) jets have flown 102 times. From the start of flight testing in December 2006 through September 16, 2011, F-35s flew 1,202 times, including the production-model flights and AA-1, the original flight test aircraft. The F-35 Lightning II is a 5TH Generation fighter, combining advanced stealth with fighter speed and agility, fully fused sensor information, network-enabled operations and advanced sustainment. Lockheed Martin is developing the F-35 with its principal industrial partners, Northrop Grumman and BAE Systems. Headquartered in Bethesda, Md., Lockheed Martin is a global security company that employs about 126,000 people worldwide and is principally engaged in the research, design, development, manufacture, integration and sustainment of advanced technology systems, products and services. fonte: LM
  9. La Eltics israeliana lo chiama Black Fox qui il link, e mostra immagini e video esaustivi nel suo sito. Notare la jeep col pannello stealth box montato su un telaio metallico, che nelle diverse immagini viene occultato o mostrato. Sparisce letteralmente. Direi che stiamo assistendo alla nascita di un nuovo asset difensivo.
  10. -{-Legolas-}-

    Adaptiv

    Adaptiv di BAE System permette di nascondere i veicoli con esso equipaggiati, alle lunghezze d'onda dell'infrarosso. Impressionante il video. British company BAE Systems will debut the system, known as ADAPTIV, 10 days from now at the Association of the U.S. Army's annual conference here. It is based on an interlocking set of individual tiles that are attached to the outside of virtually any military vehicle, creating a chain-mail like protective coating. The system will not make a tank, helicopter or ship invisible to the naked eye, so BAE still has a ways to go before ADAPTIV can be on par with the one the Romulans used to sneak up on the Starship Enterprise.... ADAPTIV
  11. Ok, battute a parte volevo solo sottolineare che se il rientro fosse avvenuto sul Nord Italia come anticipato, probabilemente ci sarebbero stati 26 oggetti pericolosi in caduta libera su una zona densamente popolata. Poveri pesci si, ma era una battuta.
  12. Alla BAE System c'è un simulatore di volo del F-35, vai al link Interessante il video all'inizio e verso l'ultimo minuto in cui si vede l'appontaggio su una portaerei. Il filmato è in flash non riesco a estrarlo dal sito.
  13. Molto interessante, 26 pezzi sono sopravissuti al rientro quindi sono finiti in acqua. Poveri pesci.
  14. -{-Legolas-}-

    Marina Cinese

    Il nuovo leader cinese sfida gli USA It may be time to concede that China’s leader-in-waiting, Xi Jinping, is not the moderate that many have assumed. Indeed, evidence from his past suggests that Xi is going to steer China in a more aggressive direction, both domestically and internationally. As his time in office nears, Xi is evincing signs of being a narrow nationalist on foreign policy and of having a penchant for police actions in dealing with domestic frictions. Hence, his rise could signify that the long struggle between Maoists and reformers that characterized China’s “reform era” is now ending. That era’s replacement could be something more like the struggle that characterized the early years of the People’s Republic, when social progressives who believed in Marxist theories of social emancipation struggled against anti-Japanese (and anti-American) nationalists who were more taken with Lenin’s theories of political control. The National Interest
  15. L'altra guerra , quella delle famiglie dei veterani afflitti da "traumatic brain igiury", e "post traumatic stress disorder".
  16. -{-Legolas-}-

    Affascinante ....

    Impressionante. Succede spesso che nel mondo dello spettacolo, vengono immaginate cose che poi decenni dopo ritroviamo nel mondo della scienza e della tecnica.
  17. Nell'immagine del Mig-29 che si schianta tragicamente sulla folla, si vede il pilota eiettatosi col seggiolino, la cui testa è praticamente in mezzo alle gambe a causa dell'accelerazione, anche se le cinture lo tenevano praticamente ancorato al sedile. Comprensibile quindi, che nel Mustang il pilota, vuoi per il malore,vuoi per l'effetto dell'accelerazione, si sparito sotto il livello del tettuccio. Bisognerebbe conoscere il programma dell'airshow e la posizione dei comandi, per capire cosa avrebbe dovuto fare a quel punto dell'esibizione, e perchè il ruotino sia fuori, ma credo sia difficile saperlo, se qualche giornalista non si addentra nella questione.
  18. Dal video, ho l'impressione che il pilota metta il Mustang in volo rovescio, da qui la picchiata rovesciata. Se quell'aletta del trim s'è staccata in quel momento, può darsi che sia stata la causa dell'incidente. Impressionante, non s'è nemmeno incendiato il carburante tanto era veloce.
  19. Bello. E' un ultraleggero vero? Il link funzionante è questo www.blackshapeaircraft.com ho notato che quello sopra non funziona. Bello, molto bello, non ho visto il paracadute balistico però.
  20. Dall'articolo del Giornale La storia s’è ripresa George W. Bush. L’ha portato a Ground Zero per riabilitarlo in mondovisione. Dategli un posto. Applausi per lui, silenzio per Barack Obama. Dieci anni dopo, Bush è quello che per troppo tempo non è stato: il presidente di un Paese ferito a morte che s’è caricato sulle spalle la più grande tragedia terroristica che la storia ricordi. L’hanno massacrato, distrutto, incolpato di ogni cosa, compreso l’11 settembre stesso. Gli hanno detto che era l’immagine dell’America sbagliata, imperialista e aggressiva, quella insomma che aveva esasperato i nemici da costringerli a un attentato così. Gli hanno dato del pazzo guerrafondaio, quando è andato a vendicare i morti del World Trade Center in Afghanistan. Il suo Paese per anni s’è chiesto: giusto o sbagliato? Ha reagito bene o male? Ora, ha deciso. Simbolicamente e definitivamente: dieci anni dopo l’America sta con Bush, con la sua reazione, con la sua rabbia gridata dalle macerie di Ground Zero quattro giorni dopo la strage: «I nemici credono di essere invisibili. Ma si stanno sbagliando. Saranno scoperti: coloro i quali hanno fatto la guerra agli Stati Uniti hanno scelto la loro stessa distruzione». Applausi, adesso. Si sentono, qui a Ground Zero. Due volte: quando sale sul podio e poi alla fine del suo intervento. Applausi, sì. A lui e alla frase di Abramo Lincoln che cita nel suo discorso: «L’America non sarà mai distrutta dall’esterno. Se vacilliamo e perdiamo le nostre libertà sarà perché ci siamo distrutti noi stessi». Il decennale dell’11 settembre è qui. Perché è la risposta a chi pensa di attaccare ancora gli Stati Uniti: la paura di un altro attentato ha alimentato i giorni precedenti all’anniversario, eppure New York non ha smesso di vivere. S’è fermata, ha capito: check point agli angoli delle strade, taxi e auto fermate per controlli. Niente polemiche e niente angosce. Se c’è ancora un nemico che vuole colpire, deve sapere che questa città e questo Paese non si fanno prendere dal panico. Hanno paura, però ci convivono, perché la citazione di Lincoln è già nel patrimonio genetico collettivo: nessuno in America pensa che qualcuno possa abbatterla dall’esterno. Gli Usa, allora, oggi sono il cuore di Bush più della testa di Obama: il presidente non prende applausi, stringe mani, alza gli occhi al cielo. C’è rispetto per lui, ma non trasporto. Semplicemente, George W. nel 2001 c’era. Lui sa. Lui ha cominciato una guerra, Obama l’ha ereditata e la sta conducendo con le stesse tecniche. Barack ha ucciso Bin Laden perché Bush gli ha dato la caccia ovunque. È un orgoglio macabro, ma comprensibile: lo vedi nelle facce dei parenti delle vittime che pronunciano i nomi dei loro familiari scomparsi nell’attacco alle Torri. Nessuno si chiede se la morte di Osama sia stata giusta o sbagliata. È lui che l’ha voluto, pensano. Questa volta sì: è lui che se l’è cercata. E lo sappiano i fedeli di Al Qaida e tutti gli antiamericani del mondo: la guerra continuerà. Ecco perché Bush oggi è il centro del centro. È un simbolo di appartenenza, checché ne possano dire i suoi detrattori europei. Un’appartenenza ostentata, retorica, eppure incredibilmente discreta. L’ex presidente non aveva mai partecipato attivamente alle cerimonie di ricordo dell’11 settembre. È tornato a Ground Zero ieri, s’è messo in secondo piano come protocollo prevede. La selezione l’ha fatta la gente: l’applauso l’ha rimesso in prima fila, dove gli storici non l’avevano mai messo più per pregiudizio che per giudizio. C’è stata una voglia di rimozione del bushismo interessata: ci doveva essere uno sbagliato, per far pensare che ci fosse bisogno di uno giusto. Ha pagato Bush, fino a ieri. L’America l’ha riacciuffato: vieni qui, al tuo posto. Non piacerà tanto al politicamente corretto europeo che ha cercato di far prendere le distanze dal dolore americano: l’Europa e il resto dell’Occidente pensavano così di ritrovare se stessi, almeno. Invece hanno trovato, un anno dietro l’altro, la stessa dinamica, un ciclo fatto di assuefazione al terrore: i nemici aggressivi e noi sempre un po’ impacciati. Le teorie del complotto si sono sviluppate per questo: nel tentativo di dimostrare che i veri cattivi non erano barbuti e fondamentalisti, ma erano quelli che piangevano tremila morti. Gli Stati Uniti hanno avuto compagnia sul campo, in Afghanistan, ma hanno molto ballato da soli nello spirito. Hanno piantato le bandiere nei prati, sulle finestre, sulle magliette, su tutti i grattacieli di Manhattan. Ce ne è una, adesso, a Ground Zero, che domina tutto: il memoriale coi nomi di tutte le vittime, le cascate che sprofondano in quelle che erano le fondamenta delle Twin Towers, gli alberi che circondano tutta l’area che dieci anni fa era un cumulo di macerie e morte. Bush ha parlato guardandola, Obama anche. Il mondo l’ha vista, ricordando che nel 2001 c’era quella frase: «Siamo tutti americani». La storia ha raccontato un’altra verità. Come con Bush, al contrario. La Galleria fotografica
  21. -{-Legolas-}-

    11 settembre

    Di solito, preferiamo scrivere le notizie sul mondo dell'aviazione in questa sezione, ma senza pretendere di svilupparne una discussione, per la peculiarità della sezione stessa che vuole essere un'elenco di fatti e novità sull'argomento. Per la discussione sull'11/09 rimando al nostro Topic Ufficiale.
  22. Il fotografo di guerra James Nachtway era a Ground Zero la mattina dell'undici settembre. A dieci anni di distanza, il Time pubblica le sue foto e gli dedica un'intervista, con una galleria d'immagini straordinarie. L'intervista
  23. Il petrolio nelle riserve artiche scoperto fin'ora, corrisponde a trentacinque anni d'importazioni USA, o cinque anni di consumo globale, questo il risultato del comitato di geologi CARA (Circum Artic Resource Appraisal). Fonte: The Indipendent
  24. Forse intendeva, che per il tedesco disertore non ci sarebbe stato rifugio nei villaggi italiani, in quanto assassino con le mani sporche di sangue, anzichè soldato che fa il suo dovere, avrebbe trovato un parente delle vittime con la rabbia accecata di vendetta pronto a tagliarli la gola.
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