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Raccapricciante solamente direi, IMO.
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E' da capire come cappero sia venuto giù sto Falcon. Pultroppo sul pilota ne ho letta una che lo da per morto nell'impatto, ma non è ufficiale.
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Se vi siete letti il topic "Che sport fate", questo è quello che intendo per essenza del Wing Tzun, full contact allo stato puro, prevaricare sull'avversario anche se è più grosso e più forte... http://vids.myspace.com/index.cfm?fuseacti...eoID=1271280925 No! Questo è ancora più forte... http://vids.myspace.com/index.cfm?fuseacti...deoid=556332984
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Secondo me dall'epoca del primo Corsair, dal Phanter diciamo, fino all'F-8 c'è stato un bel buco si...
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L'altro ieri un F-16 è precipitato 20mi a nord di Baghdad, il pilota è disperso e sono sconosciute le cause della perdita. Una commissione sta indagando sull'accaduto. fonte: http://www.af.mil/news/story.asp?storyID=123033030
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Fu ordinato intendendolo come una specie d'assicurazione, nel caso che il Crusader fosse andato male, proprio perchè la marina aveva avuto una serie di brutte esperienze con gli aerei che hai menzionato tu. A questo link si possono leggere delle testimonianze di chi ha volato col Tiger. Enjoy it!
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Grazie della valutazione, ma ad essere sincero non ho mai partecipato ad una rissa. Emin Boztepe che è il fondatore della EBMAS, una scissione dalla federazione di Wing Tzun, vi si è trovato un paio di volte, e dice di essere fortunato di essere uscito da una situzione con coltello, a mani nude è veramente difficile uscirne indenni. Infatti lui insegna anche l'Escrima, che con un bastone in mano ti fa fare miracoli. Ma a mani nude, ti so dire che il WT, attraverso l'applicazione del Lat Sao, è molto efficace nelle situazioni da strada, perchè c'è chi vi si è trovato in mezzo e me lo ha raccontato, si tratta del mio Sifu (un'altro, non Emin). Il WT è difesa personale per concetto, provocare una rissa o uno scontro è contrario ai suoi ideali, certo che se non puoi fare a meno di evitare una situazione, nel WT trovi tutto quello che ti serve. Cinque sono le distanze che si tengono presenti, dalla più lontana alla più vicina: 1. Combattimento con i piedi 2. Combattimento con le mani 3. Combattimento con i gomiti e le ginocchia 4. Grapling, cioè prese, leve ecc... 5. Combattimento a terra Per la prima, la più distante, prova a guardare questo video, dove si vede bene un'allenamento con uno sparring che fa Kick Boxin (quello con la maglia bianca applica il WT), e pensa che ce ne sono altre quattro per potere difendersi. Poi ci sono alcuni concetti generali: Less is More Le basi sono che meno fai, più sei efficace, non ci sono mosse coreografiche da fare, si arriva subito al sodo. I pugni a catena Applicazione del Lat Sao, i pugni a catena al volto, se non servono a risolvere la situazione, ti mettono in condizioni di vantaggio. Linea Centale Conservare il fronte al bersaglio, per applicare il concetto del cuneo che crea un varco nella difesa o nell'attacco altrui, non esistono difese senza contemporaneamente dare un'attacco, fluidità, energia che si trasforma, cercare il contatto, mentre senti una pressione su un braccio, crei un varco dove passa un pugno, una gomitata, ecc... Poi ci sono le forme, che aiutano a memorizzare le posture, e il Chi Sao, che unisce in un'amalgama senza soluzione di continuità tutto quanto, che spiega bene un'ultimo anedotto molto importante: il WT inizia laddove tutte le altre arti marziali finiscono, un combattimento ravvicinato senza compromessi.
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Dice bene Psyco. Si, c'è un pò di confusione su come si scrive, colpa anche delle diverse scuole che sono nate su di esso, ma tant'è che è la sostanza che conta. Il WT è un'arte marziale creata da due donne NG Mui e Yim Wing Tsun due secoli fa, non si basa sul concetto dell'uso della forza fisica, ma si basa sui concetti di fluidità, restituzione della forza, e sensibilità fisica, tattile. Se ne volete sapere di più vi consiglio questo sito: http://www.ebmas.net/europa/wt-wing-tzun.h...4425fcad61d28a5 http://www.ebmas.net http://www.seiwasser.de/wingtzun.swf
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Visto visto. C'è di meglio da bere prima di salire su un'aereo. Al proposito, avevo letto di due piloti americani che erano stati condannati, ad una pena di qualche mese di carcere, perchè erano stati trovati postumi da una sbronza fatta la notte prima. Avevano ancora tracce di alcool nel sangue, e li hanno fregati. Controllino!!!
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Anche Angelo d'Arrigo voleva introdurre delle winglet sul suo deltaplano, molto simili a quelle della figura Morphing1, la sua fonte d'ispirazione però erano le ali del condor, il che ci riporta a quelle macchine perfette per il volo che sono gli uccelli, sono perfettamente d'accordo con Davide_Volante. http://www.angelodarrigo.com/El_condor_it.php
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Troppo maldestri insomma. Magari però volevano solo debilitarlo e invece quello c'ha rimesso le penne lo stesso. Ha senso?
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E' una bella macchina. Bisogna vederla col l'ottica degli anni '60, leggendo un pò di specifiche tecniche si capisce che era una bella impresa fattibile. Ma non mi sembra sia stato un peccato il taglio, col senno di poi, non era da rimpiangere un intercettore da mach 3.
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Mi spiace ma non so aiutarti molto, non penso di aggiungere molto a quello che già sai passandoti questo link: http://www.globalsecurity.org/military/sys...craft/f-108.htm Ciao.
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Ciao! Per la prima domanda non so aiutarti mi spiace. Per la seconda io sarei per "Ricerca in hovering", che lega più il concetto della manovra al significato della missione, piuttosto che "ricerca a bassa quota" piuttosto generico.
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AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!! E' bellissimo.... sei il migliore!!! :asd: :asd:
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Ho letto che aveva anche scritto un libro, che denunciava i crimini commessi dai servizi segreti in Cecenia per ordine di Putin, è vero?
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Si ho sentito anche io dell'avvelenamento, e devo dire che avendo l'MI5 interrogato la vittima, mi sento di dire che prima o poi se ne riparlerà, magari con qualche notizia "trapelata". Credo ne attribuiscano il gesto al fatto che lui indagasse sull'omicidio della giornalista Politovska se non erro.
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Ma qualcuno ha mai sentito parlare di Wing Tzun?
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In pratica i due mezzi non condividono lo stesso scenario, pur essendo nello stesso campo di battaglia, IMO. Quello che dice Rescue combacia pari pari con quello che fu poi la lezione appresa negli anni della guerra del Vietnam.
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Si, e determinazione prima di tutto, molta determinazione, aggressività... altrimenti telare, e in fretta pure, in qualche maniera la devi scaricare l'adrenalina di quei momenti.
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Come di diceva giustamente del WoW, è il computer che gestisce le superfici aerodinamiche, e gli slat modificano il profilo alare conferendogli più o meno portanza e immagino che orientando gli slat a valori negativi, il punto d'applicazione di questa arretri <"immagino">. Ricordiamo che il Falcon è aerodinamicamente instabile, a significare che è più agile, ma anche che non potrebbe volare senza un PC che corregge costantemente le superfici di controllo.
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I gabbiani con il loro battito d'ali sembrano un volo di aquiloni senza fili. Sfiorano le nuvole, giocano con il vento e sembrano voler toccare i raggi del sole ed ascoltare il silenzio del cielo. Di Romano Battaglia fonte: http://www.ilvolodeigabbiani.it/il_volo_dei_gabbiani.htm ----------------------------------------------------------------------------------------------- Un cielo di gioia (06/11/2003) Emozioni di una signora in età certa “Latina, da India Tango Echo Charlie November, buongiorno”. “India Charlie November, avanti” “E’ un P 92, decollato da Sabaudia, per un volo di circa venti minuti. Autonomia due ore, una persona a bordo, senza piano di volo, riporterà Circeo 2000 piedi, India Charlie November”. “India Charlie November, decollato ai 12, QNH 1016, riporti Circeo “ Indimenticabili. Le mie prime frasi, subito dopo il mio primo decollo da solista. Stavo salendo a 2000 piedi, quel 19 maggio 2001, in spirale sul cielo dell’Aviosuperficie di Sabaudia, affrontando la più bella esperienza della mia vita negli ultimi dieci anni. Io, da sola, immersa nell’aria… Emozioni, pur nella calma dei movimenti che stavo compiendo, mi avvolgevano, dandomi la sensazione di essere in procinto di conquistare il mondo. O, almeno, quella piccola parte di mondo che, in quel momento, il P92 mi permetteva di “dominare”. E sì che dicono che ad una certa età non si è facilmente preda di emozioni, avendo ormai i calli dell’esperienza. Mmm, sicuri? Io ho un’età certa, ma ero altrettanto certa che stavo vivendo un momento che non avrei dimenticato, mai, per il resto dei miei giorni. Ero sola, sola con la mia voglia di volare e con la mia gioia di poterlo fare. Indescrivibile. Stavo realizzando un mio vecchio sogno, messo in soffitta per lungo tempo e riscoperto grazie ad un volo acrobatico compiuto in un giorno per caso. Un giorno di noia, di quei giorni in cui ti chiedi che cosa mai tu stia facendo, di cui valga la pena di rammentare, anzi, di quei giorni da dimenticare. E che, invece, ricorderò come il “giorno dell’emozione”. In giorno in cui ho provato l’immensa gioia di volteggiare in cielo, legata al seggiolino di un Cap 10, che eseguiva figure nell’aria. Oltre alla felicità e alle emozioni, avevo sentito che mi ritornavano le ali per sognare. E, così, quel 19 maggio 2001, portando il mio P92 a 2000 piedi, come il regolamento prevede nel rispetto del Parco del Circeo, puntando verso il promontorio, punto di riporto, come dichiarato al controllo di Latina, dovevo e potevo decidere se andare in linea retta o effettuare qualche virata, per dimostrare a me stessa che potevo, da subito, compiere le manovre che mi erano state insegnate. Una virata a destra, con bank di 20 gradi; un’altra a sinistra; riportare in volo orizzontale; diminuire la velocità portando indietro la manetta, come mi aveva insegnato l’istruttore… Inebriata, è forse l’espressione più adatta. Ero inebriata. Contenevo la gioia a stento. Credo di aver anche cantato. Volavo, ero in grado di pilotare l’aereo. Stavo andando in giro per il cielo. A sinistra le montagne, a destra il mare, lo splendido specchio d’acqua del Circeo, mi dicevano che erano felici di vedermi lassù, mentre il P92 si lasciava docilmente guidare. Ma non potevo restare molto, lassù, per non preoccupare il mio istruttore, che, a terra, mi seguiva con la radio. Dovevo rientrare e dimostrare di essere anche in grado di atterrare. “Latina, India Charlie November, a 2000 lascia il Circeo, riporterà Sabaudia, dove chiuderà in finale”. “India Charlie November, riporti Sabaudia per la chiusura”. Ero sulla via del ritorno, verso la superficie da cui ero partita pochi minuti prima. Mi pareva di essere in volo da ore. Il mio primo volo, il mio viaggio denso di emozioni, si stava concludendo: mi apprestavo ad entrare nel circuito e mi preparavo all’atterraggio. Scendendo lentamente a 1000 piedi, portavo l’aereo verso la pista, pronta ad osservare la direzione della manica a vento. Era lo stesso vento di quando avevo staccato le ruote da terra. Ma, questa volta, era una situazione diversa. Sarei dovuta scendere, da sola, per il mio primo atterraggio. Per aria c’ero…ora dovevo toccare l’erba della pista. La pista era là sotto, la tenevo d’occhio, mentre a 700 piedi affrontavo il sottovento. L’atterraggio doveva avvenire per pista 14. Via la potenza, dovevo diminuire velocità e portare la lancetta in arco bianco, per poter inserire la prima tacca di flaps. Arco bianco ok. Flaps, ok. Velocità di discesa verso la pista, cercando di mantenere l’angolo costante, velocità costante,….stavo ricordando tutto, proprio tutto? Ok, controllavo tutti gli strumenti, mi parevano a posto. Chiusura con Latina, accidenti stavo per dimenticarmene… “Latina, India Charlie November, sulla verticale del campo, chiude e ringrazia”. “India, Charlie Novembre, chiusura ai 27, buona giornata”. Allineata con la direzione della pista, sentivo in cuffia la voce dell’istruttore che, a terra, con la sua radio, mi “sussurrava”: ok, va bene così…ricorda l’altra tacca di flaps…ok bene così, tranquilla…” Già, era ora di mettere l’altra tacca. Fatto. Impossibile non accorgersene. Appena fuori tutti i flaps, l’aereo, con la sua ala alta, tentava di riprendere quota; una sensazione strana, dovevo costringerlo a scendere, ero io che comandavo, perbacco. E così, infatti, obbediente e docile, il P92, scendendo come volevo io, toccava il punto della pista in modo dolce e tranquillo. Ero anche riuscita ad atterrare. Velocità giusta anche per fermarmi quasi subito e liberare la pista, rullando verso il parcheggio. Ce l’avevo fatta. Da quel momento particolare potevo essere considerata pilota, anche se ero ben consapevole di dover ancora macinare molte e molte miglia nel cielo, prima di esserlo sul serio. Lo champagne era pronto nel frigorifero del club. Potevo, come è tradizione in queste occasioni, con i miei colleghi, amici e istruttori brindare al mio primo volo da solista. Mi stavano aspettando, emozionati anche loro. D’altronde, ero l’unica donna del primo corso. Sì, mi sono sentita veramente bene, quel 19 maggio 2001. Maria Clara Musssa fonte: www.cybernaua.it
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Fighter, mi parli un pò di più di questo dispositivo? Da che tipo di ricerca nascerebbe? Chi porta avanti gli studi, ecc...
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Qui su Wiki alla voce "Combat experience" c'è scritto qualcosa; molto poco ma almeno è qualcosa. http://en.wikipedia.org/wiki/AH-1_Cobra Altro lo puoi trovare QUI, dal quale ti estrapolo il contesto con l'AH-1: During one incident in the early 1980s, an American AH-1G Cobra was flying along the East German border when a Hind was ordered to intercept it. The two helicopters played a game of chase along the border, with the U.S. pilot constantly pulling into a sharp climb to force his faster opponent to overshoot him. Eventually the Hind pilot pulled back too hard and his aircraft started to tumble. He pushed his aircraft into a dive in order to recover, with the intention of pulling back sharply before hitting the ground. When he pulled back hard on his stick, the main rotor blades struck the tailboom of the Hind and the helicopter crashed, killing all aboard. This problem—the Hind's tendency to damage itself catastrophically when the rotors hit the tailboom—has long plagued the aircraft.
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Confermo che posssono stare alzati di qualche grado, e normalmente sono abbassati come in tutti gli altri velivoli. Il "miracolo" è da attribuire al sistema computerizzato di stabilità artificiale del Falcon, che sfrutta la progettazione dello slat per regolare a piacere la portanza del profilo alare. Il miracolo non è finito, perchè forse non tutti sanno che diversi componenti dell'F-16 sono interscambiali tra Dx e Sx per economia di logistica, tra queste le ali, per le quali s'intuisce l'utilità dello slat ambivalente, e i piani di coda orizzontali per i quali se ci fate caso, gli scaricatori di elettricità statica si attaccano al di sotto del piano da un lato, mentre dall'alto si attaccano sopra, proprio perchè sono lo stesso elemento... ribaltato.