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madmike

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  1. i due M1 pero' credo si riferissero alle prime versioni (quelle da 61 tons circa) con le ultime da 69 temo ci si debba limitare a uno, considerando che i dati sul max. cargo del C5 vanno poco oltre i 122.000 kg. Probabilmente 1 carro + altro. Di sicuro riesce a portare anche un Merkava, cosi come un Antonov puo' portare entrambi, il concetto e' che, a parte l'emergenza del 73 giustamente ricordata da Intruder, il trasporto di carri per via aerea e' una cosa non dottrinale, ma solamente eseguita in emergenza e per pochi esemplari. I C5 hanno sempre molto altro da fare che portare pochi carri in giro. E che, in effetti, questo requisito NON e' presente in nessun progetto di carri nel mondo. per Leviathan: e' vero che il vano posteriore puo' essere usato per la fanteria o i feriti, piu' spesso viene utilizzato per maggiorare la riserva di munizioni (oltre 90 da 105 per le prime serie, oltre 60 da 120 invece di 40 in quelle successive). qui qualche immagine (quella che vedi all'interno e' una barella, che conferma quanto detto). la foto della porta col 'buco' e' relativa alla versione per sniper....
  2. il C141 non ha la capacità di imbarcare MBT, avendo (nella versione B) una capacità max di carico di 90,880 pounds (41,222kg). L'M60 pesa ben di più, e dubito ci passi anche come ingombro. Confermo invece la capacita' del C5 di caricare 2 M60 alla volta, cosi' come 2 Abrams.
  3. caro Dominus, credo che semplicimente il governo centrale si sia, come si suol dire 'tolto i guantoni': in pratica, caccia all'uomo (terrorista) e caccia a tutti quelli che, anche solo a parole, dicevano che si stavano commettendo dei crimini, come ben scritto nell'articolo qui sotto. Così lo Sri Lanka ha sconfitto i terroristi guerriglieri Pubblicato da Enzo Reale alle 20:22 in Current Affairs Anche sul Foglio online. Venticinque anni di guerra civile e di massacro della libera informazione. Si potrebbe riassumere così l'ultimo quarto di secolo nella storia dello Sri Lanka, isola dilaniata dallo scontro fra governo ed esercito regolare da una parte e guerriglieri social-nazionalisti delle Tigri Tamil dall'altra. Una battaglia senza esclusione di colpi nella quale hanno trovato la morte più di settantamila civili e che sembra oggi avviata alla conclusione con la vittoria delle forze fedeli all’esecutivo centrale. Domenica scorsa i militari hanno conquistato anche l'ultima roccaforte in mano alla guerriglia, il porto nordorientale di Mullaittivu, costringendo ciò che rimane dei separatisti Tamil a darsi alla macchia nella giungla, dove erano nati nel 1976 per mano del loro leader, oggi ricercato, Velupillai Prabakharan. "Abbiamo svolto il 95 per cento del lavoro", ha dichiarato trionfante il Generale Fonseka, "la fine del terrorismo è vicina e vinceremo in maniera definitiva nei prossimi mesi". In effetti le prossime settimane potrebbero essere le ultime per uno dei gruppi più sanguinari nel panorama delle guerriglie internazionali, protagonista di numerose ed eclatanti azioni terroriste nel corso degli anni, di eccellenti assassini politici e di purghe interne in perfetto stile rivoluzionario. Quei 300 kmq. di selva che rappresentano oggi il rifugio e la trappola dei combattenti Tamil sono un pallido ricordo del territorio cinquanta volte più grande che controllavano nel nord-est del paese nel 2006, quando la guerra riprese dopo l'ennesimo cessate-il fuoco- fallito. Un anno prima era stato eletto alla presidenza Mahinda Rajapaksa, un falco. Appena entrato in carica lasciò da parte ogni pruderie dialogante e cominciò una vera e propria caccia al terrorista che rischia di passare alla storia per la sua efficacia, anche se ad un prezzo altissimo. La morte di Lasantha Wicrematunga, ex direttore del quotidiano indipendente Sunday Leader, ucciso da due sicari all'inizio di gennaio proprio per le sue critiche alla “guerra sporca”, dimostra la implacabile logica di un conflitto senza confini in cui chiunque osi mettere in discussione la politica antiterrorista ufficiale è destinato a pagare come traditore. Ma se l'azione del governo deve essere giudicata dai risultati, allora è onesto riconoscere che l'arrivo al potere di Mahinda ha rappresentato una svolta decisiva. L'offensiva governativa ha infatti permesso all'inizio del 2007 la conquista della località di Vakarai, vera e propria fortezza dei ribelli, e nel luglio dello stesso anno lo smantellamento di tutte le basi orientali del movimento. Nel 2008 un’avanzata su quattro distinti fronti ha accerchiato le postazioni residue da cui partivano gli attacchi, fino alla caduta di Kilinochchi il 2 gennaio scorso, considerata la capitale politica da cui le Tigri Tamil riscuotevano le tasse ed amministravano il loro territorio. Dopo aver ripreso il controllo della A-9, arteria fondamentale di collegamento nord-sud, domenica è arrivata infine la conquista di Mullaittivu con la conseguente fuga nella giungla degli ultimi effettivi dell'esercito terrorista. Con loro 230.000 civili costretti ad abbandonare le loro case, secondo i calcoli delle organizzazioni umanitarie, vittime indirette di una sorta di punizione collettiva che è la principale accusa lanciata dai critici al governo: un'offensiva concepita – denunciano - non solo in chiave anti-guerriglia ma anche per “ripulire” una porzione di territorio dall'etnia Tamil. C'è comunque chi sostiene che, nonostante i proclami vittoriosi dell'esercito, la battaglia sia tutt'altro che conclusa. La schiacciante superiorità militare può aver liberato le città ma più complicato sarebbe avere la meglio su un gruppo di combattenti rifugiatisi nel loro ambiente naturale. Poi c'è la grande incognita di dove si sia nascosto il fondatore e leader storico Prabakharan. Alcuni dicono che abbia attraversato lo stretto alla volta dell’India, accolto dalla comunità Tamil presente nel sud: una protezione necessaria per sfuggire alla cattura da parte delle autorità che lo ritengono responsabile dell'assassinio di Rajiv Gandhi nel maggio del 1991. Secondo altri si troverebbe in Thailandia o in Malesia, da dove il suo movimento ha ricevuto negli ultimi anni ingenti finanziamenti. Più probabile è che il lider máximo resti intrappolato nella giungla insieme ad un manipolo di fedelissimi e ad una inseparabile pallottola che gli consentirebbe di morire da eroe anziché da prigioniero. Speculazioni, spesso alimentate da una propaganda governativa sempre più difficile da contrastare, visto l'intensificarsi della guerra parallela che l'esecutivo sta conducendo nei confronti dei media non allineati. Negli ultimi anni decine di giornalisti sono scappati all'estero dopo essere stati oggetto di intimidazioni di vario genere, mentre quelli rimasti hanno pagato un alto tributo di sangue: tredici omicidi e innumerevoli attacchi alle redazioni. Dall'inizio della guerra civile non è stato celebrato un solo processo nei confronti degli autori materiali di questi delitti mentre i mandanti siedono probabilmente nelle stanze del potere. In cambio in carcere ci vanno i cronisti, con l'accusa di terrorismo.
  4. vabbe' va. visto che sull'argomento non se ne esce, ti dedico questa canzone, che immagino ricorderai, e che puoi mettere anche come suoneria del telefonino, cosi' non te lo dimentichi: La verità` mi fa male, lo so... La verità` mi fa male, lo sai Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu (la verità ti fa male, lo so) Lo so che ho sbagliato una volta e non sbaglio più (la verità ti fa male, lo so) Dovresti pensare a me e stare più attento a te C'è già tanta gente che ce la su con me, chi lo sa perché? Ognuno ha il diritto di vivere come può (la verità ti fa male, lo so) Per questo una cosa mi piace e quell'altra no (la verità ti fa male, lo so) Se sono tornata a te, ti basta sapere che ho visto la differenza tra lui e te ed ho scelto te Se ho sbagliato un giorno ora capisco che l'ho pagata cara la verità, io ti chiedo scusa, e sai perché? Sta di casa qui la felicità. Molto, molto più di prima io t'amerò in confronto all'altro sei meglio tu e d'ora in avanti prometto che quel che ho fatto un dì non farò mai più Ognuno ha il diritto di vivere come può (la verità ti fa male, lo so) Per questo una cosa mi piace e quell'altra no (la verità ti fa male, lo so) Se sono tornata a te, ti basta sapere che ho visto la differenza tra lui e te ed ho scelto te Se ho sbagliato un giorno ora capisco che l'ho pagata cara la verità, io ti chiedo scusa, e sai perché? Sta di casa qui la felicità. Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu CATERINA CASELLI, 1966 (comunista anche lei, sicuro).
  5. madmike

    mitra sconosciuto

    puo' darsi che sia un arma totalmente artigianale. Il sito da cui e' tratta la foto non dava altre notizie?
  6. magari stiamo dimostrando che quello che non scrive mai a senso sei solo tu.
  7. Che ti devo dire: nel 1967 la Rizzoli era guidata da Angelo, noto compagno. Per me tu ci sei proprio, non ci fai. Poi se la carta serve per altro, che non per leggere, capisco i TUOI contorcimenti, degli del migliore Andreotti. Anzi, al massimo di un Capezzone qualsiasi. Ah, quando hai tempo, semmai, cosi' abbiamo anche noi accesso alle tue fonti (internet, direi dove sicuramente avrai letto in edizione digitale Max Hastings e John Keegan, visto che la carta la usi per altro) spiegami dove hai preso questa perla, pubblicata da te il 17.1.2009, su cui per 3 volte ti ho chiesto delucidazioni (mai arrivate) visto che nei miei miserabili libri non ve n'e' proprio traccia (ad esempio Santoni, storia della guerra nel pacifico). Cosi' cerchiamo di innalzarci al tuo livello. le isole settentrionali del Giappone erano praticamente sguarnite, Hokkaido fu territorio di caccia libera per le squadre di sabotaggio e ricognizione della Navy e dei Marines a partire dall'inizio del 1944 Grazie
  8. 2) Aspettavo giusto tu per sapere chi era Irving. E, come ho detto a pandur, se non siete in grado di leggere quello che scrivo, lasciate perdere. non lo so se aspettavi me, poi se Liddle Hart si faceva correggere i libri dai comunisti (e tu lo sai di certo, dall'alto della tua sapienza... ma forse te lo ha detto Irving) si, e' meglio lasciare perdere. Forse sarebbe ora che ti rendessi conto che i tuoi interventi hanno spesso l'utilita' di portare i topic verso l'estinzione, perche' litigare piace direi solo a te. In questa discussione NON hai portato una sola notizia utile, che non sia che i titini sono responsabili delle foibe, cosa che credo i forumisti sappiano tutti.
  9. Le mie fonti, oltre a Wiki che ho consultato per comodita' (e come ti ho fatto vedere, parla dettagliatamente di foibe), sono la STORIA DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE ed Rizzoli, edizione italiana del 67 della edizione originale inglese dell'anno prima diretta dal Cap. Sir Basil Liddell Hart. Qualificato, a tuo avviso, per parlare di storia militare? pagine 518 e 519 del quinto volume: ... Weichs (com.te tedesco del settore) si attese attacchi da est (russi) sulle sponde del Danubio in direzione di Belgrado, attacchi destinati ad essere rinforzati dai partigiani di Tito.... ... Dopo il primo del mese, i sovietici attraversarono il confine al di qua del fianco meridionale della 1 div. da montagna tedesca, mentre i partigiani si portarono alle sue spalle 8della 1 div) per interromperne le direttrici di rifornimento... ...nel frattempo, ingenti forze partigiane si erano spinte in Serbia a sud-ovest di Belgrado e a ovest di Nis..... poi, possiamo discutere sulla opportunita' (che pero' e' storica) di riconoscere a Tito la 'rappresentanza' della Jugoslavia, che in effetti si raccolse, nel 1941, attorno a lui. Di fatto combatteva con i vincitori, al loro fianco, e quindi era anche lui un vincitore. Ma qualcosa di più rendeva precaria la situazione italiana, nel 45: ovvero che era stato Mussolini, con l'invasione del 1941, a riaprire la questione del confine orientale. Poi, sulla occupazione di Trieste, sul TLT, sulle responsabilità soprattutto inglesi della situazione, e anche americane (sugli errori del maresciallo Alexander, che incontrò Tito a Bolsena e a Belgrado, senza cavare un ragno dal buco, ed in sostanza dando campo libero ai partigiani della Jugoslavia) disponibilissimo a parlarne. In un altro thread, e possibilmente senza sconfinare nelle solite politicizzazioni. ps: David Irving, francamente, non mi sembra esattamente uno storico non di parte, parlando di crimini comunisti e\o fascismo: David John Cawdell Irving (Hutton, 24 marzo 1938) è uno scrittore britannico, specializzato nella storia militare della seconda guerra mondiale. È l'autore di una trentina di libri, tra cui Apocalisse a Dresda (1963), La guerra di Hitler (1977), La guerra di Churchill (1987). La reputazione di Irving come storico è stata ampiamente screditata dopo lo scoppio di una violenta polemica con la storica statunitense Deborah Lipstadt, cui seguì una causa per diffamazione intentata nel 1996 da Irving stesso contro la Lipstadt e l'editore Penguin Books. Nella successiva sentenza - che rigettò la causa, dando torto a Irving - la corte osservò che Irving stesso era un "attivo negatore dell'Olocausto", antisemita e razzista, nonché "associato con degli estremisti di destra che promuovono il neonazismo"[1][2]. Il giudice affermò anche che Irving aveva "per le sue ragioni ideologiche continuativamente e deliberatamente manipolato e alterato l'evidenza storica"[1]. David Irving fu arrestato in Austria l'11 novembre 2005; il 20 febbraio 2006 fu riconosciuto colpevole da un tribunale per "aver glorificato ed essersi identificato con il partito nazista tedesco", cosa che in Austria è punita, secondo la legge della Verbotsgesetz e in base a tale sentenza fu condannato a tre anni di reclusione. Dopo essere rimasto in carcere per 400 giorni (fino al 21 dicembre 2006), lo scrittore britannico fu scarcerato in seguito alla sentenza della Corte d'Appello.
  10. Mi pare che siamo clamorosamente OT, comunque: - dal link della guerra partigiana in Jugoslavia, si raggiunge in via diretta questo link: http://en.wikipedia.org/wiki/Foibe_massacres il cui titolo mi pare esplicativo; - sul fatto che in qel settore la guerra partigiana (su due lati, ovvio) fu importante, basta prendere, da quell'articolo di Wiki, questi due passi: Historiographers in Yugoslavia defined seven major Axis operations as numbered anti-Partisan offensives: The First anti-Partisan Offensive (First Enemy Offensive), the attack conducted by the Axis in autumn of 1941 against the "Republic of Užice", a liberated territory the Partisans established in western Serbia. In November 1941, German troops attacked and reoccupied this territory, with the majority of Partisan forces escaping towards Bosnia. It was during this offensive that tenuous collaboration between the Partisans and the royalist Chetnik movement broke down and turned into open hostility. The Second anti-Partisan Offensive (Second Enemy Offensive), the coordinated Axis attack conducted in January 1942 against Partisan forces in eastern Bosnia. The Partisan troops once again avoided encirclement and were forced to retreat over Igman mountain near Sarajevo. The Third anti-Partisan Offensive (Third Enemy Offensive), an offensive against Partisan forces in eastern Bosnia, Montenegro, Sandžak and Hercegovina which took place in the spring of 1942. It was known as Operation TRIO by the Germans, and again ended with a timely Partisan escape. This attack is mistakenly identified by some sources as the Battle of Kozara, which took place in the summer of 1942. The Fourth anti-Partisan Offensive (Fourth Enemy Offensive), also known as the Battle of the Neretva or Fall Weiss (Case White), a conflict spanning the area between western Bosnia and northern Herzegovina, and culminating in the Partisan retreat over the Neretva river. It took place from January to April, 1943. The Fifth anti-Partisan Offensive (Fifth Enemy Offensive), also known as the Battle of the Sutjeska or Fall Schwartz (Case Black). The operation immediately followed the Fourth Offensive and included a complete encirclement of Partisan forces in southeastern Bosnia and northern Montenegro in May and June 1943. Sixth anti-Partisan Offensive (Sixth Enemy Offensive), a series of operations undertaken by the Wehrmacht and the Ustaše after the capitulation of Italy in an attempt to secure the Adriatic coast. It took place in the autumn and winter of 1943/1944. The Seventh anti-Partisan Offensive (Seventh Enemy Offensive), the final attack in western Bosnia in the spring of 1944, which included Operation Rösselsprung (Knight's Leap), an unsuccessful attempt to eliminate Josip Broz Tito personally and annihilate the leadership of the Partisan movement. e direi che sette offensive a largo raggio normalmente non si fanno se non si e' seriamente preoccupati della cosa. ed inoltre: On March 20, 1945, the Partisans launched a general offensive in the Mostar-Višegrad-Drina sector. With large swaths of Bosnian, Croatian and Slovenian countryside already under Partisan guerrilla control, the final operations consisted in connecting these territories and capturing major cities and roads. For the general offensive Marshal Josip Broz Tito commanded a Partisan force of about 800,000 men organized into four armies: the 1st Army commanded by Peko Dapčević, 2nd Army commanded by Koča Popović, 3rd Army commanded by Kosta Nađ, and the 4th Army commanded by Petar Drapšin. In addition, the Yugoslav Partisans had eight independent army corps (the 2nd, 3rd, 4th, 5th, 6th, 7th, 9th, and the 10th). ovvero, nel 45, le forze di Tito schieravano 800.000 uomini circa, per le ultime offensive (contro un avversario in sfacelo, ma sempre 800.000 erano). Detto questo, resta il topic iniziale: l'esercito Jugoslavo avrebbe dato filo da torcere, nel caso, ad un eventuale invasore anche nel dopoguerra, proprio sfruttando oltre ad una situazione orografica molto particolare, che anche nella IIGM diede vantaggi tattici e strategici notevoli, anche il particolare carattere dei suoi abitanti. Forse si sarebbero scannati fra loro, ma non possiamo saperlo, ma se ci fosse stata coesione, sarebbe stato un brutto affare per tutti. Poi, nessuno puo' dire che avrebbero resistito all' URSS o agli USA per 5 anni: non era questo lo scopo. E nessuno, ne allora ne oggi, potrebbe farlo. Ma la logica della Armata Jugoslava (come dll'esercito Svizzero, ad esempio...) era quella di rendere il pedaggio troppo costoso per chiunque. Nulla di più.
  11. la RAW, ma era una cosa completamente diversa: The Brunswick RAW (left) was an interesting weapon that showed considerable destructive potential. In form it was a spherical 140mm diameter rocket propelled rifle grenade. The original model had a 3lb (1.36kg) HESH warhead but in later models this was reduced to 1kg. This round could blow a 36cm (14") diameter hole in 20cm (8") of double reinforced concrete. A later development was MuliPurpose Munition or MPM-RAW, a pre-fragmented anti-personnel/anti-material round using tungsten pellets and know as the "Flying Claymore". This had five to ten times the effective range and lethality of a 40x46mm grenade and was fitted with a variable range and height-of-burst fusing for both direct fire and indirect fire to 2000m. Trials indicated 81% casualty hits out to at least a 35m radius. MPM-RAW also retained 90% of the breaching capability of the HESH-RAW. There was also a version with a HEAT warhead with a laser proximity fuse designed to detonate the round at correct standoff distance. The large 40 cubic inch capacity of the warhead could also be used to carry useful loads of fillings such as smoke, CS or incendiary compounds. The launch mechanism was also quite novel. The grenade fitted in a bracket under the rifle's muzzle and some of the gas from firing a ball round was diverted to operate the firing pin that ignited the RAW's rocket motor. The projectile was soft-launched with very little backblast or recoil and spin-stabilized. Thrust was balanced for both lift and propulsion so flight to at least 300m was effectively flat. Within 200m the weapon could be aimed without any need to consider holdover. The grenade accelerated to a velocity of 173m/s and flight time to 200m was 1.9secs. Use of spin stabilization rather than fins eliminated any tendency to "weathercock" in cross-winds. Fired at a high elevation a range of around 2.5km was possible. Whilst the warhead was effective, it was probably the launching mechanism that prevented the concept catching on. Two improvements suggest themselves. Firstly, to give the grenade a launch tube that mounts underneath the fore-end of the rifle. This would be more efficient and better balanced. Since the RAW launches with no backblast it is possible the launcher could also be shoulder fired on its own. The second is to take the warhead, mate it to a larger rocket motor and fire it from a low signature recoilless launch tube to create a lightweight but potent LAW system.
  12. No, la SIMON e' una granata del tutto particolare, che serve solo a sfondare le porte. Oggetto peraltro di un bel servizio su Discovery Channel solo pochi giorni fa. Trovi la descrizione anche qui: http://en.wikipedia.org/wiki/SIMON_breach_grenade
  13. madmike

    Guerra dei Sei Giorni

    Forse su quel libro (che ho assieme a tutta la serie) parla della guerra del Kippur, non dei Sei Giorni. Anche perche' il riferimento ai missili C.C puo' essere solo riferito alla guerra del 73, dove furono fondamentali per la strategia Egiziana (ed ebbero implicazioni mondiali, anche sulla strategia NATO). Comunque, Israele perse molte centinaia di carri (ca. 300 solo nell'attacco egiziano alla Bar.Lev), con un numero indicativo di 6-700 per tutta la guerra, in gran parte distrutti dai missili c.c e dalle tattiche innovative (per l'epoca) degli Egiziani. Chiaro che, non appena si usci' dalla tattica prevista (teste di ponte pesantemente coperte da SAM), come ad esempio il 14 ottobre, con l'attacco della 2 e 3 Armata Egiziana che abbandonarono la copertura aerea e le posizioni protette, immediatamente le forze Israeliane ebbero la meglio, con perdite DEL GIORNO dell'Egitto di 150-250 carri.
  14. Altre forze armate ridicole, forti sulla carta mentre alla prova del fuoco non hanno saputo tener testa manco alle milizie slovene armate con i fucili da caccia. beh non esageriamo:; quella fu una scelta, tant'e' che i 2000 uomini circa inviati da Governo (peraltro, tutti di leva o quasi) rimasero una ventina di giorni prima di ritirarsi, perche' il governo Sloveno aveva tagliato 'le utenze' alle caserme (e, aggiungo, se le erano fatte tagliare...), tant'e' che si vociferava anche della possibilita', per il rientro nella Jugoslavia, di passare da Trieste, cosa che provoco' manifestazioni e proteste nella città. Allora il governo Jugoslavo pensava che fosse un fenomeno momentaneo di scissione (peraltro, previsto dalla Costituzione Jugoslava) che sarebbe poi rientrato, sbagliando ovviamente in modo clamoroso le scelte. La pasta dei combattenti si vide poi nel conflitto serbo-croato (e parlo di entrambe le parti) negli anni successivi. Ed anche, aggiungo, nell'intervento NATO: che non fossero di carta, lo si verifico' anche con i bombardamenti di Allied Force: e' vero che l'aeronautica ne usci' distrutta, ma la difesa CA rimase attiva fino all'ultimo giorno, cosi' come le forze terrestri (cito solo pe esempio che i carri colpiti dagli attacchi aerei, che pareva fossero 200, alla fine della guerra si rivelarono 12, tuti gli altri erano nascosti e mimetizzati e quindi salvi). Sicuramente era una forza armata che, nel contesto previsto, ovvero la difesa del proprio territorio, avrebbe dato filo da torcere a chiunque, proprio sfruttando, oltre ad una spietatezza tipica degli abitanti (mio nonno fu fatto prigionieri nella IGM, ed il campo era tenuto da Serbi, che lui ricordava ancora, fino alla morte, come gente terribile), una tattica di guerriglia espressamente prevista dalla dottrina militare, e la possibilita', cosa che fu fatta anche con la NATO, di nascondere mezzi e uomini in strutture rinforzate o sotterranee tali da proteggere centri di comando e unita' militari. Quanto al loro esercito io sapevo che: -avevano un esagerazioni di armi biologiche e chimiche, ma non nucleari - avevano qualche arma occidentale, se è vero quali? i mezzi occidentali, soprattutto carri e cacciacarri, erano mezzi della IIGM tenuti in riserva (e riusati nella guerra civile degli anni 90...). Tutto l'equipaggiamento moderno era russo o autarchico. Una buona descrizione delle FFAA dell'epoca, e dei mezzi a disposizione, lo puoi trovare QUI: http://www.vojska.net/eng/armed-forces/yugoslavia/equipment/
  15. Il battaglione GOLAMETTO fornisce la logistica da combattimento, quella che nei Marines è nota come “combat service support”, e nell’Esercito Italiano come “logistica di aderenza”. L’azione del GOLAMETTO inizia ancora prima della proiezione della componente operativa, quando, in base alle caratteristiche della missione, si stima il supporto che è necessario predisporre per permettere alla componente operativa di sviluppare la propria azione in teatro. Questo supporto mezzi, armi, munizionamento, pezzi di ricambio, carburante, razio ni tende, etc. viene poi richiesto al battaglione CORTELLAZZO del reggimento CARLOTTO che lo ha in carico contabile e, infine, stivato sulla nave LPD. Giunti in teatro, dopo lo sbarco è sempre il GOLAMETTO a gestire il flusso logistico dei rifornimenti, garantendo nel contempo le manutenzioni dei mezzi e l’eventuale evacuazione di mezzi e di personale. La richiesta di supporto logistico viene inoltrata dagli operativi del GRADO; il GOLAMETTO, dopo averla vagliata e inserita in una schedula redatta in base alle priorità, provvederà poi a soddisfarla. Dovendo assistere anche i Fucilieri di Marina che stanno combattendo in prima linea, tutto il personale del GOLAMETTO è, avendo superato il corso, in possesso del Brevetto ANF, ovvero sa perfettamente come muoversi in teatro operativo. Infatti tutto il personale del GOLAMETTO del Reggimento SAN MARCO è abilitato anfibio, per cui partecipa alle operazioni allo stesso livello di quello del Battaglione GRADO. La differenza rispetto ai normali reparti logistici dell’Esercito è che, anche se nel GOLAMETTO sono compresi cuochi, elettricisti, meccanici, ecc., questi, per il solo fatto di aver frequentato la prima fase del corso insieme a coloro che faranno i Fucilieri di Marina, sono in grado di operare in combattimento (sanno scendere dal barbettone, sanno sparare, sanno servirsi dell’elicottero, ecc....). Una nota di colore: nel gergo del SAN MARCO il personale brevettato ANF è detto “bascato”: un retaggio del passato quando solo il Fuciliere di Marina brevettato ANF poteva indossare il basco! Oggi il personale brevettato ANF ha il fregio del basco su sfondo rosso, mentre tutti gli altri, anche il personale della Marina Militare che per motivi diversi indossa la mimetica e il basco del SAN MARCO (SDI, operazioni fuori aerea, etc.), ha il fregio su sfondo nero. Il battaglione GOLAMETTO, infine, garantisce la logistica di aderenza anche per le attività del Comando della Forza da Sbarco e per quelle addestrative e formative del battaglione CAORLE del reggimento CARLOTTO. tratto da QUI: http://www.btgsanmarco.it/sanmarcooggi/sanmarcooggi.htm
  16. madmike

    La Marina Australiana

    Rick, non e' cosi', ogni sommergibile ha il SUO equipaggio, più qualche rimpiazzo. Andiamo a raddoppiare la forza, e loro hanno gia difficolta' con quella attuale.
  17. madmike

    La Marina Australiana

    Dai Picpus, ti reputo troppo intelligente per un paragone Israele-Australia, anzi, Israele-Resto del Mondo. Per la popolazione, mi e' rimasta nella tastiera questa cosa (che spiega i miei 15.mil contro i 21 e rotti effettivi): io mi riferivo alla popolazione 'abile' al servizio: Age structure 0-14 years: 19.6% 15-64 years: 67.5% 65 years and over: 13% Median age Total: 36.6 years[6] Male: 36 years Female: 37.7 years (2006 est.) e con questi dati, piu o meno sono quelli. Il problema, come noto, e' che anche in un paese di forte vocazione e tradizione come l'Australia, FFAA di quella posta significano una percentuale altissima della popolazione di fascia ALTA (sui sommergibili, al comando degli F35, a fare i radaristi su un AEGIS, devi mettere dei laureati e anche con buone votazioni, non gente con la licenza elementare) il che ovviamente e' un compito improbo.
  18. Smettiamola con questa pagliacciata, qui bisogna rivedere gli accordi, loro sono in Italia, campano con l'Italia, fanno quello che facciamo noi. Poi se non gli va bene trasferiscono il Titano alle Cayman, rocche comprese.
  19. non si tratta di dubitare e insinuare: i sindaci stessi hanno sollevato questo casino, e in buona parte erano del PDL. E infatti, se e' stato posto, successivamente, un emendamento che dice ciò, vuol dire che il testo originario non lo prevedeva Poi vediamo che salta fuori alla fine....
  20. madmike

    La Marina Australiana

    Ho sentito nel weekend scorso un vecchio collega, oggi a Perth alla Hmas Stirling, e nel confermarmi che i Collins stanno migliorando (ma a suo dire hanno comunque dei problemi) quando gli ho parlato del White Paper si e' messo a ridere aggiungendo 'political only...'. Pare che loro stessi (i militari intendo) siano sobbalzati leggendolo, perchè si rendono conto che e' assolutamente insostenibile, nei numeri indicati. Molti pare dimentichino (a livello governativo) che l'Australia e' molto grande, ma ha 15.000.000 di abitanti. Una forza di questo genere e', per un paese occidentale di quelle dimensioni, semplicemente insostenibile. Ad esempio, lui stesso alla Stirling mi raccontava che fanno fatica ad avere gli equipaggi completi per i sommergibili OPERATIVI (normalmente 4) e a volte devono fare dei travasi di personale da un sommergibile all'altro. Pensare a 12 e' pura fantascienza. Come poi postato da Intruder, pare che il solo motivo di discussione della opposizione politica sia “how do they propose to pay for this?” e questo spiega gia molto. oh, fra l'altro, nel book, si nota anche questa: 9.16 As a matter of urgency, the Government will acquire a leet of at least 24 new naval combat helicopters to provide eight or more aircraft concurrently embarked on ships at sea. These new aircraft will possess advanced ASW capabilities, including sonar systems able to be lowered into the sea and air-launched torpedoes, as well as an ability to ire air-to-surface missiles. 24 NUOVI ELICOTTERI NAVALI con asw avanzato, sonar ecc? MAH. A me pare davvero il libro dei sogni.
  21. No, nel senso che il grosso del pagamento viene fatto nella RSM.. Considerate che un bagno un paio di anni fa quotava ben oltre il milione di euro, ma nella stipula viene in pratica indicato solo il valore delle attrezzature (sdrai, ecc), sui 200.000 euro. Questo perche' "l'attivita'" non e' cedibile: sono tutti cessionari dello Stato. Quindi il resto viene regolato, normalmente, Titano su Titano. Ma poi parliamo del segreto di Pulcinella: S.Marino campa da anni col commercio con L'Italia, fino a qualche anno fa gli alcolici, le sigarette ecc ecc, adesso si sono solo più raffinati. Nulla, ripeto, che non si sappia da tempo.
  22. Vista, interessante come sempre, ma devo dire che ha mostrato cose che, per chi come me e' nel sistema bancario da qualche anno, sono arcinote. Basta che parliate con un bagnino di Rimini perche' vi spieghi esattamente come fuinziona, ad esempio, la compravendita dei bagni riminesi-riccionesi, tutte con stipula notarile in Italia e pagamento.... beh, diciamo 'in collina'.
  23. Da Bologna a Rimini ci si puo' andare per la via Emiia: con il tuo concetto, Argonauta, l'autostrada deve essere gratis. Tanto pago le tasse per la SS9....
  24. madmike

    Caso Battisti

    Mah, credo che le parole del Presidente siano ineccepibili. Questa storia di Battisti e' veramente orribile, e lui e' veramente una delle persone più squallide che si siano mai viste.
  25. E'0 quello che temo si vorrebbe fare. Per me e' una follia.
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