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Jul 16th 2009 | L’AQUILA From The Economist print edition Italy’s prime minister once again proves to be a great survivor EPA Berlusconi, on top of the worldDEPENDING on your view of his final destination, Silvio Berlusconi has either a guardian angel or the luck of the devil. Before the G8 summit in L’Aquila, aides portrayed a man staring into the abyss. Rumours were rife of a new compromising batch of photographs showing Italy’s prime minister cavorting with “escorts”. L’Aquila was being hit by aftershocks from the April earthquake that led Mr Berlusconi to move the summit there. Given another tremor of over four points, it would have been cancelled or moved again. There was such a tremor—but two days after the summit. The spicy photographs, if they exist, remain unpublished. The outcome of the summit reportedly left Mr Berlusconi euphoric. It also left a question that has nagged many foreign observers ever since his third election win last year: why do so many Italians want as their leader a man whom L’Express, a French magazine, recently called “the buffoon of Europe”? His stranglehold on Italy’s media does not give the whole answer (though it supplies part: television news has paid scant attention to an inquiry by prosecutors into the alleged procurement of women for Mr Berlusconi’s parties). Voters may have had other motives. Many were appalled by the disunity of the previous, centre-left government. Plenty liked the right’s law-and-order platform. Some were wooed by his mastery of political communication. And even his failings—his vanity, outrageous quips and alleged promiscuity—often elicit more empathy than censure from ordinary Italians. But there is a further explanation, rarely mentioned, which recent events have brought to the fore: that many voters, including some critics of Mr Berlusconi, see him as soft on tax evasion and so vote for him out of self-interest. Supporters of this theory often point to the unreliability of Italian exit polls, which produce results skewed leftward. Some people who vote for Mr Berlusconi’s party lie to pollsters because they feel ashamed. Tax fraud was one of the charges against Mr Berlusconi in a trial that was suspended last year when his government passed a law to give him immunity. But though clamping down on tax dodgers was not a priority of his 2001-06 government, it is a stated aim of this one (the treasury needs revenue to stop the budget deficit exploding). Not surprisingly, criticism was voiced this week when details trickled out of a “fiscal shield” for repatriating funds salted away by Italians in tax havens. Reports suggest that it could bring in over €3 billion ($4.2 billion). But it will be the third tax amnesty by a Berlusconi government in eight years; and beneficiaries will pay tax up to a maximum of only 5% on their newly declared assets. The Berlusconi government had already quietly made a string of changes that critics say will make tax evasion harder to detect among the self-employed, professionals and small-business owners. A study published on La Voce, a website, by two academic economists, Silvia Giannini and Maria Cecilia Guerra, argues that they amount to a “non-belligerence pact”. They point to a halt in collection by investigators of some forms of digitally stored information; the suppression of an obligation on small businesses to supply lists of clients and suppliers; and the abolition of restrictions on the use of cash. Putative evaders have also been given the chance to pay a fine equivalent to only 12.5% of unpaid tax in return for immediate co-operation. That may speed collection, but it also raises the risk-reward ratio of evasion. The Bank of Italy said this week that state revenues fell by more than 3% in the first five months of 2009. It is too early to say if this is due to slacker compliance, but Professor Giannini says that in late 2008 there was a suspicious mismatch between a fall in VAT receipts and a smaller drop in consumption. In another paper, she and her co-author note that among those who may not have paid their share are the escorts reportedly given €1,000-2,000 for visits to Mr Berlusconi’s Rome residence. If they were VAT-registered, the paper notes, “they should have issued a proper invoice and charged the customer VAT at 20%”. Morale. E' un attacco, durissimo, a B e agli italiani che lo votano, che sono visti come 'evasori fiscali' o gente che lo fa perche' ne ha un tornaconto, o perche' hanno 'empatia' col suo modo di rapportarsi. Tutte, nessuna esclusa, accezioni negative nell'ottica anglosassone.
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Sei così sicuro? Chi non ha le assicurazioni è un conto ma la maggior parte degli americani, che hanno l'assistenza sanitaria, vengono curati e, soprattutto, trattati molto meglio di qualsiasi paziente Italiano. no, non e' cosi- e ho vissuto qualche anno a Washington per poterlo tranquillamente testimoniare. Sul 'trattati molto meglio' credo che anche qui si debba distinguere: io a Bologna ho avuto la sfortuna di avere avuto molti parenti, fra cui mio padre, ricoverati molte volte. E non ho mai, dico mai, avuto motivo di lamentarmi. Poi, l'idiota ci sarà anche in camice, come ovunque. Certo, e il guadagno è cosa buona e giusta e non è questa cosa immorale che anni di morale cattolica, keynesiana e socialista ci hanno voluto far passare. Molto meglio del pubblico dove la principale motivazione è il peso politico, la raccomandazione e il potere/guadagno personale. ma che e' sto pistolotto neocon? certo che il guadagno e' alla base del lavoro dell'imprenditore, ma e' quello, e su questo non ci piove, che impedisce, a parità di risorse, di offrire lo stesso servizio. Altrimenti, appunto, l'imprenditore non farebbe bene il suo mestiere. Io devo ancora capire perchè, e soprattutto perchè ma migliore sanità in Italia c'è dove è possibile la maggior scelta tra SSN e privati. no, e' dove c'e' un controllo maggiore e dove ci sono professionalità migliori. Per la Lombardia il discorso vale, anche se a costi altissimi, per il Trentino no. Per la Sicilia, nemmeno (ma al contrario). Quando non devi rendere conto a niente salvo alla tua appartenenza politica tutto è conseguente, guardate un pò come vi trattano quando vi trovate a dover aver bisogno di un contatto con medici e affini... Dico, ma capisco i responsabili AUSL, ma cosa state cercando di raccontarmi, che TUTTI i medici e gli infermieri sono li in quanto politicizzati?? ma che roba e'? ps: il fatto stesso che PICPUS abbia citato come estremamente positiva la sua esperienza in un ospedale pubblico francese dimostra che il pubblico FUNZIONA. Si tratta di farlo funzionare. Poi lo scandalo avviene sia nel pubblico ch nel privato, gli uomini sono fallaci per natura. Qui si parla di sistema. E riguardo alla sanità americana: ma se tutto funziona cosi' bene, come mai gli ultimi presidenti democratici (e qui la fa la politica in senso stretto) hanno tutti spinto parecchio, pur con risultati discutibili, anche vista la resistenza delle lobby farmaceutiche, sulla rifora della sanità pubblic, che a detta di tutti offre pochi e scarsi servizi?
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Beh, parlare di 'meglio la privata o meglio la pubblica' (di sanità), non ha un gran senso. Gli esempi sono sotto gli occhi: - gli USA che sono orientati alla sanità privata hanno delle nicchie di assoluta eccellenza, ma mediamente l'americano e' curato malissimo; - l'Europa (tutta) che ha optato, tranne la GB che infatti ha gli stessi problemi degli USA, per la sanità publica, ha mediamente un livello sanitario molto alto. Poi, se vogliamo vedere differenze anche in Italia fra sanità pubblica e sanità pubblica, basta vedere Bologna e Napoli, o Reggio Calabria: al Sant'Orsola di Bologna (per non dire agli Istituti Ortopedici Rizzoli) ci sono centinaia di ricoverati del Sud, non conosco un singolo bolognese o modenese o trentino che sia mai andato a curarsi al sud. Un motivo ci sarà. E comunque a Bologna, ma anche a Milano, Modena, Genova, Roma, ecc ecc , gli ospedali pubblici sono di assoluta eccellenza internazionale. Poi, un ultima considerazione: la principale motivazione dell'imprenditore sanitario, come di quello previdenziale (e anche sulle pensioni integrative potremmo aprire una bella discussione...), e' il GUADAGNO, cosi' come quello della assicurazione. Quindi, sarà sempre portato a dare un servizio 'minimo indispensabile' per potere, appunto, tenere aperta la bottega. Lo stato non ha questo problema: poi, razionalizziamolo e depuriamolo il più possibile dalle tossine politiche. Ma che la sanità sia il classico terreno, dove lo Stato a parita' di risorse e di prestazioni fa meglio del privato, non ci piove. Come il trasporto pubblico, come la previdenza, come le scuole, ecc ecc.
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ma siete impazziti, prendete un delinquente e ne fate un caso politico perchè e' di questa o quella sponda?? ma che schifo.
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Il sito EI dice ancora il contrario.
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por*a miseria paperinik, che razza di modo di dire le cose... per fortuna che ho buona memoria. Allora, andiamo sul sito del ministero degli Esteri, e troviamo queste note: http://www.esteri.it/MAE/IT/Politica_Ester...IniziativaHIPC/ Nel 2000, al varo della legge 209, l’Italia si è impegnata a cancellare 4,78 miliardi di Euro circa di debiti ai Paesi HIPC, il 67% circa dei quali derivanti da crediti commerciali (SACE) ed il 33% da crediti di aiuto (di competenza del Ministero degli Affari Esteri - Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo). L'Italia inizia peraltro ad applicare la cancellazione del 100% del debito sin dal primo accordo interinale di "interim debt relief" per poi annullare l'intero debito estero rimanente al "completion point". In tal modo il Paese HIPC interrompe i pagamenti del servizio del proprio debito estero nei confronti del nostro Paese sin dal "decision point". La modalità seguita dall’Italia lega il processo di cancellazione debitoria ad un insieme di condizionalità internazionali ("Iniziativa HIPC rafforzata") e bilaterali (Legge 209/00). L’impegno dell’Italia nel quadro ed oltre l’“Iniziativa HIPC rafforzata” si può riassumere quindi come segue: a) cancellazione al "decision point" del 100% - e non del 90% - dei pagamenti del servizio del debito in crediti commerciali e di aiuto – non solo "pre", ma anche "post-cut-off-date" - dovuti nel periodo interinario sino al raggiungimento del "completion point" ; b) cancellazione al "completion point" del 100% - e non del 90% - dei crediti commerciali e di aiuto, non solo "pre-cut-off-date", ma anche "post-cut-off-date". La data limite entro cui vengono calcolati i crediti commerciali e di aiuto "post-cut-off date" da cancellare è quella simbolica del Vertice G8 di Colonia (20 giugno 1999). STATO DI ATTUAZIONE DELL”INIZIATIVA HIPC RAFFORZATA DA PARTE ITALIANA Al 31.12.2008 l’Italia ha firmato al Club di Parigi 42 Intese multilaterali nell’ambito dell'“Iniziativa HIPC rafforzata”: 25 di “Interim debt relief” con Benin, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Etiopia, Ghana, Guinea Conakry (2), Guinea Bissau, Haiti, Honduras, Liberia, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Nicaragua, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo (2), Repubblica Democratica del Congo, Senegal, Sierra Leone, Tanzania e Zambia e 17 di cancellazione finale del debito eleggibile con Benin, Bolivia, Burkina Faso, Camerun, Etiopia, Ghana, Honduras, Madagascar, Mali, Mauritania, Mozambico, Nicaragua, Senegal, Sierra Leone, Uganda, Tanzania e Zambia, (avendo tali Paesi raggiunto anche il “completion point”). Sono state inoltre firmate 9 Intese multilaterali di trattamento pre-HIPC con Burundi, Repubblica Centrafricana, Costa d’Avorio, Etiopia, Ghana, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Sierra Leone e Togo, ai quali è stato concesso un alleggerimento del debito in vista del raggiungimento del “decision point”. Trattasi generalmente di una prima cancellazione debitoria parziale, variante fra il 67% e l'80%, in dipendenza dalle esigenze finanziarie del Paese, così come segnalate dalle IFI. Le Intese del Club sono seguite dagli Accordi bilaterali applicativi, che tengono conto di quanto previsto dalla Legge n. 209 del 25 luglio 2000 e dal suo Regolamento attuativo (entrato in vigore il 20 giugno 2001). Nel periodo ottobre 2001 – dicembre 2008 sono stati firmati 48 Accordi bilaterali con Paesi HIPC, di cui 47 di cancellazione debitoria e 1 di riscadenzamento concessionale (con il Ghana): a) 23 Accordi bilaterali di “interim debt relief” (con Benin, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Etiopia, Ghana, Guinea (2), Guinea Bissau, Haiti, Honduras, Madagascar, Malawi – al quale è stato cancellato l’intero debito “de minimis”- Mali, Mauritania, Nicaragua, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Senegal, Sierra Leone, Tanzania e Zambia); b) 8 Accordi bilaterali pre-HIPC (con Burundi - al quale è stato cancellato l’intero debito “de minimis”- Costa d’Avorio, Etiopia, Ghana, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo e Sierra Leone); c) 17 Accordi bilaterali di cancellazione finale -100% dei crediti commerciali e di aiuto “pre” e “post-cod”- (con Benin, Bolivia, Burkina Faso, Camerun, Etiopia, Ghana, Honduras, Madagascar, Mali, Mauritania, Mozambico, Nicaragua, Senegal, Sierra Leone, Tanzania, Uganda e Zambia). A partire da ottobre 2001 l’Italia ha cancellato bilateralmente 3,18 miliardi di EURO di debito dei Paesi HIPC. e quarda un po chi c'era al governo quando e' passata quella legge? XIII Legislatura (9 maggio 1996 - 9 marzo 2001) elezioni politiche il 21 aprile 1996 Governo Amato II Governo D'Alema II Governo D'Alema Governo Prodi Allora, che tu cerchi di fare passare surrettiziamente come una 'vittoria' di B., e dei governi successivi, o addirittura del G8, quella che e' una legge dello stato Italiano promulgata da altri, e' una scorrettezza esemplare, non meno discutibile di quanto dicono i DiPietro e compagnia cantante su B. Qui bisogna che TUTTI ci mettiamo in testa che, come sovente ripetuto dai forumisti, bisognerebbe pensare al bene dell'ITALIA, e non a quello di questo o quello schieramento o, addirittura, uomo politico. Ma si vede che e' troppo difficile. Continuiamo cosi', poi lamentiamoci magari del fatto che non si riesce ad avere una linea collaborativa comune fra gli schieramenti, anche per cose importanti. Ma se manco i cittadini lo fanno, possiamo pretendere che lo facciano quei buontemponi dei ns governanti?
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ma mantiene i DARDO che ha attualmente? che confusione....
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CVN "Charles de Gaulle" - discussione ufficiale
madmike ha risposto a typhoon nella discussione Marina Militare
no, caro Picpus, e' che come tutti i 'marinai' siamo sensibili alla sfiga, e quella nave pare ne abbia da vendere, ahilei! -
Aspide/Spada 2000: cieli sicuri al 97%!
madmike ha risposto a Unholy nella discussione Armi superficie-aria
a difesa degli aeroporti su cui sono basati reparti operativi, ed in più a disposizione, per eventuali rischieramenti, al 57° e 59° gruppo di difesa aerea, che sono in posizione quadro. -
ma addirittura!!!! Ho 19 anni, ed è la prima volta da quando ho memorie che ho la sensazione che l’Italia conti veramente qualcosa a livello internazionale. Bravo Silvio! eh, magari quando ne avra' qualcuno di piu, potra essere piu obbiettivo, visto che ha conosciuto solo i governi di Silvio, da quando e' nell'eta' della ragione...
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Stella fra le righe ha voluto dire che, in tema di diplomazia internazionale, non è un atteggiamento normale quello nei confronti dell'Italia. Dittatori, Satrapi e tiranno di ogni specie vengono trattati con molta più formalità: perchè!? eh, dimmelo allora sto perche', che io non l'ho mica capito. Non starai sostenendo che della congiura anti B fa parte anche l'ufficio stampa della Casa Bianca spero. Allora?
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Su questo sono d'accordo con te. Infatti ho apprezzato che ieri D'Alema e Casini abbiano 'abbassato i toni' e invitato tutti a starsene tranquilli fino alla fine del G8. Solo che in generale ci facciam sempre riconoscere, un po come all'estero in vacanza.
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scusa, e quale sarebbe il significato 'di fondo'? L'articolo e' terrificante, cita dei fatti: B. sette righe, Napolitano 3 pagine, e parliamo del press center della Casa Bianca. Poi, ovvio che Obama dice 'che bravo, che buono' di OGNI capo di stato che incontra: e ci mancherebbe. Che volete che dica 'mi tocca di stare qui con questo vecchio puttaniere'? Ma anche se lo pensasse, anzi, anche se ne avesse LE PROVE, non lo direbbe mai. la diplomazia ha degli obblighi, fra cui quelli dell'ospitalità: resta da capire perche' un press kit della casa Bianca, che gia ai tempi della visita di Bush a Roma (remember? http://www.corriere.it/esteri/08_luglio_07...2aabc.shtml)non lesino' critiche, anche questa volta non si dimostra, diciamo cosi', amichevole col Premier. Inutile girarci attorno: come diceva ottimamente l'articolo sul Sole24ore postato ieri, Dalla prossima settimana ci sarà tempo per tornare ad analizzare e a criticare gli stili di vita di Berlusconi, i suoi gravi errori, le sue reticenze, il suo modo di governare. Ci sarà modo di chiedergliene conto, se sarà il caso. Senza sconti. Finchè all'Aquila c'è il mondo, non dimentichiamo di essere italiani.
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Beh, il CH53 e' un signor elicottero, si paragona senza problemi al Chinhook. Anche Israele ha fatto la stessa scelta, forse hanno giocato anche considerazioni di carattere commerciale. Ma sulla bontà del mezzo non si discute.
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Quoto parola per parola.
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noto con piacere che stiamo parlando di una vera vocazione al servizio militare. ragazzo, accetta un consiglio: non portare mai una divisa, non sei davvero tagliato.
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Picpus, l'errore (permettimi) che tu fai e' quello di mettere, in questo discorso, la sinistra. Più correttamente, dovresti mettere le forze politiche italiane. Perche' nei brevi interregni dei governi Prodi, dal centro destra venivano bordate pari, se non peggio, di quelle tirate oggi addosso a B. E' proprio un problema Italiano, ridurre il tutto alla rissa da cortile. E non se ne esce.
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Ti riferisci al link dal sito http://www.garnison-paris.terre.defense.gouv.fr/index.php ? Io ho l'intero programma, su 4 diversi documenti PDF (in totale 296 pagine), ma non so come postarlo qui sul forum. Mi occorreva il PDF coi mezzi, e la descrizione di quanto sfilava. Va bene, grazie comunque!
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Picpus, hai mica il link della sfilata del 2007, che non riesco a trovarlo (temo l'abbiano disattivato...)? grazie
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No, solo il CH53.
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Io non penso che esista un 'rischio' di questo genere, e credo anche (opinione del tutto personale) che con l'articolo di ieri il Guardian abbia preso una bella cantonata. Certo è che ad oggi B. e' notevolmente indebolito sul piano internazionale (e lo si nota anche dalla conferenza stampa di ieri: ha parlato 20 minuti dell'accordo Russia Usa sulle armi nucleari, dove lui ha avuto 0 parte, ma qualcosa doveva pur dire), complice certo questa campagna di stampa, che pero', come sappiamo, all'estero pesa, anche a livello governativo, assai più che in Italia. Ovvio che Obama non parlera' mai di escort, ma qualcosa in testa gli rimane. Più che altro e' ovviamente l'Italia che non ne esce bene: speriamo che in un modo o nell'altro questa situazione si normalizzi.
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Perche' non e' in Europa, e non era funzionale alla difesa della stessa. La Nato, appunto 'Organizzazione del trattato del Nord Atlantico', prevedeva la difesa da parte degli USA dell'Europa contro gli attacchi dell' URSS (anche se esisteva un principio di reciprocita', del tutto formale: se gli USA venivano attaccati, non e' che l'Italia interveniva... mandando l'Ariete a combattere in Nebraska). Questo principio escludeva quindi stati come Israele, che avevano accordi bilaterali dello stesso tipo con gli Usa, ma non con i paesi Europei: peraltro, visto il perenne stato di guerra di Israele, accordi siffatti avrebbero comportato, nel 56,73, 82 ecc ecc, l'immediato ingresso in guerra di Italia, Germania ecc. Tutto quello che, ovviamente, si tendeva ad evitare come la peste. Ora che la NATO si e' trasformata in qualcosa di MOLTO diverso da allora, si puo' anche discutere di Israele. Anche se, essendo attualmente la NATO l'unico strumento operativo reale nelle mani dell'ONU per il pratico assolvimento delle decisioni afferenti interventi attuati ex Capitolo VI e Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite, con la completa garanzia del rispetto delle Convenzioni internazionali di Diritto Bellico e delle Operazioni Militari, Israele sarebbe sempre un grosso 'problema' nel caso dovesse inviare truppe in giro per il mondo. Francamente, comunque, non credo che Israele sia seriamente interessata a far parte della NATO: vedo più una collaborazione 'esterna' un po come quella della Francia fino a qualche anno fa.
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Ma hai visto bene il link seguente: http://www.garnison-paris.terre.defense.go...s-materiels.htm ?! Ci sono tutte le schede dettagliate dei mezzi partecipanti alla sfilata. mi sono spiegato male: intendevo DISEGNI di profili a colori.
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a proposito, pare che i giapponesi abbiano rotto gli indugi: http://www.aviationweek.com/aw/generic/sto...channel=defense
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L'immagine in effetti sembra troppo bella per essere realmente subacquea, ma l'arma e' sicuramente un APS, ragion per cui anche se e' falsa, e' realistica.... http://en.wikipedia.org/wiki/APS_Underwater_Assault_Rifle