madmike
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Marina Militare Italiana - Discussione Ufficiale
madmike ha risposto a FedeKW11 nella discussione Marina Militare
beh guarda, i francesi lo fanno da anni, e anche con discreto successo. Che noi si sia sempre indietro col marketing, e che gli altri usino ANCHE queste cose per promuovere i loro prodotti, è altrettanto un fatto. Poi, come spesso succede, probabilmente ci muoviamo in maniera dilettantesca, non avendolo mai fatto. Ma che LA si dimentichi, e QUI ci si ricordi della cosa, francamente, mi sembra molto contrario al costume italico. M5S ci farà un po di casino, ma alla fine frega nulla a nessuno. Il che, dal mio punto di vista, è ancora peggio. -
Marina Militare Italiana - Discussione Ufficiale
madmike ha risposto a FedeKW11 nella discussione Marina Militare
mi pare che stiamo travisando il senso di questa campagna. Non è a uso INTERNO: è ad uso dei paesi toccati dalle nostre navi. Che hanno elites ricchissime, a cui fare vedere, e magari comprare, le eccellenze italiane. Che dovevamo portare, la Duna, da mostrare? Poi ovvio che questo è un corollario della missione principale, ovvero mostrare le navi. Io., ripeto, sono contrario per principio, ma se prendiamo come riferimento il M5S.... -
Fucile 3D in casa. E Philadelphia vieta espressamente la produzione di armi fatte con le stampanti 3D http://www.wallstreetitalia.com/article/1649712/societa/ho-riprodotto-un-fucile-in-3d-in-casa.aspx
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no, che mi risulti non c'è mai stato concreto impegno per inviare forze maggiori in Nord Africa da parte della Germania, anche perchè comunque era cominciata Barbarossa. Loro arrivarono per togliere le (nostre) castagne da fuoco, ma strategicamente non era nelle priorità. Poi che avesse senso un certo tipo di guerra, col senno di poi, è evidente: ma le priorità di Hitler nel 40\41 erano altre.
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Forse è un link gia postato: ma spiega bene cosa intendo in termini di acquisizioni USA. The Department of Defense must ultimately make a choice between maintaining an extremely high-tech but smaller military or a larger but less technologically sophisticated force, as it has proven incapable of acquiring the weaponry for a military that is both large and futuristic. While the superior technology of newer systems may compensate to some extent for lesser numbers, the military seems headed towards a smaller, unreliable force filled with equipment that fails to live up to grandiose expectations. A more sober evaluation of the military’s needs and a realistic skepticism of cost estimates and promised capabilities will become increasingly important as federal deficits tighten the defense budget. http://afpprinceton.com/2011/04/america%E2%80%99s-vanishing-military-how-acquisition-failures-threaten-u-s-military-might/
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eh no, la punta di diamante della USN sono sempre CVN e SSN. Le navi di superficie, per loro, sono sempre state un corollario di quanto sopra. Questo spiega anche la mancata fiducia, anche ai massimi livelli, in unità simili, costosissime, checchè se ne dica, e che non possono far derivare il risparmio solo dall'imbarco di meno personale..... Vedasi, in passato, i CGN, il progetto Strike Cruiser, ecc ecc. Per una strategia come quella USA un Burke, che non dimentichiamolo è un incrociatore che può fare TUTTO, e da poco sul Kidd anche difesa ABM, basta e avanza, senza bisogno di ulteriori navi costosissime. Poi certo: va bene il prototipo, o i prototipi (visto che soldi ancora ne hanno, anche se sempre meno...) per sperimentare cose nuove. Ma in un ottica di 'usato sicuro', e di politica conservativa. I tempi dei Virginia (CGN) radiati in pochi anni perchè antiquati, sono passati, e errori del genere, coi chiari di luna attuali, non sono più concessi. Vedasi ridimensionamento LCS ecc ecc.
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scagnetti, non si tratta di essere manichei o pregiudizialmente 'contro'. Si tratta di prendere le cose per quello che sono. Gli zumwalt sono dei prototipi, di un tipo di unità e di attrezzature che costano una cifra enorme e che a tutt'oggi non è' certo siano quei moltiplicatori di forza che dicono di essere. Paradossalmente, se lo fossero al 100% di quello che promettono! sarebbero sufficienti tre esemplari, invece..... Tutte le tecnologie usate, che forse sarebbe stato impossibile montare su un burke convertito, saranno probabilmente usate, in tutto o in parte, su navi future: ma questo non significa che OGGI siano navi riuscite, e con un senso, al prezzo che costano. Che questo, e lo dimentichiamo spesso, e' IL problema. Stante la minaccia a dir poco ridotta rispetto a venti anni fa, i programmi militari sono budget-driven, non performance-driven. E mosche bianche come gli Zumwalt sono concetti che hanno davvero poco senso, come ho cercato di spiegare sopra. Ma i numeri , come per F22, come per B2 sono una conseguenza dei tempi, non di altro.
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Sempre per iniziare: http://en.wikipedia.org/wiki/F%C3%BChrer_Directive_No._30 http://en.wikipedia.org/wiki/Anglo-Iraqi_War http://en.wikipedia.org/wiki/Relations_between_Nazi_Germany_and_the_Arab_world e questa poteva essere una mossa che poteva cambiare il corso della guerra, considerato anche che un bel pezzo degli aiuti lend lease all'Urss passarono, in seguito, dall'Iraq. qualcosa pensarono anche in africa centrale, nelle ex colonie: http://en.wikipedia.org/wiki/German_colonial_empire poi se vogliamo spaziare con la fantasia.... http://en.wikipedia.org/wiki/Atlantropa http://en.wikipedia.org/wiki/New_Order_(Nazism) Oppure
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si, è il solito vecchio discorso che fanno tutti i sostenitori dei nuovi programmi, convinti che ci sia ancora l'URSS. Siamo sempre alla invasione dei marziani, come se di punto in bianco apparisse chissà quale nuova arma, e chissà quale nuova potenza. I Burke sono ad oggi navi potentissime, ce ne sono 50, e accompagnano una decina di CVN. Poi se serve il cannone da 155 per bombardamento costiero, o la nave ipermoderna per battere i villaggi dei pirati, la discussione prende una piega che non è gestibile. Oh, nulla cambia se col 155 bombardiamo la costa della Cina, a scanso di equivoci, o Mumbay.
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Sonnenblume (non sonneblume) ovvero Girasole, è semplicemente l'invio in Nord Africa dell'Afrika Korps http://en.wikipedia.org/wiki/Operation_Sonnenblume Per l'operazione Felix http://en.wikipedia.org/wiki/Operation_Felix tanto per incominciare
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Entrare in Marina Militare/Guardia Costiera - discussione ufficiale
madmike ha risposto a IceSergei nella discussione Marina Militare
http://www.marina.difesa.it/FORMAZIONE/CONCORSI/Pagine/default.aspx -
Che i cinesi abbiano capito benissimo come si deve gestire il confronto con gli USA, lo si vede da una cosa banalissima: il numero di ICBM. Ne hanno una ventina: quanto basta per una operazione counterforce, e nulla di più. Niente a che vedere con le migliaia di vettori sovietici dlela Guerra Fredda, solo quanto basta per garantire la distruzione di 2\3 città americane, e potersene stare tranquilli. Tutto il resto è da vedere in ottica di potenza regionale, il confronto con gli USA lo si fa, al limiti, sulla economia e in tempi lunghissimi. Occhio, perchè imparano, e bene.... e non sono infiltrabili.
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South Korea will obtain 40 Lockheed Martin F-35A fighters under its F-X III requirement.
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Il Phalanx ha sempre avuto due problemi fondamentali: - la scarsa portata, dell'ordine dei 1500 metri, che è un problema serio nei confronti di bersagli veloci e induriti. Anche ammettendo che esplodano, alle velocità dei moderni missili AN il rischio concreto è che esplodano vicinissimi alla nave inondandola di schegge. Il che, con la moderna elettronica, potrebbe essere abbastanza per mettere la nave fuori uso. - il radar che non è mai stato il massimo, con una capacità discriminante non delle migliori . Questo spiega anche perchè TUTTE le marine mondiali si sono orientate (quando hanno sviluppato in propro sistemi) su calibri maggiori (30-35-40-76.....) per la difesa di punto. Di contro, il Phalanx costa poco, lo si installa ovunque, ovviamente ha goduto del 'favore' americano per l'esportazione. Resta da dire che la USN ha un approccio diverso dalle altre marine, per quanto riguarda la lotta antimissile. Negli anni della guerra fredda, si partiva dalla eliminazione della minaccia ' a monte': ovvero, si tendeva a buttare giu il vettore (aerei, navi, sommergibili) prima che lanciasse. Oggi, il sistema antimissile di elezione è lo ESSM, non a caso il Phalanx viene sempre più implementato con software che lo rendono utilizzabile anche e soprattutto come sistema di contrasto al naviglio leggero.
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I conflitti del futuro si svolgeranno nelle realtà urbane e non più in realtà rurali o sui monti deserti come quelli di Tora Bora in Afghanistan o della Sierra Maestra cubana. Le rivolte passeranno da piazza Tahrir al Cairo, come è avvenuto per le Primavere arabe, alle povere periferie di Rio de Janeiro in Brasile, agli slums di Lagos in Nigeria, a Bengasi in Libia, cioè nelle città più popolose del paese sotto scacco. «Un modello terzomondista di rivolta che verrà esportato presto in Occidente», spiega David Kilcullen, il "guru" dell'intelligence america in visita a Roma dove il 21 novembre alle 17 presso il Centro Studi Americani in via Michelangelo Caetani 32 (Palazzo Mattei) , in collaborazione con la Nato Defence College Foundation, presenterà il suo ultimo libro intitolato "Out of the mountains: the coming age of urban guerrilla", "Fuori dalle montagne: l'avvento dell'età della guerriglia urbana". David Kilcullen, è stato alto consulente per le attività controinsurrezionali del generale americano David Petraeus in Irak nel 2007-2008, Chief Strategist dell'ufficio di coordinamento dell'antiterrorismo del Dipartimento di Stato nel 2005-2006, nonché autore di The Accidental Guerrilla (2009) e Counterinsurgency (2010). Attualmente dirige Cearus Associates, società di consulenza strategica di Washington. Il suo ultimo libro è un rovesciamento copernicano della lotta alla guerriglia: «le minacce verranno dalle mega-città costiere dove si troverà il 75% della popolazione mondiale entro il 2050», non dalle aree montagnose e remote. Quattro sono i trend che bisogna tenere presente: l'aumento della popolazione mondiale (saremo 9,1 miliardi nel 2050), l'urbanizzazione, la maggiore interconnettività tra la stessa popolazione urbanizzata e la creazione di metropoli litoranee, cioè dislocate lungo la costa, come la grande New York City-Newark negli Stati Uniti, Tokio in Giappone, Karachi in India, Dacca in Bangla Desh, Rio de Janeiro in Brasile. «E' finito il pericolo di gruppi terroristici che si nascondono sulla Sierra Madre, come fece Fidel Castro, che partono dalle mantagne per poi conquistare la capitale. Ora le minacce alla sicurezza verranno da periferie estese, interconnesse e di difficile controllo». Guardiamo al caso siriano: «Le prime rivolte sono state isolate e facilmente represse dal regime, come avvenne nel caso di Homs. Poi ci furono 16 città che si ribellarono contemporaneamente aprendo così un fronte molto ampio». Nel caso delle rivolte arabe si è potuto notare, ad esempio in Egitto, un uso massicio dei social media, di occupazione di zone centrali dell'area urbana come piazza Tahrir, la funzione di tifosi di squadre di calcio, divenuti, in alcuni episodi, elementi di rivolte sociali. La sua teoria si chiama «del controllo competitivo», per cui la popolazione richiede stabilità e lo Stato deve essere in grado di fornirla sfidando l'offerta "concorrenziale" di quella di altri gruppi politici, terroristici come al-Qaeda o di gang deliquenziali come in Giamaica, che lo sfidano. Quando un'organizzazione, statale o non, riesce a fornire un'alternativa alla domanda di stabilità e sicurezza, questo è il momento dove il rovesciamento degli equilibri di forza è possibile. In questo contesto non serve mettere un poliziotto ad ogni angolo della strada di queste immense periferie o dispiegare l'esercito: la risposta non può che essere anche politica, fornendo risposte economiche al disagio della popolazione, quali elettricità, acqua potabile, istruzione e occupazione. «Bisogna fare quello che i corpi di spedizione italiani – tra cui ricordo con particolare stima la Folgore e l'arma dei carabinieri – in Aghanistan o in Iraq hanno fatto molto bene: cooperare con la popolazione locale e guadagnarne l'apppoggio mostrandosi aperti, correndo anche il rischio di subire attentati come quello di Nassirya». Quanto ai futuri scenari di intervento italiani, Kilcullen pensa che l'Italia abbia un ruolo chiave nel Mediterraneo, dove in alcuni paesi come la Libia, l'Egitto, la Tunisia, Somalia, siete molto popolari e avete una forte influenza anche economica grazie alle vostre dinamiche Pmi. «Le imprese italiane devono trovare nuovi fronti di sbocco per il loro export nell'area nord-africana rispetto a una situazione di stagnazione economica dell'eurozona, un'area dove avete un forte reputazione e che rappresenta una grande opportunità prima che venga occupata dai cinesi o dagli iraniani». Infine Kilcullen invita a prepararsi adeguatamente a grandi eventi come i Campionati mondiali di calcio o alle prossime Olimpiadi che si terranno in Brasile perché potrebbero trasformarsi in momenti di tensione sociale trasmesse sotto gli occhi dei mass media internazionali venuti per coprire la manifestazione sportiva e poi spinti a occuparsi delle proteste. Una sfida, anche questa, al controllo competitivo. vabbè: non era difficile. L'importante è che comincino ad arrivarci. http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-11-20/dall-afghanistan-megalopoli-guerriglia-futura-sara-urbana-parola-kilcullen-guru-intelligence-usa-182613.shtml?uuid=ABqWcVe
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Altre notizie sull'incidente: Mimicking an incoming missile, the drone was headed toward the Chancellorsville off the coast of Ventura County. It was supposed to turn away more than a mile from the ship. For reasons that are still being investigated, it didn’t turn away. Instead, the 13-foot-long drone struck the cruiser on its left side. http://www.utsandiego.com/news/2013/nov/18/chancellorsville-drone-investigation/ qui però non si parla di esercitazioni a fuoco.
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veramente dice tutt'altro: The ships officers and crew apparently did try to defend the ship. The CIWS apparently fired at the BQM-74 but was unsuccessful in defending the ship. That detail matters, because the omission of that detail is the difference between protecting the reputation of the ships officers and crew who tried to defend the ship, or protecting the reputation of a piece of technology that was unsuccessful - for unknown reasons - in performing the technologies primary role as the last line of defense for the ship. Let's hope that while the Navy investigates the drone malfunction they also look into why the CIWS was unsuccessful in engaging the rogue drone in defense of the ship. It seems to me the CIWS investigation is much more important than an investigation into the malfunction of a target drone. Based on where the rogue drone hit the ship, had it been a real ASCM - it could have easily been a mission kill for the ship. This is a very serious incident involving the most advanced AEGIS warship in the US Navy, and the Navy has started the incident with a press release that intentionally omits a critical detail - that the ship tried to defend itself and the specific technology designed to defend the ship for this specific situation failed. Ovvero, ci hanno provato (col Phalanx) e non ci sono riusciti, ad abbatterlo. E questo è un ulteriore dubbio che si ha sul Phalanx, chiacchierato da anni (fin da quando la MM impostò la difesa di punto su ben altri calibri). Ed in effetti, se solo fosse stato un errore di manovra, bastava dirlo: era una esercitazione, il drone non ha risposto ai comandi, ecc ecc. Invece.....
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La Prima "Fire and Forget" Italiana
madmike ha risposto a Frencio nella discussione Armi aria-superficie
Il Derwent non era a Bari, era a Tripoli (in rada, a Tripoli praticamente non si ormeggiava) e il diario dice 'colpito da una bomba siluro mentre stava salpando', quindi in movimento. Ma appunto, non c'entra con Bari. Provo a tirare fuori il vecchio articolo si Storia Militare per vedere se ne parla. -
La Prima "Fire and Forget" Italiana
madmike ha risposto a Frencio nella discussione Armi aria-superficie
a parte Wikipedia, che lo riporta, che altre prove abbiamo che l'attacco su Bari sia stato compiuto dalle motobombe? Perchè a occhio, una cosa che arriva, anche con paracadute, da 4\5000 metri fa un bel 'sacco', e utilizzare un notevole numero di motobombe, in un bacino chiuso come il porto di Bari, significa farle cozzare un po ovunque, banchine comprese. Sarebbe interessante capirne di piu, fermo restando che l'arma è come detto molto particolare, e se guardiamo i risultati vediamo che l'arma non era poi efficacissima, sia se lanciata dagli italiani che dai tedeschi. Che infatti andarono su altro: Fritz X o Hs293, ad esempio, che erano tutt'altra cosa. -
ah certto, sicuramente hanno fatto un accordo simile per prostrarsi. mah
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Ma che ha che non va lo M60, che peraltro era all'epoca un signor carro?
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Piu che altro se lavorano a contatto con la fanteria, le ERA sono pericolosissime.
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Solo per amore della precisione: gli M50 (ovvero gli Sherman armati col cannone da 75 mm dello AMX-13, derivato dal 75 del Panther) furono in pratica utilizzati solo con mezzi come i T34\85 e similari, ad esempio a Abu-Agheila nel 1967. Contro i T55, T62 e comunque contro mezzi più performanti furono utilizzati, anche nel 73 (e comunque solo perchè la situazione era disperata) anche gli M51, armati però col 105 F1 accorciato francese, in pratica lo stesso cannone dello AMX30: e ci mancherebbe che non fosse performante contro quei carri, visto che era stato creato per quello....
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BEIRUT (Reuters) - La Siria ha distrutto tutta la sua produzione dichiarata di armi e attrezzature chimiche, adempiendo alla principale scadenza del suo ambizioso programma di disarmo. Lo scrive l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) in un documento visionato da Reuters, in cui si spiega che i suoi team hanno ispezionato 21 dei 23 siti di armi chimiche in tutto il paese. Gli altri due sono stati ritenuti troppo pericolosi da ispezionare, ma il materiale chimico è già stato spostato in altri luoghi per essere controllato. "L'Opac è soddisfatta di quando verificato e visto distrutto, delle attrezzature di tutti i 23 siti", si legge nel documento. - Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia Forse sarebbe anche il caso, a mente fredda e dopo che non è successo NULLA, di riconsiderare le (a prescindere) accuse di incompetenza alla amministrazione USA: senza sparare un colpo, e senza impelagarsi in conflitti comunque costosi, si è ottenuto il risultato voluto. Fortuna che era, per molti, un incompetente.
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80.000 euro all'ora è una cifra priva di senso. Molto più realistico (e informato) il Jane's, con tutto il rispetto per Die Welt.