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Tutti i contenuti di Hicks
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Abbandoniamo il campo religioso altrimenti rischiamo l'OT. Nel caso balordo in cui succedesse qualcosa di veramente inaspettato e travolgente che vi costringesse ad abbandonare la vostra casa con la vostra famiglia, non dev'essere per forza nel 2012 potrebbe essere in qualsiasi momento, cosa infilereste nello zaino? quali mezzi usereste? Dove andreste?
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Penso che ci siano battaglie nella vita che è meglio affrontare da soli senza coinvolgere troppe persone e complicare cose già di per se intricate. Con la consapevolezza di essere nel giusto sono certo che riuscirà a risolvere e poter continuare ad andare avanti a testa alta. Girolamo sa che ci siamo e ci saremo se ne avrà bisogno.
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Non sapevo che provenissero dalla scatola nera. Sarebbe però molto interessante poterla interrogare da remoto via radio ed estrarne totalmente il contenuto in qualsiasi momento. Oppure in un caso simile a questo la torre di controllo che riceve quei messaggi automatici in assenza di comunicazione con i piloti potrebbe ricavare informazioni essenziali dalla scatola nera per un controllo o l'eventuale invio dei soccorsi (stato, posizione, altitudine). Forse è un idea stupida o già esistente, in caso scusate. Cama, cosa significa wilson?
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Piuttosto sarebbe più semplice ripensare da zero le scatole nere con l'integrazione di un sistema di trasferimento dati via radio? Alla fine l'obiettivo è recuperarne le informazioni in esso contenute e in quel caso il recupero fisico delle scatole nere diventa secondario, o no?
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438 milioni di euro per lavori negli aeroporti siciliani
Hicks ha risposto a picpus nella discussione News Aviazione
Una bella opera e un bel passo avanti per Lampedusa Progetto definitivo - Aeroporto di Lampedusa -
E' una storia vera YB40 Gunship vs Phantom P-38 Per tirare giù Rossi usarono un YB-40 e... sua moglie
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Tanti auguri di buon compleanno Alessandro
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Visto che questa faccenda del 2012 puzza tanto di business eccovi il trailer del filmone 2012(appunto) di regista Roland Emmerich che uscirà a novembre, una quantità di effetti speciali da far sembrare Trasfomers il vecchio carosello! Buona visione Trailer 2012 EDIT Sono convinto che se cerchiamo bene tra le persone in fuga in piazza San Pietro troviamo pure Giacobbo, conduttore di Voyager
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Dominus ti riferisci dubbioso solo per la fonte promotrice e quindi diffidenza politica o per la fattibilità del progetto? Parlo da inesperto in materia ma mi sembra che di impedimenti tangibili non ce ne siano: in sostanza tutti ci guadagnano e stranamente anche l'ambiente. Forse l'impatto visivo delle chiuse ma piuttosto di vedere in estate un ruscello in un deserto al posto del Po penso che sia più accettabile. O no? Nella storia italiana recente non è mai stata presa in considerazione una soluzione così semplice e banale forse: rendere navigabile e produttivo il fiume più lungo d'Italia.
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Quattro chiuse sul Po. Per navigarlo Il progetto dell’Agenzia per il fiume costerà 1.344 milioni Impianti idroelettrici ripagheranno i lavori in sei anni «Il nostro grande fiume tornerà navigabile. La nostra civiltà è nata sulle rive di quell’acqua e noi non ce ne dimentichiamo». Umberto Bossi lo ripete spesso, nei comizi come nelle lunghe chiacchierate notturne. Il progetto di cui parla è una sorta di macchina del tempo: vuole riportare le condizioni del maggior fiume italiano al 1954. Per il Carroccio, che al progetto ha dato una spinta decisiva attraverso il viceministro Roberto Castelli e l’assessore lombardo Davide Boni, c’è l’ovvio significato simbolico del recuperare la culla della Padania. Ma in realtà, si tratta di un’opera gigantesca che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe dispiegare i suoi benefici effetti sul paesaggio, sulla qualità delle acque e dell’ambiente e sull’agricoltura. Spiega Castelli: «Il progetto si basa su due pilastri principali. Da una parte, la messa a regime delle acque del Po attraverso quattro sbarramenti dotati di conche di risalita per le navi. Dall’altra, il collegamento di Milano con il fiume attraverso l’adeguamento del canale della Muzza». In realtà, quello che di solito viene presentato come il futuro porto di Milano dovrebbe sorgere a Truccazzano, una ventina di chilometri a est del capoluogo lombardo. Il primo obiettivo, spiega Castelli, «è quello di rendere navigabile il Po tutto l’anno, visto che oggi per alcuni mesi la cosa è, come minimo, avventurosa. Il che renderebbe, almeno per alcuni tipi di merci, il trasporto su fiume un’alternativa credibile a quello su gomma». Il progetto è infatti dimensionato per rendere possibile la navigazione delle navi di classe quinta: bestioni lunghi fino a 105 metri, larghi fino a 11,5, dal pescaggio di 2,5. Oggi, continua l’ingegnere-ministro, «il drammatico prelievo delle cave di materiali da costruzione ha abbassato il livello del fiume anche di 5 metri rispetto a mezzo secolo fa». Con effetti devastanti anche sull’ambiente: «Per esempio, molto spesso i pesci depositano le uova su banchi di sabbia sommersi. Senonché, nei periodi di magra, le uova si ritrovano all’asciutto e dunque muoiono». I quattro sbarramenti (ma se ne ipotizza anche un quinto in provincia di Rovigo) dovrebbero sorgere tra Motta Baluffi (Cremona) e Roccabianca (Parma), tra Viadana (Mantova) e Brescello (Parma), tra Borgoforte e Motteggiana (Mantova), tra Sustinente e Quingentole (Mantova), poco più a valle della confluenza del Mincio nel Po. Negli sbarramenti (o «traverse»), di altezza variabile tra gli 1,8 e i 5 metri, c’è anche la chiave del finanziamento dell’opera: la caduta dell’acqua alimenterà quattro impianti idroelettrici (in totale, 930 Gwh all’anno, il 2% dell’energia rinnovabile italiana) in grado di ripagare entro il 2024 il miliardo e 344 milioni necessari alla regimentazione. La formula di realizzazione è il project financing che, secondo lo studio di fattibilità realizzato dall’agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), ne consentirebbe il finanziamento senza alcuna contribuzione pubblica. In ogni caso, «abbiamo già sollecitato il commissario ai Trasporti Antonio Tajani per capire se esiste la possibilità di un finanziamento Ue, soprattutto per il collegamento di Truccazzano. Secondo Castelli, l’iter autorizzativo sarà completato entro il 2012 e i lavori dovrebbero terminare nel 2018. Il progetto servirà inoltre a innalzare e stabilizzare le falde idriche, anche se ciò potrebbe rappresentare un problema in alcune zone di golena in cui il piano di campagna è particolarmente basso. Secondo Castelli, inoltre, la regolamentazione delle acque sarà utilissima «anche per l’irrigazione nei periodi di siccità». Per l’agricoltura, in primo luogo, ma anche per il raffreddamento delle centrali termoelettriche di Ostiglia e Sermide. Inoltre, la regolamentazione contrasterà la risalita dell’acqua salata nel delta. Castelli è ingegnere e parla da ingegnere. Per Davide Boni, assessore regionale all’Urbanistica, la maxi è opera «è un sogno che in me coinvolge il cuore più ancora che la testa. Io corro dietro a questo da quando ero presidente della Provincia di Mantova: se ci crediamo, saremo in grado di riportare in vita l’antica civiltà fluviale, per migliaia di anni il cuore vivo di queste regioni ». Boni si lancia: «Il 56% del Pil italiano nasce su queste rive, ma soprattutto qui sono nate tutte le spinte al cambiamento: intorno al Po è nato il socialismo italiano, le prime leghe contadine. E poi il fascismo e anche la resistenza. E scusatemi se io ci metto anche la Lega». In realtà, sul progetto è anche possibile nutrire riserve. Per Marco Ponti, ordinario di Politica dei trasporti al Politecnico di Milano, il punto più debole del piano è proprio la sua capacità di rilanciare il Po come via d’acqua per il trasporto merci: «L’utilizzo delle vie d’acqua a questo scopo è in grave crisi anche nei Paesi, come Francia e Germania, in cui c’è un’antica tradizione e infrastrutture ammortate da tempo. Uno dei suoi maggiori nemici, è la cosiddetta "rottura di carico": il dover cioè disfare i carichi per poi ricostituirli una volta sbarcati». Il trasporto via fiume «è adatto soltanto a pochi tipi di merci, povere e pesanti, che non hanno problemi di deperibilità e di velocità di consegna. Beni come carbone, mattoni, legname, sabbia, in cui l’economicità del trasporto è cruciale». Inoltre, sul Po «la domanda sarebbe tutta da costruire, o quasi». Marco Ponti sembra scettico anche sul sistema della finanza di progetto: «All’inizio, anche ame era sembrata una nuova leva importante. Ma a oggi, abbiamo visto che non sempre dà i risultati sperati: comprime la concorrenza e spesso si trasforma in una sorta di prestito mascherato dei privati al pubblico. Ma ai politici piace moltissimo perché consente di dire che una certa opera è a costo zero». Molto più possibilista, il professore milanese appare sugli altri aspetti dell’opera, in primo luogo quello ambientale: «In generale, gli ambientalisti non sono entusiasti delle opere di irregimentazione. Ma in questo caso, mi pare che quanto meno si possa sospendere il giudizio in vista di un approfondimento». Insomma, il sogno potrebbe avverarsi. Mentre l’impulso alla riscoperta delle vie d’acqua sembra diffondersi: lo Yachting club di Milano sta promuovendo il recupero della Darsena, il vecchio porto di Milano, a fini diportistici. Ci crede anche Castelli: «E bastano due milioni di euro». Al di la dell'aspetto politico a me sembra un'ottima idea che darebbe i suoi frutti a lungo sia in campo commerciale sia sul fronte energie rinnovabili. Voi cosa ne pensate?
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Anche la Germania rinforza il proprio contingente in A-Stan La Germania manda rinforzi in Afghanistan Nella settimana in cui il segretario alla Difesa statunitense, Robert Gates, critica pesantemente la gestione della missione ISAF in Afghanistan, la Germania fa sapere di essere pronta ad ampliare il proprio impegno anche nel nord del paese. Benché questa ipotesi fosse stata categoricamente esclusa nei mesi scorsi, adesso, a seguito del ritiro dello sparuto contingente norvegese, il governo di Berlino sarebbe intenzionato ad inviare un piccolo reparto da combattimento ( Kampfverband) in una zona rimasta finora al di fuori della sua competenza. La decisione di affidare l'incarico alla Germania sarebbe stata presa in seno all'amministrazione NATO, i cui vertici sono stati duramente attaccati per la loro inadeguatezza anche dall'ex numero uno della Bundeswehr (l'esercito tedesco) Karl Naumann, il quale, in una conferenza tenuta a Bruxelles, ha poi spronato il suo paese a fornire i rinforzi necessari alla buona riuscita dell'operazione. Se il deputato dell'SPD, Rainer Arnold, si dice sicuro che Berlino prenderà le redini del comando non appena, in luglio, i norvegesi saranno rientrati in patria, un portavoce del ministro della Difesa sembra tuttavia essere di parere opposto: " Non abbiamo ancora deciso", frena risentito. A chiarire i termini di una questione sulla quale ora dopo ora si infittisce il mistero, arriva il sottosegretario alla Difesa Thomas Kossendey (CDU), il quale smentisce che la decisione dalla NATO sia definitiva. " E' prematuro sostenere che la Quick Reaction Force sarà rilevata interamente dalla Germania", ha detto, allontanando così lo spettro del possibile cambiamento dei fini della missione tedesca, fino adesso limitata a compiti di ricognizione, pattugliamento e addestramento, non certo ad operazioni dal carattere offensivo. Proprio sul mutamento della natura e della qualità del mandato così come previsto dal Bundestag, si concentrano ora gli interrogativi dei politici di maggioranza e opposizione, presi alla sprovvista dalla rivelazione dell'iniziativa fatta dall'autorevole esponente socialdemocratico al quotidiano Neue Passauer Presse. La mente torna infatti alla grossa discussione di qualche anno fa sull'impiego dei corpi speciali della KSK (Kommando SpezialKräfte), militari legati ai servizi segreti impegnati nel recupero di informazioni chiave, sul cui reale impegno è sempre calato il segreto di Stato. Impiegati dal 2001 al 2003 nella missione Enduring Freedom sotto il comando statunitense, sono tornati, secondo fonti giornalistiche, a vari intervalli nel nord dell'Afghanistan nel 2005 e poi di nuovo nel 2006. La effettiva utilità del loro compito non è però mai stata chiarita. Così, per evitare di riaprire il dibattito sul carattere dell'operazione, già ampiamente bocciata da circa il 70% dei Tedeschi, i membri della Große Koalition mostrano per ora estrema prudenza. Stando tuttavia ad alcune indiscrezioni trapelate nelle ultime ore, la formale richiesta del segretario della NATO, Jaap De Hoop Scheffer, dovrebbe essere recapitata alla fine di gennaio alla cancelliera Angela Merkel, chee si sarebbe detta disposta ad approvare l'iniziativa che prevede un ulteriore impiego di 250 uomini, a fronte dei 3.200 già di stanza nel sud. Il tutto, però, senza modificare il mandato. E questa sarà la vera sfida. da L'occidentale.it Il Corriere.it parla in modo diverso Afghanistan: la Germania inviera' altri 300 militari e aerei da ricognizione BERLINO - Il governo tedesco inviera' in Afghanistan altri 300 militari e diversi aerei da ricognizione. La missione, che mira a contribuire al controllo dello spazio aereo afgano, comincera' il mese prossimo. (Agr) Che velivoli ha attualmente schierato la Germania su quel teatro per il pattugliamento?
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Non oso immaginare se al posto di Obama ci fosse stato Bush a chiederci ulteriori uomini in Afghanistan, in concomitanza del video di El Mundo, sai che titoli sui giornali? Vauro si scatenerebbe con quella piccola e "simpatica" mosca. Peccato che Obama non abbia chiesto a Berlusconi di cambiare le regole d'ingaggio, ritengo che pochi si sarebbero opposti.
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Uno studio condotto in Germania conferma quanto sostenuto più volte da Intruder sulla pericolosità dell'alcol che personalmente sottovalutavo: Alcol: da bicchiere a cervello in 6 minuti, provoca danni ma reversibili se consumo moderato 17 Giugno 2009 17:52 SCIENZE E TECNOLOGIE MILANO - Un paio di bicchieri di vino e nel giro di soli sei minuti si registrano i primi danni al cervello. Per fortuna le cellule cerebrali hanno anche dei sistemi di difesa e di riparazione e nell'individuo sano che beve alla sera e poi va a dormire, tutto torna normale nell'arco di una notte. Lo dimostra uno studio tedesco dello University Hospital di Heidelberg pubblicato sul Journal of Cerebral Blood Flow and Metabolism. Secondo i ricercatori, l'alcol provocherebbe cambiamenti nella composizione delle membrane cellulari, modifiche che appunto sarebbero reversibili in poco tempo a patto che il consumo di alcol sia moderato. (Agr) Da Corriere.it Varrà anche per la birra suppongo.
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Romeno morto a Napoli tra l’indifferenza della gente
Hicks ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Guarda che ho già risposta a questa domanda 5 post fa! Più che ingenuità basterebbe solo leggere prima prima di scrivere righe inutili, che ne dici? Se vuoi te lo riporto? -
Romeno morto a Napoli tra l’indifferenza della gente
Hicks ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Ma secondo te dire: il governo mettesse la stessa incisività e impegno = mandare i netturbini o il Genio a mandare a raccogliere la monnezza? E' chiaro che non serve lo stesso sforzo ma un'impegno maggiore: si tratta sempre di metterci la faccia, di prendersi la responsibilità che nessuno si è mai preso, di attaccare interessi e collusioni. Ecco te lo spiegato non era difficile, cmq Madmike mi confermi che capisci quello vuoi tu! -
Romeno morto a Napoli tra l’indifferenza della gente
Hicks ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Veramente vergonoso! I problemi se si vuole si risolvono, basterebbe che il governo mettesse la stessa incisività e impegno che hanno impiegato contro i rifiuti sempre a Napoli. Ci dovrebbe mettere la faccia ma dubito che lo farà. Quoto Paperinik, serve un'azione congiunta sia militare sia, e soprattutto, sociale, perchè lo stato deve essere più forte della camorra che tiene in ostaggio nell'omertà molti napoletani. Mentre andrei a prendere quelli che insultano e tirano oggetti dalle finestre alle forze dell'ordine quando vanno ad arrestare il camorrista di turno. -
Un po in ritardo ma auguri a tutti e 3: Tomcat, Navigator e Amido :compleanno:
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Tanti auguri di buon compleanno Legolas
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Servirebbe una rivoluzione mentale europea per convincere stati, come Francia ed Inghilterra, a smembrare i territori difesi per anni durante le guerre. Allo stato attuale è difficile abbattere i vecchi confini che prima che fisici sono mentali nel vecchio continente. Infattibile, secondo me, anche se devo ammettere che psicologicamente aiuterebbe la fusione e l'identità unica dei popoli europei in uno solo dando vita veramente a una sorta di Stati Uniti d'Europa.
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Quoto la prima parte in pieno come tutti penso era anch'io in apprensione ad ogni gara. Ma sono convinto di una cosa: la spettacolarità è morta con l'inserimento dei rifornimentoi in gara. Da allora ogni strategia è basata sui sorpassi in base ai rifornimenti e al numero di questi. Togli i rifornimenti e riduci i giri(2 ore di gara sono troppe sia per l'autonomia che per le mogli/fidanzate) e tornerà lo spettacolo. Penso che il limite del budget serva per 2 scopi: - aumentare la spettacolarità(limitando le scuderie più forti e ricche) - attirare nuovi team Così è come l'ho capita e che sinceramente non mi dispiacerebbe ma potrei sbagliarmi.
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Infatti è quello che ho scritto sopra
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Non ho nessuna intenzione di screditare le parole di tuo nonno che anzi visto il suo passato merita tutto il mio e nostro rispetto. Probabilmente dal suo punto di vista aveva ragione su Borghese. Ma bisogna anche ammettere che il curriculum del Principe dimostrava una certa propensione al comando e in forza al suo carisma e ascendente sugli uomini; poi i buoni e cattivi comandanti sono ovunque anche tra i principi ma di certo non è solo dal carisma che lo si misura. @ Intruder Secondo te, visto che c'eri, questa pagliacciata è servita? cosa è cambiato dopo la notizia del tentato Golpe(a gennaio)? Provo a rispondermi: come dici Borghese con tutti quei militari (sacrificabili) erano solo dei messaggeri spediti da un potente ad altri potenti. Quindi direi che è inutile spenderci altre parole in merito, perchè nulla è cambiato da quell'evento. Giusto?
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Grazie Legolas. Penso che nessuno possa conoscere a fondo questa intricata vicenda se non i protagonisti principali (forse uno solo... a vita). Ritengo che ci sia molto di più da dire in merito rispetto al materiale riportato su Wikipedia. Alcune mie considerazioni Cosa sarebbe accaduto se il Golpe fosse andato avanti? Sicuramente sarebbe fallito Allora Borghese ha evitato un'inutile spargimento di sangue? Io penso di si Se ci fosse continuato il nemico sarebbe stato individuato nell'estrema destra? A seguito di questo si sarebbero rinforzate le forza di sinistra? Ma allora chi era il nemico e chi era l'amico? Si è detto tutto di quella storia? No, perchè? Siamo cresciuti da quella esperienza? sappiamo cosa fare da grandi oggi? Io penso di no Siamo in democrazia oggi? Penso che quando ti scopri pedina tutti i tuoi ideali e credi cadano come un castello di carte, in quel momento scopri che in tutti quei anni non hai servito il tuo paese (vedi Borghese). Queste sono solo mie personalissime considerazioni naturalmente.
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Infatti non sto criticando la risposta di Dominus che tra l'altro è,seppur breve, la più esaustiva, ma ad altri interventi.
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Potrebbe anche essere che quel "allora non c'è da preoccuparsi" fosse inteso in un'altro modo. Durante l'8 settembre e i successivi giorni Borghese fece una scelta coerente, secondo i suoi punti di vista, e controcorrente. Si dimostrò integro nell'onore e nella dignità. Gli americani lo fecero uscire da un loro campo di prigionia dal cancello principale e da li diventò un italiano al loro servizio, convinto di fare il bene dell'Italia è stato usato e come ha detto qualcuno...lasciato in mutande. Non voglio scadere nel complottismo italico (Gladio/Stay behind, P2, ecc...) ma questo è quello che sò e vorrei saperne di più. Quindi se qualcuno conosce meglio i fatti e magari correggermi sono molto curioso di ascoltarlo e capire la bene la vicenda in oggetto, senza però liquidare questa cosa con 2 parole inutili e qualche faccina.