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Hicks

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  1. Hicks

    ciao

    Ben tornato Cerca di essere più presente questa volta.
  2. Hicks

    Vins Art

    Benvenuto Vincenzo Sono certo che potrai dare anche il tuo contributo al forum.
  3. Hicks

    sera

    Benvenuto Alberto
  4. Hicks

    Ciao

    Benvenuto Francesco
  5. Hicks

    ben trovati

    Benvenuto
  6. Ieri sera su SKY News un pilota di elicotteri(non ricordo di che arma) diceva che in Italia un episodio del genere è molto difficile che avvenga. Purtroppo non avuto modo di seguire l'intervento. Potreste spiegarmi il perchè?
  7. L'equipaggio della Bucaneer è stato liberato, il ministro conferma che non è stato pagato alcun riscatto. Eccovi il link all'articolo Corriere.it. EDIT mi hai anticipato Pic
  8. Buongiorno a tutti, eccovi l'intervista al ministro della Difesa La Russa sul Corriere.it. La Russa: «In Afghanistan i Tornado possono sparare» Il ministro: «Chiedo ai magistrati di sbloccare i blindati Lince» ROMA — «Rivolgo un ap­pello ai magistrati affinché il tempo di sequestro dei blinda­ti 'Lince' sia ridotto al mini­mo », dice Ignazio La Russa. In un’intervista al Corriere , il ministro della Difesa affronta alcuni degli aspetti più contro­versi e delicati della missione militare in Afghanistan, della quale i sigilli giudiziari ai mez­zi italiani danneggiati dalle bombe talebane sono un indi­ce. Fino a che punto si può far finta che una missione chia­mata «di pace» non sia in un territorio di guerra? A quali norme devono essere sottopo­sti i nostri militari? Quanti ri­belli sono stati uccisi dai sol­dati italiani? Tra il codice mili­tare di pace applicato attual­mente e quello militare di guerra che venne impiegato in Iraq, il ministro del Popolo della libertà indica una terza strada: «Serve un codice per le missioni internazionali sul quale è possibilissima un’inte­sa con l’opposizione». I capi del parco macchine del contingente italiano in Afghanistan hanno detto al nostro inviato Lorenzo Cre­monesi che a undici Lince colpiti dai ribelli sono stati messi sigilli giudiziari: per renderli «a disposizione» della Procura di Roma tenu­ta a indagare. Ministro, con­ferma? «Sì. Non ho il numero esat­to, ma l’articolo è corretto. Dal governo Prodi in poi, tran­ne la parentesi dell’Iraq, il co­dice che si applica non è quel­lo militare di guerra, bensì il codice militare di pace. Se ci sono morti e feriti è come se questo avvenisse in una nor­male esercitazione. Tant’è che stiamo correndo ai ripari». Verso dove? «Io non me la sentivo di ap­poggiare un ritorno al codice militare di guerra. Alcuni del Pdl, con un emendamento, me lo chiedevano. Ho detto: lasciate stare, si creano più po­lemiche. Per farli desistere ho impiegato un argomento: nel­le commissioni Difesa del Par­lamento è possibilissima un’intesa con l’opposizione per un codice militare specifi­co per le missioni internazio­nali. Né di pace né di guerra». Qui sta il punto. All’origi­ne dei sigilli ai Lince non è l’ambiguità in base alla qua­le, per farla apparire nei limi­ti dell’articolo 11 della Costi­tuzione, la missione italiana viene presentata come pacifi­ca mentre agisce in quella che gli alleati definiscono una guerra? «Non è tanto per l’ambigui­tà. E’ per la scelta fatta dal Par­lamento di applicare il codice militare di pace. So che il mio predecessore al ministero, Ar­turo Parisi, l’ha subita, come l’ho subita io. Ma la rispetto, come va rispettata la Costitu­zione. Per questo stiamo pre­disponendo il nuovo codice». Per vararlo non serve una legge costituzionale? «Se ne discuterà in Parla­mento. Vi sono fautori di en­trambe le tesi». Nel frattempo i Lince? «Rivolgo un appello ai ma­gistrati affinché il tempo di se­questro dei Lince sia ridotto al minimo. Per la specificità della missione, e perché an­che i blindati rotti ci servo­no » . A che cosa? «Per i pezzi di ricambio. Questi Lince continuano a sal­vare le vite di molti soldati. Anche sabato una bomba ne ha fatto saltare uno, ma nessu­no è rimasto ferito. Forse i ma­gistrati pensano che il mezzo, molto danneggiato, possa sta­re sotto sequestro senza pro­blemi. Invece da lì si prende­rebbero i pezzi di ricambio per gli altri mezzi». Non ne avete? «Non portiamo tutti i ri­cambi in Afghanistan perché, statisticamente, sono i Lince usurati o danneggiati a fornir­li. E non c’entrano i fondi». Se viene ucciso un milita­re italiano, la Difesa lo di­chiara: dal 2001 in Afghani­stan ne sono morti 15. Man­ca però un dato: quanti mili­ziani afghani sono stati ucci­si dai nostri soldati in scon­tri a fuoco? «Il numero preciso non vie­ne tenuto. Non c’è una conta­bilità anche perché è difficile accertarlo. Di certo il numero degli insorti — talebani, traffi­canti di droga, tutti coloro che compiono atti ostili — è superiore alle perdite subite dai contingenti internaziona­li. E di molto». Quelli colpiti da italiani? «Anche per i nostri il rap­porto è di sicuro più alto. Quando i nostri sono stati co­stretti a difendersi, gli altri hanno subito perdite. Tra i contingenti siamo quelli che hanno avuto meno lutti, an­che se non per questo meno dolorosi». I morti afghani sono di più da quanto avete tolto i ca­veat che limitavano l’impie­go dei militari in combatti­mento? «No, la natura della missio­ne non è mai cambiata e l’uni­co caveat tolto è sull’impiego fuori dalla zona Ovest, per al­tro quasi mai utilizzato». I cacciabombardieri Tor­nado italiani hanno già co­minciato a dare copertura aerea ai soldati, ossia a spa­rare oltre che ad avere fun­zioni di ricognizione? «Dopo aver informato le Ca­mere, ho dato via libera ai co­mandanti. A loro valutare. Parliamo non delle bombe, che sull’aereo non portiamo neanche. Ma del cannoncino dei Tornado, simile a quello degli elicotteri Mangusta». Quanti Predator, aerei sen­za pilota, manderete in più? «Per ora li raddoppiamo: al­tri due. Sarebbe bene averne di più, ma al momento abbia­mo questi. Li manderemo in­sieme con altri elicotteri». Maurizio Caprara
  9. Hicks

    Nuova Torretta per "LINCE"

    Qualunque versione mettano sarà sicuramente un bel passo in avanti per la sicurezza dei nostri.
  10. Penso che prima dell'Afganistan si possa pensare di lasciare il Libano. Il fatto è che in A-stan ci si gioca la faccia e voti(in molti casi da perdere). Non serve una exit strategy ma coraggio e determinazione per andare avanti, chiudere la partita e stabilire un governo auto-sufficiente per dare a quel paese una relativa tranquillità evitando di vanificare il lavoro fatto fino ad oggi. EDIT Leggo solo ora il messaggio di Picpus che quoto
  11. Putroppo hai ragione, chi ne paga le conseguenze nel brevissimo termine in disagi non indifferenti sono proprio i cittadini di Agrigento. Mi piacerebbe dire il contrario ma la tua affermazione è in parte corretta. L'episodio dell'ospedale dell'Aquila ha fatto giustamente molto clamore e ha insegnato secondo me molto: ci sono strutture fondamentali in una città (l'ospedale in primis) che in caso di incidenti e calamità naturale devono essere punti dei punti di rifermento per affidabilità e funzionalità per prestare le dovute cure e assistenza a chi ne ha bisogno in tempi brevissimi. I controlli prima c'erano (vedi il caso dell'ospedale di Melito nel 2008 chiuso per carenze igenico-strutturali) ma se fino a qualche mese fa le direttive antisismiche erano prese un po "alla leggera" ora, purtroppo, abbiamo visto che dare per scontate non sono, anzi. Bisogna quindi che per evitare tragedie future questa attenzione rimanga alta e vigile alla ricerca di ospedali su tutto il territorio nazionale (come quello de l'Aquila e Agrigento) che possano essere carenti sotto qualsiasi punto di vista. Stralcio dal Corrierei sul caso dell'ospedale di Agrigento: E' possibile che i responsabili vengano accusati di tentata strage?
  12. Non vi sembra eccessivo parlare di sostituzione totale(ammesso che intendano questo) dei Lince. Il VLTM si è fino all'ultimo attentato ha dimostrato di offrire un protezione adeguata agli occupanti del mezzo e penso che con alcune modifiche potrebbe ridurre i rischi per il mitragliere in ralla in caso di ribaltamento? Cosa ne pensate? Una domanda: montare le torrette remotizzate rispetto al trasferimento dei Freccia tenendo conto di tempi(di installazione di uno e trasferiemento/addestramento dell'altro), costi e valore aggiunto al mezzo(nel caso del Lince) non sarebbe più vantaggioso? Una cosa è certa, con l'aumento esponenziale degli attacchi per quantità e potenza i Freccia (come i 2 Mangusta) saranno di certo i benvenuti.
  13. Chaffe79 è giusta la tua diffidenza serve a tenere alta l'attenzione che ai colpevoli vengano puniti e impedito loro di operare ancora. Questo lo può fare solo la giustizia, le istituzioni e i continui controlli. Infatti la vera buona notizia è che questi controlli hanno permesso di scoprire che questa struttura era afflitta da problemi evitando una tragedia futura e avviare le indagini in tempi brevi. Bisogna quindi che l'attenzione rimanga alta e continua sia nei confronti di chi costruisce sia verso coloro che devono fare giustizia scoranggiando così altri tecnici e costruttori a intraprendere ad accettare facili e vergognosi compromessi. Quoto in pieno
  14. Tanti auguri di buon compleanno a entrambe :compleanno:
  15. In effetti hai già risolto il caso, sai anche dove sono i colpevoli, perchè perdere ancora tempo con le indagini! Dire le solite frasi precotte e luoghi comuni "tanto è la solita storia" o "dietro ci sono sempre quelli in Senato" e di additare questo o quello non serve a niente, sono i soliti discorsi da anziani al bar. Bisogna invece dare tempo e fiducia alle istituzioni preposte di fare il proprio lavoro, nel momento in cui queste non portassero a nulla allora si potrebbe trarre le adeguate conclusioni. I burattini non vanno compatiti ma puniti, finchè ci sarà un tecnico pronto a chiudere un occhio ci saranno sempre questi casi.
  16. Quoto LoM: ecco il vero motivo per cui l'Italia era, è e sarà sempre l'Italia e non un paese serio paragonabile a Francia e Gran Bretagna! Per esempio: a inizio guerra vennero offerti al governatore Balbo 250 Panzer III dalla Germania con i quali in quel periodo saremmo potuti entrare al Cairo tranquillamente ma Badoglio fece in modo che questa offerta venisse rifiutata perchè l'Italia, a suo dire, non ne aveva bisogno di tali mezzi per sconfiggere gli inglesi. Quindi giusto parlare di produzione, parliamo di paura verso il Duce, lasciamo perdere la fantomatica esecuzione commissionata citata sopra, ma il grande problema era e resta la mentalità, divisioni e favoritismi lontanissimi dall'obiettivo comune del paese e delle sue istituzioni.
  17. Hicks

    Aeroporto di Pantelleria

    Grazie Picpus, sono sempre stato curioso di vedere com'era questo famoso hangar nella montagna in quella che doveva essere "l'isola di Malta" italiana.
  18. Hicks

    Mig 23 UB Academy 1:72

    Bentornato Barone
  19. Dal Corriere.it «Treni in ritardo? Paghino i ferrovieri» - Fa discutere la proposta svizzera: far ricadere gli oneri sulla retribuzione del personale. I sindacati: follia Chiasso — Sta forse tra­ballando il mito della puntualità svizzera che so­prattutto nei treni è sempre stato un orgoglio della nazio­ne? Forse sì, se il presidente delle Ferrovie svizzere, Andre­as Meyer, ha deciso di correre ai ripari annunciando che gli eventuali ritardi ricadranno (beninteso, non come norma punitiva, ma come «gesto di responsabilizzazione») sulla retribuzione del personale. Il meccanismo, che si vorrebbe poi inserire nel contratto di la­voro, prevede che per ogni ri­tardo sia individuato il re­sponsabile e che l’onere rica­da non direttamente sul sin­golo, ma su tutta l’unità orga­nizzativa cui fa parte chi ha la colpa del ritardo. «Mi sembra un sistema francamente irrealizzabile», commenta il segretario lom­bardo della Fit-Cisl France­sco Ferrante, che spiega: «I ri­tardi dei treni, almeno qui da noi, sono dovuti quasi sem­pre alla congestione del traffi­co, all’usura dei materiali, al­la mancanza di manutenzio­ne o a guasti. Tutto questo non può certamente ricadere sul personale». Per Ferrante solo nel caso, peraltro raro, di ritardata presentazione al tre­no del personale preposto, sa­rebbe possibile individuare responsabilità specifiche. «E poi - conclude Ferrante - co­munque, non è possibile far ricadere le colpe di un singo­lo sull’intera struttura cui ap­partiene». L’ipotesi prospettata da Meyer sta facendo discutere anche in Svizzera, dove le Fer­rovie sono alle prese con di­versi altri problemi. Per esem­pio devono fare i conti con un costante calo delle entrate che a dicembre, in coinciden­za con il nuovo orario, porte­rà a un aumento del prezzo del biglietto e degli abbona­menti, che da anni non subi­scono ritocchi. Si avvia invece verso una soluzione la vicenda dei treni Cisalpino che collegano la Svizzera con Milano. Arrive­ranno entro un mese i nuovi convogli Etr 610 a assetto va­riabile. I ritardi nella conse­gna ricadranno economica­mente sul costruttore Alstrom che, oltre alla penale prevista (90 milioni di fran­chi svizzeri, pari a 60 milioni circa di euro) dovrà accollar­si altro 10 milioni di euro per il pagamento dei treni sostitu­tivi che nel frattempo è stato necessario noleggiare. Ma se sull'asse del Sempione la si­tuazione si è sbloccata, sulla linea del San Gottardo resta­no in attesa di soluzione pro­blemi tecnici per cui i nuovi convo­gli non potranno esservi instradati presto. Sulla linea Milano-Zurigo, in­somma, la soffe­renza dei treni Ci­salpino continua, anche se i nuovi Etr 610 sembrano avere ottenuto il beneplacito del vertice delle Ferro­vie federali svizze­re. In un'intervi­sta, annunciando l'entrata in servi­zio di tre nuovi tre­ni, il presidente Meyer ne ha dichiarato l'affidabilità, an­che se con la riserva di decide­re il numero dei nuovi convo­gli Cisalpino da utilizzare quando entrerà in vigore il nuovo orario, a dicembre. Nei mesi scorsi per porre fine a ritardi costanti sulla linea Basilea-Milano via Lötsch­berg era stata invece bloccata la circolazione dei vecchi tre­ni ad assetto variabile Etr 470, sostituiti da locomotive e vetture delle FFS. Vittore De Carli Penso che sia una buona proposta che anche in Italia darebbe i suoi risultati sempre che la causa non sia un guasto al mezzo o linea. Mi ricorda una legge applicata a "quando in Italia i treni arrivavano in orario"!
  20. Hicks

    Russia: precipita un Mil Mi-8

    Russia: cade elicottero, sei morti Mosca - Un elicottero e' caduto oggi nel distretto di Kotovski, in Russia, causando la morte di sei degli otto passeggeri. Al momento non si conoscono le cause dell'incidente. Il velivolo, un Mi-8 della societa' petrolifera Lukoil, avrebbe dovuto sorvolare un gasdotto nella regione di Volgograd, a circa mille chilometri da Mosca.
  21. Volevo capire se era finita nei tribunali ed eventualmente con quali condanne ma penso sia OT.
  22. Più che una proposta mi sembra un ricatto/minaccia. Cmq com'è finita?
  23. Grazie per la risposta. Si speriamo ma penso che sarà ancora difficile farè chiarezza purtroppo.
  24. Oggi ne parla anche il Corriere.it: Salvatore Borsellino: «Via D'Amelio strage di Stato» Cos'è il terzo livello?
  25. Hicks

    'giorno

    eh eh eh ...benvenuto
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