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Collisione tra elicottero ed aereo a New York
Hicks ha risposto a picpus nella discussione News Aviazione
Ieri sera su SKY News un pilota di elicotteri(non ricordo di che arma) diceva che in Italia un episodio del genere è molto difficile che avvenga. Purtroppo non avuto modo di seguire l'intervento. Potreste spiegarmi il perchè? -
L'equipaggio della Bucaneer è stato liberato, il ministro conferma che non è stato pagato alcun riscatto. Eccovi il link all'articolo Corriere.it. EDIT mi hai anticipato Pic
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Buongiorno a tutti, eccovi l'intervista al ministro della Difesa La Russa sul Corriere.it. La Russa: «In Afghanistan i Tornado possono sparare» Il ministro: «Chiedo ai magistrati di sbloccare i blindati Lince» ROMA — «Rivolgo un appello ai magistrati affinché il tempo di sequestro dei blindati 'Lince' sia ridotto al minimo », dice Ignazio La Russa. In un’intervista al Corriere , il ministro della Difesa affronta alcuni degli aspetti più controversi e delicati della missione militare in Afghanistan, della quale i sigilli giudiziari ai mezzi italiani danneggiati dalle bombe talebane sono un indice. Fino a che punto si può far finta che una missione chiamata «di pace» non sia in un territorio di guerra? A quali norme devono essere sottoposti i nostri militari? Quanti ribelli sono stati uccisi dai soldati italiani? Tra il codice militare di pace applicato attualmente e quello militare di guerra che venne impiegato in Iraq, il ministro del Popolo della libertà indica una terza strada: «Serve un codice per le missioni internazionali sul quale è possibilissima un’intesa con l’opposizione». I capi del parco macchine del contingente italiano in Afghanistan hanno detto al nostro inviato Lorenzo Cremonesi che a undici Lince colpiti dai ribelli sono stati messi sigilli giudiziari: per renderli «a disposizione» della Procura di Roma tenuta a indagare. Ministro, conferma? «Sì. Non ho il numero esatto, ma l’articolo è corretto. Dal governo Prodi in poi, tranne la parentesi dell’Iraq, il codice che si applica non è quello militare di guerra, bensì il codice militare di pace. Se ci sono morti e feriti è come se questo avvenisse in una normale esercitazione. Tant’è che stiamo correndo ai ripari». Verso dove? «Io non me la sentivo di appoggiare un ritorno al codice militare di guerra. Alcuni del Pdl, con un emendamento, me lo chiedevano. Ho detto: lasciate stare, si creano più polemiche. Per farli desistere ho impiegato un argomento: nelle commissioni Difesa del Parlamento è possibilissima un’intesa con l’opposizione per un codice militare specifico per le missioni internazionali. Né di pace né di guerra». Qui sta il punto. All’origine dei sigilli ai Lince non è l’ambiguità in base alla quale, per farla apparire nei limiti dell’articolo 11 della Costituzione, la missione italiana viene presentata come pacifica mentre agisce in quella che gli alleati definiscono una guerra? «Non è tanto per l’ambiguità. E’ per la scelta fatta dal Parlamento di applicare il codice militare di pace. So che il mio predecessore al ministero, Arturo Parisi, l’ha subita, come l’ho subita io. Ma la rispetto, come va rispettata la Costituzione. Per questo stiamo predisponendo il nuovo codice». Per vararlo non serve una legge costituzionale? «Se ne discuterà in Parlamento. Vi sono fautori di entrambe le tesi». Nel frattempo i Lince? «Rivolgo un appello ai magistrati affinché il tempo di sequestro dei Lince sia ridotto al minimo. Per la specificità della missione, e perché anche i blindati rotti ci servono » . A che cosa? «Per i pezzi di ricambio. Questi Lince continuano a salvare le vite di molti soldati. Anche sabato una bomba ne ha fatto saltare uno, ma nessuno è rimasto ferito. Forse i magistrati pensano che il mezzo, molto danneggiato, possa stare sotto sequestro senza problemi. Invece da lì si prenderebbero i pezzi di ricambio per gli altri mezzi». Non ne avete? «Non portiamo tutti i ricambi in Afghanistan perché, statisticamente, sono i Lince usurati o danneggiati a fornirli. E non c’entrano i fondi». Se viene ucciso un militare italiano, la Difesa lo dichiara: dal 2001 in Afghanistan ne sono morti 15. Manca però un dato: quanti miliziani afghani sono stati uccisi dai nostri soldati in scontri a fuoco? «Il numero preciso non viene tenuto. Non c’è una contabilità anche perché è difficile accertarlo. Di certo il numero degli insorti — talebani, trafficanti di droga, tutti coloro che compiono atti ostili — è superiore alle perdite subite dai contingenti internazionali. E di molto». Quelli colpiti da italiani? «Anche per i nostri il rapporto è di sicuro più alto. Quando i nostri sono stati costretti a difendersi, gli altri hanno subito perdite. Tra i contingenti siamo quelli che hanno avuto meno lutti, anche se non per questo meno dolorosi». I morti afghani sono di più da quanto avete tolto i caveat che limitavano l’impiego dei militari in combattimento? «No, la natura della missione non è mai cambiata e l’unico caveat tolto è sull’impiego fuori dalla zona Ovest, per altro quasi mai utilizzato». I cacciabombardieri Tornado italiani hanno già cominciato a dare copertura aerea ai soldati, ossia a sparare oltre che ad avere funzioni di ricognizione? «Dopo aver informato le Camere, ho dato via libera ai comandanti. A loro valutare. Parliamo non delle bombe, che sull’aereo non portiamo neanche. Ma del cannoncino dei Tornado, simile a quello degli elicotteri Mangusta». Quanti Predator, aerei senza pilota, manderete in più? «Per ora li raddoppiamo: altri due. Sarebbe bene averne di più, ma al momento abbiamo questi. Li manderemo insieme con altri elicotteri». Maurizio Caprara
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Qualunque versione mettano sarà sicuramente un bel passo in avanti per la sicurezza dei nostri.
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Penso che prima dell'Afganistan si possa pensare di lasciare il Libano. Il fatto è che in A-stan ci si gioca la faccia e voti(in molti casi da perdere). Non serve una exit strategy ma coraggio e determinazione per andare avanti, chiudere la partita e stabilire un governo auto-sufficiente per dare a quel paese una relativa tranquillità evitando di vanificare il lavoro fatto fino ad oggi. EDIT Leggo solo ora il messaggio di Picpus che quoto
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Sequestrato ospedale di Agrigento ... niente cemento
Hicks ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Putroppo hai ragione, chi ne paga le conseguenze nel brevissimo termine in disagi non indifferenti sono proprio i cittadini di Agrigento. Mi piacerebbe dire il contrario ma la tua affermazione è in parte corretta. L'episodio dell'ospedale dell'Aquila ha fatto giustamente molto clamore e ha insegnato secondo me molto: ci sono strutture fondamentali in una città (l'ospedale in primis) che in caso di incidenti e calamità naturale devono essere punti dei punti di rifermento per affidabilità e funzionalità per prestare le dovute cure e assistenza a chi ne ha bisogno in tempi brevissimi. I controlli prima c'erano (vedi il caso dell'ospedale di Melito nel 2008 chiuso per carenze igenico-strutturali) ma se fino a qualche mese fa le direttive antisismiche erano prese un po "alla leggera" ora, purtroppo, abbiamo visto che dare per scontate non sono, anzi. Bisogna quindi che per evitare tragedie future questa attenzione rimanga alta e vigile alla ricerca di ospedali su tutto il territorio nazionale (come quello de l'Aquila e Agrigento) che possano essere carenti sotto qualsiasi punto di vista. Stralcio dal Corrierei sul caso dell'ospedale di Agrigento: E' possibile che i responsabili vengano accusati di tentata strage? -
Non vi sembra eccessivo parlare di sostituzione totale(ammesso che intendano questo) dei Lince. Il VLTM si è fino all'ultimo attentato ha dimostrato di offrire un protezione adeguata agli occupanti del mezzo e penso che con alcune modifiche potrebbe ridurre i rischi per il mitragliere in ralla in caso di ribaltamento? Cosa ne pensate? Una domanda: montare le torrette remotizzate rispetto al trasferimento dei Freccia tenendo conto di tempi(di installazione di uno e trasferiemento/addestramento dell'altro), costi e valore aggiunto al mezzo(nel caso del Lince) non sarebbe più vantaggioso? Una cosa è certa, con l'aumento esponenziale degli attacchi per quantità e potenza i Freccia (come i 2 Mangusta) saranno di certo i benvenuti.
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Sequestrato ospedale di Agrigento ... niente cemento
Hicks ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Chaffe79 è giusta la tua diffidenza serve a tenere alta l'attenzione che ai colpevoli vengano puniti e impedito loro di operare ancora. Questo lo può fare solo la giustizia, le istituzioni e i continui controlli. Infatti la vera buona notizia è che questi controlli hanno permesso di scoprire che questa struttura era afflitta da problemi evitando una tragedia futura e avviare le indagini in tempi brevi. Bisogna quindi che l'attenzione rimanga alta e continua sia nei confronti di chi costruisce sia verso coloro che devono fare giustizia scoranggiando così altri tecnici e costruttori a intraprendere ad accettare facili e vergognosi compromessi. Quoto in pieno -
Tanti auguri di buon compleanno a entrambe :compleanno:
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Sequestrato ospedale di Agrigento ... niente cemento
Hicks ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
In effetti hai già risolto il caso, sai anche dove sono i colpevoli, perchè perdere ancora tempo con le indagini! Dire le solite frasi precotte e luoghi comuni "tanto è la solita storia" o "dietro ci sono sempre quelli in Senato" e di additare questo o quello non serve a niente, sono i soliti discorsi da anziani al bar. Bisogna invece dare tempo e fiducia alle istituzioni preposte di fare il proprio lavoro, nel momento in cui queste non portassero a nulla allora si potrebbe trarre le adeguate conclusioni. I burattini non vanno compatiti ma puniti, finchè ci sarà un tecnico pronto a chiudere un occhio ci saranno sempre questi casi. -
Se nel 1941 avessimo avuto una diversa composizione delle FF.AA.
una discussione ha risposto a Hicks in Eventi Storici
Quoto LoM: ecco il vero motivo per cui l'Italia era, è e sarà sempre l'Italia e non un paese serio paragonabile a Francia e Gran Bretagna! Per esempio: a inizio guerra vennero offerti al governatore Balbo 250 Panzer III dalla Germania con i quali in quel periodo saremmo potuti entrare al Cairo tranquillamente ma Badoglio fece in modo che questa offerta venisse rifiutata perchè l'Italia, a suo dire, non ne aveva bisogno di tali mezzi per sconfiggere gli inglesi. Quindi giusto parlare di produzione, parliamo di paura verso il Duce, lasciamo perdere la fantomatica esecuzione commissionata citata sopra, ma il grande problema era e resta la mentalità, divisioni e favoritismi lontanissimi dall'obiettivo comune del paese e delle sue istituzioni. -
Grazie Picpus, sono sempre stato curioso di vedere com'era questo famoso hangar nella montagna in quella che doveva essere "l'isola di Malta" italiana.
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Bentornato Barone
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Dal Corriere.it «Treni in ritardo? Paghino i ferrovieri» - Fa discutere la proposta svizzera: far ricadere gli oneri sulla retribuzione del personale. I sindacati: follia Chiasso — Sta forse traballando il mito della puntualità svizzera che soprattutto nei treni è sempre stato un orgoglio della nazione? Forse sì, se il presidente delle Ferrovie svizzere, Andreas Meyer, ha deciso di correre ai ripari annunciando che gli eventuali ritardi ricadranno (beninteso, non come norma punitiva, ma come «gesto di responsabilizzazione») sulla retribuzione del personale. Il meccanismo, che si vorrebbe poi inserire nel contratto di lavoro, prevede che per ogni ritardo sia individuato il responsabile e che l’onere ricada non direttamente sul singolo, ma su tutta l’unità organizzativa cui fa parte chi ha la colpa del ritardo. «Mi sembra un sistema francamente irrealizzabile», commenta il segretario lombardo della Fit-Cisl Francesco Ferrante, che spiega: «I ritardi dei treni, almeno qui da noi, sono dovuti quasi sempre alla congestione del traffico, all’usura dei materiali, alla mancanza di manutenzione o a guasti. Tutto questo non può certamente ricadere sul personale». Per Ferrante solo nel caso, peraltro raro, di ritardata presentazione al treno del personale preposto, sarebbe possibile individuare responsabilità specifiche. «E poi - conclude Ferrante - comunque, non è possibile far ricadere le colpe di un singolo sull’intera struttura cui appartiene». L’ipotesi prospettata da Meyer sta facendo discutere anche in Svizzera, dove le Ferrovie sono alle prese con diversi altri problemi. Per esempio devono fare i conti con un costante calo delle entrate che a dicembre, in coincidenza con il nuovo orario, porterà a un aumento del prezzo del biglietto e degli abbonamenti, che da anni non subiscono ritocchi. Si avvia invece verso una soluzione la vicenda dei treni Cisalpino che collegano la Svizzera con Milano. Arriveranno entro un mese i nuovi convogli Etr 610 a assetto variabile. I ritardi nella consegna ricadranno economicamente sul costruttore Alstrom che, oltre alla penale prevista (90 milioni di franchi svizzeri, pari a 60 milioni circa di euro) dovrà accollarsi altro 10 milioni di euro per il pagamento dei treni sostitutivi che nel frattempo è stato necessario noleggiare. Ma se sull'asse del Sempione la situazione si è sbloccata, sulla linea del San Gottardo restano in attesa di soluzione problemi tecnici per cui i nuovi convogli non potranno esservi instradati presto. Sulla linea Milano-Zurigo, insomma, la sofferenza dei treni Cisalpino continua, anche se i nuovi Etr 610 sembrano avere ottenuto il beneplacito del vertice delle Ferrovie federali svizzere. In un'intervista, annunciando l'entrata in servizio di tre nuovi treni, il presidente Meyer ne ha dichiarato l'affidabilità, anche se con la riserva di decidere il numero dei nuovi convogli Cisalpino da utilizzare quando entrerà in vigore il nuovo orario, a dicembre. Nei mesi scorsi per porre fine a ritardi costanti sulla linea Basilea-Milano via Lötschberg era stata invece bloccata la circolazione dei vecchi treni ad assetto variabile Etr 470, sostituiti da locomotive e vetture delle FFS. Vittore De Carli Penso che sia una buona proposta che anche in Italia darebbe i suoi risultati sempre che la causa non sia un guasto al mezzo o linea. Mi ricorda una legge applicata a "quando in Italia i treni arrivavano in orario"!
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Russia: cade elicottero, sei morti Mosca - Un elicottero e' caduto oggi nel distretto di Kotovski, in Russia, causando la morte di sei degli otto passeggeri. Al momento non si conoscono le cause dell'incidente. Il velivolo, un Mi-8 della societa' petrolifera Lukoil, avrebbe dovuto sorvolare un gasdotto nella regione di Volgograd, a circa mille chilometri da Mosca.
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Volevo capire se era finita nei tribunali ed eventualmente con quali condanne ma penso sia OT.
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Più che una proposta mi sembra un ricatto/minaccia. Cmq com'è finita?
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Grazie per la risposta. Si speriamo ma penso che sarà ancora difficile farè chiarezza purtroppo.
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Oggi ne parla anche il Corriere.it: Salvatore Borsellino: «Via D'Amelio strage di Stato» Cos'è il terzo livello?