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Leviathan

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  1. infatti, hanno fatto una figuraccia alle falkland incredibile stettero almeno zitti
  2. Leviathan

    Inguscezia, provincia di Mosca

    l'inguscezia è una repubblica della federazione russa, con problemi di ordine pubblico anche a causa della vicina cecenia
  3. con le ati è apparso un gestore di default su ubuntu che dovrebbe sistemarle. sto gestore è disponibile da ubuntu 7.04 ma il funzionamento non è garantito. poi i simulatori a cosa ti servivano? ubuntu ha poi un supporto in italiano incredibile
  4. allroa hai la scheda video ATI... ho indovinato?
  5. io uso ubuntu da due anni, non è male e per certe cose lot rovo più semplice di XP sopratutto le ultimissime versioni
  6. per me è sbagliato ragionare così perchè: - in ogni caso si deve far qualcosa per l'ambiente, anche se fossimo soli - se questi trattati consentono forme di concorrenza sleale, quei prezzi più bassi di prodotti importati andrebbero rialzat con dazi doganali contro tutti coloro che non hanno kyoto, vanificando la concorrenza sleale si può fare di più meglio, noi tutti e la diplomazia
  7. http://www.beppegrillo.it/ mi ricorda il film V per vendetta dove sparano alla bambina colpevole di disegnare sul muro lo stemma dell'opposizione...
  8. Il governo di Mosca obbliga le scuole a utilizzare solo free software. Chi volesse comprarne uno con licenza, dovrà pagarlo di tasca propria. E intanto il garante dell'antitrust russa blocca anche Google nell'acquisizione della Zao Begun. Come far risparmiare qualche spicciolo al governo? In Russia è appena stata approvata una nuova norma che obbliga tutti gli istituti scolastici a utilizzare solo software open source. Mentre in Gran Bretagna e nella maggior parte delle nazioni occidentali, Italia compresa, pubblica amministrazione e sistema d'istruzione si affidano al monopolio Microsoft senza - quasi - porsi il dubbio che possa esistere un'alternativa. ANTEFATTO Tutto ha avuto inizio nel 2007, dall'iniziativa di un insegnante, Aleksandr Ponosov, direttore della scuola di uno sperduto villaggio degli Urali, che si era messo di sua iniziativa a usare una versione di Windows piratata per consentire ai suoi studenti di imparare i rudimenti dell'informatica. Ponosov all'epoca era passato alla ribalta delle cronache internazionali, rischiando 5 anni di galera, e in sua difesa si erano scomodati personaggi del calibro di Mikhail Gorbaciov e Vladimir Putin. In seguito a quella vicenda, l'allora primo ministro e attuale presidente Dmitry Medvedev decise che piuttosto di pagare le licenze a Redmond, sarebbe stato meno costoso intraprendere una strada alternativa. FREE SOFTWARE PER LE SCUOLE A inizio 2008 il Cremlino ha deciso di lanciare alcuni progetti pilota per capire se la cosa poteva funzionare su larga scala. Ora, evidentemente soddisfatto dei risultati, ha esteso il provvedimento a tutte le scuole del paese. E l'idea è quella di estendere i free software anche al settore pubblico entro il 2010. Entro la fine del 2009 tutti i computer ad uso scolastico saranno dotati di free software, lo ha annunciato ieri il Ministro per le Comunicazioni Igor Shchyogolev. Nel caso in cui un istituto voglia utilizzare un software a pagamento è sempre libero di farlo, ma deve attingere ai propri fondi per pagarsi da solo la licenza. Quale sarà la reazione di Microsoft? Questa volta a dire "no grazie" non è una piccola azienda ma un'intera nazione, una superpotenza mondiale (che tra l'altro, con i suoi 17 milioni di chilometri quadrati è la più grande entità statale del mondo). E secondo le previsioni del governo i computer presenti nelle scuole russe raggiungeranno quota 1 milione entro il 2010. Forse Ballmer&Co. dovrebbero pensare ad abbassare i prezzi per questo cliente o produrre una versione educational economica ad hoc. Il che, se accadesse, sarebbe davvero un ottimo precedente per il resto del mondo. BLOCCATI ANCHE GLI ADS DI GOOGLE Intanto Mosca dà del filo da torcere anche a un altro colosso: Google. Le autorità russe dell'antitrust infatti hanno bloccato l'accordo da 140 milioni di dollari tra la grande G e l'azienda di advertising ZAO Begun. Il Servizio russo antimonopolio ha addotto come spiegazione la volontà di preservare la competizione sul mercato della pubblicità online e il fatto che non siano state fornite informazioni sufficientemente dettagliate sugli aspetti finanziari dell'acquisizione. In pochi giorni, questo è il secondo grande accordo sull'advertising fallito per la società californiana, che un paio di settimane fa aveva dovuto sospendere per l'ennesima volta la firma dell'alleanza con Yahoo, al vaglio ora del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Articolo Autore: Valentina Tubino Fonte: http://www.visionpost.it sono anni luce davanti a noi sul free software
  9. di rimini? temo di esserci salito a bordo di quel veicolo almeno una volta allora...
  10. il fatto che si fa così nel resto nel mondo non vuol dire (non in utti i paesi, forse negli USA e poi boh) non vuol dire che sia una bella idea, pensate se microsoft immette capitali nell'università X, nell'università X scordatevi linux java open office ecc... Solo per fare un esempio «Mai detto polizia». Come al solito, il giorno dopo le sparate, Berlusconi si rimangia quello che ha detto. Stavolta nega di aver mai detto che manderà la polizia nelle scuole per fermare le proteste. «Non ho mai detto polizia nelle scuole, ma – aggiunge – non l'ho neppure pensato. Ancora una volta è un divorzio fra mezzi di informazione e verità». Insomma, è sempre colpa dei giornalisti che lo capiscono male. Forse lo capisce male anche un suo ministro, Ignazio La Russa, che poco prima della smentita del premier aveva detto: «Non penso che ci sarà mai un seguito a queste parole – a proposito delle frasi di Berlusconi – Ci starei male se ci fosse. Io – spiega – ho inteso le parole di Berlusconi come una condanna della violenza». Insomma, se non altro è la conferma che La Russa quelle parole le ha sentite. Dette o non dette, comunque, le parole di Berlusconi non hanno fermato la protesta degli studenti. A Roma, un corteo di 30 mila, universitari e non, è arrivato fin sotto il Senato, dove è in corso la votazione sul decreto Gelmini. Scandiscono slogan contro il ministro e dicono in coro che la loro protesta «è spontanea, va al di là delle appartenenze politiche: tra di noi ci sono ragazzi di destra e di sinistra, tutti difendiamo i nostri diritti». Sull'argomento è intervenuto il prefetto di Roma, Carlo Mosca: «La nostra Costituzione prevede che la libertà di riunione, garantita, venga attuata pacificamente e senza armi». Per Mosca questa garanzia costituzionale è «approntata per tutti coloro che sono sul nostro territorio e questo vale per i cittadini e ovviamente per gli studenti». Tra le numerose iniziative di contestazione, proseguono anche le lezioni di Fisica a cielo aperto a Roma. In piazza Farnese giovedì si è parlato di relatività generale e di meccanica quantistica, mentre la lezione di venerdì si sposterà di nuovo davanti a Montecitorio. Alle 11, Giorgio Parisi, fisico di fama internazionale, terrà la lezione «La rivoluzione di Einstein: il mondo come appare» seguiranno altri docenti, si parlerà di astrofisica, della materia oscura e del futuro dei giovani ricercatori precari che vedranno presto decaduti i loro contratti di lavoro. Stop a occupazioni solo con ritiro decreto è invece la linea dell'Uds, l'Unione degli Studenti. Le mobilitazioni nelle scuole italiane contro il decreto Gelmini per loro proseguiranno. «Al presidente del Consiglio che con metodi intimidatori ci intima di sciogliere le proteste rispondiamo che le occupazioni si fermeranno soltanto quando ritirerà il decreto 137», afferma Roberto Iovino, coordinatore nazionale dell'Unione degli studenti che ha dato il via alla protesta. «Questo governo - aggiunge - non può continuare a non ascoltare le nostre proposte e a considerarci solo un problema di ordine pubblico. Chiediamo che il governo ci convochi al più presto per ascoltare le nostre proposte». Anche a destra si protesta: i militanti di Lotta Studentesca, movimento giovanile vicino a Forza Nuova, hanno occupato il liceo scientifico Malpighi di Roma per protestare contro il DL Gelmini che sta assestando il colpo ferale al sistema scolastico italiano. Gli occupanti intendono autogestire l'istituto con varie attività formative quali conferenze, presentazione di libri e cineforum, ma al centro del dibattito resta l'opposizione alla riforma proposta dal governo Berlusconi. L'occupazione - che trova il pieno appoggio e consenso di Roberto Fiore, proseguirà fino al ritiro del decreto ed alla costituzione di un tavolo di confronto fra governo e studenti. A Perugia, in mattinata è stata confermata l'autogestione di due aule dell'ateneo, in particolare, uno degli spazi è stato occupato dagli studenti nella 'caldissimà Facoltà di scienze naturali e matematiche. Nel corso delle assemblee nelle diverse facoltà il Rettore Francesco Bistoni ha confermato la sua solidarietà agli studenti, ai precari e ai ricercatori. A Milano, dopo un picchetto durato più di un'ora davanti alla sede della facoltà di via Conservatorio a Milano, gli studenti di Scienze politiche hanno dato inizio ai «Gruppi di libero sapere» con l'obiettivo di preparare 6/7 lezioni autogestite con i relativi professori che hanno dato la loro disponibilità. Le lezioni «che porteranno il sapere all'interno della città» sono previste per venerdì in piazza del Duomo. http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=80195
  11. anche io feci l'ITIS e già allora mi ricordo le difficoltà per i laboratori... Comunque anche il discorso universitario è malaticcio: il decreto quasi costringe, se vogliono sopravvivere, le università a diventare fondazioni private, il che farà lievitare il costo per la laurea (già oggi, non alla portata di tutti) 5 in condotta, maestro unico, sono fumo negli occhi, tagli e università sono il problema (ieri il TG5, noto giornale di partito, ha accennato a "presunti tagli") presunti?? 20% in meno??
  12. bhè abbiamo ragionato sulla rappresaglia nucleare come unico sistema che ha tenuto la pace mondiale tra due blocchi a essi nemici e rivali per 50 anni (MAD)
  13. io per vettore decente intendo qualcosa di difficile da abbattere, non una shahab, ma una MIRV con 6-7 testate indipendente e parecchi falsi bersagli uno dei loro vettori è facilmente abbattibile dalle difese israeliane, che sarebbe autorizzati alla rappresaglia nucleare, che l'Iran non potrà fermare
  14. Nella conferenza stampa con il ministro Gelmini, Berlusconi ha ripetutamente affermato di non avere nessuna intenzione di ritirare il decreto anti scuola pubblica e ha inoltre affermato di voler risolvere le occupazioni non con il dialogo ma con l'aiuto della polizia.Il cavaliere a ai giornalisti che chiedevano se volesse instaurare uno stato di polizia ha risposto di non storcere troppo il naso perchè ci saranno ancora più di quattro anni del suo governo e a certe cose ci si dovrà abituare.Berlusconi ha dichiarato di avere intenzione di dare fin da oggi ordine alle questure di agire con tutti i mezzi a disposizione per mettere fine ad una pratica anti democratica.
  15. tanto non avrebbero nemmeno i vettori decenti, no problem
  16. Ai sensi della legge sulla stampa, mi felicito per l’intuito di Facci che, mai nominato nel mio articolo, s’è riconosciuto nel “biondo mechato” e nella “Yoko Ono di Craxi”. Si vede che è fisionomista. Purtroppo è altrettanto smemorato sulle sue cause perse e i suoi processi penali. Finora non ho mai voluto usare, per polemizzare con questo o quel collega (o sedicente tale), i processi per diffamazione. So bene, anche sulla mia pelle, che sono incerti del mestiere poco rilevanti (salvo che riguardino parlamentari: nel qual caso, se le sentenze non sanzionano legittime opinioni, ma falsità conclamate, è giusto che gli elettori sappiano). Anche perché, per smontare le balle di chi mente sapendo di mentire, non c’è bisogno delle sentenze: basta conoscere i fatti. Come quando Facci venne ad Annozero a sostenere che Mangano non era mai stato condannato per mafia: fui costretto a rammentargli che era stato condannato in due processi istruiti da Falcone e Borsellino a 13 anni di reclusione per associazione a delinquere con la mafia e traffico di droga. Ma ora, visto che il mèchato naturale ci tiene tanto, mi corre l’obbligo di rinfrescargli la memoria. Il suo casellario giudiziale non riporta “un modesto risarcimento”. Riporta una condanna penale definitiva per il reato di diffamazione per il libro “Di Pietro, biografia non autorizzata” (Mondadori), a 500 mila lire di multa e 10 milioni di provvisionale, più le spese, decisa dalla Cassazione il 20 novembre 2002. Dunque il Facci che l’altro giorno mi dava del “pregiudicato” (falsamente: la mia condanna è solo in primo grado) è, lui sì, un pregiudicato. Quanto al “modesto risarcimento”, Facci non pagò i 25 milioni di provvisionale inflittigli in primo grado, anzi scrisse sul Foglio che li avrebbe spesi “in droga, orge, donne, financo uomini, piuttosto che darli a Lucibello”. Così si vide pignorare pure il Bancomat. E, nella successiva causa civile persa in primo grado, dovette pagare (lui o, più probabilmente la Mondadori, cioè Berlusconi) altri 50 mila euro all’avvocato diffamato, più 10 mila di spese legali e riparazione pecuniaria. Alla faccia del “modesto risarcimento”. Quando, nel processo penale, il pm gli domandò dove avesse tratto le notizie diffamatorie sul lavoro di Lucibello a Vallo della Lucania, lui tentò di sostenere che il suo era “giornalismo di costume”, “descrizione pittoresca” di “fatti comici”; ma poi, messo alle strette, il presunto comico dovette ammettere: “Non ho svolto un approfondimento particolarmente intenso…mi sono rifatto a un paio di racconti e alla pubblicistica peraltro scarsa… qualcosa ho letto, qualcosa mi è stato detto, dovrei fare una disamina parola per parola…non sono mai andato a Vallo della Lucania”. Poi concluse che quel “passaggio non lo giudicherei diffamatorio neanche se fosse falso”. Il pm, allibito, domandò: “Ma lei ha fatto verifiche sul passato dell’ avv. Lucibello?”. Risposta: “Non so cosa significhi ‘verifica del passato’…”. Un figurone. Altri 10 mila euro di danni il nostro ometto ha sborsato (lui o il suo santo protettore) in sede civile a Enzo Biagi, per averlo insultato sul Giornale dopo che era stato cacciato dalla Rai, già molto anziano e malato, chiamandolo “il non-giornalista per tutte le stagioni” e accusandolo di confezionare “insulsi brodini” e “insipide sbobbe” (sentenza del Tribunale di Milano, 12 luglio 2006, non appellata e dunque definitiva). Poi c’è una sfilza quasi interminabile di processi persi, in sede civile e penale, contro il pool Mani Pulite, che era solito diffamare a maggior gloria della sua carriera nel gruppo Fininvest. Se non sono giunti in Cassazione, e talora nemmeno a sentenza, è per un motivo molto semplice: Facci (anzi, il suo spirito guida) è solito pagare subito il risarcimento dei danni, ottenendo la rimessione delle querele. Lui dice che le transazioni avvengono regolarmente “senza il mio consenso”: segno che qualcuno decide e paga per lui (indovinate un po’ chi), anzi forse lo paga per diffamare. Ma poi, in calce alle lettere con le richieste di transazione ai denuncianti e le promesse di pagare i danni, compare regolarmente la firma autografa di Facci. Che firmi in stato di letargo? Non si tratta, beninteso, di opinioni negative sul Pool, magari orrende, ma legittime. Si tratta di balle a getto continuo, sempre all’insegna del motto professionale: “Verifica? Non so cosa significhi”. Per esempio le cause intentategli dagli ex pm Di Pietro (rimborsato tre volte in via transattiva), Davigo (idem, tre volte), e poi ancora Colombo e Ielo. Per una diffamazione contro Borrelli, Facci fu condannato in primo grado e in appello, poi in Cassazione lo salvò la prescrizione, ma il risarcimento danni fu confermato e pagato. Facci subì poi due processi, uno penale e uno civile, su denuncia dell’ex gip Andrea Padalino, diffamato a proposito del processo Caneschi. Nel primo, Facci fu condannato a 3 mesi e 30 milioni dal Tribunale di Brescia per un articolo sul Giornale in cui aveva - scrivono i giudici - “dolosamente sottaciuto o colposamente ignorato” fatti decisivi per la ricostruzione del caso e scritto “evidenti elementi di falsità”, anche perché le sue fonti erano “unicamente… la parte in causa: la famiglia Caneschi” e il suo avvocato. Nel processo civile Facci fu condannato definitivamente dalla Cassazione a rifondere 70 milioni di lire di danni per il libro “Presunti colpevoli” (Mondadori): “difetta - scrivono i giudici - sicuramente la verità delle notizie pubblicate”, visto che Facci è autore di “pura invenzione fantastica” e “finge di ignorare” i fatti veri “al fine evidente di seppellire il Padalino sotto un cumulo di ardimentosi equivoci, volti a minarne la credibilità… L’intento dell’Autore... si rivela precisamente quello di delegittimare il singolo magistrato… Il narratore si colloca all’interno dei Palazzi di Giustizia, ma non come un cronista obiettivo, e tanto meno come un ‘comune cittadino’, bensì come un abile sfruttatore di quelle innegabili anomalie del sistema, da cui trarre e alimentare l’onda della sfiducia verso la serietà del singolo operatore della giustizia, attraverso una trama sottile di espressioni calunniose … La diffamazione così perpetrata costituisce reato poiché la coscienza e la volontà del Facci di diffondere quella congerie di notizie inveritiere è fuori discussione”. Un bel ritrattino. Anche i giudici, evidentemente, sono fisionomisti. (Vignetta di Roberto Corradi) Precisazione: Nella puntata di Annozero del 19 aprile scorso, Facci non disse che Mangano non era mai stato condannato, anzi lo definì "mafioso", anche se difese Berlusconi che in quei giorni aveva raccontato la superballa. Poi però dimostrò di sapere ben poco della vicenda del presunto "stalliere": infatti scrisse sul Giornale che la famosa telefonata Mangano-Dell'Utri, a proposito di un certo "cavallo", "non vi fu mai". Invece vi fu eccome: fu intercettata dalla Criminalpol il 14 febbraio 1980 alle ore 15.44. Lo sa bene chi ha seguito il processo Dell'Utri, dove i pm ne fecero ascoltare l'audio e ne depositarono la trascrizione letterale. http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/
  17. in molti, me compreso, speravano nel collasso del mercato immobiliare. Dalle mie parti i terreni costano sempre meno, dopo anni di aumenti continui bene così (per chi vuole una casa chiaramente)
  18. l'idea delle classi ponte mi trova favorevole, ma per periodi limitati ipotiziamo che X venga dal marocco (stato a caso) e parta dalla prima elementare. Fino alla terza elementare potrebbe stare con alunni esteri ad esempio, con insegnanti che sappiano insegnare a degli stranieri l'italiano è un esempio ma se è così penso sia giusto sulla riforma gelmini temo che maestro unico, grembiulino, divisa ecc... sono specchietti per le allodole si taglia fino al 20% dei finanziamenti scolastici, non c'è difesa o scusante ma una cosa così grave...
  19. i discorsi economici li lascio perdere, si tratta del futuro dei nostri figli e nipoti c'è poco da guardare al portafoglio... Tra l'altro se kyoto è così inutile mi chiedo perchè 55 paesi hanno firmato, evidentemente non erano così attenti a capirne il rapporto costi/benefici... Mah potremmo sperimentarlo di persona...
  20. La Germania dovrà pagare i danni civili provocati alle vittime della strage nazifascista di Civitella, Cornia e San Pancrazio del 29 giugno del '44. Lo ha stabilito la prima sezione penale della Cassazione che ha respinto il ricorso della Repubblica federale di Germania che chiedeva l'immunità ancorandosi alla Convenzione di Vienna del '61 e al Trattato nazionale di pace stipulato con l'Italia. Una decisione che in realtà non riguarda soltanto le 203 vittime del nazismo della strage del '44 ma che apre la strada a circa 10.000 cause di vittime del nazismo. E infatti l'avvocato dei familiari e delle vittime della strage parla di «risultato storico». Roberto Alboni, legale di alcuni familiari delle vittime della strage di Civitella, commenta il verdetto a caldo e non nasconde la grande soddisfazione: «È stata una battaglia lunga - dice - ma oggi la soddisfazione è enorme». La sentenza della Suprema Corte non ha precedenti nella giurisprudenza. Ha infatti respinto il ricorso presentato dalla Repubblica Federale di Germania contro la sentenza della Corte d'appello militare di Roma che ha condannato lo Stato a pagare i danni alle parti civili costituite nei processi per gli eccidi nazisti. I giudici della prima sezione penale della Cassazione hanno emesso il verdetto dopo diverse ore di camera di consiglio e hanno di fatto condiviso le conclusioni del sostituto procuratore generale Roberto Rosin che aveva chiesto di respingere il ricorso e confermare la condanna della Germania «in solido» con l'ex sergente Max Josef Milde. Milde è stato condannato all'ergastolo, nel dicembre 2007, per la strage dei comuni di Civitella, Cornia e San Pancrazio in provincia di Arezzo, dove il 29 giugno 1944 i nazisti uccisero 203 persone tra uomini, donne e bambini. Tra le vittime anche il parroco di Civitella, don Alcide Lazzari, al quale è stata poi conferita la medaglia d'oro al valore civile. Alcune delle donne vennero anche violentate prima di essere uccise. Già i magistrati militari, oltre a condannare Milde, hanno previsto per i nove familiari costituiti parte civile nel processo un risarcimento complessivo di un milione di euro. Si tratta dei parenti di due soltanto delle oltre 200 vittime. La sentenza, inoltre, dispone che dell'obbligo di risarcire le parti civili rispondano «in solido» sia l'imputato sia lo stato tedesco.Contro questo principio di responsabilità congiunta, la Germania si era appellata alla Cassazione. Che però gli ha dato contro. Il cosiddetto "armadio della vergogna" è stato definitivamente aperto. Per il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini è «una sentenza di straordinaria importanza, che sancisce un principio fondamentale: l'esigenza insopprimibile della giustizia per le vittime di crimini come quelli perpetrati dai nazifascisti nel corso dell'ultima guerra deve prevalere anche sulla ragion di stato e sulle convenienze diplomatiche». L'avvocato Augusto Dossena, che dal 2002 difende la Germania in tutte le cause pendenti davanti alla giustizia, però sostiene che i risarcimenti non ci saranno. «La Germania non risarcirà nulla, come ha fatto finora, nonostante la sentenza sulla strage di Civitella, ad esempio, fosse immediatamente eseguibile, sotto il profilo della liquidazione del danno, già dal secondo grado!». http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=80147 sono incredulo davanti a una sentenza del genere...
  21. invece sono utili in quanto anche quel poco che si può fare va fatto... non so se vi rendete conto che buona parte delle nostre città va sott'acqua con gli innalzamenti del mare, che le pioggie acide e il buco dell'ozono non sono cose naturali, al quale l'uomo incide in minima parte Comunque ricordiamoci cosa è Kyoto: http://it.wikipedia.org/wiki/Protocollo_di_Kyōto la ue ha detto che a noi italiani sopratutto conviene questo nuvo trattato UE, per via degli investimenti e non capisce come mai tante storie...
  22. solita figuraccia all'italiana, la UE tutta d'accordo eccetto qualche paese dell'est europeo entrato da poco noi no, la Marcegaglia non vuole facciamo sempre più ridere
  23. allucinante vedere il Napoli prima il classifica (seppur con una partita in più) L'inter oggi se la vedrà con la roma e la lazio con il bologna
  24. Usa irresponsabili e incapaci di decidere, questo il tagliente commento del primo ministro russo Valdimir Putin alla gestione della crisi dei mercati da parte di Washington. "Tutto quello che sta avvenendo oggi nella sfera eonomica e finanziaria ha avuto origine negli Usa". Ha detto Putin che ha aggiunto: "E quello che è ancora più triste è che non c'é la capacità di prendere delle decisioni appropriate. E non è questione di incapacità individuali ma di irresposabilità di un intero sistema che per di più ha la prestesa di avere la leadership mondiale". Evidente il riferimento di Putin alla bocciatura del maxi-piano di salvataggio sostenuto dall'amministrazione Bush. Il premier russo ha aggiunto che comunque la crisi non inficera' i piani a lungo termini socioeconomici di Mosca. "Non cancelleremo ne' rimanderemo i nostri piani" ha detto Putin, in base al programma che arriva sino al 2020. http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsID=86555 occia capitalisti cinesi senza capitali per avere investito in titoli di stato USA il premier Vladimir Putin versione pilota
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