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Tutti i contenuti di typhoon
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Secondo gli Olandesi il loro radar SMART-L è capace di rilevare un aereo stealth, l'evoluzione di questo radar chiamata S1850M è il radar 3D dei caccia orizzonte e della Cavour, si sà qualcosa di tali capacità ?
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Purtroppo contano solo i contratti firmati
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Ha mietuto successi ? per ora oltre ai partecipanti al consorzio lo ha comprato solo l'Australia
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Hai la foto del JSF con le insegne della MMI ?
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Grazie !! (in ritardo)
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Già i Tedeschi fecero esperienze con i razzi sui loro Me262, i primi missili guidati dovrebbero essere stati gli AIM-4 Falcon e l'AIM-9 Sidewinder, i primi aerei ad usarli furono mi pare gli F-4D Phantoms. Cmq il primo missile guidato fu sempre Tedesco, ma non sò se fu mai utilizzato, si chiamava Enzian
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Per la vuole seguire in tempo reale, aprite Windows Media Player, poi file, apri URL, incollate questo: mms://fastreal.fastweb.it/M300 Conferma e buona visione
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Dai cribbio è il missile dei caccia Orizzonte, delle future FREMM, della De Gaulle e della Cavour
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Due video molto belli sul missile Aster
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Sinceramente io non l'ho mai sentito screditato il Mangusta, se l'hai sentito da qualche paese confinante che ha avuto il suo vent'anni dopo non te ne curare, è solo rosicamento
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Dai per favore non postiamo cagate come quelle che scrive Nexus, mi sembra di leggere Luogocomune
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Mettiti in un angolo della stanza e fai un paio d'ore di vergogna
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http://en.wikipedia.org/wiki/Iraqi_Air_Force
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Ingiro si legge che MBDA ha tenuto un profilo basso nel dichiarare la gittata di 250 km, e che questa è superiore, almeno alla pari del Taurus 350.
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Grassie, attendo la storia del Marte
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Leggendo vari articoli si evince che la Russia non stà lavorando solo sul Pak-Fa, ma su due aerei, uno da superiorità aerea e uno da attacco al suolo, uno lo farà Sukhoi e l'altro MIG, non so in che ordine
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Secondo me avere una portaerei STOVL come la Garibaldi o la Cavour è ottimo in conflitti a bassa intensità oppure in missioni come quella in Libano, puoi contare su una nave che ti può fornire un eccellente supporto aereo e capacità di comando e controllo senza spendere un capitale per smuoverla come la De Gaulle, cosa ne pensate ?
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Come si fà ad augurarsi che i nostri disarmino Hezbollat ? volete vedere i C130 atterrare a Ciampino pieni di bare per una guerra che non è nostra ?
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ROMA. Stanno preparando gli zaini e lucidando gli scarponi. Già dipinti di blu gli elmetti come vogliono le buone regole del «peace-keeper». I lagunari del reggimento «Serenissima», di stanza a Venezia-Mestre, nella caserma «Edmondo Matter», ce la stanno mettendo tutta per sbarcare in perfetto ordine in Libano. Ugualmente a Brindisi, alla caserma «Carlotto», i marò del «San Marco» approntano i mezzi e le armi. Martedì prossimo, i due reggimenti, che da circa un anno si vanno integrando nel «battle-group» anfibio battezzato Forza italiana da Sbarco, saliranno sulle navi della Marina e salperanno per Naqura, porto del Libano meridionale dove è il quartier generale di Unifil e dove ieri sono atterrati altri 170 militari francesi. La nave «San Marco» partirà da Marghera. Il «Garibaldi», con «San Giusto» e «San Giorgio», più una corvetta a difesa, prenderanno il mare da Taranto. Poi il gruppo navale si riunirà in mare aperto e si dovrebbe presentare davanti alle coste del Libano a partire da venerdì mattina. Sarà il primo atto della partecipazione italiana a Unifil 2, la nuova missione di pace lanciata dall’Onu. Inizieranno già domenica nel porto di Marghera le operazioni per caricare i materiali e i mezzi dei primi 120 lagunari (una compagnia), che avranno con sé anche uomini del Terzo Reggimento genio guastatori e dell’unità Nbc (difesa nucleare biologica chimica). Tra di loro non mancheranno anche alcune soldatesse, compresa Silvia Di Siervi, la mamma fuciliere che è stata l’unica donna ad aver superato a Brindisi il duro corso di addestramento per entrare nella Forza da Sbarco. Allo stesso tempo, tra Brindisi e Taranto, i marò del «San Marco» imbarcheranno i loro mezzi sulle navi militari. A bordo, troveranno gruppi di forze speciali e carabinieri paracadutisti del «Tuscania». Ad attenderli, sul molo di Naqura, gli italiani troveranno il generale Alain Pellegrini. E’ lui il comandante della missione fino al febbraio 2007. Generale francese di lunga esperienza, 61 anni, già in Bosnia e in Benin, per alcuni anni a capo della Divisione Africa e Medio-Oriente del Direttorato per l’intelligence militare, dovrà decidere il dislocamento delle truppe a terra e stabilire quale settore affidare ai nostri. Dalle navi scenderanno in questa prima ondata circa sei-settecento soldati. Non ci sarà nulla di scenografico. E quindi niente gommoni o barchini lanciati a tutta velocità, né cingolati che escono dalla pancia delle navi e riemergono gonfi d’acqua sulla spiaggia. No, non sarà uno sbarco alla marines. E poi sarebbe di cattivo gusto di fronte a popolazioni martoriate come quelle del Libano meridionale. A vigilare sullo sbarco, comunque, ci saranno gli Harrier, i caccia a decollo verticale, imbarcati sulla «Garibaldi», la portaerei della nostra Marina. Dall’Onu, non a caso, vengono richieste all’insegna della moderazione anche negli armamenti da portare al seguito. E quindi alla Difesa stanno decidendo di lasciare a casa i carri armati «Ariete» o gli elicotteri da combattimento «Mangusta». Le Nazioni Unite insistono piuttosto sulla necessità di portare in Libano reparti del Genio (sia esperti nello sminamento, sia costruttori di ponti e di strade) e di Sanità. Gli italiani hanno ottimi reparti specializzati. Quanto prima, poi, le compagnie del «Serenissima» e del «San Marco» mandate in avanscoperta saranno raggiunte dal resto dei propri reggimenti. In tutto, a regime, dovrebbero essere circa 2000 i soldati che sul campo prenderanno la configurazione di una mini-brigata di fanteria leggera. E non è escluso che possano anche aumentare. Il ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, anche ieri ha accennato al fatto che si potrebbe arrivare a 3000 soldati. Ma non subito. Magari nel febbraio prossimo quando all’Italia spetterà il comando. Naturalmente lagunari e marò non rinunceranno all’armamento classico: le mitragliatrici «Minimi», i bazooka, i missili anticarro «Milan», le nuove autoblindo «Puma» che sono in grado di resistere agevolmente a colpi di fucileria, e poi forse anche i cingolati «Dardo» e «Aav-7». Il contingente verrà poi rinforzata anche da un reparto di autoblindo «Centauro» - in prestito dalla brigata «Pozzuolo del Friuli» - che sono dei carri armati con le ruote, portano un cannone di potenza pari agli altri, e sono dotati di una corazzatura più che robusta. Ma sono più veloci e maneggevoli di un cingolato tradizionale.
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Martedì si parte, subito con la forza di proiezione del mare (Lagunari e San Marco), comando alla Francia fino a Febbraio, poi tocca a noi
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Presidente supersonico
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Aviazione navale russa o sovietica prima dei su-33
typhoon ha risposto a skettles nella discussione Marina Militare
Il Mig 21 è entrato in servizio nel 59, il Tomcat nel 74