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Si parla già di "taglietti" alla difesa?
typhoon ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Che vuoi entrare nel merito, ormai i numeri li sappiamo da un ben pò ..... -
Si parla già di "taglietti" alla difesa?
typhoon ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Alla fine Picpus ci convincerà che questa è stata un ottima finanziaria per il comparto difesa e il miliardo e rotti di tagli in tre anni sarà stata una manna dal cielo ... -
In questa finanziaria hanno inserito un bel numero di norme aberranti contro le fascie più deboli per fare contento qualche amico, bisogna stare li con il fucile per evitare che certa immondizia passi. Pd: le tasse aumenteranno di 4-5 miliardi all'anno
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MANOVRA: SCOPPIA ANCHE LA GRANA DELL'ASSEGNO SOCIALE Precari/ Appello a presidente Napolitano: emendamento va contro Ue Grazie Presidente, avanti così! ... vabbè che adesso ci sono i soldati per le spiagge quindi All Right!
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Si parla già di "taglietti" alla difesa?
typhoon ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Consulenze d'oro, dalla Difesa 40.000 euro all'anno per Mannheimer Quanti giubbetti si compravano? .... -
Certo che è proprio vero che il governo dell'unto ha fatto poco o nulla se pure tu nei tuoi soliti topic telecomandati sei riuscito a scrivere una sola cosa fatta appunto dal governo dell'unto ... e due da quello precedente.
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Approfitto per ricordare che con la finanziaria l'obbligo scolastico è stato riportato da 16 a 14 anni ... sarà stato fatto per potersi assicurare una certa continuità nell'elettorato e fargli digerire anche i discorsi di bossi? ...
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Si parla già di "taglietti" alla difesa?
typhoon ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Peccato che nemmeno un Euro vada alla difesa ... ti sei scordato questo ... I tagli ci sono 500 milioni già dal 2009 Non lo hai omesso volontariamente vero? -
Farnborough 2008: Annunciata collaborazione per i CH-47F dell’Esercito
typhoon ha risposto a Thunderalex nella discussione News Aviazione
Calma raga calma -
Si parla già di "taglietti" alla difesa?
typhoon ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Ah ci scherza su a 800 milioni di Euro in meno per l'esercizio, quindo problema risolto -
Si parla già di "taglietti" alla difesa?
typhoon ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Peccato non poterne parlare con la destra forumistica -
Si parla già di "taglietti" alla difesa?
typhoon ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Tralasciando il più o meno importanti, con le finanziare di Tremonti ci saranno i soldi per farle ... le missioni? ... o l'Esercito verrà tradotto in toto al suo nuovo ruolo?* *Pattugliare le spiagge ... -
L'aumento del prezzo dei carburanti non calerà la domanda, a meno che nelle macchine per andare a lavorare non ci mettiamo acqua del rubinetto ...
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MA LE TASSE NON SCENDONO di Sergio Baraldi È difficile dire se gli italiani siano davvero conquistati dall'ultimo reality messo in scena dalla politica, dal titolo «Il premier, le veline e i giudici», ma su un altro canale sta andando in onda un film che merita di essere segnalato. La trama racconta quello che sta per succedere nell'economia per i cittadini. Qualche autorevole osservatore, come il Governatore Draghi o la Confcommercio, ha cercato di richiamare la nostra attenzione con scarso successo. Il gossip di Stato prevale. Speriamo di sbagliarci, ma il problema non sono solo le leggi ad personam che Berlusconi vuole varare, e che gli italiani seguono con troppa distrazione, ma il fatto che, in silenzio, accantona le promesse e le speranze suscitate. Dispiace dirlo, ma è quello che il ministro dell'Economia Tremonti scrive nel Dpef, il documento di programmazione economica, che contiene strategia e obiettivi per i prossimi anni. Ci sono delle sorprese. E non sono piacevoli. Se leggete il Dpef vi accorgerete che la pressione fiscale non diminuirà nemmeno entro il 2013, anzi è destinata ad accentuarsi, poi a ridiscendere, mantenendosi sopra (sia pure di poco) all'attuale 43% del Pil. In poche parole, le tasse non diminuiranno, nonostante in campagna elettorale il centrodestra abbia martellato il centrosinistra accusandolo di spremere gli italiani. A scorrere il Dpef, si scopre che Tremonti ha scelto una linea di continuità con Prodi. Ma nessuno del governo si è preoccupato di avvertire gli italiani del cambio di linea. Nessuno si è premurato di spiegare come mai Prodi non avesse tutti i torti, visto che Berlusconi non cambia. Le sorprese di Tremonti non finiscono qui. Crede nella Robin Hood tax su petrolieri, banche e assicurazioni, ma anche questo balzello rischia di riversarsi sulle famiglie. Non ci vuol molto a capire che petrolieri e banchieri tenderanno a rifarsi scaricando sui consumatori i maggiori costi da sopportare. Lo hanno chiarito Draghi e la Corte dei conti. Ci aspettano, quindi, tre manovre di 10 miliardi di euro (circa 20mila miliardi di vecchie lire) per tre anni. Nel 2009 l'aggiustamento dovrebbe essere ottenuto anche con un contenimento delle spese in conto capitale di 3,5 miliardi. Dietro questa formula contabile si nascondono le spese dello Stato per contribuire a produrre il reddito nazionale, vale a dire scuole, strade eccetera. Solo gli investimenti fissi lordi, destinati cioè a durare più anni, caleranno di 3 miliardi di euro. In sostanza, il governo non cala le tasse e riduce gli investimenti in un Paese che soffre di un pesante deficit infrastrutturale. Invece non tocca, altra sorpresa, la spesa corrente. E bisogna tenere presente che sprechi da tagliare ce ne sono, si sa che sono anche geograficamente concentrati (Sud e non solo) e il ministro Tremonti aveva detto che avrebbe fissato obiettivi di risparmio geograficamente differenziati. Ma nel Dpef si trova solo un vago riferimento al federalismo fiscale, talmente generico da non lasciarci sperare in un'aspra lotta agli sprechi, nonostante l'impegno dei ministri Brunetta e Gelmini. Nessuna meraviglia che, con una pressione fiscale e un debito che non si riducono, il tasso di crescita previsto per l'Italia è modesto quasi nullo (0,6% questo anno), forse meno dell'1,5% in tre anni, come sempre al di sotto dell'Europa. Tremonti attacca la speculazione finanziaria internazionale, che sicuramente è all'opera. Gli economisti sostengono che non è quella la vera causa dei nostri mali. Ma è un ottimo alibi. Accusa la globalizzazione e questo ci tranquillizza. Il governo Berlusconi è arrivato al potere in un momento in cui la crisi internazionale si è aggravata, Prodi ha riportato in equilibrio i conti a costo di perdere le elezioni, ma si sa che l'Italia ha un'eredità pesante da smaltire. Ed è entrata in una fase di stagnazione. Berlusconi non si è lanciato in grandi promesse, ma impressiona scoprire che il paradigma «meno tasse più crescita», sbandierato dal centrodestra come ricetta miracolosa, ora viene archiviato. E ancora non sappiamo quanto pagheremo per la «tassa» Alitalia. Il Paese avrebbe bisogno di scelte. Berlusconi ha intenzione di ridare fiato alla crescita? Per ora le risposte non arrivano. In compenso, si replica «Veline e giudici». http://ilpiccolo.repubblica.it/dettaglio/M...one=EdRegionale
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Ovvio, non sono mica vecchi ... anzi ...
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Non facciamoci le pippe con la Carfagna, sono 16 anni che i salari in Italia non aumentato e noi siamo qui a discutere del nodo Alfano ... sarà anche vero che in Europa le più alte cariche dello stato hanno l'immunità ma scommetto anche che elementi come Dell'Utri in Europa non li prenderebbero nemmeno come usceri in parlamento ...
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Le magie dell'Intoccabile di GIUSEPPE D'AVANZO Il mago di Arcore pretende l'impunità e l'otterrà. Inutile girarci intorno, questo è lo stato dell'arte. E' una confessione la "via d'uscita" escogitata da Gianni Letta. Il Parlamento discuterà subito il "lodo Alfano" che offre l'immunità alle prime quattro cariche dello Stato. Votato il "lodo", l'emendamento "sospendi-processi" diventerà superfluo. Berlusconi sarà intoccabile per cinque anni, qualsiasi reato abbia commesso in passato, qualsiasi reato gli capiterà di commettere da qui fino alla fine del suo mandato. La sospensione dei processi avrebbe congelato soltanto per un anno il dibattimento di Milano ormai agli sgoccioli (Berlusconi è imputato di corruzione in atti giudiziari). Il "lodo" va oltre. Lo lascia nel freezer per l'intera legislatura come tutte le altre inchieste e processi che lo ossessionano (corruzione di un incaricato di pubblico servizio, a Roma; diritti televisivi Mediaset e appropriazione indebita, a Milano). Salvo poi una nuova proroga di sette anni, se dovesse farcela a salire al Quirinale (Dio ci scampi). Le magie dell'uomo di Arcore non mutano, da una stagione a un'altra. Si ripropongono uguali, si replicano identiche nei passi, precise nelle mosse violente che lacerano l'equilibrio istituzionale e violano il principio dell'eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Il suo problema non è nuovo: deve fulminare il processo che lo vede imputato e guadagnare tempo. Nel 2001 (II governo Berlusconi) il mago lavora a trucchi da fiera con una strategia definita con sapienza. Gli avvocati vanno in aula e scatenano l'inferno. Cavilli. Ricusazioni (il giudice è prevenuto; ha già manifestato il suo parere; ha un'inimicizia grave). Rimessioni (Milano è pericolosa per l'imputato e per chi lo difende). Accompagna l'ostruzionismo avvocatesco con una tempesta mediatica: pubblici ministeri "politicizzati" o mezzi matti vogliono farlo fuori e azzerare le scelte del popolo sovrano. L'assalto rabbioso deve preparare il clima per le leggi ad personam che un Parlamento obbediente gli approva sul tamburo: vengono cancellati reati (falso in bilancio); abolite fonti di prova (le rogatorie internazionali); ristretti i tempi del processo (prescrizione); mutate le condizioni del legittimo sospetto per un tribunale. Infine, lo rende immune una legge che la Corte Costituzionale, poi, gli boccia. Sette anni dopo, quando ritorna a Palazzo Chigi, l'impegno di Berlusconi si replica. Ha promesso agli italiani più sicurezza. Confeziona un decreto legge che inaugura un "diritto della diseguaglianza". Indifferente alle contraddizioni, chiede con la mano destra di aumentare le pene per reati di particolare allarme sociale, con la mano sinistra infila nel provvedimento il congelamento dei processi per quegli stessi reati. E' il cavallo di tro*a utile a fermare il processo più importante, il suo, e se la sicurezza di tutti deve pagare qualche prezzo - con lo stop di 100 mila processi - che sia pagato. Il Capo dello Stato gli nega l'urgenza e la necessità di quella clausola. Non se ne cura. Due famigli in Parlamento presentano un emendamento che ferma i processi. Sostiene l'iniziativa innescando, come sempre, tensioni micidiali. La sua condizione processuale e il desiderio di impunità conquistano il primo posto nell'agenda del governo. Per più d'un mese, non si parla d'altro. Impudente, egli non parla d'altro ad ogni occasione con gli argomenti di sempre: estremisti infiltrati nella magistratura vogliono accopparlo per missione politica; sono fascisti che annunciano il ritorno del fascismo. Sa che deve scatenare il pandemonio per intascare il dovuto. Non esita a imbrogliare il presidente della Repubblica. Non si preoccupa di creare attriti con il suo maggior alleato, la Lega. Consapevolmente, distrugge ogni possibilità di dialogo con le opposizioni. Per tenere sotto pressione istituzioni e Paese decide cinicamente di mettere in piazza anche la sua vita privata. Sa che alcune sue conversazioni viziose sono state intercettate dalla magistratura. Non gli sfugge che alcune sono state già distrutte e altre lo saranno presto. Anche se nessuno potrà ascoltarle, imbraccia quelle memorie foniche come se fossero un'arma contro i suoi "nemici": vedete, mi hanno spiato e mi ricattano, vogliono costringermi alle dimissioni; bisogna fermare i processi, fermare i giudici, fermare le intercettazioni; devo essere protetto da ogni iniziativa della magistratura. Geme e strepita come un bambino viziato. Minaccia di rompere il giocattolo che gli è stato messo in mano. Il Paese in declino profondo, impoverito, impaurito, incapace di pensare al futuro, deve fare i conti con le fobie e le pretese del mago. A cui tutto si sacrifica. La leale collaborazione del governo con il Quirinale. La coesione della maggioranza. Il confronto parlamentare con l'opposizione. L'equilibrio dei poteri. Il rispetto della Costituzione. Le urgenze del Paese. E' questa la scena che abbiamo sotto gli occhi. Più o meno, una guerra del capo del governo contro tutti e tutto, a protezione del suo privatissimo interesse. Il canovaccio prevede ora che, scatenato il diluvio, si avanzi Noè con la sua arca. Noè ha il profilo di Gianni Letta, l'astuto mediatore dei conflitti creati dal suo Capo. E' il gioco delle parti, è chiaro. Sono le condizioni che creano, durante un interrogatorio maligno, il poliziotto "cattivo" e il poliziotto "buono". Letta è il "buono" e, dopo il lavoro al proscenio del "cattivo" (Berlusconi), tocca a lui. Chiama a sé gli attori e propone "la via d'uscita": cancellazione del "sospendi-processi" e immediata approvazione del "lodo Alfano". Dunque, l'impunità quinquennale per il bambino prepotente è stata, fin dal primo momento, l'unico, ineliminabile, irriducibile esito della pantomima. Agli interlocutori, appare una mediazione addirittura accettabile considerata l'avventura che promette il frastuono del capo del governo. Si evita un conflitto tra Palazzo Chigi e Quirinale. Si scongiura il rischio di un rallentamento nell'azione di un governo a favore dell'economia del Paese. Si ripristinano le condizioni per un confronto riformatore con le opposizioni. Si sfugge alla distruzione della macchina giudiziaria. Gli attori, con le spalle al muro, acconsentono. Acconsente il Quirinale, la Lega frastornata; ci pensa il Partito democratico, disorientato e diviso. Acconsente finanche l'associazione magistrati che si consola: si salva Berlusconi, ma anche la possibilità di amministrare la giustizia. Dovremmo acconsentire tutti? Non ce lo ordinano i vangeli. In nessun Paese occidentale il capo del governo è temporaneamente immune per i reati comuni. Perché dovrebbe esserlo il nostro? Il "lodo Alfano" viola l'eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Perché dovremmo dimenticarlo? E' incostituzionale una legge ordinaria che garantisce quell'immunità: che almeno abbia l'iter delle riforme costituzionali. Si possono chiudere gli occhi dinanzi alle obiezioni degli addetti allo studio della Costituzione? Sono già tre buone ragioni per non darla vinta a questa prepotenza. (8 luglio 2008) http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/p...ntoccabile.html
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Stiamo dando uno spettacolo indegno al mondo intero, altro che Pecoraro e Diliberto, il parlamento è bloccato, i problemi dell'Italia non sono i salari da fame ed i prezzi alle stelle ... le vere cose da fare alla svelta sono le leggi per non fare andare in galera il premier con sconvolgimenti dei lavori i parlamento ed iter mai visti nella storia della Repubblica ... penso che ci stiano tutti prendendo in giro ... anzi, hanno già iniziato.
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Ha volato il primo Alenia Aermacchi M-346 di pre-serie :adorazione:
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Il MEADS è progettato per abbattere missili balistici a media gittata, il SAMP è tipicamente antiaereo ...
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Si parla già di "taglietti" alla difesa?
typhoon ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Questo invece è buono ... La Difesa in crisi baratta le caserme Saltano due miliardi per le caserme Era ora -
Si parla già di "taglietti" alla difesa?
typhoon ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Se si vogliono ottimizzare le forze armate e spendere meno prima si fà un piano di riorganizzazione e poi si stanziano i fondi come ha fatto Sarkozy, quello che ha fatto Tremonti è la solita porcata, ha tagliato ad cazzum senza nemmeno avere idea di cosa comporterà, il tutto è completamente irresponsabile. E' facile promettere agli Italiani di non alzare le tasse recuperando soldi con tagli biblici ai ministeri portandoli all'inefficenza... Ecco il testo della finanziaria http://www.grnet.it/index2.php?option=com_...f=1&id=1620 In effetti in un articolo si parla di 40% ma non capisco di cosa -
Si parla già di "taglietti" alla difesa?
typhoon ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Solo in Italia la politica di difesa viene decisa dal ministro dell'economia -
Si parla già di "taglietti" alla difesa?
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Si attende ancora un commento dalla destra forumistica :lol: