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typhoon

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  1. Federalismo/ Il Pd si astiene. L'Idv: voto 10 a Calderoli FORUM/ L'approvazione in Parlamento del federalismo fiscale è un "contentino" alla Lega, una vittoria storica di Umberto Bossi, una riforma utile per l'Italia o un peggioramento per tutti noi? Che cosa ne pensi? SONDAGGIO/ Dalla Camera via libera al federalismo fiscale. Per l'Italia è un'opportunità o una iattura? E' previsto per stasera a Montecitorio il via libera del disegno di legge sul federalismo fiscale. Il ddl passerà poi al Senato per la terza lettura e l'approvazione definitiva entro Pasqua. Il gruppo del Pd si asterrà sul voto. Lo ha deciso l'assemblea del gruppo, dove in undici hanno votato contro. Linda Lanzillotta, pur essendosi espressa in dissenso, ha deciso di rispettare la disciplina di partito. "Votiamo sì perché questo è il primo atto, in un anno di legislatura, davvero frutto dell'attività del Parlamento. Per dieci giorni la Camera è tornata a essere il luogo dove si fanno le leggi. Di questo ringraziamo il ministro Calderoli. Al quale diamo voto 10 per come ha accettato che fosse proprio il Parlamento il vero protagonista di questo disegno di legge, riappropriandosi delle sue funzioni". Il capogruppo dell'Italia dei Valori a Montecitorio, Massimo Donadi, anticipa ad Affaritaliani.it il voto favorevole del partito di Antonio Di Pietro al federalismo fiscale. "Abbiamo ritenuto di cogliere questa possibilità perché non è vero che siamo un'opposizioni sempre pregiudiziale. Siamo intervenuti nel merito e abbiamo fatto in modo che la legge che uscirà dalla Camera non sia nemmeno lontana parente di quella del disegno di legge proposto dal governo. In particolare, si è evitato un federalismo spendaccione. Siamo riusciti a far approvare già in Senato emendamenti che stabiliscono che dall'applicazione del federalismo in poi mai e poi mai, in nessuna fase, potranno derivare aumenti di costi per i cittadini o della pressione fiscale". "Secondo e terzo punto, collegati tra loro sono la responsabilità dei pubblici amministratori e il controllo reale dei cittadini", spiega il numero due dell'Idv. "Coloro che venissero riconosciuti responsabili di un dissesto finanziario saranno ineleggibili a vita a qualunque carica elettiva e anche impossibilitati ad accedere ai consigli di amministrazione degli enti locali. Il controllo poi deve essere vero e abbiamo introdotto un'orma che prevede un modello unico di bilancio per tutti gli enti locali ma soprattutto il fatto che verrà redatta una versione del bilancio non in 'burocratese' ma in 'cittadinese' e pubblicata su internet, in modo che tutti possano controllare come vengono spesi i soldi pubblici". "Ultimo punto; non è un federalismo dei contrapposti egoismi bensì serio e solidale. A tutte le Regioni vengono date le risorse per erogare i servizi ai cittadini ma nelle elargizioni che lo Stato dà si terrà conto anche del deficit dei servizi infrastrutturali. Quindi c'è la possibilità di non perdere la qualità dei servizi ma anche quella di recuperare il gap. Soprattutto non ci saranno più risorse per la gestione di denaro pubblico clientelare o assistenziale o per sperpero di amministratori incapaci". http://www.affaritaliani.it/politica/feder...ra240309_1.html
  2. Invece è assolutamente vero, Santoro è fazioso e ti fa sentire solo la voce di una campana, Studio Aperto invece spesse volte mente e prende in giro i suoi telespettatori che si aspettano guardando un Tg di avere un'informazione imparziale.
  3. No no, tu continui ad equiparare Santoro a Studio Aperto. Sono due cose completamente diverse.
  4. La faziosità è una cosa diversa, quando tu metti RAI2 e guardi Anno Zero lo sai cos'hai davanti, un programma politicamente schierato che cmq non sempre dice cose false o sbagliate. Quando guardi certi TG Mediaset invece ti ritrovi un telegiornale che fornisce in modo strisciante un'informazione distorta e spesse volte pure falsa. Un'altro bell'esempio è il documentario che ha "tentato" di riabilitare Craxy.
  5. Staminali embrionali, presto sangue artificiale Tra tre anni gli scienziati inglesi potrebbero essere i primi al mondo ad effettuare una trasfusione di sangue sintetico ottenuto con la fecondazione in vitro di cellule staminali embrionali, senza alcun rischio di infezione. Il progetto (multimilionario) di ricerca che coinvolge la NHS Blood and Transplant, il servizio scozzese di trasfusione del sangue a livello nazionale e il Wellcome Trust, il più grande istituto di ricerca del mondo, è guidato da Marc Turner della Edimburgh University e potrebbe rivoluzionare i servizi di trasfusione sanguigna che attualmente dipendono da un network di volontari donatori di sangue fresco. I ricercatori testeranno gli embrioni umani ottenuti dalla fecondazione in vitro per trovare quelli geneticamente programmati per sviluppare sangue "O-negativo", gruppo donatore universale che si trova più o meno nel 7% della popolazione, adatto ad ogni tipo di trasfusione senza alcun rischio di rigetto. L'obiettivo del progetto è quello di stimolare le cellule staminali a svilupparsi in mature cellule sanguigne portatrici di ossigeno, da utilizzare per trasfusioni di emergenza. Sangue di questo tipo avrebbe il vantaggio di non essere a rischio di infezione da virus HIV, epatite o morbo della mucca pazza. I militari sarebbero tra coloro che ne trarrebbero maggior vantaggio, dato che le situazioni di guerra richiedono spesso quantitativi straordinari di sangue fresco da donatori universali. Posizione avanguardistica per la Gran Bretagna, quindi, dove la ricerca sulle cellule embrionali è consentita dalla legge; ricerche simili sono attive anche in Svezia, Francia e Australia. L’anno scorso, invece, l’Advanced Cell Technology, uno studio di ricerca statunitense, non è riuscito a portare avanti il medesimo progetto per il blocco dei finanziamenti imposti dall’amministrazione George W.Bush e rimossi ultimamente da Barack Obama. ricerche simili sono attive anche in Svezia, Francia e Australia. , come mai non ci hanno citato? :rotfl: :rotfl:
  6. Santoro è platealmente fazioso, ma io nei miei esempi non ho parlato di faziosità ma di un certo tipo di informazione costruita ad arte in modo subdolo e nel periodo giusto per fornire all'opinione pubblica volutamente una visione distorta delle cose.
  7. La dittatura mediatica è viscida, la si vede quando Studio Aperto durante la trattativa Alitalia guarda caso ha lanciato una campagna contro le compagnie "low cost", o quando durante il caso Englaro mostra servizi di pseudo miracolati che si risvegliano dal coma, o quando anche se 563 mila lavoratori sono entrati in cassa integrazione nei primi due mesi del 2009 ricicla servizi vecchi di un anno mostranti super imprenditori che aprono micro aziende da 10 dipendenti per mostrare che "ce l'hanno fatta" e "va tutto bene" oppure quando fanno servizi del genere ... http://www.youtube.com/watch?v=2krKv9TmJxI ... o quando durante le proteste sulla legge gelmini lanciarano un certo tipo di servizi denigratori verso gi studenti Non sarà dittatura mediatica questa, ma certamente informazione pilotata e distorta
  8. typhoon

    Marina Cinese

    Non puoi mettere il link all'attachment di un altro forum. L'immagine ovviamente non si vede.
  9. Questa sera a Report si parlerà di Europa 7
  10. typhoon

    Japanese Katana Vs. 50 Caliber BMG

    :adorazione: http://www.youtube.com/watch?v=XY7li8Lb1eg...ature=rec-HM-rn
  11. http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...42029girata.asp L'Europa critica le parole del Papa: "Preservativi essenziali contro l'Aids" E' bufera sulle frasi del Pontefice. Ma il Vaticano non indietreggia: i condom non sono la via corretta «Viva inquietudine» di Parigi, «costernazione» di Bruxelles, «indignazione» del Fondo mondiale per la lotta contro l’Aids e critiche da Berlino: sono solo alcune delle reazioni alle dichiarazioni rilasciate da Papa Benedetto XVI sull’uso del preservativo, che -ha detto Ratzinger- «non risolve il problema dell’Aids». Dal Camerun, dove il Pontefice si trova in visita, è Padre Lombardi a replicare alle critiche: per il portavoce vaticano, il Papa ha voluto evidenziare come «puntare essenzialmente sulla più ampia diffusione di preservativi non sia in realtà la via migliore, più lungimirante ed efficace per contrastare il flagello dell’Aids e tutelare la vita umana». Da Parigi, il portavoce del ministero degli Esteri, Eric Chevallier, ha espresso «viva preoccupazione per le conseguenze delle dichiarazioni di Benedetto XVI», precisando che «se non ci spetta esprimere un giudizio sulla dottrina della Chiesa, riteniamo che tali dichiarazioni mettano in pericolo le politiche sanitarie pubbliche e gli imperativi di tutela della vita umana». Da Bruxelles, il ministro della Sanità belga, Laurette Onkelinx, ha manifestato «stupore» e «costernazione» per le parole del Papa: «Queste dichiarazioni riflettono una visione dottrinaria pericolosa». Il preservativo «è uno degli elementi essenziali nella lotta contro l’Aids e la Commissione Ue ne sostiene la diffusione e l’uso corretto»: sostiene il portavoce del commissario Ue agli aiuti umanitari Louis Michel. E da Berlino, i ministri della Salute, Ulla Schmidt, e della Cooperazione economica e dello sviluppo, Heidemarie Wieczorek-Zeul, hanno emesso un comunicato congiunto in cui affermano che «i preservativi giocano un ruolo decisivo» nella lotta all’Aids. «Profondamente indignato» si è detto il Direttore esecutivo del Fondo mondiale della lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria, Michel Kazatchkine, che ha chiesto «al Papa di ritirare le sue dichiarazioni inaccettabili», perchè rappresentano «una negazione della pandemia». «E dire queste cose in un continente come l’Africa dove, sfortunatamente, il 70% delle persone sono affette dall’Aids, è assolutamente incredibile», ha aggiunto. Da Ginevra, l’agenzia delle Nazioni Unite per la lotta all’Aids (Unaids) ha sottolineato come l’uso dei preservativi rappresenti una risposta importante per la strategia di prevenzione contro l’Aids, accanto all’educazione sul virus dell’Hiv, alla fedeltà al partner e ad altre misure. Nel documento diffuso oggi, tuttavia, Unaids non ha fatto alcun riferimento specifico a quanto dichiarato dal Papa. Numerose le reazioni anche da parte delle organizzazioni non governative impegnate nella lotta all’Aids. Ricordando «l’enorme influenza» del Pontefice nel mondo, la britannica Oxfam si è detta preoccupata per le ripercussioni delle sue parole «sia direttamente sui singoli, che potrebbero rinunciare a utilizzare il preservativo, sia sui programmi sanitari che dovrebbero fornirli». «Siamo molto arrabbiati - ha tuonato l’ong francese Médecins du Monde - perché sono anni di lavoro rimessi in discussione». Per ActionAid, «25 anni di ricerca scientifica dimostrano che i preservativi salvano vite. Il Papa dovrebbe riconoscere questo fatto, invece di impedire alle persone di vivere dignitosamente di fronte alla minaccia dell’Hiv e dell’Aids». Da parte loro, gli africani sottolineano tuttavia che i fedeli sanno anche disattendere le istruzioni che arrivano dal Vaticano. «La gente non seguirà quanto ha detto il Papa», ha detto Alain Fogué del Movimento camerunese per chiedere l’accesso alle cure (Mocpat). «Lui vive in cielo e noi sulla terra - ha ironizzato - il Papa vive nel XXI secolo?». «Nonostante le posizioni del Papa sul preservativo, il loro utilizzo è in aumento in Malawi - ha fatto sapere una coalizione di associazioni del paese dell’Africa australe - senza i preservativi, il Malawi morirebbe». Prendono le distanze dal Papa anche alcune organizzazioni cattoliche, che hanno espresso disagio per le sue dichiarazioni. «Il Papa vuole dire che l’uso del preservativo può ’deresponsabilizzarè quanti lo utilizzano - ha spiegato il quotidiano cattolico francese La Croix - ma per non aggiungere male al male appare necessario proteggersi e proteggere l’altro». Più netta la posizione dell’ong sudafricana Cattolici per scelta, che ha affermato che «i cattolici del mondo non sono d’accordo con il divieto del Vaticano sui preservativi.» «Durante il suo viaggio in Africa, il Papa vedrà la realtà della pandemia - ha aggiunto - preghiamo e speriamo che cambi posizione e adotti quella che i cattolici ordinari hanno già preso in considerazione: utilizzare preservativi salva vita». Pronta la replica del portavoce della Santa Sede, Padre Lombardi: «Il Papa ha ribadito le posizioni della Chiesa cattolica e le linee essenziali del suo impegno nel combattere il terribile flagello dell’Aids: primo, con l’educazione alla responsabilità delle persone nell’uso della sessualità e con il riaffermare il ruolo essenziale del matrimonio e della famiglia; due, con la ricerca e l’applicazione delle cure efficaci dell’Aids e nel metterle a disposizione del più ampio numero di malati attraverso molte iniziative e istituzioni sanitarie; tre, con l’assistenza umana e spirituale dei malati di Aids come di tutti i sofferenti, che da sempre sono nel cuore della Chiesa». Da parte sua, il ministro degli Esteri Franco Frattini ai giornalisti che gli chiedevano un parere, oggi in Senato, ha risposto «Non commento le parole del Papa».
  12. Salvi i super stipendi, inammissibile l'emendamento che imponeva un tetto Non sarà discussa la proposta della Lega che voleva bloccare a 350 mila euro i compensi dei manager pubblici ROMA - Non sarà messa in discussione la proposta avanzata da alcuni parlamentari della Lega di mettere un tetto agli stipendi dei manager di banche e imprese che, in difficoltà per la crisi, beneficeranno di aiuti pubblici. Le proposte sono infatti contenute nell'elenco degli emendamenti al decreto «Salva-auto» considerati inammissibili per materia. LA PROPOSTA DELLA LEGA - In particolare, un emendamento prevedeva che non potesse superare il limite di 350.000 euro annui il trattamento economico dei dirigenti di banche o istituti di credito che beneficiano in materia diretta o indiretta di aiuti anti-crisi. Un altro emendamento, considerato inammissibile, prevedeva che gli emolumenti corrisposti a qualunque soggetto avente rapporti di lavoro con le amministrazioni statali, o con le agenzie oppure con enti pubblici economici e d enti di ricerca, nonchè con i magistrati, non potesse superare il limite del trattamento corrisposto ai membri del Parlamento. stampa | chiudi Esauriente la risposta di Belpietro ieri a Ballarò ... "se fai una-tantum sui redditi alti poi quella gente si deprime e abbassa il tenore di vita" :rotfl: :rotfl: .... Berlusconi: io come Obama, siamo uomini del fare ... Obama contro i bonus ai manager "E' un oltraggio, li bloccheremo"
  13. Mi sembra ovvio che ci si riferisca solo al condom quando si parla di AIDS e mezzi di prevenzione.
  14. Ottimo, quindi sono anche senza MAD e sonoboe, a quel prezzo penso ancora di più che siano una truffa.
  15. Tempi di vacche magre anche per i soldati italiani. Anzi, non solo vacche magre: per loro si tratta ormai in molti casi di una vera lotta per la sopravvivenza. I tagli al bilancio dello Stato colpiscono soprattutto la macchina militare, con ripercussioni molto pesanti tra l'altro sulla capacità di impatto nel mondo per l'intera politica estera italiana. Per far comprendere la gravità della crisi per le casse dell'Esercito gli alti comandi fanno un esempio molto concreto. «È noto che uno dei veicoli più utilizzati ed apprezzati dalle nostre missioni all'estero in zone di conflitto è l'autoblindo Lince del-l'Iveco, che li fornisce anche ad altri eserciti, specialmente europei. Ottimo per la corazza a forma di tartaruga a difesa dalle mine nel terreno. Veloce e maneggevole. Ne abbiamo ordinati 1.150, che verranno consegnati a scaglioni entro il 2012. Al momento ne sono operativi 530. Di questi 243 sono impiegati dal nostro contingente in Afghanistan, altri 33 da quello in Libano. Ma ora ci troviamo nelle situazione per cui ben 180 mezzi sono guasti. E mancano i fondi per le riparazioni», sostengono ai comandi Interforze di Verona e quelli responsabili dell'intera logistica militare alla caserma centrale di Roma. Quattro conti, e non è difficile valutare le conseguenze dei tagli. Ogni Lince costa infatti 210.000 euro più iva. E si parla solo del mezzo nudo. Se si aggiunge l'equipaggiamento di base (radio, gps, climatizzatori, eccetera), neppure troppo sofisticato, la somma lievita a 290.000 euro più iva. La manutenzione, specie in regioni operative, supera i 15.000 euro annuali. «Bloccare in garage 180 Lince significa dunque immobilizzare un capitale che oltrepassa facilmente i 54 milioni di euro. Noi contiamo di poter riparare con spesa relativamente bassa nel breve periodo una cinquantina di veicoli. Ma per altri 130 mancano decisamente i soldi», affermano i responsabili del parco macchine centrale. Stesso ragionamento vale per gli elicotteri. L'Esercito ne possiede 246. All'estero ne sono stati inviati 23 (9 in Afghanistan, 6 in Libano, 8 nei Balcani). È inutile dilungarsi sulla validità dell'elicottero in zone operative, inclusi i casi di interventi d'urgenza per calamità naturali, dove i primi ad essere messi fuori uso sono gli aeroporti. Ma anche in questo caso la carenza di finanziamenti limita l'esercizio. «Per mantenere in efficienza tutti i nostri elicotteri abbiamo chiesto 110 milioni di euro annuali. Ne abbiamo ricevuti 15 per il 2009 e 10 per il 2010. Per fortuna le spese relative ai mezzi spediti nelle missioni all'estero vengono pagate con i fondi speciali stanziati di volta in volta dal Parlamento, altrimenti non potremmo neppure garantire quel servizio», spiegano i responsabili elicotteristi. Un programma speciale è stato approntato anche per i piloti. Affinché possano operare necessitano di almeno 60 ore di volo di addestramento all'anno. Ma unicamente coloro che vengono impiegati in missione (si parla di poche decine) godono di un tale trattamento. Per gli altri le ore di volo variano tra 30 e zero. Solo il 30 per cento degli elicotteri è oggi considerato operativo. «La situazione è semplicemente drammatica. Il nostro Esercito non solo non riesce a pianificare investimenti di lungo periodo, ma non può neppure permettersi il livello di efficienza attuale, che è già basso e in netta picchiata. Ne risente in modo estremamente grave la nostra politica estera. Perché, se è vero che oggi le missioni militari in ambito Nato, Onu o altro, sono diventate importantissime per qualsiasi Paese che aspiri ad un ruolo internazionale, con le risorse a disposizione l'Italia è inevitabilmente destinata a contare sempre meno», sostiene Barbara Contini, membro della Commissione Difesa del Senato per il Pdl, esperta di missioni all'estero per essere stata a lungo nella ex Jugoslavia e governatrice a Nassiriya. E aggiunge, riferita ai tagli del 4 per cento agli stanziamenti per l'Esercito decisi nell'agosto scorso dalla Finanziaria: «Quei tagli non si dovevano fare. I nostri soldati ricevono per il 2009 oltre 800 milioni di euro in meno rispetto al 2008 e con prospettive di tagli maggiori per i prossimi anni. Ciò significa che la voce Difesa rappresenta oggi lo 0,66 per cento del nostro prodotto interno lordo. Troppo basso. Non sogno neppure di guardare ai bilanci americani, dove gli stanziamenti dedicati ai militari sono ben oltre il 4 per cento del Pil. Ma riterrei giusto uniformarci alle medie dei Paesi Nato, che sono circa il 2 per cento», aggiunge la senatrice. Un discorso il suo che raccoglie consensi in modo trasversale tra coloro che, nelle due Camere, si occupano di esercito e missioni all'estero. Tecnici e militari stanno letteralmente facendo i salti mortali per adattare le poche risorse disponibili alle richieste della politica. «Da quando venne abolita la leva, in pratica dal 1996, si è lavorato per definire che dimensione avrebbero dovuto avere le nuove forze della difesa italiana. E nel piano 2004-5 è stato deciso che il nostro Esercito avrebbe avuto in tutte le sue articolazioni non oltre 190.000 uomini. Oggi ne contiamo 184.271. Ma con il budget attuale sono troppi, non li possiamo mantenere. Diminuendo i soldi a disposizione siamo costretti a tagliare. E la nostra logica è semplice: delle tre voci di spesa — stipendi, investimenti ed esercizio — andiamo soprattutto a decurtare quest'ultimo, che significa meno addestramento, meno esercitazioni con i nostri alleati. Insomma un esercito poco pronto», ammettono ancora gli ufficiali della logistica. E i responsabili di fanteria e truppe corazzate sono ancora più specifici: «Abbiamo chiesto 70 milioni di euro per gli addestramenti ordinari di circa 80.000 uomini, per lo più spese di carburanti e munizionamento. Ma dal 2006 ne abbiamo ricevuti 2 all'anno, 68 in meno di quelli richiesti. Che possiamo fare?». Una delle conseguenze più dirette è che gli addetti alla contraerea non sparano praticamente più. Per le missioni estere si dipende interamente dai finanziamenti straordinari. Ma c'è già chi pensa a come ottimizzare le forze dei circa 9.100 uomini impegnati in 33 missioni per 21 Paesi (di cui 8.700 in zone operative). Perché anche in questi scenari i tagli si fanno sentire. In Afghanistan da 2.400 soldati italiani si è già passati a 2.795 e il numero potrebbe salire ancora per garantire le elezioni previste in agosto. Gli stanziamenti dal primo gennaio al 30 giugno 2009 sono di 242 milioni e 368 mila euro, circa 10 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2008. Un modo per risparmiare potrebbe essere chiudere la piazza di Kabul (dove ora si trovano circa 500 soldati) e concentrare l'intero contingente ad Herat. I quasi 2.500 uomini impiegati nel Libano meridionale hanno ricevuto per i primi sei mesi del 2009 circa 192 milioni di euro, pari in media ad un milione al mese in meno rispetto al 2008. «Un contingente costoso e sovradimensionato », sostenevano diversi rappresentati di maggioranza ed opposizione del Senato dopo una recente visita sul posto. E c'è chi progetta di ridurre il contingente di «alcune centinaia di uomini» per poterli rendere disponibili nel caso si proponesse una forza internazionale di pace tra Israele e la striscia di Gaza. Corriere.it
  16. Ma dopo aver letto la proposta di legge dell'onorevole Carlucci (noto guru a livello internazionale del mondo IT) per "regolamentare internet" scritta in realtà del presidente della Unione Italiana Editoria Audiovisivi avevi dubbi?
  17. Pure oggi ha ribadito che l'AIDS in Africa si combatte con "un rinnovo spirituale e umano nella sessualità", che sia mai che dica che si combatte con la prevenzione e con la sensibilizzazione della popolazione sull'uso degli anticoncezionali (anzi ha affermato che aumentano i problemi ). Ci sono coppie con un elemento malato che con le necessarie precauzioni hanno tranquillamente rapporti sessuali.
  18. Se volete approfondire la disastrosa amministrazione Catanese da parte di un Berluschino DOC come Scapagnini la puntata di ieri di Report (già con i giorni contati?) è già online su Youtube http://www.youtube.com/watch?v=hK9duzHdJ6c e seguenti ...
  19. Appunto qui si parla di Catania, ma seguendo la tua solitra strategia Berlusconiana del "se non puoi convincerli, confondili" stai parlando di Roma tendando di distogliere dall'argomento principale, se vuoi parlare di Catania bene, altrimenti apriti un altro thread.
  20. Guardate Report così ridete (o piangete , vedete voi) un pò ...
  21. Finmeccanica:Guarguaglini, Italia vuole ridurre III tranche Eurofighter Per portare avanti anche Jsf. Da discutere condizioni economiche (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Londra, 11 mar - "Germania e Spagna manterranno gli ordini, mentre l'obiettivo di Italia e Gran Bretagna e' ridurre il numero di aerei della terza tranche di Eurofighter". Lo ha detto il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini a proposito del negoziato con i quattro Paesi coinvolti nel programma del caccia europeo. L'Italia vuole ridurre gli aerei della terza tranche (ora previsti in 46), ha spiegato Guarguaglini, perche' "vuole portare avanti anche il programma Joint Strike Fighter. Se vogliono ridurre il numero degli aerei pero' - ha aggiunto - vanno pagati i costi non ricorrenti e anche delle eventuali penali. Se ci chiederanno di ridurli, dovremo fare i nostri conti e decidere cosa fare. Una discussione con i quattro Stati partira' ad aprile", ha concluso Guarguaglini.
  22. Infatti loro non firmaranno, io si ... penso che così saremo tutti contenti almeno che i credenti non vogliano che debba credere pure io. Ribadisco, problemi che si fanno a certi livellu solo in Italia
  23. Si lo che non ci saranno i clisteri a base di staminali, ma già s stà parlano di introdurre nel corpo malato cellule staminali modificate geneticamente per fare certe cose. Non penso sia un problema fare un consenso informato sulla provenienza di tali cellule.
  24. Ormai stiamo arrivando a livelli di esaltazione ed integralismo pari a qualche fazione di tipo Islamico Brasile, bambina stuprata abortisce Vescovo scomunica i medici: «Crimine» La piccola di 9 anni violentata dal patrigno. Il Vaticano: «Bene Sobrinho, fatta scelta di morte: hanno peccato» RECIFE (Brasile) - Scomunica: sentenza inappellabile della Chiesa cattolica brasiliana contro i medici che hanno fatto abortire una bambina di nove anni, stuprata dal patrigno e incinta di due gemelli. L’aborto, ha specificato José Cardoso Sobrinho, arcivescovo di Olinda e Recife, è un crimine agli occhi della Chiesa e la legge degli uomini non può sovrastare quella di Dio. Il patrigno, indagato per violenza sessuale, ha ammesso che abusava della bambina da quando aveva 6 anni e inoltre secondo i sanitari la gravidanza avrebbe comportati gravi rischi per la bambina. La legge brasiliana consente l'aborto in caso di stupro o di problemi per la salute della madre. La bambina, fanno notare i medici, rientrava in ambedue le categorie. «LEGGE UMANA NON HA VALORE» - Ma l’arcivescovo, esponente dell’ala più integralista della Chiesa brasiliana, è andato all'attacco. «La legge di Dio è superiore a qualunque legge umana - ha proclamato -. Quindi se la legge umana, cioè una legge promulgata dagli uomini, è contraria alla legge di Dio, questa legge umana non ha alcun valore». Tutte le persone che hanno partecipato all'aborto, compresa la madre della bambina (ma non la piccola), sono state scomunicate. Una decisione condannata dal ministro della Salute José Gomes Temporao, che ha parlato di posizione «estremista e inopportuna»: «La questione è legale, la bambina è stata violentata. Il resto è opinione della Chiesa. Sono scioccato per la posizione radicale di questa religione che, nell'affermare a torto di voler difendere una vita, mette un'altra vita in pericolo» ha detto a un programma radiofonico. Il presidente Lula ha definito «conservatore» il comportamento del vescovo, elogiando quello dei medici: «La medicina è su questo punto più corretta della Chiesa, e ha fatto ciò che doveva fare: salvare la bambina». VATICANO: «GIUSTO» - Il vescovo Sobrinho trova invece appoggio nel Vaticano. «È un tema molto, molto delicato ma la Chiesa non può mai tradire il suo annuncio, che è quello di difendere la vita dal concepimento fino al suo termine naturale, anche di fronte a un dramma umano così forte, come quello della violenza di una bimba - ha detto padre Gianfranco Grieco, capo ufficio del Pontificio Consiglio per la Famiglia -. L’annuncio della Chiesa è la difesa della vita e della famiglia, ognuno di noi deve porsi in un atteggiamento di grande rispetto della vita. L’aborto non è una soluzione, è una scorciatoia. La scomunica significa non potersi accostare anche al sacramento della comunione e se una persona è nel peccato e non si confessa, per la Chiesa non può fare la comunione. In questo caso i medici sono fortemente nel peccato perché sono persone attive nel portare avanti l’aborto, questa uccisione. Sono protagonisti di una scelta di morte». UN ALTRO EPISODIO - Un’altra vicenda molto simile sta sollevando polemiche in Brasile. A Irai, 480 chilometri da Porto Alegre, una bambina di 11 anni è al settimo mese di gravidanza, anche lei stuprata da un parente stretto con cui è cresciuta dopo l’abbandono della madre. Anche in questo caso la gravidanza è a rischio data l’età immatura. Sia la polizia che le autorità locali affermano che nessuno ha mai chiesto che fosse praticato un aborto: «Inerzia e disinformazione» deplora il quotidiano O Globo. La storia era nota e le autorità avrebbero dovuto agire d’ufficio, come prevede la legge. (Apcom) PS. Ma lo stupratore è stato scomunicato? Leggete i commenti sul corriere http://www.corriere.it/esteri/09_marzo_06/...aabc_full.shtml Alcuni commenti mi fanno paura, sembra di leggere Savonarola.
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