Gabriele
Membri-
Numero contenuti
364 -
Iscritto il
-
Ultima visita
-
Giorni Vinti
4
Tutti i contenuti di Gabriele
-
Satellite Nasa, possibile impatto. Rischio all'1,1%
Gabriele ha risposto a VittorioVeneto nella discussione Spazio
D'altronde l'immondizia spaziale è una realtà già da tempo... questo succede quando si mettono in orbita, a risparmio, satelliti troppo in basso, che non sfruttano realmente l'orbita gravimetrica, ma semplicemente la curvatura terrestre girare attorno alla superficie (mi spiego in due parole, è lo stesso principio della palla lancia per aria che compie una parabola, la palla non è abbastanza in alto, rispetto al percorso che fa, per non ricadere a terra, mentre il satellite nel tot di terreno che percorre in distanza da un punto A a un punto B della superficie, è, ovviamente tarato in partenza, per essere alla sufficiente altezza che, a quella data velocità, compie un percorso abbastanza lungo che la superficie sotto "s'incurva", quindi il satellite "cade" di continuo, ma questo non significa affatto stare in orbita come fa la Luna che sfrutta la curvatura dello spazio, non quella del terreno), la cosa è comprensibile per le ricerche a bassa quota, un po' meno quando lo si fa per risparmiare carburante e rischiare poi che pezzi di svariate tonnellate (ma basta mezzo kg dei materiali particolarmente resistenti che si usano in astronautica, che arrivi a terra per perforare un palazzo di 3 piani dal tetto alla cantina) ricadano su centri abitati non visti. -
Si certo, e si butteranno via 50 miliardi dollari, come no, forse nei sogni più reconditi dei pacifinti.
-
per ora, la teoria marxista dell'emancipazione sociale, in salsa cinese, si è tramutata semplicemente in un turbocapitalismo che affianca pochi ultraricchi, da far invidia in proporzione ai ricconi americani, e un miliardo di schiavi o semischiavi. Certo in tal guisa il capitalismo è vincente, ma perde qualsiasi utilità sociale, anche se lo si ricopre di un'esile nome comunista o marxista e di emancipazione.
-
Satellite Nasa, possibile impatto. Rischio all'1,1%
Gabriele ha risposto a VittorioVeneto nella discussione Spazio
Pensa ai test atomici subaquei -
E' comunque una nave a costo contenuto che consente di trasportare un reparto di comando a terra, con in più la protezione e l'ausilio per trasporti e ricognizioni degli elicotteri, non mi sembra ci sia sempre da denigrare, anche perché i galletti ci guadagneranno parecchio.
-
Satellite Nasa, possibile impatto. Rischio all'1,1%
Gabriele ha risposto a VittorioVeneto nella discussione Spazio
non credo proprio che a un veicolo spaziale senza equipaggio, che solo forzatamente diventa "nave abbandonata" al rientro sull'oceano, possa applicarsi il diritto marittimo come fosse un relitto. -
traduzione in sintesi?
-
Aeronautica militare e difesa aerea della Croazia
Gabriele ha risposto a jureHRZ nella discussione Aeronautica Militare
Se scherzavi ok, sembrava di no! La Grecia ha avuto, e secondo me ha ancora di più oggi i suoi motivi per spendere (comunque limiterà i tagli nel comparto difesa ne sono sicuro, in parte per motivi esterni prioritari -Turchia- in parte perché con il paese in mezza sommossa scontentare del tutto i militari è una pessima idea, anche se sei in Europa), certo non potrà più sostenere le spese in rapporto al PIL, sicuramente in caduta libera per contrazione dei consumi e minor lavoro, precedenti, e questo non credere sia un bene mo-mo. La Turchia sta minacciando apertamente non solo Cipro, e in parte Israele (ma per Israele è propaganda, su Cipro può divenire realtà), ma anche la Grecia, non è certo da oggi la volontà turca di ridiscutere tutta la frontiera marittima da Samotracia a Castelrosso. E non è un caso neppure che Israele abbia prontamente trovato l'accordo con Cipro e la Grecia stessa. Io sospetto che gli aiuti israeliani, fatalmente, saranno proprio verso le esangui forze armate greche, non saranno ridotte poi così tanto come molti si aspettano. A parte questo c'è il discorso che nei Balcani è bene avere forze armate combattive e pronte, non si creda che fare il soldato in Bosnia, o in Bulgaria, o in Macedonia equivalga al nostro VFB 1 che sta in fureria, spazza i portici e i cortili, fa le guardie, e nemmeno, purtroppo, moltissimi VFP che si sono adagiati verso una vita di caserma che prevede pochissime esercitazioni (costano e poi fa tanto politicamente scorretto avere un esercito che fila liscio come l'olio, parlo di un esercito intero, non qualche reparto d'elité celebratissimo, ma con 200 uomini non ci fai molto, e per molti politicanti è meglio così, tante volte venisse in mente a qualche governo "guerrafondaio" di spedire una divisione (altra cazzata, la suddivisione in brigate, ma non allarghiamo il discorso, questa poi è più una responsabilità dello stato maggiore) a fare un'azione di combattimento come americani e inglesi. Va be', tornando alla Croazia ripeto, se si prenderà una dozzina di aerei sarà grasso che cola, non penso potrà spendere più di 30 milioni ad apparecchio, senza contare tutto l'equipaggiamento e l'addestramento, che non costano poco. -
Aeronautica Militare Italiana - AMI
Gabriele ha risposto a Axta nella discussione Aeronautica Militare
Sugli F-35 io non escluderei, purtroppo, un rimaneggiamento, anche sensibile... Molto dipenderà dalla situazione economica, ma anche dalla maggioranza. Se vincesse una maggioranza di centro sinistra, dove i voti (già ci sono dipietristi e ampie frange pd freddine o apertamente contrarie in ogni caso) dell'Estrema fossero determinanti un taglio ci sarebbe sicuramente, anche se non credo uscirebbero dal consorzio. Riguardo ai Tornado invece, ne avevamo 100, ne mancano 25 all'appello. Ok, uno caduto in Iraq e non sostituito, poi ci sono stati un paio di incidenti mi pare, ma gli altri, tutti cannibalizzati? Insomma 22-23 macchine sono tante. -
Nel seggiolino c'è sempre una bombola perché nelle eiezioni ad alta quota è necessario l'ossigeno come ben sapete. Ma non è utilizzabile durante la crociera è chiaro, sia perché sarebbe insufficiente sia per motivi di sicurezza (se lo usi mentre piloti non potrai usarlo in caso devi eiettarti), quindi le bombole (di solito più di una), dovrebbero trovare alloggio da qualceh parte in fusoliera. Mi sembra strano però sia un problema di carenze di ossigeno, voglio dire, sono 40 anni che si usano, a meno di perdite si sa che dimensioni devono avere e che pressioni erogare. Secondo me c'è stato qualche contaminante come diceva vultur...
-
Aeronautica militare e difesa aerea della Croazia
Gabriele ha risposto a jureHRZ nella discussione Aeronautica Militare
Abbiamo appena detto che non ha i soldi per comperare il Tifone e il Rafale, quindi tanto meno l'F-35 (tra l'altro non partecipa al consorzio), e tu mi butti lo F-22 che gli USA non vendono all'estero e costa più di 200 milioni di dollari all'esemplare (senza contare che la linea industriale è chiusa, quindi dovrebbero vendere quelli americani usati, ipotesi fuori dal mondo e che infatti il governo croato non ha avuto nemmeno nei suoi sogni più proibiti credo)? Ecco vedi di cosa parlavo, di questo nazionalismo strisciante... Ma va bene. Comunque la Croazia al massimo si comprerà una decina di aerei, probabilmente F-16 per compiare gli americani e stop. Dici che non gli basta per garantirsi una difesa aerea, ma in teoria potrebbero fare anche a meno di averla perché 10 o 20 F-16 non cambia il punto che lo spazio aereo croato andrà difeso da forze nato integrate, se necessario, di certo non verrà difeso con le sole forze croate che compreranno qualche aereo più per motivi di immagini, di cerimoniale, e al limite addestrativo per far prendere almeno un po' di confidenza ai piloti con dei jet di penultima generazione, ma niente di più. -
il calore è un conto, deflettere la luce mi sembra largamente sopra le possibilità attuali... perlomeno creare un congegno efficace che possa stare in una uniforme.
-
eugy davvero pensi che quel soldato in mimetica da "predator" sia reale? Piuttosto è stato interessante vedere il botto, ma non sono sicuro che l'Abrams fosse ancora del tutto operativo, e bisognerà anche vedere lo stato del personale all'interno.
-
Franck sono tutte questioni politiche. L'Egitto riesce a mantenere in linea (a voglia a dire che non sono operativi ecc., comunque li ha) 1000 Abrams, la Turchia, la Spagna, la Grecia, hanno tutti più carri di noi, e un PIL meno ampio, quindi loro come fanno? Un miracolo? No, è che loro fanno un sacrificio in più di qualche centinaio di milioni di euro, da noi non si ritiene sia né necessario, né tanto meno utili a fini elettorali, quindi non si fa. Ma non venirmi a dire che la settima potenza industriale del pianeta (dico settima perché includo la Cina anche se non fa parte del G7), non riesce a mantenere 400 Ariete.
-
Lo so che non si possano sostituire, ma tu sai che di comperare altri 100 carri, fossero Ariete o Leopard non se ne parla nemmeno. Quindi rimaniamo con una linea ridotta all'osso... 200 carri, meno della spagna, molti meno di turchia, egitto e svariati stati "canaglia". Ora tu come al solito mi risponderai, all'Italia non servono ecc. ecc. Va bene, ma allora se no nservono tanto prenderci veramente degli apecar. Invece, come ti chiedevi in un'altra discussione, cosa vuole fare l'Italia "da grande"? Vuole contare nel Mediterraneo? Allora servono anche i carri, perché non si conta solo con qualche centinaio di Lince. Se poi non vogliamo contare allora sbaracchiamo l'esercito direttamente, cosa peraltro gradita a una fetta non lieve (sicuramente maggiore di quella degli altri paesi del mondo ed occidentali in particolare) dell'opinione pubblica che lo considera "inutile", e i soldi spesi per la difesa buttati. Tuttavia, visto che l'Italia non si decide, sempre a causa di questa opinione pubblica timorosa e pudibonda, da cui discende la nostra degna classe dirigente, almeno sia concesso allo stato maggiore quel minimo di libertà operativa per garantire, a sua volta l'ennesimo minimo (che poi è del tutto insufficiente), per mostrare, almeno di facciata, una parvenza di difesa nazionale in grado di valere qualcosa. E se i carri non li si possono avere, per motivi politici in primis, economici in secundis (ma che questa seconda sia una scusa lo sappiamo già dal progetto Ariete, varato quando l'Italia contava una crescita annua del 3-4%, eppure ne abbiamo presi solo 200 per sostituire una linea di mille carri, che, d'accordo, non vi affollate a dire che non ci servono più mille carri, ma almeno 400 sì che servirebbero e non dico che servano per penetrare in profondita sulle linee nemiche, nessuno a parte qualche volta negli ultimi anni gli americani li usa in questo modo, eppure tutte le grandi potenze hanno da 3-400 carri -di ultima generazione- in su), be' almeno una manciata di elicotteri per poter far capire che se non possiamo sconfiggere in una ideale guerra (gli stati maggiori li fanno questi conti, ve lo ripeto, non fanno i conti della balance of power solo in base alle truppe leggere che possono essere utili nella controguerriglia, ma ciò che sarebbe utili avere in uno scontro tra eserciti organizzati e regolari) i carri armati, con altri carri armati, almeno debbono stare attenti perché abbiamo dei buoni caccia carri, ossia gli elicotteri d'attacco al suolo.
-
Mmmm in inglese non è che si capisca molto nick. Scusa se te lo chiedo, ma sei lo stesso nick del forum di superzeta? no perché pure quello è del 78 e frequenta la cina per lavoro. Comunque, ora possiamo anche sorridere, ma la Variag o come si chiama da rottame rugginoso è diventata una bella nave. Forse non è chiara una cosa nella strategia cinese, almeno non a tutti. La cina si trova ad avere le casse stragonfie di valuta straniera, titoli stranieri e oro. I primi sono pezzi di carta, ma finché lo stato emettitore non va in bancarotta valgono qualcosa. Ora, 2000 miliardi di dollari (più tonnellate d'oro, titoli, asset all'estero, di cui molti occultati, sono incalcolabili, forse non lo sanno manco i cinesi di preciso), sono tantissimi, ma ci sono quelle conoscenze scientifiche i paesi non vendono a priori, e anche se saltassero fuori diagrammi e schemi di materiali e progetti, mancano ai cinesi: A)le maestranze specializzate; B)i sistemi industriali adatti. queste sono cose che non si comprano sul mercato, ma crescono, più o meno velocemente, tuttavia serve tempo. E i cinesi sono un popolo notoriamente paziente. questa nave, e i molti progetti "risibili", che io sono il primo a definire inferiori alle loro controparti, spesso rozzamente copiate, non sono finanziati in virtù di un loro serio impegno. Al massimo serviranno per una modestissima deterrenza verso i grandi, e più decisa verso gli stati poveri e deboli, soprattutto afro asiatici, ma il vero scopo (anche se raggiungere questo non schifa certo), è l'accumulare competenze, conoscenze, organizzare gli impianti industriali nella maniera migliore, più moderna, efficiente possibile e dotarsi di un patrimonio umano che quegli impianti sappia usarli e farli fruttare. E' un progretto a lunghissimo termine, l' F 22 e l' F 35 quasi sicuramente andranno in pensione onorati e insuperati nel corso della loro vita utile, se ne parlerà tra una trentina d'anni, ma per allora la Cina avrà acquisito tutto quanto sta desiderando ardentemente e potrebbe tirar fuori dal cilindro, stavolta sì,qualche brutta sorpresa. Per allora oltretutto gli assetti del mondo saranno profondamente mutati, la Cina forse avrà un Pil superiore a quello americano, o comunque a ridosso, e sarà circondata da paesi a loro volta più ricchi e industrializzati che potranno stimolare ulteriormente la crescita cinese, anche nelle zone più sottosviluppate (e che sono anche quelle dove resiste un po' di ambiente incontaminato, che andrà distrutto se continua così). Ad esempio colossali arterie, vie di comunicazioni, gasdotti e oleodotti che attravesano l'asia non verso l'europa, ma verso l'estremo oriente, grandi lavoro di trafori nel tibet, o ampliamento delle vie in vallata, ove tecnicamente realizzabile saranno certamente fatti. E' questo il periodo che ci aspetta, per chi lo vedrà naturalmente, la serie J (i lunga), può far ridere se confrontata con l' F 22, la classe Nimitz potrebbe affondare in mezz'ora la Variag, tutto vero, ma alla Cina questi aggeggi servono per fare esperienza, non per farseli distruggere.
-
Non credo proprio ci sarà un sostituto a breve, sarà grasso che cola un refit nei prossimi anni. Considerato poi che i turchi lo produranno prossimamente e lo devono ancora mettere in linea, tutto somma significa che è un elicottero che ha ancora qualcosa da dire sui campi di battaglia. Piuttosto, data la fragilità del nostro parco carri, sarebbe necessario, non sostituirli, ma aumentarli di 20-30 unità, come minimo, ma anche questo resta un sogno proibito.
-
Satellite Nasa, possibile impatto. Rischio all'1,1%
Gabriele ha risposto a VittorioVeneto nella discussione Spazio
Quando si sarà sicuri che ormai non cadrà più nulla dal cielo? parlo anche della seconda traiettoria. -
..Che intende Bruno?
-
è la prima notizia in merito che leggo...
-
Ripeto, la teoria rimane valida, come lo è quella di Newton, che ancora si insegna al liceo. Resta da vedere la validità di questi esperimenti, se, e dico se, sono confermati, significa che bisognerà trovare una teoria più onnicomprensiva e che descriva meglio i fenomeni, ma ciò non toglie validità all'utilizzo della relatività generale nei più svariati campi, anche perché ha dimostrato in 50 anni di esperimenti sempre più accurati di essere precisissima. E, sì! il tempo è quantizzato, come tutto del resto, il tempo non è una specie di scenario esterno immutabile, ma fa parte della realtà come la materia, l'energia e lo spazio. Ah per inciso, che la Teoria della relatività non fosse la teoria ultima lo sapeva pure Einstein da allora, sono decenni che se ne cerca una, quelle più probabili candidate sono quelle delle stringhe, teoria olografica, delle brane, ma ancora non sono soddisfacenti nel descrivere tutti i fenomeni. Se questo esperimento sarà confermato si tratterà di trattare sulla base di queste nuove conoscenze le nuove teorie che sono da tempo work in progress, ma E=MC^2 non si tocca di per se come non si tocca la forza che diminuisce del quadrato della distanza.
-
In realtà sì, famosa è stato l'aggiramento nell'85 della norma che ci impediva portaerei, classificando la Garibaldi come portaelicotteri, cosa che in buona misura è peraltro, se non ci fossero stati gli harrier (che d'altra parte possono essere stivati in numero ridottissimo per una reale proiezione di potenza), e per il Cavour ci fu una pronunzia credo della Corte Costituzionale (organismi internazionali tacendo), che riteneva decadute ormai le clausole militari del trattato di Parigi, che comunque erano presenti e molto onerose all'inizio. Ne avrebbe bisogno mo-mo e proprio perché è un gigante economico, ma l'esperienza di due guerre mondiali perdute, 170 mila kmq persi assieme ad un incalcolabile prestigio, e qualcosa come 20 e passa milioni tra caduti e popolazione civile cancellati dalla demografia teutonica, hanno pesato e pesano sulle ambizioni di una nazione. Non dimentichiamo inoltre che la Germania si è "riunificata" solo 20 anni fa e molti problemi restano irrisolti, ma la perdita di tutti i territori dall'Oder fino a Memel è stata determinante per ridurre ogni velleità tedesca.
-
Be' Einstein per la verità non accettò mai queste conseguenze della fisica quantistica, ma venne ripetutamente sconfitto in pubbliche conferenze da Bohr, il padre di questa nuova branca della fisica.
-
Penso che bisogna riflettere con molta cautela e non trarre conclusioni affrettate... E' vero che il tempo è solo uno scenario "congelato", che scorre solo sulla base della nostra percezione (e quindi il tempo per come viene percepito ha sicuramente una correlazione con la coscienza che nessuno conosce), ma in quegli intervalli minuscoli (che possiamo definire come "fettine" di spaziotempo sempre più piccole, ma attenzione, la fettina non è tagliabile indefinitamente, lo stesso problema dei greci si fino a che punto la materia fosse suddivisibile, bensì al massimo la fetta di spaziotempo può essere larga 1*10^-33 secoli), si parla di nanosecondi, gli effetti quantistici diventano rilevanti, esattamente come per la materia. Quindi io dubiterei assai di una misurazione "precisa" quando si ha a che fare con scale così piccole.
-
Be' al momento è così, in futuro si vedrà se e come, vorranno, ma soprattutto potranno, utilizzare navi in prospettiva oceanica... Io ho qualche dubbio comunque, data la conformazione del paese non eccessivamente interessato al mare se non quello del nord.