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Obiettivi di dindon
Generale di brigata aerea (8/11)
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Reputazione Forum
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I successi degli aerosiluranti italiani nella seconda guerra mondiale
dindon ha risposto a samurai nella discussione Eventi Storici
Gli statunitensi, a differenza dei britannici, disponevano di munizioni dotate di spolette di prossimità: molto più pericolose per gli attaccanti. Le spolette di prossimità a transistor, impiegate dagli statunitensi nel Pacifico,funzionavano rilevando le onde riflesse dal bersaglio. -
Consigliere Militare del Presidente della Repubblica
dindon ha risposto a picpus nella discussione Discussioni a tema
75, dico settantacinque anni suonati, ancorchè ben portati, ..... e il Gen. Mosca Moschini è ancora là !!! che Dio lo benedica e gli conservi tanta salute per gli anni a venire! -
Da "Il Corriere della Sera". ["Al processo d'appello per il sequestro di Abu Omar, il sostituto procuratore generale di Milano, Piero De Petris, ha chiesto la condanna a 12 anni di reclusione per Nicolò Pollari, direttore del Sismi all'epoca dei fatti, e a 10 anni per Marco Mancini, funzionario dello stesso Servizio. Secondo l'accusa, «non ci sono le condizioni per concedere le attenuanti generiche anche per l'elevatissima consapevolezza nell'agire degli imputati»."
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Consigliere Militare del Presidente della Repubblica
dindon ha risposto a picpus nella discussione Discussioni a tema
.... proprio stasera in RFG è stato nominato il nuovo Presidente. Si chiama Wulff: 51anni!!!!!! -
Consigliere Militare del Presidente della Repubblica
dindon ha risposto a picpus nella discussione Discussioni a tema
Mosca Moschini: 71 compiuti da qualche mese e veste ancora l'uniforme! ... con Napolitano che ne ha 85 e Berlusconi, 74 anni, riproponiamo una gerontocrazia di sovietica memoria! -
Per il C 130, ormai è semi ufficiale, trattasi di errore umano.
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Gran Bretagna: RAF in forse per tagli bilancio?
dindon ha risposto a typhoon nella discussione News Aviazione
non ci credo davvero e accetto scommesse! -
E´ vero, non sono passati secoli dall´abolizione della pena di morte in Europa, in Italia e´ stata eliminata dai codici solo nel 1994, ma le societa´ e le culture dei paesi evoluti si sono sempre dimostrate ad essa contrarie e, tendenzialmente, e´possibile prevedere che essa scomparirá, a breve, anche negli USA dove peraltro, in gran parte degli Stati, non e´ piu´ consentita. Che i cittadini USA siano piu´ liberi e sicuri degli italiani non é certo un fatto, ma solo una opinione, come tale discutibilissima, mentre non credo possano piú essere messi in dubbio fatti storicamente accertati che vanno dalla vicenda Sacco e Vanzetti al caso OJ Simpson, passando per una infinita´ di situazioni (1942 campi di concentramento per cittadini statunitensi colpevoli di essere solo di origine asiatica, caccia alle streghe macartista, segregazione razziale testimoniatami de visu da mio padre ancora negli anni ´60, Guantanamo) situazioni che non depongono in favore della supposta superioritá del sistema di garanzie civili statunitense. Oggi il neo presidente del Copasir, Massimo D'Alema, ha inviato al giudice monocratico di Milano Oscar Magi una richiesta per avere copia della sentenza emessa nell'ambito del processo sul sequestro di Abu Omar: quali ulteriori sviluppi?
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Non sono daccordo: il rapimento di un uomo costituisce sempre una azione antigiuridica che non si può che condannare. Le democrazie evolute non usano simili metodi e hanno, da secoli, bandito tortura e pena di morte.
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Nei fatti, il sistema italiano è probabilmente uno dei più inefficienti del mondo ed è senz'altro il più inefficiente tra quelli dei paesi civili, ma ciò non impedisce che si ispiri sempre ad alti valori morali e che sia rispettoso di una antica tradizione culturale di garanzie dell'imputato e del condannato.
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Tu hai citato gli USA! Fai bene! ... del resto gli USA con Guantanamo, pena di morte ed una giudizia storicamente caratterizzata da molte ombre non rappresentano certamente un esempio, ma sono una potenza imperiale e pochi hanno il coraggio morale di evidenziare la loro arretratezza.
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Il problema ha molti aspetti e quello, per me, essenziale è che le autorità governative italiane hanno autorizzato, sul suolo nazionale, la violazione delle norme del codice penale a tutela della libertà individuale: con ciò l'Italia si è avvicinata a quei paesi che non sanno cosa sia lo stato di diritto e non riconoscono i diritti dell'uomo. I media, così indaffarati a spiare nella camera da letto del premier, quasi non hanno segnalato il caso ai cittadini e, se non vi fossero stati magistrati attenti, gli italiani non saprebbero neppure della vicenda! Infine, non v'è dubbio che esistono strumenti idonei a contrastare il terrorismo senza ricorrere a tali gravi violazioni della legge penale.
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Tutto sacrosanto! .... particolarmente la considerazione finale! .... difetto assoluto di giurisdistione ? ma quando mai? .... per i reati commessi sul territorio italiano, la giurisdizione compete all´autorita` giudiziaria italiana (salvo quanto previsto dagli gli accordi internazionali e NATO: vedi CERMIS)
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Da "La Repubblica" "L'esistenza di una autorizzazione organizzativa a livello territoriale nazionale da parte della massime autorità responsabili da parte del servizio segreto Usa lascia presumere che tale attività sia stata compiuta quanto meno con la conoscenza (o forse con la compiacenza) delle omologhe attività nazionali, ma di tale circostanza non è stato possibile approfondire le evenienze probatorie (pur esistenti) per l'apposizione - opposizione di segreto di Stato da parte delle attività governative italiane". Abu Omar è stato sequestrato il 17 febbraio 2003 a Milano da dieci agenti della CIA e un maresciallo dei carabinieri che fino a un anno e mezzo fa ha lavorato nella sezione antiterrorismo del Ros di Milano. Seppure il governo italiano abbia negato di aver ricoperto alcun ruolo nel sequestro, alle indagini condotte dai procuratori aggiunti Armando Spataro e Ferdinando Enrico Pomarici sono seguiti i rinvii a giudizio per i servizi americani, di 26 agenti della Cia tra cui il capocentro di Roma e referente per l'Italia della Cia fino al 2003 Jeffrey W. Castelli e il capocentro di Milano Robert "Bob" Seldon Lady, mentre per i servizi Italiani, del Generale Nicolò Pollari, vertice del Sismi, del suo secondo Gustavo Pignero morto l'11 settembre del 2006, Marco Mancini e dei capicentro Raffaele Ditroia, Luciano Di Gregori e Giuseppe Ciorra.
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Da "La Repubblica" Il rapimento di Abu Omar, l'Imam sequestrato a Milano nel febbraio 2003, avvenne ad opera della Cia con la "conoscenza e forse la compiacenza" del Sismi, allora diretto dal generale Nicolò Pollari. Ma la responsabilità penale dei servizi segreti nazionali non è stata accertata a causa del segreto di Stato apposto dai governi Prodi e Berlusconi e confermato dalla Corte Costituzionale con una sentenza che costituisce "un paradosso logico e giuridico di portata assoluta e preoccupante". All'esito del processo furono condannati gli agenti Cia mentre per gli ex vertici del sismi, Nicolò Pollari e Marco Mancini, fu disposto il non doversi procedere per l'esistenza del segreto di Stato. Scrive infatti il giudice nelle motivazioni del verdetto depositate oggi: "L'esistenza di una autorizzazione organizzativa a livello territoriale nazionale da parte della massime autorità responsabili da parte del servizio segreto Usa lascia presumere che tale attività sia stata compiuta quanto meno con la conoscenza (o forse con la compiacenza) delle omologhe attività nazionali, ma di tale circostanza non è stato possibile approfondire le evenienze probatorie (pur esistenti) per l'apposizione - opposizione di segreto di Stato da parte delle attività governative italiane". Abu Omar è stato sequestrato il 17 febbraio 2003 a Milano da dieci agenti della CIA e un maresciallo dei carabinieri che fino a un anno e mezzo fa ha lavorato nella sezione antiterrorismo del Ros di Milano. Seppure il governo italiano abbia negato di aver ricoperto alcun ruolo nel sequestro, alle indagini condotte dai procuratori aggiunti Armando Spataro e Ferdinando Enrico Pomarici sono seguiti i rinvii a giudizio per i servizi americani, di 26 agenti della Cia tra cui il capocentro di Roma e referente per l'Italia della Cia fino al 2003 Jeffrey W. Castelli e il capocentro di Milano Robert "Bob" Seldon Lady, mentre per i servizi Italiani, del Generale Nicolò Pollari, vertice del Sismi, del suo secondo Gustavo Pignero morto l'11 settembre del 2006, Marco Mancini e dei capicentro Raffaele Ditroia, Luciano Di Gregori e Giuseppe Ciorra.