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Tra l'altro non me ne intendo di fabbriche di armi leggere russe ma dovrebbero essere praticamente tutte statali e penso stiano seguendo il trend putiniano dell'accorpamento, quindi vedo difficile che una grande azienda armiera Russa sia privata e trovo, di conseguenza, ancora più difficile che possa fallire.
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Azz speriamo non la trovino i pacifinti, sennò minimo scomoderanno le armi di distruzione Italiane in Iraq...
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Non siamo faziosi: tu parli di conto corrente, io parlo di investimento e a livello bancario puoi ottenere ben più del 4%. Già e di gente che parla da anni di regime ogni volta che c'è qualcuno che non ha le sue idee cosa dovremmo farne a questo punto? Off course: arricchirli comprando il loro giornale. Ripeto: travaglio e padellaro grandi investitori e persone molto intelligenti, ma moralmente vanno sempre più in basso. Quello stesso governatore che per anni ha osteggiato e tentato di bloccare con spocchia radical-chic il modello turistico della sardegna per definizione: la costa smeralda, che porta all'isola capitali pazzeschi. Però ovviamente quello che è ricco e puzza di capitalista i compagni non lo possono accettare. Quanto all'attrazione dei turisti è inutile parlarne in Italia, paese nel quale fino agli anni '80 lo stato costruiva acciaierie e petrolchimici nel sud, entrambi settori in crisi da oltre vent'anni, pensando che fosse l'unico modo di incentivare l'occupazione. Per questo sostengo che l'azione di un soggetto fuori mercato sia pericolosa e crea dei mostri.
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Mah guarda, come iniziativa editoriale è geniale e dimostra che travaglio e padellaro sono tutto fuorchè stupidi, peccato che i contenuti siano sempre quelli. Diciamo che, eliminando le ipocrisie, hanno capito come son fatti gli Italiani e lo sfruttano per far tanti soldi in nome dell'etica: economicamente encomiabili ma moralmente deprecabili.
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Dal fatto che provino a copiare gli occidentali e dal fatto che tutti quelli che possono sostituiscono i loro sistemi di tiro con prodotti europei e israeliani. Importanza solo nella mente dei progettisti e degli strateghi, in campo operativo non si è mai dimostrata decisiva, specie con gli svantaggi che da.
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Puoi scaraventare anche 200 razzi, ma la saturazione d'area senza submunizioni non la fai, motivo per cui quelli che devono fare la guerra davvero non hanno firmato quella stupida convenzione. Anzi, ti dirò, satura più un area una bocca da fuoco con munzioni a frammentazione rispetto ad un lanciarazzi con testata unitaria, quel tipo di munizione va bene solo per gli attacchi di precisione, dove ancora l'artiglieria a canna rigata rimane imprecisa, ancorchè guidata.
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Libano/seconda guerra del Libano/Unifil - Discussione Ufficiale (dal 2006 ad oggi)
Dominus ha risposto a -{-Legolas-}- nella discussione Discussioni a tema
I Kornet non colpiscono le case dei civili Israeliani e, per questi terribili sionisti che non rispettano nessuna convenzione internazionale, proteggere la loro gente è l'obiettivo prioritario, di sicuro più di qualsiasi carro armato. Una bella differenza con chi in mezzo ai civili ci si nasconde per politica. P.S. Per inciso i Merkava, anche quelli antiquati di seconda generazione, hanno dimostrato di saper resistere ai Kornet. -
A proposito di giornalisti non vorrei far passare in sordina il fatto che l'editoria Italiana è stata appena rivoluzionata da due probiviri che si battono per la democrazia in questi tempi di censura e regime Solo in Italia poteva succedere che in pieno regime berlusconiano, in questi tempi bui per la democrazia e la libertà d’informazione potessimo assistere alla nascita di un giornale ex novo. Non un giornale qualunque, ma uno che definire ostile all’attuale governo e in particolare al suo capo è un eufemismo. Ieri, infatti, ha visto la luce un nuovo quotidiano. Voluto e realizzato dal ticket Travaglio-Padellaro. Si chiama “il Fatto” (in ricordo di Enzo Biagi e il suo programma tagliato dalla Rai del secondo governo Berlusconi) ed è già andato a ruba. Prima di complimentarci coi due Robespierre venuti da l’Unità, però, dovremmo sorprenderci. Capiterà addirittura di vederli in piazza il prossimo 3 ottobre a protestare contro il tiranno… Se non è faccia tosta questa… Premessa (doverosa) a parte, “il Fatto” si è presentato esattamente come in tanti se lo aspettavano: una specie di gazzetta delle procure, tra le cui pagine a farla da padroni dovevano essere atti giudiziari, stralci di intercettazioni, notifiche d’indagini in corso e quante più informazioni i magistrati militanti riuscivano a passare sottobanco alla redazione. Nessuna disillusione: il primo numero ha rispettato le attese. Appena aperto si poteva sentire il tintinnio di manette forte e chiaro! Prima pagina col botto. E relative polemiche. “Gianni Letta indagato da 10 mesi e nessuno ne parla”. por*a vacca. Pronti via hanno messo nel mirino un pezzo grosso del panorama politico italiano. Creando ancora più scalpore dal momento che il soggetto in questione, Letta, è stato sempre disegnato come persona retta e integerrima. Le accuse? Truffa, abuso d’ufficio e turbativa. Roba seria. Secondo Travaglio e compagni è un ulteriore fatto gravissimo che nessuno se ne sia occupato nei 10 mesi in cui le indagini sono state portate avanti. Ma è vero? No. Repubblica se ne era già occupata ad aprile. Il primo scoop de Il Fatto, dunque, tanto originale non è. Concentriamoci almeno sulla notizia. Letta indagato. E allora? Sbaglio o nel nostro ordinamento si è innocenti fino a prova contraria? Sbaglio o la prova contraria va accertata in dibattimento? Sbaglio o il dibattimento si conclude con una sentenza? Sbaglio o quella sentenza può essere appellata in due diversi ulteriori gradi di giudizio? Ma allora: sbaglio, o qui siamo ancora al primo livello del procedimento giudiziario penale, quello delle indagini, laddove viene ipotizzato un reato e si procede alla ricerca delle prime fonti di prova? Basta questo per sbattere una persona in prima pagina e farlo passare come un criminale? Nel pomeriggio, comunque, arrivava la smentita da palazzo Chigi: la posizione di Letta è stata archiviata a Roma. Sembrerebbe, perciò, essere stata smontata anche questa notiziona. In realtà, ci dicono dal Fatto, l’indagine è tutt’ora in corso, ma a Lagonegro, dal 3 luglio scorso, perchè la Cassazione ha decretato che nè Potenza nè Roma erano competenti. Riassumendo, i fatti sono che: - non è vero che la notizia delle indagini su Letta nessuno l’abbia pubblicata. - è vero che Letta è indagato. Volendo commentarli: siamo sempre lì: si è innocenti fino a prova contraria e questa deve essere riconosciuta tale passando per tre gradi di giudizio. e invece, il solito meccanismo attravagliato ha gettato in pasto all’opinione pubblica una notizia che sapeva già di condanna. Ci hanno girato attorno…sono furbi: hanno sparato a zero sugli altri quotidiani che non avevano titolato la stessa cosa da dieci mesi a questa parte, ma il risultato è il medesimo. Travaglio e compagni godono all’idea di poter sbeffeggiare qualcuno, anche se dovrebbero trattarlo come presunto innocente… Invece no: sei indagato? prima pagina. La gente deve sapere che sei oggetto di osservazione per i magistrati. Quello che deve pensare è che sei colpevole. In Italia purtroppo siamo ancora molto legati al periodo di manipulite e non c’è una vera e propria cultura garantista. Un nome messo in prima pagina con accanto scritto: “indagato”, per il 90% degli italiani ha un solo significato: quel tizio è un disonesto. Chissà come son contenti in redazione però… Non male, per essere sotto lo schiaffo di un bieco regime antidemocratico…
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Bellissimo articolo, non lo condivido totalmente nei contenuti ma la carica ideale di fondo mi riempie di malinconia, vedendo dove sta andando il mondo di oggi. C’era una volta l’America del “dissidenti di tutto il mondo,unitevi”. Una nazione che ci aveva conquistato con il suo carico ideale, la sua capacità di essere speciale, il suo sentirsi in missione per sconfiggere la tirannia e liberare i popoli oppressi. Con un buon tasso di retorica, d’accordo, e magari con un pizzico di demagogia. Ma era quello il paese di cui ci eravamo innamorati. Perché, al di là dalla temperie, del momento storico e della polemica politica quotidiana, l’America ha rappresentato per tutti noi l’idea di una libertà che era bella proprio perché universale, impossibile da rinchiudere nei confini di una nazione grande ben oltre la sua estensione geografica. A capire tutto questo non c’è stato solo George W Bush e la sua, per alcuni bizzarra, teoria dell’esportazione della democrazia. Ci sono stati, prima di lui, Bill Clinton e John Fitzgerald Kennedy, Harry Truman e Ronald Reagan. Presidenti che riuscivano a parlare alla loro nazione e al resto del mondo, rilanciando l’idea di un’America pronta a impegnarsi per la sicurezza propria ma anche per la libertà altrui. Era, in fondo, il sogno americano. E per anni abbiamo vissuto in una perenne sindrome da “arrivano i nostri”. Ogni volta che c’è stato un problema, ogni volta che vedevamo compiersi un’ingiustizia, sapevamo (talvolta esagerando nella nostra fiducia) che gli americani sarebbero stati lì, dalla nostra parte. Kuwait City, Kabul, Baghdad, Kosovo: c’erano spesso interessi economici e geopolitici in gioco ma a noi è piaciuto pensare che ci fosse anche un dato ideale a portare migliaia di marines in giro per il mondo a garantire la libertà e la democrazia. Così, quando abbiamo visto gli iracheni e gli afghani votare per scegliersi una costituzione e un governo, abbiamo pensato che sì, la libertà si poteva esportare. Perché non stavamo esportando un modello precostituito ma la semplice opportunità di scegliersi un modello. La tensione antitotalitaria di quegli anni sembra essersi sciolta come neve al sole, da quando Barack Obama ha preso possesso dello Studio Ovale. Più che il comandante in capo del mondo libero, il 44esimo presidente americano, sembra un capo di stato che ha appena perso la guerra e gira il mondo e le sedi internazionali chiedendo scusa per tutto quel che è stato e che non sarà mai più. Esattamente un anno fa, George W Bush andava alle Nazioni Unite a dire che Siria ed Iran continuavano ad essere dei pericolosi regimi, partner internazionali dei terroristi . Rivendicava con coraggio il merito di aver destituito i talebani e Saddam Hussein con operazioni che non sono state per nulla unilaterali come vorrebbero farci credere (più di trenta le democrazie coinvolte nelle due operazioni) e che, al di là del rafforzamento degli interessi americani e alleati nell’area, hanno certamente portato all’affrancamento di almeno 50 milioni di persone che da sudditi si sono trasformati in cittadini. A 12 mesi di distanza dall’ultimo discorso di Bush all’Onu, il nuovo presidente americano incassa gli applausi di numerosi leader sinceramente antidemocratici e consegna alla storia il nuovo multilateralismo spinto che dovrebbe caratterizzare le prossime mosse dell’amministrazione a stelle e strisce. Non ci spaventa il pensiero che gli Stati Uniti vogliano coinvolgere altri paesi nella lotta alle tirannie: è stato così in passato e per fortuna sarà così anche in futuro. Ci terrorizza, invece, l’ammissione che questa grande nazione ha fatto di fronte al mondo intero, certificando la paura di fare quello che le riesce meglio: osare, schierarsi, scegliere. Anche a costo di indispettire qualcuno, anche a costo di rimanere isolata, anche a costo di disegnare utopie. Quando parlavano i recenti presidenti americani, i tiranni si arrabbiavano, non applaudivano e tutti noi ci sentivamo più vicini ai dissidenti che ai regimi. Ieri, per la prima volta, non è stato così. L’impressione è che nel tentativo di consegnare alla storia George Bush, Barack Obama stia archiviando l’idea stessa di America.
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Brutta storia, prima o poi uno sfuggirà. WASHINGTON – Le autorità federali americane hanno incriminato l’afghano Najbullah Zazi per un presunto complotto terroristico. L’autista di bus, residente a Denver (Colorado), avrebbe organizzato una cellula per eseguire attacchi con esplosivi simili a quelli usati a Madrid e Londra. L’uomo è stato arrestato insieme al padre e ad un complice (accusato di aver detto il falso), ma l’Fbi non ha escluso che nel network siano coinvolte altre persone. In base alle indagini Zazi era legato ad elementi che vivevano nell’area di New York. Per la magistratura l’estremista era pronto ad usare “una o più armi di distruzione di massa”. AMMISSIONI - Durante le indagini Zazi ha ammesso di aver frequentato un “campo di addestramento di Al Qaeda in Pakistan” dove avrebbe imparato a preparare ordigni esplosivi. Un’affermazione tuttavia che ha bisogno di ulteriori riscontri. I funzionari dell’antiterrorismo vogliono capire se esistono davvero i legami con la rete eversiva e, in caso positivo, di che tipo. O se invece l’afghano fosse un terrorista fai-da-te, alla testa delle cosiddette “cellule spontanee”. L’inchiesta è stata in parte compromessa dalle rivalità tra l’Fbi e la polizia su come gestire il caso. Tanto è vero che un alto dirigente della sezione anti-terrorismo di New York è stato trasferito: aveva mostrato le foto dei sospettati ad un imam che ha subito avvisato gli indagati. Una fuga di notizie che ha forse permesso ai complici di Zazi di far sparire prove compromettenti. Un aspetto citato dagli inquirenti in risposta a quanti hanno sollevato dubbi sulla reale pericolosità del gruppo. Guido Olimpio 24 settembre 2009
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Manca la foto
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Afghanistan - Topic ufficiale
Dominus ha risposto a Thunderalex nella discussione Discussioni a tema
Ho l'impressione che questa sia la normale amministrazione in Afghanistan e che queste cose facciano notizia solo quando la tragedia è ancora fresca. -
Mah a mio parere Ostellino è uno dei migliori giornalisti Italiani e un grande studioso di scienze politiche e mi trovo sempre più a concordare con le sue conclusioni. Uno dei pochi liberali, insieme a Panebianco, che rimangono coerenti negli anni. Se poi agli Italiani pare talmente tanto normale questo apparato vessatorio e liberticida di stato al punto da chiamare pazzo o deridere una persona che cerca di fargli aprire gli occhi, mentre apprezzano le analisi stantie e superficiali di tanti altri intellettuali, allora si meritano di rimanere schiavi. Poi ostellino proposte ne ha fatte diverse, e di concrete, inoltre si appoggia a diversi think-thank, tra cui il Bruno Leoni, che sono anni che propongono provvedimenti concreti, peccato che la politica, nè di destra nè di sinistra, li stia ad ascoltare.
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Magari aprite un topic su trinity, forse sul programma manhattan c'è già qualcosa, qui vediamo di parlare di Israele e Iran
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No, perchè, come vedi, discuto su tutto il forum, e anche qui con madmike, con chi ha idee non complementari alle mie, ma c'è una piccola differenza tra il non concordare su un argomento e propugnare tesi o per fare il semplice, irritante bastian contrario, e sarebbe il meno, o, peggio, credendole davvero e propugnando tesi revisioniste, che tu lo ammetta o no. Per te Hitler era bravo e la polonia l'ha provocato? Per te è stato giusto lasciarlo al potere perchè ha vinto libere elezioni? Per te la colpa della WWII è stata della Francia e dell'Inghilterra? Credo che dopo queste uscite alla blondet non ci sia nulla di cui discutere, solo da vergognarsi se capisci la gravità delle tue affermazioni.
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Lascio stare il resto: se sei convinto che ci siano state esplosioni prima di trinity affar tuo, tanto per la discussione non ha alcuna importanza direi. Poco utile militarmente non perchè fa poco male, ma poco utile perchè è poco controllabile, speravo ci saresti arrivato. Inoltre commenta tutti i miei messaggi, infatti la parte importante era anche quella relativa allo status symbol. Quindi è colpa della Polonia se li hanno invasi e alla fine Hitler era pure buono, è stato solo costretto. Registro e chiudo la discussione. Se vuoi fare il bastian contrario su tutto fai pure, ma mi spiace: non discuterò su questo anche per un semplice rispetto. Nonostante tu lo dica mi pari un revisionista e negazionista bello e buono, e di conseguenza non mi sorprende che sia qui a difendere l'Iran dai perfidi sionisti e plutocrati. No, tu dici che ci siamo creati un nemico, io dico che era già un nemico, che ospitava campi di al quaeda e finanziava il terrorismo internazionale e questo già bastava per farlo fuori senza tirare fuori le armi di distruzione di massa che non sono state inventate ma credevano realmente ci fossero (sennò si sarebbero risparmiati la figura a livello internazionale). Allora prima di tutto non sono soli: la russia ha dato supporto non solo sulla parte civile ma anche in quella militare e quella relativa alle armi balistiche, poi gran parte dell'esperienza pakistana, oltre ad una serie di scienziati nucleari delle repubbliche ex-sovietiche e della DDR, sono andati a lavorare in Iran. Non è come negli anni '60, ora c'è esperienza e manodopera qualificata e se vedi gli impianti nucleari Iraniani capirai che di cantina non si tratta. Primo non credo che bin laden avrà mai l'atomica e non l'ho mai detto, quanto all'Iran credo anch'io che alla fine la ragion di stato prevarrà, ma bisogna considerare le peculiarità del totalitarismo religioso di quel paese che non mi fanno per niente stare tranquillo. Per esempio stalin poteva essere pazzo ma i suoi obbiettivi dichiarati erano rimanere dentro i suoi confini e rafforzare l'URSS, non esportarla a livello massivo subito come voleva Troskj, di conseguenza non aveva ragione per tentare uno strike nucleare, specialmente perchè finchè è stato vivo aveva due mezze testate che nulla avrebbero potuto contro gli USA. Per quanto riguarda gli Iraniani hanno una guida suprema che crede in una profezia messianica, vuole imporre il suo credo al mondo e si sente fautore del volere di dio: una miscela esplosiva molto simile al nazismo, se sostituiamo allah con il neopaganesimo, e altrettanto pericolosa. Ora se tu avessi saputo con certezza che la germania nazista, per l'amor di dio bella e buona e spaventata dai cattivi polacchi, avesse avuto un programma nucleare in corso, mettiamo nel 36, non l'avresti fermata prima che avesse potuto puntellare il suo totalitarismo con il possesso di un arma di distruzione di massa? Mi sembra che il mondo occidentale sia governato e composto da tanti piccoli chamberlain, è questo il punto. . Questo fa capire l'inutilità dell'istituzione ONU: è composta in gran parte di stati dittatoriali del terzo mondo dove sono queste le tesi apprezzate. Anche passare attraverso l'ONU o i vari 5+quelli che vuoi per provare a fermare l'Iran è tempo perso. Mai uno stato totalitario è stato fermato con il dialogo, per quante concessioni o sanzioni gli vuoi dare.
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Non è questione di grandi poteri e massimi sistemi, ma che posso essere molto più profondo io in una riga che tu in 10 pagine che non dicono assolutamente nulla e, ripeto, questa è una tecnica, non certo un tentativo di spiegare meglio. Poi fai pure il sarcastico quanto vuoi, tanto l'effetto è solo di dimostrarti quello che sei. Quindi lo sanno i russi e non gli americani, che hanno desecretato praticamente tutto quello che riguarda quegli avventimenti. Interessante. Quindi tu puoi affermare con assoluta certezza che ci furono esplosioni nucleari, e non test vari o altri giri di parole, prima di trinity? Documenta, porta le prove sennò è tutta aria fritta come altre migliaia di rivelazioni contenute in altrettante migliaia di libri. Beh allora se non si hanno prove la cosa la diamo come non esistita, oppure sei di quelli che insinuano qualcosa e lasciano agli altri l'onere della prova? I complottisti ragionano così e non sono molto benvenuti qui. Sbagliato: il giappone costruisce l'atomica solo perchè non vuole, esattamente come Germania, Italia, Svizzera ecc. Le tecnologie ci sono, sono conosciute e se sono alla portata di statarelli come Korea del nord e Pakistan sono certamente alla portata del giappone che non ci investe perchè ritiene sia meglio così. Aria fritta e bla bla assortiti di cui sopra. Perchè l'arma biologica è militarmente poco utile per motivi che facilmente capirai, inoltre l'arma atomica è uno status simbolo ed è chiaro, anche dalle dichiarazioni dei suoi leader, che l'Iran gioca al piccolo napoleone e punta a diventare una potenza regionale, anche se cerca di parlare già da superpotenza (emblematico amadinejad che propone una conferenza internazionale con gli USA per discutere dello smantellamento di tutti gli arsenali nucleari mondiali, manco fosse la russia). Allora secondo te è stato giusto far insediare Hitler nel '33 finchè è rimasto nel suo territorio nazionale nonostante i suoi propositi fossero chiari sin dal principio ed è stato giusto aspettare finchè non ha cominciato ad invadere la Polonia per dichiarargli guerra. Interessante. Peccato che così lasci l'iniziativa al nemico, in nome di alti valori, e gli permetti di colpire quando e come vuole lui, e chi ha l'iniziativa in guerra ha un bel vantaggio, spero lo comprenderai. Hanno già oltrepassato i loro confini: destabilizzano il Libano, l'autorità nazionale palestinese (territorio dello stato d'israele ricordo), la siria, l'Iraq ecc. No ma se tu mi ti pari davanti con una pistola o un coltello e cominci a minacciarmi stai sicuro che ti provo ad ammazzare prima che ci riesca tu. Appunto è qui l'errore: il più grande partner commerciale della germania nel '39 era la francia, eppure l'hanno attaccata per il semplice motivo che un totalitarismo ideologico non vuole soldi, commercio o concessioni territoriali (questi discorsi potevano valere nel '700 dove la guerra era un modo per dirimere le questioni tra gli stati) ma vuole imporsi in tutto il mondo e non si fermerà fino a quando non avrà raggiunto il suo proposito. Non dimentichiamo che l'islamismo radicale di oggi è strettamente imparentato con il nazifascismo e, per un certo verso, discende da esso. L'unica soluzione definitiva, e non palliativa come può essere un bombardamento delle strutture nucleari, è quella adottata con germania e giappone durante e dopo la WWII. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Attenzione alle date: hanno iniziato nel 65 CON L'AIUTO AMERICANO, SOSPESO NEL 1979, E SOLO NEL 1980 hanno ottenuto, DALLA CINA, una bomba e il materiale fissile. 21 anni, con aiuto esterno, minimo, e l'IRAN, senza aiuto (la Russia da questo punto di vista non ne da di certo, il primo bersaglio potrebbe essere lei visto che e' la più vicina, e si sa come sono volatili questi governi) dovrebbe farcela? --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Visto che mi hai fatto tutto il papello sul pakistan fallo tutto anche sull'iran. Cito da wikipedia The nuclear program of Iran was launched in the 1950s with the help of the United States as part of the Atoms for Peace program.[1] The support, encouragement and participation of the United States and Western European governments in Iran's nuclear program continued until the 1979 Islamic revolution that toppled the Shah of Iran.[2] poi se vuoi continuare puoi leggertelo direttamente lì o su altre fonti. Cerchiamo di essere obiettivi per piacere. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Ripeto, ci stiamo creando un nemico come la volte della armi nucleari-biologiche-chimiche di Saddam. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Ho invaso io il kuwait? Saddam si è reso nemico da solo, che poi sia stata sbagliata l'invasione posso concordare. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ E c'e' solo una cosa pegiore di sottovalutare un nemico: sopravvalutarlo. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Peggiore? Non direi proprio. Un nemico sopravvalutato non ti prende di sorpresa. Poi io credo che stiamo continuando a sottovalutare l'Iran, l'Islamismo radicale e i vari movimenti anti-occidentali del mondo, anzi in europa questa gente viene considerata praticamente amica e accolta con tutti gli onori dalla nostra intellighenzia politico-culturale quando loro non chiederebbero niente di meglio che distruggerci se solo ne avessero la possibilità. Io mediterei su questo. P.S. mi scuso per la formattazione ma avevo inserito un numero eccessivo di quote e sono stato costretto a trovare quest'escamotage per riportare i post di mike
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A parte che la definizione non è assolutamente accurata, il mio ragionamento si basava sulla capacità tecnologica: se pakistan e korea del nord hanno l'atomica non vedo perchè non potrebbe svilupparla l'iran? Sono chiaro ora?
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Premesso che l'articolo è vecchio qui nessuno parla di una bomba nucleare di terroristi, ma quanto agli stati canaglia il Pakistan, non certo questa potenza tecnologica rapportata all'Iran, ha già bombe militarizzate utilizzabili su diversi vettori (SRBM, cruise, aerei) e la Korea del Nord ha la tecnologia per la bomba. Questi sono più di dati: sono fatti.
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Non conta quanti miliardi riporti in patria, tanto quello che torna dalla porta riscappa dalla finestra. I balletti di cifre servono a poco.
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Prima cosa credo di aver capito che tipo di persona sia tu: il classico che sommerge con tante parole inutili per stancare l'avversario. Neanche a dirlo non starò al tuo gioco e ti risponderò nel modo più sintetico possibile. Little boy non è stata la seconda? Cosa direbbe il GRU? Io so che la timeline è Trinity--->Little Boy, se vuoi riscrivere la storia almeno porta delle prove. Riguardo a quello che penso il cuor mio conta poco: la tecnologia per la bomba atomica era d'avanguardia quando volavano i primi reattori e per lanciarla su usava un bombardiere ad elica, a sua volta vertice della tecnologia di allora, ad oggi anche Korea del Nord e Pakistan sono arrivati ad averne di proprie e non mi paiono questi paesi così tecnologicamente all'avanguardia. E questi sono fatti. Riguardo alle intenzioni Iraniane nessuno ha certezze, io ho sentito solo "vogliamo cancellare israele dalla faccia della terra" e varie invettive contro l'occidente corrotto e non avendo la capacità di scrutare nelle menti e nelle anime mi baso su questo e così faranno anche gli israeliani che sentono abbastanza il rischio sulla loro testa per abbandonarsi a stupidi tentativi si spaccare il capello tipici della metafisica e decadente europa. Io vedo un nemico: l'islam radicale e lo sciitismo messianico della repubblica islamica. Se l'islam radicale sunnita è un qualcosa di più sfuggente il secondo è istituzionalizzato nel paese iraniano e i suoi principi sono chiari: esportare la cultura islamica con la forza, anche verso gli stati eretici sunniti del golfo, vendicarsi dell'assassinio di Al-Husayn ibn Ali e del migliaio di anni di emarginazione e preparare il mondo al ritorno del XII imam eliminando tutti quelli che considerano infedeli. Ora se tu pensi che si possa trattare con questa gente sei in errore, allo stesso modo di come non si potè trattare con Hitler: un totalitarismo non vuole soldi, terre o concessioni ma solo imporre il suo modello al mondo e per questo motivo se non combattiamo oggi lo faremo domani, contro un nemico più forte. Anche nel '38 grazie alla trattativa si evitò una guerra e ci fu un tripudio di pacifismo tra i benpensanti, solo un ometto cinico e vizioso aveva capito come sarebbe finita e veniva tacciato di essere un paranoico guerrafondaio. Neanche a dirlo siamo tutti contenti che quel tizio si sia ritrovato alla guida della gran bretagna nel 1940 e probabilmente se ci fosse rimasto per più tempo anche la libertà in europa di fronte ad un altra tirannide, ma questa è un'altra storia, e si dovrà raccontare un'altra volta come diceva qualcuno. P.S. Ti aggiungo, come comunicazione di servizio, che scrivere qualche altro poema prolisso non ti servirà a niente, da me avrai solo risposte brevi, circostanziate e basate sui fatti. Purtroppo non sopporto chi cerca di portare il suo avversario, dialettico sia chiaro, alla resa per stanchezza.
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Si, ma capirai che questi interventi cura il sintomo ma non la malattia. I capitali continueranno ad abbandonare il paese nonostante questo provvedimento per il semplice motivo che il nostro paese non è accogliente per un investitore e, per migliorare questa situazione non hanno niente in programma nè la sinistra socialdemocratica nè il veterostatalista, nonchè mercantilista, tremonti, anzi la pressione fiscale continua a crescere.
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A questo proposito mi sono ricordato di un bell'articolo che avevo letto a riguardo e sono andato a rispescarlo. Se ne desume che una casa in affitto ad oggi non è assolutamente un investimento nel nostro paese e va bene giusto se ti ritrovi un immobile per qualche altro motivo (eredità, cambio città ecc.), ma nessuna persona sana di mente costruirebbe delle case per poi affittarle nonostante il mercato le richieda. Credo che sia un bel paradigma di quanto sia pericolosa l'avidità statale e di quanto questa destabilizzi il mercato e, di conseguenza, la libertà del cittadino. Ciclicamente in Italia riaffiorano i problemi che la politica si è rifiutata di risolvere a tempo debito. Rifiutata, in realtà, è una parola grossa, in quanto la politica è per definizione incapace di risolvere problemi, può solo crearne. Opinione che non è mia che sono uno sporco anarchico libertario, ma di Ronald Reagan. E' il caso della querelle romana, ma estendibile in tutta Italia, sugli affitti. Anche quest'anno, stranamente, dopo i fiumi di parole a vanvera spese dai politici, gli affitti nelle grandi città sono cari. Nessuno però che sappia analizzare il perché il prezzo degli affitti sale. Tutti, come al solito, come sempre, si ficcano in bocca le parole "liberismo sfrenato" e "speculazione selvaggia" e subito dopo si sentono giustificati a dire qualunque castroneria passi per la loro testolina. Beh, visto che sono differente, ve lo spiego io perché il prezzo degli affitti è alto, anche se basterebbe che un paramecio ci ragionasse su per comprenderlo. Probabilmente il QI di un paramecio è superiore a quello dei politici che ci governano. Gli affitti sono alti per due motivi. 1. La tassazione. Ovvero, il governo vuole che gli affitti siano alti, infatti il "reddito da affitto" va a cumularsi a quello normale ed è soggetto ad una aliquota che è per lo meno del 25%. Vorrebbero fare lo sforzo (!!) di ridurlo al 20% secco, ma non cambierebbe molto. La differenza tra un affitto e un reddito da lavoro dipendente è però che la tassazione sull'affitto è interamente scaricabile sull'affittuario. 2. Il rischio che ci si accolla affittando una casa. Sono molteplici i casi di morosità, perfino al primo mese, dove il proprietario ha dovuto armeggiare diversi mesi, se non qualche anno, per riuscire a sbarazzarsi del moroso. Questo a causa della giustizia italiana, lenta come un bradipo quando si tratta di difendere le proprietà private. Il rischio si paga con un aumento del premio di affitto. Il solito stantio socialista obietterà che guadagnare così tanto sull'affitto è vergognoso, si sfrutta lo stato di necessità delle persone, è una rendita garantita senza lavoro e altre affermazioni fuori dalla realtà. La casa in affitto é in realtà un investimento. Considerate un appartamento di 80 mq a Roma. Il suo costo sarà attorno ai 400 000 euro. La rendita annua di tale investimento, supposto un canone di 1300 euro al mese, come detto nell'articolo linkato, è di 15600 euro annui lordi. Tolta l'aliquota del 25% sono 11700 euro l'anno. Il che significa che alla situazione attuale, l'affitto rende a malapena il 3%. Ora, vi rendete conto da soli che tale situazione è comparabile con l'interesse che una banca corrisponde ad un correntista che depositi 400000 euro. Più in basso, il locatario non può andare, altrimenti gli risulta conveniente non costruire / comprare la casa e utilizzare i soldi in altra maniera. Non è superfluo ricordare che in assenza di questo investimento, la casa da affittare non rimarrebbe sfitta, semplicemente non esisterebbe. Una possibile soluzione potrebbe essere la detassazione completa degli affitti. Ma questo, stante l'intricata situazione fiscale italiana, probabilmente non risolverebbe il problema, perché se da un lato tenderebbe ad aumentare l'utile, provocherebbe l'immediato aumento del costo delle case. E' solo grazie ad una parallela diminuzione delle aliquote irpef che si può sperare di diminuire il costo degli affitti. Stupidaggini sulla "finanza etica" invece, sono utili solo a non perdere l'allegria.
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Non so come siano le cose in germania, ma in Italia con un affitto al canone di locazione medio hai un rendimento, rispetto all'acquisto o alla costruzione di un immobile, del 3-4%, praticamente un interesse bancario e tutto a causa delle tasse e, allo stesso tempo, ci si lamenta dell'immoralità del prezzo degli affitti. Mi pare ovvio che uno vada ad investirli all'estero.
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AMX Ghibli - discussione ufficiale
Dominus ha risposto a dread nella discussione Bombardieri & Attacco al suolo
Ok, ora fermiamo questo piacevole scambio di cortesie e riconcentriamoci sul topic per piacere.