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Dominus

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  1. Pare che siano stati rischierati aerei Danesi (anche se mi pare più probabile norvegesi, forse sbagliano) a sigonella.
  2. Si guarda son tutti li a far scoppiare una guerra civile per prendersi la libia (non l'arabia saudita, la libia!), per di più dall'italia che non ha una sfera d'influenza, semplicemente ha stipulato dei trattati (pagando profumantamente gheddafi) per pararsi dall'immigrazione clandestina. Se intervengono è solo perchè non è accettabile un bagno di sangue alle porte dell'europa, oltre che per il problema dei flussi migratori, le scarse risorse petrolifere Libiche non sono poi così importanti. Comunque, tanto per chiarire, l'algeria non è nella "sfera di influenza francese", anzi c'è parecchio astio reciproco, mentre in tunisia ben alì fu messo al potere da un colpo di stato di matrice Itlaiana proprio per anticipare i Francesi. Non la volevano chi e cosa? Soggetto, verbo e complemento non sono un optional. Riguardo alle rivolte converrai con me che un conto è ribellarsi ad un crudele dittatore un conto ad uno stato comunque libero e relativamente liberale come la Francia. Ricordo che gheddafi poteva fare come mubarak, ritirarsi di fronte alle proteste finchè il bilancio rimaneva limitato, mentre ha bombardato il suo popolo con l'aereonautica e l'artiglieria.
  3. La francia è intervenuta così in fretta principalmente per questioni di politica interna, con sarkozy incalzato da destra e dal focloristico FN che punta sulla paura dell'immigrazione e sull'ancor più folkloristico vandeano de villepen che fa ringalluzzire i francesi con discorsi improntati sulla grandeur. Se quel "ribellato" tra virgolette sottointende un terribile disegno franco-albionico-giudaico dietro le rivolte in medio oriente e libica in particolare sei totalmente fuori strada, nessuno voleva questa gatta da pelare.
  4. In Yemen i ribelli sono al quaeda, comunque non concordo con l'idea maggioritaria che un "governo forte" aiuti la stabilità, anzi è proprio l'europa, patria di governi deboli come le democrazie, l'aerea più sicura e pacifica del mondo. Intanto una micro-analisi su quello che si prospetta. Quale che sia il quadro internazionale nel quale si potrà effettuare l'intervento militare in Libia autorizzato dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu - che esclude ogni dispiegamento terrestre - il nucleo della forza aerea necessaria per stabilire una zona di interdizione al volo non potrà che essere franco-britannica. Londra e Parigi - al di là del disaccordo sulla necessità di un intervento della Nato - sono state le prime a proporre una no-fly zone e sono le uniche a disporre in tempi brevi di tutti i mezzi necessari all'intervento: gli aerei Awacs per la sorveglianza radar, apparecchi da caccia e da difesa aerea (Mirage, Rafale, Tornado ed Eurofighter), aerei da ricognizione e aerocisterne per il rifornimento in volo. In ogni caso, i primi obbiettivi ad essere colpiti saranno i sistemi radar, le difese antiaeree e gli apparecchi al suolo: l'aviazione militare di Muammar Gheddafi dispone di una flotta di circa 400 aerei da combattimento, di cui solo una trentina sarebbero però operativi; in compenso, il sistema di difesa antiaerea viene considerato assai efficace. Una prima ondata potrebbe quindi utilizzare dei missili da crociera Apache o Scalp, in grado di distruggere piste e infrastrutture da distanze superiori ai cento chilometri; successivamente, si ricorrerebbe a bombe a guida laser o Gps, lanciabili da 15-50 chilometri di distanza. Per quel che riguarda il successivo rispetto della No-fly zone, occorrono dei caccia armati di missili aria-aria presenti in permanenza sulla zona da sorvegliare: stando agli esperti, data la relativa debolezza dell'aeronautica libica - che non vola di notte - basterebbero quattro caccia di pattuglia dall'alba al tramonto, ovvero un totale di una trentina di apparecchi in grado di avvicendarsi, con la relativa assistenza di aerocisterne e aerei Awacs. L'Italia, da parte sua, è pronta a mettere a disposizione basi aeree e velivoli, sulla base di una pianificazione già avviata e che sarà definita nelle prossime ore. Secondo quanto riferito da fonti qualificate, l'impegno italiano non sarà, dunque, oramai indirizzato solo a fini umanitari, ma prevederà una partecipazione "attiva" alle operazioni. In primo luogo, per la sua posizione geograficamente strategica, l'Italia sarebbe pronta a mettere a disposizione degli alleati alcune delle sue basi militari: parlando alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha chiarito che le basi interessate nell'azione nei confronti della Libia saranno Amendola, Aviano Decimo Mannu, Sigonella, Trapani, Gioia del Colle e Pantelleria. Quanto all'eventuale impiego di aerei, si starebbe pensando all'utilizzo dei caccia F-16 e degli Eurofighter, possibile anche il ricorso agli Harrier Av8; particolarmente adatti alla missione di bombardamento delle difese aeree nemiche, riferisce una fonte, sarebbero inoltre i Tornado, che furono impiegati per compiti analoghi in Kosovo.
  5. Beh il garibaldi è una nave nel fiore della carriera, perfettamente integrata nel dispositivo militare NATO, sicuramente una scelta migliore dal momento che abbiamo aerei per una nave sola.
  6. Noi non dobbiamo fare ingegneria sociale in Libia nè portare la democrazia (che a mio parere non è una cosa buona tout-court, anzi), semplicemente c'è un bagno di sangue troppo vicino ai nostri confini e sembra giusto intervenire per imporre un cessate il fuoco, nulla di più. Poi se vogliono un re, un dittatore, un triunvirato o quel che gli pare non ce ne deve importare fintanto che non costituisca una minaccia per noi.
  7. Era una situazione diversa, con le truppe già in territorio iracheno, senza contare che i passi avanti nel campo della sigint e della ground surveillance rendono inutile il ricorrere a missioni come quella da te citata, che per altro si sono rivelate poco efficaci. In ogni caso per la buona riuscita di una campagna aerea non è da escludere l'infiltrazione di team con funzione di acquisizione obiettivi, senza contare il supporto dei ribelli con consiglieri militari. Aggiungo che la NATO ha chiesto le basi di Amendola, Gioia del Colle, Sigonella, Aviano, Trapani, Decimomannu e Pantelleria per l'operazione, mentre per il C4I si pensa all'Allied Joint forces command di Napoli.
  8. Sugli scud dell'86 c'è un topic apposito, si prega di usare la funzione "cerca".
  9. Sono super etendard, e se la de gaulle è in zona parteciperanno all'operazione. Bisogna principalmente vedere l'equipaggio che fine ha fatto, se si è ammutinato sicuramente è in grado di gestire la fregata. In ogni caso non credere che l'esercito regolare sia tanto meglio dei ribelli, per conferme chiedere ai chadiani.
  10. Conosco solo il libro del generale Loi "la folgore in Somalia", non so se è quello che cerchi.
  11. Bisogna calcolare che i prezzi degli aerei possono venire calcolati in mille modi, più cose si aggiungono più si può manipolare al rialzo a proprio piacimento. Ovvio che se da una parte si considerano le previsioni della macchina "nuda" e dall'altra gli si aggiunge il supporto della flotta per 30 anni ci sarà una notevole forbice, senza contare il variare dei costi a seconda del momento di produzione (si va dal LRIP alla full scale production, quando le linee sfornano centinaia di macchine ogni anno con costi largamente inferiori).
  12. Quale concorrenza? E' un dimostratore.
  13. Le analisi non sono proclami, le analisi vanno argomentate. E nello specifico il tuo proclama non sta nè in cielo nè in terra. Capisco che attenersi ai (pochi) fatti è dura e la voglia di chiaccherare prende a tutti, ma gradirei mantenere questo topic nel binario della serietà, se poi vogliamo giocare agli arditi piani di conquista mondiale c'è un topic-cazzeggio apposito durato anni e anni.
  14. Però qui si parla del Cavour, torniamo in topic.
  15. Per piacere è un forum che almeno prova ad essere tecnico, se vogliamo giocare a risiko ci son tantissimi spazi virtuali per farlo.
  16. Direi che magari potresti cominciare a leggere un pò di topic e riformulare meglio le tue domande.
  17. A mio parere con 35 miliardi non ci rifanno manco le strade, sentivo stime abbastanza accurate che parlavano della perdita di un aliquota tra il 17 e il 20% delle capacità produttive, tra cui quelle importantissime di produzione energetica e raffinazione di idrocarburi. Per un paese già in crisi perenne da 20 anni nonostante tassi d'interesse quasi negativi la situazione è gravissima, spero che pensino bene di destinare risorse alle vere priorità.
  18. No se l'F-35B verrà cancellato non verrà rimpiazzato da alcunchè visto che gli unici a rimanere con il cerino in mano saremmo noi con il nostro mega-requisito di 20 macchine. Per il resto non concordo con il tono ottimista, le nostre forze armate sono studiate male a livello di modello e navigano in acque anche peggiori, c'è poco da star sereni quando qualcosa è affidata al dilettantismo e al pressapochismo dei politici italiani.
  19. Magari ci riferiamo al topic ufficiale dell'F-35.
  20. obblighi grazie a dio non ne abbiamo, poi che ci convenga partecipare se gheddafi è destinato a cadere è fuor di dubbio P.S. Aggiungo un' osservazione empirica: ma dopo che bush se n'è andato i pacifisti dove son finiti? Strani fenomeni
  21. Gli hangar in caverna di pantelleria van bene per i biplani, non possono sostenere dei caccia moderni, la base in sè è vetusta ed inutile. Poi ovvio che ci si può impiantare una FOB, ma che serve quando in sicilia hai tutto lo spazio che vuoi? Senza contare che non è che l'Italia debba avere un ruolo di primo piano.
  22. Guarda che è solo occupazione fasulla creata sulla pelle di chi produce per davvero cose utili, il giappone dovrebbe evitare boiate del genere, specie in periodo di crisi e considerando il fatto che non può neanche ammortizzare i costi esportando. Il caso dell'F-2 è lampante: un F-16 poco aggiornato, con grossi limiti autoimposti che viene a costare quanto un aereo di quinta generazione. Non è certo così che l'economia avanza. Poi oltre la crisi adesso hanno problemi più impellenti.
  23. Più che la CAP sarebbe meglio impiegarli come aerei d'attacco, come già fatto durante enduring freedom. Per creare la superiorità aerea verso i pochi e malmessi aerei libici son molto meglio gli asset che può mettere in campo la Us NAvy
  24. Bah sono in crisi economica nera e pensano di spendere più di 100 miliardi per un aereo che difficilmente sarà migliore dell'F-35? Mi sembra una scelta suicida.
  25. Ripasso di economia è gradito, ma anche uno di buon senso nel mondo reale basterebbe. Abolire gli sprechi, al di la delle proposte demagogiche, sarebbe il minimo, ma penso che il paese abbia problemi più impellenti dei cannoni per il duce.
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