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I marsigliesi stanchi da tutti i mali, condotti alla massima mancanza di provviste, sconfitti in 2 battaglie navali, abbattuti da frequenti incursioni, travagliati anche da una grave pestilenza per il lungo assedio e per il cambiamento del cibo, abbattuta la torre, essendo gran parte delle mura abbattute, dubitando gli aiuti delle province e degli eserciti i quali loro avevano saputo che erano venuti in potere di cesare decidono di concedersi senza danno(tutti infatti si nutrivano di miglio e di un orzo e danneggiato poichè sin dall'antichità avevano radunato per una calamità di questo genere pubblicamente).
Ma pochi giorni prima domizio conosciuta la volontà dei marsigliesi, allestite tre navi, tra le quali aveva attribuito 2 ai suoi familiari e tra le quali su una lui stesso si era imbarcato, partì imbattendosi in un'agitata tempesta.
le navi ormai vedendolo che secondo l'uso quotidiano facevano guardia presso il porto sotto ordine di bruto issate le ancore cominciarono a seguirlo.
il solo battello di lui stesso si avviò e continuò a fuggire, si nascose dalla visuale con l'aiuto della tempesta; due atterrite dall'attacco delle nostre navi si ritirarono in porto. I marsigliesi portarono fuori dall'accampamento le armi e le macchine da guerra come era stato ordinato, traggono le navi fuori dal porto nei cantieri consegnano il denaro dell'erario.