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Tuccio14

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  1. Se fosse stato il Tupolev l'avrebbero fatto e come, gli Angela non sono faziosi nelle considerazioni come altri. Non si fanno scrupoli a condannare neanche i missili Quassam e Scud che tanto piacciono ai nostri pacifinti.
  2. Io invece escluderei SH e Gripen. Il primo è un aereo validissimo, per molti versi superiore ai gen. 4.5, ma comunque di vecchia concezione (sviluppato dagli USA per gli USA in attesa dei 35, poi svenduti in giro), mentre il caccia svedese non è un caccia da superiorità aerea vero e proprio, come invece lo sono Su.35 (al quale deve fare concorrenza) e il Tifone nostrano. Il Rafale costa troppo e non ce l'ha nessun'altro all'infuori dell'Ad'A, escluderei anche questo, nonostante i buoni rapporti che intercorrono tra i fornitori francesi ed il governo brasileiro. Il Su.35 sta al Brasile come il 2 di coppe sta alla briscola di spade, escluso a priori. Sarò ottimista ma la vedo bene per il caccia Eurofighter, a patto che la specifica non abbia come requisito un'antenna AESA. Riguardo a quest'ultima non ho ben capito se il CAESAR è implementato sul Tifone (ma non verrà acquistato, per lo meno a breve) o non si può montare neanche per l'esportazione se lo stato acquirente lo richiede. Grazie in anticipo per le risposte!
  3. Sì ma mi sembra che attualmente ci sia più "movimento" da questa parte. Non è che questa flotta dell'atlantico "sconfinerà" nel mare nostrum? E' un provvedimento positivissimo quello del CBG battente bandiera europea, lo condivido appieno, ma tagliare fuori la MMI, che non è proprio quella del Burundi, è un po' eccessivo... Non lo dico solo per una questione di patriottismo, anzi, per me è stata dato troppa poca importanza anche all'Armada, che ha unità valide e moderne in linea.
  4. Ma cosa stiamo qui a parlare quando le nostre strade brulicano di delinquenti! La sicurezza! La sicurezza! Quella sì che è l'unica vera emergenza criminalità d'Italia! Ancora ostinati a voler mettere in galera dei poveri intraprendenti imprenditori che evadono le tasse assassine del Governo Prodi? Io non mi faccio capace di come si faccia a difendere un decreto indifendibile come questo solo perchè lo propone il governo che si è votato. Per fortuna non è solo il PD ad essere diviso internamente, Fini rispolvera un po' di buon senso e senso della giustizia, guardate un po' qua: Il Messagero Tensione nella maggioranza: An e Lega frenano di Marco Conti ROMA (16 giugno) - «Massima precedenza ai processi con imputati detenuti e a quelli che abbiano messo in pericolo la sicurezza pubblica o che comportino grave allarme sociale». Potrebbe essere formulato in questo modo l’emendamento blocca processi che oggi al Senato dovrebbe essere allegato al pacchetto sicurezza. Un emendamento da inserire nel primo treno legislativo ”utile” per essere approvato in tempi rapidi in modo da bloccare udienze e processi che riguardano le più alte cariche dello Stato. Stop ai processi per un anno, in attesa di rimettere mano a quel ”Lodo Schifani” che quattro anni fa fu dichiarato incostituzionale dalla Consulta e che poneva una sorta di ombrello protettivo su presidente della Repubblica, presidente del Consiglio, presidenti delle camere. In attesa del nuovo ”lodo”, potrebbe quindi arrivare una misura deflattiva dei processi che spianerebbe la strada ai giudizi che riguardano infortuni sul lavoro e ad altri procedimenti frenando quindi il resto. Uno stop che per ora potrebbe essere limitato ad un anno e che poi potrà essere esteso a tutto il mandato, sospendendo anche i termini di prescrizione. In questo modo si congelano quindi anche i due processi che coinvolgono il presidente del Consiglio. Soprattutto il processo Mills sui diritti televisivi che dovrebbe andare presto a sentenza. Malgrado il tam tam vada avanti da giorni, da parte del governo non c’è stata nessuna presa di posizione ufficiale. Uno dei più stretti collaboratori del premier, l’avvocato Nicolò Ghedini, ha sinora negato l’eventualità di una nuova norma ad hoc, ma i due partiti alleati, An e Lega, sono da giorni in allarme e non fanno mistero della contrarietà a sostenere un nuovo provvedimento ad personam. Netta la contrarietà del Carroccio, malgrado il Cavaliere abbia provato a convincere giovedì scorso il Senatur della necessità di un provvedimento che metta a riparo il governo dalle possibili ritorsioni che parte della magistratura potrebbe mettere in atto dopo i provvedimenti sulle intercettazioni. Fortissimi maldipancia si avvertono però anche dalle parti di An. Il partito di Gianfranco Fini non sembra avera voglia di ingaggiare una nuova battaglia contro la magistratura e di rovinare il rapporto con il capo dello Stato. Proprio dal Quirinale potrebbero infatti sorgere gli ostacoli maggiori sulla strada di un provvedimento sostanzialmente già bocciato dalla Consulta. Silvio Berlusconi però spinge perchè teme di ritrovarsi presto alle prese con altri procedimenti giudiziari i quali, prima di essere accertati, producono non solo un danno d’immagine al paese che ha un premier sotto inchiesta, ma che sono freno alla stessa azione di governo. Il Cavaliere guarda con sospetto alle mosse della decima sezione del tribunale di Milano che si occupa della vicenda ”Mills-diritti televisivi” e spinge per l’emendamento che oggi potrebbe essere presentato al Senato da uno dei tanti peones della maggioranza in modo da non impegnare il governo. Almeno per il momento visto che presto An e Lega potrebbero chiedere a Berlusconi di dire chiaramente come la pensa. Analoghe valutazioni potrebbe essere chieste al leader dl Pd Walter Veltroni che si muove con sempre maggiore fatica tra l’esigenza di tenere aperto il confronto con il Pdl sulle grandi riforme e il ruolo di quasi unica opposizione in Parlamento. _________________________ Non mi fa piacere che il governo (anche se non l'ho votato) sia diviso, una cosa che mi aveva reso in parte contento dei risultati elettorali era proprio la maggioranza ed il consenso che Berlusconi ha raccolto, ma sta usando questo vantaggio per dare la precedenza a questioni che non ne richiedono, tralasciandone certe (come Alitalia, per esempio) che invece sono da considerare realmente come emergenze. Prima che questo decreto prendesse vita nessun cittadino (compresi quelli di centrodestra) si sentiva strozzato dalle intercettazioni, ora invece è un'emergenza. Non capisco... Da che io sappia i decreti legislativi servono per affrontare questioni che richiedono un intervento immediato e decisivo del governo, in italia stanno diventando uno strumento che con le vere emergenze hanno poco a che fare. Perchè questa piccola riforma del codice non è stata inserita in una proposta di legge? Che urgenza, che impellenza c'era nell'affrontare questo problema? Ammesso che ci sia un problema. Le reazioni del segretario del PD Quotidiano nazionale
  5. Ho la sensazione sgradevole che la MMI sia stata considerata troppo poco in questo progetto, nonostante le FREEM, tra l'altro...
  6. Bellissime parole. Forte senso critico, complimenti, seriamente. Quoto in toto.
  7. ANSA Lo schiaffo di Dublino rianima confronto in Italia ROMA - Lo schiaffo di Dublino regge banco anche oggi nei commenti politici italiani, mentre governo e Parlamento si preparano a predisporre soluzioni che impediscano il naufragio del Trattato Europeo. Venerdì prossimo i presidenti di Camera e Senato voleranno a Lisbona per un vertice con i loro pari grado della Ue. L'incontro è stato programmato da tempo su iniziativa del ministro degli Esteri portoghese José Matos da Gama e all'ordine del giorno c'é proprio il Trattato. E' quindi inevitabile che l'accento cada sul fallimento del referendum irlandese. Renato Schifani e Gianfranco Fini hanno già indicato ieri, in perfetta coerenza con le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la via maestra per uscire dall'enpasse: far proseguire l'approvazione del Trattato anche negli altri paesi (finora ci sono 18 sì su 27 componenti) per dimostrare che c'é una schiacciante maggioranza a favore dell'Unione. E' evidente tuttavia che a Lisbona i presidenti dei parlamenti europei potranno dare solo un contributo per rammendare lo strappo di Dublino verso una Ue politicamente più coesa. Nello stesso giorno si riunirà infatti a Bruxelles il Consiglio Europeo al quale competerà la decisione di non interrompere il percorso di approvazione del Trattato. E in questa attesa, il leader dell'opposizione Walter Veltroni chiede al governo italiano di prendere una posizione precisa a favore di una veloce ratifica del Trattato. Il dibattito interno, infatti, continua a registrare il tripudio della Lega Nord per lo stop degli irlandesi. Sembrerebbe che il dissenso del Carroccio dalla linea di Palazzo Chigi si stia estendendo fino a mettere in dubbio perfino in casa Pdl la validità dell'obiettivo Ue come finora è stato prospettato. Così Marcello Pera in un'intervista alla "Stampa" ha letto nel veto di Dublino la protesta dei cattolici "traditi" da un'Europa che ha rinunciato a difendere i valori cristiani contro l'Islam. Francesco Cossiga prende atto anche lui che "il Trattato è morto. Serve ora creare un'Europa dei popoli, non dei burocrati". Qualche dubbio si è insinuato oggi anche nella maggioranza: Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl parla di "battuta d'arresto che fa riflettere sui modi di costruzione dell'Europa". Il titolare dell'economia Mario Tremonti ammette che si tratta di "un messaggio che trasmette segnali di paura e di incertezza", mentre per Franco Frattini "approcci elitari e scorciatoie dirigistiche alimenterebbero solo nuove frustrazioni". Gianfranco Rotondi parla di un segnale da non sottovalutare. Dopo il trauma europeo di ieri, perciò, la politica e la diplomazia si sono già messe al lavoro per trovare una soluzione condivisa: dal "giorno nero" per Bruxelles potrebbero scaturire risposte positive ad interrogativi finora sopiti sul distacco tra Ue e popoli d'Europa. Chi non ha dubbi di sorta sono proprio i leghisti che a Milano hanno organizzato un brindisi di benvenuto al referendum irlandese dinanzi alla sede della Commissione Europea. Per Massimo Donadi (Idv), è chiaro che il partito di Bossi, "non essendo riuscito a realizzare la secessione dall'Italia, sta tentando una strisciante secessione dall'Europa". E' un'analisi per nulla condivisa dal senatore del Pdl Giuseppe Pisanu che invita il Parlamento italiano di De Gasperi e Spinelli a ratificare immediatamente il Trattato per smentire "il voto rispettabile ma ingrato di 800.000 irlandesi". ______________________________________ La Lega tende al tragicomico, non capisco le fondamenta delle loro gesta. Comprendo pienamente gli euroscettici e condivido anche qualcuna delle loro tesi, ma il Carroccio sta tenendo una linea politica simile a quella di No TAV, No Dal Molin e No F-35. Pur di andare contro qualcosa e far leva sul malcontento (incomprensibile in questo caso) dei loro elettori ora si inventano l'Europa islamista. Bisognerebbe cacciare a calci in culo dalla nostra Patria e dell'Europa tutta sti separatisti ignoranti, loro e i loro 300000 ca22o di fucili. Scusate ma quando ci vuole ci vuole. Reuters Commento dell'osservatore del Vaticano (ASI) Da sottolineare l'intervento di Cossiga, che ogni tanto qualcosa di buono lo dice pure. Il resto dell'intervista completa lascia un po' a desiderare, in particolar modo quando si parla del ruolo dell'Italia... Da "Il Giornale"
  8. ANSA Dopo "No" Irlanda si lavora a piano "B" di Enrico Tibuzzi BRUXELLES - Riportare gli irlandesi alle urne il più presto possibile, abbandonare il Trattato di Lisbona restando con quello di Nizza, rinegoziare Lisbona, dire addio all'idea di un nuovo Trattato a 27 optando per un'Europa a doppia o tripla velocità: gli esperti giuridici delle istituzioni europee e delle cancellerie dei Paesi membri sono in queste ore al lavoro su queste e altre ipotesi per trovare una soluzione - un cosiddetto piano 'B' - alla crisi che si è aperta dopo il 'no' irlandese. La parola d'ordine, a Parigi come a Bruxelles e a Berlino, resta per ora la stessa. Andare avanti con le ratifiche per arrivare a contare quanti saranno alla fine i Paesi che avranno adottato il nuovo Trattato. Ma poi? Finora si è sempre detto - e saputo - che Lisbona potrà entrare in vigore solo dopo la sua approvazione da parte di tutti i 27 Paesi Ue. E il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, lo ha confermato dicendo che, dopo il 'no' dell'Irlanda, solo una cosa è certa: il Trattato non potrà entrare in vigore il primo gennaio prossimo perché è impensabile risolvere il problema così presto. - NUOVO REFERENDUM IN IRLANDA. E' l'opzione al momento più gettonata. Già nel 2002, dopo aver bocciato la ratifica del Trattato di Nizza nel 2001, gli irlandesi furono richiamati a votare. E fu offerta loro una dichiarazione con la quale veniva garantita la neutralità militare del Paese. Ma soprattutto il sì vinse grazie alla mobilitazione dei sostenitori di Nizza. Questa strada, secondo gli esperti, sarebbe quindi giuridicamente percorribile. Ma questa volta quali novità potrebbero dare lo spunto per un nuovo voto? C'é chi parla di una versione 'alla carta' di Lisbona preparata su misura per gli irlandesi. E oggetto di una dichiarazione adottata dai 27 che non li costringerebbe a un nuovo giro di ratifiche nazionali. Resta da vedere se i 26 Paesi Ue avranno la necessaria coesione politica per portare avanti una iniziativa di questo genere e se il governo irlandese riterrà accettabile questo percorso, simile a quello riservato a suo tempo alla Danimarca. - ABBANDONARE LISBONA. Il mantenimento dello 'status quo', cioé il Trattato di Nizza, potrebbe diventare una scelta obbligata, ma nessun per ora fa il tifo per questa opzione. Con Nizza l'Ue continuerà ad avere gli attuali problemi su questioni cruciali quali l'efficacia del processo decisionale, la politica estera, il funzionamento delle istituzioni, il ruolo del Parlamento, l'allargamento. - RINEGOZIARE LISBONA. Anche questa strada appare al momento impercorribile, soprattutto alla luce del fatto che Lisbona, costato due anni di estenuanti trattative, rappresenta già una sorta di piano 'B' rispetto al Trattato Costituzionale morto e sepolto nel 2005 dopo i 'no' di Francia e Olanda. - UE A DUE VELOCITA'. Se oltre all'Irlanda, altri Paesi dovessero non adottare Lisbona, per far funzionare l'Ue non resterebbe altra alternativa al Trattato di Nizza. Ma in questo caso un 'nocciolo duro' di Paesi potrebbe decidere di rafforzare la cooperazione in diversi settori, ad esempio le politiche per la sicurezza, l'immigrazione e la difesa. Ma chi farebbe parte di questa avanguardia e quali rapporti verrebbero instaurati con gli altri Paesi? Questa ipotesi suscita molte domande a cui al momento mancano risposte valide. Il caso enunciato da solamnia, la UE a due velocità con il "nocciolo duro", è la seconda opzione più gettonata, anche se potrebbe creare dei precedenti pericolosi che potrebbero spingere altri paesi a fare alla stessa maniera, rallentando il processo di integrazione. Per quanto riguarda la Lega, Berlusconi le ha già chiesto per vie traverse ("Il Governo è coeso sulla ratifica del trattato") di smetterla, sono ridicoli.
  9. Tuccio14

    aereoporto pescara

    In realtà bisognerebbe togliere di mezzo qualcosina di più del Mercatone 1 per allungare la pista, dato che clear way e stop way non sono fisse ma aumentano in proporzione alla lunghezza della pista. Comunque quello sarebbe già un passo, a volte con qualche piede in più si riesce a far atterrare molte tonnellate in più! Comunque la pista di PSR non è proibitiva, se potete consultate le tabelle di pista (non so se riesco a postarle quelle...), ora come ora, con l'ultimo ampliamento di area di manovra e apron, si riesce a far atterrare 767 e 330, che sono delle belle bestiole alla fine! Riguardo ad atterraggi e decolli, credo che le lamentele siano giustificabili da parte di piloti di Cessnini e paperozzi (che non sono consuelozzi), perchè sfido io un 320 a risentire della turbolenza del Pescara, il fiume si intende. Le STAR e le SID sono state disegnate a dovere, e c'è un CTR civile esclusivamente a protezione delle procedure d'arrivo sull'aeroporto. Inoltre non c'è la TMA di Brindisi a rompere le scatole, quindi mai regulation (ergo slot ergo ritardi), tutto di guadagnato per chi volesse usufruire dell'Aeroporto d'Abruzzo. Il suddetto trevventi tra l'altro proprio oggi sta facendo milioni di T&G, e se AirOne (e anche noi, quando possiamo) sceglie PSR per fare training, un motivo ci sarà... Riguardo all'APT sostitutivo si erano presentate due ipotesi: costruire il secondo APT sempre nel pescarese ma nell'interno, un APT di dimensioni maggiori e lasciare PSR come scalo cittadino; demolire ogni aerostruttura dal demanio aeroportuale, farci uno sconfinato centro direzionale/residenziale con tutte le relative infrastrutture turistiche e con i proventi finanziare un altrettanto enorme aeroporto sul mare stile Japan o London City Airport un po' più grande. Tra le due è quasi scontata la scelta, e non sarebbe neanche male (a patto di collegare il nuovo scalo alla città come Cristo comanda, non tipo MXP), anche se la pista sul mare risolverebbe un bel po' di problemini, facendo tra l'altro guadagnare alla città prestigio e visibilità, nonchè un'enorme zona per lo sviluppo proprio a due passi dal centro, dato che la testata della pista 22 è a qualche kilometro dalla cattedrale, per non parlare del fatto che le merci potrebbero transitare dall'aerostazione merci direttamente al porto, un po' come succede ad Ancona per i treni... Vabè dai, intanto pensiamo ai Giochi del Mediterraneo.
  10. Tuccio14

    Mi presento

    Eletta ad idolo, un'azione del genere merita il risalto adeguato!
  11. Tuccio14

    Ci sono pure io

    Benvenuto!
  12. Tuccio14

    Mi presento

    Ho un amico a Merano che semplicemente li odia! Benvenuto comunque, credo sarai prolifico nell'apposita sezione "Eventi storici".
  13. Benvenuto e buon postaggio! (Ma dato il tuo grado non credo ci sia bisogno di spronarti, interventi di ottimo livello!)
  14. Tuccio14

    Ciao ragazzi!

    Ciao pilotessa, benvenuta fra noi! In quale ITAer ti sei diplomata? Può darsi che abbiamo amicizie in comune, dato che sono un tuo coscritto! Comunque il nord-est è una zona feconda per la cultura aeronautica, questo è certo.
  15. Tuccio14

    Ciao a tutti

    Benvenuto!
  16. Tuccio14

    Heya all!

    Benvenuto e complimenti per l'avatar!
  17. Benvenuto e complimenti per la tua intraprendenza!
  18. Tuccio14

    motoelica

    Poi magari postalo pure, saremmo interessati! Diplomato al Baracca di Forlì!
  19. Ma infatti alcune regole vanno riviste a livello comunitario, non interpretate alla meglio in ogni Stato. Riguardo ad Alitalia, concordo con il fatto che l'UE non debba farsi i ca22i suoi, anzi, fa benissimo ad intervenire... La cosa che mi fa imbestialire sono le presse di Ryan Air, comprensibili, ma non giustificabili. Qui però si va OT...
  20. Grazie 1000! L'anno scorso ho visitato il 2° Reparto Supporto Logistico AVES di Bologna. La struttura era in corso di modernizzazione per poter accogliere tutte le attrezzature e gli apparati dedicati all'NH-90, anche se i meccanici avevano ancora gli occhietti a cuoricino ( ) guardando il glorioso Huey (o Iroqiouiusis, per chi preferisce ). Per il nuovo elicottero è stato attrezzato un magazzino che ricerca e gestisce automaticamente, con un braccio meccanico ed un montacarichi, i pezzi di ricambio, il tutto manovrabile da un solo operatore dal terminale. Basta inserire il part number del pezzo e voilà spunta fuori da uno sportello. Questo naturalmente vale per pezzi che non siano delle dimensioni dell'albero di trasmissione al rotore anticoppia... C'era anche un NH-90 in statica, è meraviglioso, trasmette potenza ed innovazione solo a guardarlo. Per non parlare del cockpit... Un paio di foto dell'evento:
  21. In effetti quella del rifornimanto in volo degli elicotteri è una cosa che non ho mai capito... Più precisamente, come fa il cestello a non essere influenzato dal flusso verticale del rotore principale? Nel video postato da flankedd mi pare che il problema sia proprio quello infatti.
  22. L'unico vero problema irrisolvibile del Lightning II è il prezzo che continua a salire e il fatto che a metà del programma sono già esauriti i 2/3 dei fondi...
  23. Tuccio14

    Dogfight e manovre acrobatiche

    Le manovre per il dogfight sono meticolosamente studiate in base alle capacità di manovra dell'aereo, e cambiano di situazione in situazione (quota, avversario, armamenti missilistici e/o cannone). La storia che si vede in "Top Gun" della tipa che vuole sapere da Maverick come manovra il fantomatico MiG-28 (F-5 Tiger pittato di nero con tanto di stella rossa in coda e pilota pippa in cabina) non è infatti totalmente campata per aria. Risultarono infatti utilissime le testimonianze israeliane dopo le varie operazioni belliche e i caccia di fabbricazione russa che durante la Guerra Fredda finirono sotto tra le mani degli ingenieri USA e furono rimessi in condizione di volo. Simili episodi si ebbero anche durante la WWII. In fase di progettazione si studiano attentamente il ruolo che andrà a ricoprire l'aereo e le conseguenti manovre che dovrà compiere. Ad esempio per i caccia da superiorità aerea come il Tifone (anche se sta diventando sempre più swing-role, ma è questione di inegrazione di armamenti ed apparati elettronici) si punta molto sulla supermanovrabilità, tant'è che l'EFA nacque proprio per contrastare i supermanovrabili russi. Per aerei nati da specifiche per caccia multiruolo (come il Tornado, nato dalla specifica MRCA, ma che poi di multiruolo ha fatto poco dato che è un eccellente aereo da strike e di dogfight non ne vuole sapere) si punterà su altri aspetti, cercando di ottenere il meno possibile una coperta che tira da tutte le parti, la famosa storia dei compromessi in fase di progettazione (e sacred ne sa qualcosa, spero...). Del resto, in giro per il forum, troverai più volte smentita la storia del Su-27 o soci che fanno il cobra per levarsi il nemico dalle spalle: è un'acrobazia dichiaratamente inventata per i display, che in combattimento manovrato ha l'unica utilità di perdere tutta la quantità di moto (che dipende dall'energia dinamica, la famosa che si deve conservare e che dipende direttamente dalla velocità), il tutto accompagnato da una bella raffica del cannone dell'inseguitore dritta in cabina. Questo senza nulla togliere al gioiello di Sukhoi! Spero di non aver sbagliato nulla...
  24. L'Irlanda dice "no", ma l'Europa va avanti L'idea che emerge in queste prime ore sembra essere quella di mettere l'Irlanda con le spalle al muro, di lasciarla sola davanti a 26 ratifiche: 490 milioni di cittadini da una parte, 4,2 milioni dall'altra Il Trattato non è morto, viva il Trattato. L'Europa ha deciso che si va avanti nonostante il "no" degli irlandesi, che si troveranno a dover scegliere se accettare il Trattato di Lisbona magari con qualche modifica cosmetica o se restare soli, in uno "splendido isolamento" di un uno per cento dei cittadini europei. "Per la Commissione le ratifiche devono andare avanti", ha detto Jose Manuel Barroso, trovando il consenso esplicito dei leader europei e in particolare di Germania e Francia. Nicolas Sarkozy, da luglio presidente di turno del Consiglio europeo ha quindi tracciato la strada senza esitazioni: il vertice della prossima settimana, l'ultimo degli sloveni ma in qualche modo il primo dei francesi, discuterà nel dettaglio di come andare avanti. L'idea che emerge in queste prime ore sembra essere quella di mettere l'Irlanda con le spalle al muro, di lasciarla sola davanti a 26 ratifiche: 490 milioni di cittadini da una parte, 4,2 milioni dall'altra. I modi concreti di procedere sembrano essere al momento due. Il più morbido è un "aggiustamento giuridico" evocato dal Segretario di Stato francese per gli Affari europei, Jean-Pierre Jouyet, secondo il quale "il processo di ratifica deve continuare negli altri paesi", il che vorrebbe dire riportare l'Irlanda al voto su un testo che però non può essere diverso da quello ratificato dagli altri e che quindi dia più evidenza alle possibilità di out out per l'Irlanda in alcuni campi, che sono già previste in realtà nel testo. E' già capitato, con la Danimarca per il Trattato di Maastricht e con la stessa Irlanda con quello di Nizza. L'altro sistema è un po' più decisionista, ma il Trattato in vigore lo prevede ed è il sistema evocato oggi dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: in sostanza una volta che la Carta di Lisbona è stata approvata da quattro quinti dei Paesi, il Consiglio può decidere di modificare il Trattato attuale che prevede la ratifica all'unanimità, per farla entrare in vigore con una maggioranza diversa. La decisione di emendare il Trattato attuale, però, deve essa stessa essere presa all'unanimità e questo può creare qualche problema al governo irlandese. Ottimo, direi. EDIT: link interessante di un italiano in Irlanda che scrive al Corriere della Sera
  25. E' fatta, hanno vinto gli ostruzionisti. Corriere della Sera calderoli: «Un grazie al popolo irlandese per il suo voto» Trattato europeo, Irlanda dice «no» Fini: «Crisi senza precedenti dell'Ue» Lo ammette il ministro della Giustizia: hanno vinto i contrari. Documento bocciato nonostante i sì di 26 Paesi Campagna per il no in Irlanda (Afp) DUBLINO - No! L'Irlanda boccia il referendum sul Trattato di Lisbona, versione «alleggerita» della Costituzione europea già respinta nel 2005 da francesi e olandesi. Il ministro irlandese della Giustizia ha ammesso che la vittoria dei contrari al Trattato non è più in discussione. Quindi, mancando l'unanimità, il documento non può entrare in vigore nonostante gli altri 26 Paesi dell'Unione europea l'hanno approvato o si apprestano a farlo. I risultati definitivi sono attesi intorno alle 16,30 ora italiana. «VINCE DEMOCRAZIA» - «Una vittoria per la democrazia», ha detto Declan Ganley, l'uomo d'affari fondatore del gruppo Libertas che ha guidato la campagna contro il Trattato. «Il popolo irlandese ha mostrato coraggio e saggezza e ha mandato un messaggio forte al primo ministro Brian Cowen, che ora deve andare a Bruxelles e riferire il messaggio degli irlandesi, che vogliono democrazia e responsabilità per l'Ue». «NO IN TESTA» - A Dublino (che conta un quarto dell'elettorato irlandese), in cinque distretti i primi conteggi vedono una prevalenza dei contrari al trattato, in tre c'è un testa a testa e in uno è in vantaggio il sì. Il sito dell'Irish Times conferma che in tutte le circoscrizioni della capitale i no prevalgono con una media di 60 contro 40, con picchi di 70 a 30 nella circoscrizione sudorientale. L'Irlanda è l'unico Paese dell'Ue ad avere, per legge, indetto un referendum sul Trattato di Lisbona. COMMISSIONE UE - «La Commissione europea ha fatto quello che doveva e quello che poteva» ha detto il portavoce dell'esecutivo, Johannes Laitenberger che non ha voluto commentare i primi exit poll: «Non penso che sia appropriato fare commenti a questo stadio. La Commissione ha fatto quello che poteva e quello che doveva ma la ratifica non è una cosa che devono fare le istituzioni europee bensì gli Stati membri». Nel pomeriggio il presidente della Commissione Josè Manuel Barroso terrà una conferenza stampa per commentare i risultati. «CRISI» - A questo punto per l'Unione europea si aprono scenari imprevedibili. «Capire che cosa succede dopo il voto in Irlanda», ha detto Silvio Berlusconi nel corso del Consiglio dei ministri. Secondo il presidente della Camera Gianfranco Fini, «se gli irlandesi bocciassero il Trattato di Lisbona ci troveremmo in una situazione di crisi senza precedenti delle istituzioni europee». CALDEROLI - Nettamente contraria l'opinione di Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione normativa. «Un grazie al popolo irlandese per il suo voto. Tutte le volte in cui i popoli sono stati chiamati a votare hanno bocciato clamorosamente un modello di Europa che viene vista lontana dai popoli stessi. I popoli, ancora una volta, hanno dimostrato di avere maggiore saggezza rispetto a governi e parlamenti. La sovranità appartiene ai popoli e solo i popoli possono decidere di rinunciare ad essa». 13 giugno 2008 Da notare l'intervento di Calderoli.
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