Test positivo del sistema antimine RAMICS
Il Rapid Airborne Mine Clearance System (RAMICS), concepito per la US Navy al fine di neutralizzare mine vicino alla superficie o galleggianti, ha compiuto un test positivo presso le strutture del Navy Surface Warfare Center sul lago Glendora, riuscendo a colpire sette degli otto bersagli sommersi da una torre alta 50 piani, a simulare il futuro impiego operativo a bordo degli elicotteri navali MH-60S Knighthawk. Sebbene ci si aspettasse prima delle prove un solo centro positivo, il sistema ha individuato i bersagli e fatto fuoco per mezzo del cannone MK44 Bushmaster II da 30mm prodotto da ATK armato di proiettili supercavitanti MK 258 Mod 1 che permettono di mantenere pressochè inalterata la velocità, direzione ed energia cinetica dopo l’impatto con l’acqua.
“Sparare ad una mina sommersa su una piattaforma mobile è un’incredibile sfida algoritimica e idrodinamica. Il test del RAMICS ha dimostrato la possibilità di colpire mine sommerse da distanze tatticamente significative, con maggiore precisione di quanto ci si aspettasse”, ha detto Bob Klein, vice presidente di Maritime and Tactical Systems alla Northrop Grumman.
Il RAMICS acquisisce i dati sull’obiettivo per mezzo dell’Airborne Laser Mine Detection System (ALMDS), un pod esterno complementare in fase di produzione iniziale a basso ritmo, che provvede alla ricognizione a lungo raggio e all’individuazione delle mine in quelle zone obiettivo di possibili sbarchi anfibi o di interesse per i Carrier/Expeditionary Strike Groups (CSG/ESG).
L’ALMDS raccoglie immagini di tutta l’area di ricerca attraverso una scansione laser senza l’immersione di strumenti in acqua, individua le minacce che poi verranno riconfermate dal sensore elettroottico Laser Imaging Detection and Ranging (LIDAR) del RAMICS.
Il sistema RAMICS si affianca alle normali dotazioni sensoristiche a bordo di unità aeree e di superficie e sostituisce nel pericoloso compito i sommozzatori allo scopo di liberare l’area dalle mine che rappresentano la tipica soluzione facile ed economica per impedire l’accesso alle forze navali nemiche.
12 mar, 2009 www.difesanews.it