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Scelte AMI sostituzione F104,Tornado e AMX
una discussione ha risposto a Blue Sky in Aeronautica Militare
A dir poco tre!!! -
E' Vero navigator, senza contare il fatto che se lo spray era difettoso si accumulavano dei puntini di vernice, fastidiosissimi! (situazione che capitava di frequente con i colori metallizzati)
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Esatto Dr. Flaggy! Saro SR.A/1 The SRA-1 started life in 1943 when Saro proposed the SR.44 a flying-boat fighter (inspired by the Japanese Nakajima A6M2-N"Rufe" and Kawanishi N1K1"Rex" floatplane fighters) which could be used in the Pacific Theatre of war. In May 1944 a contract was awarded under specification E.6/44 to Saro for three prototypes of the SR.44 now called SR.A/1. The first prototype took to the air on the 15/6/1947 some four years after it's proposal! The second and third aircraft followed soon after wards, the SR.A/1's were flown and tested for four years with the second and third planes being lost in accidents. By 1951 the need for a flying-boat fighter had disappeared and the last SA.A/1 was retired in June of that year.
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Quoto, anche se non aveva delle prestazioni eccellenti era un bellissimo aereo!
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Video decollo Grumman S-2F con mare grosso
Blue Sky ha risposto a paperinik nella discussione Aerei da Trasporto, AWACS e Aerocisterne
:o Accidenti è veramente incredibile!!! -
E' realmente impressionante! Altro video dove si può sentire il rombo devastante del Thud! 1959 F-105 NEARS OPERATIONAL STATUS
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A-10 Thunderbolt II
Blue Sky ha risposto a speedyGRUNF nella discussione Bombardieri & Attacco al suolo
Fantastico, Il Warthog lo terrei in servizio a vita!!! -
Mooooltoooo Esaustivo ed interessante Galland!
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Grandioso il Thud! I Thunderbirds Nell’aprile 1964, gli F-100C Super Sabre dei Thunderbird vennero sostituiti da nove F-105B Thunderchief modificati con l’eliminazione dell’armamento ed avionica relativa e l’aggiunta di zavorra al posto del cannone Vulcan e generatori di fumo.[1] Il nove maggio 1964, durante la sesta esibizione coi Thunderchief sulla base di Hamilton in California, l’aereo del capitano Gene Devlin (57-5801) si spezzò in volo, a seguito di quest’incidente mortale tutti gli F-105 dell’USAF vennero messi a terra per due mesi. I Thunderbirds tornarono ad impiegare gli F-100D nel maggio 1964. (Wiki) :drool:
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Mule Train Never Hoppen No Sweat
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REPUBLIC F-105 Thunderchief Il Republic F-105 Thunderchief, chiamato “Thud” (boato) dai piloti, fu il più grande, il più pesante e il più potente aereo da combattimento della sua epoca, sotto molti aspetti l’aereo “piùaf” mai affidato ad un pilota in un abitacolo monoposto. Coloro che pilotarono il “Thud” o lavorarono su di esso, non dimenticheanno mai il profondo ruggito di questo dgigante con ala a freccia durante i decolli con postbruciatore inserito. L’F105 era uno spettacolo impressionante sia quando era fermo su un’area di parcheggio, sia quando volava al doppio dell a velocità del suono. A suo tempo questa nacchina da guerra avrebbe sopportato il terribile fardello della campagna aerea americana del 1965-68 contro il Nord Vietnam. La casa costruttrice di questo jet è talvolta chianata Republic Iron Works poiché ha prodoto possenti, solidi aerei da combattimento. Il più conosciuto fu il P-47 Thunderbolt della Seconda guerra mondiale, e in un certo senso l’F-105 era una specie di “Bolt” dell’ultima generazione, concepito da un gruppo di inegneri guidato dallo stesso progettista, Alexander Kartveli. L’F-105 utilizzava un turboreattore Pratt & Whitney J75-P-19W dotao di postbruciatore. Capace di 108,98 kN di pinta, era il più potente motore in dotazione un caccia monoposto di quel tempo. I piani originari per impiegare un differente motore fallirono a causa di ritardi. Tuttavia l’F-105 fu nche un aereo innovativo. La sua lunga fusoliera utilizzava il principio aerodinamico della “regola delle aree”, che prevedeva una “vita da vespa” per offrire la minore resistenza all’avanzamento nel regime supersonico. Il prototipo volò il 22ottobre 1955, mentre il primo aereo, simile alla versione divenuta poi operativa debuttò in volo il 26 maggio ‘1956. Il Thunderchief si dimostrò superiore a un progetto rivale, il North American F-107, ma fu afflitto da problemi durante la costruzione e il volo di prova sembrò indicare un futuro quanto mai precario per questo aereo. Proprio nel momento in cui gli Stati Uniti vennero coinvolti in Vietnam nei primi anni Sessanta, questi guai iniziali venivano risolti e gli F-105 cominciarono a uscire dalle catene di montaggio degli stabilimenti di Farmingdale, nello stato di New York. Il concetto iniziale per il “Thud” prevedeva una stiva bombe interna, capace di portare gli ordigni nucleari che erano diventati così numerosi durante gli anni della Guerra Fredda. Dopo l’entrata in seivizio del “Thud” nel maggio 1960, questa stiva venne solitamente utilizzata per contenere un serbatoio da 1476 litri di combustibile, mentre un formidabile carico fino a un massimo di otto bombe da 340 kg veniva portato sotto la fusoliera e l’ala. Il Thunderchief era armato con un cannone Gatling da 20 mm Generai Electric M61 Vulcan con 1028 colpi e poteva portare una combinazione diversa di razzi e missili che includeva il Martin AGM-12 Bullpup. La versione biposto, che era più pesante di 907 kg, cominciò a operare come addestrato re con capacità di combattimento, ma si evolse in una versione conosciuta come “Wild Weasel”, che venne impiegata per la soppressione dei missili terra-aria nemici. E impossibile esagerare le difficoltà che affrontarono i piloti degli F-105 dopo essere stati rischierati in Thailandia per effettuare i bombardamenti a lungo raggio sul Nord Vietnam durante l’Operazione Roliing Thunder (1965-68). Ogni missione comportava il rifornimento in volo. Le pessime condizioni meteo erano una costante. Durante il combattimento, il pilota dell’F-105 era lontano dalla sua base, profondamente all’interno del territorio nemico. Durante il primo scontro, nell’aprile 1965, alcuni MiG-17 nordvietnamiti piombarono su una squadriglia di Thud carichi di bombe e ne abbatterono due senza essere stati impegnati. Durante il loro primo attacco su un ponte nei pressi di Hanoi, i piloti degli F105 ribollirono di rabbia mentre i loro missili Bullpup rimbalza vano sul bersaglio o esplodevano con scarso effetto. Con il passare del tempo divenne evidente che la miglior arma per il “Thud” era la normale bomba “di ferro” a caduta libera e i Bullpup vennero presto abbandonati. Con il progredire della campagna nel Nord, i piloti di F-105 scoprirono di volare contro una delle più formidabili difese contraeree della storia, una combinazione letale di cannoni, caccia MiG e missili terra-aria. Un pilota amante del gioco d’azzardo effettuò calcoli che “dimostravano” l’impossibilità di sopravvivere a 75 missioni sopra il Nord Vietnam, e in effetti molti non sopravvissero. Altri divennero prigionieri di guerra per la durata del conflitto. Due piloti di “Thud” si distinsero in un’azione eroica che fruttò loro il conseguimento della Medal of Honor (Medaglia d’Onore). Concepito essenzialmente per le missioni aria-terra, il “Thud” non era certo l’ideale per i “dogfight” con i MiG. Tuttavia, grazie alla pura forza bruta e alla robustezza strutturale di questo aereo, un pilota di MiG non sarebbe mai stato sicuro della vittoria, anche dopo aver inquadrato il nemico. Gli F105 danneggiati dal fuoco dei cannoni e dei missili riportarono spesso i loro piloti alla base, sani e salvi. E pur essendo meno agili dei loro avversari nei cieli, gli F-105 abbatterono diversi MiG nordvietnamiti utilizzando il cannone e i missili AIM-9 Sidewinder. F-105D splashes MIG-17 over Nord Vietnam Per limitare le perdite causate dai missili contraerei SA-2 Guideline, l’USAF decise di costituire dei reparti specializzati nella localizzazione e distruzione dei radar che li guidavano. I primi aerei utilizzati per queste missioni a partire dall’autunno 1965 furono degli F-100F Super Sabre denominati Wild Weasel I. Questi aerei erano dotati di ricevitore radar d’allarme (Radar Homing and Warning, RHAW) Itek AN/APG-25/26. La missione consisteva nel localizzare i radar e segnalarli con razzi fumogeni agli F-105 che li attaccavano con bombe ed i cannoni di bordo, spesso peró i Super Sabre partecipavano anche all’attacco. Le limitate velocità massima ed autonomia del Super Sabre, molto inferiori a quelle dell’F-105, limitavano l’efficacia delle missioni, per cui l’USAF ordinò una nuova versione del Thunderchief progettata espressamente per questo ruolo. I primi undici EF-105F Wild Weasel II arrivarono nel sudest asiatico nel giugno 1966, cinque vennero assegnati al 13th TFS a Korat e sei al 354th TFS a Takhli. Inizialmente un EF-105F scortava gli F-105D in missione per proteggerli dalla contraerea. Questo portò ad una riduzione delle perdite degli F-105D ma cinque EF-105F vennero abbattuti tra luglio ed agosto 1966. La configurazione abituale prevedeva un missile AGM-45 Shrike ad un pilone alare esterno, un pod ECM all’altro, due serbatoi da 1.700 litri ai piloni alari interni e bombe al pilone ventrale. Si passò ad una nuova tattica che prevedeva l’uso di EF-105F e F-105D assieme in missioni definite Iron Hand per distruggere le batterie contraeree prima delle missioni d’attacco. I Wild Weasel distruggevano i radar e gli F-105D il resto delle batterie contraeree. Capt. Merlyn H. Dethlefsen e Capt. Kevin “Mike” Gilroy vennero decorati perché il 10 marzo 1967 ai comandi di un EF-100F (63-8352) dopo che l’aereo era stato danneggiato dalla contraerea rimasero sull’obiettivo fino alla distruzione della batteria nemica. Capt. Leo K. Thorness e Capt. Harold Johnson vennero decorati perché il 19 aprile 1967 ai comandi di un EF-100F (63-8301) in una missione di recupero dell’equipaggio di un altro Wild Weasel abbattuto abbatterono due MiG-17 e dopo avere esaurito la munizioni rimasero sul posto per attirare su di sé altri MiG allontanandoli dagli elicotteri di soccorso. I primi F-105G Wild Weasel III arrivarono nel sudest asiatico a metà del 1970 e vennero assegnati al 44th TFS del 355th TFW sulla base di Takhli, alla fine del 1970 vennero assegnati al 6010th Wild Weasel Squadron a Korat, rinominato 17th WWS nel 1971, altri Wild Weasel vennero assegnati al 561st TFS. La configurazione abituale prevedeva un missile AGM-78 Standard ad un pilone alare interno, un serbatoio da 1.700 litri all’altro, due missili AGM-45 Shrike ai piloni alari esterni ed un serbatoio da 2.457 litri al pilone ventrale. Durante le missioni d’attacco i Wild Weasel erano i primi ad arrivare sull’obiettivo per eliminare la contraerea e si ritiravano per ultimi, restando in zona se necessario per proteggere il recupero degli equipaggi di aerei abbattuti. Nel 1970 gli F-105D vennero ritirati dal sudest asiatico mentre i Wild Weasel rimasero fino alla fine della guerra. Gli ultimi Wild Weasel rientrarono il 29 ottobre 1974 e vennero assegnati al 35th TFW sulla base di George in California, dove vennero sostituiti dagli F-4G Wild Weasel V nel 1980.(Tratto da Aerei da combattimento) Front Cockpit -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Rear Cockpit (Wild Weasel) Contributi Video: Republic F-105 Thunderchief 1 Republic F-105 Thunderchief 2
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Ufficiale: nel 2007 i primi Pak-Fa
Blue Sky ha risposto a tanino nella discussione Prototipi ed Aerei Sperimentali
Quoto assolutamente Rick è assurdo fare paragoni senza vedere l'effettivo valore del PAK-FA! -
Bellissimo!
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Ho provato infatti a cercare sul web nuove info che avvalorassero i dati di ANT ma non ho trovato nulla in merito! Quindi come giustamente sostenuto da Legolas potresti segnalare i link?
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:asd: Ok aspettiamo i tuoi diorama fatti con gli scarti della natura!
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Next Shot! Ah Soooo! Lucifer! Max effort! Miss fortune!
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Ufficiale: nel 2007 i primi Pak-Fa
Blue Sky ha risposto a tanino nella discussione Prototipi ed Aerei Sperimentali
Bel video Pap.! Ma non ci si vuole proprio rassegnare! Il Raptor lo vedremo effettuare queste manovre solo negli Airshow, in uno scontro reale il pilota nemico viene colpito da uno Slammer senza neanche avere il tempo di eiettarsi! Tutto quà è inutile farci troppi giri intorno, attualmente nulla è in grado di impensierire il Raptor! Quindi la grande manovrabilità che possiede il Raptor è un'ulteriore ed ultima carta da giocare, ma nella realtà non ha nessun interesse a tirare 9G per scrollarsi il nemico da dosso! (Rivolto a chi pensa che il Raptor abbia dei problemi con i triangoli! ) -
Dopo le esplicite immagini del mitico Barone, voglio aggiungere queste informazioni sperando che siano utili agli altri untenti del forum! Preshading Il preshading è una tecnica pittorica di recente affermazione nella branca aeronautica del modellismo. L'idea è quella di conferire al modello maggior volume enfatizzandone i dettagli superficiali e quindi le forme attraverso la variazione dei toni dei singoli colori. Tale ricchezza tonale può essere ottenuta in diversi modi: qui illustro quello più frequentemente usato e più facilmente eseguibile, lasciando a voi di scoprire quante interessanti variazioni sul tema siano possibili con un po' di inventiva. Una volta pronto per la pittura, il modello viene dipinto con un colore molto chiaro: suggerisco il bianco 130 Humbrol per le ottime doti coprenti e per il magnifico aspetto setoso che assume se spruzzato in diverse mani leggere, a pressione medio-alta (1,5 bar) e diluito al 50% circa. Come detto, la mano di fondo deve conferire al modello un tono molto chiaro e non necessariamente uniforme: quindi, non accanitevi. Fatto questo, tutte le linee dei pannelli vengono evidenziate con un tono molto scuro: questo deve essere scelto accuratamente in base ai colori con i quali si intende dipingere il modello ed all'aspetto più o meno "vissuto" che ad esso si intende conferire. La mimetica in "74, 75, 76" del "109" fornisce un buon esempio: i pannelli delle superfici latero-inferiori, molto chiare, sono stati ripassati con un color seppia, mentre quelli delle superfici superiori, più scure, col nero. Il tipo di colore che impiego in questa operazione è il comune inchiostro per aerografo, reperibile in qualsiasi negozio di belle arti, che ha il pregio di possedere una notevole finezza del pigmento e dei brevissimi tempi di asciugatura. Diluisco sempre molto il colore con una miscela al 50% di acqua distillata (quella per le batterie) e di alcool a 95° per uso alimentare (quello per fare il limoncello); quest'ultimo ha lo scopo di accelerare l'essiccazione dell'inchiostro, oltre a possedere la capacità, nebulizzato nella stanza, di rendere momentaneamente tollerabili anche gli errori peggiori… In questa fase è necessario avere un, seppur minimo, controllo dell'aerografo (chi non ne possiede uno, può sempre arrangiarsi con i pennelli); è, comunque, possibile utilizzare delle mascherature per delimitare la zona d'intervento, ovvero per enfatizzare alcuni pannelli definendo il loro perimetro (ad esempio le superfici mobili). Terminata tale operazione, preferisco stendere un leggerissimo velo di Humbrol 130 per smorzare un po' il contrasto e per correggere gli, inevitabili, errori. A questo punto si iniziano ad applicare i "colori di guerra", iniziando, come sempre, da quelli più chiari; l'unica differenza dalle prassi consolidate è che i colori non vanno sovrapposti (al fine di non annullare le variazioni cromatiche ottenute nella fase precedente), bensì accostati, mascherando le zone dipinte in precedenza. Se ora state pensando ad interminabili sessioni di mascheratura con carta e nastro adesivo, non perdetevi d'animo perché esiste una soluzione molto più rapida, semplice e divertente: nei negozi di giocattoli si trova Play-Doh, una pasta modellabile adatta ai bambini e molto utile ai modellisti di tutte le età. Grazie alla moderata adesività ed all'assenza di residui untuosi, tale ennesima variante dell'immortale Pongo consente, letteralmente, di modellare le mascherature sul modello dando loro qualsiasi disegno ed adattandole ad ogni forma. È possibile che dei residui di pasta rimangano attaccati al modello: basterà attendere l'essiccazione del colore per rimuoverli facilmente con un bastoncino di cotone leggermente bagnato d'acqua. Il colore deve essere steso in un velo sottilissimo che lasci trasparire il lavoro di pittura sottostante omogeneizzando, progressivamente, i contrasti cromatici più evidenti, ma, sempre, senza annullarli. Per realizzare ciò è necessario, lo sottolineo ancora perché il segreto è tutto qui, diluire molto il colore e, soprattutto, lavorare senza fretta, in quanto una mano di colore si può sempre aggiungere ma mai togliere. È bene evidenziare che i successivi trattamenti con le vernici trasparenti lucida ed opaca tendono ad appiattire un po' i toni e che, di conseguenza, è opportuno interrompere il lavoro di verniciatura in una fase in cui le variazioni tonali dei singoli colori appaiano ancora, pacchianamente, evidenti. A questo punto il modello viene lucidato per bene al fine di preparare il fondo migliore per l'applicazione delle decals, terminata la quale si provvede a stendere una ulteriore mano di lucido, meglio se acrilico, per omogeneizzare i diversi gradi di lucentezza. (Francesco del Greco) Drybrushing o tecnica del pennello secco. La “pennellatura a secco”, o “drybrushing” è un sistema che serve ad enfatizzare i dettagli in rilievo. La tecnica di base consiste nell’intingere nel colore il pennello (se possibile con setole abbastanza rigide), quindi asciugare lo stesso su un fazzoletto di carta o del cartoncino finché il pennello sia quasi del tutto pulito. A questo punto, con il pennello si strofinano i dettagli da evidenziare ed i bordi dei dettagli tenderanno a catturare quel poco di vernice rimasta sul pennello. Il colore usato dipende dall’effetto che si intende ottenere. Un drybrushing con argento o alluminio può simulare le scrostature di vernice lungo gli spigoli dei portelli di accesso o dei cofani, oppure per evidenziare rivetti e bullonature. Si può anche usare un colore più chiaro di quello di base, aggiungendo ad esso una percentuale di bianco, per rimarcare le zone dove la vernice viene consumata dalle mani o dai piedi del personale. Oppure, usando una tinta più scura, ottenuta aggiungendo del nero o del marrone opaco al colore di base, si può rendere l’idea degli accumuli di sporco. In ogni caso, lo scopo di questa tecnica è di riprodurre dei fenomeni piuttosto casuali. Risultati eccellenti si ottengono con il pannello strumenti degli aerei.
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Molto interessante Galland!
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Più che altro lo sono stato in passato (Quando lavoro ed impegni mi occupavano molto meno tempo), ora dopo l'iscrizione a questo bellissimo e completo Forum ho riscoperto la passione per L'aeromodellismo, e quindi a breve mi cimenterò di nuovo in questo campo (Sperando di non fare tragedie)!
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Purtroppo Black, il filmato non si apre!
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"Centomila Gavette Di Ghiaccio"
Blue Sky ha risposto a Blue Sky nella discussione Libri & Riviste Aeronautiche
Mi è piaciuto parecchio anche a me! Un libro che narra le gesta di persone che lottando per la sopravvivenza si sono rivelati degli eroi d'altri tempi! (Condizioni che fanno pensare più di una volta come è possibile sopravvivere in quei frangenti) -
A proposito di eleganza! Il link relativo! Aeromodelli in legno!
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Ragazza rom tenta di rapire neonata nel napoletano
Blue Sky ha risposto a vorthex nella discussione Discussioni a tema
SENZA PAROLE! -
mmmmmm....Ispettore Callaghan il caso Skorpio è tuo! :asd: :asd: (Per applicare la legge nessuno è migliore di lui) FINE OT!