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Penso che sia di interesse comune reperire dettagli storici, soprattutto quando si parla di aerei.... Quindi non avere remore e posta tutto quello che sai in merito!
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Ma come Vincenzo, si vede benissimo che era stato messo nel diorama per provare la disposizione di tutto, ci si accorge da lontano infatti che Il Typhoon non è ancora completo!
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Benissimo, ora manca solo che tu termini il protagonista del Diorama ossia il nostro amato Typhoon! P.S. Devo ammettere che la disposizione dei mezzi per le varie operazioni, danno un notevole tocco di realisticità alla scena!
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Ehm... Guarda che i Feedback non sono sempre sinonimo di qualità, a volte ci sono stati casi di vere e proprie frodi da parte di venditori con centinaia di feedback positivi che avevano illegalmente acquisito account altrui Fine OT!
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"Il Bombardiere Fulmine" Il primo bombardiere a reazione del mondo cominciò la sua vita con il ruolo di ricognitore. Come il Mosquito britannico venne progettato per essere così veloce da sfuggire alle intercettazioni. Ma mentre la coppia di motori a pistoni Merlin del Mosquito consentivano una velocità massima di circa 650 km/h, i due reattori dell’Arado Ar 234 consentivano all’aereo tedesco di superare i 740 km/h. D’altro canto, il Mosquito era anche stato progettato per la produzione di massa. Prima della fine della Seconda guerra mondiale vennero costruiti più di 30 Mosquito per ogni Ar 234 prodotto e questo era il dato più importante. La progettazione dell’Ar 234 cominciò nel 1940 e nel giugno 1943 il primo prototipo era pronto a volare. La fusoliera era abbondantemente riempita di combustibile per consentire la massima autonomia possibile e poiché nella sottile ala non c’era spazio per il carrello d’atterraggio, l’aereo venne progettato per decollare utilizzando un carrello esterno con l’aiuto di razzi agganciati all’ala. Il carrello veniva sganciato al momento del decollo e alla fine della missione venivano estesi dei pattini per consentire l’atterraggio su erba. Decollo assistito e atterraggio su pattini Il sistema funzionava, ma sussistevano due problemi. Uno era che l’atterraggio sui pattini rendeva l’aereo incapace di muoversi con i propri mezzi una volta fermato. Doveva invece essere sollevato con martinetti su un carrello e trainato via dall’area di atterraggio. Ciò costituiva un pericoloso punto debole. L’altro problema era che la sistemazione del carrello non permetteva di trasportare bombe sotto la fusoliera, un grave difetto in un momento in cui la produzione degli aerei tedeschi era concentrata sui bombardieri e sui cacciabombardieri. Venne perciò sviluppata una nuova versione con una fusoliera così ampia da alloggiare un carrello d’atterraggio munito di ruote. La nuova versione venne designata Ar 234B e ricevette il nome di Blitz (fulmine). Concepito per essere impiegato per il bombardamento e la ricerca e segnalazione dei bersagli, oltre che per la ricognizione, l’aereo aveva un pilota automatico associato al collimatore per il bombardamento sul muso. Quando il pilota era pronto per effettuare il suo attacco, ruotava la colonna dei comandi su di un lato e posizionava il mirino per il bombardamento. Nel ruolo di bombardiere, l’Ar 234 poteva portare solo una modesta quantità di armi. Il carico massimo era costituito da tre bombe da 500 kg, portate singolarmente sotto la fusoliera e sotto le gondole dei motori, mentre alcuni esemplari erano dotati di una coppia di cannoni da 20 mm sparanti verso il retro. Il primo reparto operativo venne formato nel settembre 1944. Chiamato Sonderkommando (comando speciale) Goetz, cominciò a operare utilizzando quattro Ar 234B in missioni di ricognizione sopra l’inghilterra meridionale. Entro la fine dell’anno, il primo reparto di bombardieri, il Kampfgeschwader 76 (Stormo da bombardamento 76), era pronto per prendere parte alla Battaglia delle Ardenne, effettuando attacchi sulle posizioni alleate in appoggio all’offensiva tedesca. La carenza di combustibile limitò le operazioni del KG 76, sebbene nel marzo 1945 riuscisse a effettuare ben 50 sortite al giorno contro le forze alleate avanzanti. Un altro piccolo gruppo di Ar 234 eseguì missioni di ricognizione sull’italia settentrionale. Nel frattempo, ancor prima che venisse effettuata la prima missione di ricognizione, la Luftwaffe stava valutando i prototipi del quadrimotore Ar 234C. Questi si rivelarono capaci di velocità superiori agli 850 km/h e uno di essi venne dotato di un abitacolo pressurizzato che permetteva di raggiungere 12800 metri di altezza. Vennero progettati bombardieri mono e biposto, oltre a versioni da ricognizione e da caccia notturna, ma la guerra terminò prima che potessero essere prodotte per le unità operative. Per allora i progettisti tedeschi stavano lavorando su varianti dei prototipi biposto della serie-D e della serie-P. I “D” erano bombardieri e ricognitori bimotori, mentre i “P” avrebbero svolto il ruolo di caccia notturni con due o quattro motori e un pesante armamento di cannoni da 20 e da 30 mm. Vi furono numerose versioni sperimentali dell’Ar 234. Uno dei metodi escogitati per aumentare l’autonomia era quello di trainare un serbatoio di combustibile separato dietro all’aereo. Questo sistema portò a progetti per il traino di armi come la bomba volante Fi 103 (meglio nota come V-1) e il missile Hs 294. Un altro progetto comportava il trasporto di una V-1 sopra la fusoliera grazie a una culla che veniva sollevata per il lancio. Uno dei prototipi di Ar 234 venne modificato con un’ala a mezzaluna, ma fu distrutto in fabbrica prima che fosse pronto al volo. Un’ala con forma simile venne impiegata dal bombardiere britannico Victor dopo la guerra. Molti dei 210 Ar 234B completati prima della fine della guerra non riuscirono a raggiungere i reparti operativi, e quelli che prestarono servizio non alterarono il risultato finale del conflitto. Arado AR234 Cockpit Contributi Video! Arado Ar-234 jet bomber
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Hai Ragione, Questo è l'UH-1D Slick Questo invece è il kit Italeri da te citato dell'UH-1N Twin Huey Di conseguenza la Nomenclatura sotto il modello in esposizione è errata
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Dimensione Cielo Edizione Bizzarri Roma Voglio segnalarvi quest'opera, un pò datata ma su cui è possibile reperire dei dati molto interessanti ed unici, insieme ad una rassegna fotografica molto originale! Purtroppo posseggo solo alcuni numeri, tra cui il N°2 Aerei Italiani nella Seconda Guerra Mondiale (Molto benb Fatto con didascalie a colori molto particolareggiate)
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Hawker Typhoon L'Hawker Thypoon fu il principale aereo da attacco al suolo della Royal Air Force durante il secondo conflitto mondiale. Inizialmente fu inteso con un aereo da caccia destinato a sostituire l'Hawker Hurricane, ma problemi strutturali e di motorizzazione lo rendevano poco adatto a questo ruolo; le sue grandi prestazioni a bassa quota invece lo resero un ottimo caccia-bombardiere e aereo da appoggio tattico. I successi maggiori li ottenne nella fase finale della guerra, nel 1944-45, con un massiccio impiego durante lo sbarco in Normandia e la successiva campagna per la riconquista dell'Europa. Decorato con la Croix de Guerre francese, e la Distinguished Flying Cross, britannica, il maggiore Charles Demoulin fu un asso belga che effettuò oltre 500 sortite di combattimento sugli Hawker Typhoon nel corso degli ultimi tre anni della Seconda guerra mondiale. Egli descrive le sue impressioni su questo massiccio caccia, soprannominato “Tiffy”. "Quando per la prima volta mi trovai di fronte a un Typhoon, provai una sensazione di timore". Benché non vedessi l’ora di provarlo, l’aereo aveva qualcosa di misterioso, di pericoloso. Progettato per rimpiazzare lo Spitfire, il Typhoon si rivelò ben presto una cocente delusione per la RAF. Molto più veloce nella fascia tra il livello del suolo e i 10 000 piedi (3048 m), il Typhoon perdeva molta della sua potenza ad alta quota, dove si svolgeva la maggior parte dei combattimenti aerei. Si trattava di un difetto insormontabile in quanto, nonostante il turbocompressore, il suo enorme motore da 1640 kW (2228 CV) non riusciva a compensare le sette tonnellate che doveva portare in volo.» I primi Typhoon inoltre avevano la pessima abitudine di perdere gli alettoni durante l’effettuazione di brusche virate e la rivettatura della coda non sopportava lo sforzo di una ripida picchiata. Anche l’affidabilità del motore a fodero Napier a 24 cilindri non fu mai all’altezza del Rolls-Royce Merlin adottato dallo Spitfire. Ma, nonostante ciò, molti piloti, compreso il maggiore Demoulin divennero grandi sostenitori del Typhoon. «Il Typhoon era una meravigliosa macchina da guerra, con il suo formidabile armamento di quattro cannoni da 20 mm che sparavano più di 600 colpi al minuto e la sua velocità massima in volo livellato di circa 410 miglia orarie (660 K/h). Venne inventato un nuovo tipo di operazioni per questo mostro: incursioni di caccia libera a bassa quota, attacchi a bassa quota, bombardamenti in picchiata e in seguito, equipaggiato con otto razzi da 60 libbre (27 kg), come aereo specializzato nell’attacco al suolo. In questa veste fu il distruttore di carri e di corazzati di maggior successo mai prodotto. Fu grazie alla distruzione della maggior parte delle forze corazzate tedesche da parte della 2’ Tactical Air Force che l’ago della bilancia poté spostarsi in nostro favore durante e dopo la battaglia di Normandia. DISTRUTTORE DI CARRI Dal giugno al settembre 1944 una media di 380 Typhoon effettuò circa 35000 sortite, lanciando 265 000 razzi e sparando 13000000 di proiettili da 20 mm. Ciò avvenne al costo di 243 Typhoon perduti, 173 severamente danneggiati e 75 duramente colpiti dalla flak (contraerea tedesca). Durante lo stesso periodo, oltre 1000 carri tedeschi sui 3000 presenti (rinforzi inclusi) vennero messi fuori uso dai Typhoon. Inoltre questi caccia distrussero da 12000 a 15000 veicoli, oltre 50 convogli ferroviari, circa 30 ponti di barche e un gran numero di postazioni di artiglieria. Migliaia di soldati tedeschi caddero sotto il loro fuoco. Demoulin riprende il suo racconto: «Guidai numerosi attacchi sulla Sacca di Falaise. Quando localizzammo i panzer, la scena fu indimenticabile. Come formiche ben disciplinate, circa 600 panzer, scortati dalle loro unità di contraerea mobile, stavano spingendosi in avanti in perfetto ordine di battaglia lungo una valle poco profonda, senza nessuna resistenza degna di nota. Poco dopo, ondate di Typhoon iniziarono a sbucare da ogni angolo del cielo, aggiungendo il rischio di collisione ai consueti pericoli del loro ruolo. Il massacro cominciò immediatamente. Durò l’intero giorno e quello successivo. Dopo aver messo a tacere la maggior parte della flak, i “Tiffy” bloccarono l’avanzata nemica, poi metodicamente annientarono i corazzati tedeschi mentre cercavano scampo. Quando i Tedeschi rimasti in vita abbandonarono la lotta, sfruttando l’oscurità per ritirarsi, i campi erano costellati di oltre 400 carri e veicoli corazzati privi di cingoli. In merito il generale Speidel, capo di stato maggiore di Rommel così si espresse: ‘Quell’azione fu forse la più decisiva operazione della guerra aerea nell’Europa Occidentale. I nostri convogli vennero decimati mentre noi eravamo continuamente sottoposti a massicci attacchi da parte di Typhoon. I Typhoon colpivano la testa e la coda delle nostre colonne riducendo poi in rottami i corazzati intrappolati’. Noi dovevamo portare a compimento i nostri attacchi attraverso un muro di fuoco che la flak erigeva davanti a noi, picchiando da 6 o 7000 piedi fino al livello del suolo attraverso il fuoco difensivo, o volando rasoterra per quasi un chilometro e mezzo verso un bersaglio protetto da ogni tipo di flak che ti seguiva per un altro chilometro e mezzo lungo la rotta di scampo. Ognuno era pronto a tuffarsi in quell’inferno. Distanziati di 100-150 m picchiammo alla massima potenza. Un piccolo colpo al timone per stabilizzare il punto rosso sul bersaglio, poi un tocco all’assetto per diminuire la picchiata. L’ago del tachimetro saliva: 450 (724), 460 (740), 470 miglia orarie (756 km/h). Dovevamo prima lanciare i razzi, poi colpire la contraerea con i cannoni e, infine, uscire dalla picchiata il più vicino al suolo possibile. Ottocento piedi (243 m), bersaglio a 650 m, prima coppia di razzi lanciata. Seicento piedi (180 m), bersaglio a 450 m, seconda coppia lanciata. Poi la terza, a trecento piedi (90 m) con un bersaglio a 180 m. L’ultima coppia venne lanciata a bruciapelo! Tirai violentemente la mia barra e schizzai verso il cielo perdendo momentaneamente coscienza mentre la forza centrifuga mi schiacciava sul sedile. Mi portai nuovamente in picchiata mentre controllavo che la mia sezione mi stesse seguendo. Evitai per un soffio un aereo e mi tuffai di nuovo scaricando i miei proiettili su postazioni piene di fumo, anche se era impossibile vedere chiaramente gli artiglieri tedeschi. Il terreno era costellato di crateri e la flak era ormai messa a tacere. Al culmine della battaglia effettuavamo tre missioni al giorno e tre attacchi per sortita.» Nel corso di un’altra missione Demoulin piombò sui reparti del quartier generale di un’unità corazzata. «Avevo davanti ai miei occhi Io stato maggiore di un’intera divisione panzer nazista! ‘Rex, a nord del boschetto! Veicoli di comando! Porta qua i ragazzi! All’attacco!’ Non aspettai la risposta. Aprii il fuoco con i miei 20 mm e lasciai partire i miei razzi, coppia dopo coppia, a intervalli di un secondo. INFERNO SULLA STRADA «Un’auto esplose, I miei proiettili squarciarono l’auto successiva. Un altro veicolo si schiantò su quello di fronte. Sulla strada era l’inferno. Avevo già sorpassato il convoglio o almeno quanto ne era rimasto. Gli altri “Tiffy” si gettavano in picchiata, sparavano, richiamavano l’aereo, Cabravano e si gettavano di nuovo in picchiata. Fuochi, esplosioni, fumo nero; l’intera area si trasformò in un mare di fuoco che si diffuse ai boschi circostanti. Vicino a Flushing una stazione radar doveva essere messa fuori uso. L’edificio di calcestruzzo avrebbe resistito a ogni tipo di bomba, ma, con i razzi, le porte corazzate poteva no essere spazzate via. Mi portai a est dell’obiettivo, a una certa distanza, poi effettuai una brusca virata a sinistra in modo da presentare un fronte di sei aerei che copriva l’intera larghezza del bersaglio. A meno di mezzo chilometro di distanza cominciò il fuoco nemico; i colpi da 88 mm esplodevano sull’acqua sollevando colonne verdastre di fronte ai nostri musi. I nostri razzi stavano però già giungendo sui cannoni nemici. Con la coda dell’occhio potevo vedere l’altro gruppo che attaccava le antenne e gli edifici. Tutt’intorno al bersaglio si incrociavano i proiettili. Un altra brusca virata e ci dirigemmo verso ciò che rimaneva delle installazioni radar. Vidi due antenne rotanti grottescamente spezzate alla loro base e, vicino, una porta divelta dal telaio. Missione compiuta.>) (Aerei da Combattimento) Contributi Video Hawker Typhoon in Action
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Altri Nose! Thirsty Girl F-15 Spiderman JASDF RF-4E 99Hyakuri airshow
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Ciao.... Con la tua domanda ti sei in parte risposto da solo! Ti posto uno schema tratto dal link citato prima! Questa versione è stata quella più utilizzata dai tedeschi, le successive evoluzioni, non hanno avuto alcun peso operativo (Alcune sono rimaste semplicemente dei prototipi)
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Ho dato un'occhiata al link da te segnalato, ho trovato questo Thunderbolt niente male!
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The BLU-23/B was an unstabilized 225 kg (500 lb) class fire bomb filled with 254 liters (67 US gal) of Napalm-B (a slightly heavier development of the original napalm). The bomb was filled in the field, and could be fitted with alternate nose and tail cones, as well as an optional tailfin kit. The BLU-32( )/B series of bombs was very similar, but apparently filled with still heavier mixtures of Napalm-B. The BLU-32( )/B series of 225 kg (500 lb) class fire bombs was externally almost identical to the BLU-23/B, but was presumably filled with a heavier version of Napalm-B (because of the quoted higher mass in the same volume as the BLU-23/B). Like the BLU-23/B, the BLU-32( )/B series could also be fitted with alternate nose and tail cones and optional tailfins. The BLU-32A/B was about 30 kg (66 lb) heavier than the basic BLU-32/B. There were also BLU-32B/B and BLU-32C/B variants, which were modified to allow forcible ejection during high-speed low-level attacks.
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Sono assolutamente d'accordo con l'affermazione di Vorthex! Conseguenze di una filosofia messa a punto ignorando alcuni aspetti molto importanti! Quoto! Link Molto interessante: Non-Line-of-Sight Cannon (NLOS-C)
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Altri B-1 Nose!
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Allora..... Come Link dai un'occhiata Quì: The Arado Ar-234 Mentre per i video: Arado Ar-234 Blitz Arado Ar-234 Blitz in action :adorazione:
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Anche questo è molto suggestivo! The Nordic Battle Group
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A chi lo dici! Spot Old Style! USAF
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E' verissimo, purtroppo come già detto abbiamo avuto la sfortuna di incontrare un Arbitro Cornuto!
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Come non essere d'accordo con la tua frase Ivo! Hai fatto notare uno dei tanti aspetti che fanno parte dell'ipocrisia e delle incongruenze dei cosiddetti "Pacifinti"
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Non male davvero! Anche in questo spot si distribuiscono derrate alimentari e si aiuta lo sfortunato di turno, ma il tutto è stato creato in un modo molto più convincente! NAVY Qualcun'altro! Quando il Gattone spadroneggiava! Navy! British Army! Royal Marines
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In effetti, anche il prezzo dei modellini in questione è irrisorio, ma preferisco di solito comprare sempre di persona, comunque, proprio ieri sera l'ho ordinato, quindi dovrebbe arrivarmi a giorni!
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Si dovrei avere qualcosa in merito, appena trovo le info te le invio tramite e-mail! Sai com'è mi piaceva mettere in luce i passaggi meno noti, in quanto sull'Harrier si sa tutto; comunque amplierò anche la parte da te segnalata!
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Purtroppo amico hai ragione in tutto! :pianto: (Analisi lucidissima della situazione)