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Rick86

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  1. Rick86

    salve....

    Ciao e benvenuta. Ehm.... .... certe discussioni in OT prendile con ridere
  2. Rick86

    Buon compleanno

    :adorazione: Standing ovation per il nostro Flaggy! Ne estraggo alcune parti interessanti (lo so che metà di voi non ha voglia di leggersi il papiro ) ----------------------- Esempio: dopo che due aerei sono andati a sbattere a New York contro le Torri Gemelle, un terzo aereo a Washington fa perdere le proprie tracce. Viene visto da decine di testimoni sbattere contro una delle facciate del Pentagono. Vengono trovati rottami di aereo sul prato antistante. In seguito viene raccolta la scatola nera, mentre su ciò che rimane dei passeggeri vengono fatte le analisi del DNA per permettere l’identificazione. Tutto insomma concorre verso un’unica spiegazione dei fatti, ma ci sarebbe un problema: quella breccia sul Pentagono è strana, sembrerebbe troppo piccola per essere causata da un aereo di quelle dimensioni. Una persona di buon senso, messa di fronte a questo dilemma, penserebbe: “Uhmm, interessante; cerchiamo di capire com’è possibile che un aereo così grande possa lasciare un buco in apparenza così piccolo, ammesso che lo sia”. Ecco invece come pensa il cospirazionista: “Stupefacente! Occorre capire quale oggetto abbia colpito il Pentagono, per quale motivo i testimoni mentano e chi li abbia costretti a farlo, chi abbia sparpagliato finti rottami di aereo sul prato, dove sia finito l’aereo scomparso e in che modo siano stati eliminati i suoi passeggeri, e inoltre chi abbia falsificato i dati della scatola nera e le analisi del DNA”. Il cospirazionista non è in grado di applicare il rasoio di Occam, perché non ha un corpus di credenze che ritiene più centrali e più affidabili di altre, ma per lui tutto è egualmente sacrificabile. Non solo sospetta di tutto, ma non crede a niente, in maniera letterale, nel senso che non ha credenze di sorta. (...) Uno che mente e uno che dice la verità giocano in campi opposti, per così dire, ma allo stesso gioco. [...]. Chi racconta stronzate ignora completamente tali esigenze, Non rifiuta l’autorità della verità, come fa il bugiardo, e non si oppone ad essa. Non le presta attenzione alcuna. A causa di ciò, le stronzate sono un nemico più pericoloso delle menzogne. (...) mai sospettare anche solo per un attimo che il governo americano, che è all’origine di tutti mali del mondo, possa essere stato la vittima di un attentato terroristico di matrice islamica, perché ciò significherebbe schierarsi dalla parte di una grande potenza militare imperialistica, e contro i deboli e i derelitti del Sud del mondo. Mai credere a una fonte di informazione “ufficiale”, se non si è soddisfatti dello status quo, perché tale fonte non può che essere un riflesso e una propaganda in favore di chi quello status vuole mantenere, ma sempre schierarsi con chi fa “contro-informazione”, a prescindere da quel che dice. L’importante, infatti, non è quel che dice, ma quale causa serve, e come ci si sente a difendere questa causa
  3. Rick86

    Listen Inglese

    Si ma attenzione sul film che l'americano c'ha un accento molto diverso.
  4. Rick86

    Il miglior carro

    Mi sa che qua c'è un grosso equivoco. Mai detto di comprare altre Centauro ma: - di mettere in naftalina le cento ora non in uso invece di lasciarle a marcire sotto la pioggia - di montare sulle altre (tutte o in parte a seconda dei fondi) il cannone da 120mm
  5. Falso. Cioè, mi dispiace ma semplicemente non è vero. La loro semplice presenza impedisce ad Israele ed Hezbollah di riprendere a spararsi addosso, con tutti gli effetti descritti nel bellissimo post di Tuccio. Come simpatia personale senza ombra di dubbio mille, un milione di volte meglio Israele di Hezbollah. Ma qui non stiamo parlando di simpatia o di giustizia bensì di interposizione (che questo è il compito dell'ONU). E la cosa, che lo vogliate o no, ci impedisce di essere parziali. Si ritorna al solito punto: qual'è lo scopo di UNIFIL? NON disarmare Hezbollah (cosa che spetta ai libanesi che, solo se lo vogliono, possono richiedere assistenza) ma, semplicemente, impedire che Israele e Libano ritornino a spararsi addosso. Esattamente il contrario. Mantenendoci imparziali la guerra la evitiamo, schierandoci con israele la combattiamo
  6. E che l'Alfa è così rimasta in mani italiane? E che la Ford aveva intenzione di lasciare a piedi migliaia di persone? E che se ora l'Alfa si sta risollevando e con essa tutto il marchio FIAT un motivo ci sarà pure?
  7. Mi stai dicendo che Navantia sostiene che la BPE ????? Caspita se la notizia fosse vera la Spagna uscirebbe dal ristretto club di paesi possessori di portaerei. Ma mi sa che è una bufala
  8. Picpus il debito è sempre andato in diminuzione salvo che negli ultimi due anni del governo Berlusconi. E' questo secondo me il dato significativo:non è che puoi certi anni fare debito e certi anni calarlo: in un paese come l'Italia (per colpa del malgoverno degli anni '80) va calato (poco o tanto) sempre. Comunque se vogliamo fare le somme: Dal 1997 al 2001 (le finanziarie si fanno per l'anno dopo): calo del 10,3% Dal 2002 al 2007: calo del 3,9% Ma il punto significativo non era questo secondo me
  9. Un breve promemoria per il futuro ministro della Difesa Giovanni Martinelli, 6 maggio 2008 PdD Con le prime sedute dei due rami del Parlamento, la XVI legislatura è ormai iniziata e anche per la formazione del nuovo governo l’attesa sembrerebbe dover essere breve. Se a ciò si aggiunge che, pur in assenza dell’ufficialità, pare certo l’incarico di ministro della Difesa, ecco che diventa possibile stilare quello che potrebbe essere definito come una sorta di promemoria per il nuovo titolare di questo dicastero. Corre l’obbligo di formulare subito un auspicio: che dopo aver letto i programmi presentati dai due principali schieramenti in cui poco o nulla si parlava in tema di sicurezza e difesa, nonché dopo una campagna elettorale in cui poco e male si è parlato dei suddetti temi, si possa invece tornare a ragionare su argomenti di una tale importanza con maggiore lucidità e sobrietà. Molti sono i punti che il nuovo ministro dovrà affrontare. I più urgenti dovrebbero essere quelli relativi alla nostra partecipazione ad alcune importanti missioni all’estero. L’attenzione - in particolare - sembra appuntarsi sulla missione Unifil in Libano. Già in campagna elettorale - e ancora nei giorni scorsi - è stata ventilata l’ipotesi di una modifica delle regole d’ingaggio. Occorre dire che l’intera questione è parsa essere trattata in modo approssimativo; in primo luogo perché, come notato da più parti, le regole d’ingaggio discendono da un mandato conferito dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, non modificabile dai singoli Paesi. In secondo perché, di conseguenza, modificare il mandato significherebbe snaturarne i compiti, di mera interposizione tra le parti. Se poi l’obbiettivo dovesse diventare quello di disarmare le milizie di Hezbollah, occorre dire che per quanto legittimo e condivisibile possa essere, d’altro canto comporterebbe rischi enormi e ci condurrebbe presumibilmente in una posizione isolata; a oggi, appare difficile pensare che qualche altro Paese possa seguirci su questa strada. Il secondo ‘fronte’ di interesse è quell’Afghanistan in cui opera la missione Isaf. Nei giorni scorsi, il comando del Regional command west (Rc-w) a guida italiana è stato assunto per la prima volta da una brigata, nella fattispecie la Friuli. Una mossa che dovrebbe dare maggiore organicità agli sforzi nella regione, soprattutto alla luce della più che probabile redistribuzione dei reparti italiani presenti in quel Paese. Nei prossimi mesi, infatti, una parte dei militari dislocati nella capitale Kabul dovrebbe venire ridispiegata nel Rc-w, ciò allo scopo di incrementare le pedine di manovra a disposizione. Ma il vero nodo sarà in realtà rappresentato da un’eventuale rimozione, anche parziale, dei caveat che impediscono ai nostri militari di essere impegnati in operazioni di contrasto ai Talebani. È presumibile che la Nato nei prossimi mesi tornerà a chiedere un maggiore e/o diverso impegno ai Paesi presenti in Afghanistan e, a quel punto, ben difficilmente l’Italia potrà continuare a rifiutarsi di farlo. Ma se questi sembrano essere i problemi di più immediata attenzione, diversi altri dovranno essere comunque affrontati. Il più importante - e quasi cronico - è la preoccupante discrasia tra promesse, impegni, e ambizioni del nostro Paese in campo internazionale da una parte e la realtà in termini attenzione e risorse verso le forze armate dall’altra. E qui qualche elemento di preoccupazione non manca. Il precedente esecutivo Berlusconi si è infatti distinto per grandi promesse, altrettanto grandi ambizioni e un impiego poco razionale dello strumento militare. Ciò a fronte di una drastica riduzione delle risorse e di una disattenzione crescente. Ricordiamo a questo proposito solo alcuni dati: dal 2002 al 2006 (in valori costanti rispetto al 2002) le risorse per la Difesa sono calate di circa il 20%. Tale dato, ulteriormente scomposto nei vari capitoli di spesa, indica come a fronte di un aumento di quelle per il personale del 21%, i fondi per esercizio e investimento siano calati rispettivamente di oltre il 53% e di quasi il 61%. Ne è risultato un bilancio della Difesa 2006 con un rapporto rispetto al Pil pari allo 0,84% e un’improbabile ripartizione delle spese che ha visto quelle per il personale assorbire oltre il 72% del totale, con esercizio e investimento a meno del 28%. Nonostante i provvidenziali aumenti degli ultimi due anni - tali da evitare la estinzione delle forze armate - ancora lunga resta la strada da fare e soprattutto resta da sciogliere, accanto al nodo delle risorse in generale, quello del peso eccessivo delle spese per il personale. Com’é noto, il problema deriva in larga parte dalla ancora lontana esatta ripartizione tra le varie categorie. La soluzione più logica appare quella di procedere rapidamente a un riassorbimento del problema e, una volta conclusa la transizione completa al modello a 190mila uomini, valutare la sua reale rispondenza alle risorse che la politica vorrà assegnare alla Difesa. A ogni modo, un livello dell’1,2% del Pil entro la fine della legislatura è un obbiettivo possibile, ragionevole e soprattutto importante per ridare respiro alle forze armate. Questioni che dovranno essere affrontate quanto prima, perché sulla scena internazionale stanno per concretizzarsi due avvenimenti che potrebbero cambiare gli scenari nei quali opera il nostro Paese. Da luglio prossimo la presidenza di turno dell’Ue sarà affidata alla Francia che, nell’ambito del più ampio progetto di rientro del proprio Paese nella struttura militare della Nato, ha già fatto capire come uno dei temi dominanti della sua azione sarà una netta accelerazione sulla strada della creazione di una più efficace politica di sicurezza e difesa comune dell’Ue stessa. Per quanto possa apparire prematuro formulare previsioni sull’esito di tale processo, il nostro Paese dovrà comunque prestarvi attenzione visto che, alla luce delle differenze fra gli strumenti militari dei vari Paesi, appare più che probabile la scelta della formazione di un ‘gruppo di testa’ composto da coloro i quali dimostreranno di possedere capacità operative e decisionali adeguate. Il rischio è che il nostro Paese, al di là di certe dichiarazioni ufficiali, non si faccia trovare pronto all’appuntamento. Per il secondo avvenimento bisognerà aspettare novembre, quando verrà eletto il nuovo presidente degli Stati Uniti. Sia pure con sfumature molto diverse, il tratto caratteristico dei tre contendenti ancora lizza appare essere quello di un abbandono della politica unilaterale dell’attuale presidenza in favore di una più multilaterale. Una notizia positiva, alla luce degli eccessi messi in evidenza dalla prima, ma al tempo stesso anche un possibile grattacapo in più per alcuni Paesi. Un maggiore multilateralismo significherà una maggiore assunzione di doveri e responsabilità in molte aree del mondo anche per chi, troppo spesso, ha dimostrato scarsa attenzione; infatti, se è vero che è opinione diffusa che gli Usa non possono, e non debbono, essere gli ‘sceriffi’ del pianeta, è altrettanto vero che troppo stesso altre organizzazioni o singoli Paesi (Italia in testa) non hanno certo brillato per capacità e tempestività d’intervento. Senza dimenticare quanto avviene e avverrà nella Nato: missioni all’estero (Afghanistan ma non solo), allargamento a Est, difesa antimissile, revisione del concetto strategico e altre questioni ancora. Tutti argomenti importanti per un’alleanza che sta affrontando una fase di trasformazione e che, nonostante i suoi molti problemi, rimane un irrinunciabile punto di riferimento per il nostro Paese. Un elenco ricco di sfide e di problemi da affrontare, per i quali saranno richiest, accanto all’immancabile competenza, anche capacità decisionale e quella giusta dose di passione. Di fronte alle continue sfide poste alla sicurezza del nostro Paese e a quella delle organizzazioni internazionali di cui facciamo parte nonché di fronte alla rapidità con la quale avvengono certi fenomeni - basti pensare alla globalizzazione - occorre ricordare come all’Italia manchi ancora una strategia chiara e sufficientemente condivisa in grado di affrontare al meglio tali scenari. Ancora troppe, in altri termini, sono le ambiguità che contraddistinguono la politica di sicurezza e di difesa del nostro Paese. E già che ci siamo, e visto che siamo all’inizio di una legislatura sulla quale si appuntano molte speranze affinché si realizzano quelle riforme di cui ha bisogno il Paese, perchè non affrontare una buona volta anche il tema dell’attualità del nostro impianto costituzionale in tema di impiego delle Forze armate? Senza retorica e senza arroccamenti ideologici, è possibile discutere se esso sia in grado di rispondere alle attuali esigenze in termini di sicurezza, soprattutto di fronte agli avvenimenti degli ultimi anni? Perchè una maggiore chiarezza da un punto normativo e legislativo, non potrebbe che rendere più efficace, tempestivo e trasparente - anche agli occhi dell’opinione pubblica - l’impiego del nostro strumento militare, assicurando al tempo stesso maggiori garanzie ai militari, soprattutto quando impegnati nelle missioni all’estero. ----------------------------------- Estremamente interessante, sopratutto l'ultimo paragrafo non trovate?
  10. Debito pubblico - Che sia opera del CAF non si discute, non è di certo Berlusconi che da solo ha creato 1600 miliardi di debito pubblico - Che Berlusconi lo abbia fatto aumentare del 2,6% nei suoi ultimi due anni di governo (ovvero circa 40 miliardi di euro in più, che detto in percentuale sembra poco ma questi sono i numeri) sono i tuoi stessi dati, Picpus, che lo confermano - Alla stessa maniera non puoi contestare l'opera di risanamento del Governo Prodi (ancora, sono i tuoi dati a dirlo) Vedi Tremonti non ha mai fatto mistero di non vedere nulla di sbagliato nel finanziare i conti pubblici facendo debito. E di fatti, in teoria, la cosa è giusta (è in questa maniera che l'America, grazie a Roosvelt, è uscita dalla grande depressione); ma non funziona in Italia, dove già siamo indebitati fino al collo. Ripeto, grazie a Dio che abbiamo Bruxelles che tiene al guinzaglio i conti dei paesi membri. IRI e Prodi Prodi fu un ottimo manager, per quanto gli fu possibile, del carrozzone pubblico.
  11. Giusto Dominus, criminalmente (ed anche umanamente) è ovviamente più grave l'omicidio di Verona, che però non ha il significato politico dei fatti di Torino. Naturalmente sappiamo tutti quale sinistra Dominus intenda
  12. Rick86

    Buon compleanno

    Che dire, chi non conosce questo sito? Non debunking in senso stretto, per quello c'è Gianni e tanti altri, ma un sito che si diverte a sfottere le mille e una castronerie che ogni giorno cospirazionisti d'ogni razza e credo sparano su internet. Satira, giochi, beffe ma mai un insulto da parte loro (che invece ne hanno presi tanti). D'altronde quando hai a che fare con persone fermamente convinte che il mondo finirà nel 2012, oppure che la madre era una "rettiliana" (ed arrivare addirittura a gioire del fatto che sia morta), fino ad arrivare ai più "normali" ma sempre divertenti e disinformati sciacomici ed undicisettembrini che puoi fare? Provare a farli ragionare (impresa spesso impossibile per via delle spesse fette di prosciutto che la maggior parte di loro hanno agli occhi) come fanno in tanti oppure divertirsi e sfotterli. E allora, buon compleanno Perle Complottiste Dedica speciale per Gianni: cosa ha distrutto il WTC? Ma una esplosione nucleare naturalmente :rotfl: QUA
  13. Rick86

    Nose Art

    Persian cats
  14. Persian cats TROVATI I COLPEVOLI Ps le riposto nell'altra discussione
  15. Io so che gli aerei svizzeri volano soltanto durante l'orario lavorativo (lunedì - venerdì per la precisione) per non disturbare la gente, tanto per fare un esempio.. Oppure, tra le FAQ del loro sito appare la domanda: "perchè dobbiamo avere una aviazione" o robe simili. Inoltre, dulcis in fundo, esiste un forte movimento popolare per abolire l'aviazione... :asd: Certo non sono al livello degli austriaci ma i problemi li hanno pure loro. Comunque intendevo che l'F-35 potrebbe essere visto come aereo "da attacco" più che da difesa; Intanto posto, adesso vado a cercarvi le fonti Ok incominciamo da wiki: Poi dal loro sito ufficiale, QUA Tornando a wiki in francese, si scopre che nel 1992 l'acquisto degli Hornet è stato subordinato ad un referendum. Ora il si ha vinto ma ben il 42,9% ha votato contro. Ed eccovi infine la Home page ( - http://www.gssa.ch/spip/ - ) del Groupe pour une Suisse sans armée. Tale gruppo, tutt'altro che una minuscola frangia dell'estremismo d'estrema sinistra, è arrivato a raccogliere 113.000 firme per organizzare un referendum per abolire le FF.AA.svizzere. Referendum fallito ma quasi il 36% della popolazione ha votato per il SI.
  16. Giustissima reazione. Ma se lo facessimo diventeremmo esattamente come loro, e noi non possiamo permettercelo. Certo da qui alla giustizia facile per cui non basta aver ammazzato e seppellito una donna incinta per farti dare l'ergastolo ..... Penso che queste siano reazioni naturali a questa mite e lassista giustizia.
  17. Io avevo 17 anni; l'aereo era un ultraleggero di un conoscente di mia madre. Sapete com'è con un ULM, ti sembra quasi di essere sospeso in cielo da quanto piccolo è l'aeroplano, e vedi tutto, ma proprio tutto anche perchè non sei vincolato a piani di volo o altro. Voli, semplicemente. L'ho anche pilotato, ho imparato quel giorno, per esempio, che virando perdi velocità. Certo avevo volato anche prima, ma ormai andare su un jet moderno è quasi come prendere il treno salvo forse il decollo.
  18. Rick86

    Il miglior carro

    Che vergogna. Ma metterle in naftalina no eh?????????????????????? Spiegatemelo perchè non possiamo mettere i Leo1 e un centinaio di Centauro in naftalina??????????? Comunque sul 120mm non sono d'accordo. Uno dei compiti del Centauro è fare da caccia-carri, e un 120mm è molto meglio, sopratutto perchè se "ciccano" il primo colpo sono belli che morti dentro quella autoblinda
  19. Penso che per gli svizzeri politicamente un aereo come il Lightining II non sarebbe stato accettabile. A livello operativo invece uno squadrone su 15-18 macchine avrebbe potuto anche aver senso ma sarebbe stato costosissimo
  20. Alcune considerazioni sulle missioni Onu, in particolare Unifil-2 Ezio Bonsignore, 5 maggio 2008 PdD Non vorrei dare l’impressione di montare in cattedra nei confronti di nessuno, ma mi sembra che ci sia in giro parecchia (e forse deliberata) confusione. Le missioni Onu tipo Unifil-2 non sono in alcun modo destinate a “mantenere” e men che meno “imporre” la pace, ma sono invece missioni di interposizione. I Caschi Blu, il cui armamento è essenzialmente simbolico visto che non è previsto debba essere usato davvero, vengono cioè spiegati tra le forze di due parti in lotta, con il consenso esplicito o quanto meno implicito di ambedue, per impedire che esse vengano a contatto e che si producano incidenti suscettibili di provocare una reazione a catena. Considerazioni su chi abbia ragione e chi torto, chi sia buono bello pulito e democratico e chi invece brutto sporco cattivo e terrorista sono del tutto irrilevanti. Il mandato di queste missioni è quindi strettamente dipendente dalla volontà - o quanto meno disponibilità - da parte di ambedue i contendenti, di accettare una tregua più o meno lunga o al limite permanente. Ma se a un certo punto una delle due parti si sente abbastanza forte per ricominciare e denuncia la tregua, i Caschi Blu vengono immediatamente ritirati (“scappano a gambe levate”, se preferite) perchè sono venute a mancare le condizioni politiche per la loro presenza. Direi anzi che in questo caso le forze di interposizione DEVONO essere immediatamente ritirate, in quanto rimanere in zona significherebbe necessariamente entrare nel conflitto a fianco di uno dei due contendenti. Diverso è il caso in cui il Consiglio di Sicurezza formuli un mandato, che prevede un intervento per impedire o bloccare l’azione di una parte (vedi Kosovo) oppure addirittura di ambedue (non mi sembra di ricordare si sia mai verificato). Però questo non è assolutamente il caso di Unifil-2. Per quanto riguarda le Roe, è ovvio che la loro formulazione rientra nelle competenze esclusive del “padrone” della missione, e cioè il Consiglio di Sicurezza dell’Onu. E’ altrettanto ovvio che i vari governi che hanno assegnato forze ad una data missione hanno tutto il diritto di giudicare le relative Roe come non adeguate agli obiettivi (il mandato) della missione stessa o comunque pericolose per le proprie truppe, e quindi premere perchè esse vengano modificate e, al limite, cancellare la propria partecipazione. Però ci sono due osservazioni. La prima è che le Roe valgono per tutti e nei confronti di tutti. Se cioè si vuole che Unifil possa e anzi debba usare la forza per bloccare i camion di Hezbollah carichi di armi, allo stesso modo bisogna volere che Unifil apra il fuoco contro gli aerei israeliani che sconfinano sul Libano. La seconda osservazione è che qui in realtà non si vogliono “adeguare” le Roe, quanto cambiare le carte in tavola e rovesciare la natura di Unifil in un intervento a favore di Israele. Troppa gente fa finta di non sapere che il mandato di Unifil non prevede in alcun modo il disarmo di Hezbollah, e vorrebbe invece che le truppe Onu facessero quello che la Idf non è riuscita a fare nel 2006. Bè, col piffero, cari signori. Le recenti critiche di Israele al comportamento di Unifil sono in larga parte prive di giustificazione, ma sono invece molto importanti sul piano strategico. Esse sembrano infatti indicare che quanto meno certi settori del mondo politico e militare israeliano ritengono che sia venuto il momento di chiudere la partita con Hizbollah, e che quindi Unifil abbia esaurito la sua funzione. Questo, anche perchè eliminare, o quanto meno neutralizzare Hizbollah sulla porta di casa, costituisce una pre-condizione essenziale per poter riacquistare una certa libertà d’azione verso la Siria e l’Iran. Tornando a noi, volendo si può anche sostenere che l’Italia, l’Europa, l’Occidente, insomma chi volete dovrebbe intervenire militarmente a fianco di Israele, anche in assenza di un mandato del Consiglio di Sicurezza (che grazie al Cielo non ci sarà mai). Personalmente non sono affatto d’accordo con questa tesi, ma riconosco che essa è sostenibile sul piano logico. Però in questo caso bisognerebbe prima arrivare a formulare un bel patto di alleanza politico-militare, che specifichi in dettaglio i diritti e i doveri dei firmatari e gli impegni reciproci che essi prendono. Pretendere invece che noi si debba correre al soccorso di Israele, qualunque siano le politiche che Israele stia seguendo e senza che Israele sia minimamente tenuta a orientare il suo atteggiamento in vista di interessi comuni, mi sembra chiedere un po’ troppo.
  21. Quoto. L'assurdità è continuare a buttar via soldi nel MEADS (perchè per l'AMI fa più figo) invece di sviluppare una versione ATBM dell'aster-30 su Samp/t.
  22. Anche secondo me sono rimasto veramente stupito. D'altronde guardala dal loro punto di vista: prima avevano gli hornet e gli F-5, e ora cercano un sostituto degli F-5. Pare il ritratto del Gripen. Sull'Austria sostituivano l'intera (minuscola) prima linea con aerei che dovranno tirare avanti altri 30 anni; ci può stare la scelta EFA
  23. Rick86

    AMI in Kosovo

    Come potete vedere è un semplice copia e incolla da wiki. Se penso che avevamo i 104 da mandare contro i Mig 29......
  24. L'italica arte dell'arrangiarsi colpisce ancora. Figurati se te lo pagavano un caccia che costa quasi come la Cavour
  25. Rick86

    Il miglior carro

    No guarda Picpus speriamo che lo montino quel cannone da 120mm sulle Centauro. Perchè 3 cose sono certe: - che i vecchissimi Leopard1 andranno fuori servizio a breve - che la linea di montaggio dell'Ariete è chiusa e non verrà riaperta - che non acquisteremo purtroppo qualche Leopard2 di seconda mano Quindi tra il nulla e il Centauro con il 120mm scelgo di gran lunga quest'ultima opzione. Poi su Centauro/AMX, dai su ammetti non c'è storia, ma anche come mobilità le 8 ruote fanno una grande differenza. E tra l'essere anfibio ed avere 2 ruote in più, beh io non ho dubbi su che sceglierei. Ultima cosa poi: in molti dei teatri attuali un Centauro è meglio di un Ariete: se sei in missione di pace non è bello presentarsi sfasciando l'asfalto delle strade della host nation con i tuoi MBT. In compenso la capacità di fuoco è simile.
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