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SASS (Silent Acquisition Surveillance System)
Rick86 ha pubblicato una discussione in Marina Militare
Alla fine di un articolo sul primo EFA T1 Block-5 dotato di Pirate (solo con l'IRST, il sensore IR aria/aria, senza il FLIR per l'a/s) consegnato all'aeronautica italiana (QUA) c'era questo interessante paragrafo: Un sensore IR passivo per navi non l'avevo mai sentito. Attenzione stiamo parlando di un sensore non solo in grado di individuare un bersaglio, ma anche di "agganciarlo" (Searching & Tracking). QUA PDF della Galileo avionica con foto e dati tecnici. Infine ecco un vecchio articolo di DedaloNews: ---------------- Impiegato in Enduring Freedom il SASS della fregata Euro Il SASS (Silent Acquisition Surveillance System) sviluppato da Galileo Avionica è stato impiegato con successo nel corso della missione Enduring Freedom, a bordo della Fregata "Euro", dove è stato installato al’ inizio del 2006. Durante la missione della fregata, sono state verificate le capacità di integrazione, di stabilizzazione nelle diverse condizioni del mare e di affidabilità del sistema SASS. Sviluppato per la Nuova Unità Maggiore (NUM) Cavour e selezionato anche per le fregate italiane nell’ambito del Programma italo francese FREMM, il SASS è un sistema elettro-ottico estremamente avanzato, frutto dell’ Galileo Avionica nei Sistemi elettro-ottici di Sorveglianza e Tiro, della pluri decennale attività di sviluppo e produzione di Equipaggiamenti ad Infrarossi e delle conoscenze nella ricerca automatica dei bersagli acquisite nell’ambito del contratto PIRATE e IRST avionico per l’Eurofighter, di cui Galileo Avionica è Prime Contractor. Il SASS è un Sistema elettro-ottico infrarosso che acquisisce con continuità lo scenario su 360° ed è in grado di rilevare in modo tempestivo ed automatico tutte le potenziali minacce all’orizzonte. Il sistema inoltre insegue i bersagli, li classifica e fornisce indicazioni precise al Sistema di Combattimento, grazie al BUS con il quale è integrato. Tale operatività permette al SASS di essere anche un valido supporto alla navigazione in condizioni di bassa visibilità, rendendo lo strumento idoneo a rispondere ai nuovi requisiti di difesa contro le minacce asimmetriche. invia l'articolo per posta elettronica ------------------- En mi sa che devi aggiornare il tuo sito........ -
Trovato... Il radar c'è ed è già pronto. Visti i costi di ricerca e sviluppo già pagati è assurdo non procedere all'acquisto. E non è tutto:
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Marina Militare Italiana - Discussione Ufficiale
Rick86 ha risposto a FedeKW11 nella discussione Marina Militare
Non ci entrano 16 VLS li secondo me; però magari mi sbaglio, eh... Dico a occhio In ogni caso non è solo il numero a contare: siamo d'accordo tutti che 16 e 48 VLS per rispettivamente FREMM e Doria sono pochini, ma già con 32 e 64 li riterrei sufficienti. Le navi sud-coreane infatti usano l'AEGIS, un sistema inferiore al PAAMS (killer probability del 70% contro il 90% dell'europeo). -
Ragazzi non è questione "il mio è più bello" (anche se lo è ) quanto che sarebbe un nonsenso economico costruire con standard militari una LHD. Basta ammetterlo, tutto qua ed è quello che deve fare il nostro ISAF. Io ci metterei la firma se domani mi dicessero: "ti va bene una nave come la BPE per la MMI nel 2020?"
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In tempo di pace il numero di F-35 imbarcato sarà 12, almeno stando a quanto dice la Marina, un paio di HEW e qualche eli ASW
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Il Brasile ha necessità di qualcosa in grado di bilanciare i SU-30 di Chavez, e da quello che so io non esistono problemi nell'utilizzare AMRAAM dagli EFA. La Romania deve ammodernare il suo strumento, e nel pacchetto finirebbero inclusi anche addestramento dei piloti e manutenzione. Sicuro che il prezzo sarà basso e che ci rimetteremo, ma ci sono sempre le astronomiche penali della cancellazione della T-3 di mezzo. E poi, infine, a noi conviene..........
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Si tratterebbe di uno scambio: vendita di parte degli esemplari T1 (i primi dei quali non possono neanche essere aggiornati oltre il block5) in cambio del completamento della T3, evitando quindi di pagare le relative penali. Numericamente la situazione resterebbe identica (tra le 75 e le 90 macchine realisticamente parlando) ma quasi tutte allo standard massimo possibile. Io non so se la cosa risulterà fattibile, ma se lo fosse mi sembra ottima come idea. Sul Caesar: è già disponibile come prototipo, ed ha già volato anche se non so se sull'EFA o su altro quindi non c'è nulla da sviluppare (lo siluppo lo abbiamo già pagato): mi sembra folle a questo punto non procedere a montarlo.
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Il calcolo lo lascio a En ( che ne è l'autore) ma 180 sortite equivalgono, con 18 aerei imbarcati, a 10 sortite/aereo. Ora in condizioni operative un aereo 10 sortite le compie in quattro giorni scarsi (valore massimo ovviamente). Questo spiega la necessità del rifornitore.
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Paperinik, a me del Taurus, ma anche dello Storm Shadow vista la situazione me ne importa il giusto. Ma per un aereo che è e deve essere, nei piani dell'AMI, un caccia da superiorità aerea, la mancanza del Captor-E è gravissima e mi meraviglio che l'AMI non faccia il diavolo a 4 per salvarlo. Anche perchè proprio l'AMI, coerentemente con l'idea dell'EFA come solo veicolo a/a, ha spinto molto per la FOC di Meteor e Iris-T. Molto interessante anche la possibilità (concreta e dichiarata a RID da Camporini) di vedere a Romania o Brasile i nostri T1 in modo da avere disponibili un'ottantina di EFA ma tutti (salvo al più qualche biposto da conversione operativa) allo standard T2+ (a questo punto la T3 è morta e sepolta, il + l'ho messo per la FOC dei missili).
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Desolante notizia dalla stessa fonte: il radar AESA (Captor-E) NON verrà integrato. Non ci stanno i soldi :pianto: :pianto: :pianto: :pianto: :pianto:
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Attenzione: il Garibaldi nasce si come portaelicotteri ASW in grado di impiegare una manciata di Harrier per la difesa della flotta, ma la Cavour è e nasce come portaerei vera, ovviamente in scala ridotta. Poi che la Cavour non possa sostenere più di 3-5 giorni di combattimenti senza un rifornitore è un fatto anche perchè l'F-35 consuma 3 volte quello che consuma un Harrier
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History of the flying wings: Northrop Segnalo questo bel sito.
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Posso dire la mia? Come forze convenzionali fino agli anni '70 eravamo sotto, poco da fare. La disparità numerica tra le forze di terra del PdV e quelle NATO era impressionate (parliamo di un singolo reggimento di cavalleria corazzata che doveva fare da schermo ad una intera armata meccanizzata della guardia, tanto per fare un esempio). Ed anche qualitativamente non c'era grande differenza tra gli MBT in servizio (l'M1 doveva ancora entrare in servizio). Addirittura i sovietici erano superiori negli IFV (mi riferisco agli eccellenti BMP). C'erano molti dubbi che le forze NATO sarebbero riuscite a sopravvivere fino all'arrivo delle unità REFORGER dall'America, e difatti la dottrina NATO prevedeva di utilizzare per prima armi nucleari tattiche contro le colonne meccanizzate del PdV. Sbagliate se pensate che i russi avrebbero combattuto in maniera caotica, disorganizzata e fondamentalmente stupida come hanno fatto gli arabi durante la guerra dei sei giorni. Inoltre non avremmo neanche avuto il vantaggio della sorpresa (anzi, l'opposto) quindi, a differenza degli israeliani, non avremmo avuto a vantaggio la distruzione dell'aviazione nemica nelle sue basi. In cielo la partita era più equilibrata: c'erano si reggimenti su reggimenti di aerei da attacco al suolo sovietici in attesa di entrare in azione, ma ciò sarebbe stato possibile solamente se i russi fossero riusciti ad ottenere la superiorità aerea in qualche punto del fronte. Comunque la cosa più probabile è che il cielo sarebbe diventato una sorta di terra di nessuno per l'a/s grazie all'ottimo sistema contraereo integrato dei sovietici che rendeva quasi invulnerabili le colonne corazzate (come è stato poi dimostrato dalla guerra dello Yom Kippur). Loro non avrebbero potuto attaccare noi grazie alla superiorità dei nostri caccia, ma noi non saremmo riusciti a sfruttare tale vantaggio grazie ai SAM russi (ripeto, chi ne dubita si studi la guerra dello Yom Kippur). In mare sarebbe stata una riedizione ad alto contenuto tecnologico della seconda guerra mondiale, con gli americani a scortare i convogli per l'Europa e i som russi nel ruolo degli U-Boat nazisti. Dubito (visti i reggimenti di bombardieri basati tra Murmansk e San Pietroburgo) che gli americani avrebbero rischiato una portaerei nell'attaccare il nord della Russia. La parità convenzionale (grazie alla qualità, mai alla quantità) l'abbiamo raggiunta secondo me soltanto nella seconda parte degli anni '70, e soltanto dal 1985 siamo diventati superiori con la disponibilità in gran numero dei nuovi sistemi d'arma e il contemporaneo calo dell'efficienza sovietica.
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Attenzione: il 100% degli aerei MMI deve (dovrebbe) essere proiettabile: volendo sul Cavour possono entrarci fino a 20 F-35B senza penalizzare troppo le operazioni di volo (vedi schema sul sito di Enrr). L'unico problema sarebbe il rifornimento, cioè ti serve l'Etna che la Cavour, da sola, finirebbe in 3-5 giorni il carburante avio. E oggi senza problemi 15 Harrier (gli altri 2 sono addestratori) si potrebbero imbarcare. Per l'AMI (e per la sua famosissima efficienza ) è diverso.......
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A occhio, con i motori a turbina, dovrebbe essere più semplice installare delle catapulte elettromagnetiche che delle catapulte a vapore (poi ti serve qualcosa per produrlo questo benedetto vapore). E di fatti non mi sembra esista in servizio una PA convenzionale (catapulte) con motori a turbina, ma solo con le vecchie caldaie o reattori nucleari (dove la produzione di vapore non è un problema)
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Anche a me suona molto strana la cosa: seven andre posta delle fonti (foto o altro o anche solo di che l'hai visto con i tuoi occhi specificando quali parti).
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Beh, con una differenza: i tedeschi erano allo stesso livello tecnologico degli inglesi agli inizi del 1900, quindi non hanno avuto problemi a impostare le nuove navi. Ma chi oggi sarebbe in grado (all'infuori degli USA) di costruire delle catapulte elettromagnetiche? Al più, investendo una caterva di soldi, noi (inteso come Europa) e i giapponesi. Russi e indiani li vedo lontani. La differenza rispetto alle "dreadnought" è il differenziale tecnologico
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Mah, da quello che ho sentito il Cavour dovrebbe tirare più di 28 nodi (30 nodi se non sbaglio, tant'è che si parlava che le FREMM con una sola turbina erano troppo lente); comunque 4 LM2500 sono quasi esuberanti su una nave da 27.000t, quindi penso possano andar bene sulla Vikrant. Sull'autonomia, chi lo sa? bisogna vedere due cose: - se i valori di 7000 e 7500 si riferiscono alla medesima velocità di crociera - come gli indiani hanno utilizzato quelle 10kt in più Conclusione: i dati possono essere anche un pelo gonfiati (è la loro prima portaerei, ci puo stare) ma non credo siano troppo lontano dalla realtà. Sul dopo-peppino: magari andasse così (ovviamente in configurazione STOVL) ma non credo. Ma tu poi non pensavi fosse meglio una LHD (forse mi sbaglio... )? Diciamo che metterei la firma su una Cavour2, giusto con l'hangar 1 metro più largo (ma come è possibile che 2 F-35 affiancati occupino 21 metri e mezzo e l'hangar sia largo giusto 21 metri?????)
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Concordo. Ma anche quella nave non è eterna.
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Io mi riferivo ad entrambe le cose. A livello politico è ovvio. Ma anche a livello operativo, l'AMI non è l'USAF. Non siamo di certo in grado di muovere 2500 uomini più mezzi per via aerea in Somalia (tanto per fare un esempio) mentre la Marina si. E anche per quello che riguarda gli aerei ti ritrovi a dipendere da basi non tue che non sei sicuro di avere, e appese alla (indubbia) capacità della nostra diplomazia. Sotto questo senso la MMI si puo muovere con molta più libertà non dovendo dipendere da nessuno. Comunque, rileggendo quello che avevo scritto, lo correggerei in questa maniera: è la marina e non l'aeronautica la forza armata in grado di proiettare aerei, mezzi e uomini rapidamente e facilmente (politicamente e operativamente parlando) fermo restando che tutte e tre le FF.AA. hanno capacità di proiezione.
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In effetti quell'articolo di Mini (che, tra parentesi, ha idee tutte sue su come andrebbero organizzate le FF.AA., in sintesi preferisce il numero alla tecnologia) dice alcune cose che non condivido e altre che mi vedono invece d'accordo. Sulle 72/6 ore ha ragione, a livello operativo cambia poco ma a livello politico c'è una bella differenza. Mi spiego: sul campo i nostri caveat già da tempo, su precise disposizioni del Ministro Parisi, sono stati interpretati in maniera elastica (chi ha orecchie per intendere, intenda), ma a livello politico, per via dei comunisti, non si è potuto far nulla. Quindi pur avendo una discreta libertà d'azione il nostro paese era rimasto associato a quelli che non combattono ma semplicemente ricostruiscono, cioè tra quei paesi che adottano un comportamento potenzialmente distruttivo per gli equilibri della NATO (basti pensare alle sacrosante lamentele dei canadesi). Sulla flessibilità geografica: non si tratta di cambiare la nostra area di operazioni che, notate bene, è e resterà Herat e la regione ovest, dove abbiamo la Friuli. Qui mi pare che Mini parta da una considerazione giusta (la flessibilità geografica) per arrivare a conclusioni piuttosto faziose. Si tratta semplicemente di garantire la sufficiente flessibilità per: - andare ad aiutare una unità alleata in difficoltà senza dover impazzire aspettando l'OK di Roma - al limite garantire una piccola unità di manovra (FS o, al più, un singolo battaglione, mentre ad Herat ci sarà un'intera Brigata) per dare il cambio e/o aiutare i canadesi e gli inglesi. Ma il centro di gravità è e resta Herat. Per tutto quello che ho scritto sopra mi pare sbagliata questa conclusione. La libertà e le ottime cose che stiamo facendo ad Herat non cambieranno di una virgola. In più si aggiunge la possibilità di aiutare alleati in difficoltà. Per quel che riguarda la catena di comando, beh è una semplice questione di numero di soldati in campo. Con un piccolo battaglione (o battle group) non puoi di certo ambire al comando del settore sud, ma mi pare che l'Italia sia ancora alleata con gli USA. Semplicemente esattamente come ad Herat ci sono 400 americani sotto comando italiano (più altri di enduring freedom), alsud ci potrebbero essere un ugual numero di militari italiani sotto comando americano. Che c'è di strano?
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Infatti, concordo con te. Posto, e non è poco, 1) una seconda PA o LHD stile BPE e 2) che l'AMI acquisti pure lei una ventina di B, sia noi che gli inglesi ci ritroveremmo in una situazione di questo genere - 2 PA, di cui normalmente al massimo una in mare - abbastanza aerei per equipaggiare, in caso di emergenza, entrambe le navi. Di questi aerei quelli usati normalmente dalla PA in mare (ruotano tra le due navi) a disposizione della marina, gli altri a disposizione dell'aeronautica, ferma restando la possibilità, in caso di emergenza, di equipaggiare entrambe le navi La differenza, e non è da poco, è che in Italia la MMI manterrebbe, come è giusto, il controllo degli aerei che usa in condizioni normali (su cui volano ufficiali di marina, con addestramento specifico e sempre disponibili) mentre in Inghilterra no. Certo, sul piano quantitativo, le differenze sono notevoli - 2 navi da circa 30.000t e una cinquantina scarsa di F-35B - 2 navi da circa 60.000t e 150 F-35B ma il concetto è simile. Un'ultima cosa:a meno che, improbabile, non succeda qualcosa vicino a casa, gli aerei che utilizzeremo saranno quasi sempre lanciati dalle portaerei vista la quasi impossibilità politica a rischierarne in teatro e l'impossibilità tecnica a farlo in tempi brevi. Che ci piaccia o no , sopratutto se non agiamo a ruota degli americani (se no ci pensano loro) è la marina e non l'aeronautica la forza armata in grado di proiettare aerei, mezzi e uomini rapidamente (Libano docet). Teniamolo a mente.
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Miracoli della TV italiana. Chiedetevelo gente, se lo trasmettono è perchè la gente lo guarda? Perchè è più interessata agli E.T. di Voyager piuttosto che ad un bel documentario (= filmato documentato e non spazzatura) anche su avvenimenti veri ma poco conosciuti? Ce ne sono di esempi...
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Ci riprovo :rolleyes:
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Diciamocela tutta: gli indiani sono disperati. La Hermes è alla frutta, la IAC e la ex-Minsk ancora molto lontane. La marina indiana rischia di restare per un lustro senza portaerei, disperdendo un capitale enorme di know-how accumulato