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Rick86

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  1. Rick86

    Joint Multi Mission Submarine

    QUI c'è un bel confronto tra le caratteristiche tecniche dell'SSN-23 e quelle del Seawolf base. Con più di 12.000 ton di dislocamento penso sia il più grosso, costoso ed avanzato SSN mai costruito, superiore per velocità, payload, profondità e probabilmente anche silenziosità rispetto ai Virginia
  2. Le catapulte sono da 75m: dovrebbero bastare per un Hornet. La pista di atterraggio ha lunghezza e larghezza identiche a quella della De Gaulle: il minimo indispensabile per un E-2. E se riattacca un E-2 o un Rafale, perchè non un Hornet? La posizione dei cavi è grosso modo in tutte le PA la stessa. comunque io e Little ci stiamo ancora lavorando: ogni commento o aiuto è il benvenuto. E' che non è facile progettare una CATOBAR così piccola EDIT: la scala è 1m = 6,5834 pixel (quella di shipbucket).
  3. Rick86

    Joint Multi Mission Submarine

    Può essere interessante sapere che gli americani dispongono di un Seawolf modificato (l'SSN-23 Jimmy Carter): allungato di 30m, contiene una sezione allagabile che può accogliere all'interno del sottomarino (e non all'esterno con tutti i problemi di rumore e decadimento delle prestazioni dell'SSN madre) un minisom come l'ASDS. La comunicazione con l'esterno è assicurata da un portello apribile che mette in comunicazione l'Ocean Hull Interface con il mare. Oltre a ciò al Jimmy Carter hanno aggiunto due piccole eliche di manovra a prua, tipo quelle della Cavour.
  4. Per darti una idea di come è organizzato il ponte di una portaerei, ti posto questo schema; è una piccola portaerei immaginaria, lunga 250m per 35.000 ton di dislocamento a cui stiamo lavorando io e Little Bird. E' incompleta, ma rende bene l'idea. 1) CATAPULTE (decollo) 2) PISTA (atterraggio) 3) DEFLETTORI 4) CAVI D'ARRESTO 5) ELEVATORI (collegati con l'hangar) 6) ISOLA 7) PARCHEGGI
  5. Hanno modificato 15 Burke per poter usare l'SM-3. L'An/Spy 1, pur essendo un radar multimissione, è in grado di fare il tracking di un missile balistico, ma deve bloccare il fascio radar sul missile stesso restando pressochè cieco su quello che accade intorno a lui. Da qui la necessità di un altro Burke "di scorta".
  6. alla faccia dell'esame! Ciao Fede sono sicuro troverai molti esperti ingegneri aeronautici sul sito che ti potranno aiutare. Me lo navalizzi il mio amato Typhoon? Benvenuta tra noi! Rick
  7. A parte che l'articolo è fatto veramente male, e temo di conoscere chi sia l'autore, come diavolo ha fatto l'articolista a dire "abbatteranno il missile coreano"?
  8. no per pietà un F-35 ASA-M-EVO-Improved no!! Scherzi a parte, un aereo che entrerà in servizio nel 2015 verrà dismesso, nell'AMI, intorno al 2045 - 2050. Sa Dio con cosa lo sostituiremo....
  9. Beh Paperinik, ci mancherebbe altro se in un mese i costi non restino stabili!
  10. DIRITTI UMANI E GIOCHI DEL MEDITERRANEO Se l'Occidente è più debole di Angelo Panebianco Quando la crisi economica sarà superata il mondo ci apparirà assai cambiato. Si modificheranno gli equilibri di potenza fra aree geografiche e fra Stati. E i mutamenti nella distribuzione del potere avranno ripercussioni su tanti aspetti della vita degli abitanti del pianeta. L'esito più probabile è un ridimensionamento, sia pure relativo, del peso politico del mondo occidentale nelle vicende internazionali, una riduzione della sua capacità di imporre i propri valori, le proprie concezioni, le proprie istituzioni. Una vittima illustre sarà probabilmente quel «regime dei diritti umani» affermatosi, sia pure in modo lento, tortuoso e imperfetto, dopo il 1945, nell'epoca della Pax Americana: un'epoca in cui il primato politico americano traeva, pur con una elaborazione originale, nutrimento e forza dalle influenze di una più antica cultura europea. In anni recenti, dominati da diffusi risentimenti nei confronti degli Stati Uniti, si è spesso dimenticato quanto stretto fosse quel collegamento. Ma tanto la nascita delle Nazioni Unite quando la Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 (gli eventi che hanno dato impulso a tutte le successive iniziative per la promozione dei diritti dell'uomo) non furono frutti del caso ma della visione e della volontà degli Stati Uniti. Roosevelt progettò l'Onu ispirandosi a quella Società delle Nazioni voluta alla fine della prima guerra mondiale da un altro Presidente americano: Woodrow Wilson, portabandiera di un internazionalismo democratico nutrito di utopia che non nascondeva il suo debito verso la migliore cultura liberale europea. A sua volta, la Dichiarazione universale del '48 sarebbe stata impensabile se non fosse stata preceduta e ispirata da documenti che hanno fatto la storia dell'Occidente moderno, dalla Dichiarazione di indipendenza americana alla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino della Rivoluzione francese. Il giusnaturalismo cristiano, il costituzionalismo liberale, le rivoluzioni democratiche occidentali sono le vere fonti di quell'insieme, nutritissimo, di norme e istituzioni che dopo il '45, al riparo della potenza americana, si è sviluppato al fine di offrire qualche protezione alle persone contro la tirannia. Cosa resterebbe di quelle norme e di quelle istituzioni nel momento in cui il primato americano venisse meno e, più in generale, ciò che siamo soliti chiamare Occidente vedesse drasticamente ridimensionata la propria capacità di influenza? L'indebolimento relativo del mondo occidentale, sul piano economico, era già in atto da tempo. Negli ultimi anni si è tanto discusso dello spostamento verso l'Asia del potere economico mondiale. L'incertezza riguardava solo i tempi. La crisi potrebbe accelerare il processo. Gli indizi non mancano. Da un lato, la comunità euro- atlantica vive un momento assai difficile, esemplificato dalle divergenze fra l'Amministrazione americana e i principali governi europei su diagnosi e terapie per affrontare la crisi economica. Al G20 di Aprile, probabilmente, un qualche compromesso verrà trovato (per tenere buoni i mercati) ma la divisione c'è e l'America non dispone di risorse di leadership tali da poter imporre agli europei le proprie soluzioni. Per giunta, gli europei stessi sono divisi: alcuni cercano, all'interno di una formale unità di intenti (come ha osservato André Glucksmann sul Corriere di ieri), di trovare da soli la via alla salvezza. Dall'altro lato, sembra chiaro che se la crisi verrà superata moltissimo si dovrà al cosiddetto G2, alla capacità di Stati Uniti e Cina di coordinare fra loro le misure anticrisi. Superata la crisi, potremmo trovarci con un'America almeno in parte politicamente ridimensionata, un'Europa ulteriormente indebolita e forse anche più divisa, e una grande potenza autoritaria ormai detentrice della co-partnership nel governo degli affari mondiali. Che accadrebbe ai diritti umani? Con una Cina autoritaria che uscisse rafforzata dalla crisi o anche con una Russia semi-autoritaria che consolidasse ulteriormente la sua capacità di ricatto energetico nei confronti dell'Europa, crescerebbe il tasso di ipocrisia a cui dovremo adattarci: Tibet, quale Tibet? Omicidi di Stato in Russia? Ma quando mai? Peraltro, abbiamo già prove abbondanti di cosa succede alle istituzioni dei diritti umani quando l'egemonia occidentale si indebolisce. È un po' ciò che accade a una democrazia quando al suo interno agisce un partito totalitario: esso usa le libertà democratiche per scavare la fossa alla democrazia. Le istituzioni dei diritti umani cambiano segno se l'Occidente ripiega. Accadde alla Conferenza Onu contro il razzismo di Durban del 2001, trasformata in una manifestazione di razzismo antisemita da tirannie islamiche e africane. Sarebbe successo di nuovo nella prossima Conferenza sul razzismo di Ginevra se la reazione americana prima e italiana poi non avessero spinto anche i più riluttanti fra i Paesi europei a imporre cambiamenti radicali del testo che la Conferenza sarà chiamata ad approvare. Per inciso, c'è un altro caso, che ci riguarda da vicino, in cui l'azione dei nemici dei diritti umani si manifesta: quei Giochi del Mediterraneo che si terranno a Pescara fra un paio di mesi e dai quali i fautori arabi della distruzione di Israele ne hanno ottenuto l'esclusione. Il ministro degli esteri Frattini, che ha avuto grandi meriti nell'azione per impedire una Durban 2, sostiene, con rammarico, che non è più possibile fermare la macchina dei giochi. Forse non è più possibile ma sarebbe stato necessario muoversi per tempo. Una luce assai sinistra illuminerà quei giochi dal primo giorno all'ultimo. Contro la convinzione di chi pensa che la storia proceda in modo inesorabile, non c'è ragione per credere che i diritti umani siano destinati ad affermarsi sempre più. Ci sono invece ragioni per credere il contrario. Figli della cultura occidentale, i diritti umani, come la democrazia politica, sono legati al destino dell'Occidente, ne seguono e ne seguiranno la parabola.
  11. Quindi volendo anche considerare i guadagni per lo stato derivanti dalla FACO (tutti gli altri guadagni sono privati) ottengo un costo per singolo mezzo comprensivo di manutenzione iniziale di (tutto in dollari): (COSTO TOTALE ACQUISIZIONE AEREI + ONERI MANUTENZIONE INIZIALE + ONERI SDD + ONERI FACO - GUADAGNI FACO) / NUMERO TOTALE AEREI (12.090 + 4.498 + 1028 + 775 - 1500*) / 131 = 16.891 milioni di dollari, ovvero 13.196 milioni di euro. Quindi il costo medio viene di 100 milioni di euro ad esemplare. Ipotizzando, come ha detto Enrr, che il B costi un 25% in più, ottengo: F-35A: 90 milioni di euro (all inclusive, questo è il costo finale per il contribuente italiano tenendo conto di tutto inclusa la manutenzione iniziale) F-35B: 112,5 milioni di euro ((all inclusive, questo è il costo finale per il contribuente italiano tenendo conto di tutto inclusa la manutenzione iniziale) Invece il costo del singolo aereo, tutto escluso, l'ha già calcolato Enrr. Siamo in ogni caso lontani dai 50 - 60 milioni di dollari / 39 - 46 milioni di euro previsti inizialmente. Non ne faccio una colpa, non esiste quasi un programma militare che rispetti i budget. * sono inclusi, pare di capire dal documento, i guadagni derivanti dall'assemblare gli aerei olandesi ("opportunità aggiuntive per l'industria nazionale")
  12. Aspettate, guardate che il compito del Freccia è portare a destinazione una squadra di fanteria e supportarla col suo cannoncino. NON deve mettersi a giocare al cacciacarri, anzi è un bene che il comandante non abbia questa tentazione.
  13. Ho riportato quello scritto su altra fonte. In ogni caso è più interessante vedere il prezzo "vero" degli aerei. Se poi noi, grazie alla nostra capacità negoziale, riusciamo a pagarli meno, tutto di guadagnato.
  14. Ok visto che i numeri sono usciti sui giornali, riprendo quello anticipato ieri da Enrr e me. Come anticipato l'Italia comprerà 131 aerei, 69 nella variante CTOL e 62 nella variante STOVL (di cui probabilmente 22 andranno a MMI). L'avvio della costruzione della FACO è previsto nel 2009, mentre l'ultimo aereo verrà consegnato nel 2026. Il costo totale del programma (aerei + manutenzione iniziale) è pari a 12,9 mld di euro attualizzati al 2008. A ciò va aggiunto il costo della FACO, 605,5 milioni.Dividendo il costo totale per il numero di aerei che compriamo otteniamo un costo medio di 98,5 milioni di euro per aereo. Più probabilmente l'F-35A costerà intorno agli 85 - 90 milioni mentre l'F-35B costerà intorno ai 110 milioni. Siamo ben lontani, come potete vedere dai 60 milioni di dollari previsti inizialmente. Anche perchè tutte le cifre sono in euro, in dollari andiamo oltre i 110 - 115 milioni per l'F-35A e circa 140 milioni di dollari per il B. Sono previsti (come spesa di acquisizione annuale) 156 milioni di euro nel 2010, quindi è probabile verrà comprato un esemplare di preserie, 620 nel 2011 (altri 6 esemplari, speriamo almeno un paio di B) e poi una media di un miliardo dal 2012 al 2018 (circa 9 - 10 aerei all'anno). Dal 2019 al 2022 siamo intorno ai 6- 7 esemplari/anno, briciole negli anni successivi. Il ritorno, per l'industria italiana, è previsto intorno agli 11 miliardi di dollari, 8,5mld di euro, a cui vanno aggiunti i guadagni derivanti dalla FACO, stimati in 1,5mld di dollari, poco più di un miliardo di euro. Infine è molto interessante vedere quali sono i compiti previsti per l'F-35 nella nostra aeronautica.Al primo posto troviamo la "proiezione in profondità del potere aereo" ovvero lo strike, seguito a ruota dalla soppressione delle difese antiaeree nemiche (missioni SEAD). Al terzo posto troviamo un supporto all'ottenimento della superiorità aerea, infine missioni CAS e recon. Infine, in termini di posti di lavoro, 600 persone saranno coinvolte direttamente (praticamente quelle impegnate nella linea di montaggio dell'EFA) con un indotto stimato di altri 10.000 posti di lavoro. Benefici anche per il know-how e la bilancia dei pagamenti nazionale.
  15. Attenzione però che una legge del 1979 obbliga gli USA a fornire a Taiwan armamenti sufficienti per garantirne la sicurezza. Cosa questo, tradotto dal politichese, voglia dire non si sa, però esiste per lo meno un obbligo formale per gli USA di fornire "qualcosa" a Taiwan. Taiwan che tra l'altro è alla disperata ricerca di aerei da caccia....
  16. Russia could focus on tactical nuclear weapons for subs 12:43 | 23/ 03/ 2009 Print version MOSCOW, March 23 (RIA Novosti) - Russia may prioritize the development of nuclear-powered attack submarines armed with nuclear-capable cruise missiles in the future, while maintaining its fleet of strategic subs, a senior Navy official said. The Russian Navy maintains a fleet of about 60 submarines, including 10 nuclear-powered strategic submarines, over 30 nuclear-powered attack submarines, diesel-electric submarines and special-purpose subs. "Probably, tactical nuclear weapons [on submarines] will play a key role in the future," Vice Admiral Oleg Burtsev, deputy head of the Navy General Staff, told RIA Novosti. "Their range and precision are gradually increasing." "There is no longer any need to equip missiles with powerful nuclear warheads. We can install low-yield warheads on existing cruise missiles," he said. The admiral mentioned Russia's new Severodvinsk nuclear-powered attack submarine, which will be commissioned with the Navy in 2010-2011, as an example. The fourth-generation Graney class submarine combines the ability to launch a variety of long-range cruise missiles (up to 3,100 miles) with nuclear warheads, and effectively engage hostile submarines and surface warships. However, Russia will maintain and upgrade its fleet of strategic submarines, carrying ballistic missiles, as a naval component of the nuclear triad. "In this regard, we will build at least six Borey-class strategic submarines to serve in the Northern and the Pacific fleets," Burtsev said. The first Borey-class submarine, the Yury Dolgoruky, was built at the Sevmash plant in northern Russia, and is undergoing mooring trials. It will carry up to 16 Bulava-M sea-based ballistic missiles. Two other Borey class nuclear submarines, the Alexander Nevsky and the Vladimir Monomakh, are currently under construction at the Sevmash shipyard and are expected to be completed in 2009 and 2011.
  17. No Lev non mi far dire cose che non ho detto. Postami dove la JP Morgan dice che c'è un serio rischio di default del nostro paese.
  18. A differenza dei membri una certa commissione di un certo paese dalla curiosa forma a stivale :asd:
  19. Giusto, mi ero proprio dimenticato l'unico americano che se la può giocare (e alla grande) nel mercato greco. A questo punto, tenendo conto che il Gripen è troppo poco per le loro esigenze, io vedrei bene tre soli candidati: - il Typhoon - il Super Hornet - il Rafale
  20. Chiedo venia. Mi sono confuso con l'idea di portare dei caccia "parassiti" nel bombardiere
  21. Mah il problema era che all'epoca non esistevano caccia con l'autonomia sufficiente per scortare i bombardieri. Da qui certi fantasiosi tentativi, ma a livello operativo mi sa che non si è mai arrivato a nulla
  22. La Grecia ha pesanti difficoltà economiche al momento. Non vorrei che i pochi soldi a disposizione dei greci gli spingessero a comprare americano. D'altra parte: - l'F-16 lo vedo male in Grecia, poichè è l'aereo di punta dell'aviazione turca - l'F-15 ha oggettivamente poco senso. A quel punto molto meglio l'EFA - interessante è l'ipotesi JSF ma pare di capire i greci abbiano fretta e l'F-35 per i paesi che non l'hanno sviluppato sarà disponibile dopo il 2016 (Israele a parte). Di mezzo, più che gli americani, ci vedo il Rafale e il Gripen. Il secondo come alternativa low cost se il bilancio greco non può permettersi altro, il primo perchè i francesi glielo regaleranno
  23. La Torino-Lione serve proprio a questo. Verrà usata sopratutto per il traffico merci, chissà come mai che Verdi e compagnia bella sono contrari. Quanto alle ferrovie, attenzione. Il servizio Eurostar è un business di trenitalia: lei gestisce le linee e i treni, lei decide il prezzo dei biglietti e le rotte. Il servizio regionale è un servizio pagato dalle regioni che decidono i prezzi e le rotte. Trenitalia in questo caso fornisce solo il personale e i treni. Lo stato disastrato di molte linee regionali dipende dai pochi soldi che le regioni pagano per questo servizio. Sono le regioni per esempio, e non trenitalia, che pagano i treni nuovi. Poi ci sono anche eccezioni che, treni vecchi a parte, la linea che uso io tutti i giorni (Modena - Mantova - Verona) è di solito puntuale, non troppo affollata e con buoni orari (ci sono treni quasi una volta all'ora). Dare alla TAV la colpa della lentezza dei treni pendolari è ingiusto.
  24. La Repubblica continua anche oggi a fare una campagna diffamatoria sui conti pubblici a rischio e sulla possibilità di default dello stato. Siccome sono cose campate per aria, non capisco chi se ne giovi. Forse non se ne rendono conto ma a gridare al lupo al lupo c'è il rischio che gli investitori prendano la cosa sul serio quando è tutta una bufala. --------------------------------------- C'è una bellissima intervista di D'Alema sulla guerra in Kosovo. Intervista che, devo dire, mi ha fatto rivalutare molto il baffetto. LINK
  25. Mi interesserebbe sapere il load-out dei loro ICBM. Da quello che so non hanno MIRV ma testate, avevo letto, da 1 - 2 Mt, tipico esempio di una CEP scadente.
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