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Colonnello (7/11)
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L'hai detto Gobbo!
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Io trvo fantastica Cate Blanchett! Non è bella nel senso stretto del termine, ma molto affascinante! Poi come attrice è ancora meglio! Qualcuno di voi la vista nei panni di Bob Dylan? bravissima!
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ADRIANO VISCONTI - Asso di guerra
pablo ha risposto a Dave97 nella discussione Libri & Riviste Aeronautiche
Come consigliato da i moderatori, inserisco qui il Link di una relazione scritta dal sergente Loiola su una ricognizione fatta il 7 settembre 1943 sulla Tunisia, tratta da questa bellissima biografia.... 310ma squadriglia Caccia Aerofotografica -
Bel pezzo Blue! ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Mi permetto di riportare qui di seguito la relazione dell'allora sergente Domenico Laiolo, fedelissimo gregario di Visconti, su una tipica missione di ricognizione fotografica effettuata il 7 settembre 1943, il giorno prima del Proclama Badoglio.... Più che per il valore del pilota in questione, comunque 6 vittorie all'attivo, è interessante sotto l'aspetto puramente storico, per mostrare quale fosse la disparità delle forze in campo in quei mesi del 1943, per conoscere meglio il 205 in versione fotografica, per mostrare la lungimiranza di Visconti rispetto agli Stati maggiori della Regia Aeronautica e per dare un po' di risalto a questa rischiosa tipologia di missione che normalmete è meno considerata di altre specialità più rinomate. " Il mio aereo MC.205 V era dotato di macchina fotografica planimetrica Zeiss che impiegava rotoli di pellicola 30 per 30 cm; impostando la velocità e la quota del volo su di un apposito quadro di controllo in cabina, si fissava automaticamente l'itervallo di scatto consentendo di fare una serie di fotografie idonee a costruire un mosaico del territorio sorvolato. Detta macchina era pure dotata di dispositivi per la ripresa a raggi infrarossi e tutto l'apparato era debitamente riscaldato per evitare inceppamenti alle rigide temperature di 10000 metri di quota. Il mio Macchi era dotato di due serbatoi alari, sganciabili all'occorrenza, di 150 litri di carburante ciascuno. Il giorno 7 Settembre 1943 il mio comandante, capitano Visconti, mi illustrò la missione che dovevo compiere sulla costa africana per fotografare il canale, il porto e la baia di Tunisi sino a Capo Bon. Era una splendida giornata e gli specialisti si aggiravano attorno al mio aeroplano facendo il pieno di benzina, montando il caricatore della macchina fotografica, controllando le armi; tutto era aposto tranne la radio di bordo che era stata sacrificata per far posto alle atrezzature fotografiche. Poco male perchè per tutta la durata della guerra la radio ha senpre funzionato male. Salii a bordo, fissai sulla coscia sinistra la cartina geografica sulla quale avevo tracciato la rotta ed i tempi stimati di percorso, controllai gli strumenti di bordo; il motore era già stato scaldato dagli specialisti. Misi in moto e verificai con una tiratina il funzionamento del motore, quindi salutati gli amici, partii. Puntai decisamente verso la terra africana e, dopo poco più di 30 minuti, ero sull'obbiettivo; con mia meraviglia nel porto e nella baia vi erano solo pochi barconi che da diecimila metri di quota sembravano inoffensivi. Fotografai il porto e la rada e quindi, con un ampia virata invertii la rotta, lasciando alla mia destra Cartagine e passando sopra l'aeroporto di El Alouina; improvvisamete mi saltarono agli occhi centinaia di aerei di ogni tipo, ben allineati come per una rivista e prossimi a nuove piste di decollo. Le dimensioni erano mutate da quelle che avevo conosciuto personalmente nel mese di aprile, durante la mia permanenza in Tunisia. Non sembrava più un aeroporto di gerra, bensì un raduno per una grande parata aerea; gli alleati erano ormai sicuriche nessuno avrebbe più violato i cieli dei loro aeroporti; forse io ero uno degli ultimi Italiani che avevano spiato dal cielo un apparato bellico così imponente. Sorpresi dal mio arrivo, essi misero in azione le armi contraereecon ritardo percui potei fotografare lo spettacolo sottostante. Aquesto punto decisi di puntare su Biserta, base navale che nei giorni precedenti non presentava movimenti navali degni di nota. Il mio intuito mi portò sulla buona strada: volando sempre a diecimila metri di quota e arrivando sul porto dall'entroterra,osservai il lago di Biserta ( così era chiamata l'insenatura a sud della città) che pullulava di natanti, risultati poi, dall'esame dei fotogrammi, mezzi da sbarco e navi ausiliarie; la rada era affollata di navi da guerra di ogni tipo che mi accolsero con un fuoco contraereo molto intenso tanto da circondarmi di nuvolette bianche dovute agli scoppi. Feci ancora un giro per scattare fotografie di cose tanto importanti e quindi misi prua a nord per tornare a casa. Ma ad un tratto il fuoco antiaereo cessò ed io intuii immediatamente cosa stava succedendo>; girai il capo per guardarmi la coda e vidi nel cielo terso tre "pappagalli" a meno di mille metri di distanza che mi stavano inseguendo. Misi il mio meraviglioso Veltro sotto la linea di volo ( due metri al secondo a scendere al variometro) e tutta manetta del motore ed in pochi secondi raggiunsi i 700 Kmall'ora; facendomi venire il torcicollo tenevo sempre d'occhio i miei inseguitori che non riuscivano ad avvicinarsi; a metà canale i miei cacciatori invertirono la rotta e se ne tornarono a casa; io ridussi i giri del motore che, con un brontlio, mi ringraziò di non tirargli più il collo; potei così trarre un profondo sospiro, aspirando avidamente ossigeno dalla maschera. Finalmente giunsi a Capo Spartivento e sul golfo di Cagliari e, dopo aver smaltito la quota, sorvolai Elmas e dopo pochi minuti posi dolcemente le ruote sull'erba di Decimomannu, atteso con trepidazione dal comandante Visconti e dai colleghi, in quanto avevo raggiunto il limite dell'autonomia. Mentre gli specialisti estraevano dalla macchina fotografica i caricatori di pellicola impressionati per consegnarli al maresciallo fotografo per lo sviluppo, feci un ampio rapporto al comandante su quanto avevo visto; a Visconti chiesi come mai da diversi giorni fotografavamo zone di mare e porti accoglienti solo per qualche peschereccio o poco più mentre il nemico ammassava navi in altra zona da noi disertate. La risposta fu: " gliordini erano di fotografare a scacchiera le coste africane da est verso ovest, onde ottenere un mosaico che avrebbe consentito uno studio approfondito della startegia nemica". Seguendo i consigli di Visconti, che al di là dell' ordine giunto dall'Alto Comando, suggeriva di eseguire giri di perlustrazione a largo respiro, io ero andato a Biserta ove avevo scoperto il grosso della flotta alleata da sbarco. Ma dove erano diretti quei mezzi da sbarco e tutte quelle navi? lo avremmo saputo il giorno dopo, 8 Settembre 1943." (relazione firmata da sergente pilota Domenico Laiola della 310ima squadriglia Caccia Aerofotografica) tratto da " Adriano Viscoti Asso di Guerra" di Giuseppe Pesce con Giovanni Massimello (libro già segnalato da Dave nella sezione libri) P.S. lascio alla discrezione dei moderatori la scelta di passare questo stralcio nella sezione dedicata al libro in questione
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Adesso niente bombe sexi! Una Nose Art divertente su un Jet Provost ........mentre adesso facciamo sul serio! ...e questa è per il risveglio P.S. ragazzi qua si stà facendo un gran bel lavoro! Un complimento a tutti per le belle foto postate sin ora
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Oggi ho acquistato in compagnia alla biografia di Visconti anche quella di Adolf Galland scritta da David Baker. Presto vi farò una breve recensione sulla qualità della detta biografia. Galland stesso ha collaborato alla stesura della biografia data la professionalità dello scrittore che si è occupato anche delle biografie del Barone Rosso e di Billy Bishop. Molto presto vi farò sapere........ P.S. intanto se qualcuno l'avesse già letto può scrivere le sue impressioni sul libro.
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ADRIANO VISCONTI - Asso di guerra
pablo ha risposto a Dave97 nella discussione Libri & Riviste Aeronautiche
Ho iniziato a leggermelo oggi e lo stò letteralmente divorando! A giudicare dalle premesse sembra ben scritto e il quadro che fa sul personaggio sembra ben centrato ed esauriente..... -
Quasi...... adesso ho cambiato per l'ennesima volta Avatar
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Sì carico fa paura, me lo sono provato creandomi una missione....... Non ne dubito ma online devo ancora provare perchè non mi sento ancora all'altezza....... proverò ma sai come la penso, no! Vero! In arrampicata fa paura!
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AC-XX (27J) Gunship Lite prototype
pablo ha risposto a Dominus nella discussione Bombardieri & Attacco al suolo
Su A&D di questo mese se c'è un articolo che ne parla abbondantemente! L'interesse da parte dell'AFSOC sembra reale e a conferma di questo il Generale in capo Donald Wurster ha rilasciato una intervista ad "Inside the Air Force" dichiarando di voler richiedere in leasing un C-27J "per equipaggiarlo con un cannone da 30 mm ed assegnarlo ad una delle aree operative sotto la responsabilità del Central Command in modo da sperimentare sul campo la fattibilità dell'impiego come cannoniera volante". Se si tratti di una bufala o meno non sono in grado di dirlo ma questo che ho riportato è esattamente quello che vi è scritto, anche se immagino che Gianni sia più informato di me in merito alla questione...... Ciao Pablo -
Con il collimatore decentrato faccio fatica a mirare e devo usare sempre la visuale ravvicinata al momento di sparare mentre su americani e russi mi è più semplice il tiro! Fra i tedeschi il Me-109 K è spettacolare e sfruttando le sue capacità di picchiare e prendere cuota è micidiale anche se faccio un pò fatica a contrastare la coppia del motore!
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Io volo quasi sempre su aerei russi! Di norma il La-7....ma haime sono ancora lontano dall'essere un buon cacciatore!
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....diciamo che mi aspettavo un "mostro" di potenza invecie faccio fatica anche a prendere quota! Forse devo farci un po' la mano ma il primo impatto non è stato molto felice.....