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Cosa?!?!?!
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No, perché aveva già invaso il Kuwait! P.S. Mi correggo intruder: non sa neanche ciò di cui parla lui stesso!!!
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Sempre che lui sappia, ciò di cui tu parli!!!
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Quoto il post di Rick, salvo le ultime due righe, perché le ritengo in contrasto con le considerazioni sviluppate nella parte del post da me evidenziata in grassetto e con caratteri di maggiori dimensioni, considerazioni che, a mio parere, da sole, valgono a giustificare il "cosiddetto" proibizionismo!
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Considerazioni post Terremoto
picpus ha risposto a -{-Legolas-}- nella discussione Discussioni a tema
Quoto, come in tutte le fattispecie da me, solo sommariamente, elencate in un altro topic: -
Premesso che, come già detto parecchie volte, non sono certo io un "berluscones" nel significato che io penso tu dia a tale termine, volevo solo far riflettere coloro che, come spesso vado dicendo io (anche con riferimento a molti miei amici non virtuali), in svariate fattispecie di problemi, pensano in un modo e votano, esattamente, per chi opera in senso opposto!!!
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Nuova proposta di legge dall'On.Carlucci
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Concetto che evidentemente non vale, per tutti gli altri beni, di prima necessità o anche voluttuari, che non si possono "rubare", scaricandoli via internet (ad esempio, il pane, la pasta, i medicinali, il latte in polvere, la benzina, l'energia elettrica, ecc., ecc., ecc., all'infinito!!!) tutte cose, ovviamente, meno importanti della musica e dei film!!! -
Nuova proposta di legge dall'On.Carlucci
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Quoto, ritengo sia proprio così; sul fatto che occorra contrastare quella che è, comunque, una forma di furto, non ci piove!!! -
Nuova proposta di legge dall'On.Carlucci
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Ecco il link ad un altro articolo, più dettagliato, sulla nuova legge francese: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...retta-web.shtml -
Dal link http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=350661 riporto: mercoledì 13 maggio 2009, 07:00 Idv, in arrivo un’altra pioggia di milioni Finiranno di nuovo nelle sue tasche? di Redazione Ma a chi vanno i milioni dei rimborsi elettorali che spettano all’Idv? La domanda è ancora la stessa e riguarda le famose (e fumose) vicende dell’«Associazione» Idv (e dei suoi conti bancari, dove sono confluiti i fondi pubblici) ben distinta dal «movimento politico» dell’Idv (quello che elegge i parlamentari). Domanda che torniamo a fare perché un chiarimento vero non c’è stato e poi perché abbiamo dato un’occhiata al calendario. Sta infatti per arrivare una cascata di soldi pubblici nelle casse del partito di Di Pietro (e, beninteso, di tutti i partiti) entro due mesi circa. Il prossimo 31 luglio è la scadenza entro cui le tesorerie di Camera e Senato effettueranno un bonifico a molti zeri per «rimborsare» (ovvero per finanziare) l’Idv e gli altri partiti in ragione di tre distinte voci: i soldi per le elezioni europee, i soldi per l’attuale legislatura e poi (sembra assurdo ma è così) quelli per la legislatura precedente. Sì, quella finita l’anno scorso: la paghiamo ancora, e grazie a una modifica legislativa del 2006, continueremo a pagarla per altri quattro anni, fino alla fine, come se il governo Prodi fosse vivo e vegeto. Miracoli della Casta. In sostanza dunque paghiamo l’Idv (e gli altri partiti) come se lavorassero il doppio, una legislatura al prezzo di due. Un mucchio di soldi. Per questo è il caso di tornare alla vicenda che riguarda l’Idv e lo sdoppiamento tra associazione e partito rispetto ai finanziamenti pubblici. Di Pietro dirà: ma che c’azzecca, ho già spiegato tutto. In realtà il presidente dell’Idv è ancora in debito di chiarimenti. Dopo che il Giornale sollevò la questione a gennaio (e solo dopo l’inchiesta) Di Pietro si sentì in dovere di rispondere (a Libero, non a noi) e di modificare lo statuto del partito per togliere ogni dubbio su dove finissero i soldi del rimborso elettorale. In quell’occasione il leader parlò dell’atto notarile che sanciva la modifica statutaria. Ma quell’atto non è mai stato reso pubblico, mentre sul sito internet compare solo una copia in pdf del nuovo statuto. Eppure i dubbi potrebbero essere sciolti solo dalla lettura dell’atto depositato da un notaio di Bergamo. Chi dell’Idv ha firmato quell’atto? In altre parole, le modifiche allo statuto del partito da chi sono state approvate? Da un organo del partito o sempre dai membri dell’Associazione Idv, distinta dal partito? Risposte che solo il documento notarile potrebbe svelare. Non avendo le carte e ragionando solo per supposizioni, se è vero come è vero (direbbe Di Pietro) che la modifica è stata fatta il 9 gennaio, si affaccia subito qualche dubbio. Primo: il vecchio statuto prevede che le modifiche statutarie possano essere fatte (art. 4) solo dall’«Assemblea dei soci» dell’Associazione. Ma da chi era composta l’Assemblea dei soci? Da tre persone: Di Pietro, l’onorevole Silvana Mura e Susanna Mazzoleni, moglie di Di Pietro. È dunque ipotizzabile che la modifica allo statuto dell’Idv, per sanare il dualismo tra associazione e partito e spogliare l’associazione del potere di approvare i rendiconti, sia stata fatta dall’associazione di famiglia? Se così fosse, obietta l’avvocato Francesco Paola, legale del Cantiere di Occhetto, Veltri e Giulietto Chiesa (in causa con Di Pietro), l’atto «non avrebbe evidentemente nessun valore giuridico per il partito». Un rompicapo, un gioco di scatole cinesi con molte ombre. Per capirci, è come se Franceschini, sua moglie e un altro esponente del Pd scrivessero a casa loro lo statuto del Partito democratico. Qualcuno avrebbe certamente da obiettare, nell’Idv invece no. Diverso però sarebbe se quella modifica fosse stata firmata da un organo del partito, da un’assemblea degli iscritti, insomma da qualche organismo che non coincida con l’associazione. Anche qui servirebbe l’atto del notaio per sapere come stanno le cose (e sarebbe gentile Di Pietro se volesse fornirlo per chiarire una volta per tutte questo punto). Ma se si ragiona ancora per supposizioni arrivano altri dubbi. Perché nel giro di sette giorni, dal 2 al 9 gennaio (dalla pubblicazione del nostro articolo alla modifica statutaria) è difficile che Di Pietro abbia radunato un’assemblea di iscritti per deliberare le modifiche. Più probabile che la cosa sia stata risolta «in casa». Tanto è vero che è lo stesso Di Pietro, nella risposta di allora, a dire «ho oggi stesso disposto la modifica dello Statuto», parlando in prima persona. In sintesi: Di Pietro ha fatto da solo una modifica allo statuto per «dimostrare» che il partito non è cosa sua? Se così fosse, somiglierebbe a una contraddizione in termini...
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La notizia in italiano, al link seguente: http://www.dedalonews.it/it/index.php/05/2...alta-pagamento/
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Nuova proposta di legge dall'On.Carlucci
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Approvata in Francia la legge antipirateria! Eccovi il link all'articolo (testo + video): http://it.euronews.net/2009/05/13/francia-...pirati-del-web/ -
L'Olanda comincia a ripensarci!!! Eccovi il link ad un articolo (testo + video): http://it.euronews.net/2009/05/13/misure-p...nsumo-di-droga/
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Il link ad un articolo sulla crisi della "Fleet Air Arm": http://www.meretmarine.com/article.cfm?id=110206
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Approvato il ritorno al nucleare!!! PD e IDV contro (i sostenitori di questi partiti, sono invitati ad esprimere il loro parere!) Dal link http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/a...a-nucleare.html riporto: Nucleare, via libera del Senato 6 mesi per scegliere i siti La norma del ddl-sviluppo. Passa l'autorizzazione unica. L'opposizione: niente controlli di ROBERTO PETRINI ROMA - Via libera del Senato al ritorno del nucleare in Italia. Ieri l'assemblea di Palazzo Madama ha approvato (con 142 sì e 105 no: sì del Pdl e dell'Udc, no del Pd e dell'Idv) gli articoli 14-15 e 16 del disegno di legge "Sviluppo ed energia" che danno al governo la delega per adottare entro sei mesi (nel precedente testo si parlava del 30 giugno 2009), e dopo una delibera del Cipe, più decreti per il ripristino dell'intera filiera di produzione dell'energia atomica: tipologia e disciplina per la localizzazione degli impianti, stoccaggio del combustibile, deposito dei rifiuti radioattivi. Sono previste procedure velocizzate per la costruzione delle centrali da parte di consorzi: la cosiddetta "autorizzazione unica" che sostituisce ogni tipo di licenza e nulla osta tranne la Via (valutazione impatto ambientale) e la Vas (valutazione d'impatto strategica). Sono previste inoltre "misure compensative in favore delle popolazioni interessate". Dopo più di vent'anni si riapre dunque la strada all'energia nucleare: a bloccarla fu un referendum che si tenne l'8 novembre del 1987, l'anno dopo della tragedia di Chernobyl. I tempi del ritorno, per ora sono tutti da verificare: da segnalare tuttavia che nel febbraio scorso Berlusconi e Sarkozy hanno già siglato un'intesa per la produzione di energia nucleare che coinvolge Edf e Enel. "Una scelta sbagliata e antieconomica", ha dichiarato la capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro. "L'atomo di Berlusconi e Scajola era già vecchio, ora è decrepito", ha attaccato Roberto Della Seta del Pd il quale ha denunciato un aspetto in ombra della nuova normativa: non è chiaro infatti chi debba individuare i siti delle nuove centrali e c'è il rischio che questo compito spetterà alle grandi imprese dell'energia, e ciò potrà avvenire anche contro il parere delle Regioni in presenza del principio del potere sostitutivo del governo in mancanza di intesa con gli enti locali. Inoltre, sempre Della Seta, osserva polemicamente che i siti saranno oggetto di "segreto militare". Furenti i Verdi: per Grazia Francescato il "governo persevera in una follia antieconomica", mentre per Belisario (Idv) si tratta di una delega al governo "senza controlli". Nel corso della votazione, assai contrastata e segnata ieri mattina dalla mancanza per quattro volte del numero legale per assenze nelle file della maggioranza, sono stati comunque inseriti alcuni emendamenti "migliorativi" da parte del Pd, accolti dal governo: uno di questi prevede che i benefici compensativi ai cittadini che vivono in prossimità delle nuove centrali saranno a carico delle imprese non saranno scaricati sugli utenti finali. (13 maggio 2009)
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La "Royal Australian Navy" fa ricorso ad un sistema di salvataggio (obsoleto) inglese, per garantire la sicurezza dei suoi sommergibilisti. Eccovi il link ad un articolo in francese: http://www.corlobe.tk/article14069.html ed il link ad un articolo in inglese: http://www.theaustralian.news.com.au/story...0-31477,00.html .
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Non avrà pure una grande tradizione, però opera, con scarsissimi mezzi, in relazione alle esigenze operative, in tre oceani (e uno è l'Artico, non so se mi spiego, considerando che la sua importanza geostrategica è in rapida e imponente crescita), in condizioni ambientali proibitive!
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Dal sito, http://www.guysen.com/ , posto il link alla notizia, preoccupante, di un avvicinamento turco-siriano, che sarebbe dimostrato da un'esercitazione militare congiunta. Eccovi il link all'articolo: http://www.guysen.com/articles.php?sid=9739 Da notare che tale segno di amicizia tra i due paesi (tradizionalmente legati ad opposti blocchi, la Turchia agli Usa, la Siria alla Russia, ex-URSS) interviene, nonostante il persistere di un annoso contenzioso territoriale di confine (che io, sinceramente, ignoravo) e ha destato inquietudine non solo, come ovvio, in Israele (legato alla Turchia da varie forme di collaborazione, anche militare) ma anche nelle alte sfere militari turche, alle quali tale esercitazione è stata "imposta" dalle autorità politiche islamiche "moderate" (a parole!), attualmente al potere ad Ankara.
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Una donna, il Commander (Capitano di Fregata) Josée Kurtz, al comando di un'unità da combattimento, la fregata HMCS "Halifax". Eccovi il link alla biografia, in inglese ed in francese, dell'ufficiale superiore in argomento: http://www.navy.forces.gc.ca/halifax/4/4-s_eng.asp
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Non ho il numero di RID di cui parlate a disposizione. Ho fatto qualche ricerca in rete ed ho trovato che il VBMR ("Véhicule Blindé MultiRôle") e l'EBRC ("Engin Blindé de Reconnaissance de Combat") sarebbero destinati, rispettivamente, il primo a sostituire/affiancare il VAB in numero di 977 esemplari ed il secondo l'AMX 10 RC in numero di 72 unità, a partire dal 2015/2020 ( vedasi link che segue: http://www.cfdt-feae.com/fichierspratiques...01237159755.pdf ).
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Rinazionalizzato il cantiere navale dell'Amur (con un debito di 821 milioni di euro, era, ormai, sul punto di fallire). Eccovi il link ad un articolo in francese: http://www.corlobe.tk/article14062.html ed il link ad un articolo in inglese: http://www.moscowtimes.ru/article/600/42/377018.htm
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Dal link http://blog.panorama.it/economia/2009/05/1...o-del-previsto/ riporto: Ripercussioni della crisi. Cassa integrazione: assai meglio del previsto daniele.martini Lunedì 11 Maggio 2009 Vista dall’osservatorio privilegiato dell’Inps la crisi sembra un po’ meno brutta di come spesso la dipingono. Ovviamente c’è, fa male e lascia i segni anche in Italia: nel primo trimestre dell’anno le domande di disoccupazione e mobilità sono state 750 mila, più 46 per cento sul 2008, mentre la Relazione unificata sull’economia del ministero del Tesoro prevede per il 2009 un arretramento del prodotto interno lordo (pil) di oltre il 4 per cento e una ripresa timida solo nel 2010. Eppure, non ci sono solo segnali negativi, in mezzo a tanto buio appare anche qualche spunto confortante. Un elemento più di altri autorizza a sperare che i contraccolpi sull’economia e la società italiana alla fine possano essere meno devastanti di quanto preventivato. I dirigenti dell’istituto di previdenza lo chiamano il “tiraggio della cassa integrazione”. Il tiraggio indica quanta cassa ordinaria, straordinaria e in deroga le imprese utilizzano davvero rispetto a quella autorizzata, cioè richiesta e negoziata. La differenza tra i due valori è veramente notevole: considerata tutta la cassa integrazione autorizzata, quella effettivamente utilizzata finora, cioè materialmente erogata dall’Inps, è circa un terzo Uno scostamento clamoroso.. Gli importi autorizzati a marzo per la cassa ordinaria sono stati cospicui, addirittura più 925 per cento in totale rispetto allo stesso mese del 2008. Nelle imprese metallurgiche l’incremento è di oltre il 7 mila per mille, in quelle dell’elettricità e del gas il 5.600, nei trasporti e comunicazioni 2 mila, nel legno 1.728, nel settore chimico del 1.345 per cento. Impennate vistose, anche se parecchio distanti in termini assoluti dai valori catastrofici registrati nelle fasi acute di crisi degli anni Ottanta e Novanta del secolo passato. Allora in un solo anno, il 1984, le ore autorizzate di cassa integrazione furono oltre 800 milioni, nel 1993 circa 549 milioni. L’anno passato sono state 223 milioni ed è su quella cifra che vengono calcolati gli aumenti di questi ultimi mesi. Ma se in termini monetari la cassa autorizzata dall’Inps è pari a 1 miliardo 180 milioni di euro, quella effettivamente utilizzata dalle imprese scende a 344 milioni. L’impressione è che nel giro di poco tempo si sia verificata nelle imprese una specie di testacoda psicologico: dalla paura economica diffusa a un ripensamento improntato a realismo. Da gennaio a marzo, gli ultimi mesi per i quali sono disponibili rilevazioni, molti imprenditori grandi, medi e piccoli, sottoposti allo stress di notizie negative provenienti da tutto il mondo, sentendo gridare al lupo da ogni parte e temendo il peggio hanno agito in contropiede facendosi autorizzare quantità ingenti di cassa integrazione di tutti i tipi. Salvo, poi, riflettere e frenare. Spesso, ragionando insieme ai sindacati, molti si sono resi conto sul campo, negli uffici e nei capannoni, che per il momento i timori in alcuni casi erano eccessivi e meno nere le difficoltà per l’andamento dei consumi interni, le esportazioni e in generale le prospettive di mercato. Di fronte a questa constatazione hanno preferito continuare a lavorare come al solito, spesso per soddisfare i nuovi ordinativi e in altri casi per ricostituire le scorte di magazzino, piuttosto che limitare la produzione succhiando cassa integrazione dalla mammella dello Stato. Il tiraggio relativamente basso di cassa non può dipendere da ritardi degli uffici Inps perché le erogazioni avvengono a conguaglio. Per sua natura la cassa integrazione non consente dilazioni burocratiche, sono soldi pagati in prima battuta dalle imprese che vanno in busta paga a fine mese: se non vengono elargiti nei tempi e con gli importi giusti, la faccenda non passa inosservata. Le cifre relativamente modeste spese finora lasciano allo Stato, agli imprenditori, ai sindacati e ai lavoratori margini notevoli di manovra per il futuro. Dei 32 miliardi messi a disposizione per i tre tipi di cassa dal governo per il biennio, finora è stato effettivamente utilizzato poco più di un centesimo. Questo significa che se la crisi dovesse peggiorare nella cascina degli ammortizzatori sociali ci sarebbe ancora fieno a sufficienza per scongiurare macellerie di massa. Il primo ad accorgersi del fenomeno del basso tiraggio della cassa è stato il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, studiando i dati sull’erogato. Con quelle cifre sulla scrivania ora dice a Panorama: “L’incremento della cassa integrazione autorizzata è reale e notevole, ma anche i dati sul tiraggio sono un fatto e dimostrano che gli imprenditori continuano a credere nelle loro aziende nonostante le difficoltà temute. Questo vuol dire molto, perché proprio gli imprenditori, al di là di ogni previsione o di ogni polemica, hanno il polso del mercato più di altri e si comportano di conseguenza”. Se il tempo volgesse al peggio e i colpi della crisi dovessero diventare improvvisamente più duri anche in Italia, gli stessi imprenditori avrebbero 12 mesi di tempo per ripensarci attuando una nuova inversione di marcia e impiegando in fretta quanto fino a oggi hanno ritenuto superfluo utilizzare. Ma non è affatto detto che ciò succeda. Nessuno può dire con certezza come si evolverà la crisi: parecchi focolai restano accesi in molte parti del mondo, molti sono i lati oscuri e gli aspetti imprevedibili, soprattutto per quanto riguarda il dato finanziario. Però negli ultimi giorni, e in particolare in Italia, sulle prospettive si sono moltiplicate voci autorevoli, se non proprio ottimistiche, quantomeno non del tutto pessimistiche. Con accenti e toni diversi, tre personaggi di solito non allineati, come il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e il presidente degli industriali, Emma Marcegaglia, hanno lasciato intendere che in mezzo a tanta persistente nuvolaglia si intravede anche qualche timida schiarita. E che gli sprazzi di sereno appaiono più nitidi in Italia che altrove. I NUMERI La crisi vista dall’Inps sulla base delle ore autorizzate di Cig ed effettivamente utilizzate dalle imprese 1.180milioni di euro: il valore della cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga autorizzata dall’Inps nel primo trimestre 2009. 344milioni di euro: il valore della cassa ordinaria, straordinaria e in deroga utilizzata dalle imprese nel primo trimestre del 2009. +925%: la cassa ordinaria autorizzata nel marzo 2009 sul marzo 2008. 816milioni di ore: la cassa autorizzata nel 1984. 549milioni di ore: la cassa autorizzata nel 1993. 223milioni di ore: la cassa autorizzata nel 2008.
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Figurati, di nulla! P.S. Comunque, come vedi, per rispondere compiutamente a Te, ho sfidato le ire del terribile Dominus!!!
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Certo che sì!!! In atto 17 "AV-8B Plus - HARRIER II", http://www.marina.difesa.it/aeromobili/av8b.asp , in futuro, 20 F-35B "Lightning II" Vedi il sito ai link che seguono: http://lupidimare.altervista.org/ http://lupidimare.altervista.org/?page_id=12 Per diventare piloti, vedi i link seguenti: http://www.marina.difesa.it/aeromobili/Storia05.asp http://www.marina.difesa.it/concorsi/index.asp (in particolare, terzo rigo, a partire dall'alto, "Allievi Ufficiali Piloti di Complemento", la via più breve per diventare ufficiali piloti della MMI)