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Giorni Vinti
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Tutti i contenuti di samurai
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perfettamente d'accordo, infatti aspetto di prendere il brevetto per questo... PS: con 1000 euri il Mig 29 probabilmente non fa neanche il rullaggio... però si può forse ripiegare sull'L-29
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Quoto... e stava per fare una brutta fine, un exocet di un super etendard dell'Armada l'ha mancata di meno di un miglio per esaurimento del propellente (secondo fonti argentine avrebbe colpito la nave senza detonare)
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messa in questi termini la questione, mi trovi pienamente concorde sul problema UCAV
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La Battaglia Di Latakia, il primo scontro navale missilistico
samurai ha risposto a samurai nella discussione Marina Militare
bah, diciamo che i francesi sono sempre stati bravi a dare un colpo al cerchio e uno alla botte vendendo sia ad arabi cha ad israeliani... -
Ach... dieci anni fa non esistevano kit in plastica del flagon, aereo che mi ha sempre affascinato
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I successi degli aerosiluranti italiani nella seconda guerra mondiale
samurai ha risposto a samurai nella discussione Eventi Storici
Considerando pure che la Royal Navy nel Mediterraneo non aveva un'aviazione imbarcata paragonabile a quella della "cugina" americana nel Pacifico, che la proteggesse dagli aerosiluranti italiani -
mah, questi discorsi da "integralisti dell'UCAV", -scusatemi se mi permetto, con simpatia si intende!!!! ....- mi fanno tanto venire in mente quelli degli esperti degli anni 50 che affermavano che i missili antiaerei avrebbero sostituito i caccia... per esperienza diretta, niente può sostituire il pilota umano che protegge dall'alto la fanteria "amica"... semmai si può discutere quale sia il miglior "mudfighter"
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No, i piloti migliori sono quelli dell'United States Marine Corps!!!!!!! Semper Fidelis!!
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La Battaglia Di Latakia, il primo scontro navale missilistico
samurai ha risposto a samurai nella discussione Marina Militare
Con tutta probabilità l'escamotage della fuga serviva a "salvare le apparenze", in maniera tale che la Francia potesse comunque consegnare le motomissilistiche che Isrele aveva acquistato, mettendo i paesi arabi di fronte al fatto compiuto... nel 1967 era successo lo stesso con i MirageIII C'è un bel libro, purtroppo solo in inglese, "the boats of Cherburg" di Aramovich, edito dall' US Naval Institute, che narra queste vicende... se riuscite a procurarvelo leggetelo, ve lo consiglio... -
sono pure troppi, probabilmente... ma al cuor non si comanda....
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se hai un reparto inchiodato dal fuoco di terroristi/guerriglieri mandi un a-10 con il cannone carico e bombe a grappolo, l' UCAV può essere utile per la ricognizione ravvicinata, ma porta 2 hellfire; va bene se vuoi eliminare il terrorista isolato o il gruppo di capimafia talebani, ma questa è una operazione di intelligence "bagnata" (usi un aereo al posto di un tiratore scelto), se parliamo di CAS o di COIN (sigla che andava di moda negli anni 60) allora ci vuole un aereo convenzionale con un bel pò di bombe e armamento di lancio. Se vuoi devastare un compound talebano in un paese con il quale non sei in guerra, gli tiri un paio di tomahawk e ti risparmi i 4/5 dei problemi politico/logistici di un'incursione con gli F-15E a un decimo del prezzo di un attacco di B-2. Quanto alla "vulnerabilità" degli elicotteri d'attacco, il fatto che siano amplissimamente utilizzati in situazioni come quella da te descritta contraddice i tuoi timori
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Tu 16 Badger egiziano per le foto di aerei israeliani del 1967 vedi: http://www.iafe.net
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cmq i B-2 Spirit possono agire anche in presenza di un'aereonautica nemica ancora attiva, e in Viet Nam i B-52 sono sopravvissuti all'efficiente difesa aerea nordviet
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I successi degli aerosiluranti italiani nella seconda guerra mondiale
samurai ha risposto a samurai nella discussione Eventi Storici
però anche nel 1942 gli attacchi degli aerosiluranti giapponesi erano più serrati di quelli della Regia aeronautica e di conseguenza anche le perdite erano superiori -
Sì non metto in dubbio ma io ho visto un super hornet eseguire il Cobra dal vivo, senza variazioni di quota, esattamente come il Mig 29 negli airshow per Captor: ne vale ampiamente la pena... che motivo c'è a guadagnare soldi se non ne puoi spendere un pò per toglierti uno sfizio!!!
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La Battaglia Di Latakia, il primo scontro navale missilistico
samurai ha pubblicato una discussione in Marina Militare
di Marco Marianetti http://www.icsm.it/articoli/ri/latakia.html La Guerra dello Yom Kippur che vide impegnato lo stato di Israele contro i suoi storici nemici, Siria ed Egitto, scosse il Medio Oriente nell'ottobre del 1973 e, come era già avvenuto sei anni prima, in occasione della Guerra dei Sei Giorni, essa scoppiò all'improvviso. La terza guerra arabo-israeliana è passata alla storia per il memorabile attraversamento del Canale di Suez da parte delle forze egiziane e per la disperata resistenza di Tzahal, l'esercito israeliano nelle tre settimane di guerra. La guerra di Kippur però, al di là degli eventi bellici che la caratterizzarono, fu anche l'occasione in cui furono testati per la prima volta sul campo nuovi sistemi d'arma e innovative tattiche di combattimento. In quest'occasione ci soffermeremo esclusivamente su un episodio solo apparentemente marginale: la prima vera e propria battaglia navale fra le marine dei paesi belligeranti del Medio Oriente. A tal proposito è bene precisare comunque che, se è vero che si parla di battaglia navale, è altresì vero che non si deve immaginare uno scontro su larga scala con grandi navi da combattimento, né tanto meno riferirsi a questo episodio come a uno di quelli decisivi per le sorti della guerra. Per Israele, condizionato dalla difesa dei suoi confini terrestri, la marina è sempre stata considerata un'arma secondaria, sia come entità degli stanziamenti, sia come numero e qualità di vascelli. D'altra parte, nemmeno Siria ed Egitto potevano contare su flotte tali da incutere a Gerusalemme un timore maggiore degli eserciti di terra. Eppure proprio lo scontro tatticamente forse meno importante della guerra, quello che si svolse al largo della antica città di Laodicea, l'odierna Latakia e che coinvolgerà le armi meno prestigiose dei belligeranti, sarà destinato a passare alla storia. Un passo indietro: l'affondamento dell'Eilat e il raid di Cherbourg Come detto, la storia della Marina Militare Israeliana è meno ricca di vicende rispetto alle Forze di Difesa terrestri ed è caratterizzata solo da pochi episodi, che periodicamente hanno fatto capolino tra le pieghe delle tante guerre che hanno insanguinato la terra del latte e del miele. Praticamente inoperosa durante le vicende della guerra di Suez e nel corso della fulminea Guerra dei Sei Giorni, se si eccettuano i compiti di routine di pattugliamento e controllo costiero, la Marina Israeliana è balzata prepotentemente agli onori della cronaca militare per un episodio sicuramente non felice. Il 21 ottobre 1967, un cacciatorpediniere israeliano l'EILAT, un vecchio vascello della Seconda Guerra Mondiale, era uscito incautamente in pattuglia nella Tina Bay trenta miglia al largo di Port Said nonostante la minaccia delle postazioni missilistiche della zona. Una salva di quattro missili Terra-Terra Styx sparata da due corvette egiziane di produzione sovietica della classe Komar ferme nella rada, colpì e affondò la nave. Tra l'altro è da segnalare che, per la prima volta nella storia una nave fu affondata da missili terra-terra sparati da una corvetta, il cui bersaglio fu inquadrato dagli artiglieri solo attraverso gli schermi radar; il tiro fu molto preciso e solo uno Styx non centrò l'Eilat. Il Capitano, Ytshak Shoshan, temeva soprattutto la minaccia dei sommergibili, per questo si premurò di eseguire le manovre elusive anti sottomarino e non pensò ai pericoli provenienti da altre direzioni. All'improvviso la scia di un missile fu rilevata dagli operatori del cacciatorpediniere, ma era già troppo tardi; il fuoco di sbarramento dell'unità israeliana non fermò il primo Styx che la colpì, subito seguita dal secondo razzo. Nonostante le misure approntate dal capitano, la nave iniziò ad affondare e la situazione precipitò quando il terzo missile centrò la santabarbara numero otto. L'ultima comunicazione dell'Eilat, intercettata da una base nel Sinai fu trasmessa alle 5.28 a.m, poi la nave sparì nel mare. Dei 199 membri dell'equipaggio, 47 morirono e 91 furono feriti. L'evento colpì il Comando Navale di Gerusalemme, poiché dimostrava un'estrema vulnerabilità delle unità costiere ai lanci di missili da parte delle unità nemiche. La situazione politica era, tra l'altro, di estrema tensione, soprattutto nella zona del Canale di Suez, all'indomani della travolgente avanzata israeliana della Guerra dei Sei Giorni. Era l'ottobre del 1967 e la Guerra di Attrito stava per cominciare e, particolare non trascurabile, a causa dell'appoggio sovietico ai paesi arabi confinanti, anche l'altro acerrimo nemico di Israele, la Siria, aveva la stessa dotazione di corvette Komar e Osa. Le Osa erano un'evoluzione della classe Komar, le quali erano in sostanza solo cannoniere riconvertite a lancia missili; le OSA, costruite essenzialmente intorno ai quattro lanciatori di Styx, erano peraltro già in fase di sostituzione nell'esercito sovietico dalle più moderne corvette MATKA. Tutto ciò comportò una maggiore attenzione dello stato ebraico al potenziamento della marina, sia in termini di navi, che di armamenti. Israele poteva contare principalmente su una flottiglia di pattugliatori e di corvette lanciamissili del tipo SAAR sviluppate sulla base dei vascelli tedeschi della classe NATO "Jaguar". Gerusalemme si rivolse a Stati Uniti e soprattutto alla Francia per la fornitura di know - how militare e mezzi da guerra, in particolare aerei e navi. Furono così acquistate da Parigi, tra l'altro, 12 corvette lanciamissili di ultima generazione, complete di sistemi d'arma. Le navi furono costruite e assemblate nei cantieri navali CCM (Chantiers de Construction Mécanique de Normandie) a Cherbourg e regolarmente pagate dal governo israeliano. Tuttavia in quegli anni le relazioni Israelo- Francesi entrarono in crisi e proprio le vicende legate alla consegna delle navi segnò di fatto la fine dell'alleanza con lo stato ebraico. Questa alleanza fu stretta negli anni cinquanta, in concomitanza con la Guerra in Algeria e fu rafforzata dalla comune avversione per il governo di Nasser in Egitto e tale comunanza di interessi sfociò nell'impresa di Suez del 1956. La conclusione della vicenda algerina e il bisogno di De Gaulle di recuperare consensi nel mondo arabo, condusse Parigi, nella seconda metà degli anni 60, a una politica di contrasto con Israele, che culminò nella raccomandazione di Parigi di non scatenare alcuna guerra preventiva nonostante le provocazioni arabe. L'attacco del 5 giugno 1967 fu perciò interpretato come un'offesa all'Eliseo, che per prima cosa ruppe i contratti di fornitura dei caccia Mirage e di ogni altro armamento. A peggiorare la situazione, nel dicembre del 1968, un blitz della Sayetet 13, l'unità d'élite della marina israeliana portò alla distruzione di 13 aerei civili privi di equipaggio, fermi sulle piste dell'aeroporto di Beirut in risposta agli attacchi dell'OLP ai voli israeliani. L'attacco sul territorio del Libano, paese da sempre considerato di particolare interesse da parte di Parigi, scatenò la reazione personale di de Gaulle che bloccò la consegna delle ultime cinque corvette, all'ancora nel porto normanno. Israele reagì immediatamente, sia sul piano diplomatico, convincendo gli USA a prendere il posto della Francia, quale maggior fornitore di armi e sul piano operativo, pianificando quella che passò alla storia come la "beffa di Cherbourg". L'ammiraglio Mordechai Limon, ufficiale della riserva e responsabile del contratto di acquisto delle navi, organizzò con le sole forze della marina, un ardito blitz, mirato a portare in patria le cinque corvette ritenute fondamentali per l'assetto della nuova arma marina (1). Durante la notte tra il 25 e il 26 dicembre 1969, i lanciamissili furono fatti uscire segretamente da Cherbourg, manovrati da marinai israeliani in abiti civili, entrati in Francia sotto mentite spoglie. In precedenza il Governo francese fu ingannato, poiché fu fatto credere che le navi erano state comprate da una società di prospezioni geologiche e quando la cosa fu scoperta era già troppo tardi: il primo gennaio 1970, le cinque corvette fecero il loro ingresso nel porto di Haifa e presto riconvertite in unità della classe SAAR 2. La beffa irritò enormemente la Francia che chiese inutilmente a Israele la restituzione delle navi, facendo così crollare le relazioni fra i due paesi al livello minimo. Israele, forte delle nuove navi, cominciò a studiare lo sviluppo di un moderno missile con cui equipaggiare i vascelli e contrastare il micidiale Styx; il risultato di questa ricerca fu il Gabriel, che farà ottima prova di sé durante la battaglia di Latakia. Latakia è noto quel che avvenne il 6 ottobre 1973 lungo le zone di confine tra Israele e i suoi due nemici Siria ed Egitto quando questi ultimi lanciarono un massiccio e improvviso attacco allo stato ebraico in occasione della festività ebraica più sacra: quella di Yom Kippur. Israele preso per una volta completamente di sorpresa, cercò per tutta la prima settimana del conflitto di arginare lo sfondamento sul fronte del Sinai e impedire il dilagare delle forze corazzate siriane giù dalle alture del Golan. La guerra presto divenne un susseguirsi di aspri combattimenti tra mezzi corazzati, i più grandi dal termine della Seconda Guerra Mondiale, di duelli aerei, quali mai se erano visti nel Medio Oriente; ma in tutto questo, anche la guerra marina seppe ritagliarsi una breve, ma significativa parentesi. Nell'ottica di dare immediatamente corso a una rapida controffensiva, il comando israeliano, diede ordine alla rinnovata marina militare di attaccare le basi siriane ed egiziane, con il preciso mandato di affondare il maggior numero possibile di unità nemiche. La missione tuttavia presentava alcune grosse incognite legate soprattutto al fatto che sia i missili Gabriel, che i sistemi elettronici antimissile israeliani, non erano mai stati testati in combattimento; inoltre il Gabriel aveva solo la metà del raggio d'azione dello Styx. Così, durante il primo travagliato giorno di guerra una squadra di cinque lanciamissili israeliani SAAR, sotto il comando del capitano Michael Barkai salparono dal porto di Haifa in direzione dello spazio di mare fra la Siria e Cipro e avanzarono in due linee parallele, la prima di tre navi più al largo, la seconda invece si mantenne più in prossimità della costa. Sul far della notte, intercettarono una motosilurante siriana che procedeva a nord della loro posizione. Il lanciamissili Hanit lasciò la fila delle tre navi della prima colonna e sparò una salva in direzione del contatto con i cannoni da 76/62, al quale la nave siriana rispose con i più modesti cannoncini da 40. La motosilurante fu rapidamente affondata ma l'incidente costrinse la squadra israeliana ad aumentare la velocità per il timore del sopraggiungere di altri navi siriane, avvisate dalla vedetta distrutta. Poco dopo sui radar israeliani apparvero tre contatti in avvicinamento dalla costa: si trattava di una corvetta siriana della classe Osa e due Komar, che subito lanciarono i loro missili contro la flottiglia ebraica; questa volta gli Styx però mancarono il bersaglio e i Siriani persero l'iniziale vantaggio dovuto alla maggior portata delle loro armi. Infatti gli Israeliani, dopo aver lanciato i falsi bersagli e posto in essere le contro misure elettroniche, si avvicinarono a gran velocità ai loro contatti. Le contromisure elettroniche, usate per la prima volta in battaglia funzionarono perfettamente quando la seconda salva di Styx, mancò del tutto le navi israeliane; in sostanza la tattica delle SAAR era tutta lì, avanzare velocemente verso il nemico, costringerlo a sparare i suoi missili, confidando nella tecnologia dei sistemi di difesa e avvicinarsi per lanciare a propria volta i Gabriel. Ben presto le navi siriane restarono senza missili, fatta eccezione per l'Osa che si diresse verso le navi israeliane, mentre le Komar cercavano di tornare verso il porto di Latakia. Ma era troppo tardi: le navi israeliane spararono una micidiale salva di Gabriel verso le corvette nemiche: una dopo l'altra le unità siriane affondarono, distrutte dai 150 kg di esplosivo contenuto nelle testate dei missili israeliani. Quasi contemporaneamente le SAAR elusero anche l'ultimo lancio di Styx, uno dei quali sembra fu distrutto solo con le mitragliere di bordo. Lungo la via del ritorno, ci fu un altro rapido scambio di artiglieria con un'altra corvetta siriana, che fuggì, arenandosi però sulla costa. Nel giro di appena un'ora e mezza, la marina israeliana aveva affondato tre lanciamissili e una motosilurante siriana, senza subire alcuna perdita; l'affondamento dell'Eilat era stato vendicato e la Marina poteva ora assurgere ad arma di rilievo, al pari dell'aviazione dell'arma corazzata, fiori all'occhiello dell'esercito israeliano. Sia i sistemi elettronici di difesa, che i missili Gabriel avevano funzionato perfettamente; in particolare questi ultimi avevano compensato la loro scarsa gittata, con una precisione invidiabile. L'uso combinato di un veloce attacco supportato da ottime armi offensive e protetto da affidabili difese elettroniche, potevano arrivare a risultati fino ad allora ritenuti impensabili. La battaglia di Latakia fu sicuramente uno scontro minore, sia in termini assoluti, che relativi, ma passò alla storia poiché fu il primo scontro navale, nel quale furono usati solamente missili e non i cannoni di cui sono dotate le navi militari; la battaglia di Latakia è in un certo senso assimilabile alla battaglia del Mar dei Coralli del 1942, quando per la prima volta le navi di due opposti eserciti di scontrarono senza mai giungere a contatto visivo, ma usando solo gli aerosiluranti e i caccia decollati dalle portaerei. Le conseguenze della battaglia di Latakia furono evidenti: le acque israeliane non dovettero mai subire alcune intrusione da parte delle navi nemiche, né durante il conflitto, in quanto le navi siriane non osarono più uscire dai loro porti, né negli anni successivi. Note 1. Secondo Benny Morris, il Mossad non ricoprì nella vicenda un ruolo decisivo, diversamente da come spesso si è ritenuto. -
Vittoria della Regia Marina nella II GM?
samurai ha risposto a samurai nella discussione Marina Militare
Non dimentichiamo che inizialmente gli inglesi pensavano di abbandonare Malta considerandola difficile da difendere, rifornire e troppoo esposta agli attacchi aerei . questa posizione in breve tempo venne ribaltata per i seguenti motivi : 1) La Regia Aereonautica bombardo' assai poco l' isola pur disponendo di centinaia di S79 2) La Regia Marina dopo Punta Stilo " evito' " di scontrarsi con la flotta inglesa permettendo a quest ' ultima di rifornire ed armare l' isola Il comportamento imbelle ed incapace di Marina ed Aviazione permise agli inglesi di trasformare Malta in una minaccia per il nostro traffico. In ogni caso il problema dei trasporti non sarebbe esistito senza l' arrivo dei tedeschi in Africa , da soli gli italiani sarebberro stati buttati fuori dalla Libia entro l' estate del 41 ... Un ipotesi pessimistica la mia ? Non credo , agli inglesi bastarono 3 divisioni per distruggere la X armata italiana e fare 130.000 prigionieri , conquistare le fortezze di Tobruk e Bardia , occupare tutta la cirenaica impadronirsi o distruggere oltre 1000 cannoni e 400 carri armati al modico prezzo di 500 Caduti inglesi ..... Senza l 'arrivo dell Afrika Korps e della Luftwaffe e Kriegmarine il disastro sarebbe stato inevitabile -
Grazie Magno, felice di essere utile di tanto in tanto... per la marina israeliana, vi rimando all'altro post nella sezione Marina... quanto all' "utilità" del conflitto (posto che una guerra possa essere definita utile, semmai può dare utili insegnamenti!), quoto vorthex... in effetti la moderna dottrina e tecnologia aeronavale è modellata sulle esperienze di quel conflitto
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sarà come dite voi, ma io resto del mio parere
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Nel 1982 si combatte’ la guerra delle Falkland o Malvinas (come la chiamano i Latini ) tra Argentina e Inghilterra. Una guerra tra uno stato povero del Sud America e l’Ex impero di sua Maesta’ Britannica. Fu una guerra strana,nell’emisfero meridionale. Molti documenti sono ancora ritenuti segreti su questa storia e quindi dovranno passare molti anni per avere tutte le informazioni. Ci si chiese che contava tanto a quelle latitudini da combattersi una guerra con centinaia di morti? Nulla, assolutamente nulla. Almeno questo all’epoca ,di recente si e’ scoperto che nelle isole vi e’ un vasto giacimento di petrolio e di gas naturale nel fondo marino dell’arcipelago; allora si diede la responsabilita’ ai generali sud americani(All’epoca il governo era Militare) che in effetti pensavano a creare una base per il controllo della zona e Capo Horn, le isole invero erano contese dal 1833, quando gli inglesi occupano l'arcipelago delle Malvinas, cacciando la guarnigione argentina li residente. Nella loro azione, già da allora, gli inglesi erano sostenuti dagli Stati Uniti che non volevano riconoscere la sovranità argentina sull'arcipelago.. Dal 1833 ad oggi sulle isole vive una piccola popolazione inglese di circa 1.500 abitanti, tutti di origine gallese e inglese e che vengono chiamati kelpers. Nella riconquista delle Malvinas i militari argentini avevano la prospettiva di rafforzare il loro ruolo nell'emisfero sud del pianeta. Anche per riguadagnare il consenso interno della popolazione argentina, che fu sempre molto forte verso la dittatura militare, i militari idearono e realizzarono l'occupazione delle isole Malvinas. Il 2 aprile un corpo di spedizione argentino sbarcava a Porto Stanley, la capitale delle isole . I mezzi utilizzati furono: Nelle Isole Malvinas: TASK FORCE 20 – COPERTURA DISTANTE ED APPOGGIO (Vice Amm. Juan Lombardo) CV “25 de Mayo” (Nave Ammiraglia) DD “Comodoro Py”, “Hipolito Bouchard”, “Piedra Buena”, “Segui” (ex-US) Tanker “Punta Medanos” TASK FORCE 40 -Anfibi (Rear Admiral Jorge Gualter Allara) DD “Santisima Trinidad” (flagship) , “Hercules” (both British type 42's) FR “Drummond”, “Granville” SS “Santa Fe” TASK GROUP 40.1 –Forze di terra (Rear Admiral of Marines Carlos Busser) LST “Cabo San Antonio” Rompighiaccio “Almirante Irizar” Trasporto t “Isla de los Estados” South Giorgia Rompighiaccio "Bahia Paraiso" Task Force 60 Guerrico Il generale Galtieri, l'allora Presidente della Repubblica, era convinto che il governo inglese, presieduto da Margaret Tatcher non avrebbe reagito. Galtieri contava anche sull'eventuale appoggio di Reagan, che aveva lasciato capire che avrebbe sostenuto l'azione argentina. Inoltre i militari argentini erano sicuri che gli inglesi non avrebbero combattuto una guerra per 1.500 compatrioti a 12.000 chilometri di distanza. In quel aprile del 1982 il governo della Tatcher era impegnato dal tenace sciopero dei minatori. La popolazione inglese reagÏ compatta insieme al proprio governo: mentre soltanto il 27% degli argentini era favorevole ad una guerra contro gli inglesi, il 20% degli inglesi era contrario alla guerra di liberazione dei loro 1500 concittadini , la Gran Bretagna lanciò una task force navale per contrastare la marina argentina e le forze aree del paese sud americano,l’organizzazione logistica della flotta diretta a sud fu’ in vero ,la vera vincitrice di questa guerra limitata. La TF Inglese inviata a distanza di migliaia di Km era cosi’ composta : Le portaerei HMS Hermes e HMS Invincibile(con i velivoli - Sea Harriers SQ ,Elicotteri anti-sub e assalto Sea King Sq .820, 826 and 846 NAS; e dopo , Sea Harriers Sq No.809 e RAF Harrier GR.3's 1(F) cosi’ divise : Un secondo componente fu la spedizione di assalto anfibio con :Nave d’assalto "Fearless", "Intrepid", Ardent,Argonaut e dopo Antilope, RFA's "Stromness", "Tidepool", LSL Sir Galahad, "Sir Geraint",Sir Gerain , "Sir Percivale",Sir Tristam e dopo Sir Bedivere ", Transporti "Canberra", "Elk", "Europic Ferry", "Norland", e nave supporto aerie e elicotteri Atlantic VConveyor comandate dall'ammiraglio John Woodward + i DDG Glamorgaan,Coventry,Glasgow,Sheffield FFG Broadsword,Alacrity,Arrow , "Yarmouth" e RFA's "Olmeda" and "Resource". DDG "Exeter", FFG "Ambuscade" and RFA "Regent"), comandata dal Commodoro M.C. Clapp RN. Le forze imbarcate comprendevano la 3° Brigata Commando di Royal Marines (costituita dal 42° e 45° Commando e rinforzata da 2° e 3° Para) e la 5° Brigata di Fanteria (costituita da Welsh Guard, Scots Guard e Gurka).Oltre agli Squadroni dell’Isola di Ascension: VC.10 transporto 10 Sqdn, Hercules transpori 24, 30, 47 e 70 Sq.,Nimrod ricognizione marittima 42(TB), 51(?), 120, 201 e 206 Sq.,Victor Cisterne 55 e 57 Sq.,Vulcan bombardieri 44, 50 e 101 Sq. ,Harrier GR.3 aerei d’attacco ,Chinook elicotteri 18 e Sea King 202 Sq.Phantom caccia 29(F) Sq.,in zona dell’arcipelago i Sommergibili :(i nucleari - "Spartan", "Splendid", "Conqueror", "Courageous"(?), "Valiant") il convenzionale ("Onyx" con numerose SBS).- La Marina Argentina comandata da Massera, praticamente non ebbe alcun ruolo attivo, se non per il tragico affondamento dell'incrociatore General Belgrano, visto che rimase ferma nei porti temendo i sommergibili nucleari britannici. L'aviazione, comandata da Galtieri, ebbe un ruolo piu’ attivo e fu in grado anche di ottenere qualche successo. L'esercito, comandato da Videla, invece, diede la peggiore prova di disorganizzazione. Il governo tentò di trovare aiuti in qualsiasi direzione, con l'URSS, Cuba e con la Libia di Gheddafi. Gli inglesi fissarono unilateralmente alcune regole di guerra. e limitava le operazioni agli arcipelaghi delle Falkland e della Georgia del sud. Inoltre contavano con l'appoggio segreto del sistema radar cileno offerto dal generale Pinochet, che era a parole un alleato del regime argentino, ma in realtà un tradizionale nemico dell'Argentina. Il 25 aprile gli inglesi sbarcarono nelle isole della Georgia del sud, che erano state a sua volta occupate dagli argentini. La marina argentina aveva mandato nelle isole il suo corpo migliore: i Lagartos (lucertole). Il 2 maggio, fu affondato l'incrociatore General Belgrano, La stessa nave in passato, sotto il nome di Missouri, aveva subito una sorte analoga durante l'attacco giapponese di Pearl Harbour. Questa volta l'affondamento fu definitivo e costò la vita a piu’ di 300 argentini. In questo tragico evento la marina argentina mostrò tutte le sue deficienze. Il General Belgrano fu colpito fuori della Zona di esclusione e il comandante inglese del sommergibile responsabile dell'affondamento fu sottoposto a processo e condannato, una volta terminata la guerra. Ma la nave argentina fu colta con le porte stagne aperte e il sonar distaccato, il che accelerò i tempi di affondamento e permise al sommergibile di colpire senza essere segnalato. L'affondamento del General Belgrano e l'alto numero di morti resero impossibile ogni negoziazione futura. Il 21 maggio iniziava lo sbarco inglese nell'isola Soledad la maggiore delle isole Falkland. Gli argentini resistettero e riuscirono ad ottenere anche qualche successo. Ma l'aviazione era costretta a decollare dal continente, perché i comandi temevano di perdere gli aerei, se questi avessero operato dall'aeroporto sulle isole Malvinas, e quindi avevano un'autonomia di combattimento di pochi minuti. Il confronto con i temibili Sea Harrier a decollo verticale dalle portaerei inglesi era a sfavore degli argentini. Si verificò il caso anche di un pilota argentino, che disubbidendo agli ordini del comando, si impegnò in combattimento piu’ a lungo, riuscendo ad affondare la fregata Ardent, contando di atterrare sull'aeroporto argentino delle Malvinas. Ma una volta arrivato sulla pista fu scambiato per un aereo nemico ed abbattuto. L'aviazione argentina, usando i missili francesi Exocet ottenne qualche successo affondando alcune navi inglesi nella battaglia di Bahia Agradable. L'esercito argentino riteneva che gli inglesi non sarebbero mai riusciti a sbarcare sulla spiaggia di San Carlos, dove poi in effetti avvenne lo sbarco. Dopo aver consolidato la testa di ponte, gli inglesi lanciarono l'offensiva verso Porto Stanley, dove era il nucleo delle truppe argentine, ormai isolate dal continente, prive di armamenti pesanti, perché i comandi avevano preferito lasciarli sul continente, temendo di perderli in battaglia. Di fronte i giovani coscritti argentini si trovarono i temutissimi gourka, mercenari nepalesi, abituati per i loro costumi di guerra a non fare prigionieri e armati con le piu’ moderne armi del tempo. Il 14 giugno i 10.000 argentini si arresero. Si contarono 649 morti e 1.000 feriti tra gli argentini e 255 morti e 800 feriti tra gli inglesi. Perdite : Regno Unito • 255 morti, 777 feriti • 2 cacciatorpediniere : Hms Sheffield,HMS Coventry • 2 fregate :HMS Ardent,HMS Antelope • 2 navi da sbarco logistiche: Sir Galahad,Sir Tristam • 1 nave porta-containers:Atlantic Conveyor • 4 aerei da combattimento Harrier • 6 aerei da combattimento Sea Harrier • 24 Elicotteri • Costi: fino a 2,5 miliardi di Sterline Argentina • 649 morti, più di 1068 feriti • 1 Incrociatore :General Belgrano • 1 Sommergibile : ARA Santa Fe • 2 Motovedette: PNA Río Iguazú, PNA Islas Malvinas • 3 trasportatruppe: Río Carcarañá, ARA Bahía Buen Suceso, ARA Isla de los Estados • 1 Traghetto: Narwal Aerei ed elicotteri persi in combattimento, o a terra, dalle Forze Aeree Argentine durante la guerra delle Falkland: • 61 Aerei o 22 Caccia Skyhawck A-4 (b-c-q) o 14 bimotori antiguerriglia FMA /IA 58 Pucara’ o 11 Intercettori IAI Dagger o 4 ricognitori ad elica T-34 Mentor o 2 intercettori Mirage IIIEA
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Vita e Morte dell'ARA General Belgrano
samurai ha risposto a samurai nella discussione Marina Militare
Sostanzialmente d'accordo con Dominus, vero pure che nel 1833 gli inglesi invasero le Malvinas (dal francese Maluinas, isole dei balenieri perchè erano scalo delle navi balenieri) e ne espulsero senza troppi complimenti gli abitanti spagnoli/argentini, tenendosi le loro proprietà... per cui non è che le rivendicazioni di Buenos Aires fossero (e siano) proprio campate per aria -
Grazie Unholy a buon rendere (e cmq sinceramente mi sfugge l'utilità della norma contro i doppi post, questo è il primo forum in cui scrivo che la applica... vabbè, paese che vai usanze che trovi! ) ribadisco quanto già detto, magari tu hai esperienza di pilotaggio di aviogetti e puoi giudicare con molta più cognizione di causa rispetto a me il comportamento in volo durante le manovre, io sui caccia ho semplicemente fatto da "passeggero" e quindi ti posso solo dare un impressione da "osservatore" per Captor: prima o poi ho la ferma intenzione di fare una visitina qui dalle parti di Monino... http://www.incredible-adventures.com/migs/index.html poi ti saprò dire le differenze tra le manovre di Flanker e Fulcrum
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In Somalia in 2 occasioni nel 2006 ,in Sudan e in Afghanistan durante la presidenza Clinton (le missioni in Afghanistan non eliminaron bin laden per un errore dell'humint) Domanda stupida... d'accordo per lo scenario Afghanistan/Iraq.... e se il paese canaglia ha anche semplicemente un paio di Mig 21 operativi, credi che i predator o un "747 adattato" potrebbero agire impunemente? (a meno di non essere pesantemente scortati, e allora è molto meglio utilizzare un cacciabombardiere...) Se il tempo di reazione deve essere quantificato in minuti allora devi avere sotto mano qualcosa tipo Harrier o A-10, oppure un elicottero d'attacco
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Caro Captor, magari non capirò niente di pilotaggio, ma ho visto il Mig 29 eseguire il Cobra e ti posso assicurare che quel Super hornet ha fatto la stessa manovra PS: ma lo sai che questa regola del forum fino ad ora non l'avevo capita!!! sono tardo di comprendonio...
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beh, no, aerodinamicamente è una versione ingrandita e con prese d'aria modificate dell'hornet