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Graziani

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Tutti i contenuti di Graziani

  1. La Finanziaria affossa il Paese I propagandisti del governo e dell’Unione si sono affrettati a definire "leggera" la finanziaria appena presentata, in verità osservatori spassionati dovrebbero definirla "aliena", lunare, perché ignora, anzi li aggrava, i problemi del Paese. Unica preoccupazione del Professore è stata quella di tenere insieme, con una serie di concessioni e di misure demagogiche, la sua malassortita coalizione. Non è detto che questo obiettivo sia raggiungibile, dato che le questioni relative al welfare e alla previdenza, sulle quali più forti sono gli scontri e le minacce di defezione, sono state rinviate. Una finanziaria, dunque, ad esclusivo uso del gruppo attualmente al potere, con alcune distribuzioni a pioggia che fanno pensare a finalità pre-elettorali: gli esponenti della maggioranza sanno che il loro tempo sta per scadere e gettano fumo negli occhi. Nessun sostegno alla crescita Economisti di scuole diverse sono concordi nel sostenere che la manovra non contiene nessuna delle misure ritenute necessarie per favorire la crescita. Non c’è traccia di riforme e iniziative capaci di stimolare il sistema Italia e di renderlo più competitivo. Nulla che aiuti a secondare la congiuntura favorevole, a liberare energie di cui pure questo Paese dispone. Non è una finanziaria di svolta, è una finanziaria di ristagno, di bassa cucina politica, che suscita scetticismo e allarme nell’Unione europea. Non c’è alcun intervento serio per ridurre la spesa pubblica galoppante, è confuso il riferimento ad entrate aleatorie e già si pone il problema della copertura finanziaria di alcuni provvedimenti. Le minori spese sono calcolate in 4 miliardi e 650 milioni di euro, ma su questa cifra ci sono seri dubbi, in alcuni casi sono incerti i meccanismi che dovrebbero garantire i risparmi. Tasse, sempre tasse Un altro elemento negativo per lo sviluppo del Paese è costituito dalla mancata riduzione delle tasse. Con buona pace dei riformisti, che avevano fatto balenare improbabili "restituzioni", la pressione fiscale si attesta a più del 43 per cento del Pil. Un peso insostenibile che impoverisce le famiglie e deprime le imprese, il livello più alto di imposizione tributaria registrato nel nostro Paese nell’ultimo decennio. Tutta la finanziaria si basa sull’ipotesi che ci sia un maggior gettito fiscale di 6 miliardi e 350 milioni di euro, frutto della mutata congiuntura. Ma se la ripresa si attenuasse o si fermasse bisognerebbe aumentare la spremitura dei contribuenti. Il bluff dell’Ici Con grande enfasi è stata annunciata la riduzione dell’Ici. In realtà la misura non recherà sollievo a tutti i proprietari di prima casa, perché la sinistra radicale ha preteso che lo sgravio fosse concesso solo ai nuclei familiari il cui reddito non superi i 50 mila euro lordi annui. Mediamente dovrebbe comportare una riduzione dell’imposta di circa 200 euro, ma per via indiretta i cittadini che ne godranno finiranno col restituirli. Si prevede, infatti, che, oltre all’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità e delle bollette, i Comuni, privati di parte dei loro cespiti, ritoccheranno al rialzo altre imposte locali per rifarsi. Il bonus? È un’elemosina I soliti propagandisti hanno suonato la grancassa sul "bonus" che verrà concesso, una tantum, a quei lavoratori e a quei pensionati che hanno entrate così basse da non poter godere di sgravi fiscali, i cosiddetti "incapienti". Sono quegli italiani che stentano ad arrivare alla terza settimana del mese, il cui numero è aumentato da quando Romano Prodi è a Palazzo Chigi: si calcola che oggi siano (fra contribuenti e familiari) dodici milioni. Ebbene, entro Natale dovrebbero avere il munifico "bonus" di 150 euro per l’intero 2007, cioè 0,41 centesimi al giorno. Un’autentica elemosina. Sgravi alle imprese, a costo zero L’Ires, l’imposta sulle società, calerà dal 33 al 27,5 per cento, mentre l’Irap scenderà dal 4,25 al 3,9 per cento. Queste modifiche sono a saldo zero, nel senso che è previsto un aumento della cosiddetta platea contributiva. Ci sarà anche una singolare distorsione: poiché diventeranno non deducibili certi oneri finanziari, come gli interessi passivi, le aziende con debiti nei confronti delle banche pagheranno di più, per consentire di pagare di meno alle aziende senza debiti. Sicurezza, fondi col contagocce In extremis sono stati eliminati dallo schema di finanziaria i tagli al comparto sicurezza. Sono stati stanziati 200 milioni in più. È poca cosa se si considera che in tutta Italia è aumentata la richiesta di protezione dalle insidie della criminalità grande e piccola. Dovrebbero passare al Ministero dell’Interno migliaia di sottufficiali e impiegati considerati in esubero alla Difesa e in altri settori della pubblica amministrazione e questo dovrebbe consentire di schierare più tutori dell’ordine sulle strade della città "calde". Ma le procedure si prevedono lente, com’è consuetudine nell’universo burocratico, e non si sa quando i "rinforzi" potranno realmente arrivare alle forze dell’ordine. Difesa, tagli ridotti Nelle scorse settimane era stata ipotizzata una riduzione del 25 per cento dei fondi necessari al reclutamento dei volontari nelle forze armate. Un’ipotesi caldeggiata dalla sinistra radicale e considerata deleteria dal ministro della Difesa Parisi. Un simile drastico taglio avrebbe ridotto l’operatività del nostro strumento militare rendendo problematico il mantenimento degli impegni assunti in ambito internazionale. Alla fine, l’entità dei tagli è stata ridimensionata, ma la situazione resta critica. Mancherebbero, infatti, 120 milioni di euro per garantire nel prossimo anno i normali flussi di reclutamento. Politica della lesina per università e ricerca Dopo mesi e mesi di proteste da parte dei rettori delle 77 università italiane, che hanno prospettato l’impossibilità degli atenei di svolgere la loro funzione, è arrivato un stanziamento che gli esperti giudicano assolutamente inadeguato: 400 milioni di euro, 320 per l’università e 80 per la ricerca. Cifre ridicole per un Paese che ha assolutamente bisogno di rilanciare l’istruzione superiore, premessa indispensabile per competere nel mondo globalizzato. Un tributo alle corporazioni potenti La finanziaria prevede che molte risorse saranno destinate a pagare i miglioramenti retributivi agli statali, ai dipendenti della scuola e delle sanità. Sono le corporazioni sindacalmente protette per le quali non è possibile introdurre alcun meccanismo di razionalizzazione e riduzione della spesa. Si rivela anche in questa circostanza la condizione di subalternità dei cosiddetti riformisti e moderati dell’Unione nei confronti della sinistra radicale e dal sindacalismo che ad essa si collega.
  2. Beppe grillo è molto simpatico ed è un bravo comico ma niente di più. Ad ognuno il suo mestiere
  3. L'unico mio "timore" è che si possa sgonfiare tutto il giorno in cui Berlusconi si farà da parte perchè secondo me troppa gente è legata al suo personaggio piuttosto che al partito. Secondo voi Berlusconi ha un suo delfino in grado di poterlo sostituire un giorno?????????? Per me no. La forza di ALLEANZA NAZIONALE è quella di essere più diversificata, ovvero, se in futuro FINI dovesse farsi da parte io credo che non ci crolli tutto sotto i piedi per il motivo che al nostro interno non c'è una sudditanza nei confronti di una singola persona, in questo caso FINI.
  4. Leviathan dovresti ascoltare persone più decenti Immaginavo che ALLEANZA NAZIONALE reagisse in questo modo vista la forte identità del partito post-missina, comunque continuo a sperare che in futuro si possano trovare degli accordi per confluire nel partito unico.
  5. FINI, AN NON SI SCIOGLIE E CONTINUERA' A LAVORARE PER MANDARE A CASA PRODI "Alleanza nazionale non si scioglie e non confluisce nel nuovo partito di Berlusconi, cui fa gli auguri e con cui si confronterà in Parlamento e nel paese per mandare a casa Prodi e costruire una alternativa alle sinistre. Anche in assenza di vincoli di coalizione, An lavorerà per definire un progetto che sui temi della legalità, dello sviluppo economico, della giustizia sociale, delle riforme sia in sintonia con l'interesse nazionale e con le aspettative del popolo di centrodestra". E' quanto dichiara il presidente di An, Gianfranco Fini, dopo la conferenza stampa di Silvio Berlusconi in cui ha annunciato la nascita di un nuovo partito.
  6. L'UDC non andrà a sinistra anzi credo che ci sarà una scissione in esso nella quale molti esponenti politici passeranno nel PARTITO DEL POPOLO DELLE LIBERTA' Alleanza Nazionale non si sa ancora cosa intenderà fare, io spero che si possano trovare dei compromessi per poter unire due forze politiche molto simili fra loro, certo capisco anche questa riluttanza nell'aderire a questo nuovo partito perchè sbandierato così all'improvviso ma credo che nelle sedi adatte si potrà discutere meglio. La LEGA non potrà mai fare parte di questo nuovo soggetto politico perchè è un partito diverso, con interessi diversi e incentrati solo in una parte del Paese, il NORD, comunque ciò non toglie che si possa continuare ad essere alleati. Infine vorrei dire che solo FORZA ITALIA da sola vale più del PARTITO DEMOCRATICO!!!!!!!!!!
  7. Berlusconi/ Sei sondaggisti ad Affari: può arrivare tra il 35 e il 40%. A rischio An e Udc, Lega tranquilla. Pescherà anche nel Centrosinistra... Il Partito del popolo italiano della libertà, lanciato domenica da Silvio Berlusconi, ha già sconvolto l'intero quadro politico. Soprattutto nel Centrodestra. Ma dove potrebbe arrivare in termini elettorali la nuova formazione del Cavaliere? E chi deve temere maggiormente?Affari lo ha chiesto ai sei principali sondaggisti italiani. "Può vale tanto il nuovo partito di Berlusconi. Potenzialmente tra il 35 e il 40%", afferma Roberto Weber, presidente dell'Swg. Che aggiunge: "Potrà sottrarre consensi a tutti quelli che gli stanno intorno e anche a una parte del voto di Centrosinistra che adesso si è spostato. Molto però dipende dall'involucro di immagine che riuscirà a mettere su". Nelle Casa delle Libertà "Alleanza Nazionale e l'Udc soffriranno, mentre la Lega reggerà bene e non avrà contraccolpi". Per il direttore della Nexus, Fabrizio Masia, è "molto difficile definire adesso le potenzialità del Ppl, perché la notizia è freschissima. Ma l'impressione è che Berlusconi, qualora riuscisse a far confluire La Destra di Storace e altri piccoli partitini, potrebbe allargare il suo bacino e arrivare anche al 35-40%". Chi sarà a soffrire di più? "In parte la stessa Udc, ma sicuramente anche An resterebbe spiazzata da questa mossa, soprattutto se nella nuova formazione politica entrasse anche La Destra di Storace e della Santanché. L'elettorato della Lega, invece, è così identitario che mi sembra improbabile che possa soffrire. Ha uno zoccolo duro, sono gli altri che rischiano di perdere consensi. Non il Carroccio". Secondo Renato Mannheimer "dipende da quello che dirà Berlusconi, ma può arrivare molto avanti. Al di là del valore attuale di Forza Italia, soprattutto se riuscirà a convincere gli indecisi e i delusi. Più che agli altri partiti, anche se An soffrirà, il Cavaliere può conquistare consensi nel centro e nel Centrodestra. L'annuncio in sé non sposta nulla, ma dipende dai contenuti. E considerando quello che Berlusconi è capace di fare... può raccogliere molto. Il Cavaliere ha ancora tutte le capicità per farlo. A rischiare di più sono i partiti di centro in primo luogo, più l'Udc. La Lega invece non teme nulla".
  8. Mussolini l'ho studiato sui libri di storia e poi l'ho approfondito per conto mio, l'ulivo NO. Ci mancherebbe altro che non fosse legittimato a governare, quello che ho detto io è che non rappresenta più la maggioranza del POPOLO, se poi in parlamento ce l'ha grazie alla Montalcini è un altro discorso.
  9. Stalin= 30.000.000 di morti vergogna Non meriti risposta Andate a gridare 10-100-1000 NASSIRYA
  10. Io non posso parlare del passato 2001 perchè di politica allora non ne conoscevo niente, io posso solo parlare del presente e il presente dice che prodi deve andare a casa perchè non rappresenta più la maggioranza del paese e basta. Se poi nel 2001 voi avevate più voti di noi questo lo so adesso, ed era legittimo da parte vostra protestare come adesso stiamo protestando noi!!!!!!!!! Infine vorrei dire che più che del target di Berlusconi quelle frasi mi sembrano una tua OFFESA nei mie confronti e nei confronti di tutti quelli del centro-destra
  11. Cosa intendi per elettore medio????? Come bimbi di 6 anni, e neppure troppo svegli????????????? Nel 2001 c'era una formazione politica oggi c'è ne un'altra, non mi puoi dire: SOLO CHE AL'EPOCA ALCUNE FORMAZIONI POLITICHE SI PRESENTARONO DA SOLE!!!!! Scusa ma cosa vuol dire quello che hai detto???????? Non è che per vincere le elezioni bisogna obbligatoriamente costituire delle armate brancaleone Non mi sembra che il governo di centro-destra si era trovato in una situazione analoga o peggiore a questa visto la differenza di soli 20.000 voti alle ultime elezioni. Con DILIBERTOV non mi riferifo alla cavolata di lenin ma alla sua presenza alla piazza rossa inneggiando alla giusta causa della rivoluzione prole taria!!!!!!! Fini ha il diritto di dire ciò che vuole e anche se io sono del suo partito non per forza devo accettare come una PECORA tutto quello che dice. Es. il FASCISMO è il male assoluto oppure il voto agli immigrati!!!! Comunque non voglio dilungarmi perchè potresti capire solo frequentando l'ambiente politico di AZIONE GIOVANI. Se anche la storia del cambio lira-euro non sia stata un opzione completamente fattibile ciò non toglie che prodi abbia gestito male la cosa
  12. Io le frasi pro Mussolini non le ho sentite e comunque meglio pro Mussolini che pro Stalin, vuoi mettere la ferocità di STALIN con quella di MUSSOLINI!!!!!!! Lo so che amministrare un'impresa è diverso rispetto ad uno Stato, ma quello che ho detto si riferiva al discorso che Mirgal ha fatto sulle esportazioni/importazioni. La legge elettorale non è certo il massimo e credo che vada cambiata e AN sparirà solo quando costruiremo un grande ed unico partito di centro-destra!!!!!
  13. Complimenti al nostro economista, hai proprio ragione, Berlusconi cosa vuoi che ne sappia di finanza di marketing..... Ma per favore Il governo può anche essere legittimo ma quando la maggiranza è tenuta grazie ai senatori a vita mi dispiace ma non è maggioranza!!!! Senti mi dici nel 2001 con che percentuale è stato votato il centrosinistra?????????????? Non confrontarmi la percentuale di voti del 2001 con quella del 2006 GRAZIE Comunque Berlusconi non è per me il sommo visto che io sono di AZIONE GIOVANI movimento giovanile di ALLEANZA NAZIONALE Meglio avere gente che acclama Berlusconi che gente che acclama Stalin alla piazza Rossa vedi DILIBERTOV
  14. Non è un parametro importante, è molto importante ma bisognerebbe fare altre cose e ce ne sono di cose da fare!
  15. Mi sembra di non essere stato irrispettoso nei confronti del giornale l'UNITA' anzi mi sembra che tu abbia criticato due giornali importaniti. Voi continuate a parlare di deficit/pil perchè non potete parlare di altro perchè non esiste altro. Veltroni è meglio che rimanga lì dove stà, prima impari a governare una città poi pensi a governare una NAZIONE. Comunque io leggo il CORRIERE DELLA SERA
  16. I link vengono da li ma le dichiarazioni sono del FMI, della Banca di Italia, Corte dei Conti ed Unione Europea, non sono dichiarazioni di Berlusconi Fini o chi per esso. Tu ti informerai sull'UNITA' io ho altre fonti e credo che le mie rappresentino in questo momento il sentimento del 70% degli ITALIANI
  17. Ue, Corte dei Conti e Banca d'Italia distruggono la finanziaria L’Unione Europea distrugge la Finanziaria Le critiche alla finanziaria della Commissione europea, del Fondo monetario, del governatore della Banca d’Italia, del presidente della Corte dei Conti, sono tutte giustificate. La manovra di Prodi e Padoa Schioppa non rispetta gli impegni europei e rischia di lasciare una pesante ipoteca sul bilancio dello Stato, soprattutto per l’indiscriminato aumento della spesa pubblica; e quindi, del debito. La finanziaria non rispetta il Patto di Stabilità. In quel documento è previsto che gli Stati di Eurolandia diminuiscano il proprio deficit (strutturale) dello 0,5% all’anno così da raggiungere il pareggio di bilancio nel 2010. La finanziaria riduce il deficit (strutturale) dello 0,2%, e rinvia il pareggio di bilancio al 2011. Da notare che questo pessimo risultato viene raggiunto in circostanze economiche favorevoli (“good time”), condizioni che dovrebbero accelerare – secondo il Patto – gli sforzi di risanamento. Il Patto di Stabilità europeo venne rivisto durante la passata legislatura, su proposta di Silvio Berlusconi. La versione precedente era troppo rigido sul rispetto di determinati vincoli di bilancio, che non tenevano in assoluta considerazione l’andamento del ciclo economico. Al punto che Romano Prodi, presidente della Commissione europea, ebbe a dire: il Patto è stupido. Le modifiche apportate al Patto consistevano soprattutto nel valutare il livello del deficit di uno Stato membro in funzione dell’andamento del Pil. Se questo cresceva – periodi di “good time” – gli sforzi di risanamento dovevano essere maggiori; se scendeva, venivano concessi sforamenti del deficit. Proprio per queste ragioni, nella precedente legislatura, quando il Pil è cresciuto in media dello 0,7% all’anno, il governo ha potuto avere un deficit superiore al 3%. La legge finanziaria e tutta la politica economica del governo violano un altro importante principio del Patto di Stabilità. Quello che prevede che ogni euro di maggior gettito deve essere destinato a riduzione del deficit, e non finanziare nuova spesa. Esattamente il contrario di quel che ha fatto e sta facendo il governo con l’uso del “tesoretto”. Quest’anno Padoa Schioppa ha firmato due decreti: uno in luglio ed uno in settembre. Comportano spese per 15 miliardi di euro: un punto di Pil. I benefici per i contribuenti, però, saranno minimi (quando arriveranno). Secondo la Commissione, quei 15 miliardi di euro dovevano essere utilizzati a riduzione del deficit. Se così fosse stato, il deficit italiano quest’anno sarebbe stato pari all’1,4% del Pil; e quello del prossimo anno, sotto l’1%. Così la finanza pubblica poteva dirsi risanata. Invece, l’extragettito – in barba ad ogni raccomandazione di Bruxelles – è stato utilizzato per finanziare nuove spese. E qui arriva la terza critica della Commissione Ue, ma anche di Draghi e della Corte dei Conti. Un Paese come l’Italia, che ha il terzo debito pubblico mondiale ed il primo d’Europa, tutto può fare tranne alimentare nuove spese. Al contrario dovrebbe, e deve, ridurre la spesa corrente attraverso interventi strutturali in grado di evitare di far pesare sulle future generazioni costi aggiuntivi. Anche in questo caso, il governo di Romano Prodi è andato in direzione opposta. Non solo con la finanziaria ha fatto lievitare la spesa, utilizzando l’extragettito; ma ha anche eliminato e snaturato le riforme strutturali della spesa introdotte durante la precedente legislatura. Una su tutte: quella delle pensioni. L’eliminazione dello “scalone” Maroni che portava tutti a riposo una volta compiuti i 60 anni d’età, dopo 35 anni di lavoro, era un intervento strutturale che dava “sostenibilità di medio-lungo periodo alla spesa previdenziale”: così come previsto dal Patto di Stabilità. Invece, riducendo quello scalone ad uno scalino (nel 2008 si andrà in pensione con 58 anni d’età e 35 di contributi) e le altre modifiche apportate, peseranno sulla spesa pubblica, quindi sul debito, per 10 miliardi di euro. E tutto per fare un favore a Rifondazione comunista ed a Prodi, che rimane incollato sulla poltrona di Palazzo Chigi, ma a danno delle generazioni future. Ed ora Commissione europea e Draghi gli ricordano che non si governa così uno degli Otto Paesi più industrializzati del mondo. Solo Chavez o la Giunta militare birmana fanno peggio. La Corte dei Conti distrugge la Finanziaria La Corte dei Conti auspica maggiore tutela nell’utilizzo del cosiddetto extragettito, di cui non si conosce ancora la natura, ovvero se sia strutturale o meno. “Il rischio è che le maggiori entrate finiscano per finanziare spese permanenti”, ha detto il presidente della Corte dei Conti Tullio Lazzaro nel corso dell’audizione sulla Finanziaria davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. Rischio che si aggrava se poi queste entrate non saranno strutturali, ha fatto notare Lazzaro. “Perplessità” viene espressa dalla Corte dei Conti per la scelta del governo di non destinare con la manovra l’extragettito di settembre alla riduzione del deficit e del debito. “Perplessità - ha rilevato Lazzaro - non possono che accentuarsi in presenza di una reiterazione della decisione di non destinare l’extragettito emerso in settembre a riduzione del disavanzo tendenziale e del debito; decisione che tra l’altro viola il principio fissato dallo stesso governo in sede di Dpef di una copertura dei maggiori oneri esclusivamente con correzioni di spesa”. “Il nodo della questione della finanza pubblica resta, nel breve periodo, non risolto” perché “il quadro alla base della manovra di bilancio per il 2008 ci prospetta una situazione dei conti pubblici e scelte di copertura dei maggiori oneri che non possono non destare perplessità e preoccupazione. Come nel 2006 e nel 2007 – aggiunge Lazzaro - è caratterizzata da una continua revisione verso l’alto delle stime sul gettito fiscale e da un significativo, anche se minore, scostamento della spesa primaria dagli obiettivi programmatici”. La scelta “di rinviare l’individuazione delle risorse necessarie per la definizione dei rinnovi contrattuali del biennio di competenza (2008-2009)” per gli statali è “una scelta non priva di implicazioni negative rilevanti”. Per la Corte dei Conti con questa scelta si conferma “un sistematico disallineamento temporale tra programmazione finanziaria e decorrenza dei contratti”. In questo modo “viene di fatto istituzionalizzato il rinvio della contrattazione quanto meno all’esercizio successivo a quello di teorica vigenza degli accordi”. La Corte dei Conti sottolinea al proposito le “conseguenze negative in termini di incremento dei costi del personale”. Tesoretto a rischio: secondo la Corte dei Conti infatti potrebbero mancare all’appello 3,6 miliardi rispetto ai 5,9 stimati nella nota di aggiornamento. La Corte dei Conti critica inoltre il Governo perchè ritiene non sia “chiaro” come sia stato calcolato l’extragettito. Il presidente della magistratura contabile chiede infatti di sapere se sia stato calcolato “tenendo conto dell’andamento di tutte le entrate correnti o dell’aggregato che comprende solo le entrate tributarie ed i contributi sociali”. “È un dubbio che va chiarito”, dice Lazzaro, “perchè in base al monitoraggio condotto dalla Corte dei Conti risulta un andamento fortemente negativo delle entrate erariali extra tributarie”. La Corte dei Conti calcola infatti che il cattivo andamento di alcune voci di entrata nei primi 9 mesi potrebbe ridurre l’extragettito stimato nella nota di aggiornamento da 5,9 a 2,3 miliardi. La Banca d’Italia distrugge la Finanziaria La Finanziaria 2008 consentirà solo “progressi modesti” sul fronte del risanamento dei conti pubblici. Il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, non nasconde le sue perplessità sull’impostazione della manovra del Governo e chiede maggiore coraggio: “La sfida cruciale della finanza pubblica italiana”, afferma nel corso di un’audizione in Senato, “consiste nel realizzare congiuntamente l’abbattimento del peso del debito e la riduzione del carico fiscale che grava sui contribuenti onesti”. Critico il giudizio sulla decisione di non utilizzare l’extragettito a servizio della riduzione di deficit e debito e di rinviare nel tempo l’obiettivo del pareggio di bilancio. Più in generale, Draghi osserva che “le recenti decisioni di politica di bilancio non frenano la dinamica della spesa”. Al contrario, quella corrente cresce del 4,3% nel 2008. Si tratta, avverte il governatore, di dinamiche “difficilmente compatibili con gli obiettivi di medio termine determinati nell’aggiornamento del Dpef”. E “lento” appare al numero uno di via nazionale il percorso di riduzione dell’indebitamento delineato dal Governo nel biennio 2007-2008. “La decisione di posticipare ancora gli interventi sulle spese”, sottolinea, “accrescerà le manovre correttive necessarie per il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2011. Vi è inoltre il rischio”, aggiunge, “che in futuro condizioni cicliche più difficili possano rendere ancora più complesso il risanamento oggi posposto”. In particolare, osserva Draghi, che il tesoretto doveva essere utilizzato per “il miglioramento del saldo di bilancio. In Germania”, rileva il governatore, “esso è stato utilizzato per raggiungere già da quest’anno, un sostanziale pareggio; per il 2008, si programma un leggero avanzo”. In Italia il Governo ha scelto diversamente. Sono state finanziate nuove spese e neanche le tasse sono state ridotte. “La pressione fiscale nel 2008 rimane ancora sull’elevato livello del 2007”. E anche l’intervento sull’Ici è criticabile in quanto “non appare coerente con l’obiettivo di rafforzare l’autonomia tributaria degli enti territoriali”. Va invece “nella giusta direzione” la manovra su Ires e Irap. Il risanamento dei conti resta cruciale per ridare fiato all’economia italiana. “La politica di bilancio può essere un fattore fondamentale di crescita”, dice Draghi. La ricetta del governatore ha pochi, chiari ingredienti: “Un sistema pensionistico che incentivi la permanenza sul mercato del lavoro; un sistema fiscale che attenui le forme di prelievo più elevate e distorsive; una scuola che garantisca livelli di apprendimento più elevati e omogenei sul territorio nazionale; un sistema assistenziale attentamente mirato ai cittadini in condizioni disagiate sono i pilastri di tale politica di bilancio”. Serve coraggio: “La sfida”, sostiene Draghi, “è ora ottenere un forte rallentamento della spesa primaria corrente, ridurre il carico fiscale su lavoratori e imprese, aumentare la quota di risorse pubbliche diretta agli investimenti in infrastrutture e in capitale umano, nonché quella destinata al sostegno dei cittadini in condizione disagiata”.
  18. Si avete pure aumentato le tasse a dismisura, avete diminuito i fondi per la sicurezza, avete favorito maggiormente i gay anzichè le famiglie in poche parole avete fatto un sacco di cose brutte. Il Fondo Monetario boccia Prodi Non c’è due senza tre e dopo le critiche della Banca d’Italia al governo e le precisazioni di Lorenzo Bini Smaghi (membro del comitato esecutivo della Banca Centrale Europea) sono arrivati anche i giudizi durissimi degli organismi economici internazionali. Il World Economic Outlook, il bollettino economico e statistico del Fondo Monetario Internazionale parla di un’Italia deludente per i ritardi nelle riforme a cominciare dalla previdenza e per l’utilizzo sbagliato dell’extra gettito, il cosiddetto tesoretto. Un giudizio particolarmente duro perché accompagna i dati deludenti sulla crescita economica per il prossimo anno. La crisi dei mutui subprime pesa sull’economia mondiale e le stime sullo sviluppo sono tagliate dello 0,4 per cento rispetto alle ipotesi di luglio. Alla sforbiciata non sfugge l’Italia che scende dall’1,7 al all’1,3 per cento. Ma il Fmi mette in guardia sull’evoluzione della congiuntura: i rischi restano fermamente ancorati ai timori che le tensioni sui mercati finanziari continuino, facendo scattare un rallentamento più marcato. Insomma con linguaggio meno tecnico di quello usato dagli economisti di Washington, la situazione volge al brutto e i paesi come il nostro, la cui economia è fortemente debitrice della salute degli Stati Uniti e della Germania, sarebbero più esposti degli altri. E l’1,3 potrebbe essere un dato destinato ad essere ridimensionato poiché il made in Italy verrebbe ad essere colpito nelle sue esportazioni. Ci sarebbe l’alternativa dell’aumento dei consumi interni ma la politica attuale sul fronte fiscale ha fatto molti passi indietro. Ciò che colpisce nel messaggio del fondo è la critica senza veli sui conti pubblici: i paesi dell’area euro che non hanno ancora raggiunto i propri obiettivi di medio termine sono tenuti a fare aggiustamenti di almeno lo 0,5 di Pil all’anno. Obiettivo che sembra improbabile da raggiungere in alcuni paesi tra cui l’Italia dove - dicono gli economisti - il governo ha ridotto l’aggiustamento di bilancio per il 2007 nonostante il significativo aumento dell’entrate. Nell’analisi degli esperti di Washington se il nostro Paese cresce dell’1,7 quest’anno e dell’1,3 nel 2008, ultimo di graduatoria dell’Europa monetaria è perché il governo Prodi pur avendo un programma di riforme ha poi avuto difficoltà ad attuarle. E pesano come un macigno le tesi esposte da Bini Smaghi. Se si vuole risanare veramente le finanze pubbliche italiane e diminuire la pressione fiscale in modo credibile, bisogna cominciare col ridurre la spesa pubblica. Così è stato fatto negli altri paesi, solo dopo si può pensare a fare i miracoli.
  19. 3 milioni e 300 mila persone , guarda STRISCIA LA NOTIZIA e capirai come mai siete arrivati a questa cifra Lo so che se anche raccogliessimo 20 milioni di firme voi non abbandonereste mai le vostre POLTRONE pur sapendo di avere un intero popolo contro. L'1,2 % nella situazione economica attuale è troppo poco, non voglio neanche pensare di quanto sarebbe cresciuto il nostro Paese se ci fosse stato prodi nel periodo di stagnazione economica post 11 settembre -10%
  20. Chi volesse mandare a casa Prodi vada sul sito di FORZA ITALIA e voti on-line Grazie
  21. Se non sbaglio la crescita della nostra economia è inferiore alla media del resto dell'Unione Europea, inoltre vorrei ricordare che quando salì il governo BERLUSCONI ci furono molte brutte situazioni es. Attacco alle Torri Gemelle, guerra in Afghanistan, Crac Cirio-parmalat, crisi Alitalia-Fiat e via dicendo che impedirono al nostro Paese di crescere, ricordiamoci però che tutti i paesi Europei non crescevano perchè esisteva una situazione di stagnazione economica. Uno dei gravi errori di prodi è stato il cambio lira-euro a 1936,27 anzichè a 1500 lire e ciò ha fatto si che si dimezzassero stipendi e pensioni mentre il costo della vita raddoppiava. Devi ammettere che il tuo governo ha fatto troppo poco e male, è arrivato il momento di andare a votare perchè ormai non rappresentate più la maggioranza degli Italiani se mai la avete rappresentata con i vostri 20.000 voti in più Il Coordinamento Nazionale di Forza Italia comunica che alle ore 13 risultano già raccolte 2.471.223 firme
  22. FINANZIARIA: VOLONTE', discriminate 22 milioni di famiglie Roma, 14 nov. - (Adnkronos) - "L'esclusione del Forum Famiglie, a favore dell'Arcigay, dalla lista delle parti sociali consultate per la Finanziaria e' l'ennesimo atto di manifesta discriminazione del Governo nei confronti delle 22 milioni di famiglie italiane". E' quanto afferma, in una nota, il capogruppo Udc alla Camera, Luca Volonte'. "Ancora un volta - sostiene l'esponente centrista - dobbiamo constatare, da parte di Prodi e Padoa-Schioppa, un disinteresse totale verso il 'milione' di cittadini sceso in piazza San Giovanni per il Family Day, sacrificato per rattoppare la maggioranza e tutelare realta' marginali di stampo anticlericale". "Che Finanziaria puo' nascere dagli sproloqui di Mancuso e soci? Tra la Bindi ovviamente 'insoddisfattissima' dei provvedimenti per la famiglia presenti nella manovra e le eterne promesse di Prodi, in queste ore il Forum - conclude Volonte' - raccoglie firme per un fisco giusto, che tuteli i contribuenti con un figlio a carico e quindi le vere famiglie italiane".
  23. Avanti con le riforme , questa è bella! Per voi è finita, state solo tirando a campare, se siete ancora lì sulle vostre amate POLTRONE è grazie ai senatori a vita e a quei parlamentari che non hanno il coraggio di staccare la spina a questo malato terminale Da quando la sinistra è al governo non ha fatto niente per migliorare l'Italia anzi la danneggiata e tu adesso mi vieni ha dire avanti con le riforme ora, ma allora fino ad adesso vi siete solo scannati fra di voi POST-COMUNISTI VS COMUNISTI FORZA VELTRONI IL SALVATORE DELLA PATRIA FANTASTICO Se fosse per me il governo non lo butteri giù a spallate ma a CALCI Il GOVERNO BERLUSCONI: A quanti italiani abbiamo migliorato la vita ? 450.000 operai occupati negli oltre 70 cantieri aperti per le grandi opere, con 51 miliardi di euro investiti dal 2001 al 2005 a fronte dei 7 miliardi investiti dal 1996 al 2001 dal centro sinistra; ? 6.000 giovani l'anno hanno accesso a tempo indeterminato al servizio permanente nelle forze armate e nelle forze di polizia; ? 20.000 giovani entreranno ogni anno a tempo determinato nelle forze armate e nelle forze di polizia attraverso la ferma prefissata di uno o quattro anni; ? 3.000 veicoli a metano per il trasporto pubblico sono stati finanziati nel 2005 (oltre 200 milioni di euro di investimento), ? 100.000 ciclomotori a basse emissioni nel 2005 (250 euro di contributo per ogni acquisto); ? 300.000 motorini meno inquinanti dal 2003, ? 5.000 automobilisti coinvolti con il car sharing, più di 200 auto (700 euro di premio a chi rottama l'auto per aderire al sistema), ? 46.000 auto convertite a GPL o metano (350 euro per ogni conversione), ? 55 importanti infrastrutture (di cui 25 della legge obiettivo) analizzate e approvate dal punto di vista dell'impatto ambientale; ? + 1,9% l'inflazione nel 2005, la più bassa dal 1999; ? + 3,1% la crescita media delle retribuzioni nel 2005, record: il dato più alto dal 1997; ? Il reddito medio degli italiani è passato da 24,670 dollari del 2001 a 27,119 dollari del 2005; ? + 54% la crescita bella borsa italiana, indice di fiducia dei risparmiatori, dal 2002; ? 45.000 giovani impegnati nel servizio civile, nel 2001 erano solo 181; ? 2.377 morti in meno l'anno, 91.117 incidenti in meno, 73.938 feriti in meno. ? 60.000 italiani guadagnano il 50% in più perché hanno scelto di restare al lavoro, usufruendo del nuovo bonus ; ? 3.701 carabinieri e poliziotti di quartiere, arriveranno a 10.000; ? 130.000 insegnanti precari assunti tra il 2001-2005, 20.000 nel 2006, 10.000 nel 2007, ridotto del 50% il precariato nella scuola creato dalla sinistra; 70.000 nuovi insegnanti; ? 190.000 giovani che prima non lavoravano ora hanno un lavoro; ? 150.000 giovani all'anno già esonerati dal servizio militare obbligatorio (300.000 tra il 2005 e il 2006); ? 30.000 famiglie sono uscite dalla condizione di povertà, nel 2000 erano 2 milioni e 700 mila, nel 2004 sono 2 milioni 670 mila l'indice di povertà relativa è passato dal 12,3% del 2000 all'11,7% del 2004; ? 320.000 imprese non pagano più l'IRAP e circa 3 milioni e mezzo su cinque milioni d'imprese ne pagano meno già oggi. L'imposta sul reddito delle società è stata ridotta al 33%, nel 2001 pagavano il 36%; ? 500.000 italiani hanno smesso di fumare; ? 563.000 donne che prima non lavoravano ora hanno un lavoro; ? 635.000 immigrati si sono integrati pagano contributi e tasse per 500 milioni di € (1.000 MM delle vecchie lire) al mese e aiutano le nostre famiglie. E' il primo passo per diventare italiani. L'ingresso degli immigrati clandestini è stato ridotto del 51%; ? 727.000 pensionati non pagano più le tasse, grazie all'allargamento della "no tax-area"; ? 1 milione di ragazzi in più studia l'inglese che diventerà lingua madre; ? 1.079 km di strade portate a compimento e aperte al traffico, di cui 505 km completamente nuovi; ? 20 miliardi di euro in più per la spesa sociale, dal 22,4% del pil del 2000 al 23,8% del 2004, circa 800 euro in più a famiglia; ? 30 MM € in più nella Sanità (+40%); ? 1.200.000 volontari di protezione civile, di cui 600.000 operativi disponibili entro le 36 ore; ? 1.560.000 italiani hanno un lavoro che prima non avevano; ? sono scesi a 1,7 milioni coloro che cercano un lavoro, il dato più basso che si sia mai registrato, la disoccupazione è scesa dal 9,2% del 2000 al 7,1% del 2005; ? 1.835.000 pensionati hanno avuto pensioni minime aumentate a 551€ (domani a 800€); ? 10 milioni di contribuenti non agiati in più non pagano l'imposta personale (Irpef); ? 22 milioni e 600 mila italiani hanno un lavoro, è un record storico; ? 57 milioni di italiani vivono in democrazia e in libertà.
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