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Giorni Vinti
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Tutti i contenuti di Graziani
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No non era riferito a te Cacinidilucca!!!
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Non si può negare che il senso di amor patrio è molto più sentito a destra rispetto a sinistra ma ciò non vuol dire che i comunisti non siano patrioti!!! Io ho solo detto una frase e voi vi siete fatti i vostri FILM mentali, compreso l'ex folgore!!! L'armata rossa dimostrò di avere un enorme senso di amor patrio durante la seconda guerra mondiale!!!
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Purtroppo è vero, quelli erano altri tempi dove regnava l'amore per la patria e per il Re!!!
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ECCO UN ESEMPIO DEL CORAGGIO ITALIANO Divisione Folgore: una legione d’eroi EL ALAMEIN L’inizio della storia dei reparti paracadutisti italiani è il 1938 : ITALO BALBO costituisce in Libia il I ° Reggimento “ FANTI DELL’ ARIA “ , con ascari locali , ufficiali e sottufficiali dell’esercito e dell’aeronautica . Nello stesso anno a Tarquinia si apre la Regia Scuola Paracadutisti dove , dal 1940 , si addestrano i primi due battaglioni . Nel 1941 è costituita la divisione paracadutisti : la 185 ° CACCIATORI D’ AFRICA che diverrà , nel luglio 1942 , la divisione “ FOLGORE “ . Inviata in Africa settentrionale , nel luglio 1942 , la FOLGORE è usata come unità di fanteria leggera . Nella notte del 24 ottobre 1942 fu scatenata dal nemico la battaglia per la conquista della Libia , con eccezionale dovizia di mezzi e di uomini e prese il nome di battaglia di EL ALAMEIN ed i soldati italiani si coprirono di gloria . Inferiori per numero e per materiale bellico , i gloriosi fanti delle divisioni Trento , Bologna , Brescia , Pavia , Trieste , Littorio e dei paracadutisti della Folgore , non indietreggiarono di un passo di fronte al nemico , finchè i loro superiori non lo ordinarono . L’ordine era di resistere ed i nostri soldati resistettero . In questa battaglia è ben noto l’eroico comportamento della Folgore , dei paracadutisti che dovettero rassegnarsi a non usare il paracadute ed a combattere fra la sabbia rovente del deserto . E morirono a centinaia ! Gli eroici paracadutisti della Folgore hanno avuto due precedenti in Africa settentrionale : uno è il reparto paracadutisti libici e l’altro è il battaglione del Maggiore EDOARDO ALESSI , costituito da militi della “ FEDELISSIMA “ . Questo magnifico battaglione di Carabinieri , uscito dalla Scuola di Tarquinia , dovuto al Col. BAUDOIN , forgiatore d’eroi , giunse in Africa settentrionale nel novembre 1941 , dopo che gli inglesi avevano sferrato la loro seconda offensiva . Vi fu una terribile battaglia nella zona di ELUET EL AZEI e LAMUDA, a sud di BERTA , ma il nemico era di una superiorità schiacciante e nella titanica lotta la maggior parte del battaglione va perduta ed il 70% dei suoi effettivi , composto dal I° battaglione paracadutisti CC . RR. Di Tarquinia cessa di esistere . La storia della FOLGORE ha fatto versare fiumi di inchiostro . I 6450 paracadutisti , dal momento che lasciarono il suolo italiano fino al giorno in cui si immolarono , quasi tutti , sulle dune di El Alamein , dimostrarono eccezionale coraggio anche perché essi durante le sortite notturne riuscirono ad infliggere notevoli perdite al nemico . I ragazzi della Folgore vivono in buca . La bella uniforme perde ogni suo colore. Crescono le barbe . Cresce la rapacità . Un giorno sloggiano le truppe britanniche di colore da una posizione importante . Tonnellate di munizioni vengono catturate , con viveri , vestiari ed impermeabili di gomma . E’ in questo momento che ROMMEL dice al Col. BECHI ( indicando a dito i più barbuti ragazzi della Folgore) : “ Con simile gente si va in capo al mondo . Occorrerà frenarli , anziché sospingerli in battaglia “. La depressione di EL QATTARA è una fossa torrida , sita a 50 metri sotto il livello del mare e l’acqua stagnante emana miasmi febbrili . Non vi è un “ Folgorino “ che non sia febbricitante , ma nessuno brontola . Generosi ed intelligenti , si rendono conto delle difficoltà d’ogni genere che occorre superare .Si apprestano a soffrire la fame con eleganza e dignità . Il Col. BECHI sottolinea : “ me li vedo deperire senza un lamento , ne un brontolio , e mi si stringe il cuore nello scorgere le giacchette già stinte che pendono flosce sui toraci smagriti “ . Fame o non fame le mosche finiscono nella pancia . Le mosche a due passi dalla depressione di El Qattara vivono a sciami , fitte come nubi , si incollano alla pelle madida , si insinuano nel naso , negli orecchi , su per le maniche ed i calzoni . Chi apre la bocca ne inghiotte una folata . Si respira aria e mosche , si mangia cibo e mosche , si beve infuso di mosche . Trascorrono le giornate nel fondo di una buca , stretta come il fosso di una bara . La sete è una brutta bestia ! I ranghi della FOLGORE si assottigliano , i battaglioni diventano compagnie , poi plotoni , poi squadre . All’alba del 23 ottobre stava per iniziare la sfortunata battaglia di EL ALAMEIN in cui i soldati italiani scrissero una delle più belle pagine della storia della guerra africana . Alle fanterie italiane erano stati intervallati reparti tedeschi . Verso le 22 iniziò la battaglia e fu un inferno . La lotta proseguì violenta per tutta la giornata del 24 e la notte successiva . Ad un certo punto i paracadutisti della 6° , 24 ° e 19 ° compagnia si trovarono privi di munizioni . Al grido di “ VIVA L’ITALIA “ e “ LA FOLGORE MUORE MA NON SI ARRENDE “ scattarono come molle dalle loro buche e combatterono in un impari corpo a corpo . La lotta si svolse ad alterne vicende . Il 4 novembre 1942 la Folgore è isolata nel deserto ed accerchiata dal nemico . La sua sorte è segnata. Ormai gli uomini sono tutti martiri . E’ proprio finita ! Da questo momento le vicende della Folgore cessano di essere storia e diventano leggenda . Dai bollettini avversari : “ LA RESISTENZA OPPOSTA DALLA DIVISIONE PARACADUTISTI FOLGORE E’ INVERO MIRABILE “ “ I RESTI DELLA DIVISIONE ITALIANA FOLGORE HANNO RESISTITO OLTRE OGNI LIMITE DELLE UMANI POSSIBILITA ‘ “ Dei 6450 ne restano , solo , 340 , inclusi ufficiali , ma nessuno ha mai alzato bandiera bianca . Il nemico rende onore alle armi e CHURCHILL disse : “ DOBBIAMO INCHINARCI DAVANTI AI RESTI DI QUELLI CHE FURONO I LEONI DELLA FOLGORE”. Dopo questa campagna alla FOLGORE viene conferita la medaglia d’oro al valor militare. Sia di monito ai giovani che, non conoscendo la storia dei nostri eroi , si ritrovano senza valori alcuni e senza amor di Patria. Ricordate: “ CHI PER LA PATRIA MUOR, VISSUTO E’ ASSAI !
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Penso che il valore del SOLDATO ITALIANO sia assodato!!!
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CHIUNQUE L'ABBIA SCRITTO E' UN POVERETTO!!
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Quello è un mio sogno e basta, il tuo probabilmente sarà la rivoluzione d'ottobre!!! Berlinguer non credo proprio
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FINI, AL VOTO IN APRILE SENZA TRIDENTE. IL NOSTRO CANDIDATO E' BERLUSCONI di Fabrizio De Feo Presidente Fini, il tentativo di Franco Marini di comporre un governo è ufficialmente iniziato. Cosa dirà al presidente del Senato? «Andremo da Marini per il rispetto doveroso verso la seconda carica dello Stato. Ma l'ipotesi di un governicchio è insussistente. Nelle condizioni in cui si trova il Paese non si può pensare di mettere in piedi un esecutivo a termine con una maggioranza raccogliticcia». Marini si presterebbe a guidare un governo sul filo dei numeri? «No. Sono sicuro che prenderà atto che non ci sono le condizioni per fare una legge elettorale. Salirà al Quirinale, rimetterà il mandato e il presidente della Repubblica scioglierà le Camere. D'altra parte gli italiani non sono certo turbati dalla necessità di avere una nuova legge elettorale». Veramente politici e commentatori presentano questa riforma come una assoluta urgenza per il Paese. «Le assicuro che quando la gente mi incontra per strada non mi chiede certo una legge elettorale ma di risolvere problemi concreti. Discutere oggi di legge elettorale significa non avere a cuore i problemi degli italiani, ma occuparsi di una questione che riguarda solo noi politici». Teme un'ondata di indignazione popolare? «Io sono sereno perché il presidente Marini è tutt'altro che un incosciente. Io voglio solo dire che chi cerca di tirarla per le lunghe rischia di alimentare il disgusto verso la casta e un clima di ostilità verso la politica». Calderoli annuncia che la Lega non andrà alle consultazioni. «Non condivido. Credo sia soltanto un'accentuazione propagandistica. Comunque stiamo parlando del nulla: io sono convinto che tra qualche giorno calerà il sipario e si fisserà la data delle elezioni». Quando si va a votare? «Non sta a me deciderlo, ma direi il 6 o il 13 aprile». D'Alema sembrerebbe intenzionato a tentare la carta del referendum prima del voto. Cosa ne pensa? «Mi sembra una posizione paradossale. Fino a qualche settimana fa diceva che era una iattura e ora, pur di non andare al voto, arriva a ipotizzare di farlo svolgere subito. Ma è tutto il centrosinistra a essere in confusione. Assomiglia a una famiglia che per 18 mesi discute su quale nuova auto acquistare e non trova mai l'accordo. Poi gli arriva lo sfratto esecutivo e fa finta di niente, continuando a pensare all'auto nuova». La Cdl può ritrovare la spinta propulsiva di un tempo? «Sì, a condizione di puntare sulla limpidezza. Non servono cento ma quindici-venti proposte già pronte come articolati dei disegni di legge. Non serve neppure impostare tutta una campagna sui disastri di Prodi che sono sotto gli occhi di tutti». Quali saranno le priorità del nuovo programma? «Ne indico tre. Innanzitutto togliere ai partiti i poteri di lottizzazione sulla sanità e sui trasporti. Qui c'è una questione morale che sta tornando e siamo di fronte a una presenza invasiva della partitocrazia. Poi bisogna lavorare sulla certezza della pena, aumentando l'attenzione sulla vittima piuttosto che sul reo, abolendo i benefici della Gozzini per i recidivi. Terzo, combattere l'emergenza sociale dei salari, ad esempio attraverso l'introduzione del reddito familiare». Si vedrà presto con i leader per lavorare sul programma? «Certamente. An si stava già muovendo per la conferenza programmatica. Quelle proposte ora diventeranno operative. Inoltre rilancerò una posizione di Sarkozy: niente più sanatorie in Europa, e quindi anche in Italia, per gli immigrati clandestini». A proposito di Sarkozy, pensate davvero di accogliere nel governo personalità dell'altro schieramento? «Quella è una soluzione possibile nel sistema francese. Il presidenzialismo accende un rapporto diretto con la nazione. Da noi è più difficile». Come si può fare per non ricadere nella conflittualità della scorsa avventura di governo? «L'esperienza ci insegnerà qualcosa. Bisogna innanzitutto garantire la qualità della squadra di governo, uscendo dal manuale Cencelli. La squadra dovrà essere composta da dodici ministri e massimo 60 sottosegretari. L'importante, poi, è che non inizi un attimo dopo la formazione del governo la corsa a differenziarsi. Qui si vince e si perde tutti quanti insieme». Riproporrete la formula delle tre punte? «No, l'idea del tridente va archiviata. Ci saranno due candidati premier, Berlusconi e Veltroni - o forse tre o quattro con Bertinotti e uno velleitario della Cosa Bianca - e non avrà senso ripetere quello schema. Bisogna scendere in campo uniti». Come si affronta Veltroni in campagna elettorale? «Lui lancerà, come al solito, messaggi immaginifici e kennediani. Punterà sull'italian dream e sulle sue suggestioni. Ma noi dovremo riportarlo alla realtà, ad esempio quella di una città come Roma: un modello di cui non si può certo andare fieri». L'antiberlusconismo sarà ancora uno degli ingredienti del match? «L'antiberlusconismo resta ancora il loro unico cemento». Con Berlusconi negli ultimi mesi non ve le siete certo mandate a dire. Lavorerete per far ripartire il rapporto personale? «Ci siamo parlati con franchezza e senza infingimenti. Ma se le divisioni non sono animate da personalismi scompaiono nel momento in cui non hanno più ragione di essere. Sarebbe autolesionista e irresponsabile non guardare avanti». Si fida del rientro di Casini nella Cdl? «Sì. Ha preso atto che la situazione è cambiata. E, conoscendolo, non ho mai pensato che potesse allearsi con il centrosinistra». C'è chi dice che Montezemolo potrebbe essere tentato da una discesa in campo. «Lo escludo. Sicuramente ha voglia di dare un contributo ma non direttamente». Mastella può entrare nella coalizione? «Può entrare chiunque sposi davvero i nostri punti programmatici». Baccini e la Rosa Bianca. C'è spazio per un terzo polo? «Più che una rosa bianca credo che sarà un crisantemo. Con tutto il rispetto non credo che l'Italia abbia bisogno dell'ennesimo partitino dello zero virgola per cento». Farà il presidente della Camera o il sindaco di Roma? «Non mi sembra serio parlarne. Ora dobbiamo pensare a vincere. Siamo pronti per questo secondo appuntamento. Se dovessimo fallire gli italiani non ce lo perdonerebbero». Mercoledì a Parigi lei ha ricevuto un'accoglienza affettuosa da Sarkozy, la Merkel e altri leader europei. Per l'ingresso di An nel Ppe siamo davvero alla stretta finale? «I due anni in cui mi sono occupato della Costituzione europea e il mandato alla Farnesina hanno dimostrato con i fatti che An ha valori affini a quelli del Ppe che non è l'Internazionale democristiana ma è il rassemblement dei moderati». Ma quando si consumerà l'ingresso nella famiglia dei Popolari? «Dopo le Europee del 2009, dopo un percorso lungo perché serio. Anzi, se lei mi permette, vorrei dedicare la giornata che ho vissuto a Parigi a un uomo che era il migliore di tutti noi e che ha contribuito più di ogni altro alla crescita del nostro partito: Pinuccio Tatarella. Non dimenticherò mai la mortificazione che subì quando il viceprimo ministro belga si rifiutò di stringergli la mano in quanto "neofascista". Quanta acqua è passata sotto i ponti da allora».
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Penso che un Sovrano possa essere aldispora delle parti e possa rappresentare l'unità nazionale, es Napolitano che è di sinistra non è ben visto da quelli di destra e viceversa, quindi un Re che non è ne di sinistra ne di destra potrà essere sicuramente amato da tutti i sudditi.
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Potrò sembrare fuori luogo ma il mio sogno è quello di un ITALIA MONARCHICA!!! Il mondialismo minaccia l'identità dei popoli e delle nazioni. Solo la Monarchia potrà salvarci dal pericolo e guidare i popoli verso il futuro. I Principi orgogliosi del nome e fedeli alla tradizione si mettano alla testa delle genti e tengano ben alta e visibile la bandiera del Regno. In fondo al nostro cammino c'è un Re, non un Presidente. Siamo monarchici, solo monarchici, decisamente monarchici! "L'Italia ha bisogno di un Re liberatore e pacificatore, presidio delle libertà, simbolo dell'unità e delle autonomie, garante della nostra identità e difensore della Nazione dai pericoli delle vecchie e nuove oligarchie. La luce della Corona illumina il cammino del nostro popolo nell'oscurità della presente decadenza morale e civile e alla fine di questo percorso si incontrerà il Re necessario".
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IL PATRIOTISMO E' DI DESTRA!!!
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GIUSTA AFFERMAZIONE
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Io sono del parere che il sistema semipresidenziale francese sia la cosa migliore, comunque anche un premierato forte all'inglese non è affatto male!!! Credo che la cosa giusta sia dare la parola al popolo poi se ci saranno i margini per governare bene altrimenti bisognerà fin da subito fermarsi e chiamare il PD per un governo istituzionale e non avere la presunzione del fare da soli. Io ho sentito parlare di una possibile candidazione di ROBERTO FORMIGONI presidente della regione Lombardia nelle fila della CDL e credo che sia una cosa fantastica e che potrebbe rafforzare tutto il centrodestra. Roberto Formigoni se non erro è stato eletto presidente della regione Lombardia per tre volte di seguito con ampi margini di vantaggio ed è una persona che è molto amata anche dalla giunta regionale del centrosinistra!!!!
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Manda la mail a ROMA se vuoi ma tanto non servirà a niente e molto probabilmente non verrà neanche presa in considerazione!!!! Tu hai le tue idee e le tue opinioni che ritieni sia giuste mentre io ho altre opinioni che per me sono giuste perciò non puoi sminuire tutte quelle interviste che dicono il contrario rispetto al tuo pensiero. Se per te quelli che vogliono subito il voto sono solo dei comizianti che non vanno nemmeno considerati allora credo che tu sia un pò presuntuoso!!!!
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FINI, AL VOTO IN APRILE. MARINI RIMETTERA' MANDATO "Credo si voterà il 6 o al più tardi il 13 aprile, cioè 60 giorni al massimo dopo lo scioglimento delle Camere". E' quanto ha dichiarato il presidente di An, Gianfranco Fini, ospite di Maurizio Costanzo all'interno del suo show (in onda su Canale 5 stasera alle 23.30). "Marini - ha spiegato il leader di An - prenderà atto che non ci sono le condizioni per fare una legge elettorale, salirà al Quirinale, rimetterà il mandato e il presidente scioglierà le Camere". Per gli italiani, ha aggiunto, "non sarà un trauma", in quanto "non sono turbati dalla necessità di avere una nuova legge elettorale". Perché, ha spiegato Fini a Maurizio Costanzo, "la gente quando mi incontra non mi chiede una legge elettorale, ma di risolvere problemi concreti: come i prezzi schizzati alle stelle mentre i salari sono sempre uguali, la vergogna dell'immondizia, le tasse troppo alte. Discutere oggi di legge elettorale - ha concluso il presidente di An - significa non avere a cuore i problemi degli italiani, ma occuparsi di una questione che riguarda solo noi politici". Tornando sul difficile compito che spetta al presidente Marini, Fini ha ribadito che "la maggioranza non può essere l'insieme più o meno raccogliticcio di qualche disperato. E' la convergenza di gruppi politici e al momento non c'è alcuna convergenza su una proposta di legge elettorale. Credo che Marini sappia perfettamente che il suo mandato è relativo alla verifica di una maggioranza a sostegno di un certo modello di legge elettorale".
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http://www.antijuve.com/index.html
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MI SON DE MILAN!!!
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Plusvalenze: assolta l'Inter Giovedì, 31 Gennaio 2008 12:50:08 MILANO - Questa mattina il Tribunale di Milano, Gup dr.ssa Paola Di Lorenzo, ha prosciolto, perché il fatto non costituisce reato, F.C. Internazionale Milano spa ed i suoi dirigenti dalle accuse di falso in bilancio in relazione alla nota vicenda del "doping amministrativo". F.C. Internazionale
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CHI QUEL KILLER!!!!!!!!!!!!!! GRANDE MATRIX
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SCUSA E' VERO VOI RINCHIUDEVATE GLI ARBITRI NEGLI SPOGLIATOI
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CHE BELLO VEDERVI RODERE IL FEGATO TUTTI GLI JUVENTINI MUTI E I NOSTRI TIFOSI CHE RIEMPIVANO LO STADIO CON I LORO CORI LA CUPOLA E' SEMPLICEMENTE FINITA SFORTUNATAMENTE PER VOI, MA NON DISPERATE, E' QUESTIONE DI ABITUDINE MAGARI TRA QUALCHE ANNO VI SARETE ABITUATI A VINCERE SENZA CORROMPRE GLI ARBITRI CON I ROLEX TANTI SALUTI DALLA:
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E va bene faccio un passo indietro!!!
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Scusa ma quale sarebbe il tifo da stadio???? Ho semplicemente postato un immagine del Presidente GIORGIO NAPOLITANO durante la sua avventura comunista, non è mica un immagine satirica!!!! E' come se voi postate FINI su un palco con il logo di ALLEANZA NAZIONALE, dov'è il problema!!!! Quello che voglio far capire è che per mia personale opinione la scelta di NAPOLITANO non sia superpartes il che è comprensibile visto il suo schieramento politico!!! Diventare capo dello stato non ti fà cambiare un idea politica coltivata in 40 anni di vita!!!
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Le motivazioni di Napolitano Il presidente della Repubblica snocciola le sue ragioni. "La crisi della maggioranza di governo è intervenuta dopo che in Parlamento si erano aperti spiragli di dialogo tra le forze politiche per una modifica della legge elettorale vigente e di alcune, importanti norme della Costituzione". Poi la stabilità: "La preoccupazione che senza tali modifiche non si possa realizzare la necessaria stabilità politica ed efficienza istituzionale si è negli ultimi tempi e ancora in questi giorni chiaramente espressa, nel modo più imparziale: in seno all’opinione pubblica e a significative rappresentanze del mondo economico e della società civile". Quindi, la sintesi, "senza le necessarie riforme istituzionali, compresa quella della legge elettorale, l’Italia non può raggiungere stabilità politica ed efficienza istituzionale. Ed è per questo che ho conferito al presidente del Senato l’incarico di verificare il consenso su un preciso progetto di riforma della legge elettorale. Durante le consultazioni - ha spiegato Napolitano - ho prospettato a tutti i partiti l’esigenza di una soluzione che dia almeno avvio in tempi brevi alle riforme necessarie". Valuto con "attenzione e rispetto" l’opinione di chi vuole andare subito al voto ma "ricordo che sciogliere anticipatamtente le Camere è la decisione più grave e impegnativa che secondo la Costituzione può prendere il Capo dello Stato". Così spiega la sua decisione Napolitano dopo aver conferito il mandato a Marini. "In questo caso, poi, bisogna considerare che sono passati meno di due anni dalle ultime elezioni. È mio dovere riservarmi una valutazione conclusiva, che non può essere da nessuna parte intesa come scelta rituale o dilatoria". Un sì sofferto ma orgoglioso "So bene che si tratta di un impegno non semplice, ma gravoso. So che nelle attese dei nostri cittadini c’è una attenzione forte alla modifica della legge elettorale" lo dice il presidente del Senato manifestando "viva gratitudine al presidente Napolitano per la fiducia che con la sua decisione gli ha accordato". Dopo la conferenza stampa con il Capo dello Stato ha incontrato il presidente della Camera Fausto Bertinotti e quindi l'ex premier Romano Prodi a Palazzo Chigi. E già da domani pomeriggio Marini avvierà le consultazioni con i leader dei partiti.