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Graziani

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  1. Tasse: pagare tutti per pagare meno "Spesso imposte troppo pesanti opprimono l'iniziativa privata, frenano lo sviluppo dell'industria e del commercio, scoraggiano i volenterosi" (perciò è necessario) "eliminare dalla legislazione certe disposizioni dannose ai veri interessi degli individui e delle famiglie, come pure al progresso normale del commercio e degli affari" Papa Pio XII (2.10.1956)
  2. Graziani

    Governo d'Italia

    Scusa è ma chi sono i fascisti che siedono in parlamento?????????? Se per questo è uno schifo che siedano in parlamento i comunisti!!!!!!!! “Non più soltanto andare verso il popolo, ma sentirsi popolo, esprimere direttamente la volontà del popolo" Giorgio Almirante
  3. Mi piacerebbe che il PDL fosse tale e quale al partito dell'Unione per un Movimento Popolare di Nicolas Sarkozy!!!!!!
  4. iL testo potrà essere anche fazioso ma ciò non toglie che siamo in presenza di un grande buco nei conti pubblici quando tutto il PD e i comunisti volevano farci credere che i conti erano stati sanati.
  5. Ma cosa centra, è una notiza che riguarda l'anno 2008 che è appena cominciato, inoltre il SOLE 24ORE è con confindustria che a sua volta è con il PARTITO DEMOCRATICO!!!!
  6. Il 2008 però si appresta ad essere un anno con un grande buco nei conti pubblici!!!! Sopra il tuo articolo ho postato l'articolo che parla dei conti pubblici!!!
  7. iN POCHE PAROLE IL BUCO NON C'E' E IL SOLE 24ORE SI E' SBAGLIATO!!!!! MA VA LA'!!!!! Buco di 7 miliardi nei conti pubblici Qual è il contrario di tesoretto? È buco nel bilancio. Appunto quello che è in arrivo nei conti del 2008. A guardare a fondo nelle carte e nelle tante cambiali firmate dal governo Prodi e ora in scadenza, è stato il Sole 24 Ore. La firma di punta del giornale della Confindustria in materia di bilancio dello stato calcola, per il 2008, un extraspesa di almeno 7 miliardi di euro. Proprio così, si passa molto rapidamente dall'illusione dei tesoretti (meglio definiti extragettiti, cioè tasse in più pagate dai contribuenti) al loro contrario, cioè a spese in più avviate ma non calcolate nei conti ufficiali. Eppure sono tutte spese note, non c'è niente di sorprendente o non prevedibile. E sono anche spese inevitabili. 2 miliardi sono trasferimenti dallo Stato alle Regioni per il miglioramento delle linee secondarie delle ferrovie. Altrettanti per l'amministrazione pubblica. I ministeri chiedono aiuto per le spese rinviate nel 2007. Poi c'è il contratti dei dipendenti pubblici. Firmato mesi fa deve essere onorato e servono soldi, da un minimo di 2 miliardi fino a un massimo di addirittura 6 miliardi. E ancora i costi per la crisi dei rifiuti in Campania, 600 milioni. 400 milioni arrivano nel 2008 per tenere le varie elezioni (politiche e amministrative): ma quelli, prima o poi, sarebbero stati spesi comunque. Perciò il totale di 7 miliardi è in realtà solo una base minima, come correttamente calcola anche il Sole 24 Ore. Il buco c'è, ed è grande.
  8. l'HO SENTITO OGGI AL TG5 DELLE 13.00!!!!!!
  9. ALLEANZA NAZIONALE NON TRADIRE LA NOSTRA IDENTITA', I NOSTRI IDEALI E LA NOSTRA STORIA, SE PROPRIO AN SI DOVRA' SCIOGLIERE DOVRA' PORTARE NEL NUOVO PARTITO TUTTI I NOSTRI VALORI DI DESTRA E NON LASCIARE CHE L'IDEOLOGIA DEMOCRISTIANA PRENDA IL SOPPRAVENTO!!! QUESTO E' IL MIO AUGURIO!!!!!!
  10. Graziani

    Governo d'Italia

    qUELLO CHE DICI TU è vero purtroppo, FORZA ITALIA rischia di svanire come una bolla d'acqua non appena Berlusconi decida di lasciare e questo perchè quest'ultimo non ha mai lasciato spazio ad altre persone per diventari leader credibili. A questo punto spero che FINI possa diventare il vero grande leader del POPOLO DELLE LIBERTA' e mi piacerebbe vederlo candidato come fututo premier.
  11. sI IL link riguarda la luce e gas e come se non bastasse abbiamo oltre 7 miliardi di euro come buco dei conti pubblici!!!! COME DICE VELTRONI L'ITALIA E' IN PIEDI
  12. http://www.corriere.it/economia/08_febbrai...3ba99c667.shtml In più come se non bastasse oggi i telegiornali hanno parlato di un buco di oltre 7 miliardi di euro nei conti pubblici!!!!! COMPLIMENTI A PRODI E AL PARTITO DEMOCRATICO
  13. Graziani

    Foibe

    Finalmente dopo decenni di silenzio si possono ricordare i martiri delle foibe e degli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia!!! Una pagina bruttisima della storia Italiana che non va assolutamente dimenticata!!! FOIBE Probabilmente a molti la parola FOIBA non dice nulla, così come Basovizza e Opicina sono luoghi sconosciuti ai più, forse vi suonano meglio Dachau, Buschenvald, oppure Auschwitz e Birkenau. Già forse questi nomi vi dicono qualcosa, ma quella parola (foibe), quei luoghi rappresentano una delle pagine più tristi e drammatiche della storia d'Italia. Le foibe non sono solo delle profondissime voragini che si aprono sui monti del Carso, ma anche delle inguaribili ferite nella memoria e nella coscienza di molti italiani. In quei luoghi tra il 1943 ed il 1945 furono gettati migliaia di corpi: di uomini e donne, di civili e non, martoriati e seviziati dai partigiani comunisti agli ordini del maresciallo Tito con la preziosa collaborazione dei partigiani italiani, rei di essersi macchiati del sangue di fratelli. In Italia per cinquant'anni si è volutamente e vergognosamente taciuto su questi fatti. Si è taciuto sulle liste di proscrizione che i titini portarono con loro quando, nel 1943 e nel 1945, invasero Trieste e la Venezia Giulia; si è taciuto sulle migliaia di persone che scomparirono da quei luoghi deportati nei campi di concentramento di Borovnica, Maribor, Aidussina ed altre località della allora Jugoslavia. Da quei lager molti non tornarono mai indietro. Neppure le spoglie fecero ritorno, gettate nelle foibe dopo terrificanti esecuzioni di massa; talvolta persone ancora vive, dopo essere scampate ai mitra, venivano trascinate nel baratro dai corpi dei morti ai quali erano legati con filo di ferro. Si è taciuto sull'immane esodo di 350.000 italiani costretti a scappare dalle proprie case, dalla propria cultura, dalla propria terra e dalla propria storia dopo che, nel 1947, Fiume, l'Istria e la Dalmazia furono cedute alla Jugoslavia. L'eccidio sistematico di nostri connazionali in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia è lontanamente inimmaginabile, non solo per la rozzezza e l'inumanità delle esecuzioni (un uomo fu lapidato con le stesse pietre che era stato costretto a trasportare, quindi decapitato per impossessarsi dei suoi due denti d'oro e infine la sua testa venne usata per giocare a pallone), ma per il program di 350.000 italiani che dovettero abbandonare per sempre la loro terra e le loro case e per le omissioni e le bugie stese come un velo gelido su tutta la vicenda. Non sempre le vittime erano fascisti, anzi ce ne erano pochi perché la logica dell'eccidio non era quella della lotta politica. Il disegno di genocidio fu condotto senza distinzioni politiche ed economiche, o di sesso ed età. Furono infoibiati fascisti ed anti-fascisti (anche partigiani), cristiani ed ebrei, industriali, dipendenti privati, ma anche agricoltori, pescatori, donne, anziani, bambini, e soprattutto i servitori dello Stato (carabinieri, poliziotti, etc…). Tutte azioni programmate che dovevano far sparire le tracce e i ricordi dell'italianità di quei territori. I sopravvissuti ed i parenti delle vittime aspettano ancora giustizia. La stessa Italia attende ancora che sia scritto questo capitolo della sua storia; la pulizia etnica subita dalla comunità italiana è un fatto vergognoso, ma ancora più vergognosa è la viltà e la malafede con cui alcuni storici ed alcuni uomini politici hanno tentato di offuscare la memoria storica di quanto successo cinquant'anni fa. Ancora oggi la comunità italiana di quelle terre subisce continue discriminazioni nella totale indifferenza del governo italiano che garantisce più diritti a croati e sloveni in Italia di quanti non ne pretenda da Slovenia e Croazia nei confronti della minoranza italiana. A scuola non troverete nei libri di storia quest'argomento, poiché rappresenta un aspetto scandaloso e sconcertante della "intoccabile Resistenza" . La ragione risiede, ovviamente, nei cinquant'anni del dopoguerra, quando la cultura è stata solo quella dell'antifascismo facilmente traducibile in propaganda di sinistra. Le vittime italiane dei lager di Tito. - Nel '43 le prime stragi in Istria; - Nel '45 il secondo atto: le foibe. Con un gran finale: la deportazione e l'uccisione di migliaia di nostri connazionali. Così il maresciallo comunista voleva ripulire la Venezia Giulia e la Dalmazia. Roma sapeva, ma ha sempre preferito tacere per non rompere con Belgrado. "Il Borghese" ha scoperto un documento segreto della Marina Militare. Premessa - Giuseppe Spano aveva 24 anni e molta fame. In poco più di un mese aveva perso oltre 20 chili ed era diventato pelle e ossa. Quel 14 giugno 1945 non resistette e rubò un po' di burro. Fu fucilato al petto per furto. - Ferdinando Ricchetti aveva 25 anni ed era pallido, emaciato. Il 15 giugno 1945 si avvicinò al reticolato per raccogliere qualche ciuffo d'erba da inghiottire. Fu fucilato al petto per tentata fuga. - Pietro Fazzeri aveva 22 anni e la sua fame era pari a quella di centinaia di altri compagni. Ma aveva paura di rubare e terrore di avvicinarsi al reticolato. Il 15 luglio 1945 morì per deperimento organico. In quale campo della morte sono state scritte queste storie? A Dachau, a Buchenvald oppure a Treblinka? No, siamo fuori strada: questo è uno dei lager di Tito. Borovnica, Skofja Loka, Osseh. E ancora Stara Gradiska, Siska, e poi Goh Otok, l'Isola Calva. Pochi conoscono il significato di questi nomi. Dachau e Buchenvald sono certamente più noti, eppure sono la stessa cosa.Solo che i primi erano in Jugoslavia e gli internati erano migliaia di italiani, deportati dalla Venezia Giulia alla fine del secondo conflitto mondiale e negli anni successivi, a guerra finita, durante l'occupazione titina. Manca il cibo ma abbondano le frustate. "Le condizioni fisiche degli ex internati", premette il rapporto, "costituiscono una prova evidente delle condizioni di vita nei campi iugoslavi ove sono ancora rinchiusi numerosi italiani, molti dei quali possono rimproverarsi solamente di aver militato nelle fila dei partigiani di Tito in fraterna collaborazione con i loro odierni aguzzini..." Nel rapporto del carabiniere Damiano Scocca, 24 anni, preso dai titini il 1° maggio 1945, si può leggere quanto segue: " il vitto era pessimo e insufficiente e consisteva in due pasti al giorno composti da due mestoli di acqua calda con poca verdura secca bollita (...) A Borovnica non si faceva economia di bastonate; durante il lavoro sul ponte ferroviario nelle vicinanze del campo chi non aveva la forza di continuare a lavorare vi veniva costretto con frustate...". "...Durante tali lavori", afferma il finanziere Roberto Gribaldo, in servizio alla Legione di Trieste e "prelevato" il 2 maggio, "capitava sovente che qualche compagno in seguito alla grande debolezza cadesse a terra e allora si vedevano scene che ci facevano piangere. lì guardiano, invece di permettere al compagno caduto di riposarsi, gli somministrava ancora delle bastonate e tante volte di ritorno al campo gli faceva anche saltare quella specie di rancio". Le mire di Tito sul finire del conflitto sono molto chiare: ripulire le zone conquistate dalla presenza italiana e costituire la settima repubblica jugoslava annettendosi la Venezia Giulia e il Friuli orientale fino al fiume Tagliamento. Antonio Garbin, classe 1918, é soldato di sanità a Skilokastro, in Grecia. L'8 settembre 1943 viene internato dai tedeschi e attende la "liberazione" da parte delle truppe jugoslave a Velika Gorica. Ma si accorge presto di essere nuovamente prigioniero. "Eravamo circa in 250. Incolonnati e scortati da sentinelle armate che ci portarono a Lubiana dove, dicevano, una Commissione apposita avrebbe provveduto per il rimpatrio a mezzo ferrovia. Giunti a Lubiana ci avvertirono che la commissione si era spostata...". I prigionieri inseguono la fantomatica commissione marciando di città in città fino a Belgrado. Prigionieri uccisi perché incapaci di rialzarsi. "In 20 giorni circa avevamo coperto una distanza di circa 500 chilometri, sempre a piedi", racconta ancora Garbin ai Servizi speciali della Marina italiana. "La marcia fu dura, estenuante e per molti mortale. Durante tutto il periodo non ci fu mai distribuita alcuna razione di viveri. Ciascuno doveva provvedere per conto proprio, chiedendo un pezzo di pane ai contadini che si incontravano... Durante la marcia vidi personalmente uccidere tre prigionieri italiani, svenuti e incapaci di rialzarsi. I morti però sono stati molti di più... Ci internarono nel campo di concentramento di Osseh (vicino Belgrado, ndr). Avevamo già raggiunto la cifra di 5 mila fra italiani, circa un migliaio, tedeschi, polacchi, croati...". Chi appoggia Tito nel perseguire il suo obiettivo di egemonia sulla Venezia Giulia? Naturalmente il leader del Pci Palmiro Togliatti, che il 30 aprile 1945, quando i partigiani titini sono alle porte di Trieste, firma un manifesto fatto affiggere nel capoluogo giuliano: "Lavoratori di Trieste, il vostro dovere è accogliere le truppe di Tito come liberatrici e di collaborare con loro nel modo più assoluto". A confermare che la pulizia etnica é continuata anche a guerra finita sono le affermazioni di Milovan Gilas, segretario della Lega comunista jugoslava, che, in un'intervista di sei anni fa a un settimanale italiano, ammette senza giri di parole: "Nel 1946 io ed Edvard Kardelj andammo in Istria a organizzare la propaganda anti-italiana... bisognava indurre gli italiani ad andare via con pressioni di ogni tipo. Cosi fu fatto". Skofja Loka, l'ospedale chiamato "cimitero". E nei campi di concentramento finiscono anche i civili, come Giacomo Ungaro , prelevato dai titini a Trieste il 10 maggio 1945. "Un certo Raso che attualmente trovasi al campo di Borovnica", è la dichiarazione di Ungaro, "per aver mandato fuori un biglietto è stato torturato per un'intera nottata; è stato poi costretto a leccare il sangue che perdeva dalla bocca e dal naso; gli hanno bruciacchiato il viso e il petto così che aveva tutto il corpo bluastro. Sigari accesi ci venivano messi in bocca e ci costringevano ad ingoiarli". I deperimenti organici, la dissenteria, le infezioni diventano presto compagni inseparabili dei prigionieri. "...Fui trasferito all'ospedale di Skotja Loka. Ero in gravissime condizioni", è il lucido resoconto del soldato di sanità Alberto Guarnaschelli , "ma dovetti fare egualmente a piedi i tre chilometri che separano la stazione ferroviaria dall'ospedale. Eravamo 150, ammassati uno accanto all'altro, senza pagliericcio, senza coperte. Nella stanza ve ne potevano stare, con una certa comodità, 60 o 70. Dalla stanza non si poteva uscire neppure per fare i bisogni corporali. A tale scopo vi era un recipiente di cui tutti si dovevano servire. Eravamo affetti da diarrea, con porte e finestre chiuse. Ogni notte ne morivano due, tre, quattro. Ricordo che nella mia stanza in tre giorni ne morirono 25. Morivano e nessuno se ne accorgeva...". "Non dimenticherò mali maltrattamenti subiti", è la testimonianza del soldato Giuseppe Fino , 31 anni, deportato a Borovnica ai primi di giugno 1945, "le scudisciate attraverso le costole perché sfinito dalla debolezza non ce la facevo a lavorare. Ricorderò sempre con orrore le punizioni al palo e le grida di quei poveri disgraziati che dovevano stare un'ora o anche due legati e sospesi da terra; ricorderò sempre con raccapriccio le fucilazioni di molti prigionieri, per mancanze da nulla, fatte la mattina davanti a tutti...". "Le fucilazioni avvenivano anche per motivi futili...", scrive il rapporto segreto riportando il racconto dei soldati Giancarlo Bozzarini ed Enrico Radrizzali , entrambi catturati a Trieste il 1° maggio 1945 e poi internati a Borovnica. Per ore legati ad un palo con il filo di ferro. «La tortura al palo consisteva nell'essere legato con filo di ferro ad ambedue le braccia dietro la schiena e restare sospeso a un'altezza di 50 cm da terra, per delle ore. Un genovese per fame rubò del cibo a un compagno, fu legato al palo per più di tre ore. Levato da quella posizione non fu più in grado di muovere le braccia giacché, oltre ad avere le braccia nere come il carbone, il filo di ferro gli era entrato nelle carni fino all'osso causandogli un'infezione. Senza cura per tre giorni le carni cominciarono a dar segni di evidente materia e quindi putrefazione. Fu portato a una specie di ospedale e precisamente a Skoija Loka. Ma ormai non c'era più niente da fare, nel braccio destro già pul¬lulavano i vermi... Al campo questo ospedale veniva denominato il Cimitero...» Nel lager di Borovnica furono internati circa 3 mila italiani, meno di mille faranno ritorno a casa. A questi ultimi i soldati di Tito imposero di firmare una dichiarazione attestante il «buon trattamento» ricevuto. «I prigionieri (liberati, ndr) venivano diffidati a non parlare», racconta ancora Giacomo Ungaro, liberato nell'agosto 1945 «e a non denunziare le guardie agli Alleati perché in tal caso quelli che rimanevano al campo avrebbero scontato per gli altri». I principali sistemi di tortura. Per conoscere gli orrori di un campo di concentramento titino è opportuno riassumere i vari tipi di punizione, come emergono dai racconti dei sopravvissuti. La prima è la fucilazione decretata per la tentata fuga o per altri fatti ritenuti gravi da chi comanda il campo, il quale commina pena sommarie. Spesso il solo avvicinarsi al reticolato viene considerato un tentativo d'evasione. L'esecuzione avviene al mattino, di fronte a tutti gli internati. C'è poi il "palo" che è un'asta verticale con una sbarra fissata in croce: ai prigionieri vengono legate le braccia con un fil di ferro alla sbarra in modo da non toccare terra con i piedi. Perdono così l'uso degli arti superiori per un lungo tempo se la punizione non dura troppo a lungo. Altrimenti per sempre. Altra pena è il "triangolo" che consiste in tre legni legati assieme al suolo a formare la figura geometrica al centro della quale il prigioniero è obbligato a stare ritto sull'attenti pungolato dalle guardie finché non sviene per lo sfinimento. Infine, c'è la "fossa ", una punizione forse meno violenta ma sempre terribile, che consiste in una stretta buca scavata nel terreno dell'esatta misura di un uomo. Il condannato, che vi deve rimanere per almeno mezza giornata, non ha la possibilità né di piegarsi né di fare alcun movimento. >su TUTTE LE FOIBE Foiba di Basovizza e Monrupino - Oggi monurnenti nazionali. Diverse centinaia sono gli infoibati in esse precipitati. Sul massacro di Basovizza il giornale "Libera Stampa" in data 1.08.1945 pubblicava un articolo dal titolo: "Il massacro di Basovizza confermato dal Cln giuliano. Piena luce sia fatta in nome della civiltà. Una dettagliata documentazione trasmessa alle autorità alleate della zona ed al Governo italiano".L'articolo riportava un documento sottoscritto da tutti i componenti del Cln e di quelli dell'Ente costitutivo autonomia giuliana, che così denunciava i crimini ac- caduti a Trieste tra fl 2 ed il 5 maggio: "Centinaia di cittadini vennero trasportati nel cosiddetto "Pozzo della Miniera" in località prossima a Basovizza e fatti precipitare nell'abisso profondo duecentoquaranta metri. Su questi disgraziati vennero in seguito lanciate le salme di circa centoventi soldati tedeschi uccisi nei combattimenti dei giorni precedenti e le carogne putrefatte di alcuni cavalli. Al fine di identificare le salme delle vittime e rendere possibile la loro sepoltura abbiamo chiesto consiglio agli esperti che hanno collaborato, a suo tempo, al recupero delle salme nelle Foibe istriane.L'attrezzatura a disposizione dei nostri esperti non è sufficiente data l'eccezionale profondità del pozzo, il numero delle salme e lo stato di putrefazione delle stesse ......Davanti alle accuse che vengono fatte da alcuni organi di stampa, di uccisioni indiscriminate, che avrebbero interessato anche esponenti antifascisti, il giornale "Primorski Dnevník" in data 5.08.1945, smentendo l'uccisione di patrioti italiani, ammette l'infoibamento di italiani a Basovizza e particolarmente di poliziotti e finanzieri.Cosi scrive: "... Questa nuova Jugoslavia del maresciallo Tito, che per il numero delle vittime, per la vittoria comune occupa senza dubbio il secondo posto ,dopo l'Unione sovietica e che è rispettata ed onorata dalla popolazione slovena, croata e italiana di questa regione, non è possibile che abbia oltre alla Guardia di frontiera fascista, ai poliziotti, gettato nelle Foibe anche i combattenti che hanno combattuto da fratelli per la nuova Jugoslavia e dieci soldati neozelandesi...."E, proseguendo,con la definizione cinica dell'alibi che ancora oggi alcuni storici sloveni e croati sottolineano, giunge a dire: "... sulla terra che ha sofferto per venticinque anni il terrore snazionaliz-zatore italo-fascista si è combattuto per anni contro i nazi-fascisti assieme ad onesti italiani ed antifascisti non è questa la prima e nemmeno l'unica grotta dove si polverizzano le ossa dei criminali italiani e tedeschi e di quelli che si sono opposti..."Tra i responsabili degli infoibamenti a Basovizza può essere indicata la Banda Zoll-Steffè che presso le carceri triestine dei Gesuiti imperversò sotto la denominazione della Guardia del popolo. Abisso di Semich - " ... Un'ispezione del 1944 accertò che i partigiani di Tito, nel settembre precedente, avevano precipitato nell'abisso di Semich (presso Lanischie), profondo 190 metri, un centinaio di sventurati: soldati italiani e civili, uomini e donne, quasi tutti prima seviziati e ancor vivi. Impossibile sapere il numero di quelli che furono gettati a guerra finita, durante l'orrendo 1945 e dopo. Questa è stata una delle tante Foibe carsiche trovate adatte, con approvazione dei superiori, dai cosiddetti tribunali popolari, per consumare varie nefandezze. La Foiba ingoiò indistintamente chiunque avesse sentimenti italiani, avesse sostenuto cariche o fosse semplicemente oggetto di sospetti e di rancori. Per giorni e giorni la gente aveva sentito urla strazianti provenire dall'abisso, le grida dei rimasti in vita, sia perché trattenuti dagli spuntoni di roccia, sia perché resi folli dalla disperazione. Prolungavano l'atroce agonia con sollievo dell'acqua stillante. il prato conservò per mesi le impronte degli autocarri arrivati qua, grevi del loro carico umano, imbarcato senza ritorno..." (Testimonianza di Mons. Parentin - da La Voce Giuliana del 16.12.1980). Foiba di Podubbo - Non è stato possibile, per difficoltà, il recupero. Il Piccolo del 5.12.1945 riferisce che coloro che si sono calati nella profondità di 190 metri, hanno individuato cinque corpi - tra cui quello di una donna completamente nuda - non identificabili a causa della decomposizione. Foiba di Scadaicina - sulla strada di Fiume. Foiba di Drenchia - Secondo Diego De Castro vi sarebbero cadaveri di donne, ragazzi e partigiani dell'Osoppo. Foibe di Opicina , di Campagna e di Corgnale - " ... Vennero infoibate circa duecento persone e tra queste figurano una donna ed un bambino, rei di essere moglie e figlio di un carabiniere..." (G. Holzer 1946). Foibe di Sesana e Orle -Nel 1946 sono stati recuperati corpi infoibati. Foiba di Casserova -Sulla strada di Fiume, tra Obrovo e Golazzo. Ci sono stati precipitati tedeschi, uomini e donne italiani, sloveni, molti ancora vivi, poi dopo aver gettato benzina e bombe a mano, l'imboccatura veniva fatta saltare. Difficilissirni i recuperi. Abisso di Semez -Il 7 maggio 1944 vengono individuati resti umani corrispondenti a ottanta - cento persone. Nel 1945 fu ancora "usato". Foiba di Gropada -Sono recuperate cinque salme."... Il 12 maggio 1945 furono fatte precipitare nel bosco di Gropada trentaquattro persone, previa svestizione e colpo di rivoltella "alla nuca". Tra le ultime: Dora Ciok, Rodolfo Zuliani, Alberto Marega, Angelo Bisazzi, Luigi Zerial e Domenico Mari..." Foiba di Villa Orìzi -Nel mese di maggio del 1945, gli abitanti del circondario videro lunghe file di prigionieri, alcuni dei quali recitavano il Padre Nostro,scortati da partigiani armati di mitra, essere condotte verso la voragine. Le testimonianze sono concordi nell'indicare in circa duecento i prigionieri eliminati. Foiba di Cernovizza (Pisino) -Secondo voci degli abitanti del circondario le vittime sarebbero un centinaio. L'imboccatura della Foiba, nell'autunno del 1945, è stata fatta franare. Foiba di Obrovo (Fiume) -E' luogo di sepoltura di tanti fiumani, deportati senza ritorno. Foiba di Raspo -Usata come luogo di genocidio di italiani sia nel 1943 che nel 1945. Imprecisato il numero delle vittirne. Foiba di Brestovizza -Così narra la vicenda di una infoibata il "Giornale di Trieste in data 14.08.1947. "... Gli assassini l'avevano brutalmente malmenata, spezzandole le braccia prima di scaraventarla viva nella Foiba. Per tre giorni, dicono i contadini, si sono sentite le urla della misera che giaceva ferita, in preda al terrore, sul fondo della grotta..". Foiba di Zavni (Foresta di Tarnova) -Luogo di martirio dei carabinieri di Gorizia e di altre centinaia di sloveni oppositori del regime di Tito. Foiba di Gargaro o Podgomila (Gorizia) -A due chilometri a nord-ovest di Gargaro, ad una curva sulla strada vi è la scorciatoia per la frazione di Bjstej. A una trentina di metri sulla destra della scorciatoia vi è una Foiba. Vi furono gettate circa ottanta persone. Foiba di Vines -Recuperate dal Maresciallo Harzarich dal 16.10.1943 al 25.10.1943 cinquantuno salme riconosciute. In questa Foiba, sul cui fondo scorre dell'acqua, gli assassinati dopo essere stati torturati, furono precipitati con una pietra legata con un filo di ferro alle mani. Furono poi lanciate delle bombe a mano nell'interno. Unico superstite, Antonio Radeticchio, ha raccontato il fatto. Cava di Bauxite di Gallignana - Recuperate dal 31 novembre 1943 all'8 dicembre 1943 ventitre salme di cui sei riconosciute. Foiba di Terli -Recuperate nel novembre del 1943 ventiquattro salme, riconosciute. Foiba di Treghelizza -Recuperate nel novembre del 1943 due salme, riconosciute. Foiba di Pucicchi - Recuperate nel novembre del 1943 undici salme di cui quattro riconosciute. Foiba di Surani - Recuperate nel novembre del 1943 ventisei salme di cui ventuno riconosciute. Foiba di Cregli -Recuperate nel dicembre del 1943 otto salme, riconosciute. Foiba di Cernizza -Recuperate nel dicembre del 1943 due salme, riconosciute. Foiba di Vescovado -Scoperte sei salme di cui una identificata. Altre foibe da cui non fu possibile eseguire recupero nel periodo 1943 - 1945: Foiba di Cocevie a 70 chilometri a sud-ovest da Lubiana Foiba Bertarelli (Pinguente) - Qui gli abitanti vedevano ogni sera passare colonne di prigionieri ma non ne vedevano mai il ritorno. Foiba di Odolina - Vicino Bacia, sulla strada per Matteria, nel fondo dei Marenzi. Foiba di Beca - Nei pressi di Cosina. Foibe di Castelnuovo d'Istria - "Sono state poi riadoperate - continua il rapporto del Cln - le foibe istriane, già usate nell'ottobre del 1943". Foiba di San Salvaro Foiba di Gropada Foiba di San Lorenzo di Basovizza Cava di bauxite di Lindaro Foiba di Sepec (Rozzo) Capodistria Semi Jurani Gimino Barbana Abisso Bertarelli Rozzo Iadruichi Tutto questo orrore, i partigiani , lo fecero con il silenzio e la collaborazione dei comunisti italiani (quelli che vedete onorare nei libri di storia -scritti da altri comunisti- e sfilare il 25 aprile). Oggi 6500 di questi assassini non solo vivono liberi in Slovenia e Croazia, ma addirittura percepiscono pensioni italiane.
  14. La mia arte marziale preferita è l'AIKIDO quella si STEVEN SEGAL!!!!!!!!
  15. Graziani

    Governo d'Italia

    Io sono molto confuso e sto pensando sostenere LA DESTRA di storace ma come ho già detto sono molto confuso!!!
  16. Graziani

    Governo d'Italia

    TI PIACEREBBE!!!!!!!!
  17. Sinceramente sono diviso a metà, una parte di me trova giusto unirsi per creare un grande partito di centrodestra ma un'altra parte di me ha paura di perdere un partito identitario e con una grande storia come ALLEANZA NAZIONALE. iO credo molto ai valori di destra e spero che FINI prima di arrivare a sciogliere AN fra due o tre mesi dia la parola alla base militante ed a tutte quelle persone che si sono sempre trovate nelle idee di AN MAGARI ATTRAVERSO I GAZEBO.
  18. Graziani

    Governo d'Italia

    Ringrazio Rick86 e mi scuso anche io per aver reagito in malomodo alla tua frase, io l'ho fatto perchè sarà stata la decima volta che qualcuno in questo forum mi da dell'elettore medio di centrodestra e molto probabilmente alcune di queste persone lo dirà per offendermi.
  19. Sinceramente non sono molto convinto della scelta di FINI di sciogliere ALLEANZA NAZIONALE così in fretta, questo partito ha una forte identità culturale ed una storia particolare e vedo difficilmente che la base militante del partito possa prenderla tanto bene. Certo è un progetto molto ambizioso che andrà fatto per migliorare la nostra democrazia però va fatto considerando il pensiero dei militanti.
  20. Graziani

    Governo d'Italia

    Non è una offesa è semplicemente un affermazione ampiamente constatata dalla sua risposta!!!! Cosa nascondono in realtà le parole ELLETTORE MEDIO?????????? UN'OFFESA FORSE!!!!!!
  21. Pensate al senatore a vita che parlava della tinta di Berlusconi
  22. Graziani

    Governo d'Italia

    Rick86 una persona poco sveglia che capisce poco a quanto vedo, adesso te lo spiego ha chiare lettere: ERA UNA BATTUTA se non capisci dimmelo che te lo spiego in un altro modo!!!!
  23. Graziani

    Governo d'Italia

    Embè Ma chi se ne frega E chi è The Indipendent C'è dietro D'Alema Il Times è comunista ottime risposte
  24. Graziani

    Governo d'Italia

    BERLUSCONI: Al voto con il Popolo della Libertà Il presidente Silvio Berlusconi e’ intervenuto telefonicamente alla trasmissione ’Panorama del giorno’, condotta da Maurizio Belpietro, ed ha annunciato le novità in vista delle elezioni del 13 e 14 aprile. " Presenteremo una lista unica con An alle che si chiamera’ ’Popolo della liberta’, federata con la Lega. Non ci sara’ ne’ il simbolo di Forza Italia, ne’ il simbolo di An, ci sara’ il Popolo della liberta’". Il nostro presidente ha poi spiegato che in Parlamento verrà formato un "gruppo parlamentare unico che rappresenta un ulteriore passo avanti in quel processo che aveva trovato conferma pubblica a Piazza San Babila: un movimento grande e importante che unisse tutti i cittadini italiani, liberali e moderati, che non si riconoscono nella sinistra". Il progetto è apertissimo agli alleati che ne vorrano fare parte: "Spero che ci stara’ anche l’Udc, mentre la Lega che è un partito fortemente radicato al nord si federera’. Ma in questo progetto saranno i benvenuti tutti i rappresentanti dei raggruppamenti piu’ piccoli che vorranno unirsi a noi". Berlusconi ha sottolineato che tali novità non significano una risposta alla sfida solitaria del Pd di Veltroni: "Non c’e’ nessuna contromossa da parte mia e da parte nostra rispetto alla decisione di Veltroni. Che non ha fatto una scelta da attribuirsi al coraggio ma a una scelta di necessita’ perche’ si doveva, e si deve, togliere dall’abbraccio mortale della sinistra radicale e antagonista con cui non e’ riuscito ad andare d’accordo in meno di due anni di governo". Vinte le elezioni e con Berlusconi a Palazzo Chigi, il governo di centrodestra affrontera’ le urgenze con un porgramma che sara’ definito prima del voto. "Continueremo con i gazebo per sottoporre ai cittadini la scelta delle priorita’. Presenteremo un programma sottoforma di disegni di legge e indicheremo quanti approveremo al primo Consiglio dei ministri, quanti al secondo e cosi’ via via nei primi cento giorni. Credo che saranno una decina di punti che toccheranno tutti i settori per rimediare sia alle inefficienze strutturali dell’Italia, sia ai danni combinati da questo governo nei suoi 18 mesi". Riferendosi al governo Prodi, il presidente ha fatto questa considerazione: "Non c’e’ stata la spallata, che e’ un termine dei media e non mio. La sinistra ha perso la maggioranza per implosione interna su un tema importante come la giustizia. Tutti ricordano come venni trattato, non solo dai grandi giornali, quando dicevo che la sinistra sarebbe implosa e che si sarebbe votato ad aprile". E quanto al futuro che ci aspetta, Berlusconi ha affermato che i progetti sono chiari: "Il prossimo governo dovra’ lavorare per ricostruire l’immagine dell’Italia che e’ stata mondialmente distrutta" dall’esecutivo Prodi, che ha provocato "danni incalcolabili al nostro paese e ha lasciato l’Italia e i cittadini piu’ poveri e piu’ insicuri".
  25. Graziani

    Governo d'Italia

    Io sono convinto che il centrodestra deve andare solo con i 4 partiti della CDL: FORZA ITALIA, ALLEANZA NAZIONALE, UDC E LEGA NORD, solo e soltanto questi!!!
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