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Graziani

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Tutti i contenuti di Graziani

  1. http://it.youtube.com/watch?v=FBZtCZpm8A0
  2. Prodi torno a governare speriamo di no.
  3. Immigrazione, il pd getta maschera: vogliamo dare il diritto di voto agli extracomunitari In queste prime battute della campagna elettorale, sembrava che il centrosinstra avesse voluto mettere il silenziatore al tema immigrazione. A riportarlo d'attualità, ci ha pensato il candidato premier del Partito democratico, Walter Veltroni. Intervenendo all'Assemblea Costituente, l'ex sindaco di Roma ha dichiarato che: "Se vogliamo che la politica davvero, sempre più, sia partecipazione e responsabilità, facciamolo: diritto di voto alle amministrative per gli immigrati e per i ragazzi di sedici anni". Un passaggio del discorso, che guardacaso, non è stato in alcun modo messo in luce dai grandi media, quasi a voler mettere in sordina, un argomento che sicuramente - e a giusta ragione - può suscitare perplessità e preoccupazione nell'elettorato. “Sull'immigrazione la linea del Pd è chiara: porte spalancate all’immigrazione con la legge Amato-Ferrero e riconoscimento del diritto di voto anche per i non cittadini. Nel Pd nulla è dunque cambiato sull'immigrazione rispetto al Governo Prodi. Sono sempre gli stessi, anche se cambino le scenografia, mettendo come sfondo immagini bucoliche”. Questa la replica, a stretto giro di posta, del vice capogruppo Camera del Carroccio e segretario della Lega Nord piemontese Roberto Cota, convinto che “in questa campagna elettorale la questione immigrazione sembra come per incanto uscita di scena, non se ne parla più: sono tutti concentrati a parlare d’altro, scimmiottando la campagna elettorale americana. Ma i problemi restano, ed il Pd offre ricette completamente sbagliate”.
  4. PD nuovo? È veramente singolare la pretesa del Partito democratico e del suo leader Walter Veltroni di rappresentare una "novità" nel panorama politico italiano. È comprensibile che il candidato premier tenti in tutti i modi di far dimenticare l’infelice esperienza del governo Prodi, ma c’è un dato storico incontrovertibile: nelle file del Pd si ritrovano molti dei ministri che, sotto la regia di Romano Prodi, hanno messo in ginocchio l’Italia. Politici consumati, altro che nuovi. Il Pd, proprio per la struttura del suo gruppo dirigente, rappresenta la continuità politica del governo dell’Unione, che è durato soltanto venti mesi e che però, in questo breve volger di tempo, è riuscito a fare danni incalcolabili. Nessuno di questi ministri si è coperto di gloria, tutti hanno contribuito a immiserire l’Italia e a segnalarsi per polemiche interne, figuracce , giri di valzer e passi all’indietro. Basta ripercorrere la cronaca dell’ultimo anno e mezzo per ricostruire gli atti per nulla memorabili di questi governanti allo sbaraglio. Tommaso Padoa Schioppa - Arrivato al governo con l’allure dell’economista e del banchiere internazionale, Tps è stato subito inglobato dal sistema della politica politicante. Si è rivelato rigoroso a parole e cedevole nei fatti, incapace, quindi, di controllare la spesa pubblica. È stato fra gli ispiratori e i difensori della dissennata politica fiscale che ha stremato le famiglie e le imprese, soprattutto le aziende medio-piccole. Dell’esecuzione dell’insostenibile spremitura fiscale si è incaricato il vice ministro Vincenzo Visco, altro esponente del Pd. Tps ha tuonato per il rigore nella tenuta dei conti pubblici, ma nel confronto con la sinistra radicale nel governo ha perso le partite più importanti. Ha accettato che i "tesoretti" derivanti dall’extragettito fiscale fossero bruciati nella controriforma pensionistica (l’abolizione dello "scalone") e nel rinnovo del contratto degli statali. Gli impegni assunti con quest’ultimo accordo peseranno, in senso negativo, sul rapporto deficit-Pil di quest’anno. Tps si è reso protagonista della memorabile gaffe sui "bamboccioni", espressione offensiva per tutti quei giovani che, proprio a causa della politica sciagurata del governo Prodi, non hanno la possibilità di lasciare la casa dei genitori e di mettere su famiglia a loro volta. Non basta: il ministro si è reso protagonista anche di una brutta pagina parlamentare attaccando l’ex comandante generale della Gdf, generale Speciale, colpevole di non volersi piegare ai diktat faziosi e illegittimi del viceministro Visco. Massimo D’Alema - Il ministro degli esteri di Prodi è riuscito a immiserire l’immagine internazionale del nostro Paese, ravvivando tutti i pregiudizi sull’inaffidabilità italiana che per troppi decenni ci ha nuociuto e che la politica estera del governo Berlusconi era riuscita a cancellare. D’Alema ha annunciato in toni trionfalistici la missione italiana in Libano, ma il suo viaggio in Medio Oriente è stato un disastro. L’appoggio ostentato ad Hamas - in quella passeggiata le cui immagini hanno fatto il giro del mondo - ha allarmato e inquietato i tradizionali alleati occidentali dell’Italia e i dirigenti Israele. Le posizioni e gli atteggiamento assunti in quei giorni hanno trasmesso un messaggio di ambiguità, che ha fatto dubitare della reale volontà del governo dell’Unione di assumere una posizione ferma e conseguente contro il terrorismo jihadista. Barbara Pollastrini e Rosy Bindi - Laica la prima, cattolica la seconda sono riuscite a creare confusione e allarme promuovendo un’iniziativa legislativa, quella dei Dico, molto insidiosa per la famiglia così come indicata nella Costituzione e nella civiltà Italiana. Un pasticcio, un guazzabuglio che secondo la sinistra radicale e certi iperlaicisti avrebbe dovuto preparare il riconoscimento delle unioni e, forse, delle nozze omosessuali. Non se n’è fatto nulla perché governo e maggioranza, paralizzati dai contrasti interni, hanno dovuto rinunciare. Con le due ministre, ad ogni modo, non hanno fatto un passo avanti né le Pari opportunità né le famiglie italiane. Queste, infatti, nonostante gli annunci demagogici della Bindi, sono state duramente colpite dalla politica fiscale ed economica del governo. Luigi Bersani - È stato uno dei ministri più in vista nel settore delle promesse non mantenute. Avrebbe dovuto - così proclamava - dinamizzare e semplificare il sistema Italia con le sue "lenzuolate" di liberalizzazioni, ma in realtà ciò che è riuscito a fare è molto modesto. Per i tassisti ha fatto marcia indietro, per le professioni non s’è mossa foglia, l’unico risultato è stato quello di far diminuire le tariffe dei telefonini, risultato che si sarebbe potuto ottenere comunque. Le liberalizzazioni sono risultate finte, un elenco di buone intenzioni abortite sul nascere. Resta intatto il sistema delle aziende di servizi regionali e municipali, intolleranti della concorrenza e, in molti casa, esempio di socialismo reale residuo. Livia Turco - Sarà stata anche sfortunata, ma mentre reggeva le sorti del sistema sanitario italiano si sono registrati casi clamorosi di malasanità. Le inchieste disposte dalla ministra non hanno consentito di accertare alcunché. Livia Turco ha collezionato la sua quota parte di figuracce. Con una circolare aveva deciso di modificare la legge sulla droga raddoppiando la dose di cannabis che si può detenere senza incorrere in sanzioni penali (la cosiddetta modica quantità), ma è stata subito smentita. Oggi tutti lamentano l’ingerenza, da Nord a Sud, dei partiti nell’organizzazione della sanità: non dimentichiamo che appena insediatasi al ministero, la ministro ha tentato di sostituire un insigne oncologo con una studiosa politicamente più allineata. La manovra è stata sventata, ma l’indicazione sullo stile resta. Vannino Chiti - Il ministro per i rapporti con il Parlamento Vannino Chiti non è riuscito a fare nulla di rimarchevole nei venti mesi del suo incarico. Si è trovato in una situazione difficile, chiamato a mediare fra le diverse componenti di una maggioranza rissosa. La sua bozza per la riforma elettorale è durata lo spazio di un mattino. Quando c’è stata, nel gennaio scorso, la richiesta di informativa urgente sull’emergenza rifiuti a Napoli, è stato mandato alla Camera a rappresentare il governo e a dare le risposte che i cittadini si attendevano. Non è stata una grande prova, anche se certamente faticosa. Romano Prodi - Su tutti questi ministri troneggiava - si fa per dire - Romano Prodi, che li ha blanditi e strigliati, guidati e subiti, sospettando di tutti e fidandosi di nessuno. Prodi traghetta nel Pd - diamine, è il presidente - l’esperienza e la continuità della sua deleteria azioni di sgoverno. I ministri, in fondo, erano tutti gli uomini del Professore. Ma vi rendete conto che tutte le proposte di veltrini sull'abbassamento delle tasse più infrastrutture ecc sono tutti i punti che Berlusconi già 7 anni fa aveva individuato. Lui ci è arrivato con un pò di ritardo FINI, PROGRAMMA VELTRONI BRUTTA FOTOCOPIA DEL NOSTRO "I punti del programma del Partito democratico nella migliore delle ipotesi sono la fotocopia di ciò che il centrodestra propone e ha realizzato". Così Gianfranco Fini, al termine della direzione del partito, ha commentato il programma del Pd illustrato oggi da Walter Veltroni. "Questo vale per il capitolo 'più infrastruttura', per quello della riduzione delle tasse e per il pacchetto sicurezza. Su questo punto siamo oltre l'indecente, sfioriamo il ridicolo... Se Veltroni pensa di convincere gli italiani con questi tre punti, beh, io non ho mai visto nessuno preferire la fotocopia all'originale".
  5. Graziani

    CALCIO - Topic ufficiale

    Complimenti alla juve che ieri sera ha meritato la vittoria!!!!!!!! Grande Del Piero con il suo gol su punizione mi posso solo inchinare, speriamo che ci faccia vincere l'europeo!!!!!!!!!!!!!
  6. Graziani

    CALCIO - Topic ufficiale

    E adesso andiamo ad Anfield a fare il c...lo al Liverpool
  7. No rotondi è entrato nel POPOLO DELLA LIBERTA', comunque credo che se anche accadesse una cosa del genere il centrodestra vincerà comunque le elezioni perchè il paese ha capito che votare i partitini come la rosa bianca o l'italia dei valori significa buttare via il voto!!!!!!!!!
  8. bELLO PRODI EH????????? Però è meglio che lo tolgo altrimenti mi potrebbero punire i moderatori!!!!!!!!!
  9. quello lo lasciamo a voi!!!!!!!!! La legge è uguale per tutti: NIENTE PARTITO FASCISTA / NIENTE PARTITO COMUNISTA
  10. Concordo con picpus!!!!!!!!! Per me l'Unione Mediterranea potrà rafforzareanche l'UE oltre naturalmente ai due maggiori paesi che si affacciano su questo mare!!!!!!!!!!!!!
  11. No guarda che oltre alla lista unica ci sarà anche un unico gruppo parlamentare, non siamo l'ulivo
  12. Alcuni pensano che sia stato giusto passare dalla parte del nemico altri invece hanno preferito rimanere nella stessa alleanza fino all'ultimo pur sapendo che la sconfitta era imminente. pablo io sarei stato comunque sulla mia scrivania perchè la guerra l'avrebbero vinta comunque gli angloamericani. Qui non si tratta di di accusare la gente che scelse di continuare la guerra al fianco della Germania perchè quella gente scelse l'onore e non la Germania, in poche parole trovarono disonorevole passare al nemico perchè la guerra era ormai persa. Se credete che l'italia capì quale era la schiera giusta vi sbagliate perchè passammo dall'altra parte sperando di essere considerati vincitori al tavolo della pace per puri interessi economici. Questa è la mia idea poi voi avete le vostre ma non vi dovete arrabbiare ( pablo ) perchè io non la penso come voi!!!!!!!!!
  13. Giusto la fiamma sarà sempre nei nostri cuori e le nostre idee non moriranno mai!!!!!!!!!
  14. Mi dispiace ma il nemico erano gli angloamericani non i tedeschi, se poi voi appena le cose si mettono male saltate la barricata per salire sul carro dei vincitori sono affari vostri. Da "Le memeorie del MARESCIALLO MONTGOMERY", comandante dell'8a armata britannica: "...il VOLTAFACCIA ITALIANO dell'otto Settembre FU IL PIU' GRANDE TRADIMENTO DELLA STORIA..."
  15. E' la stessa domanda che pongo a te!!!!!!!!!
  16. Graziani

    Governo d'Italia

    PDL: FINI, SCENARIO CAMBIATO NON E' ANNESSIONE Valori di Fiuggi esattamente quelli del Ppe. Pdl è centrodestra italiano "Rispetto a qualche mese fa lo scenario è cambiato. Non si tratta di confluire in un partito che ha fondato qualcun altro, ma di fare insieme liste, programma, gerarchie e regole che porteranno il Pdl da essere un accordo elettorale a diventare un unico soggetto politico". Così Gianfranco Fini, che ha aperto la direzione nazionale di An ricordando la morte di Giovanni Pezzulo ("un vero eroe"), ha risposto a chi gli ha ricordato le interviste fatte a dicembre in cui dichiarava che An non sarebbe mai entrata nel Pdl. "Da San Babila è cambiato tutto - ha spiegato Fini - non si tratta di un'annessione, ma siamo chiamati a contribuire alla formazione di un nuovo partito". "I valori del Ppe sono iscritti nel pantheon valoriale che già abbiamo discusso a Fiuggi - ha sottolineato il leader di An -. I valori di Fiuggi sono esattamente i valori del Ppe". Una svolta, ha detto Fini, che "segna la fine della seconda Repubblica: An contribuisce da protagonista all'avvio della terza Repubblica". "E' la prima volta - ha aggiunto - che un soggetto politico nasce non per una scissione, per un accordo tra partiti o per un'alchimia, ma nelle urne per espressa volontà del popolo italiano". "Non si tratta di un fulmine a ciel sereno", ha spiegato il leader di An, non è affatto "una accelerazione o una novità imprevedibile", il fatto è che il "popolo della Libertà è il centrodestra italiano, è la costola italiana del Ppe europeo". "Vi chiedo - ha detto Fini rivolgendosi ai dirigenti di An - non una assunzione di responsabilità, ma di dimostrare la consapevolezza politica" per continuare "una strategia che non è improvvisata", ma anzi affonda "le radici direttamente a Fiuggi, alla costituzione di Alleanza nazionale". "Non ci possono rimproverare contemporaneamente di spostarci al centro e che il Pdl sposta il suo asse verso destra". Ogni decisione, ha precisato poi Fini, dovrà essere presa dal congresso: "An decide il suo futuro esclusivamente all'interno di un congresso, che deciderà se dar corso, come mi auguro, o non dar corso a un nuovo soggetto". E sulla decisione di Casini di correre da solo, il presidente di An ha commentato: "Trovo incomprensibile che l'Udc non contribuisca a questo progetto: la sua è una scelta sbagliata, dettata da valutazioni opposte all'interesse generale e degli elettori moderati che Casini dice di voler rappresentare".
  17. Ma si Reggiane era una battuta non un accusa, non stiamo a guardare il pelo nell'uovo
  18. Grande paperinik meno male che sei arrivato, cominciavo a stancarmi a dover combattere da solo con questi comunisti!!!!!!!!!!
  19. Però ha parlato del ventennio dicendo che non c'era libertà di parola quindi non ha parlato della resistenza il tema del tuo post!!!!!!!!!
  20. DENUNCIALI ALLORA, FAI IL TUO DOVERE DI BRAVO CITTADINO!!!!!!!!!!
  21. Anche tu sei fuori OT Reggiane visto che rispondi ai miei fuori OT!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
  22. Graziani

    Governo d'Italia

    Stai tranquillo che ALMIRANTE starà capendo le decisioni del suo delfino FINI perchè è giusto traghettare la destra nell'era moderna e non tornare indietro come ha fatto storace. La nostra battaglia se si creerà il partito unico sarà quella di portare con noi i valori e l'identità della destra e questo per me è molto stimolante perchè ritengo che non bisogna avere paura di perdere la nostra identità ma questa va portata avanti lasciando stare sotto quale simbola essa stia.
  23. Prima cosa da fare quando saliremo al governo: Introduzione del reato di apologia comunista con conseguente eliminazione dei partiti comunisti presenti come è stato fatto a destra RIALZATI ITALIA
  24. Badoglio rappresenta lo schifo!!!!!!!! Quelle persone si sarebbero dovute vergognare di loro stessi perchè hanno infierito su il cadavere di una persona!!!!!!! Molti partigiani si dovrebbero vergognare e dovrebbero stare in carcere per i crimini commessi come è giusto che siano stati condannati quelli della RSI!!!!!!!!!!
  25. Non posso neanche vederle che sto male, che vergogna e che schifo!!!!!!!!! Povero Mussolini ucciso seza processo e appeso a testa in giù come se fossimo un paese di barbari!!!!!!!
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