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Graziani

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Tutti i contenuti di Graziani

  1. La verità è che l'inflazione sale sparata, i prezzi aumentano a dismisura, il tesoretto ghe n’è minga come si dice da noi a Milano. Siamo il fanalino di coda dell' Unione Europea, cresciamo meno degli altri; almeno quando c'era Berlusconi l'italia era messa meglio di Francia e Germania e non è poco!!!
  2. LA REAZIONE DEI CATTOLICI DEL PD ALL’ACCORDO CON I RADICALI PASTICCIO VELTRONIANO IN SALSA PANNELLIANA
  3. Ti posso dire che il generale Roberto Speciale sarà un nostro candidato come anche l'organizzatrice del family day Eugenia Roccella.
  4. Eh giusto che si conosca il programma del PDL e non solo quello del pd!!!!!!!!!!!!!!!! Pensa se avrei dovuto postare le oltre 300 pagine del governo PRODI/PARTITO DEMOCRATICO del 2006!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
  5. Da Veltroni riti del vecchio Pci "A proposito della presentazione dei tre candidati lavoratori da parte di Veltroni c’e’ da augurarsi che tutti gli altri non siano disoccupati. Siamo proprio ai riti del vecchio Pci che era solito presentare candidature simboliche dei piu’ opposti ambienti sociali nel nome (si diceva anche allora) di un retorico ’patto tra produttori"’.
  6. IL PROGRAMMA DEL PDL: SETTE MISSIONI PER IL FUTURO DELL'ITALIA Ecco di seguito il programma del Popolo della Libertà, presentato oggi a Roma dal presidente Silvio Berlusconi insieme a Gianfranco Fini e a tutti gli alleati del Pdl: "Sette missioni per il futuro dell'Italia". Prima missione: rilanciare lo sviluppo Seconda missione: sostenere la famiglia Terza missione: più sicurezza, più giustizia Quarta missione: i servizi ai cittadini Quinta missione: il Sud Sesta missione: il federalismo Settima missione: un piano straordinario di finanza pubblica Prima missione: rilanciare lo sviluppo La nostra proposta per rilanciare la crescita dell'economia italiana si fonda su sei iniziative: un nuovo fisco per le imprese; infrastrutture, nuove fonti di energia e telecomunicazioni; lavoro; liberalizzazioni; sostegno al "made in Italy"; riorganizzazione e digitalizzazione della pubblica amministrazione. 1. Un nuovo fisco per le imprese • detassazione di straordinari, premi e incentivi legati a incrementi di produttività; • graduale e progressiva detassazione delle "tredicesime" o di una mensilità; • versamento IVA dovuto solo dopo il reale incasso della fattura; • rimborsi IVA in tempo commerciale (da 60 a 90 giorni), per lasciare liquidità nelle imprese; • eliminazione di adempimenti burocratici e fiscali superflui e costosi; • riforma degli studi di settore, partendo dalle realtà economiche territoriali e coinvolgendo anche i Comuni; • graduale e progressiva abolizione dell'IRAP, a partire dall'abolizione dell'IRAP sul costo del lavoro e sulle perdite; • graduale e progressiva riduzione dell'IVA sul turismo. 2. Infrastrutture, nuove fonti di energia e telecomunicazioni • Rilancio e rifinanziamento della "Legge Obiettivo" e delle Grandi Opere con priorità alle Pedemontane lombarda e veneta, al Ponte sullo Stretto di Messina e all'Alta velocità ferroviaria; • coinvolgimento delle piccole e medie imprese di costruzione nella realizzazione delle Grandi Opere; • promozione e incentivazione della raccolta differenziata e della realizzazione di termovalorizzatori per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani nelle regioni deficitarie; • rilancio del trasporto aereo, con la valorizzazione e lo sviluppo degli "Hub" di Malpensa e di Fiumicino; • partecipazione ai progetti europei di energia nucleare di ultima generazione; • incentivi alla diversificazione, alla cogenerazione, all'uso efficiente di energia, alle fonti rinnovabili: dal solare al geotermico, dall'eolico alle biomasse, ai rifiuti urbani; • realizzazione dei rigassificatori già autorizzati; • diversificazione del funzionamento degli impianti elettrici ad olio combustibile attraverso il ricorso al carbone pulito; • completamento del processo di liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni e diffusione della larga banda su tutto il territorio nazionale; • regole europee nel settore dei media: pluralismo e concorrenza, valorizzazione delle produzioni europee, completamento del passaggio alla tecnologia digitale. 3. Lavoro • Incremento delle tutele, delle garanzie e dei controlli in materia di sicurezza sul lavoro anche attraverso incentivi per le imprese; • obiettivo della piena occupazione per trasformare la flessibilità di ingresso nel mondo del lavoro in opportunità di stabilità del rapporto e di crescita professionale, eliminando alla radice il fenomeno della precarietà; • attuazione della Legge Biagi per incentivare la creazione di nuovi posti di lavoro e per realizzare una maggiore inclusione nel mercato del lavoro di giovani, donne, anziani e disabili; • riforma degli ammortizzatori sociali secondo i principi contenuti nel "Libro Bianco" del professor Marco Biagi; • completamento della "Borsa lavoro" per facilitare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro. 4. Liberalizzazioni • Liberalizzazione dei servizi privati e pubblici per migliorare il rapporto qualità/prezzo a favore dei consumatori a partire dal carico delle bollette; • liquidazione delle società pubbliche non essenziali; • difesa dei consumatori generalizzando e rafforzando il principio di "portabilità" dei rapporti con le banche, proposto dal Governo Berlusconi. 5. Sostegno al "Made in Italy" • Interventi sull'Unione Europea per ridurre la regolamentazione comunitaria, per difendere la nostra produzione, contro la concorrenza asimmetrica che viene dall'Asia; • sperimentazione della certificazione obbligatoria del "Made in Italy"; • legge sui distretti industriali, sulle filiere produttive e sulle reti d'imprese; • sviluppo dell'agricoltura: salvaguardia degli interessi italiani in Europa, difesa e valorizzazione del prodotto italiano mediante l'indicazione obbligatoria dell'origine geografica, contenimento dei costi di produzione (anche con la stabilizzazione del regime fiscale e previdenziale agricolo), valorizzazione dei prodotti tipici, riduzione dei passaggi dal campo alla tavola dei prodotti agricoli, diffusione di mercati gestiti direttamente dai produttori agricoli. 6. Riorganizzazione e digitalizzazione della P.A. • Sviluppo del piano di riorganizzazione e di digitalizzazione della pubblica amministrazione avviato durante il Governo Berlusconi per raggiungere i seguenti obiettivi: considerevoli risparmi nel costo dello Stato, accesso dei cittadini agli uffici pubblici per via telematica, maggiore trasparenza e certezza delle procedure; • passaggio dall'archiviazione cartacea a quella digitale. Seconda missione: sostenere la famiglia, dare ai giovani un futuro La famiglia è al centro del nostro programma; per noi la famiglia è la comunità naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna; e per sostenere la famiglia noi proponiamo: meno tasse, una casa per tutti, migliori servizi sociali, mettere i giovani in condizione di costruire il loro futuro. 1. Meno tasse • Totale eliminazione dell'ICI sulla prima casa, senza oneri per i Comuni; • graduale e progressiva introduzione del "quoziente familiare" che tiene conto della composizione del nucleo familiare; • abolizione delle tasse sulle successioni e sulle donazioni reintrodotte dal governo Prodi; • graduale e progressiva diminuzione della pressione fiscale sotto il 40% del prodotto interno lordo in attuazione dei principi contenuti nella Legge delega per la riforma fiscale del governo Berlusconi; • graduale e progressiva tassazione separata dei redditi da locazione; • rilevazione sul territorio dei redditi delle abitazioni, ai fini della formazione del catasto; • rafforzamento delle misure di contrasto all'evasione fiscale già contenute nella legge finanziaria del 2006 del governo Berlusconi. 2. Una casa per tutti • "Piano casa" per costruire alloggi per i giovani e per le famiglie che ancora non dispongono di una casa in proprietà attraverso lo scambio tra proprietà dei terreni e concessioni di edificabilità. Ogni Regione determinerà i criteri di assegnazione su cui costruire le graduatorie; • piano di riscatto concordato con le Regioni a favore degli inquilini di alloggi pubblici; • riduzione del costo dei mutui bancari delle famiglie, rendendone conveniente la ristrutturazione da parte delle banche; • graduale e progressiva detassazione degli investimenti in riscaldamento e difesa termica delle abitazioni e degli investimenti per la costruzione nelle città di nuovi posti-auto sotterranei; • fondo pubblico di garanzia per i mutui contratti dai condomini per le opere di manutenzione e/o ristrutturazione; • stabilizzazione delle norme fiscali (IVA + Imposte dirette) sui lavori di ristrutturazione edilizia; • "Legge Obiettivo" per i quartieri svantaggiati e le periferie delle grandi aree metropolitane, con agevolazioni agli interventi di riqualificazione urbana e il finanziamento di progetti infrastrutturali. 3. Migliori servizi sociali • Reintroduzione del "bonus bebé" per sostenere la natalità; • graduale e progressiva riduzione dell'IVA su latte, alimenti e prodotti per l'infanzia; • sostegno alle famiglie per una effettiva libertà di scelta educativa tra scuola pubblica e scuola privata; • assegnazione di libri di scuola gratuiti per le famiglie meno agiate, estesa fino al 18° anno di età per garantire il diritto/dovere all'istruzione; • prosecuzione del piano di investimenti in asili aziendali e sociali, attraverso fondi pubblici e detassazioni; • graduale e progressivo aumento delle pensioni più basse; rafforzamento della previdenza complementare e avvio sperimentale di nuove mutue sociali e sanitarie; • attuazione del piano straordinario del Governo Berlusconi per le persone non autosufficienti (disabili, anziani, malati gravi) di concerto con il mondo delle autonomie e del privato sociale; • utilizzo delle Poste italiane per servizi sociali a domicilio, a favore dei cittadini in coordinamento con i Comuni; • stabilizzazione del "cinque per mille" e sua applicazione a favore di volontariato, non-profit, terzo settore, ricerca; • revisione del sistema di assistenza sociale in base al principio di sussidiarietà, dando un maggior ruolo ai Comuni e garantendo la libertà di scelta tra i vari servizi offerti dal pubblico, dal privato e dal privato sociale; • riforma del libro primo del Codice Civile, per riconoscere il ruolo fondamentale assunto nella nostra società dal "terzo settore"; • rilancio del ruolo di prevenzione e di assistenza dei consultori pubblici e privati e, d'intesa con le Regioni, individuazione delle risorse finanziarie necessarie a garantire credibili alternative all'aborto per la gestante in difficoltà; • esclusione di ogni ipotesi di leggi che permettano o comunque favoriscano pratiche mediche assimilabili all'eutanasia. 4. Dare ai giovani un futuro • Sperimentazione di un periodo "no tax" per le nuove iniziative imprenditoriali e professionali dei giovani; • introduzione di un credito d'imposta per le imprese che assumono giovani e che trasformano contratti temporanei in contratti a tempo indeterminato; • "bonus locazioni" per aiutare le giovani coppie e i meno abbienti a sostenere l'onere degli affitti; • garanzie pubbliche per i "prestiti d'onore" e per il finanziamento d'avvio a favore di giovani che iniziano la loro attività di impresa; • graduale progressiva totalizzazione dei periodi contributivi; • ripresa in ogni settore di attività del sistema delle mutue che, con sostegno pubblico e privato, garantiscano ai giovani assistenza sociale e sanitaria in caso di non lavoro e di bisogno, sul modello storico delle "Casse edili". Terza missione: più sicurezza, più giustizia Sicurezza e tutela del cittadino sono priorità assolute e saranno affrontate con interventi urgenti ed incisivi. Una giustizia lenta ed inefficiente, oltre che essere fonte di disuguaglianza e di tensioni sociali, crea ostacolo alla crescita economica del Paese. Provvedimenti legislativi immediati e di sistema debbono trovare attuazione per ridare al cittadino la fiducia nello Stato. 1. Più sicurezza • Aumento progressivo delle risorse per la sicurezza; • maggiore presenza sul territorio delle forze dell'ordine ed incremento della polizia di prossimità, dei poliziotti e dei carabinieri di quartiere per rafforzare la prevenzione dei "reati diffusi" (furto in appartamento, furto d'auto, spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione, etc); • incentivi per installazioni di sistemi di sicurezza nei pubblici esercizi; • iniziativa del Governo italiano in sede di Unione Europea affinché non si attuino più sanatorie indiscriminate per i clandestini; • apertura di nuovi Centri di permanenza temporanea per l'identificazione e l'espulsione dei clandestini; • contrasto dell'immigrazione clandestina, attraverso la collaborazione tra governi europei e con i paesi di origine e transito degli immigrati; • contrasto all'insediamento abusivo di nomadi e allontanamento di tutti coloro che risultino privi di mezzi di sostentamento legali e di regolare residenza; • precedenza per l'immigrazione regolare ai lavoratori dei paesi che garantiscono la reciprocità dei diritti, impediscono la partenza di clandestini dal proprio territorio e accettino programmi comuni di formazione professionale negli stessi paesi; • conferma del collegamento stabilito nella Legge Bossi-Fini fra permesso di soggiorno e contratto di lavoro e contrasto allo sfruttamento illegale del lavoro degli immigrati; • incentivi alle associazioni, alle scuole e agli oratori per la conoscenza della lingua, della cultura e delle leggi italiane da parte degli immigrati; • lotta al terrorismo interno ed internazionale, anche attraverso lo stretto controllo dei centri collegati alla predicazione fondamentalista; • tutela dell'ordine pubblico dagli attacchi alla legalità dei vari "disobbedienti" e aumento delle pene per i reati di violenza contro le forze dell'ordine; 2. Più giustizia • perfezionamento dell'azione intrapresa nella legislatura 2001/2006 dal Governo Berlusconi, con il completamento della riforma dei codici, la definitiva razionalizzazione delle leggi esistenti e l'attuazione dei principi enunciati dalle sentenze della Corte Costituzionale, non ancora trasposti in atti legislativi; • attuazione dei principi costituzionali del giusto processo per una maggiore tutela delle vittime e degli indagati; • aumento delle risorse per la giustizia, con un nuovo programma di priorità nell'allocazione delle risorse: più razionalità nelle spese, più investimenti nell'amministrazione della giustizia quotidiana, a partire dalla giustizia civile; • garanzia della certezza della pena, con la previsione che i condannati con sentenza definitiva scontino effettivamente la pena inflitta ed esclusione degli sconti di pena per i recidivi e per chi abbia commesso reati di particolare gravità e di allarme sociale; • inasprimento delle pene per i reati di violenza sui minori e sulle donne; gratuito patrocinio a favore delle vittime; istituzione del Tribunale della famiglia, per garantire i diritti fondamentali dei componenti del nucleo familiare; • costruzione di nuove carceri e ristrutturazione di quelle esistenti; • rafforzamento della distinzione delle funzioni nella magistratura, come avviene in tutti i paesi europei; confronto con gli operatori della giustizia per una riforma di ancor maggiore garanzia per i cittadini, che riconsideri l'organizzazione della magistratura, in attuazione dei principi costituzionali; • limitazione dell'uso delle intercettazioni telefoniche e ambientali al contrasto dei reati più gravi; divieto della diffusione e della pubblicazione delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, con pesanti sanzioni a carico di tutti coloro che concorrono alla diffusione e pubblicazione; • riforma della normativa anche costituzionale in tema di responsabilità penale, civile e disciplinare dei magistrati, al fine di aumentare le garanzie per i cittadini; • completamento della riforma del Codice di Procedura Civile con snellimento dei tempi di definizione ed incentivi alle procedure extra giudiziali. Quarta missione: i servizi ai cittadini. Sanità, scuola, università, ricerca, cultura e ambiente. Daremo agli italiani servizi pubblici degni di un Paese europeo, innovando nel campo della sanità, della scuola, dell'università, della ricerca e nella tutela dell'ambiente. 1. Sanità • completamento del piano del Governo Berlusconi per l'eliminazione delle liste d'attesa; • incentivazione del rinnovamento tecnologico delle strutture ospedaliere e della realizzazione di nuove strutture, in particolare al Sud, in accordo con le Regioni; • trasparenza nella scelta dei manager nelle aziende pubbliche sanitarie, con graduatorie che valorizzino il merito e la qualificazione professionale; • riforma della Legge 180 del 1978 in particolare per ciò che concerne il trattamento sanitario obbligatorio dei disturbati psichici; • attuazione della legge contro le droghe e potenziamento dei presidi pubblici e privati di prevenzione e di recupero dalle tossicodipendenze. 2. Scuola, università, ricerca e cultura • Ripresa nella scuola, per gli alunni e per gli insegnanti, delle "3 i": inglese, impresa, informatica; • difesa del nostro patrimonio linguistico, delle nostre tradizioni e delle nostre culture anche per favorire l'integrazione degli stranieri; • attuazione per la prima volta in Italia del disposto dell'articolo 34 della Costituzione: "I capaci e meritevoli anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi"; • commisurazione degli aumenti retributivi a criteri meritocratici con riconoscimenti agli insegnanti più preparati e più impegnati; • libera, graduale e progressiva trasformazione delle Università in Fondazioni associative, aperte ai contributi dei territori, della società civile e delle imprese, garantendo a tutti il diritto allo studio; • rafforzamento della competizione tra atenei, premiando qualità e risultati; • realizzazione dei "Fondi dei fondi" per finanziare gli investimenti in ricerca sul modello di quanto realizzato in Francia; • inserimento graduale e progressivo della detassazione degli utili reinvestiti in ricerca ed innovazione tecnologica; • legge quadro per lo spettacolo dal vivo (teatro, musica, danza) e per promuovere la creatività italiana in tutti i campi dello spettacolo, dell'arte e della multimedialità; • promozione delle "cittadelle della cultura e della ricerca", con il concorso del pubblico e dei privati, per lo studio delle eccellenze italiane e lo sviluppo di piani e strategie per la valorizzazione delle produzioni tradizionali. 3. Ambiente • Introduzione della destinazione di un "5 per mille" per l'ambiente; • legge obiettivo per il recupero, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e la tutela del paesaggio, nel rispetto delle autonomie territoriali, attraverso la demolizione degli ecomostri e il risanamento degli scempi arrecati al paesaggio italiano; • promozione di azioni coordinate di valorizzazione del territorio attraverso la programmazione negoziata con le Regioni, anche per ottimizzare l'utilizzo dei fondi europei relativi ai beni culturali e al recupero dei centri storici; • realizzazione di strumenti di tutela del suolo e delle acque per una razionalizzazione della gestione delle risorse e per la prevenzione dei disastri idrogeologici, fatte salve le competenze regionali; • aggiornamento della Legge 157/92 secondo gli indirizzi europei in materia di attività venatoria. Quinta missione: il Sud Noi vogliamo un'Italia che finalmente superi, attraverso un impegno straordinario, il drammatico divario tra Nord e Sud, realizzando una politica che valorizzi la responsabilità dei territori e metta a frutto tutte le energie presenti nel Paese. • Piano decennale straordinario concordato con le Regioni per il potenziamento, completamento e realizzazione delle infrastrutture: porti, reti stradali e autostradali, alta capacità ferroviaria, Ponte sullo stretto, in modo da formare un sistema logistico integrato; • creazione di zone e porti franchi; • "Leggi Obiettivo" speciali concentrate su turismo e beni culturali, agroalimentare e risorse idriche, infrastrutture e logistica, poli di eccellenza per la ricerca e l'innovazione; • realizzazione di un piano strategico di riconversione dell'industria chimica pesante (impianti petrolchimici e centrali termoelettriche) ispirato alle nuove tecnologie; • pieno e tempestivo utilizzo dei fondi comunitari attraverso nuove intese istituzionali di programma; • realizzazione della Banca del Sud secondo il progetto del Governo Berlusconi; • federalismo fiscale solidale e misure di fiscalità di sviluppo (fiscalità compensativa) a favore delle aree svantaggiate; • contrasto alla criminalità organizzata; piano di emergenza per la sicurezza e la legalità. Sesta missione: il federalismo La riforma del Titolo V della Costituzione ha posto le premesse per avviare un ampio processo di trasferimento di poteri dal centro alla periferia. Per il riconoscimento di una effettiva autonomia delle Regioni e degli enti locali occorre realizzare il federalismo fiscale, che comporta il trasferimento di risorse finanziarie dal centro alla periferia, a parità di spesa pubblica e di pressione fiscale complessiva. • attuazione al disposto dell'articolo 119 della Costituzione, assegnando agli enti territoriali le più idonee fonti di finanziamento, trovando il giusto equilibrio tra autonomia, equità ed efficienza; • approvazione, a tal fine, da parte del Parlamento della proposta di legge "Nuove norme per l'attuazione dell'art. 119 della Costituzione", adottata dal Consiglio Regionale della Lombardia il 19 giugno 2007; • garanzia della massima trasparenza ed efficienza nelle decisioni di entrata e di spesa, così da permettere il controllo della collettività sulle politiche fiscali e di spesa delle amministrazioni locali; • garanzia che la perequazione riduca ma non annulli le differenze di capacità fiscale, fermo il principio costituzionale di giusto equilibrio tra solidarietà ed efficienza, premiando i comportamenti finanziari virtuosi e le regioni con una minore evasione fiscale. Settima missione: un piano straordinario di finanza pubblica Questo programma si estende sull'intero arco della prossima legislatura e sarà integralmente realizzato entro il suo termine. Cinque anni sono un periodo di tempo sufficientemente lungo per graduare l'avanzamento progressivo degli interventi che ci impegniamo a realizzare. In ogni caso ci è ben chiaro che la realizzazione del nostro programma è sottoposta a 3 vincoli esterni essenziali: a) il vincolo costituito dalla crisi economica in atto nel mondo ed in Italia. Una crisi che può aggravarsi e che in questi ultimi due anni è stata irresponsabilmente ignorata o sottovalutata dal Governo Prodi; b) il vincolo imposto dagli impegni di trattato europeo, impegni che l'Italia ha assunto e che il nostro prossimo Governo intende rispettare. Come è stato già fatto nel periodo del nostro governo caratterizzato da una congiuntura economica negativa che ha portato la Germania e la Francia - ma non l'Italia - sulla soglia delle "sanzioni" europee; c) il vincolo costituito dall'attuale instabile equilibrio dei conti pubblici italiani. In questi termini, gli interventi attuativi del presente programma saranno comunque progressivamente e responsabilmente realizzati in funzione dell'andamento dell'economia e nel rispetto dei criteri di rigore nella gestione del bilancio pubblico. Non facciamo e non promettiamo miracoli. In ogni caso non metteremo le mani nelle tasche dei cittadini. Non aumenteremo dunque la pressione fiscale. Anzi ci sforzeremo di ridurla. Fermo l'obiettivo di contrasto e di recupero dell'evasione fiscale. Il nostro impegno sarà all'opposto sul lato della spesa pubblica, che ridurremo nella sua parte eccessiva, non di garanzia sociale, e perciò comprimibile. A partire dal costo della politica e dell'apparato burocratico (ad esempio delle Province inutili). In parallelo a questi interventi di carattere ordinario, pensiamo comunque che sia possibile e necessario un piano di ristrutturazione straordinaria della nostra finanza pubblica. Un piano articolato come segue. Dentro la struttura della nostra finanza pubblica, come si è via via formata in questi ultimi trenta anni, noi vediamo emergere 5 punti caratteristici essenziali: a) l'attivo è superiore al passivo. Il patrimonio pubblico (circa 1.800 miliardi di euro) è in specie superiore al debito pubblico (circa 1.500 miliardi di euro); b) tutto il passivo è collocato come debito pubblico sul mercato, mentre la parte di attivo che potrebbe essere collocata e valorizzata sul mercato, fatta da azioni, aziende, immobili, crediti, diritti di concessione, etc. (fino al 40% del totale, fino a circa 700 miliardi di euro) è ancora in mano pubblica; c) simmetricamente, il grosso del risparmio privato è direttamente ed indirettamente investito in passività (ed in specie in titoli del debito pubblico) e non in attività; d) mentre quasi tutto il debito pubblico è del governo centrale (dello Stato), il grosso del patrimonio pubblico che può essere collocato e valorizzato sul mercato - circa i due terzi del totale - è dei governi locali (Regioni, Province, Comuni). Da ultimo, mentre il governo centrale (lo Stato) tende a privatizzare, molti Governi locali seguono il processo opposto tendendo a pubblicizzare; e) mentre quasi tutto il prelievo fiscale è centrale (dello Stato), la parte crescente della spesa pubblica discrezionale è locale (di Regioni, Province, Comuni). La nostra proposta è un grande e libero patto tra Stato, Regioni, Province, Comuni, risparmiatori ed investitori. Un patto che: - realizzi il federalismo fiscale solidale, di cui all'art.119 della Costituzione; - riduca il debito dello Stato, immettendo sul mercato una quota corrispondente di patrimonio pubblico, offrendo a risparmiatori ed operatori economici maggiori e migliori opportunità di investimento. Gli effetti finali attesi sono: la riduzione del debito pubblico; un minore costo del debito pubblico residuo; una maggiore trasparenza, una maggiore responsabilità ed efficienza della spesa pubblica; la riorganizzazione e la digitalizzazione della pubblica amministrazione, il rilancio dell'economia. Solo su questa base, non aumentando le tasse sul reddito, sulla casa, sul risparmio, sulle partite IVA, ma abbattendo la manomorta del debito pubblico, l'Italia può ripartire. L'effetto positivo cumulato atteso è stimabile in termini di 1 punto di prodotto interno lordo di minore spesa pubblica corrente e di 1 punto di prodotto interno lordo di maggiore crescita. Tutte le ipotesi di intervento di finanza pubblica presenti in questo programma sono ampiamente coperte, grazie alla somma degli effetti del piano straordinario e ai risultati della nostra azione contro l'evasione fiscale condotta con la riforma delle esattorie, mediante l'effettiva partecipazione dei Comuni all'accertamento, il potenziamento dell'amministrazione finanziaria, il progetto della riforma dal basso e non dall'alto degli studi di settore.
  7. Graziani

    Nuova base francese

    Non bisogna dimenticare che i Britannici possono utilizzare le basi dei paesi del Commonwealth!!!!!!!!
  8. I Britannici hanno assolutamente ragione, una delle prime cose che il governo di centrodestra dovrà fare in politica estera sarà quella di inviare uomini e mezzi necessari da inviare in soccorso ai Britannici. Ma che missione eè il Libano???????????? Andiamocene!!!!
  9. Non lo so, stiamo a vedere, speriamo solo che il popolo cubano possa raggiungere al più presto possibile la libertà che fino ad oggi gli è stata negata dal regime comunista di castro. CUBA LIBERA!!!!!!!!!!!!!!!!!!! pS: il giorno che cuba sarà libera brinderemo con un bel Cuba libre
  10. Invito tutti a recarsi il 1 e 2 marzo negli oltre 8 mila gazebo del POPOLO DELLA LIBERTA' sparsi in tutta ITALIA per le primarie sulle priorità del programma!!!!
  11. Casomai a qualcuno più giovane oltre che affidabile, Raul ha già un piede nella fossa!!!!!!!!
  12. Se credete che gli Italiani si siano scordati che l'80/90% dei ministri del governo Prodi siano del Partito Democratico vi sbagliate. Veltroni parla come se fosse stato all'opposizione dimenticandosi invece che era ben più che presente nel governo Prodi visto che era il partito più grande e quindi più influente e quindi mi domando, perchè tutte quelle balle che stà rifilando adesso agli Italiani non le ha fatte prima?????????? Semplice perchè queste idee appartengono al centrodestra e le teste che compongono il PD sono sempre quelle, non è che se si cambia il cartello elettorale dalema, veltroni padoa schioppa e via dicendo hanno avuto una mutazione genetica tale per definirsi ridicolamente NUOVI!!!!!!!
  13. FINI, VELTRONI STA SCIMMIOTTANDO BERLUSCONI Intervista sul Corriere della Sera al presidente Gianfranco Fini. di Paola di Caro Casini ha detto a Berlusconi che non è «in vendita». Lei, onorevole Fini, si sente comprato? «Lasciamo perdere. Dopo 14 anni di alti e bassi, il motivo di questa rottura è incomprensibile, se non per ragioni di visibilità e di sopravvivenza del simbolo. Perché tra Udc e Pdl non c'è stata una sola divisione su programma, temi etici, scelte internazionali, nulla». Crede davvero che si possa rischiare di non tornare in Parlamento solo per una esigenza di visibilità? «Credo che il divorzio con l'Udc, lo ha detto lo stesso Casini, dipenda da un forte contrasto personale: non sopportava più Berlusconi». Casini ha detto che non crede più che Berlusconi possa essere «utile all'Italia », ma anche lei è stato molto critico sulla leadership del Cavaliere. «Sarebbe sciocco negare che abbiamo avuto polemiche anche aspre, soprattutto alcuni mesi fa». Lei disse che non avrebbe sciolto An per entrare in un partito nato su un predellino a San Babila. «Ma la realtà è diversa da allora. Perché Berlusconi ha detto sia a me sia a Casini - e io ho detto sì e Casini no - "Lasciamo da parte San Babila, facciamo insieme una lista, i gruppi parlamentari, costruiamo insieme regole e gerarchie di un nuovo partito". È cosa ben diversa dal dire "ecco il partito nuovo, chi vuole entri"». Deciderlo in una notte, però... «Una notte? Per noi il processo è iniziato nel '99, con il sostegno al referendum per l'abolizione della quota proporzionale, è proseguito l'anno scorso, con la raccolta di firme per l'ultimo referendum, ha avuto momenti pubblici come la manifestazione del 2 dicembre. In certi momenti sembrava una prospettiva scomparsa, in altri riappariva. Ma l'importante è avere una strategia di lungo periodo». Come spazza via il sospetto di aver traghettato An nel Pdl solo per arrivare alla leadership del centrodestra? «Siccome il mio obiettivo non è quello che mi viene attribuito, sono insensibile all'accusa». Qual è il suo obiettivo? «Quello per cui ho fatto An, scelta di cui rivendico la coerenza anche nell'accenno all'approdo nel Ppe già presente nelle tesi di Fiuggi: unire in un unico soggetto politico la tradizione alternativa alla sinistra. È lì che comincia la lunga marcia della destra italiana. E credo che in una politica in cui si è ecceduto in tatticismo, il senso di marcia di An non sempre è stato capito». Intanto l'Udc va da sola, e dai vertici dalla Cei era partito l'invito a stare uniti. «L'invito era partito dal direttore di Avvenire. E vorrei ricordare che sono stati l'attuale e il precedente Pontefice a dichiarare finita l'unità politica dei cattolici. Oggi ce ne sono di impegnati politicamente quasi in tutti gli schieramenti. E il Pdl difende con intensità valori e programmi cari ai cattolici». Però, con l'addio dell'Udc, avete due problemi: il primo è che dovrete affrontare una campagna incentrata sull'accusa di esservi schiacciati a destra. «Quello dello schiacciamento a destra è un argomento molto debole: Storace che rimprovera di essere troppo centristi fa pendant con l'accusa contraria... Quanto ai voti, uno schieramento del 40% non può essere di "destra", e una forza come FI è ardito non definirla di centrodestra. E poi, basta con queste vecchie definizioni di destra e sinistra: guardiamo piuttosto agli schieramenti nei contenuti». Il secondo problema è che dovrete contendere i voti centristi all'Udc. «Non sarà agevole per l'Udc spiegare come si uniscono gli italiani se non si riesce nemmeno a riunire le forze che si richiamano al centro... Ma saranno gli italiani a semplificare il quadro politico, scegliendo la governabilità ». Non sarà agevole nemmeno giustificare perché con la lista di Ferrara si può fare un apparentamento e con l'Udc no. «Perché è un soggetto nuovo, che non esisteva prima. In ogni caso, io ho una perplessità personale sulla necessità di una lista che faccia riferimento a un tema specifico come l'aborto: sono contrarissimo all'aborto, ci mancherebbe, ed è giusto che la politica si occupi anche di questioni etiche. Ma trovo riduttivo affrontare un tema così drammatico con una lista ad hoc ». Chiusa la partita all'interno del centrodestra parte quella contro Veltroni. Molti osservatori hanno l'impressione che voi stiate inseguendo il leader del Pd sul terreno della novità politica, del programma. «È Veltroni che sta pateticamente scimmiottando Berlusconi. Nel suo programma ci sono affermazioni come la promessa di abbassare le tasse che sono incredibili se fatte a una platea in cui siede Visco, e dall'ex sindaco della città con le imposte più care d'Italia. E gli annunci sullo sviluppo delle infrastrutture, sull'aumento degli stipendi ai poliziotti? Tutte cose dette, con altra credibilità, da noi prima di lui». Però Veltroni le dice da leader di un partito nuovo che ha rotto con lo schema dell'Unione. «Il suo non è il nuovo, è nuovismo. È un tentativo di segnare la discontinuità con quello che c'era prima. Ma ad ascoltarlo sabato c'era Prodi, c'erano quattro quinti dei ministri dell'attuale governo. Il suo nuovo somiglia a quella cipria che le vecchie signore mettono sul viso per tentare di nascondere le rughe». Ma lei che fu il primo ad invitare Berlusconi a non sottovalutare Veltroni, oggi crede davvero a una vittoria facile? «È vero, io dissi "attenti, Veltroni sta facendo delle cose per stato di necessità, però le fa". E non credo che sia battuto in partenza, perché nessuno lo è. Però credo anche che la gente punirà l'incoerenza di rompere con la sinistra radicale in sede nazionale per poi stringerci accordi non in una città qualunque, ma a Roma. E credo che la sua continua ricerca di suggestioni sia un modo per inseguire Berlusconi su un terreno sul quale è impossibile raggiungerlo: l'evocazione di un sogno, di una speranza». Vi sentite sicuri tanto da non aver ancora opposto nulla a candidature di peso ed evocatrici del nuovo come quelle su cui sta puntando Veltroni? «Noi non siamo sicuri, siamo ottimisti. E sulle candidature, lo dico con rispetto per queste persone, non abbiamo bisogno di specchietti per le allodole, perché a differenza loro quando diciamo "meno tasse, più infrastrutture, più innovazione" siamo credibili. Peraltro, candidando da Colaninno all'operaio della Thyssen si dà una visione datata della società italiana, che non è solo operai e padroni perché 8 lavoratori su 10 vengono da altre categorie, dal ceto medio, dal popolo delle partite Iva». Presidente Fini, ma se finisse come con Prodi, con un quasi pareggio, lei direbbe sì a una Grande coalizione? «Io credo che saranno gli elettori a impedire che si ripeta un film già visto, dando proprio nelle regioni dove sono prevedibili dei testa a testa voti utili alla massima governabilità, e ciò favorirà Pd e Pdl. La semplificazione ci sarà, e sarà nelle urne».
  14. Il PD c'è da un anno ma i politici che lo compongono sono gli stessi che hanno distrutto l'Italia e che hanno fatto annegare la Campania nela monnezza. Le balle non sono le 600 pagine dei libri di Berlusconi ma sono le 300 e passa pagine del programma di PRODI.
  15. La Campania annega nella MONNEZZA da 15 anni per colpa dei politici del partito democratico che sono lì da tutto questo tempo e non hanno fatto niente. IO non voglio che tutta l'Italia affondi nella patumiera perchè un folle di nome Veltroni cerchi di convincere gli Italiani con le sue balle, confido nell'intelligenza del nostro popolo. Quello che voglio dire è che Veltroni non è il futuro e se crede di convincerci con le sue frasi kennedyane da messia si sbaglia di grosso, aspettate che si metta in moto la macchina bellica elettorale del centrodestra poi vediamo se i due punti li guadagnate o li perdete. ecco cosa succederà se vincera il PD di prodi, ce la metteranno nel .......
  16. Io mi informo dove caz*o voglio tu informati sull'unità e ti ripeto di non andare in giro a gridare che Prodi ha fatto bene perchè ti potrbbero linciare. Purtroppo per voi non sono stronzate è la realtà e la realtà/verità vi BRUCIA. Alla gente non gliene frega un bel niente delle tue leggi sulla TV, io stavo parlando delle tasse e delle infrastrutture tutte cose che Veltroni sta copiando malamente dal centrodestra per il semplice fatto che è un uomo senza idee. Se non lo sapete in caso di vittoria del PD i ministri saranno gli stessi del governo prodi che è durato meno persino dell'ultimo governo antecedente a MANI PULITE per dirvela tutta. Ma come fate a credere a quello che vi dice Veltroni, lui stà insultando l'intelligenza degli Italiani, ma chi caz*o c'era durante il governo prodi????????? il PD CON VELTRONI E COMPAGNI e adesso parla come se quei tempi siano lontani ma non è così.
  17. Bhe l'UDC è anche un partito di serie C, casomai AN è di serie B!!!!!!!!! http://it.youtube.com/watch?v=JJ4buh4Q5Co
  18. Veltroni sta spudoratamente copiando come fanno i cinesi il programma del centrodestra e tutta questa situazione rasenta il ridicolo. Come si può pensare che gli Italiani possano credere a quello che dice Veltroni, il PD era nel governo Prodi e non ha fatto niente anzi ha piegato l'Italia. Impari prima a governare Roma prima di governare una Nazione, o vi siete già dimenticati che a Roma non c'è la raccolta differenziata, le strade sono piene di buchi e le periferie sono invase dai rom e dai campi zingari. Non penso che Veltroni rappresenti il nuovo visto che la sua squadra di governo in caso di vittoria è la stessa del disastroso governo prodi. Non basta cambiare il simbolo e il nome per dire di essere nuovi!!!!!!!!!! Quando era Berlusconi a dire di ridurre le tasse era demagogia, adesso lo dice Veltroni ( copiando ) e non è più demagogia. MA PER FAVORE CHE VADA A FARE IL PAGLIACCIO!!!!!!!!!!
  19. Secondo me te voti l'UDC, vero o no???????????? A differenza del PD che come presidente a PRODI il PDL non ha come presidente Berlusconi primo perchè il partito ancora non esiste e secondo perchè sarà il popolo a deciderlo e non la segreteria, per questo ritengo sbagliato quando casini dice che il PDL è una sua proprietà perchè è una cavolata. Uno non può insultare un partito che ancora non esiste. Secondo me quando si farà la nuova legge elettorale PD e PDL la faranno in modo tale da tagliare tutti i partitini con sbarramente medio-alti e questo farà si che partiti come l'UDC o La Destra saranno ghettizzati.
  20. Mamma mai come sei permaloso, ok ok ok
  21. Giusto, chi ammira la RSI ne elogi i suoi atti eroici e i suoi sacrifici lo deve fare e chi è contro non critichi la resistenza con propaganda comunista e partigiana!!!!! GRAZIE
  22. Questo più che coraggio è stupidità, oggi tutti i vecchi partiti stanno abbandonando i loro simboli vedi DS-MARGHERITA / FORZA ITALIA ALLEANZA NAZIONALE e la SINISTRA ARCOBALENO IN GENERALE, e lo stanno facendo perchè c'è assoluto bisogno di semplificare questo sistema, basta con partiti del 3-5 % che non servono a niente, è inutile votare l'UDC o La Destra perchè sono voti buttati, non vinceranno mai. O si vota il POPOLO DELLA LIBERTA' o il PARTITO DEMOCRATICO perchè è giusto così, in america voti o i repubblicani o i democratici, in inghilterra voti i conservatori o i laburisti, qui o voti PDL o voti PD
  23. Secondo me casini è stato stupido perchè ha avuto la possibilità di partecipare alla costruzione di un nuovo grande soggetto politico quindi non una annessione. I comunisti hanno accettato di lasciare a casa falce e martello per la sinistra arcobaleno e casini perchè non lascia a casa il suo scudo crociato. Con questa scelta adesso è scattato un fuggi fuggi generale all'interno del partito perchè per molti è risultata una scelta incomprensibile. Noi di alleanza nazionale abbiamo rinunciato ad un simbolo altrettanto antico per il semplice fatto che i valori e le idee sono dentro di noi indipendentemente se il simbolo è la fiamma o la fascia tricolore. Questo vuol dire che l'identità dell'UDC è molto debole.
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