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Gian Vito

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  1. Gian Vito

    Ustica

    Poichè l'estate si stava facendo calda e noiosa, ecco l' ultima "esternazione" di Cossiga sul caso Ustica: un caccia imbarcato francese avrebbe abbattuto l'aereo. Che dire: meglio tardi che mai?
  2. Gian Vito

    SR-72

    Vorrei spezzare una lancia a favore di Intruder. Mi fido di Gianni. Non lo conosco personalmente, ma ne ho letto gli scritti. E’ preparato, ha un eccellente archivio e ritengo ci pensi due volte prima di dare una notizia. Giusto quindi che tutti lo difendano. Intruder non la pensa così. Non deve essere condannato per questo. Chi ha studiato filosofia ricorderà il celebre “Ipse dixit”. Non è corretto dire: “siccome lo ha detto Gianni, allora…”. Se Intruder è nuovo del forum, imparerà presto a conoscere molti di noi. Le sue argomentazioni non sono campate per aria, contengono inesattezze, ma affrontano l’argomento da altri punti di vista. La notizia data da Gianni è vera, e logica. Non ha mica parlato dell’astronave Enterprise! Potete pensarla come volete, ma i satelliti sono sufficienti…In tempo di pace! Seguono traiettorie prevedibili, non assicurano la copertura continua, non sono lanciabili senza preavviso, sono attaccabili in vari modi, insomma non sono il sostituto perfetto dell’aereo da ricognizione (sono considerazioni di massima, non è proprio così). Personalmente penso che mach6 e 30000 metri garantiscano l’invulnerabilità solo se abbinati a caratteristiche stealth, difficili da ottenere nell’infrarosso. Tra l’altro sono valori suggeriti almeno 20 anni fa per il possibile successore del Blackbird…Quindi niente di nuovo? Un buco temporale così lungo? E’ facile ipotizzare vari fallimenti. Speriamo sia la volta buona… A proposito della ditta di aeromodelli citata: Intruder sbaglia…Il nome. La ditta era la Tes…(e non continuo, ditta che, come molti sanno, è associata alla Ital…). Ma ci sarei cascato anch’io! L’avrei nominata senza problemi! Che dire della sezione “aeromodellismo” dove vengono citate tutte le ditte? Via! Non siate così rigidi!
  3. Credo che per tutti, me compreso, Sgarlato sia stato un punto di riferimento. Ancora oggi ne rileggo volentieri gli articoli. Purtroppo l’Italia è il paese dei mostri sacri, così anche la più piccola critica si presta subito a violente polemiche. Grazie al contributo odierno ho dato una occhiata agli scritti apparsi dopo il mio, nel lontano settembre 2007. Così solo ora replico a quanto ha scritto Harvey. “ A questo proposito Gian Vito. Se realmente sei stato capace di estrarre da quella prima foto le forme reali di quell’agglomerato di spigoli…Ricavandone anche le misure reali, ti consiglierei di proporti come analista per la NSA o per l’NRO, avresti senza dubbio un roseo futuro…” Non vorrei che le mie dichiarazioni fossero state prese per delle “spacconate”. Quando ho visto la fotografia ritoccata anch’io sono rimasto sorpreso. Poi ho visto le interpretazioni. E sono rimasto basito! Perché ancora oggi mi chiedo come si possa vedere in quella foto un aereo con ali a freccia moderata. Faccio notare che il disegno apparso su Aeronautica & difesa di giugno’89 presenta una freccia di meno di 40°, quando già a gennaio ’89 si indicavano 45° (sempre A&D, Sgarlato) e dimensioni tipo A7/F18. ed altri disegni pubblicati davano frecce anche più elevate.. Confrontate ora le foto successive, non ritoccate e prese dalla stessa angolazione (oggi ne circolano a volontà) e ditemi cosa vedete. Cambia la freccia alare? No? Che strano! Per chi abbia un po’ di dimestichezza col disegno tecnico prospettico, non è così difficile trovare qualche punto di fuga e traslare su di un altro piano le estremità del velivolo. E scoprire che un aereo apparentemente tozzo, appare tale solo perché è visto da un certo angolo. Le dimensioni? Anche le mie erano frutto di ipotesi. Ho ipotizzato il trasporto di un ordigno nucleare B61, ritenendo che un aereo stealth sarebbe stato un vettore ideale. Ora, secondo voi, è realistico inserire una bomba di 3,6 metri, all’interno di una fusoliera di 6 metri? Secondo me no. Ho ipotizzato così almeno 60° di freccia alare e non meno di 15 metri di fusoliera, timoni esclusi. Non ho mai pensato che un aereo stealth dovesse essere piccolo. Ho indovinato la coda, anche se la mia era meno slanciata. Certo le mie considerazioni si prestavano a critiche, ma non avevo questo forum per confrontarle con altre. Quel che dice Harvey lo considero uno dei complimenti migliori mai ricevuti…Grazie Harvey! ( ma non chiedetemi come ho ipotizzato il sostituto dell’Sr71, ho la mia idea, ma non ho una foto ritoccata questa volta…) P.s.: qualcuno ha visto il penultimo numero di Aeronautica & difesa, l’articolo sull’F22 di Sgarlato? Indovinate se hanno, finalmente, cambiato la scheda tecnica…
  4. Nem Spanyol, Olasz vagyunk! Megèrtetted? Si, per favore, scrivete la traduzione. Traduco bene lo spagnolo, ma tutti gli altri? Se i russi del nostro forum scrivessero nella loro lingua…Provate ad immaginare! (traduzione dall’Ungherese: Siamo Italiani, non Spagnoli! Capito?)
  5. E non solo. Secondo un metodo che non approvo, si tende alle volte a sommare i costi della ricerca-sviluppo, addestramento, ricambi e magari hangar speciali al costo vero e proprio del velivolo. In sostanza il costo dell'intero "programma"viene diviso per le unità prodotte, ottenendo un risultato reale, ma fuorviante. Tanto più che, spesso, aerei successivi usufruiscono a costo zero di parte delle ricerche già compiute, falsando ulteriormente i conti. Ecco perchè il costo reale di un B2 si è sempre aggirato sui 5-600 milioni di $. Ed ecco perchè produrre 100 F22 in più risulta quasi quasi...Conveniente!
  6. Se ci organizziamo possiamo fare un incontro di calcio "vecchi" contro "resto del mondo"...
  7. Ecco alcuni prezzi, presi da riviste del tempo e più recenti: B36 : 3,5 milioni $ (1954) B47 : 2 milioni $ (1954) B52 prototipi : 20 milioni $ B52 di preserie : 8,7 milioni $ B52 di serie : 3,6 milioni $ B52 : 10 milioni $ (1957) B58 : 25-25,9 milioni $ (1960) B1A : 80 milioni $ (1976) B1B : 129 milioni $ (previsto 1985) B1B : 283 milioni $ (1986) B2A : 516 milioni $ (1989) B2A : 565 milioni $ (1990) 20 B2A prodotti entro il 1998 : 44 miliardi $ (2,2 miliardi $ l’uno) Proposta di produzione : ulteriori 20 B2A entro il 2008 a 570 milioni $ l’uno. (purtroppo non accolta)
  8. Gian Vito

    info Me 262

    No, non mi risulta. Il Me262 poteva raggiungere i 965 km/h in picchiata ma, a quella velocità, i comandi divenivano molto duri e per recuperare l'aereo era necessario ridurre i giri del motore...In fretta. Non avrebbe cambiato le sorti della guerra e presto altri aerei ne avrebbero insidiato il dominio: il P80 (già in servizio sperimentale in Sicilia in due esemplari) ed il Vampire.
  9. Ho scoperto solo ora la discussione. Mi ha ricordato un tema affrontato con Sangria a proposito del confronto SPY-EMPAR. E’ facile cadere in una guerra di dati, in cui tutti giocano al rialzo, e poi arrivare a toni più accesi che NON devono far parte di questo forum. I dati reperibili sul sistema AEGIS sono molto variabili. I primi pubblicati parlavano di una portata di scoperta di 100+ nm (è almeno doppia) e la possibilità di tracciare oltre 100 bersagli (in realtà almeno 250) attaccando contemporaneamente 10-12 bersagli (in realtà 16-20) con 4 fasi di guida terminale. (Si Sangria ho capito! Non proprio in contemporanea, in time-sharing, è come la centrale di polizia che via radio fa muovere 20 auto contro 20 delinquenti in time-sharing, però 20 auto si muovono contemporaneamente verso 20 località diverse…Tutto ok,spero, dicevamo la stessa cosa!). Prestazioni ancora, in parte, al passo con i tempi. In parte: perché Sangria (e gli altri) dice bene: il PAAMS è decisamente superiore. Certo, l’Aegis è più diffuso e verrà migliorato. Le F100 però non sono le Ticonderoga! Il sistema antagonista è solo agli inizi, ma promette bene. Entrambi i sistemi sono eccezionalmente resistenti ai disturbi e le armi in dotazione sono efficaci. Lo Standard è migliore sul lungo raggio. Ma l’autoguida e le capacità di manovra terminale pongono gli Aster in vantaggio, rispetto agli Standard (anche gli ESSM hanno una eccezionale manovrabilità, però!). Un dubbio mi viene a proposito delle rispettive capacità antimissile a distanza ravvicinata. L’Aster ha una portata minima eccellente e l’autoguida, sulle brevi distanze è vitale! Ma i missili sono pochi. I pezzi da 76mm hanno una portata di ingaggio eccellente, ma sono lenti nel tiro. Anche con munizioni guidate mi sembrano poco adatti a garantire una protezione adeguata contro degli SSN-22. Ed il 25/80 KBA è inferiore al Meroka…Dall’altra parte, ingaggiare entro 10 miglia numerosi missili antinave, potrebbe risultare problematico. Perché, nuovamente, non stiamo parlando di un Ticonderoga con 4 illuminatori! Ed anche il Meroka non è supportato da missili guidati a cortissimo raggio (forse sarà sostituito col RAM). Concludendo, sono due unità buone, solo una delle quali allo stato dell’arte. Now only, i found the debate. I remember a subject about SPY-EMPAR, with Sangria. It’s very easy to fight for data, starting a wrong game, followed by insult, that HAVE NOT to live on this forum. The AEGIS’ data available are changeable. At the beginning the search range was said 100+nm (actual twice) with 100 targets tracking (at least 250) with 10-12 engagement at the same time (actual 16-20) with 4 terminal homing interceptions. (Yes, Sangria, I understood! They’re not at the same time but time-sharing, like a police station that is controlling , radio-linked, 20 police cars against 20 criminals time-sharing, moving at the same time toward 20 different positions…all is ok, I hope, we said the same thing!). Performance , partially, adequate even now. Partially: because Sangria (and the others) is right: PAAMS is superior. The AEGIS are more widespread and it’ll be improved. But the F100 are not a Tico! The opposite system is new-born, but promising. Both systems are very hard to jam and their weapons are quite good. Standard is the best at long distance. But the Aster is more effective since it has terminal active radar homing and higher manoeuvrability, then Standard (ESSM are extremely manoeuvrable also!). I’m doubtful about anti-missile possibility at short range. Aster has an excellent minimum range and the active homing is vital. But their number is limited. The 3”guns have good range but they are slow-firing. Even with guided ammunitions it seems to me not task-suitable against some SSN-22. The 25/80 KBA is inferior to Meroka…On the other side, try to engage multiple anti-ship missiles 10 nm inside, could be troubled. Because, again, we’re not speaking about Ticonderoga with 4 illuminators! The Meroka is not joint to short range guided missiles (maybe it will be replaced by RAM launchers). In short: two very good ship, but one only up-to-date. http://www.dedalonews.it/it/index.php/07/2...egate-spagnola/
  10. Gian Vito

    F22 con sistema EMP

    In effetti non se ne parla più da tempo, anche se proliferano in rete le speculazioni. Però analizziamo l’articolo. Prima di “friggere” un missile, occorre rilevarlo. L’impiego di materiali radar assorbenti può rendere difficile il compito. Ma un sistema che (forse) rende possibile la frittura a 100 metri e il danneggiamento a 1km, non è poi così male. A 10 km cosa farà? Potrebbe disturbare già qualcosa. Poter danneggiare l’elettronica di missili da crociera o aria-superficie, irradiandone i lati, dovrebbe risultare più semplice e comunque molto utile. Le energie richieste per danneggiare sistemi elettronici sono più basse, decine di volts per i sistemi civili. Ma il Dr. Kopp conosce l’argomento e dubito abbia commesso errori. L’obiezione circa la frequenza diversa, è un po’debole. Se il sistema teoricamente funziona, ed è solo un problema di frequenza, non dovrebbe essere troppo difficile implementare nelle versioni future dei radar AESA capacità in tal senso (vedi B-2). La focalizzazione del fascio potrebbe anche sopperire all’insufficiente potenza. L’APG77 dovrebbe poter operare come potente sorgente di disturbo a distanza nei confronti di altri radar nella medesima banda. E questo è già un enorme vantaggio. Un sistema di disturbo può ingannare la logica di funzionamento di un missile che, spesso, non è in grado di riconoscere il disturbo come tale. E lo fa nonostante le protezioni. Si possono certamente creare circuiti logici in grado di reagire al sovraccarico, ma il loro tempo di reazione è sufficiente? Come giustamente dice Gianni, nulla di tutto ciò è operativo sull’F22. Ma gli studi continuano. Vedremo in futuro. Ecco alcune “chicche” trovate in rete: http://www.strategypage.com/dls/articles/20071221534.asp http://www.defensetech.org/archives/001790.html http://www.aviationweek.com/aw/generic/sto.../aw012207p1.xml
  11. Gian Vito

    InfraRosso

    Suvvia! Non fatevi venire le paranoie sulla scala dei colori, tanto più che immagini di questo tipo sono prese a certe velocità e quote, aumentando le quali il bordo di attacco delle ali o il muso possono improvvisamente diventare bianchi...Pensate ad una immagine termica di un Blackbird, bisogna ricalibrare subito la scala se no appare tutto bianco!!! La foto del B2 l'ho vista anch'io e l'ho cercata ieri, inutilmente, non sapevo fosse stata già postata. Credo riguardasse un dispositivo infrarosso russo, ma non ricordo bene, forse quello del Mig35.
  12. Gian Vito

    InfraRosso

    Due articoli sull’argomento: http://www.ausairpower.net/TE-IR-Guidance.html http://www.aerospaceweb.org/question/electronics/q0191.shtml e qualche immagine: http://www.cedip-infrared.com/infrared-the...ations.php?id=8 Ho trovato anche la foto dell'f117: è indicata come "immagine Flir di un f117". (è alla fine) http://www.x20.org/library/thermal/pdm/ir_thermography.htm
  13. Gian Vito

    InfraRosso

    Se devo essere sincero, quella foto ha qualcosa di strano. Nelle fotografie “normali”degli F117 (in luce visibile) è possibile vedere, a valle degli scarichi, una zona di aria perturbata dal calore dei getti (per intenderci l’effetto “tremolio” sulle strade d’estate). E’ molto contenuta, ma visibile. Che in una foto all’infrarosso non risulti assolutamente niente è insolito. Anche la distribuzione del calore nell’immagine non mi convince. A parte questo, la possibilità di un sensore infrarosso di rilevare un bersaglio a soli 35° (0,9 mach, e parliamo di temperatura rispetto all’ambiente esterno) è reale, ma dipende anche dal tipo di sistema. I vecchi sensori al solfuro di piombo non raffreddati, non sono paragonabili certo ad un Pirate su di un Typhoon! E’ molto importante la frequenza di lavoro del sensore, a temperature maggiori corrispondono frequenze più alte e viceversa. A complicare le cose interviene l’assorbimento atmosferico, soprattutto alle basse quote, che maschera determinati intervalli termici. Vernici particolari possono ridurre la traccia infrarossa e scarichi “alla F117” possono rendere effettivamente la vita difficile a molti sensori…La scia, il riflesso del sole sul tettuccio, il riscaldamento del bordo di attacco delle ali, ecc. ecc., generano firme infrarosse caratteristiche, ognuna con la sua frequenza tipica.
  14. Io invece gioco ancora col vecchio F22 lightning 3, di cui mi sono stufato. Sto cercando un simulatore di combattimento moderno, in grado di simulare veramente le caratteristiche del maggior numero di aerei possibile, che non mi faccia sparare per 5 minuti (invece di 5 secondi) con un vulcan, che mi metta in competizione 1 vs 1 con un avversario valido e di "realmente" diverse capacità! Per la seconda guerra mondiale mi pare di aver capito che il migliore sia Il-2 (spero risponda alle stesse specifiche), per il periodo moderno, quelli che avete elencato, sono adatti? (Falcon 4.0, Lock on)
  15. Per shevablue: guarda intanto le attuali alternative: http://en.wikipedia.org/wiki/Phalcon http://en.wikipedia.org/wiki/Wedgetail Questo invece per il fiasco del Nimrod AEW, un progetto potenzialmente valido, viziato da troppi errori di fondo ed un po’in anticipo sui tempi: http://www.spyflight.co.uk/Nim%20aew.htm Intendiamoci, niente di nuovo, è questione di scelte. Si può optare per una tecnologia abbondantemente collaudata, come hanno fatto i giapponesi o sviluppare in proprio qualcosa di nuovo, investendo capitali notevoli, ma con buoni risultati…Se solo l’Italia seguisse l’esempio di altri paesi…E noi di radar ce ne intendiamo!
  16. Gian Vito

    Cannone M-61 Vulcan

    Provate a guardare questo: http://www.aircav.com/cobra/ammo20.html Dovreste trovare i valori di penetrazione dei proiettili M56 da 20mm.
  17. Gli E3 dispongono di una completa dotazione Ecm, comprendente sistemi di disturbo radio e radar. Inoltre possono essere montati due piloni subalari per ulteriori disturbatori o per missili aria-aria Aim9 (opzione che non mi risulta sia mai stata praticata). Difficile dire se potrebbero difendere efficacemente il velivolo dal missile in esame.
  18. Missili come il K100 (ma anche l’R37) sono una minaccia molto seria. Nei loro confronti gli AWACS sono “anatre sedute”. La cosa consigliata, in caso di attacco diretto è una bella virata seguita da una fuga precipitosa. E qui cominciano i guai. Se chi attacca non è stupido, posizionerà i caccia in modo da tagliare la strada al visibilissimo bersaglio, che, comunque non può virare a più di… Diciamo 2G. Il missile, dopo il lancio, potrebbe ricevere i dati di aggiornamento dal caccia lanciatore, è più probabile però l’impiego di piattaforme esterne, anche AWACS. Il radar del missile pare abbia le stesse prestazioni di quello dell’R37 (il diametro lo rende comunque compatibile) che è in grado di rilevare un bersaglio di 5mq RCS a 40 km di distanza (altre fonti danno 3mq e 70km), nessun problema con un E3: sarà rilevato ad una distanza circa doppia. L’E3 deve anche percepire per tempo di essere sotto attacco, è lì per svolgere un mestiere, non per scappare al primo contatto radar. Per garantire di arrivare al bersaglio il missile dovrà essere lanciato a non più di 300 km di distanza. Certo 6 minuti sono molti, il missile deve fare molta strada, ma un attacco ben congegnato potrebbe funzionare. E se poi l’attaccante fosse un nuovo Sukhoi semi-stealth?
  19. Si è parlato spesso di aerei da caccia impiegati, impropriamente, come AEW (vedi l’F14 o il Tornado ADV). Impropriamente, perché non è sufficiente un radar multi bersaglio di grande portata ed un collegamento dati per ottenere un aereo ben diverso come capacità e funzioni. La soluzione del disco superiore è ragionevolmente efficiente e consente l’impiego di radar di dimensioni notevoli. Le controindicazioni ci sono eccome, penalizzazione aerodinamica, angoli morti, maggiore complessità meccanica, solo per citarne alcune. La tecnologia moderna permetterebbe l’impiego di antenne conformi distribuite lungo la fusoliera, come soluzione elegante ma…Gli E2 ed E3 funzionano bene anche così.
  20. In effetti missili come l’SSN22 Sunburn, studiati espressamente per sfruttare le debolezze del sistema AEGIS, pongono problemi notevoli e di difficile soluzione. La capacità di sostenere 15G in manovra, andrebbe verificata (il progetto franco-tedesco ANS prevedeva un massimo di 10G) e le manovre evasive si sviluppano più che altro in variazioni di quota o limitati serpeggiamenti. La traccia radar, bassa, ritarda l’avvistamento ed i tempi di risposta consentono forse un singolo attacco con i missili superficie-aria prima che l’arma raggiunga la portata minima di ingaggio. A quel punto solo i sistemi CIWS potranno impegnare il bersaglio. Arrivato a 2 km dalla nave, il missile non potrà più effettuare manovre evasive, solo lievi correzioni di rotta (una brusca manovra gli impedirebbe di riallinearsi in tempo). A meno di 1 km, la precisione dei cannoni a tiro rapido sale vertiginosamente. Purtroppo solo sistemi come il CADS-N1 Kashtan o il Goalkeeper sono in grado di piazzare un numero elevato di proiettili a segno ( per il sistema Myriad si calcolavano 8 centri fino agli ultimi 200 metri, contro sea skimmer a 3000 km/h, manovrabili e di 35 cm di diametro). Il Phalanx è appena sufficiente, anche con proiettili all’uranio! L’esplosione della testata investirà la nave, soprattutto se l’attacco avviene in picchiata; lo scoppio di una testata di 200 kg a 100 metri di distanza sviluppa alcune centinaia di KiloJoule ( pari all’energia di alcuni proiettili da 20mm sparati a breve distanza). Nulla in confronto ad un impatto diretto, anche se lo scoppio potrebbe danneggiare le complesse apparecchiature elettroniche e porre così la nave in condizioni critiche, incapace di affrontare il secondo attacco. Si stima così che 1,2 missili Sunburn possano già saturare le difese di una fregata. Le misure di attacco elettronico possono deviare il missile, non possono però garantire il risultato. La cosa migliore? Impegnare i vettori prima del lancio.
  21. Come si affronterebbero due velivoli stealth? Si ritiene spesso che la scarsa percettibilità, avendo come conseguenza la riduzione della portata dei sensori, porti ad un ritorno al combattimento ravvicinato. E’ vero solo in parte. La riduzione della RCS di, poniamo, 10000 volte riduce la portata di un sensore radar di 10 volte. Anche così le potenze in gioco, le portate massime e le possibilità di definizione del bersaglio sono ormai così elevate che è possibile individuare uno stealth ad almeno 20-30 km. Lo stesso dicasi per i sistemi all’infrarosso, destinati anzi a vedere ampliato il loro utilizzo, viste le difficoltà connesse alla riduzione della firma infrarossa, specie a velocità supersonica. Il radar resterà ancora per lungo tempo il sensore primario, ma nel caso in esame, forse uno stealth cercherebbe di mantenersi in completo “silenzio elettronico”, utilizzando solo i rilevatori passivi (RWR, IIR,UV) e sfruttando sorgenti radar a bassa frequenza esterne. Il nemico, forse, potrebbe rilevare uno dei velivoli, ma sarebbe preda degli altri in agguato. Le armi a medio raggio (ormai medio-lungo) attuali, lanciate a meno di 40 km di distanza non potrebbero essere evase tanto facilmente, trovandosi i bersagli sempre all’interno della “no escape zone”. Il combattimento oltre il raggio visivo, ben lungi dall’essere superato, implicherà lanci rapidi e disimpegni ad alta velocità supersonica: i missili continueranno ad essere guidati da aerei già in rotta di fuga, tramite antenne laterali e ricevitori dati a 360°. Ci si dimentica spesso che i radar di autoguida dei missili devono soggiacere alle stesse limitazioni degli altri, nei confronti della percezione di bersagli stealth. Così il raggio di scoperta si riduce ad appena 2 km. L’aggiornamento dati potrebbe risultare essenziale fino all’impatto. Il combattimento ravvicinato entro il raggio visivo, pericoloso ed incerto, sarà sempre meno incoraggiato, ma, e qui vi devo dar ragione, potrebbe alla fine risultare inevitabile, se lo sviluppo dovesse ridurre la traccia di altri 20-30 db. Chiaro che sia vitale, in ogni caso, sviluppare versioni a raggio esteso degli Aim9X. Considerate le ridotte portate, si potrebbe utilizzare la guida radar ad onde millimetriche o passare alle armi… Ad energia diretta. Il cannone? E’ un po’ come la pistola per il fante: se proprio non ti resta altro…Ma non sarebbe un dogfight, solo un attacco di sorpresa. Ve la sentireste di attaccare col cannone un caccia nemico dotato di Python 5 controllati col casco?
  22. Ho letto i due articoli, ho visto il video. Non sono gli unici reperibili sulla rete, guardate questi: http://www.pogo.org/p/defense/do-000812-f22.htm#stealth http://www.cdi.org/pdfs/Sprey%20Quarter%20Century.pdf http://www.f-16.net/f-16_forum_viewtopic-t-6584.html http://www.cdi.org/pdfs/Stevenson%20F-22%20Brief.pdf Non sono solito scrivere pezzi lunghi, per questa volta spero mi perdonerete. Tutti vogliamo che questo forum sia un punto di riferimento per chi cerca la verità, per chi vuole confrontarsi, senza liti, senza eccessi, senza rifiutare una risposta solo perché scomoda, ovvia o considerata puerile. Invito anch’io alla moderazione. Ma veniamo agli articoli. Che dire? Alcune posizioni sono opinabili, altre poco pertinenti. Come nel caso dell’11 settembre, possono apparire verosimili, anche se errate. Vediamo di analizzarle. Il confronto con il Me262: è realistico, ma non tiene conto del contesto storico. Non si può semplicemente affermare che 2000 P51 hanno sconfitto 70 Me262! In aria il caccia tedesco era praticamente inabbattibile. Basta leggere le memorie di Galland (“Il primo e l’ultimo”) per rendersi conto delle vere cause del collasso della Luftwaffe. Quando i tuoi aerei non sono più in grado di partire in sicurezza dal loro aeroporto perché il nemico ha il completo controllo dello spazio aereo, e comunque, non hai il carburante per farli decollare, anche 100 F16 sono impotenti. E poi perché il sig. Sprey non propone di acquistare allora 10000 triplani Fokker? I piloti americani volano poco: non mi risulta, è vero che parte dell’addestramento è svolta al simulatore ma la media è superiore a quella di diversi paesi europei. I piloti americani vengono regolarmente “strapazzati” dagli istruttori sui loro vecchi F5, ad onta dei loro sofisticati radar e missili: vero, peccato che gli incontri siano preparati, sia spesso prevista l’identificazione visiva prima del fuoco e che tutto questo non abbia niente a che vedere con gli aerei in questione. Forse gli allievi sugli F5 avrebbero la meglio sugli istruttori a bordo degli F15? Certamente no. E non dimentichiamo che da tempo si utilizzano gli F16, visto che gli A4 e gli F5 non possono più rappresentare bene la minaccia tipo. Comunque gli allievi, in quanto tali, sono lì proprio per imparare… I missili a medio raggio storicamente hanno dato pessimi risultati, 10% di colpi a segno: credo che l’autore dovrebbe aggiornarsi un pochino. Non scenderò in dettaglio sul perché di quel 10% (in Vietnam) ma da allora vi sono stati diversi progressi, per l’Aim 7 la media è salita al 30-40% (Sirte, Golfo, ecc.), ancor più con i nuovi Aim120. E, sempre nel Vietnam, la percentuale di abbattimenti con missili all’infrarosso, che Sprey sembra preferire, è stata solo di poco superiore. L’F22 è troppo visibile: da che punto di vista? Otticamente, certo, come l’F15 il Su27 e vari altri. Ma la traccia radar è 1/1000 di quella di un F16 (ma non da tutti i lati, ok, facciamo 1/100?) e quella infrarossa è anch’essa di gran lunga inferiore. E poi, parliamoci chiaro, osservando l’evoluzione dell’aereo da caccia nel tempo, avete mai osservato le dimensioni di uno Spad XIII, di uno Spitfire, di un F86, di un Mirage, di un F4 e poi di un Su27 (tanto per citarne alcuni in successione temporale)? Notato niente? Le dimensioni crescono costantemente. Certo, geniali progettisti hanno proposto e realizzato caccia in controtendenza, anch’essi però sempre più grandi dei predecessori. Rassegniamoci: l’aereo futuro sarà sempre più grande, più capace, più veloce e molto, molto più costoso. Ed il suo sviluppo (altro dato criticato) sarà sempre più lungo. Costi: è inevitabile che più lo sviluppo sia lungo, più aumentino i costi. Perché oltre ai problemi inflattivi il progresso impone veloci cambiamenti, specie nell’elettronica. Ma il processore dell’F22 è superato! Bene, verrà cambiato. Ma le cricche nella struttura? Credo siano state risolte, non credo implichino una radicale riprogettazione, li vedo come “problemi di dentizione”(come il tettuccio bloccato). Ma l’F16 è economico! Davvero? Chiedetelo a chi lo ha acquistato. Tra acquisto, supporto, manutenzione, addestramento, armamento ecc, ecc, è un affarone…Per chi lo vende. Certo costa meno di altri aerei. Ma allora perché non compriamo dei vecchi F5? Il peso dell’F22 è troppo elevato: come nel caso del Su27, è la grande quantità di combustibile a condizionarlo. Ma con il 50% di combustibile a bordo tutto torna nella norma. Un aereo dal peso minore non potrebbe penetrare in profondità nel dispositivo avversario, per autonomia insufficiente. E’ una scelta precisa, la volontà di conquistare la supremazia aerea al di sopra del territorio avversario. L’F15 e l’F16 superano l’F22 in accelerazione e in manovra: e dove lo ha letto? Perché l’F22 è più pesante? Vale quanto detto sopra. Pare che l’accelerazione , a certe quote e velocità sia inferiore alle aspettative, si dice pure che i requisiti iniziali siano stati “rilassati”un po’. Chi parla in questi termini, però, dimentica di considerare lo sfondo. Alla quota operativa di combattimento, tra 15 e 18000 metri, l’F22 non ha rivali (non ha a che vedere con la tangenza teorica o pratica). Perché un F16 a 15000 metri non può quasi più manovrare, ha raggiunto la quota massima. Avete mai provato un dogfight a 18000 metri? Guardate fuori e non vedete un tubo, a parte il cielo buio sopra di voi, e il terreno abbagliante sotto di voi. Distinguere un altro aereo, anche se a pochi km, è molto difficile. Da 15-18000 metri in crociera a mach 1,5, un F22 “domina” letteralmente la zona antistante, con un vantaggio in termini di manovra spaventoso. Il radar rende comunque visibile un F22, i sensori passivi possono rilevarlo e i missili antiradar possono colpirlo: e no! Non è mica così semplice. I radar L.P.I. sono ancora estremamente difficili da rilevare e da disturbare. Ed anche il lancio degli Aim120 (lo abbiamo detto altre volte) non necessita di alcun “aggancio” nel senso tradizionale. Oltre al fatto che i sistemi di scoperta passivi dell’F22 sono quanto di più moderno nel settore (fin troppo sensibili). Cerchiamo per l’ennesima volta di spiegare in termini semplici come funziona, perché Linux ha diritto ad alcune spiegazioni. Mi auto-quoto (da “di cosa è capace l’F22) : I radar a bassa probabilità di intercettazione, oltre ad adottare salti di frequenza e forme d’onda molto sofisticate, possono raggiungere elevate portate senza una eccessiva potenza. La somma di energia degli impulsi emessi è alta ma i singoli impulsi sono deboli ed i ricevitori hanno un bel daffare a discriminare singoli, brevi, deboli impulsi ognuno con una frequenza diversa. Si adotta inoltre una efficace gestione della potenza in modo da ridurla automaticamente in fase di avvicinamento al bersaglio il quale continua a ricevere sempre la stessa quantità di energia! Così facendo la portata di ricezione di un RHAWS non supera mai la portata di scoperta stessa del radar L.P.I. con indubbi vantaggi per l’aggressore. Questa è la spiegazione semplice…Perché spiegarla in termini tecnici, richiederebbe troppo tempo ed altre competenze. Bisogna avere un maggior numero di caccia rispetto al nemico (outnumbering) nel cielo: Assolutamente no. Basta ricordare il caso di Israele. Esperienza ed aerei migliori possono vincere contro avversari dieci volte più numerosi. Nel golfo, radar di vecchia generazione hanno localizzato gli F117. Certo, perché i radar a bassa frequenza si comportano meglio nella localizzazione degli stealth. Però non sono adatti a fornire la posizione precisa occorrente per la guida delle armi. Possono indicare la zona di cielo dove inviare un caccia, che non troverà un bel niente. Allora è tutta una bufala? No, qualcosa di buono c’è. L’argomento migliore, richiamato nell’articolo, riguarda l’identificazione del bersaglio (IFF). E’ un argomento serio, non completamente risolto, nonostante le tecniche NCTR di analisi della traccia ed il controllo da parte degli AWACS. Lo dimostrano i casi di fuoco fratricida (blue on blue). Vi sarà sempre un aereo alleato col transponder inattivo o guasto o non compatibile o magari un aereo civile neutrale. Nessun problema invece con gli stealth, all’occorrenza possono attivarlo e “farsi vedere”, e , prima che qualcuno lo chieda, i transponder possono regolare la potenza e la sensibilità, per evitare emissioni inutili e pericolose. Spero di aver soddisfatto le domande di Linux.
  23. Grazie Gianni, temevo di finire arrostito a fuoco lento... (ambasciator non porta pena)
  24. Gian Vito

    AN/SPY 1 Vs EMPAR

    Certo. Il “trucchetto” consente proprio la guida contemporanea (e di ben oltre 10-12 missili). Per quanto riguarda i 10”: era ovviamente un esempio semplificato. Due missili che colpiscono nello stesso momento? Per questo vi sono 4 illuminatori! Infatti gli americani, sicuramente consapevoli dei rischi di cui parli, hanno provveduto a dotare gli Aegis di un paio di calcolatori UYK-7 (poi ulteriormente migliorati) in grado di fissare non solo pericolosità della minaccia e sue probabilità di successo, numero e tipo di missili da lanciare ma, soprattutto, la corretta sequenza di lancio. Naturalmente il rischio permane. 10 missili che arrivano contemporaneamente su un fronte di 1000 metri non potranno essere colpiti tutti con una sola salva. Ma è già stato previsto.
  25. Gian Vito

    AN/SPY 1 Vs EMPAR

    Verissimo! Infatti ci sono 4 illuminatori. Ognuno guida la fase terminale solo di un missile alla volta. E nell'esempio che ho fatto ha ben 10" di tempo disponibile prima che il secondo missile in arrivo si presenti all'appuntamento. E' più che evidente che un singolo illuminatore non potrebbe controllare 4 fasi terminali! Il controllo durante la fase di crociera non avviene tramite gli SPG 62. Forse mi sbaglio, ma stiamo dicendo in realtà le stesse cose, per questo Rick86 è disorientato. Dici che quello che fa l’F15, è quello che EMPAR ed AN/SPY-1 fanno con decine di bersagli: vero! Infatti l’aggiornamento dei dati a metà traiettoria consente l’attacco contemporaneo a moltissimi bersagli. Il fatto che i dati intermedi siano ancora “grezzi” (ma non così imprecisi!) non significa che l’incrociatore non stia effettivamente ingaggiando moltissimi bersagli. E’ solo una soluzione, molto elegante, per evitare di portarsi dietro 20 illuminatori. Il sistema Aegis è nato per controbattere attacchi tesi a saturare le difese. Vuoi “saturare” le difese di un Kirov? Servono 24 missili subsonici antinave. Non saprei dire il limite di saturazione di una unità Aegis, ma sono ottimista.
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