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Gian Vito

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  1. Grazie Intruder, per aver fatto piena luce su di un episodio poco conosciuto. Ancora oggi c'è chi sostiene che semplici contadini, armati di canne di bambù affilate, abbiano vinto contro l'imperialismo americano, come una sorta di Davide contro Golia. La realtà di quella guerra è ancora, in parte, da scrivere. Una guerra che gli Stati Uniti avrebbero potuto vincere ed invece, ancora oggi, è quasi una ferita insanabile. Per i motivi che pochi conoscono. Ottimo lavoro!
  2. Riassumiamo: costruire oggi una corazzata sarebbe inutile, per tutta una serie di motivi. Troppo costosa, anche come mantenimento. La sua corazzatura sarebbe sempre e comunque perforabile, anche utilizzando protezioni in uranio (ricordate la Tirpitz? Oggi si potrebbe adoperare una Gbu28 o qualunque altra arma in grado di forarne il ponte). I cannoni sarebbero ancora utili in molte occasioni perché non ci sono solo bersagli che richiedono “precisione chirurgica”, basti pensare ai bombardamenti a tappeto dei B52 o ai bombardamenti delle Iowa sul Vietnam o in Libano. Potremmo fabbricare pezzi automatici da 406 ad alta cadenza con munizioni guidate con propulsione a razzo. Ma per ottenere cosa? Il cannone ha un suo campo di impiego. Oltre un certo raggio è meglio il missile. Bersaglio pagante? Certo. Perché è un difetto? Allora non costruiamo AWACS, portaerei e magari incrociatori oltre le X tonnellate perché hanno Y uomini di equipaggio? Il costo dei proietti guidati non è proibitivo (decine di migliaia di $) e sempre inferiore ai missili di cui si è parlato (che costano milioni di $!). http://www.lockheedmartin.com/data/assets/...roduct_Card.pdf http://www.nationaldefensemagazine.org/iss.../Naval_Guns.htm Ma riprogettare i proietti, eseguire i test, ecc. non sarebbe pagante in termini di efficacia. Anche senza propulsione addizionale si potrebbero ottenere facilmente gittate oltre i 100 km ( ricordate lo Pfeil Geschoß?), con buona precisione. Munizioni cluster (già provate sulle Iowa) potrebbero saturare aree molto vaste. Ma le Iowa sono state riattivate perché le munizioni erano disponibili in gran numero (1200 per unità) a costo zero. Così l’unica soluzione economica resterebbe l’uso di residuati bellici: le Iowa. Che, guarda caso, avevano una vasta dotazione di…Missili! Il progetto di sbarco della torre poppiera, sostituita con VLS, indicava una ottima soluzione a costo ragionevole. Salvando i cannoni. Ma in tempi di ristrettezze di bilanci, anche in america, una nave grande ma poco flessibile (causa la mancanza di efficaci armi antiaeree) è un lusso che nessuno può più permettersi.
  3. Gian Vito

    TECNICHE DI COMBATTIMENTO

    Concordo con Vorti! Mi spiace, ma tutti questi calci volanti non fanno altro che rendere i movimenti lenti e, quel che è peggio, perfettamente prevedibili. Se l'avversario è ugualmente rapido (e io lo sono), vi becca la gamba al volo e vi "piroetta" a 3 metri di distanza. Sempre che non decida di frullarvi prima i gioielli di famiglia (non so se mi sono spiegato...) Meglio calci violenti, corti e rapidi, ginocchiate ecc. ecc. Anche perchè, di solito, il combattimento cattivo è a brevissima distanza! Ho fatto Judo e Karate. Ma consiglio il Krav Maga. Penso di iniziarlo a settembre.
  4. Eh, magari...Ho visto troppo poche manifestazioni aeree, dove, comunque, le foto non vengono bene...Troppa folla! Se potessi, tornerei in America ogni anno. Lì è possibile fotografare di tutto e gli aerei sono ovunque! Anzi quasi quasi ti posto lo stesso P51 da un'altra angolazione; un vero alluminio scintillante!
  5. Si,si, è un rudere, le insegne sono quasi sparite! Si trova nel giardino di una scuola media di un piccolo paese, nella parte orientale dell'Ungheria. L'ho fotografato perchè i rivetti erano molto visibili e qualche primo piano torna utile nel modellismo. Quest'anno cercherò di visitare uno dei più grandi musei aeronautici all'aperto, contiene tutti i Mig fino al 23, un Viggen e parecchia altra roba occidentale. All'interno invece sono esposte diverse armi aria-aria. L'Alclad è facilmente reperibile? Il mio fornitore non credo sappia neppure cos'è... Prima dell'Alclad quale era il vostro metodo preferito per realizzare una buona finitura alluminio?
  6. Ma vi siete beccati a causa di Gengis Khan? Via! Non è il caso. Ha semplicemente conquistato più territorio di tutti. Parliamoci chiaro: se sconfiggo la popolazione A, mi sposto di 2000 km e sconfiggo la popolazione B, ho occupato 2000 km di territorio. Ma se in soli 2000 km incontro 20 popolazioni diverse, come in Europa? Il gioco si fa duro! Tutto ha una spiegazione. A proposito dell'arco mongolo: http://www.outlab.it/mongolo.htm Comunque non era poi così male neanche Gengis Khan...
  7. Gian Vito

    chat del sito

    Non c'è nessuno perchè non lo sa nessuno. Non lo sapevo nemmeno io! E' una ottima idea. Bisogna spargere la voce.
  8. Grazie Barone, siamo sempre in debito! Ho provato anche l'alluminio da cucina, anche troppo lucido, senza trovare una colla adatta. Qualche pennarello a colori metallici, invece, mi ha dato soddisfazione. Soprattutto per le piccole parti (purchè senza xylene). Come vi comportate con i rivetti? Di recente ho confrontato il Mig21F Revell con l'originale, di cui vi invio altre foto. I rivetti sono finemente stampati. Ma nel caso siano esageratamente grossi, una volta cartavetrati, li sostituite sempre con linee incise? Fate dei punti?
  9. Gian Vito

    Sthealt

    Mi sembra si stia generando un colossale minestrone. Cercherò di semplificare al massimo (ma se cercate qui e là nel forum, ne abbiamo parlato parecchio). Chiariamo subito alcune cose: gli aerei stealth sono a bassa probabilità di intercettazione. A breve distanza possono essere rilevati. Il raggio di scoperta dipende dalla sezione radar e dalla frequenza (nel senso che la traccia rilevata nella banda X è diversa da quella rilevata nella banda C). Detto questo: è vero che frequenze molto basse, con lunghezze d’onda pari o superiori alla grandezza del bersaglio, portano a scattering e risonanza, rendendo rilevabili anche gli stealth. Ma questo ha un prezzo: la scarsa definizione della posizione del bersaglio. In pratica possono dirci solo che in una certa, vasta, regione di cielo c’è un aereo. E magari senza fornirci la quota. A questo punto possiamo inviare gli intercettori, che, col loro radar, non vedono un bel niente. Si è fatto un gran parlare di radar bistatici. E si continua a parlarne, da anni. In sostanza trasmittente e ricevente (anche più d’una) sono ampiamente separate. L’obiettivo è catturare le onde elettromagnetiche riflesse in altre direzioni dalle superfici dell’aereo stealth (tipicamente l’F117). Peccato che i materiali e le vernici radar-assorbenti concorrano ad assorbire e quindi ridurre drasticamente proprio l’energia incidente, prima della sua eventuale deviazione. Inoltre i radar bistatici richiedono una integrazione complessa con i sistemi di difesa aerea. Così temo che continueremo a sentirne parlare, come la soluzione…Che non arriva mai. Veniamo adesso ai sistemi di scoperta passiva basati su di un concetto affascinante quanto semplice. Forse il più noto è il Silent Sentry: http://www.dtic.mil/ndia/jaws/sentry.pdf Si sfruttano le sorgenti di onde elettromagnetiche già presenti in abbondanza (trasmissioni radio e tv, onde radar, ecc.) e si posizionano ricevitori passivi qui e là. Le onde quando toccano un bersaglio aereo rimbalzano in varie direzioni (ricorda un po’ i radar bistatici). Misurando il ritardo tra i segnali primari e quelli secondari, integrando in tempo reale i risultati, ecc, ecc, si ottiene la rilevazione del bersaglio. Nei confronti dei bersagli tradizionali è efficace e consente di coprire in modo economico le zone scoperte delle reti radar. Non mi risulta sia stato provato con gli stealth. Il sospetto è che la mancata riflessione delle onde (assorbite da uno stealth) possa creare una sorta di “buco” elettromagnetico, e possa così portare alla rilevazione. Ci si dimentica che, anche in questo caso, non sarebbe più possibile fornire dati precisi di posizione. In conclusione: tutti i paesi stanno investendo somme enormi nelle tecnologie stealth…Invano? Queste tecnologie indicano la strada per sconfiggere gli stealth…Una strada ancora lunga. E adesso parliamo di armi: non temete, il combattimento aereo avverrà a distanze sempre piuttosto elevate. Perché anche uno stealth può essere rilevato a decine di km! Secondo voi perché si costruiscono armi come il Meteor o l’Aim 120 D da oltre 100 km di portata? Per poi lasciarle a bordo ed usare solo il Vulcan? Un Awacs non può guidare i missili aria-aria. Certo. Può però trasmettere le coordinate del bersaglio con precisione sufficiente per un lancio. Nel caso invece dei sistemi contraerei dove il radar di scoperta guida anche i missili, spesso e volentieri la guida è di tipo TVM o attiva terminale e la frequenza non è poi così bassa! Proviamo a guidare un missile col sistema Jindalee? O a mettere su un caccia un radar a bassissima frequenza? Come giustamente ha detto qualcuno, nel frattempo anche la tecnologia stealth progredisce…
  10. Come si realizza una buona finitura alluminio? Ho cominciato anni fa col classico 11 silver (a mano) con risultati insoddisfacenti. Ho tentato col cromo automobilistico spray (su un modello cavia, non sono mica matto!). Ho provato con gli spray silver leaf e gloss aluminum di Tamiya. Meglio, ma ancora non ci siamo. Non ho ancora provato l’Alclad, tanto dove cavolo si trova? La lucentezza tipica del metallo (alle volte variabile da pannello a pannello!) è oltremodo difficile da realizzare, così ho pensato: vediamo quelli veri! Ecco due esempi: Il primo è un Mig21F ungherese, molto invecchiato. Il secondo è un P51 lucidato a specchio. Punto e a capo. Il P51, visto da vicino, è decisamente poco realistico (ma gli americani amano tutto ciò che luccica, come i cerchioni dei SUV che circolano da quelle parti). Come rendere la diversa lucentezza? Barone e colleghi: voi come fate? Ho anche molte altre domande, la lista è lunga, per ora solo una: cosa adoperate per incidere le linee dei pannelli, dopo aver eliminato le eventuali linee in rilievo? Grazie dell’aiuto!
  11. Gian Vito

    Sthealt

    Non proprio. Se la traccia cala di 600 volte, la portata del radar che cerca di tracciare il bersaglio calerà di 4,95 volte. Perchè 4,95 elevato alla quarta potenza è uguale a 600. Nel caso in esame, se la portata originaria del radar contro un bersaglio di 6 mq era di 300 km, contro un bersaglio di 0,01mq sarà di 60 km. In pratica se si riduce la traccia di 10 volte, il raggio di scoperta di un sensore radar cala di 1,78 volte (circa la metà).
  12. Gian Vito

    FIAT/AERITALIA G.91

    Adesso cominci a viziarci! Tra poco non servirà più consultare internet, basterà cliccare www.Blue sky.it!!! Ho trovato un sito che riporta cose interessanti, non garantisco l'attendibilità, comunque: http://www.flyinthesky.it/aerei/g91.htm
  13. Gian Vito

    BrahMos

    L'attuale versione del Brahmos raggiunge i 2,83 mach a bassa quota e questo riduce sensibilmente i tempi di reazione delle difese imbarcate. Si sta già lavorando, però, ad ulteriori sviluppi dell'arma. Durante test di laboratorio, il modello della nuova variante avrebbe raggiunto i 5,26 mach. L'obiettivo è assicurare, nella nuova versione di serie, una velocità non inferiore a mach 4. Questo, tuttavia, richiederà la riprogettazione dell'attuale motore. Tradotto da "Arany sas", luglio 2008
  14. Gian Vito

    BAC TSR 2

    Ma, non saprei. Non ci ho ancora pensato. A proposito, la foto è presa da questo sito, che parla del modello e della storia dell'aereo : http://images.google.it/imgres?imgurl=http...BF_itIT255IT255
  15. Gian Vito

    G-91YS

    Ma vieeeeeeni!!!!! Io ne ricordo una a colori, di tre quarti, ravvicinata. Mostrava l'altro lato. Sicuramente ce ne sono in giro. Servirebbe qualche monografia sul G91.
  16. Gian Vito

    BAC TSR 2

    Mi sta venendo voglia di costruirne uno: Sono riuscito ad acquistarlo, una vera rarità...
  17. Nessun timore. La storia del progettato attacco è vera. Per quanto riguarda invece l'unico bombardamento aereo riuscito (con idrovolanti): http://en.wikipedia.org/wiki/Yokosuka_E14Y http://en.wikipedia.org/wiki/I-25_%28submarine%29 P.S.: Ricordo anch'io gli articoli di Selezione anni '60. I migliori. Ne ho una bella raccolta.
  18. Gian Vito

    G-91YS

    No, almeno una foto è stata scattata perchè...L'ho vista! Su di una rivista aeronautica di almeno 20 anni fa, di cui non ricordo neppure il titolo, non era mia, me l'avevano prestata. Vedo se trovo qualcosa in rete...
  19. Gian Vito

    BAC TSR 2

    Complimenti Blue Sky! I tuoi pezzi sono sempre interessantissimi. Ho fatto una breve ricerca sull'armamento previsto per il TSR2. Stiva interna con 6000 libbre di capacità, tipicamente 6 bombe da 1000 libbre oppure 1-2 ordigni nucleari (in genere si citano le Red Beard). All'esterno 4 piloni per un totale di altre 4000 libbre di bombe (anche nucleari), lanciarazzi a 37 colpi, missili AS30. Diverse fonti, anche del periodo, parlano di un paio di missili aria-superficie da corta crociera, derivati dal Blue Water terrestre (mai realizzati, per quanto ricordo). Il peso dei serbatoi esterni previsti (da oltre 2000 litri) o degli eventuali Blue Water (3000 libbre), sembrerebbe suggerire un carico esterno massimo ben superiore. Altre fonti indicano, infatti, fino a 9 tonnellate di carichi bellici totali (interni ed esterni).
  20. Gian Vito

    Kathyn

    E’ incredibile che alcune delle stragi più efferate possano, ancora oggi, ritrovare revisionisti disposti a credere, e sostenere, opinioni tanto lontane dalla realtà. Vi sono persone convinte che i campi di sterminio nazisti siano un’invenzione degli americani, gli stessi che magari sostengono che le torri gemelle siano state distrutte dalla Cia d’accordo con il Mossad. Rispetto i russi, la loro storia, le loro tradizioni. Sono un grande popolo, un popolo che ha dato molto all’umanità nel settore artistico, musicale, letterario ecc. ecc. Però, come molti altri paesi, si sono macchiati di crimini notevoli. Quando la Germania attacca l’Unione sovietica, la Polonia, divenuta alleata dei russi (ex-nemici), chiede la restituzione dei prigionieri polacchi, per poter riformare i quadri dell’esercito. All’elenco mancano 10000 uomini, gli ufficiali. Stalin risponde in modo evasivo. I tedeschi non hanno ancora occupato Katyn, e gli ufficiali mancanti non si trovano in territorio tedesco. Le fosse vengono scoperte per caso. I tedeschi, chiedono l’intervento di una commissione internazionale della Croce rossa, formata da medici e scienziati svizzeri, belgi, italiani, ungheresi, bulgari, danesi, jugoslavi, rumeni, finlandesi, cecoslovacchi e olandesi ed alcuni polacchi. Si chiede anche ai russi di partecipare alle indagini…Proposta rifiutata da Stalin, che accusa i polacchi di “collaborazionismo” con i tedeschi. L’analisi dei corpi si rivela subito difficile, causa la mummificazione naturale provocata dal luogo. Vengono ritrovati molti bossoli di proiettili calibro 7,65 di una ditta tedesca, la Gustav Genschow (Geco). I tedeschi non sarebbero mai stati così stupidi: avrebbero almeno utilizzato pallottole russe, disponibili in abbondanza. Le 7,65 erano invece ampiamente disponibili in Russia, dove erano state esportate; erano anche in dotazione all’esercito polacco. I polacchi sono stati colpiti alla nuca e legati con nodi tipicamente sovietici, le corde sono di fabbricazione russa. E non è tutto. Due generali polacchi presentano ferite da baionetta a lama quadrangolare, tipica dell’esercito sovietico. I corpi hanno addosso documenti e diari. Sul luogo si ritrovano 3300 lettere e cartoline (ricevute dalla Polonia) tutte con date e timbri anteriori all’aprile 1940 e molti pezzi di giornale in lingua polacca (stampati in Russia) ,con le stesse date. Gli alberelli sopra le fosse risultano avere 5 anni e gli esami microscopici dimostrano il trapianto avvenuto tre anni prima. Vi sono le testimonianze di tutti gli abitanti del luogo…E si potrebbe continuare. I russi cercano di ribaltare le conclusioni, facendo dichiarare al medico bulgaro di aver mentito. A Norimberga si decide di non procedere contro i tedeschi, per il caso Katyn, e i russi non insistono. Una terza inchiesta americana, nel 1952, iniziata con la volontà di attribuire l’episodio ai tedeschi, conferma invece le accuse nei confronti dei russi. Negare la realtà non serve a nessuno. Una nota riguardo il calibro 7,63: esiste, lo utilizzavano le Mauser C96, ma parecchi anni prima.
  21. Gian Vito

    Missile Phoenix

    Per quanto mi ricordi, era prevista la piena operatività dell'Aim120D nell'anno 2010. Poi ho letto che la produzione di serie è iniziata a fine dicembre 2007 con consegne previste nella seconda metà del 2008. Poichè non ricordo dove l'ho letto, dai un'occhiata a questo: http://www.deagel.com/Air-to-Air-Missiles/...a001164006.aspx Attendo con ansia conferme...
  22. Anch'io avevo qualche dubbio in proposito, però: http://www.wingclan.net/forum/vbjournal.ph...mp;articleid=29
  23. Altre notizie sulla missione. I Vulcan disponibili erano 5, ma il supporto fornito dalle aerocisterne poteva consentire solo missioni singole. La contraerea era dotata dei pezzi Oerlikon da 35mm. Il Vulcan era dotato di pod ECM ALQ101, impiegato con successo per accecare il radar presente. Le 21 bombe vennero sganciate con un intervallo di 0,25 secondi (15 metri di distanza tra gli impatti). Pur non avendo potuto riempire interamente i serbatoi (durante l'ultimo rifornimento) l'aereo aveva carburante più che sufficiente, riserva compresa, per portare a termine l'attacco. L'azione, solo dimostrativa, ebbe un effetto propagandistico notevole. Certe cose non hanno prezzo...
  24. Proprio per questo l'attacco è avvenuto in diagonale! Statisticamente si aumentano le probabilità d'impatto. Perchè se si vola sopra l'asse della pista a 3000 metri di quota, con un colpo di fortuna si colpisce il bersaglio con tutte e 21 le bombe. Siccome la fortuna, in guerra, non è contemplata...E' molto più probabile mancarla del tutto! Perchè sono tutti bravi a colpire un bersaglio di 1km per 1km! Ma se il bersaglio è largo solo 30 metri, una piccola deviazione e...La missione va in fumo! Non a caso i ponti sono tra i bersagli più difficili da colpire. Durante la guerra civile spagnola, solo una bomba su 660 lanciate da bombardieri ad alta quota ha centrato un ponte.
  25. Vero. La pista venne messa fuori uso per poco tempo, giusto quello necessario a riempirla e livellarla. L’azione fu decisamente propagandistica: per far arrivare quel Vulcan furono necessari moltissimi rifornimenti in volo e numerose aerocisterne, un’azione ben organizzata ma, sostanzialmente, inutile. I fattori determinanti sono la quota di lancio e l’estensione del bersaglio. Colpire un ponte o una pista da alta quota, vuol dire centrare un bersaglio largo poche decine di metri, il che implica un CEP più che buono! (Tornado: 9 metri) Ricordo che in Vietnam la precisione media era ben più scarsa. Ora, il sistema di puntamento del Vulcan era paragonabile a quello di un Lancaster, aggiornato. Ma nessuno pretendeva di colpire qualcosa di più piccolo di una città. I B52 già nel 1958 si diceva avessero un CEP di 100 metri da 13500 metri di quota. Avrebbero colpito una pista larga 30 metri? Nel sito che ho indicato si dice che su 1300 bombe lanciate da 27 B52 su di un’area di 1 miglio per 2, solo poco più della metà è effettivamente entrata nell’area bersaglio. Un singolo B52 avrebbe centrato la pista di Port Stanley? L’avrebbe resa inagibile? Però è vero. Forse si è ritenuto inutile aggiornare il Vulcan, in vista dell’arrivo del TSR2. Saltato quest’ultimo, l’aggiornamento sarebbe stato doppiamente necessario. In qualcosa però il Vulcan superava il B52: l’eccellente manovrabilità, che condivideva con il suo illustre predecessore: il Lancaster.
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